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BATTERI

Hanno un’elevata importanza farmaceutica, la batteriologia è una scienza relativamente giovane


risale alla metà dell’800.
I batteri sono organismi procarioti molto piccoli, sono prevalentemente unicellulari, ma possono
trovasi aggregati in colonie.
Non presentano nucleo ben definito, né tantomeno la tipica struttura cellulare ad organuli.

Il DNA è addensato in una parte


della cellula chiamata nucleoide. Questa però non è l’unica differenza con gli organismi eucarioti:

Svolgono funzioni ecologiche importantissime, infatti la loro funzione principale è quella di


trasformazione delle sostanze organiche.
Sono gli organismi più abbondanti sul nostro pianeta, si trovano in tutti gli ambienti acquatici e
terrestri, anche i più estremi e inusuali, come le zone prive di ossigeno le sorgenti termali calde, gli
ambienti con pH molto acido o alcalino, i deserti freddi o caldi, le profondità oceaniche. Questo
grazie al fatto che essi si presentano come cellule durevoli, cisti o spore.
→ SPORE
Sono forme cellullari specializzate che consentono ai batteri di vivere anche quando le condizioni
sono avverse, grazie alla presenza di acido dipicolinico nella sua parete più esterna.
Le spore, o meglio endospore (in quanto sono sempre prodotte all’interno della cellula
vegetativa), sono cellule metabolicamente inattive, sono in uno stato di criptobiosi o vita latente,
conservando la capacità di germinare anche molto tempo dopo la loro formazione, e se si trovano
in un ambiente secco possono passare anche secoli.
La spora batterica è formata da:
 Parte centrale o core: all’interno del quale si trova il citoplasma contente acido dipicolinico,
enzimi e ribosomi, è circondato dalla membrana plasmatica sulla cui faccia interna è addossato
il DNA.
Avvolta a sua volta da una parete
cellulare rudimentale, sottile formata da
acido muramico disidratato).

 Cortex: è l’involucro più spesso, composto da dipicolinato di calcio, peptidoglicano compatto


(interno) e lasso (esterno).
Nelle spore batteriche si trova:

 Totale assenza di biosintesi macromolecolari (proteine, carboidrati, lipidi)

Scarso contenuto in H2O (perdita per osmosi)

Scarsa attività enzimatica (quiescenza metabolica)

Scarso od assente consumo di O2 (quiescenza metabolica)


Le spore batteriche hanno un’alta resistenza termica Ciò rende difficile la loro
(140°C – 130° C) questo grazie alla presenza di elevate sterilizzazione per eliminare
quantità di acido dipicolinato. Inoltre resistono in definitivamente è necessario un
ambienti secchi e ghiacciati per il loro scarso contenuto processo di tindalizzazione,
in H₂O. vengono eseguiti vari momenti di
riscaldamento.

I batteri delle piante superiori presentano parete.


È formata da è formata da È posta all’esterno della membrana plasmatica e
polisaccaridi il cui monomero è conferisce una forma caratteristica ai batteri.
l’acetilglucosammina (AG) alternata ad
acido muramico (AM). ❖ Cocchi: sferica
❖ Bacilli: a bastoncino diritto
All’AM si attacca una catena peptidica, ❖ Vibrioni: a bastoncino arcuato
questi insieme formano un polimero ❖ Spirilli: spiralati
di peptidoglicano.
In base alla composizione della parete, i batteri hanno un diverso comportamento al test
biochimico detto colorazione di Gram, questo test consente di dividere i batteri in 2 gruppi:

• Gram positivi (+): la loro parete spessa fa si che essi al termine della colorazione appaiono
di colore rosso, in quanto la colorazione viene trattenuta dallo spesso strato di
peptidoglicano.
• Gram negativi (-): la loro parete sottile non trattiene la colorazione e quindi al termine di
essa appaiono di colore violetto.
Molti batteri secernono polimeri polisaccaridici che si depositano attorno alla parete formando un
rivestimento esterno detto capsula.

Ha diverse funzioni:
 Adesione ai tessuti dell’ospite
 Resistenza alla fagocitosi
 Proprietà antigeniche

Ogni gruppo di batteri presenta diversi pigmenti, che possono essere dispersi o racchiusi in
vescicole:
 A funzione clorofilliana (batterioclorofilla) e respiratoria
 A funzione protettiva (carotenoidi, raggi uv)
 A funzione enzimatica (flavoproteine)
 Ad azione vitaminica (naftochinoni)
 Ad azione antibiotica
 Ad azione tossica (toxoflavinia in flavobacterium cocovenenas)
Nei batteri i materiali di riserva si trovano nel citoplasma, dispersi o addensati in granuli e sono per
lo più: carbonio, solfato inorganico e zolfo elementare.
I batteri possono essere inoltre classificati per i deversi modi di vita che svolgono:
➢ Parassiti o saprofiti Molto batteri sono importanti per la biologia umana poiché
➢ Aerobi o anaerobi possono essere causa di numerose malattie, è proprio dai
➢ Autotrofi o eterotrofi batteri parassiti che derivano la maggior parte delle malattie
batteriche che attaccano il nostro organismo.
Si distinguono in fotosintetici e
chemiosintetici.
▪ Batteri fotosintetici
Utilizzano energia l’energia luminosa per produrre energia chimica utile per i processi vitali.
La fotosintesi batterica è un processo anaerobio con variazione delle reazioni luminose.

Avviene alla luce in assenza di ossigeno, senza produzione ne consumo di CO₂. Gli
elettroni che entrano in gioco nei fotosistemi non provengono infatti dall'ossigeno
dell'acqua ma da composti dello zolfo, da sostanze organiche o idrogeno.
Questi organismi sono per lo più:

 Batteri purpurei → batterioclorofilla


 batteri verdi → Chlorobium chlorofillae

▪ Batteri chemiosintetici
I batteri chemiosintetici sono solo una piccolissima parte di tutti i batteri, ma sono
importantissimi perché permettono di comprendere che la produzione di sostanza organica
non dipende solo dal sole e dalla fotosintesi.
Sicuramente senza luce e senza fotosintesi non si avrebbe una terra ricca di tutte le forme di
vita presenti oggi, ma non sarebbe nemmeno del tutto priva di vita poiché si sviluppano i
batteri chemiosintetici.
La differenza con la fotosintesi sta proprio nel fatto che la chemiosintesi può avvenire anche in
assenza di luce.
Usano CO₂ come fonte di carbonio e attingono energia da un substrato inorganico.

• Composti azotati: i batteri che agiscono su questo


substrato vengono detti batteri nitrificanti.
• Composti solforati: i batteri che agiscono su questo
substrato vengono detti batteri dello zolfo.

I batteri possono essere classificati anche in base ai flagelli che possiedono.

Prendono origine dal citoplasma, la loro lunghezza può


essere di circa 170 micron, e uno spesso di circa 120-180.
In base alla loro disposizione si classificano in:
 Monotrichi: un unico flagello ad un unico polo.
 Lofotrichi: un ciuffo ad un unico polo.
 Anfitrichi: un ciuffo ai due poli.
 Peritrichi: dappertutto.
Molti batteri produco uno strato gelatinoso formato da polisaccaridi e proteine poco solubili che si
addensano al di fuori della parete, questo rivestimento prende il nome di capsula.

Ha diverse funzioni:
➢ Adesione ai tessuti dell’ospite.
➢ Resistenza alla fagocitosi.
➢ Proprietà antigeniche.

I batteri possono riprodursi in 2 modi differenti:


 Riproduzione asessuale

I batteri si riproducono per scissione o


schizogenesi. In questo modo una cellula
batterica si divide in 2 cellule figlie,
identiche alla cellula madre, senza
formazione del fuso mitotico.
Durante questo processo la duplicazione
del nucleo avviene più velocemente della
formazione della parete, infatti
inizialmente viene a crearsi una cellula
binucleata.

 Riproduzione sessuale
Per via sessuale invece, i batteri si riproducono per:
→ Trasformazione
Viene usata in laboratorio, e il DNA batterico liberato dalla sua cellula entra in un’altra
cellula in soluzione, per lisi o per estrazione chimica.

→ Trasduzione
Consiste nel DNA batterico ad un altro tramite un fago.
Questo processo è stato provato per la prima volta dagli scienziati Zinder e Linderberg su
Salmonella typhimurium con il fago temperato P22.
Il cromosoma del fago si è integrato con quello batterico portando con se un pezzo del
cromosoma batterico si è integrato con quello batterico portando con se un pezzo del
cromosoma batterico. Il nuovo fago avrà con se il DNA batterico e quando questo andrà ad
infettare altri batteri si avrà crossing over.
→ Coniugazione
È un processo osservato in laboratorio, il materiale genetico di un batterio donatore viene
trasferito a un batterio ricevente, previo contatto tra le due cellule. Questo contatto
avviene attraverso una struttura anatomica portata dal batterio donatore, detta pilo.

Si indica in questo procedimento F+ la cellula donatrice o maschio, e F- la cellula ricevente


o femmina. Il trasferimento del cromosoma inizia sempre ad una estremità, procede con
ordine e non è mai completo.
L’estremità del cromosoma cui è attaccato il fattore sesso è l’ultima ad essere trasferita e
poiché il trasferimento è parziale, il fattore di solito non è trasferito.
Le nuove combinazioni geniche avvengono con lo stesso meccanismo del crossing over.
Per molto tempo si è creduto che i batteri si riproducessero solo per via agamica, ma nel 1947
Tatum e Liederberg hanno dimostrato la ricombinazione genica dei batteri in Escherichia coli.

Si considerarono 2 ceppi di batteri incapaci di crescere in un


terreno minimo, ovvero in un terreno dove non vi sono tutti
gli amminoacidi necessari. Si è dimostrato che questi due
ceppi mescolandosi tra loro, e quindi in seguito a
ricombinazione genica si sono adattati alla vita nel terreno
minimo.

I batteri hanno 3 funzioni importanti:


1. Produzione di antibiotici
Sono sostanze prodotte da batteri e funghi che sono in grado di fermare o rallentare la
proliferazione di altri batteri.
Spesso specie patogene possono essere anche produttori di antibiotici e sostanze utili:
❖ Bacillus polymixia: Polimixine
❖ B. brevis: Tirotrocina
❖ B. licheniformis: Bacitracina
❖ Clostridium botulinum: Botulino
❖ Strepromyces griseus: Streptomicina
❖ S. venezuelae: Cloramfenicolo
❖ S. aureofaciens: Tetracicline
❖ E. erythraeus: Eritromicina
❖ S. fradiae: Neomicina
❖ S: niveus: Novobiocina.
2. Fermentazioni
I batteri per produrre energia, oltre alla respirazione utilizzano anche una via anaerobica che è
detta appunto fermentazione.

È un processo chimico che consente di liberare l’energia


contenuta nello zucchero glucosio, per renderla utilizzabile.
Questo processo anaerobio non porta alla totale
distruzione del substrato.

Si hanno vari tipi di fermentazioni:


 Fermentazione alcolica
È quella più importante ed è l’unico mezzo per la produzione di etanolo, è tipica di organismi
come il lievito (saccharomyces).
Lo zucchero, glucosio, è trasformato in alcol etilico e anidride carbonica.
𝐶6 𝐻12 𝑂6 → 2𝐶𝐻3 − 𝐶𝐻2 𝑂𝐻 + 2𝐶𝑂2
 Fermentazione lattica
L’acido piruvico è ridotto ad acido lattico ad opera della zimasi lattica. È utilizzata tanto nella
preparazione di alimenti, come formaggi e yogurt, quanto nella produzione industriale di acido lattico.
Streptococcus lactis, S. cremoris

 Fermentazione butirrica
È processo che consente di ottenere da carboidrati (amido, cellulosa) acido butirrico, idrogeno
e biossido di carbonio per intervento di microrganismi anaerobi diffusi nel terreno, negli
effluenti urbani, negli escrementi, ecc., soprattutto del genere Clostridium.

 Fermentazione acetica
È una fermentazione aerobica, attuata da batteri che provocano la fissazione dell'ossigeno
sull'alcol. (es. Acetobacter aceti).
I batteri acetici ossidano l’etanolo ad acetaldeide sfruttando l’ossigeno, l’acetaldeide infine
viene trasformata in acido acetico.

 Fermentazione citrica
La fermentazione citrica consiste nella trasformazione di soluzioni zuccherine come le melasse
o di materiali amidacei, previa idrolisi, in acido citrico, operata da alcuni funghi inferiori in
opportune condizioni colturali attraverso una complessa sequenza di passaggi non ancora ben
chiarita.
3. Ciclo biologico dell’azoto
L’azoto è un elemento indispensabile per gli esseri viventi ed è contenuto in molte proteine, acidi
nucleici e molti enzimi.
Non essendo immediatamente assimilabile per la maggior parte dei viventi l'azoto deve essere
convertito in forme utilizzabili chimicamente, secondo i processi di azotofissazione,
ammonificazione, nitrificazione, denitrificazione.

Questi processi prendono il nome di ciclo dell’azoto.


Ed è un ciclo biogeochimico con il quale l'azoto si
muove principalmente tra l'atmosfera, il terreno e gli
esseri viventi.

1) Azotofissazione: è un processo riduttivo con cui l'azoto molecolare (N2) presente


nell'atmosfera viene trasformato in ammoniaca (NH3).
2) Ammonificazione: è attuato da particolari batteri decompositori e funghi che, degradando
l'azoto amminico, liberano l'ammoniaca nel terreno, dove può reagire con diversi composti per
formare dei sali d'ammonio.
3) Nitrificazione: Le molecole d'ammoniaca (o i sali d'ammonio derivati), che vengono così
liberate nel suolo, possono subire un'ossidazione da parte di batteri liberi, con un processo
chiamato nitrificazione, in cui si distinguono i batteri nitrificatori, che trasformano l'ammoniaca
in nitriti (NO2-)
4) Denitrificazione: consiste nella riduzione dei nitrati ad azoto molecolare che ritorna in atmosfera
chiudendo il ciclo dell'azoto.
La denitrificazione è una forma di respirazione anaerobica che usa il nitrato come accettore di
elettroni in assenza di ossigeno. I batteri denitrificanti sono anaerobi facoltativi dal momento
che possono vivere anche in presenza di ossigeno.
I maggiori batteri azotofissatori sono quelli che attaccano le radici dei tuberi con cui hanno una
simbiosi mutualistica.

Il batterio entra nel tessuto corticale


attraverso i peli radicali, si originano dei
noduli dovuti all’aumento volumetrico delle
cellule ospiti. I batteri assorbono i
carboidrati dagli ospiti e cedono i prodotti
dell’azoto fissazione.
VIBRIO CHOLERE
Ordine: eubacteriales
Famiglia: pseudomonadaceae

È l’agente del colera.


È un batterio Gram negativo, mobile con un solo flagello, sono batteri presenti soprattutto in
acque contaminate. La loro trasmissione è oro fecale, vanno ad aumentare la concentrazione di
adenilato ciclasi e di conseguenza un aumento del ciclo AMP determinando una fuoriuscita di ioni
e di acqua dagli enterociti dell’intestino tenue causando diarrea.

MYCOBACTERIUM TUBERCOLOSIS
Ordine: Actinomycetales
Famiglia: Mycobacteriaceae

È un batterio immobile ed è l’agente della tubercolosi che si moltiplica all’interno dei macrofagi.

CLOSTRIDIUM TETANI
È responsabile dell’infezione tetanica, è un bacillo anaerobio e sporigeno, le cui spore, dotate di
elevatissima resistenza agli agenti fisici e chimici, sono diffusissime in natura e in particolare nei
terreni concimati con letame di erbivori. Le spore, giunte nei tessuti attraverso una ferita, entrano
in fase vegetativa.

In questa fase viene elaborata dal


Clostridium la tossina tetanica (o
tetanospasmina).
Essa risale le terminazioni nervose arriva
fino ai neuroni inibitori, impedisce il
rilascio di neurotrasmettitore inibitorio,
causando quindi la costante liberazione
di acetilcolina da parte dei motoneuroni
che porta ad una contrazione muscolare
incontrollata.

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