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COMBUSTIONE

Per avere una combustione deve esserci:


- Combustibile  sostanza che brucia, formata da carbonio e idrogeno, da qui il
nome idrocarburi
- Comburente  sostanza che permette la combustione, ossigeno dell’aria che
rompe i legami del combustibile e libera l’energia
-
Il potere calorifico si misura in kilocalorie (kcal) contenute in 1kg di combustibile
solido o liquido o in un 1m3 di gas.

Cosa produce la combustione di soli idrocarburi?


- Anidride carbonica (CO2)  unione di carbonio e ossigeno
- Vapore d’acqua (H2O)  unione di idrogeno e ossigeno
- Residuo solido  cenere composta da carbonio

Se inalati CO2 e vapore acqueo non sono dannosi, ma la CO2 alimenta l’effetto serra.
Gli idrocarburi sono miscelati a zolfo e metalli pesanti che causano le polveri sottili e
gas tossici. Nel gas metano sono presenti in piccole quantità; nel carbone in alte
quantità.

CARBONE

È una roccia di color bruno/nero leggera (pesa meno della roccia comune). Oggi è
usato nelle centrali termoelettriche per produrre elettricità e nell’industria
siderurgica. È formato da due sostanze:
- Carbonio  in percentuale altissima (70-95%). È il materiale organico che
brucia e fornisce calore (energia termica) e CO2
- Materiale inorganico  sostanze argillose e sali di zolfo che con la
combustione diventano ceneri e sostanze volatili inquinanti

Da dove si origina?
Dal processo di carbonizzazione di grandi cumuli di alberi e vegetali, iniziato milioni
di anni fa
1. Il clima caldo-umido favoriva la crescita di grandi foreste preistoriche
2. Il terreno sprofonda lentamente, gli alberi vengono sommersi dalle acque e
coperti da fango portato dai fiumi. Il fango diventa roccia e copre e comprime
la massa vegetale
3. Carbonizzazione: nell’arco di milioni di anni gli alberi subiscono una
trasformazione poiché i batteri per sopravvivere divorano idrogeno e ossigeno
presenti nel legno. Alla fine del processo rimane solo il carbonio.
4. Giacimento di carbone: nell’arco di milioni di anni si formano nello stesso
luogo nuove foreste che subiscono la stessa sorte. Così si formano diversi
strati di carbone, separati da uno strato di roccia sterile.

Tipi di carbone
- Ligniti  carboni abbastanza giovani e poco pregiati ( brown coal). Estratti in
miniere a cielo aperto con filoni di anche 100m di spessore. Usati sul posto
nelle centrali termoelettriche.
- Carboni duri  sono i carboni fossili veri e propri (hard coal), formati nel
periodo Carbonifero, circa 300 milioni di anni fa. Sono esauriti gli strati
superficiali, oggi si estraggono fino a 1000m di profondità. Le litantraci sono
abbastanza comuni e sono usate nelle centrali termoelettriche. L’antracite è
una roccia nera, lucida e compatta. È il combustibile solido più pregiato (è il
più difficile a trovarsi)
- Coke  carbone “artificiale” spugnoso ma duro, costituito da carbonio quasi
puro. Si ricava dalla litantrace nelle cokerie. È usato negli altoforni per fondere
i minerali di ferro.

Miniera a cielo aperto: si usa quando il giacimento è vicino alla superficie del suolo
(fino a 100m circa), di grande estensione e di grosso spessore. La crosta rocciosa che
copre i filoni viene sbancata con le ruspe e poi inizia l’estrazione del carbone con
grossi escavatori.

[Escavatore con ruota a tazze: questo escavatore scava il fianco del filone con moto
semicircolare. Il carbone è estratto direttamente sul lungo nastro trasportatore che
lo porta alla vicina centrale termoelettrica. Questa macchina è la più grande per uso
terrestre mai costruita, con due torri alte 70m che sostengono il braccio tramite
cavi]

Miniera in sotterraneo: si usa quando i giacimenti sono a grandi profondità. In


superficie si trovano la torre di manovra sul pozzo principale e le montagne di roccia
sterile estratta. Il carbone estratto, invece, viene caricato su carri ferroviarie portato
via. Sottoterra, a mezzo km o più di profondità ci sono pozzi e gallerie in cui lavorano
le squadre di minatori.
Centrale termoelettrica a carbone

È un impianto dove si brucia questo combustibile pe produrre energia elettrica. In


genere è formata da quattro moduli detti sezioni termoelettriche. Una sezione è
formata dai seguenti edifici allineati tra loro: sala macchine (sala con il macchinario
rotante che produce energia elettrica), caldaia (dove si brucia il carbone e si ottiene
vapore) e il percorso dei fumi ( 3 maxi filtri che riducono gli agenti inquinanti del
fumo che va alla ciminiera).
- Sala macchine  è l’edificio vero e proprio della centrale. All’interno c’è il
macchinario rotante. Di giorno il ronzio è molto forte perché gira a tutta
potenza per soddisfare la maggiore richiesta di elettricità. Di notte è minore.
La centrale funziona sempre perché quando una sezione viene fermata ci
vogliono diversi giorni per riattivarla
- Percorso dei fumi  i fumi che escono dalla caldaia, prima di andare alla
ciminiera, fanno un percorso di depurazione composto da denitrificatore (che
abbatte il 60% degli ossidi di azoto, captatore di polveri (che trattiene il 75%
delle particelle solide), desolforatore (che abbatte l’80% dell’anidride
solforosa). Dopo questo percorso i fumi, che escono dalla ciminiera, sono un
po’ meno inquinanti.

Inquinamento da centrali a carbone

Il carbone è il combustibile più inquinante perché emette nell’aria molta anidride


solforosa (SO2), ossidi di azoto (NO2) e polveri sottili. In molti paesi il carbone,
essendo molto inquinante è vietato. Viene usato solo nelle centrali termoelettriche,
dove è presente un impianto di filtraggio. Restano comunque le emissioni in
atmosfera di 330g di CO2 per kW prodotto. Queste emissioni non possono essere
ridotte perché sono legate al fenomeno della combustione.
È il primo combustibile nel mondo per la produzione di energia elettrica. In Asia il
60% dell’energia è prodotto dal carbone (es la Cina detiene il 46% del consumo
mondiale). In questi paesi i fumi sono scaricati direttamente nell’atmosfera per
risparmiare sugli impianti di filtraggio.
L’Italia, grazie ai movimenti ambientalisti è riuscita a imitare la produzione di
elettricità prodotta dal carbone a solo il 12%.

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