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INTRODUZIONE
CICLO DI VITA
emissioni
rifiuti solidi emissioni
in aria
in acqua
N.B. che possono essere utilizzate delle procedure di calcolo per conoscerne gli impatti sul’ambiente:
ESTRAZIONE
1) ESTRAZIONE sottrazzione della materia prima alla natura creando così un primo passaggio da stato natura-
le a stato artificiale e che implica già un primo impatto sull’ambiente
2) TRASFORMAZIONE processo di lavorazione che rende la materia prima utilizzabile in edilizia ( gli conferi-
sce una geometria + adatta agli usi finali)
3) in alcuni casi è necessario un processo di PRODUZIONE per ottenere delle sostanze fisiche tramite la lavora-
zione di materie prime grezze sottoponendoli ad una serie di processi produttivi, tipo la COTTURA.
Es.
SILICE ARGILLA lavorazione cottura
CALCE cottura vetro + (per conferire laterizzio
(per definire la
SODA acqua forma) durezza)
In questo caso il processo di prosuzione ( quindi di un materiale) coincide con la realizzazione del prodotto finale
PRODUZIONE
Gran parte dei materiali utilizzati in edilizia non esistono in natura e deve, pertanto, essere prodotta tra-
mite complessi cicli di trasformazione di tipo industriae = NOTEVOLE IMPATTO AMBIENTALE
ESEMPIO
CORTECCIA SUGHERO LAMELLARE
(materia prima) (materiale) (semilavorato)
fusione/ colatura
ACCIAIO ( semilavorato)
Per alcuni prodotti come il cemento il cantiere diviene luogo di trasformazione da semilavorato a prodotto finito
=
REALIZZAZIONE IN OPERA
In altri casi invece si utilizzano delle trasformazioni chiamati COMPONENTI EDILIZI (come prefabbricati/preassemblati/
preformati) che sono elementi costruttivi che vengono prodotti all’interno di un insìdustria senza subire ulteriori tra-
sformazioni in cantiere al di fuori
4) dell’ASSEMBLAGGIO
A SECCO
A UMIDO (tramite componenti meccanici,
(tramite malta) bulloni o intelaiature)
In questi casi il cantiere diviene luogo di
assemblaggio di elementi prefabbricati
=
1) riduzione di tempi e di costi di costruzione
2) manodopera + specializzata
ESEMPIO
CALCE + ARGILLA siliciati e alluminati CEMENTO + argilla CALCESTRUZZO
cottura miscele
(materie prime) di calcio (polveri) (semilavorato) +acqua (componente finale)
+ armatura di
tondini metallici
CALCESTRUZZO ARMATO
(componente finale)
GESTIONE
Legato ad aspetti di GESTIONE ENERGETICA come ad esempio la climatizzazione degli ambinti o gli impianti di
acqua calda
legata alla GESTIONE DEGLI SPAZI ovvero a quelle caratteristiche che devono andare inconto all’uso che le persone
fanno dello spazio ( all’esigenza)
legato alla MANUTEZIONE con operazioni e lavori di manutenzione pura, pulizia o sostituzione ma anche legati al
ciclo e alla durata dei materiali
DISMISSIONE
2) MATERIALI POLIMERICI:
composti da lunghe catene di molecole a base di atoni di carbonio
- bassa resistenza meccanica
- elevata flessibilità e deformabilità
- NO conducibilità trmica e elettrica (ISOLANTI)
- ridotto perso specifico
-soggetti a decomposizione a temperature relativamente basse
3) MATERIALI CERAMICI:
materiali inorganici costituiti da elementi metallici e non metallici legati tra loro chimicamente
- durezza e fragilità ( anche se sono duri, tendono a rompersi facilmente)
- elevata resistenza meccanica a compressione
- bassa conducibilità termica e elettrica
acciaio
Perciò occorre un uso consapevole dei materiali li dove servono
materiali con moduo elastico elevato
relazione tra densità e modulo elastico
( + pesante + rigido + leggeri +flessibili)
legno
2) resistenza all’urto: capacità di un materiale di resistere a forze dinamiche ed istantanee senza rompersi.
5) malleabilità: capacità di un materiale di essere facilmente deformabile e riducibile in strati laminiformi sottili.
2) trasmittenza termica ( legata alle caratteristiche dell’edificio) : dipende dalla conducibilità del materiale e dal suo spessore
e misura il flusso di calore trasmesso per conduzione, convezione ed irraggiamento attraverso una superficie di 1 m2
NB. la trasmittanza aumenta al diminuire dello spessore e all’aumentare della conducibilità del materiale.
3) calore specifico: capacità del materiale di accumulare calore e trattenerlo nel tempo, eventualmente anche di rilasciarlo.
Tale proprietà favorisce l’INERZIA TERMICA.
4) coefficente di dilatazione termica: caratteristica dei materiali che descrive l’entità della dilatazione che un materiale subisce
all’aumentare della temperatura
Si associano 2 o + materiali se hanno un coef. di dilatazione simile per evitare uno stato tensionale tra i diversi elementi o
all’interno dello stesso materiale
Es. calcestruzzo armato
acciaio calcestruzzo
10 (°C)
-6 -1
10- 6 (°C)- 1
5) durata: capacità di un materiale di conservare inalterate le proprie caratteristiche nel tempo.
Le condizioni d’uso richiedono spesso il soddisfacimento contemporaneo di differenti requisiti, pertanto la scelta del
materiale deve essere guidato da un attenta valutazione delle prestazioni
=
conoscenza delle caratteristiche dei materiali riveste un RUOLO DECISIVO
AMBITO MATERICO
MALTE, CALCESTRUZZO SEMPLICE E ARMATO
Materiali a base cementizia, precisamente sono conglomerati artificiali ottenuti tramite la miscelazione di :
acqua + sabbia + ghaia + elementi inerti di piccole dimensioni
Nella metà dell’800 si sperimentò il cemento + barre tonde d’acciaio = CALCESTRUZZO ARMATO
Nel 1892 si ha la diffusione nell’utilizzo di strutture portanti in calcestruzzo armato grazie al brevetto di
Hennebique (strutture puntiformi)
COMPOSIZIONE:
Queste delle malte e calcestruzzi si articolano in un ampia gamma di prodotti che si differenziano in relazione
alla composizione della miscela e sul tipo di legame utilizzato
PRODOTTI:
malte aeree che vengono applicate
ad esempio per itonacature interne
1) MALTE:
a seconda del tipo di calce usata possiamo avere malte idrauliche utilizzate per intonacature esterne
ARMATURA PRECOMPRESSA
ARMATURA LASCA
armatura preventivamente tesa e rilasciata
armatura annegata nel calcestruzzo
dopo aver fatto presa (per sopportare
sollecitazioni maggiori)
PROCESSO PRODUTTIVO:
1 Produzione leganti
La produzione di leganti è molto diversa a seconda del legante preso in considerazione
GESSO:
Pietra di origine sedimentario estremamente tenera
ESTRATTA a
COTTA per conferirle
blocchi MACINATA migliori proprietà leganti
una volta cotto, per essere - oltre 100° C perde acqua e passa da
usato come legante va nuova- gesso BIIDRATO a gesso SEMIDRATO
mente idratato
-oltre 150° C si trasforma in anidrite
solubile ( gesso cotto)
CALCE AEREA:
Ottenuta mediante la cottura di rocce calcaree a temperature estremamente elevate (905°71000° C) oggigiorno,
mediante l’utilizzo di forni rotanti a produzione continua che permettono di ottenere un prodotto + uniforme e + poroso
(+idratabile)
CALCE IDRAULICA:
Produzione limitata oggigiorno. Ne esistono di tipi:
- Calce idraulica vera e propria ottenuta dalla cottura calcari argillosi o miscele di calcari + argilla.
Cottura superiore a 900° C
- Calce idraulica comunemente in commercio composta da cemento portland diluito + inerti macinati e additivi aeranti
-CEMENTO:
- miscelazione e macinazione delle materie prime all’interno della cava a UMIDO o a SECCO ( argilla, calce, sabbia)
- una volta raffreddato viene miscelato ad una piccola quantità di gesso ( per regolare la presa). Se necessario con altre
sostanze minori come cemento e scorie.
Processo produttivo: in caso di aggregati fini ( come sabbia) prelevati dal mare o fiumi nelle
- preparazione cava falde o sotto le falde cquifere
-estrazione
3 Miscelazione:
Miscele di leganti + acqua + aggregati miscelati o a mano o tramite macchine.
Macchine che possono trovarsi direttamente sul cantiere ( betoniere) o possono essere miscelati in impianti di
miscelazione appositi che consentono la produzione di impasti + controllati nelle dosi e + omogenei. Da li ven-
gono poi trasportati in cantiere tramite autobetoniere che garantiscono la movimentazione dell’impasto impe-
dendo l’indurimento.
4 Messa in opera:
Malte
-nel caso di applicazioni ed utilizzi di malte come legante = SOLO MANUALE
Calcestruzzo
- gettato direttamente dalle autobetoniere
-pompato da appositi automezzi = semplificazione nell’organizzazione del cantiere e quindi riduzione dei tempi
N.B. Che la fase di getto viene preceduto dalla realizzazione di CASSEFORMI in legno o metalliche la cui rimo-
zione ( disarmo) dipende dalla temperatura ed umidità dell’ambiente, nonchè dal tipo e quantità del cemento e
additivi usati ( in ogni caso min 3 max 10 o + giorni.....in ogni caso prima di 28 giorni NO CARICHI)
AMBITO MATERICO
ACCIAIO E METALLI
I metalli sono particolari elementi chimici che presentano una struttura cristallina caratterizzata da elettroni liberi.
Sono materiali a maggior densità in edilizia.
FERROSI
(acciaio, ferro e tutte le sue leghe) ricavati dal
Caratteristiche: ferro, presente in natura sottoforma di ossidi
- elevata conducibilità tecnica
- elevata conducibilità elettrica
-alto punto di fusione NO-FERROSI
-elevata riciclabilità Es. oro
( all’infiito e con = prestazioni del prodotto iniziale) argento
alluminio
rame maggiormente usati
zinco ( tossico) in edilizia
ALLUMINIO:
ossido
Processo:
RAME:
Caratteristiche:
-elevata resistenza meccanica
-elevata modellabilità, lavorabilità e deformabilità
-resistente ali agenti atmosferici, grazie alla formazione di una patina verde che
protegge il prodotto.
=
utilizzato per rivestimenti esterni
ACCIAIO
Processo:
materie prime minerali cottura lega con carbonio = ghisa grezza acciaio
Caratteristiche:
-punto di fusione elevato ZINCO-TITANIO:
-maggiore lavorabilità
- meno fragile resistente agli agenti atmosferici
= =
ruolo strutturale Rivestimento per facciate e coperture
(lamiere sottili)
PRODOTTI:
1) PROFILI LAMINATI A CALDO:
Prodotto + utilizzato nel settore delle costruzioni, Sono prodotti standardizzati, utilizzati per le strutture portanti
degli edifici ed uniti tra di loro tramite bullonature e/o saldature.
2) LAMIERE:
Sono prodotti che derivano da un processo di lavorazione a caldo. Possono essere uniti tra loro tramite saldatura,
bullonatura , aggregatura, rivettatura e creano un effetto di semiopacità
5) TONDINI:
Utilizzati per rinforzare il calcestruzzo andando a compensare gli sforzi di trazione (CALCESTRUZZO ARMATO)
PROCESSO PRODUTTIVO:
≠ impatto sull’ambiente
2) Laminazione
introduzione di semilavorati di acciaio tra una serie di coppie di cilindri rotanti a distanza sempre minore
( man mano - spessore , + larghezza e + lunghezza)
2) BILLETE : 3) BRUMI:
1) BRAMME:
SEMILAVORATI sezione ridotta sezione maggiore
piatte e larghe
lunghe lunghe
PROCESSO DI LAMINAZIONE
4) Trafilatura
Indurre l’acciaio in una serie di fori con diametro sempre minore TIRANDOLO ( no compresso come l’estrusione)
A freddo
5) Stampaggio
Pressatura dell’acciaio in stampi per ottenere elementi di forme e dimensioni variabili
6) Piegatura
Utilizzato per lamiere e consiste nella piegatura del semilavorato attraverso presse
AMBITO MATERICO
LEGNO
Composto da acqua + cellulosa + lignina (incollante) costituisce uno dei materiali più antichi utilizzati nelle costruzioni
sono strutture continue scaturite dalla sono strutture scaturite dall’assemblaggio di ele-
sovrapposizione di tronchi ( riputili e segati menti in legno incastrati, legati o chiodati e tipici
= massello) tipiche nelle regioni alpine o in del nord-Europa ( con passo strutturale ravvicinato)
Giappone o per coperture (capriate ligne)
PRODOTTI:
VANTAGGI:
SVANTAGGI:
supporto sollecitazioni di flessione
comportamento meccanico disomogeneo
supporto sollecitazioni di compressione =
anisotropo ( comportamento ≠ se sollecitato
supporto sollecitazioni di trazione parallelamente o perpendicolarmente rispetto
alle fibre)
reperibile
lavorabile infiammabile
buon rap. peso/resistenza (leggero ma resistente)
termoisolante
Per questo motivo dall’800 in poi si inizia una serie di studi e lavorazioni per far superare le problematiche che presenta
=
legno INGEGNERIZZATO
2) legno LAMELLARE:
composto da una serie di assi di legno di circa 2,5 cm di spessore sovrapposti e incollati tra loro con adesivi ad alta resi-
stenza. Generalmente utilizzato per la realizzazione di elementi strutturali di grandi dimensioni.
CARATTERISTICHE:
+ resistente al fuoco
3) pannelli di COMPENSATO:
tra i + diffusi (no per esterno) scaturiti dall’incollaggio e dalla pressione di almeno 3 strati sottili definiti sfogliati
o multistrato dai 3 ai 40 mm, disposti da avere le fibre perpendicolari rispetto allo strato sottostante.
CARATTERISTICHE:
- meno costi
-più resistenza
-più lavorabilità
-più adattabilità (anche a forme curve)
4) pannelli di TAMBURATI:
costituiti da uno strato esterno in compensato + cornice in listelli + anima di materiale leggero (a struttura ondu-
lata /a nido d’ape / schiume sintetiche espanse)
CARATTERISTICHE:
- rigidità
-stabilità dimensionle
-leggerezza
-lavorabilità
5) pannelli TRUCCIOLARI:
scaturiti dall’incollaggio (attraverso resine sintetiche) e dalla compressione di materiali di scarto lasciato essiccare
CARATTERISTICHE:
- economici
CARATTERISTICHE:
-rigidità
-isolante
Utilizzati per controsoffitti, pareti preintonacate, pareti isolate, isolamento acustico a pavimento
7) OSB (Oriented Strand Board )
costituito da fibre di conifere + piccole incollate tra loro in ≠ direzioni
CARATTERISTICHE:
-durezza
-resistenza meccanica maggiore
PROCESSO PRODUTTIVO:
Varia notevolmente:
MASSELLO: abbattimento dismissione stagionatura
1 abbattimento:
reperimento della materia prima ( in autunno o in inverno = quando l’albero contiene meno acqua)
2 trasporto
4 stagionatura:
processo attraverso il qae il legno perde l’acqua
PRODOTTI:
CLASSIFICAZIONE:
-pieni ( inferiore al 15 %) ruolo strutturale
-semipieni ( tra 15% e 55%)
- forati (superiori al 55%) elementi di tamponamento o per partizioni interne
fori orizzontali
fori verticali
N.B.
+ poroso + isolante ( fari tanti fori ravvicinati migliori prestazioni termiche )
elementi per murature tavelle e tavelloni elementi per solai elementi per coperture
1) mattoni di piccole Sono elementi in laterizio possono essere: 1) tegole a sovraposizione
dimensioni ( quasi di una piani che presentano una 1) gettati in opera che non presentano ele-
mano) e possono essere dimensione maggiore. dotati di alette inferiori per menti di aggancio. Vengo-
di tipo pieno o semipieno Generalmente vengono contenere il getto di calcestruzzo no poste in opera facendo
utilizzati per solai, pareti si che quella sovrastante
2) blocchi di un volume divisorie o controsoffitti 2) prefabbricati ricopra in parte quella
maggiore ma forati per con sporgenze laterali che con- sottostante.
poter essere comunque Hanno un elevato grado sentono l’appoggio sui travetti Es. piane o tonde
leggeri e consentire di di foratura
=
operarli a mano maneggevoli e adatti ai 3) solai prefabbricati 2) tegole a innesto
vari impieghi in questo caso le pignatte non dotate di particolari sca-
presentano facce laterali sago- nalature come le tegole
mate perchè vanno in appoggio marsgliesi, portoghesi o
sulla lastra prefabbricata in olandesi.
calcestruzzo
PROCESSO PRODUTTIVO:
MISCELAZIONE
FORMATURA
=
processo di lavorazione che porta al conferimento della forma voluta
ESSICCAZIONE
=
processo di rimozzione
dell’acqua in eccesso
COTTURA
AMBITO MATERICO
MATERIALI ISOLANTI
Classificazione materica basata sulle prestazioni e caratteristiche. Esse vengono utilizzate in edilizia con lo scopo di otte-
nere adeguate condizioni di confort termico e acustico e sono materiali a bassa densità e peso specifico pertantoparliamo
di materiali a bassa conducibilità termica.
N.B
non tutti i materiali isolanti termicamento lo sono
anche acusticamente, ma solo quelli di tipo FIBROSI
o a CELLE APERTE
PRODOTTI:
vegetale
ORIGINE minerale
fibrosi
celle aperte
materiali sciolti ( tra i + usati) possibile trovarli sia in granuli che in fibre
ISOLANTI VEGETALI:
FIBRE DI LEGNO:
derivanti dal legno e/o scarti di segheria
Prodotti = pannelli rigidi (compattati a secco o umido) e materiale sfuso da inserire in intercapedini
termovalorizzazione
FIBRE DI LEGNO MINERALIZZATO:
legno in fibre lunghe + legante ( cemento o magnesite) = densità + consistente
Prodotti = pannelli rigidi (compattati a secco o umido) e materiale sfuso da inserire in intercapedini
FIBRA DI CELLULOSA:
carta di giornale riciclata (88%) + sali di boro ( 11%) = densità + consistente
Prodotti = pannelli rigidi (con aggiunta di fibre di sostegno) e materiale sfuso da inserire in intercapedini (maggiore utilizzo)
termovalorizzazione
SUGHERO:
corteggia quercia da sughero (prelievo piuttosto limitato per via delle tempistiche della corteggia a riformarsi)
macinata in granuli e poi incollata con colle sintetiche o naturali e spesso processo di espanzione per alleggerire e dargli
maggiori capacità di isolamento
termovalorizzazione
ISOLANTI MINERALI:
LANA DI VETRO:
derivati dal vetro riciclato + sabbia + calcare
LANA DI ROCCIA:
Ricavato da rocce basaltiche e dalla dolomia le quali vengono fuse, fibrate ed incollate tra di loro tramite resine di tipo
sintetico
Prodotti = pannelli rigidi (maggior utilizzo), feltri, rotoli, materiale sfuso per intercapedine
riutilizzate
termovalorizzazione
ARGILLA ESPANSO:
Ricavato dall’argilla con ridotto contenuto di calcio macinata e poi espansa tramite cottura ad alte temerature
Prodotti = materiale sfuso per intercapedine e pavimentazioni al posto del massetto
ISOLANTI SINTETICA:
POLISTIRENE ESPANSO SITETICO (EPS)/ ESPANSO ESTRUSO (XPS) /POLIURETANO ESPANSO RIGIDO
sono tre materiali con caratteristiche simili, di tipo plastico e quindi originati dal petrolio che subisce un processo di
espasione che porta a creare delle bolle d’aria interne e pertanto diventano materiali molto leggeri
Materiale ceramico omorfo e omogeno ottenuto per solidificazione di una fusione a 1500°C di:
SALICE + SODIO + CALCE
potere vetrificante potere fondente potere stabilizzante
PRODOTTI:
VETRI IN LASTRE
-Vetri chiari comuni (tipologia + diffusa e + usata) con uno spessore di tra i 3 e 1,5 cm
per garantire una maggiore trasparenza .
Oggigiorno in particolare si utilizza il VETROCAMERA costituito da 2 vetri divisi da
una camera d’aria allo scopo di migliorare le prestazioni temriche del vetro.
-Colorati nella massa, ovvero dei vetri costituiti dall’aggiunta di coloranti all’interno
dell’impasto vetroso.
N.B: non favorisce le prestazion del vetro perciò viene utilizzato molto poco e piuttosto
sostituito da materiali plastici
-Vetri Saint-Just utilizzate per vetrate decoraive legate a piombo, e con un processo pro-
duttivo ≠ (soffitura e pressatura )
- Vetri retinati costituiti da una reta metallica inglobata nell’impasto per garantire una
maggiore sicurezza in caso di rottura del vetro ( pratica molto usata negli anni ‘60/’70
ma ora no)
VETRI SPECIALI:
-Vetri con coating particolarmente utili per ridurre la dispersione termica. Si tratta
di vetri camera dove su uno dei due vetri viene applicato una “pellicola couting basso
emissivo” costituiti da ossidi di metallo non visibili a occhio nudo = non compromettono
trasparenza
-Vetri fotovoltaici costituite da due lastre con dentro incorporate celle fotovoltaiche mono
o policristalline
VETRI STAMPATI :
Vetri ottenuti attraverso uno stampaggio per soluzioni e forme particolari. essi vengo-
no classificati in
1) diffusori = che vengono utilizzati per la formazione di pareti e solai in vtrocemento
2) tegole di vetro = elemeti che presentano la stessa forma di quelle in laterizio e ven-
gono applicate per coperture totali o in parte trasparenti
FIBRE DI VETRO:
Proprietà:
trasparenza
impermeabilità
PROCESSO PRODUTTIVO:
il processo produttivo del vetro è composto da una fase di preparazione dell’impasto ed una di lavora-
zione ( N.B che essi variano nel caso di produzione di lastre)
FUSIONE
LAVORAZIONE
MODELLAZIONE la quale viene effettuata per mano di un artiggiano specializzati mediante tagli, incisioni, curvature.
Ciò antenendo una temperatura di circa 700°C
SOFFIATURA che permette di realizzare prodotti in vetro cavi tramite l’insuflaggio di aria all’interno della massa
vetrosa (tecnica utilizzata per la realizzazione di vasi e bottiglie)
STAMPGGIO realizzate posizionando la massa vetrosa in appositi stampi per la realizzazione di forme particolari
FILATURA processo che prevede il passaggio della massa il filiere di dimensioni molto ridotte per ricavarne fibre di vetro.
Float:
LAVORAZIONE
nastro trasportatore
Per materiali plastici intendiamo polimeri, ovvero delle molecole composte dall’unione attraverso legami chimici di
monomeri derivanti dal petrolio. (MATERIALI SINTETICI)
A seconda delle diversità di composizioni chimiche e del tipo di lavorazione si possono ottenere materie plastiche
profondamente differenti per caratteristiche e prestazioni.
VANTAGGI: SVANTAGGI:
facilmente lavorabili
leggeri
colorabili
PRODOTTI:
I prodotti e le materie plastiche possono essere classificate in base al loro comportamento alle sollecitazioni termiche in :
1) polimeri termoplastici, 2) polimeri termoindurenti, 3) elastomeri
Caratterizzati da una lavorazione meno facile e rapida ma con una prestazione di termini di resistenza meccanica e
termica più elevata rispetto ai termoplastici.
ESEMPI:
-Pannelli in HPL ( 70% fibre di legno e 30% resine, che quindi conferisce al legno un velo protettivo impermeabile e
durevole)
-resine Poliuretaniche ( caratterizzate da una buona resistenza chimica, meccanica e alle abrasioni, usato infatti spes-
so per strato impermeabilizzante nelle coperture contiue)
ESEMPI:
-neopreme (guarnizioni)
-EPDM ( per guaine di impermeabilizzazione per coperture continue)
-gomma SBR ( + utilizzato in ambito architettonico per isolamento acustico nelle pavimentazioni galleggianti)
PROCESSO PRODUTTIVO:
1) PRODUZIONE:
la prima fase è quella della produzione di monomeri e la loro relativa trasformazioni in polimeri.
2) ADDITIVAZIONE:
aggiunta di additivi per modificare le caratteristiche di base in relazione a specifici requisiti.
Gli additivi maggiormente utilizzati in architettura sono:
le cariche
sostanze organiche e inorganiche le plastificanti
che fungono da diluenti riducendo la per aumentare la flessibilità e la resistenza agli urti
fragilità nei Polimeri Termoindurenti per renderlo così maggiormente elastico
le coloranti le stabilizzatori
i quali possono essere solubili o non per ridurre problematiche causate dalle radiazioni solari
solubili
STAMAGGIO: (+utilizzato)
consiste nel posizionale il materiale plastico all’interno di una sagomatura
COLANDRATURA:
Passaggio attraverso rulli continui in sequenza che danno forma e spessore voluto e particolarmente sottile. Con
questo tipo di lavorazione è possibile integrare il materiale plastico con altri materiali come fibre e tessuti
ESTRUSIONE:
( ad esempio per telai i PVC) per creare cavità interne a seconda del disegno della matrice
TESSILI TECNICI
Sono materiali con prestazioni molto più elevate e specifiche rispetto a quelle generalmente offerte dai tessuti classici. Essi
permettono il loro utilizzo in ambiti più ampi rispetto a quello dell’abigliamento tra cui anche quello dell’architettura con
la realizzazione di ttensiostrutture, elementi di rivestimento e componenti per la protezione dalla radiazione solare.
Scaturiti da fibre di origine naturale/vegetale/sintetico rivestiti poi con polimeri per dare resistenza e impermeabilità.
APPLICAZIONI:
tensostrutture
tende esposte in esterna
schermature
rivestimento involucro
FIBRORINFORZATI
Materiali costituiti da matrice cemetizia o
polimerica) legato ad un rinforzo come fibre di
vetro come ad esempio il GRC
AMBITO MATERICO
MATERIALI LAPIDEI
Materiali ottenuti dall’estrazione di rocce di varie origini con funzioni sia strutturali (nella tradizione) che ornamentali
(oggigiorno)
PRODOTTI:
ESTRAZIONE
Processo che riveste una notevole importanza dal punto di vista paesagiatico-ambientale in quanto deforma notevol-
mente la forma della montagna.
Le cav possono essere di 2 tipi:
-CAVA A GRADONI
-CAVA IN FOSSA
Water jet
Manuale Utilizzo di getto d’acqua ad
con l’utilizzo di cunei
altissima pressione che acqui-
metallici o idraulici Esplosione Filo elicoidale sisce cosi un potere scavante
Con utilizzo di dinamite
(molto scarto)
1) ESIGENZA = ciò che si richiede per il corretto svolgimento di un’attività dell’utente o di una funzione tecnologica .
formulata dal futuro utente dell’edificio. L’esigenza è una necessità, un bisogno.
Il progettista deve cercare d qualificare e quantificare ciò che possono essere i bisogni (espressi e inespressi) del futuro
utente da soddisfare in base alle attività previste.
SALVAGUARDIA insieme delle condizioni relative al mantenimento ed al miglioramento del nostro rappor-
DELL’AMBIENTE to con l’ambiente per una maggiore salubrità ed un miglioramento delle qualità di vita.
2) REQUISITO:
Traduzione, da parte del progettista, delle esigenze del futuro utente in obiettivi di progetto = caratteristiche
che un edificio deve avere per soddisfare i bisogni iniziali.
3) PRESTAZIONI: comportamento reale dell’organismo edilizio
Sono il comportamento di un materiale che fornisce la corretta risposta alle esigenze formulate dal requisito
STRUTTURE PORTANTI
FONDAZIONE, ELEVAZIONE, CONTENIMENTO.
La struttura portante di un edificio è composta da tutte quegli elementi che sostengono i vari carichi ( pesi propri e
persone e oggetti) e sollecitazioni ( vento e azioni sismiche) che partono dal punto in cui sono stati applicati e arriva-
no fino al terreno.
Una struttura portante deve rispondere ad un esigenza legata alla sicurezza e pertanto deve possedere
dei requisiti di : STABILITA’ RESISTENZA MECCANICA NON DEFORMABILITA’
Unità di collegamento tra edificio e suolo, situato ad una quota interrata rispetto al piano 0, che ha il compito di
scaricare a terra i carichi dell’edificio.
Essso costituisce il basamento dell’edificio e pertanto deve essere + largo dell’elemento da sorreggere, per poter
distribuire in maniera + adeguata i carichi.
La sua larchezza dipente dal terreno e dalla portata dei carichi da supportare.
N.B. che prima della realizzazione delle fondazioni viene steso uno strato di calcestruzzo magro di spessore
limitato detto MAGRONE
2 FONDAZIONE
è l’elemento di mediazione tra il terreno e la struttura in elevazione.
Essso costituisce il basamento dell’edificio e pertanto deve essere + largo dell’elemento da sorreggere, per poter distribuire
in maniera + adeguata i carichi.
La sua larchezza dipente dal terreno e dalla portata dei carichi da supportare.
2) indirette nel caso in cui il terreno resistente si trovi ad una profondità maggiore di 5/6 metri ,
non basterà più solo il “piede dell’edificio” ma anche di sostegni verticali che
vanno a raggiungere lo strato resistente in profondità
A seconda del tipo di struttura in elevazione:
Questo tipo di struttura, granzie alla sua capacità di resistenza alle diverse azioni assolve alle funzioni statiche
principali di:
-COPERTURA
-ORIZZONTAMENTO (solaio)
-SOSTEGNO VERTICALE (muratura)
-COLLEGAMENTI VERTICALI INCLINATI ( scale)
CONTINUO
(muri, setti, pannelli) PUNTIFORME o a telaio
tipo strutturale + tradizionele che si configura in ( pilastri, travi)
una soluzione di tipo scatolare perchè necessita di sistema + utilizzato oggi giorno perchè consente una
pareti portanti esterni, pareti portanti interne, e maggiore flessibilità distributiva eriguarda le apertu-
di elemeti di irrigidimento. re in facciata
Questa rappresenta un tipo di soluzione molto PARETE PORTANTE DI TIPO CONTINUA (strutture
vincolate dal punto di vista distributivo e riguar- verticali)
dante le aperture in facciata
STRUTTURE PORTANTI
IN ELEVAZIONE CONTINUE
Costituiti da elementi strutturali verticali (pareti) + elementi strutturali orizzontali ( solai) + elementi strutturali
verticali di irrigidimento (muri posti ortogonalmente alle pareti portanti)
SCHEMI STRUTTURALI
1) con elementi portanti longitudinali, i quai sono disposti secondo la lunghezza dell’edificio,
vicolano pertanto fortemente l’organizzazione lungo le facciate longitudinali.
( e gli elementi di irrigidimento ortogonalmente)
2) con elementi portanti trasversali distribuiti internamrnte l’edificio consentendo quindi una facciata + libera
ma uno spazio interno vincolato e - flessibile
1 Questo tipo di soluzione è ottenuta dall’assemblaggio di elementi modulari di piccole dimensioni (blocchi di
mattoni) mediante l’interposizione di leganti come le malte.
PRO:
-permettono la contemporanea costruzione di CONTRO:
involucro e struttura portante -lentezza costruttiva
-NO flessibilità
-molto isolato termicamente e adusticamente -NO libertà di aperture in facciata
é una tecnica muraria caratterizzata da un ordinata disposizione degli elementi, esso viene definito
APPARECCHIATURA, mantenendo sempre in considerazione la concatenazione tra gli elementi
MATTONI BLOCCHI
(dimensione di una mano) (+ grandi ma allegeriti)
pieni forati
semipieni laterizzi calcestruzzo
CAUSE DI DEFORMAZIONE:
- spinte orizzontali da parte di elementi costruttivi
-evitare carichi eccentrici ( decentrati)
-evitare eccessiva snellezza
PRO: CONTRO:
-contrarre tempi di esecuzione -scarsa coibendazione termo-acustica
-vincoli planimetrici
3 Tecnica muraria costituita da pannelli prefabbricati e sagomati in casseformi all’interno di uno stabilimento, poi por-
tati in cantiere e assemblati ad incastro con giuntura (a secco) o in calcestruzzo (in opera).
Possono esserci sia pannelli bidimensionali che tridimensionali e consentono una notevole velocità in
fase di realizzazione.
Questi pannelli possono essere o monostrato o multistrato ( con l’interposizione di un materiale isolante termoacustica-
mente tra i due strati esterni)
4 Tecnica muraria scaturita da pannelli composti da una stratificazione di pannelli in legno incollati tra loro incro-
ciando i vari strati per aumentarne la resistenza e fissati poi tramite giunti metallici.
PRO:
- costruzioni che consentono sviluppo in altezza CONTRO:
-spessore solai limitato
-velocità di realizzazione
-buone capacità termoacustiche
STRUTTURE PORTANTI
IN ELEVAZIONE DISCONTINUE
Generalmente avviene una classificazione in base al maeriale prevalentemente utilizzato che sia in grado di resistere a
sollecitazioni di compressione, flessione e taglio; pertanto materiali come calcestruzzo armato, acciaio o legno
STRUTTURE DISCONTINUE
IN CALCESTRUZZOARMATO
Il calcestruzzo armato presenta delle determinate caratteristiche fisiche e meccaniche che consentono la realizzazio-
ne di componenti su misura in funzione delle diverse esigenze; e la realizzazione di strutture portanti può avvenure
o in opera (getto nei casseri) o mediante l’assemblaggio di prodotti prefabbricati (raramente utilizzate per soluzioni
residenziali ma per capannoni industriali)
PRO: CONTRO:
- resistente al fuoco -bassa coibendazione termo-acustica
-resistente a ossidazione -difficoltà demolizzione
-bassi costi di costruzione -difficoltà nella fase di smaltimento
PILASTRI
Elementi con sezione generalmente quadrata o rettangolare con armatura costituita da tondini verticali in
acciaio posti lungo il perimetro della pianta in corrispondenza degli spigoli
TRAVI
Elementi orizzontali lineari con sagoma variabile (rettangolare, a T, a L) + armatura
RIBASSATE IN SPESSORE
quando sporge inferiormente altezza trave = solaio
( soluzione + efficace a flessione) (soluzione + economica ma non
adatta a zone sismiche)
Può avvenire un ulteriore classificazione basata sul processo costruttivo adoperato per la loro realizzazione:
-gettato in opera
-completamente prefabbricato
SOLAI
Elemento strutturale orizzontale che possono essere:
N.B.
Il calcestruzzo armato e l’acciaio sono quelli principalmente applicati per la realizzazione di strutture
in elevazione puntiforme a telaio
VANTAGGI:
SVANTAGGI:
Copertura di grandi luci (distanze)
Materiale costoso
Costruzioni con elevate altezze ( grattacieli)
Poca resistenza al fuoco ( necessita di ulteriori
Notevole capacità portante con elementi di protezioni)
sezione ridotta ( + leggeri)
Poca resistenza agli agenti atmosferici (necessita
Maggiore trasparenza di verniciatura, zincatura)
CARATTERISTICHE:
Caratteristiche generali profili:
- profili standardizzati
-generalmente denominati in base all’altezza in mm
-spessore generalmente di circa 1 cm
- a = ali
- b = anima
Esiston, in oltre, per ogni tipo di profilato dei “sottoinsieme” :
PILASTRI
Per i pilastri esistono ≠ tipologie di profili:
tipologie:
IPE o HE a C nel caso di travi ad anima piena
composte
travi alveolate
SOLAI
Si configura come elemento unitario malgrado venga generalmente dall’accostamento di materiali ≠
GIUNZIONI:
Ad incastro mediante incollaggio o con giunzioni meccaniche
N.B il legno non deve mai essere messo a contatto con il terreno altrimenti con l’umidità si deteriorerebbe
=
fondazione deve emergere dal terreno e raccordarsi con gli elementi lignei tramite profili metallici.
SOLAI
Le strutture discontinue in legno possono essere completate da solai in legno poggianti su travi principali.
Sono costituiti da travi secondarie + assi + piano di calpestio / getto in calcestruzzo / strati pavimentazione
STRUTTURE PORTANTI
ELEVAZIONE INCLINATA (scale)
Sono strutture di collegamento costituite da strutture a piano inclinato (rampe) o strutture a gradini (scale) che
consentono la circolazione degli utenti all’interno dell’organismo architettonico permettendo il collegamento tra
le differenti quote
fino a 8% rampe
da 8% a 20% rampe gradonate
da 20% in poi scale ( generalmente nelle abitazioni intorno ai 36% max 45%)
pendenza ottimale 30%
ELEMENTI:
Gradini; elementi costituiti da pedata (29-31 cm) + alzata (16-18 cm)
Parapetti minimo 1m
TIPOLOGIE:
setto continuo
aL
a rampe parallele a ginocchio da entrambi i lati della scala
a pozzo
a tenaglia
a chiocciola trave unica centrale
RAMPE IN CALCESTRUZZO
GETTATO IN OPERA
Costituite da una soletta inclinata a sezione piena sulla quale vengno realizzati i gradini
RAMPE PREFABBRICATE IN
CALCESTRUZZO ARMATO
Applicate per velocizzare la realizzazione in cantiere e realizzate in stabilimenti tramite casseri metallici.
Sono costituiti da un corpo unico comprendente la soletta autoportante.
Le rampe si collegano ai pianerottoli (prefabbricati o gettati in opera) tramite giunzioni delle armature con getto
integrativo di calcestruzzo.
RAMPE IN
ACCIAIO
Soluzione utilizzate sia per esterno che per interno con la caratteristica di non presentare il solaio inclinato di sostegno
ai gradini, e neanche un elemento fisico per le alzate. Il sostegno di questa soluzione può avvenire tramite pilastri peri-
metrali HE collegati tramite travi; pilastri centrali oppure cavi in acciaio collegati alla copertura
Le chiusure sono l’insisme di tutti quegli elementi tecnici, ed unità tecnoogiche che separano lo spazio interno
riscaldato da quello esterno, e possono essere:
Pertanto fungono da filtri tra interno ed esterno per regolare flussi di:
-calore
-aria
in questo modo le chiusure vanno a creare un microclima
-luce interno che conferisce all’edificio condizioni di comfort
-umidità adeguate all’abitabilità.
-sonori
ESIGENZE: REQUISITI:
aspetto
Per uanto riguarda i requisiti di benessere termico, in particolare, parliamo di scambi di calore i quali avvengono per:
N.B.
il rapporto nei confronti delle superfici vetrate deve variare in relazione all’orientamento del sole
Es.
SUD si ( + sistemi di schermatura in estate)
NORD no ( altrimenti diventerebbero solo dispersivi)
CHIUSURE
VERTICALE OPACA A MASSA
rivestimento esterno
soluzioni monostrato
Disposizione variabile di tali strati consente modelli funzionali ≠ al variare di materiali/ spessori / sistemi di
collegamento.
La separazone dell’inerno dall’esterno avviene nelle chiusure opache generalmente con elementi di tipo massivi
= dotati di un elevato peso specifico
TIPOLOGIE:
murature monostrato:
soluzioni costituite da un solo strato di muratura che riveste sia la funzione di chiusura che di isolamento termico
e acustico. Generalmente si utilizzano blocchi che quindi richiedono uno spessore considerevole che va dai 25 ai
50 cm ( N.B. + spesso = + isolante, + ingombro, + costoso)
materiali:
-blocchi in laterizio + rvestimento di intonaco interno ed esterno
strati:
-STRATO RESISTENTE interno = blocchi in laterizio o calcestruzzo di circa 20-30 cm
intercapedine d’aria aria + isolamento interno ( an- intercapedine con isolamento ( NO aria)
(doppia parete a cassa vuota) che morbini, sciolti o schiume)
muratura portante + isolante + graffe metalliche di sostegno + muratura esterna + rivestimento intonaco
( min 12 cm)
N.B soluzione con entrambi i mattoni forati = soluzione meno efficente termicamente
VANTAGI TERMICI:
-in inverno riduce la dispersione termica creando uno spazio filtro ed evita la condensa
avendo una temperatura prossima a quella interna
Sono preferibili rivestimenti metallici che si scaldano facilmente attivando l’effetto camino
Poco praticato nelle nuove costruzioni perchè critico in quanto comporta un interruzione dell’isolante in corrispondenza
dei solai che quindi favorisce la formazione di ponti termici, ma in general usato per riqualificazione
RIVESTIMENTO
ESTERNO
INTELAIATURA auto-
portante che va a sosti-
tuire lo strato resistente
in muratura ulteriore intelaiatura che
consente di “appendere” il
rivestimento esterno
FINITURA
INTERNA
STRATO
IMPERMEABILE
ISOLANTE TERMICO
I montanti di sostegno possono essere collocati a filo esterno o tra solaio e solaio:
ACCIAIO LEGNO
generalmente caratterizzato da una coerenza materica
tra struttur portante e rivestimento esterno, addirittura
anche l’isolante generalmente in fibre di legno
Una particolare soluzione di chiusura leggera prefabbricata è quella dei PANNELLI SANDWICH dotati gia di strato
isolante + rivestimento perimetrale interno ed esterno.
Questi pannelli vengono predisposti a priori per essere fissati ad incastro maschio-femmina per avere coì una con-
tinuità di sviluppo in facciata. Si tratta di una soluzione generalmente utilizzata per capannoni industriali in quanto
poco performante dal punto di vista termico
N.B
si cerca però di optare per soluzioni miste che tengano insieme sia le caratteristiche delle soluzioni di tipo
massivo sia le caratteristiche delle soluzioni di tipo leggero.
CHIUSURE
RIVESTIMENTO ESTERNO
Elemento che maggiormente definisce le caratteristiche estetiche dell’edificio e funge il ruolo pricipale di protezone
dagli agenti atmosferici, tenuta all’acqua, e resistenza e durabilità
A UMIDO A SECCO
costituito da intonaco applicato solo se ha uno fissati meccanicamente mediante chio-
strato retrostante di sostegno o costituito da datura, avitaggio o incastro di materiali
tutti quei materiali che richiedono “incollaggio” fissati prefabbricati con isolante esterno e
come piastrelle, conci, pietre, marmo ect) quindi rivestimento appeso
In generale si utilizzano lastre di vetro da 4 -8 mm per poter garantire maggiore trasparenza e leggerezza, MA
questo tipo di soluzione implica anche un potere isolante acustico e termico ridotto in quanto disperdono notevo-
le quantità di energia ( non compensabile con quella che penetra in alcune ore da sud).
Per poter calcolare l’effettiva trasmittanza termica di un determinato vetro si utilizza IL FATTORE SOLARE
=
il rapporto dell’energia totale trasmessa all’interno e l’energia solare incidente sulla vetrata
SI POTREBBE:
OPPURE
problema:
telaio realizzato in stabilimenti produttivi ha una precisione al mm mentre la muratura, realizzata in cantiere ha un
livello di imperfezioni al cm
soluzione:
vano + ampio e posizionato un controtelaio; ovvero un elemento in legno di distanziamento tra telaio e muratura
che oggigiorno sono state sostituite da spalle coibendate
in caso di serramento non apri- nel caso di serramenti apribili abbiamo la presenza
bile avremo un unico telaio di un telaio fisso (fissato alla muratura) e di un telaio
mobile (che incornicia vetrocamera)
TELAIO FISSO:
cornice perimetrale che raccor- il punto tra anta fissa e mobile si chiama “punto di battuta”
da la parte trasparente alla parete ed è molto sensibile per il potenziale passaggio dell’aria.
(suerfice opaca) Per ovviare a ciò in tutti i punti di giunzione vengono posi-
zionate delle guarnizioni per una perfetta tenuta dell’aria
rotazione traslazione/scorrimento
(grazie a cernire) (carrello collocato sulla traversa
superiore o inferiore)
orizzzontale verticale
superiore inferiore
(a visiera) (a vasistas)
Telaio in LEGNO:
inizialmente segati ma ora sempre più ingegnieristici con legno lamellare (= unione di + pezzi di le-
gno uniti tra loro tramite chiodatura, piastre metalliche, incastro, incollaggio)
In particolare per quanto riguarda i telai esterni (quindi quelli maggiormente esposti agli agenti atmo-
sferici) si predlige l’utilizzo di legni resisnosi come pino, larice, abete ect i quali rispondono + adegua-
tamente ad esigenze di indeformabilità, resistenza meccanica e atmosferica.
Telaio ALLUMINIO:
soluzione basata sull’assemblaggio di profili estrusi.
Questo tipo di soluzione tende all’ossidazione che isola il metallo qualità: + durevoli del
dagli agenti atmosferici ma conferisce un colore tendente al nero. legno = - manutenzione
Sono sistemi modulari di elementi prefabbricati e assemblati a secco, adatti a chiudere esternamente l’intera facciata
dell’edificio in maniera continua, ovvero senza interruzioni di alcun tipo in corrispondenza di interpiani, o strutture
verticali e orizzontali .
Costituita da intelaiatura metallica + superfici trasparenti o opache (generalmente fisse ma anche apribili)
TIPOLOGIE:
Facciata continua A CELLULA sono dei pannelli prefabbricati di altezza di circa 1/2 piani, totalmente o parzialmente
trasparenti che attraversano una prima fase di montaggio in stabilimento e poi l’assemblaggio in cantiere.
=
NO PRESSORE e quindi cornice unica e continua ma sdoppiamento in cornici separate tra loro.
Soluzione particolarmente adatta ad edifici di elevata altezza in quanto non richiedono particolari operazioni in loco se
non l’assemblaggio e non necessitano di impalcatura per assemblaggio ma avviene o dall’interno o tramite gru e quindi
con una notevole rapidità e senza richiedere un personale particolarmente specializzato
Facciata continua con SILICONE STRUTTURALE la quale è una soluzione simile a quella a montanti e traversi
ma che consente di avere una maggiore trasparenza dal momento che non presenta più cornici di sostegno ma
solo FUGA.
Il fissaggio tra il telaio della vetrocamera e il montante avviene per incollaggio tramite sigillanti siliconici speciali
(silicone strutturale) ad alta resistenza e elevate proprietà adesive.
N.B sono comunque presenti delle linguette metalliche in caso di cedimenti per evitare cadute
Vetrate STRUTTURALI SOSPESE nate da una sperimentazione di Peter RFice il quale realizza delle lastre
di vetro semplice fissate tra loro nei 4 vertici tramite giunti metallici chiamati rotules (fori conici nei quali si
inseriscono particolari dispositivi di fissagio puntiformi) e poi i tutto appesi al solaio senza necessità di profili
perimetrali.
N.B. che per essere efficenti nella loro funzione essi devono essere previsti esternamente rispetto la superficie
trasparente e preferibilmente distanziate per poter consentire il transito d’aria.
CRITERI PROGETTUALI:
TIPOLOGIE:
PERSIANE A STECCHE:
costituite da un telaio all’interno del qualevengono disposti dei listelli (stecche)
orizzontali generalmente fissi ed inclinati di circa 30-45°.
Questa soluzione favorisce la ventilazione naturale e garantisce la parziale illumi-
nazione degli interni (totale oscuramento nel caso di listelli girevoli)
ANTONI:
costituite da pannelli piani che possono essere posti sul filo esterno del vano mura-
ro o a ridosso del serramento.
Esso permeto l’oscuramento totale degli ambienti ma impedisce la visuale verso
l’esterno e la ventilazione naturale.
SCORREVOLI:
esempi di elementifissi ma su telai mobili la cui movimentazione è consentita granzie alla predi-
sposizione di binari in alluminio o acciaio collocati inferiormente o superiormente. Essi possono
essere internamente ad incassi murari o esternamente a filo del rivestiment rimanendo a vista.
A LIBRO:
esempio di oscurante scorrevole che può essere impacchettabile lateralmente o nell’imbotte del vano finestra.
Costituito da una serie di pannelli collegati tra loro tramite cerniera in modo da consentire la rotazione reci-
proca degli elementi durante lo scorrimento. Scegliendo questo dipo di oscurante si riesce a evitare l’ingobro
esterno dell’ante anche lasciandole a vista e no in un intercapedine del muro.
AVVOLGIBILI:
gli avvolgibili sono formati da una serie di listelli uniti tra loro tramite ganci
che riescono a formare un telo flessibile al punto da poter essere arrotolato
attorno ad un rullo metallico . Il vano che accoglie il telo dell’avvolgibile al
di sopra del telaio del serramento si chiama cassonetto il quale costituisce
però un punto critico per quanto riguarda l’isolamento acustico e termico. .
VENEZIANE:
sono particolari tende formate da elementi orizzontali ( ma ache verticalmente)
equidistanti di circa 1 mm di spessore in alluminio o materiale plastico. Esse
possono ruotare contemporaneamente su loro stesse. Esse possono essere col-
locate esternamente (più rigide) o nell’intercapedine tra vetri uniti al perimetro
del telaio del serramento (meno performantirispetto al surriscaldamento)
FRANGISOLE:
E’ un sistema di schermature costituit da doghe orizzontali o verticali, fisse o
orientabili che hanno lo scopo di impedire l’ingresso della radiazione e della
luce diretta, cosentendo al tempo stesso la ventilazione ed illuminazione natu-
rale nonchè la percezione dell’esterno. per consentire la
rotazione sul proprio asse, questi elementi vengono dotati di un foro centrale
all’interno del quale vengono piantate delle boccole in plastica ad alta resistenza
Sono degli elementi che caratterizzano fortemente l’immagine architettonica in
facciata e per questo spesso vengono disegnate appositamente in relazione al
progetto specifico.
TENDE:
Elementi realizzati in tessuto che hanno il ruolo di controllo della luce ma possono fungere anche da schermatu-
ra se vengono posti esternamente (pensandoli con materiali resistenti agli agenti atmosferici e alle sollecitazioni
meccaniche). In uesti casi vengono utilizzati dei tessuti specali definiti TESSILI TECNICI. Soluzione applicata per
rismarmio economico e facilità di montaggio
Questo tipo di soluzioni sono ovviamente poco flessibili e se non ben progettate possono costituire
elementi di limitazione della visuale verso l’esterno
schermature orizzontali per facciata a sud schermature verticali per facciata a est e ovest
la rofondità deve essere studiata in relazione all’h del sole e l’h della finestra
COPERTURE
A GRANDI LUCI
tipologie principali
3) TRAZIONE
1) COMPRESSIONE 2) RETICOLARI (tensostrutture con cavi, membrane tessili,
(cupole, lastre piegate, guscio) (capriate, reticolari piane, membrane pneomatiche = gonfiaggio)
reticolari spaziali)
STRUTTURE A COMPRESSIONE
peso portante pesa + del peso portato
STRUTTURE A TRAZIONE
peso portante pesa - del peso portato
1) STRUTTURE A COMPRESSIONE
VOLTE E CUPOLE:
Assimilabile ad una successione di archi. Questo tipo di strutture vanno a sostenere sia le spinte verticali che oriz-
zontali che scaricano poi su muri perimetrali sui quali poggiano.
le cupole:
Sono costituiti da una serie di archi inìdentici imposti intorno ad una base circolare (piano d’imposta). A differenza
degli archi e delle volte esse on richiedono contrafforti e tiranti dal momento che non genera spinte orizzontali sul
piano d’imposta. Dal punto di vista strutturale, per permettere la sua realizzazione bisogna prevedere una struttura
lignea di sostegno che prende la forma dell’intraosso e che viene disarmata una vlolta conclusa la cupola.
GUSCI in calcestruzzo armato:
L’utilizzo del cemento non viene limitato alla realizzazione di superfici piane (solai) ma viene spinto fino alla realiz-
zazione di superfici di particolare conformazione spaziale tridimensionale curva ( gusci) costituite da “volte sottili”
rese possibili grazie all’utilizzo del cemeto armato che permette una sostanziale riduzione delle sezioni da realizzare
2) STRUTTURE RETICOLARI
RETICOLARI PIANE:
Sono costituite da delle assi complanali, di cui quelle orizzontali superiori ( compressione) e inferiori ( trazione)
prendono il nome di briglie o correnti mentre quelle verticali montanti e inclinate diagonali (sollecitate alternati-
vamente a trazione e compressione), vincolate tra loro da elementi chiamati nodi.
RETICOLARI SPAZIALI:
Sono costituite da elementi lineari (aste) che si sviluppano nelle tre direzioni dello spazio connesse poi tra loro tra-
mite nodi di giunzione e volte ad evitare fenomeni di instabilità.
Questo tipo di soluzione permette di coprire grandi luci con un limitato uso dei materiali, un ridotto peso e di con-
seguenza ridotto costo.
CATENA
sistema orizzontale inferiore volto ad irrigidire e
sostenere la struttura. Su esso appoggiano i due CONTRAFFISSO
puntoni assorbendo la spinta esterna che esercitano. definite anche saette sono elementi inclinati
soggetti a sforzi di compressione presenti nel
caso di strutture con puntoni molto lunghi
3) STRUTTURE A TRAZIONE
tensostruttura pressostruttura
che lavora per tensione che riguarda strutture rese stabili
dalla pressione dell’aria
TENSOSTRUTTURE A CAVI:
Costituita da funi in acciaio sollecitate solo a trazione (in alcuni ambienti particolari
anche rivestiti da zincatura) . Esse possono essere stabilizzate con pre-tensione in
modo da ottenere una configurazione stabile oppure non essere pre-teseassumendo
una forma cosi variabile in relazione ai carichi agenti.
Il collegamento tra le singole fun avviene tramite morsetti e giunti longitudinali o
nodi deviatori.
La copertura, infine, è generalmente costituita da lamiere grecate con materassino
isolante e guaina impermeabilizzante; oppure in materiale trasparente come plexiglas.
TENSOSTRUTTURE A MEMBRANA:
Soluzione resistenti solo a trazione dove la struttura portante e il materiale di copertura diventano un unica cosa. Esse
sono costituite da membrane sintetiche continue e impermeabili con bordi adeguatamente riforzati nei punti di collega-
mento con la struttura di supporto e angoraggio mediante saldature e cuciture.
Sono in grado di coprire luci limitate, pertanto nel caso di grandi luci necessitano di essere abbinate a funi di sostegno
EXTRA:
Gli studi di Fuller cercarono di stabilire delle circonferenze max raggiungibili
Sono le unità tecnologiche che hanno la funzione di delimitare superiormente l’edificio e di proteggere l’ambiente interno
dalle intemperie.
REQUISITI:
-Resisenza meccanica ( carichi statici permanenti come il proprio peso o accidentali come la neve,
oppure carichi dinamici come le spinte del vento)
-Isolamento termico e acustico ai fini del risparmio energetico e del confort termico ( isolamento o soluzioni ventilate)
(isolamento termico)
COPERTURE
ASSITO
6) assito in legno
5) barriera a vapore
4) orditura di segato in legno + strato isolante
3) seconda orditura ( opposta) con ulteriore
strato isolante
2) ulteriore orditura con strato ventilato
1) tegole
5
LATEROCEMENTO 3
1) parte strutturale 4
2
2) barriera a vapore + isolante
3) barriera protettiva impermeabile 1
4) listelli reggitegole
5) tegole
TERMINOLOGIA
-Linea di colmo = linea orizzontale di ntersezione tra le falde con pendenze divergeti
(punto + alto)
rivestiti da una scasso-
-Linea di compluvio = intersezione di 2 falde convergenti ( piega interna) N.B in questo lina protettiva per-
caso è necessario uno strato di metallo che protegga gli strati sottostanti e che faccia chè essendo punti di
anche da puto di raccolta dell’acqua raccordo sono anche
punti + soggetti alla
-Linea di displuvio =linea inclinata di intersezione di 2 falde divergenti ( in sporgenza) permeabilità dell’acqua
TIPOLOGIE DI MANTO
-tegole cementizie
Esiste una normativa europea che codifica la tipologia di copertura in relazione all’isolamento e alla ventilazione
Sono coperture in cui lo strato di tenuta dell’acqua si presenta priva di interruzioni. In questi casi l’unica
soluzione possibile è quella dell’utilizzo di GUAINE IMPERMEABILI = teli a base di bitume e polimeri
elastici molto resistenti agli strappi.
METODO:
stese a caldo l’una sull’altra in diverse direzioni quindi “incollate”
PROBLEMA:
durata nel tempo = necessitano di manutenzioni e sostituzioni negli anni
N.B.
piano non vuol dire privo di pendenza. Presentano infatti una lieve pendenza inferiore al 5% , ricavata dal-
la realizzazione di un massetto di pendenza per far confluire l’acqua piovana canali di allontanamento
(pluviali ) evitando di farla stagnare in copertura
ELEMENTI
CALPESTABILE:
soluzione che presenta una geometria accessibile e quindi pendenza inferiore a 5% In genere questa soluzione prevede il fis-
saggio a secco di piastrelle su piedini di supporto per permettere il controllo e l’eventuale sostituzione degli strati sottostanti
TETTO GIARDINO:
tipologia che migliora l’inerzia termica e protegge dalla radiazione
solare estiva. Dotata di una pendensa compresa tra l’1% e il 5% e
dimensionato in modo da sopportare il carico della terra di un spes-
sore variabile dai 30 cm ad 1 m per alberi e arbusti
N.B.
con gli anni sono stati prodotti dei preformati di tipo plastico che
riescono a svolgere contemporaneamente sia il ruolo drenante che
trattenere una certa quantità d’acqua per nutrire il terreno
COPERTURE DI TIPO TRASPARENTI:
stesso principio dei paramenti verticali trasparenti contiui a montanti e traversi ma in copertura, quindi
con una scomposizione degli elementi tenuti insieme da un intelaiatura.
per controllare l’effetto serra è possibile utilizzare vetri selettivi oppe schermature esterne
PARTIZIONI INTERNE
VERTICALI / ORIZZONTALI
Si tratta di una delle ultime fasi del processo di costruzione e nello specifico parliamo di elementi ai quali è
affidato il compito di dividere e conformare lo spazio interno dell’edificio.
Possono essere di 2 tipi:
VERTICALI ORIZZONTALI
(pareti e porte) ( controsoffitti/intradosso solaio, pavimenti/estradosso solaio)
REQUISITI:
-MECCANICA: no portanti per l’edificio in se ma autoportanti
SICUREZZA
-FUOCO: soprattutto in edifici pubblici o di grandi dimensioni (tagliafuoco)
R I
resistenza meccanica E isolamento
tenuta al fumo termico
-ATTREZZABILITA’
FRUIBILITA’ -SPOSTABILITA’
-RICOLLOCABILITA’
-INTEGRABILITA’ IMPIANTISTICA
Sono pareti che comprono l’altezzza del piano da intradosso ad estradosso del solaio.
Generalmente vengono poste su rustico per evitare la formazione di ponti acustici, ma potrebbero anche essere
posti a pavimento nel caso di voler dare maggior importanza alla flessibilità degli spazi.
CRITICITA’:
-scarsa flessibilità
MASSA Costituiti da piccoli elementi
-integrabilità impiantistica (richiedono
(muratura) resi solidi tramite malta
percorsi a traccia = bucatura in superficie)
isolante
LEGGERO
(struttura autoportante con + -cartongesso
intelaiatura metallica e pan- -conglomerato di legno
rivestimento
nelli modulari prefabbricati) -lamiere plastiche o zinco
-fibrocemento o pvc
+
MATERIALI:
STRATI: -mattoni forati CARATTERISTICHE:
-struttura autoportante -mattoni pieni (raramente) -elevata resistenza meccanica
-tamponamento/rivestimento -blocchi in laterizio -elevata inerzia termica
-isolamento termico -blocchi alvealati di gesso
- isolamento acustico -blocchi di gasbeton -prestazioni acustiche miglio-
- intercapedine attrezzabile -blocchi in calcestruzzo allegerito rate solo in caso di stratigrafia
- strato di impermeabilizzazione
articolata
- strato di resistenza al fuoco - pannelli di composti di tavole.
- cartongesso
INTEGRABILITA’ IMPIANTISTICA
MASSA LEGGERO
Soluzione critica perchè prevede la rottura della muratura Soluzioni che per eccellenza integrano gli impianti perchè
nei punti in cui passano le tubature = elevato ponte acustico dotati di un intercapedine che può essere attrezzata
SVANTAGGIO: ina-
deguata resistenza
meccanica nel soste-
nere pesi eccessivi
1) effetto a massa = materiale + denso +isolante potere fonoisolante aumenta proporzionalmente alla massa
(ma fino a 25 cm altrimenti si crea un riverbero ed una risonanza che compromettono le prestazioni acustiche)
2) effetto massa-molla-massa
con intercapedine d’aria non superiore a 10 /15 cm per evitare fenomeni di risonanza o riempita di materiale iso-
lante
N.B. utilizzatre materiali ≠migliora la qualità acustica perchè assorbono frequenze ≠
ATTENZIONE:
bisogna tenere in considerazione anche l’incidenza dei ponti acustici che si generano nell’attacco della parete al
solaio (intradosso e istradosso) e con altre pareti laterali = fonoisolante apparente
MASSA LEGGERO
(muratura)
soluzioni per migliorare le prestazioni fonoassorbiva:
FLESSIBILITA’
elementi che possono cambiare l’assetto dello spazio nell’arco della giornata consentendo così ambienti flessibili e
temporanei
PARETI
PORTE
-scorrevoli
Classificate dalla normativa UNI in base al tipo
-pieghevoli di movimento dell’anta rispetto alle pareti fisse
CRITICITA’:
-pivolanti perdita totale di prestazioni
acustiche e termiche
-basculanti - a battente
CONTROSOFFITTI
rivestimento intradosso
CONTINUI: DISCONTINUI:
soluzioni irremovibili realizzarte con soluzione che consiste in pannellature appese
reti metalliche e intonaco applicate tramite tondini a solai ia in laterocemento che
solo in soluzioni in laterocemento in acciaio
FUNZIONI:
-finitura intradosso
-fonoisolamento
STRATIGRAFIA:
-intercapedine attrezzabile
-strato isolamento termico
-strato isolamento acutico
-strato di assorbimento acustico
-rivestimento
PAVIMENTAZIONE
rivestimento estradosso posto in opera dopo la realizzazione delle chiusure
verticali e delle partizioni verticali
STRATIGRAFIA:
-rivestimento superiore
-massetto
soluzione NO
-tubazioni nel caso di pavimento radiante ( riscaldamento a pavimento)
REVERSIBILE
-isolante ( acustico e termico)
-solaio
Per questo motivo ora esistono soluzioni con fissaggio a secco
Il pavimento galleggiante è un principio di isolamento acustico che consste in un pavimento che “galleggia”
sopra una struttura di isolamento acustico che ha il ruolo di desolarizzare gli strati rigidi della parte strutturale
=
strati che consentono di separare la parte calpestabile dalla parte struttural creando un interruzzione acustica)
Il pavimento sopraelevato è un tipo di pavimento dove gli strati di pavimentazione vengono posati a secco
su dei piedini di altezza regolabile che li sorreggono e che consentono di configurare un interruzione attrezzabile
utile per l’impiantistica e l’ispezionabilità
IMPIANTI
FUNZIONI E TIPI
Sono l’insieme di quelle unità tecnologiche e degli elementi tecnici che hanno la funzione di consentire l’uso di flussi
di energia e materiali indispensabili per la giusta funzionalità dell’edificio.
Essi negli anni sono passati dal soddisfacimento dei bisogni semplici, a dare risposta a bisogni sempre + articolati e
in contiua evoluzione. Anche se la sensibilità progettuale deve essere orientata ad individuare soluzioni costruttive in
grado di garantire l’adeguatezza dell’ambiente interno indipendentemente dagli impianti.
N.B. che il funzionamento degli impianti si relazioni con la concezione spaziale e tecnologica dell’edificio con un ade-
guata progettazione ragionata e studiata a priori per far si che non interferiscano con la struttura portante, e soprattut-
to che interagiscano tra di loro al fine di un ottimizzazione impiantistica con l’obbiettivo di un risparmio energetico.
MECCANICI
quando flussi di aria e acqua vengono spinti da ELETTRICI
organismi meccanici ( quali pompe, ventilatori) in questo caso vengono utilizzati cavi e cablaggi
all’interno di tubaioni e canalizzazioni
FUZIONI:
-consentono l’utilizzo dei flussi energetici, informativi e materiali richiesti dagli utenti
-consentire l’allontanamento dei prodotti di scarco
TIPOLOGIA:
7) impianto elettrico
1) impianto di produzione di energia
8) impianto di sicurezza
2) impianti di climatizzazione
9) impianto antincendio
3) impianto idrosanitario
10) impianto di messa a terra
4) impianto di smaltimento dei liquidi
11) impiato parafulmine
5)impianto smaltimento solidi
12) impianto antifurto e antintrusione
6) impianto distribuzione gas
IMPIANTI
PRODUZIONE DI ENERGIA
La produzione di energia avviene prevalentemente a grande scala all’interno di impianti appositi anche se la
normativa richiede sempre + di integrare gli impianti di produzione d’energia alla scala dell’edificio per far si che
autoproduca l’energia di cui necessita.
NO RINNOVABILI RINNOVABILI
di tipo fossile come il gasolio, metano ect disponibili in natura come biomasse di derivazione
legnosa, acqua, solari, vento, geomasse ect
PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA
CENTRALI TERMOELETTRICHE:
Si tratta della soluzione + diffusa le quali sfruttano la combustione di combustibili fossili per generale energia elettrica
combustibile
viene bruciato
riscalda l’acqua
che diviene vapore quest’energia meccanica
che a sua volta azione il viene trasformata in energia
movimento meccanico eletrica da un alternatore
di una turbina
Questo tipo di produzione determina elevati impatti ambientali dovuti alle emisioni climalteranti emesse dalla
combustione dei combustibili fossili
CENTRALI IDROELETTRICHE:
E’ una soluzione che produce il 14% del fabbisogno nazionale italiamìno ma che è legata solo a specifici contesti di tipo
montano; in particolare in punti in cui il corso d’acqua presenta un dislivello di tipo naturale o indotto tramite dighe.
Viene classificata come energia rinnovabile in quanto non emette sostanze tossiche ma genera un notevole
impatto paesaggistico/ naturale.
PARCHI FOTOVOLTAICI :
Soluzione che si sta via via affermando, consiste nell’istallazione di impianti fotovoltaici (geeralmente in campi agricoli)
per una potenza almeno di 1 Mega Wat che quindi richiede almeno l’estensione di 3 ettari. Essi vengono collegati tra
loro in stringhe e possono essere di tipo statici o mobili ( per ottimizzare l’incidenza solare durante il giorno)
Viene classificato come energia rinnovabile ma produce un notevole impatto paesagistico/ambientale e generala con-
flitto con aziente e zone agricole in quanto queta soluzione (più convenente per i proprietari terrieri) sottrae aree alla
produzione agricola e quindi alimentare
PARCHI EOLICI:
Si tratta dell’energia prodotta dal vento, più nello specifico si tratta della conversione dell’energia cinetica prodotte da
un flusso d’aria in energia elettrica tramite aerogeneratori. In questo tipo di soluzione l’altezza da terra è importante in
quanto il vento aumenta all’aumentare della sua distanza dal suolo ( genralmente quelle a terra possono arrivare ad un
max di 100m mentre quelle in mare a 180m)
CENTRALI DI CONGENERAZIONE:
E’ un tipo di produzione che fa in modo che l’energia termica generata du-
rante la combustione dei combustibili fossili per produrre energia elettrica,
che normalmente diviene materiale di scarto, venga condotto nelle centrali di
congenerazione per produrre energia termica. Questo tipo di processo riduce
notevolmente gli scarti, i costi per l’approviggionamento del combustibile, e
produce minori emissioni inquinanti e gas effetto serra.
possono essere:
- ORIZZONTALI (in corrispondenza delle fondazioni, presen-
tandosi come una soluzione + semplice, + economica, ma NO
accessibili per manutenzione)
IMPIANTI
CLIMATIZZAZIONE
a)produzione, caldaie, pompe di calore che sono macchine frigorifere con funzionamento inverso rispetto al
tradizionalealimentate sia con energia elettrica che per combustione
b) - radiatore che per irraggamento riscalda la stanza ma con una distribuzione del
calore disomogenea
- ventilconvettore con aria che passa attraverso tubi alettati spinti da un ventilatore e
per convezione aria distribuita nella stanza anche se sempre in maniera disomogenea
- a pannelli radianti = tubi distribuiti uniformemente entro cui scorre acqua calda
(30-40°) e per irraggiamento riscaldare l’inera stanza. Lo sviluppo dei tubi può avve-
nire a serpentina o a chiocciola
L’impianto idrosanitario svolge il ruolo di distribuire alle varie utenze dell’edificio acqua calda e acqua fredda
dall’acquedotto fino all’apparecchio sanitario. La rete di distribuzioe dell’acquedotto ha una certa pressione che
per gli edifici bassi risulta sufficiente mentre per gli edifici alti è necessario un autoclave
Tipologia + diffusa è quella delle colonne montanti i quali corrono all’interno di cavedi impiantistici senza
interferire con la struttura portante
fognatura
fognatura raccolta in
apposite vasche
per usi secondari
IMPIANTI
ELETTRICI
è l’insieme di elementi tecnici che hanno la funzione di permettere agli ambienti domestici di avere l’energia elettri-
ca. Questa distribuzione avviene per mezzo di conduttori ( filo di metallo buon conduttore rivestito da un materiale
plastico che funge da isolante) e cavi (insieme di conduttori isolatie poi raccolti in un unica guaina).
La parte terminale di tali utenza sono le prese a spina e gli interruttori a pulsante, i quali generalmente vengono
incassati a parete.
TIPOLOGIE:
A FUNE (con sistema macchine in alto) sistema che deve prevedere un vano di extracorsa al di sopra dell’ultimo
livello, che conterrà il macchinario a cui sono collegate le funi portanti della cabina e il contrappeso
A FUNE (on sistema macchine in basso) Per il quale va prevista una fossa interrata entro cui va posizionato il macchinario)
OLEODINAMICI/ IDRAULICI (diretto) sistema con sollevamento diretto dotato di un pistone centrale allungabile