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ANTOLOGIA 2

GENERI
2
Il ROMANZO
d’AVVENTURA

PERCORSI
A
ED PER SCOPRIRE IL GENERE
SCH

IL ROMANZO D’AVVENTURA
Con il termine “avventura” si definisce non solo un’esperienza entusiasmante o inu-
suale, ma anche un’impresa valorosa e rischiosa dall’esito incerto.
Nella finzione narrativa (letteratura, fumetto) o nel cinema, nei videogiochi, ecc., sia-
mo di fronte all’avventura quando il protagonista o i personaggi principali devono
affrontare situazioni pericolose.
In particolare, il romanzo d’avventura appartiene al genere narrativo: presenta, in-
fatti, tutti gli elementi che hai già studiato l’anno scorso (ambiente, personaggi, tra-
ma), ma con aspetti particolari e caratteristiche proprie. Si tratta della narrazione di
storie straordinarie che hanno come protagonisti persone forti e coraggiose, in lotta
contro le forze della natura o nemici malvagi.
Il genere è nato nel XVIII secolo. Tra i principali romanzi, celebri per le indimenticabili
avventure narrate e ormai considerati veri e propri classici, ricordiamo in particolare:

• Robinson Crusoe,
dell’inglese Daniel Defoe;
• Il Conte di Montecristo
e I tre moschettieri,
del francese Alexandre Dumas;
• Ventimila leghe sotto i mari
e Viaggio al centro della Terra,
del francese Jules Verne;
• L’isola del tesoro,, dello scozzese
Robert Louis Stevenson;
• I pirati della Malesia,
Il Corsaro nero,
Le tigri di Mompracem,
dell’italiano Emilio Salgari;
• Il richiamo della foresta
e Zanna Bianca,
dell’americano Jack London;
• Moby Dick,, dell’americano
Herman Melville.

Una curiosità: alcuni scrittori, come Jules Verne ed Emilio Salgari, non visitarono mai
personalmente i luoghi in cui ambientavano i loro romanzi. Le loro conoscenze prove-
nivano da anni di letture e ricerche nelle biblioteche, arricchite dalla loro capacità di
viaggiare con la fantasia.
«Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli», diceva Emilio Salgari, che con i
suoi appassionanti romanzi è riuscito a far emozionare generazioni di ragazzini, affa-
scinati dalle avventure dei suoi eroi.

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competenze di lettura Percorso

Sola, nel buio delle gallerie


Stai per leggere un racconto di avventura che ha per
protagonista una ragazza.

La storia
Giulia e Arianna, durante la gita
con la classe in una miniera, si perdono.

Il luogo
• Una miniera.

Il tempo
• Al giorno d’oggi.

I personaggi
• Giulia, una ragazzina di dodici anni.

• Arianna, la sua compagna di classe e amica.

Chi ha scritto il racconto


Silvana Gandolfi (1940, Roma), famosa scrittrice
di romanzi per bambini e per ragazzi.

DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
avventura: vicenda insolita e straordinaria.
pericolo: possibilità che succeda qualcosa di dannoso, non voluto.
rischio: situazione di pericolo. L’espressione “correre il rischio”
significa “accettare e affrontare una situazione di pericolo”.

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Percorso competenze di lettura

Sola, nel buio delle gallerie


SITUAZIONE All’improvviso Giulia si accorge di essere sola
INIZIALE
al buio in un luogo freddo. Ha molta paura
e si mette a correre. Ha lasciato la sua amica Arianna
sola: e se le succede qualcosa? Torna indietro
e si precipita nella galleria che ha attraversato da poco.
Inizia a chiamare Arianna e sente lo stridìo1
dei pipistrelli. Continua a chiamarla, ma lei non risponde
perché non è più lì dove Giulia l’ha lasciata.

SVILUPPO Giulia è molto preoccupata perché non sa dove Arianna


può essere. Decide di tornare sul percorso fatto prima.
Mentre cammina, vede su un lato una galleria: forse Arianna
è entrata lì per cercare i loro compagni… Giulia decide
di entrarci anche lei. Cammina veloce e continua
a chiamare Arianna, ma niente.
Il terrore la prende allo stomaco e inizia
ad avere pensieri orribili: per esempio che una frana
le cada addosso! Continua a camminare sempre più veloce,
ma a un certo punto vede un ruscello d’acqua scura.
Prima non c’era, non l’aveva visto! Forse prima, però,
non è passata di lì… Giulia sa di essersi persa!
Sente che sta per venirle una crisi di panico2.
Tenta di calmarsi. Si appoggia alla parete,
scivola con la schiena e si ritrova seduta nel fango.
«Mi sono persa!» urla al buio.
Ma continua a scivolare giù: i suoi piedi toccano
qualcosa di solido, ma rotola ancora. A un certo punto
si ferma: dove è arrivata? Apre gli occhi e vede intorno
a lei tantissima sabbia scura.
«Giulia!» sente una voce vicina a lei. Si gira di scatto:
«Arianna!». Giulia non riesce a crederci…
Arianna è lì, seduta vicino a lei!
1. stridìo:
suono acuto «Ma che cosa è successo? Siamo piene di sabbia!» dice Giulia.
ripetuto
e prolungato. Arianna la guarda e risponde: «Non lo so!
2. panico: C’erano tante gallerie e mi sono persa!».
paura improvvisa
e incontrollabile.
Giulia si alza in piedi e si guarda intorno stupita.

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competenze di lettura Percorso

CONCLUSIONE Tutto intorno Giulia vede solo sabbia. In alto si vedono


il cielo e la cima di una montagna. Da lì esce
un fumo nero e in mezzo al fumo si vedono tanti lapilli3
3. lapilli:
pezzetti di roccia infuocati. Forse non è una montagna, ma un vulcano!
lanciati dall’interno
(Adatt. da: Silvana Gandolfi,
di un vulcano
verso l’esterno. L’isola del tempo perso, Salani)

COMPRENDERE
1. Rispondi alle domande delle “5W” per presentare in breve
la vicenda.

• When? Quando? ..........................................................................................................................................................

• Where? Dove? ..........................................................................................................................................................

• Who? Chi? ..........................................................................................................................................................

• What? Che cosa? ..........................................................................................................................................................

• Why? Perché? ..........................................................................................................................................................

2. Perché Giulia torna indietro?


A. Per cercare Arianna
B. Perché ha paura

3. Giulia a un certo punto capisce che non ha mai fatto quella strada
prima. Da che cosa lo capisce?
A. Sente lo stridìo dei pipistrelli
B. Vede un piccolo corso d’acqua

LESSICO
4. Sottolinea le parole che indicano gli stati d’animo di Giulia.
terrore • allegria • panico • calma • stupore • preoccupazione

5. Ti elenchiamo tre parole che non sono presenti nel testo, ma sono
tipiche dei racconti di avventura. Leggi bene il loro significato
e poi con ciascuna di esse completa le frasi che ti proponiamo.
MERAVIGLIA = senso di sorpresa, di stupore
SGOMENTO = forte spavento
AUDACIA = grande coraggio

a. Giulia, all’interno della miniera, non dà prova di ..............................................

b. Quando vede il piccolo fiume, Giulia prova .............................................. perché


sa di essersi persa.
c. Giulia e Arianna provano .............................................. quando vedono il vulcano.

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Percorso competenze di lettura

ANALIZZARE
6. Rileggi il testo, poi riordina i titoletti delle sequenze
che ti diamo in disordine.
Giulia trova finalmente Arianna
Giulia vede una galleria e decide di percorrerla
Giulia capisce di aver fatto una strada nuova
Giulia torna indietro per cercare Arianna
Giulia scivola e cade in un luogo pieno di sabbia
Giulia si ritrova da sola in un luogo buio e freddo

7. Adesso sistema i vari titoletti dell’esercizio precedente


nei tre momenti principali in cui è diviso un testo narrativo.
Puoi usare i numeri.
Situazione iniziale: .......................

Sviluppo: .......................

Conclusione: .......................

8. Se leggi il racconto originale, a p. 123, puoi vedere


che è scritto in prima persona, mentre il testo che hai letto
è in terza persona.
Trasforma la seguente frase dalla terza alla prima persona.
«Il terrore la prende allo stomaco e inizia ad avere pensieri orribili:
per esempio che una frana le cada addosso! Continua a camminare
sempre più veloce, ma a un certo punto vede un piccolo fiume.
Prima non c’era, non l’aveva visto! Forse prima, però, non è passata di lì…»
.............................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................

ESPRIMERE E VALUTARE
9. Giulia e Arianna si sono ritrovate. Scrivi tu la continuazione
del racconto.
• Che cosa decidono di fare?
• Dove vanno?
• Chi incontrano?
• Dove scoprono di essere finite?
• Come fanno a ritrovare i loro compagni?
• Come riescono a tornare a casa?

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A
ED PER ANALIZZARE IL GENERE
SCH

IL ROMANZO D’AVVENTURA
Quando leggiamo una storia di av-
ventura, siamo di fronte alla narra-
zione di vicende appassionanti e
fuori del comune, i cui protagonisti
sono donne e uomini forti e corag-
giosi, in lotta contro elementi avver-
si della natura o nemici malvagi.

LE CARATTERISTICHE DEL ROMANZO D’AVVENTURA


• I LUOGHI in cui le vicende sono ambientate non costituiscono un semplice sfon-
do, ma sono in stretta relazione con lo sviluppo della storia stessa. Spesso i luoghi
sono riconoscibili dal punto di vista geografico; in ogni caso gli ambienti scelti
sono quasi sempre esotici e selvaggi e sono descritti con abbondanza di par-
ticolari. Giungle intricate, ghiacci estremi, deserti pietrificati, oceani tempestosi,
abissi marini, sono gli scenari più frequenti delle storie d’avventura, perché questi
paesaggi così inospitali e inusuali hanno lo scopo di trascinare il lettore verso il
pericolo e l’ignoto insieme con i personaggi. Durante le loro avventure, i perso-
naggi entrano in contatto con culture diverse dalla propria.
• Il TEMPO in cui si svolgono le vicende è quasi sempre identificabile: grazie ad al-
cuni elementi del testo, possiamo capire se le avventure si svolgono in un passato
lontano o in una precisa epoca storica più vicina ai giorni nostri. Alcuni indica-
tori di tempo ci danno anche un’idea della durata: talvolta l’avventura si svolge
in poche ore, oppure occorrono giorni, mesi o anni prima che tutto si concluda
felicemente.

• Tra i PERSONAGGI emerge sempre almeno un eroe protagonista: una donna


o un uomo ricca/o di qualità positive (senso del dovere, onestà, intelligenza,
coraggio, forza, generosità…), che suscita nei lettori un atteggiamento di simpa-
tia e di partecipazione emotiva alle sue vicende. Quasi sempre il protagonista è
destinato a vincere.
• Gli altri personaggi aiutano il protagonista o gli si oppongono. Spesso il pericolo
è costituito da elementi naturali o da esseri malvagi. C’è sempre, comunque, una
netta distinzione tra buoni e cattivi.

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IL ROMANZO D’AVVENTURA ED
A

• La trama ha l’articolazione tipica del testo narrativo, con:


– un’introduzione, in cui vengono presentati l’ambiente e i personaggi;
– una parte centrale, ossia lo sviluppo della vicenda, dove si delinea un obiettivo
da raggiungere per realizzare il quale si incontrano imprevisti, incidenti, dif-
ficoltà che i personaggi sono costretti ad affrontare. Le azioni che compiono
il protagonista e gli altri personaggi hanno sempre qualcosa di eccezionale e
straordinario; lo svolgimento della narrazione è ricco di azioni mozzafiato, di
colpi di scena e di sorprese: proprio quando tutto sembra perduto si presenta
una possibilità di salvezza;
– una conclusione, che quasi sempre prevede un lieto fine: dopo molte avven-
ture, l’eroe si salva e il bene trionfa.

• I TEMI possono essere immaginari, ispirati a fatti storici o a esperienze reali. Ri-
corrono con maggiore frequenza:
– il viaggio, con cui si va incontro a eventi inusuali, a pericoli inattesi;
– il pericolo, sempre in agguato, che mette a rischio la vita stessa dei protagonisti;
– la ricerca di qualcuno o qualcosa particolarmente misterioso o prezioso;
– il salvataggio di qualcuno o di qualcosa;
– la lotta e la vittoria su un ambiente ostile e/o su personaggi cattivi;
– la realizzazione di imprese straordinarie;
– il bene che trionfa sul male.

La tecnica narrativa
• La narrazione può essere in prima o in terza persona.
• Il racconto si sviluppa attraverso sequenze coinvolgenti: in misura prevalente
compaiono quelle narrative d’azione, ma sono frequenti le sequenze descrittive,
dialogiche e, seppure in misura minore, quelle riflessive.
• Gli effetti di suspense, i colpi di scena, gli imprevisti sono creati da episodi in-
seriti all’interno della vicenda principale.
• Il racconto si sviluppa secondo un ritmo per lo più veloce e incalzante (spesso
le sequenze narrative concentrano in poche righe fatti accaduti in giorni interi),
ma talvolta questo ritmo diventa lento, nel caso delle sequenze descrittive e di
sequenze narrative che raccontano dettagliatamente, per diverse pagine, ciò che
è accaduto in pochi minuti o poche ore.

Il linguaggio
• C’è un uso abbondante di espressioni particolari e aggettivi (tinte forti, elemen-
ti di grandiosità, superlativi) che stimolano l’immaginazione.
• Per sottolineare l’azione vi sono molti verbi di movimento.
• I dialoghi sono piuttosto frequenti.
• Vengono spesso usati i punti esclamativi, espressione dell’emotività: sorpresa,
amore, rabbia, gioia per un successo, odio per un nemico.

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Un esempio, per capire meglio.

altro personaggio: introduzione,


aiuta il protagonista
Due ragazzi e un orso ambiente
Griska e la sua compagna Iakù giunsero ansimanti al fiume, e e personaggi
protagonista
si avviarono lungo la riva. Il Ciapkai1 scorreva in mezzo a una
corona di stagni gelati cosparsi di canneti. Qualche coppia di descrizione
di luoghi naturali
anatre, disturbata dai ragazzi, spiccò il volo fischiando. e selvaggi
– Griska – chiamò Iakù. – Vieni a vedere le tracce: è passato
di qui.
Iakù sapeva quel che il suo amico Griska cercava sulla riva:
obiettivo il punto dove il grande alce aveva sfondato il ghiaccio con gli
da raggiungere
zoccoli per poter bere insieme col suo branco.
– Aiutami, Iakù.
dialoghi – Il ghiaccio si sta formando di nuovo.
– Prendi il mio coltello, ma stai attenta a non tagliarti e a non
rompere la lama.
Il coltello era di osso di renna, lucido, ben arrotato e col mani-
informazioni co di corno di capriolo.
su usi
e costumi Inginocchiati l’uno accanto all’altro, i due ragazzi incomin-
ciarono a spezzare il ghiaccio per allargare il buco nel quale
1. Ciapkai:
aveva bevuto l’alce. fiume della Siberia.

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IL ROMANZO D’AVVENTURA ED
A

Ben presto apparve l’acqua: uno strato sottile d’un verde scu-
descrizione ro, che si copriva subito di una fragile pellicola di ghiaccio in- uso abbondante
di luoghi naturali degli aggettivi
estremi crostata nelle pareti del foro. per rendere più
– Ora bisogna aspettare – disse Griska. realistica
la descrizione
Il ghiaccio si formava rapidamente: sondandolo ai lati con la
punta del coltello, si poteva misurare lo spessore che lo strato
trasparente, pian piano, andava acquistando.
D’inverno le capanne prendono luce soltanto dalla stretta fi-
nestra del tetto chiusa da una lastra di ghiaccio incastrata e
cementata con la neve. I cani avevano rotto la finestra della
capanna di Orsok1 e Griska aveva trascinato la sua amica fino parole che creano
suspense
al fiume per procurarsi una lastra di ghiaccio compatta e li-
scia; fra poco, anzi, non appena avesse raggiunto lo spessore
di un dito, sarebbe stata pronta per essere tagliata, nel foro che
il grande alce aveva aperto per abbeverarsi.
Tutt’a un tratto un grido di spavento:
colpo di scena – Griska, guarda! Là… là.
Intento a staccare delicatamente il suo cristallo di ghiaccio, il
ragazzo ebbe un sobbalzo: Iakù, spaventata, tremava di paura,
suspense ma Griska non aveva visto la sagoma nera che s’era levata in emozioni
e conseguente
coinvolgimento mezzo al canneto.
del lettore – Dove vuoi andare? – gridò vedendo che la fanciulla stava
per fuggire. – Attenta! Ecco: sei soddisfatta? Una bella lastra di
ghiaccio rotta per colpa tua. Bisogna ricominciare.
– Guarda, Griska! – disse Iakù con il cuore in gola: – Guarda
là. Ci ha visti e viene. Ci viene addosso.
La belva non aveva ancora visto i ragazzi, ma li aveva fiutati.
Era un orso enorme, ora tendeva il muso e annusava l’aria. imprevisto

verbo che crea – Zitta, Iakù – mormorò Griska. – E soprattutto non muoverti.
suspense – Ci ucciderà!
– Non muoverti. Vado io, a parlargli.
Iakù s’era rannicchiata in mezzo ai giunchi col viso nella neve.
sentimento L’orso si avvicinava dondolandosi e spezzando le canne; poi si
di paura
alzò battendosi il petto con le grosse braccia pelose; i piccoli descrizione
dell’antagonista
occhi selvaggi brillavano come palle rosse, il muso gli si torce-
va in una smorfia terribile.
Tutt’a un tratto, inchiodato al suolo dalla sorpresa, l’orso si
2. Orsok:
è il padre di Griska. fermò. Spalancò e chiuse le fauci facendo battere le mascelle

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ED PER ANALIZZARE IL GENERE
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irte di zanne: sembrava che masticasse i suoi brontolii. Ma non


si mosse. Guardava curiosamente, inclinando la testa da una
parte, quel pezzetto d’uomo che gli stava davanti, fieramente
eretto. coraggio
del protagonista
Griska, accanto all’orso che avrebbe potuto lanciarglisi addos-
so e stritolarlo, non ebbe un attimo di smarrimento.
Con la testa alta, guardava la bestia dritto negli occhi.
– Ebbene, Miska – disse il ragazzo con voce squillante. – Sei
venuto qui con l’intenzione di farci del male?
– Och… och… – brontolò l’orso.
– Mi capisci, vero? Ah! Guardi là fra le canne? È Iakù, una
mia amica. Ha paura: è una bambina.
L’orso distese lentamente il grosso braccio peloso e quasi con
timore sfiorò con la punta degli unghioni il berretto di lontra
di Griska. Poi, immobile di nuovo, fiutò rumorosamente.
– Così… annusami per bene. Più vicino, Vieni più vicino.
qualità positive Ah! Sei tu che hai paura, adesso!
dell’eroe: coraggio,
altruismo Quel che spaventava un po’ la bestia era la sonora, limpida ri-
e generosità sata di Griska; e scuoteva le zampe davanti al suo muso nero
per scacciare quegli scoppi di riso come si scacciano le mo-
sche. Poi indietreggiò prudentemente, brontolando più forte.
– Hai paura – disse Griska sempre ridendo – ma hai capito di
aver incontrato un amico. Sei molto lontano dalla tua monta-
gna: qui sei nel clan dei Kia. I Kia sono conosciuti fra i tuoi.
– Och… och… – brontolò l’orso che indietreggiava sempre
lieto fine: più davanti a Griska.
vittoria dell’eroe – Vattene; ritorna lassù. Vattene subito. Vattene; via!
L’orso si lasciò ricadere sulle zampe. Con la testa bassa, con i
piccoli occhi che sbattevano, brontolando si mosse, sollevando
la neve intorno a sé. Poi, con la testa appoggiata alla spalla per
seguire con lo sguardo lo strano cucciolo d’uomo che batte-
va le mani, s’allontanò. Ben presto, dopo un ultimo balzo, la
grossa massa bruna scomparve fra le canne.
(René Guillot, Griska e l’orso, Giunti Junior)

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Percorso competenze di lettura

Nelle profondità del cratere


Stai per leggere un racconto
tratto da uno dei più famosi romanzi d’avventura.

La storia ISLANDA
Il brano narra le disavventure del giovane Axel,
Monte Mar di
che intende raggiungere il centro della Terra Snaeffels Norvegia

attraverso misteriose gallerie.


OCEANO
ATLANTICO
I luoghi
• Monte Snaeffels: vulcano dell’Islanda.
Dal suo cratere i protagonist EUROPA
sono scesi verso il centro della Terra.
• Gallerie e rocce all’interno della Terra.

Il tempo
• Seconda metà dell’Ottocento.

I personaggi
• Axel, un giovane insegnante curioso e avventuroso.

• Lo zio di Axel, un famoso professore di mineralogia.

• Hans, una guida islandese.

Chi ha scritto il racconto


Jules Verne (1828-1905), scrittore francese,
uno dei più grandi autori di romanzi d’avventura.

DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
colpo di scena: cambiamento improvviso e inaspettato di una situazione.
imprevisto: avvenimento inatteso impossibile da prevedere.
tensione: stato di agitazione, di grande nervosismo.

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competenze di lettura Percorso

Nelle profondità del cratere


SITUAZIONE Axel comincia a raccontare la sua avventura.
INIZIALE
È il 7 agosto e lui, lo zio e la guida si trovano
a una profondità di trenta leghe1 all’interno
della Terra, circa 150 chilometri sotto la superficie!
Stanno camminando in discesa, sono in fila indiana
e Axel è il primo. Mentre cammina, Axel osserva
le rocce dure e compatte che circondano la galleria.

SVILUPPO A un tratto Axel si volta e si accorge che è solo.


Forse è andato troppo in fretta e gli altri
sono rimasti indietro. Ritorna sul cammino già fatto:
cammina per un quarto d’ora e chiama Hans e lo zio,
ma nessuno risponde. Comincia a sentirsi inquieto.
Risale per circa mezz’ora e fa attenzione ai rumori,
perché spera di sentire la voce dei compagni di viaggio.
Ma nella galleria si sente solo un silenzio profondo.
Decide di seguire il ruscello: è certo che il ruscello
lo porterà dagli altri, perché lo hanno sempre visto
mentre camminavano. Questo ragionamento gli ridà un po’
di fiducia. Prima di risalire, si abbassa per rinfrescarsi
la faccia. Ma le rocce sono asciutte…
Il ruscello non c’è più! Si sente disperato.
Che cosa può fare? Ha da mangiare per soli tre giorni.
Si chiede: «Devo salire o scendere?» e decide di salire,
così riuscirà a trovare di nuovo la galleria dove c’è
la sorgente del ruscello. Per una mezz’ora non incontra
nessun ostacolo, ma a un certo punto sbatte contro
la roccia e si rende conto che la galleria non ha uscite.
1. lega:
unità di misura Il terrore lo assale. Intanto la lampada si spegne
usata in passato
e Axel rimane al buio più totale.
per calcolare
le distanze. Allora grida, corre come un pazzo, cade, si rialza
Era la distanza
che una persona, e infine sviene. Quando si risveglia, si accorge di aver
o un cavallo,
pianto. Sta per svenire di nuovo, quando sente
poteva percorrere
in un’ora di tempo: un rumore simile a un tuono. Poi silenzio.
a seconda
dei luoghi, Passa altro tempo; a un tratto il suo orecchio,
una distanza tra i 4 appoggiato per caso alla roccia, sente alcune parole.
e i 6 chilometri.

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Percorso competenze di lettura

Pensa: «Sto sognando!». No, ascolta con attenzione e sente


proprio delle voci. «Aiuto!» grida con tutte le sue forze.
Nessuna risposta. Si avvicina alla roccia e urla: «Zio!».
Sente gridare: – Axel, sei tu?
– Sì, sì! – risponde Axel.
Lo zio e Hans sono lontani, in una caverna molto più
in basso, ma le rocce trasmettono il suono delle voci.
Axel ritrova un filo di speranza.
– Coraggio – dice lo zio. – Ti abbiamo cercato tanto,
abbiamo anche sparato colpi di fucile per farci sentire.
Adesso non parlare, ascoltami! Rimettiti in cammino,
se sei troppo stanco trascinati o lasciati scivolare
e troverai le nostre braccia per riceverti.
Su, ragazzo mio, mettiti in cammino!

CONCLUSIONE Allora Axel si alza, si trascina, si lascia scivolare


giù per le ripide discese. Improvvisamente il terreno
gli manca sotto i piedi, cade, batte la testa
su una roccia appuntita e sviene.
(Adatt. da: Jules Verne, Viaggio al centro della Terra, Einaudi Ragazzi)

COMPRENDERE
1. All’inizio del brano, Axel si accorge di aver perso i suoi compagni.
Quale spiegazione si dà?

.............................................................................................................................................................................................................

2. Che cosa decide di fare, allora, per ritrovarli?


.............................................................................................................................................................................................................

3. Quale ragionamento lo fa sentire meglio? Trovalo nel testo


e riscrivilo.

.............................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................

4. A che cosa è paragonato il rumore che Axel sente? ...............................................

5. Che cos’era, in realtà, quel rumore? Chi lo dice ad Axel?


.............................................................................................................................................................................................................

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competenze di lettura Percorso

LESSICO
6. Gli stati d’animo del protagonista Axel lo fanno sentire di volta
in volta inquieto, fiducioso, disperato, terrorizzato, speranzoso.
a. Collega ciascun aggettivo con la spiegazione corrispondente.

molto spaventato: quando si accorge che la galleria


è senza uscita
inquieto
ottimista, quando pensa che il ruscello gli servirà
fiducioso
per ritrovare la strada giusta
disperato
rincuorato: quando sente la voce dello zio
terrorizzato
preoccupato, ansioso: quando è rimasto solo
speranzoso e nessuno gli risponde

senza speranza: quando scopre che il ruscello non c’è più

b. Poi, per ogni aggettivo inventa una frase riferita alla tua esperienza
e scrivila sul tuo quaderno. Per esempio: Mi sento inquieto quando…
ANALIZZARE
7. Il testo è scritto soprattutto in
A. prima persona B. terza persona
Ci sono però anche frasi scritte in .................. persona: trascrivi almeno un esempio.
.............................................................................................................................................................................................................

8. Il luogo in cui si trovano i personaggi di questa avventura ti sembra


A. abbastanza comune, quotidiano B. fuori del comune, straordinario

a. C’è nel testo un riferimento geografico reale? Quale?


....................................................................................................................................................................................................

b. C’è una descrizione? Come sono le gallerie?


....................................................................................................................................................................................................

9. Nei romanzi d’avventura ci sono imprevisti, colpi di scena,


momenti di tensione. Possiamo trovare esempi anche nel testo
che hai letto. Completa.

• Axel si trova di fronte a un imprevisto quando si volta e ............................................

...............................................................................

• C’è un colpo di scena quando Axel si china per ........................................................................


e trova le rocce asciutte.
• Momenti di tensione si hanno durante il dialogo tra Axel che st
per svenire e ...........................................................................................................

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Percorso competenze di lettura

La figlia del Corsaro Nero


Stai per leggere due episodi tratti da un
celebre romanzo di avventura.

La storia
La giovane Jolanda lotta per riprendersi l’eredità e NORD AMERICA

per conquistare l’amore di Morgan, Antille


amico fedele del Corsaro Nero.

I luoghi Venezuela
• Antille, arcipelago dell’America centrale nel Ma SUD AMERICA
dei Caraibi.
• Venezuela, nell’America del sud.

Il tempo
• Metà del XVII (17°) secolo.

I personaggi
• Jolanda,, figlia del Corsaro Nero:
ha ereditato dal padre un grande coraggio.

• Il capitano, che sorveglia Jolanda prigioniera.

• Due corsari,, Carmaux e Wan Stiller, fidati marinai del Corsaro Nero.

• Due cannibali, mangiatori di uomini.

Chi ha scritto la favola


Emilio Salgari (1862-1911) ha scritto romanzi e racconti
di avventura ambientati in paesi lontani. In realtà
non è mai uscito dall’Italia: ha viaggiato con l’immaginazione
e si è documentato in biblioteca su quei paesi sconosciuti.

DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
coraggio: forza d’animo per affrontare un’impresa difficile.
ferocia: crudeltà disumana.
suspense: stato di ansia, di attesa con cui si segue la storia
di un romanzo d’avventura ricco di imprevisti.

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competenze di lettura Percorso

La figlia del Corsaro Nero

La liberazione di Jolanda
Jolanda è stata rapita dal Conte di Medina, che vuole
impossessarsi della sua eredità. Viene liberata
da due corsari, Carmaux e Wan Stiller, con un attacco
a sorpresa. Dopo un breve scontro, il capitano
che la sorveglia si arrende e accetta di consegnare
Jolanda in cambio della propria salvezza.

SITUAZIONE Il capitano aprì una porta e avanzò in un’altra sala.


INIZIALE
All’estremità si vedeva un letto riparato da tende
abbassate.
– Signora – disse. – Vi prego d’alzarvi. – Delle persone
che hanno conosciuto vostro padre vi aspettano.

SVILUPPO Un grido di stupore e di gioia si era udito dietro


alle tende, poi una fanciulla con una mossa veloce
si era lanciata fuori.
Era una bellissima fanciulla, di quindici o sedici anni,
alta e flessuosa, dalla pelle pallidissima, e due occhi
grandi, d’un nero intenso. I capelli, neri come l’ala
di un corvo, li teneva sciolti sulle spalle,
legati solo sulla nuca da una piccola fila di perle.
Era rimasta a bocca aperta, mostrando due file
di denti piccoli e bianchi come granelli di riso.
– Signorina di Ventimiglia – disse Carmaux – noi siamo
due fedeli marinai di vostro padre, qui mandati
dal suo antico luogotenente, il capitano Morgan…
– Morgan! – esclamò la fanciulla. – Morgan… dov’è ora?
– Qui, in Maracaibo1, signorina.
– Morgan qui? E potrò vederlo?
– Quando vorrete.
– E voi, capitano, me lo permetterete? – chiese
allo spagnolo.
1. Maracaibo: – Voi siete libera, signora: il governatore è fuggito.
porto del Venezuela.

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Percorso competenze di lettura

– Ah! – fece la giovane, con tono un po’ ironico. – Il Conte


di Medina è scappato? Lo credevo più valoroso.
– Meglio la fuga che la prigionia.
La giovane fece alcuni passi avanti e tese le sue belle mani
verso i due filibustieri, dicendo: – Una stretta,
eroi del mare, fedeli compagni di mio padre.
I due corsari, impacciati, chiusero le due manine
fra le loro dita ruvide e callose.
La fanciulla si gettò sulle spalle un lungo scialle di seta
nera con pizzi, prese un grazioso cappello
con una piuma nera e si mise fra i due corsari, dicendo
al capitano con tono ironico: – I miei saluti
al signor Conte di Medina, e ditegli che se mi vorrà,
bisognerà che venga a prendermi, se ne avrà il coraggio.

CONCLUSIONE Il capitano non rispose, ma appena furono usciti disse:


– Stupidi! Non mi avete ucciso! Avrete presto mie notizie.

L’intrepida corsara

SITUAZIONE Morgan e Jolanda, che è diventata sua moglie, sono


INIZIALE
finiti su un’isola dalla quale non riescono a fuggire:
Morgan è gravemente ferito e Jolanda deve lottare
contro una natura ostile e selvaggia, con la minaccia
degli animali feroci e l’assalto di alcuni cannibali.
Jolanda scopre un isolotto che potrebbe essere usato
come zattera, se riuscisse a liberarlo da un grande albero
che lo trattiene.

SVILUPPO Jolanda con un salto fu sul margine dell’isolotto e allungò


lo spadone, poi si tirò subito indietro, con un gesto
di terrore. Nell’acqua trasparente aveva visto
una forma umana nuotare velocemente e scomparire
in mezzo alle larghe foglie.
Non erano trascorsi cinque secondi, quando vide spuntare
una testa coperta da lunghi capelli biondastri, quindi

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competenze di lettura Percorso

un corpo seminudo scivolare fra le piante e scomparire.


Poco dopo un altro corpo si nascondeva fra le piante.
«Sono due cannibali – mormorò tra sé la fanciulla,
rabbrividendo. – Cercano di prendermi per divorarmi.
Bisogna che mi affretti a liberare l’isolotto».
Vedendo che i due uomini non si facevano vivi,
ritornò verso il centro dell’isola, e riprese il lavoro.
Ci volle una buona ora prima che quel pezzo di legno
fosse tagliato a sufficienza per permettere all’isolotto»
di muoversi.
– Sono salva! – esclamò Jolanda. – L’isolotto si muove!
Quel grido l’aveva mandato troppo presto.
La massa galleggiante si era appena messa in moto,
quando s’inchinò bruscamente da un lato lasciando
filtrare l’acqua. Poi un urlo rauco simile
a un urlo di guerra, squarciò improvvisamente l’aria.
Jolanda aveva fatto un salto indietro, mentre
un uomo di alta statura, quasi interamente nudo, grondante
d’acqua, le si precipitò addosso e cercò di afferrarla.
Jolanda aveva nelle vene il sangue del Corsaro Nero
e, anche se sola e giovanissima, fece fronte
all’impetuoso attacco del selvaggio.
– Indietro o ti uccido! – gridò la valorosa fanciulla,
spingendo minacciosamente avanti lo spadone.
L’uomo, invece di andare indietro, spiccò un salto
per strapparle l’arma. Jolanda con una mossa rapida
evitò l’attacco, poi allungò il braccio armato
e lo colpì sotto la gola, con violenza.
Il ferito mandò un urlo feroce, si portò le mani
sullo squarcio per arrestare il sangue, poi fuggì via come
un pazzo. Jolanda stava per inseguirlo,
quando udì dietro di sé le canne aprirsi violentemente.
Ebbe appena il tempo di voltarsi e di rimettersi
in guardia che vide apparire il secondo indiano,
che aveva in mano un grosso bambù con una rozza punta.
Vedendo l’atteggiamento deciso e pieno di coraggio
della fanciulla e soprattutto la spada, ebbe un momento

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Percorso competenze di lettura

di esitazione. Jolanda, che vedeva dinanzi la morte,


ne approfittò: – Ti uccido!… – gli gridò.
L’uomo, sorpreso da quell’inaspettata resistenza
e forse spaventato dal grido di morte del compagno,
indietreggiava verso l’orlo della zattera, digrignando
i denti e ruggendo come una belva.
Due volte aveva tentato di colpire la fanciulla
con la sua arma primitiva, senza riuscirci. Con un salto
improvviso cercò di fare inclinare quell’ammasso di radici
e di piante, nella speranza di far cadere la valorosa
fanciulla. Fallito anche quel tentativo, tentò di scagliarsi
sull’avversaria. Invece cadde in acqua con una radice
in mezzo al petto, che gli strappò un urlo di dolore.
Quasi nel medesimo istante le acque si gonfiarono
presso di lui: due enormi mascelle con denti formidabili
si chiusero intorno al suo corpo. Il disgraziato ebbe appena
il tempo di mandare un grido orribile e scomparve
assieme al caimano, diventato inconsapevolmente
alleato della giovane.
Jolanda, atterrita da quell’atroce spettacolo,
era rimasta muta con gli occhi sbarrati, fissi
sul cerchio di sangue, che s’allargava a fior d’acqua.
– Non pensavo che finisse così – disse, asciugandosi
il freddo sudore che le bagnava la fronte. – È orribile!
È orribile… cerchiamo almeno di soccorrere l’altro.
Il primo uomo, fuggendo, aveva tracciato un largo
solco fra le canne. Lo seguì senza trovarlo: probabilmente
era balzato in acqua ed era morto in fondo alla palude.

CONCLUSIONE – L’hanno voluto – disse con voce triste.


– Sarei stata ben felice di risparmiare loro la vita.
Ritornò lentamente verso l’altro margine dell’isolotto
e guardò verso la riva. La zattera si muoveva
dolcemente attraverso un ampio canale, aperto
fra la vegetazione.
(Adatt. da: Emilio Salgari,
Jolanda, la figlia del Corsaro Nero, Mursia)

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competenze di lettura Percorso

COMPRENDERE
1. Chi è Jolanda e quanti anni ha nel primo episodio?
A. È la figlia del capitano e ha quattordici o quindici anni
B. È la figlia del Conte di Medina e ha quindici o sedici anni
C. La figlia del Corsaro Nero e ha quindici o sedici anni

2. Chi incontra jolanda nel primo episodio?


A. Carmaux e Wan Stiller, luogotenenti del Conte di medina
B. Carmaux e Wan Stiller, due fedeli marinai del Corsaro Nero
C. Il capitano Morgan, luogotenente del Corsaro Nero

3. Dove si svolgono le vicende narrate nel secondo episodio?


A. Su un’isola del Venezuela, in Sudamerica
B. Su un’isola al largo dell’India, in Asia
C. Su un’isola del Venezuela, in America centrale

4. Contro chi deve lottare Jolanda nel secondo episodio?


.............................................................................................................................................................................................................

5. Sempre nel secondo episodio, Jolanda ha un alleato (aiutante)


“inconsapevole”.

a. Chi è? ..............................................................

b. Questo alleato agisce “inconsapevolmente”, cioè


A. si comporta in modo feroce e crudele
B. non si rende conto di quello che sta facendo
C. non sa che il suo comportamento aiuterà Jolanda

LESSICO
6. Il primo episodio contiene la descrizione fisica di Jolanda.
Rileggila e completa ciascun punto con gli aggettivi e i paragoni
del testo.

• Jolanda è una fanciull ..............................................................

..............................................................

..............................................................

• Ha la pell ..............................................................

• Ha gli occh ..............................................................

• Ha i capell .............................................................. come .............................................................

• Ha i dent .............................................................. come .............................................................

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Percorso competenze di lettura

7. Lavoriamo ancora sugli aggettivi, questa volta a partire dal secondo


episodio. Rileggi l’assalto del primo dei due cannibali e completa.

• L’urlo del cannibal ............................... e assomiglia a ....................................................

• L’attacco del selvaggio è ....................................................

• La fanciull ....................................................

....................................................

....................................................

ANALIZZARE
8. Rileggi la conclusione del primo episodio.
Si può definire un lieto fine?
Scegli la risposta che ritieni corretta.
A. Sì, perché Jolanda riesce ad andare via libera
e i suoi nemici sono stati uccisi
B. Non del tutto, perché il capitano pronuncia
delle minacce dopo che Jolanda è uscita

9. Rileggi ora la conclusione del secondo episodio. Perché è un lieto fine?


Scegli la risposta che ritieni corretta.
A. Perché, anche se è triste per la morte dei due nemici,
Jolanda è salva e la zattera si è mossa
B. Perché Jolanda è riuscita a uccidere i suoi avversari
e a fuggire sulla loro barca

10. Quali caratteristiche del romanzo di avventura si trovano


nel racconto che hai letto? Indicale con una crocetta.
protagonista molto coraggiosa
narrazione di fatti accaduti realmente
riflessioni personali dell’autore
colpi di scena
lotta contro nemici

11. Quali elementi usa l’autore per descrivere la protagonista e


narrare le sue azioni?
molti commenti e impressioni personali
un gran numero di aggettivi e alcuni paragoni
molti verbi di movimento
pochissimi aggettivi e molti paragoni

ESPRIMERE E VALUTARE
12. Quale dei due episodi preferisci? Perché? Spiegalo in un breve testo.

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A
ED PER APPROFONDIRE IL GENERE
SCH

I PIRATI: FRUTTO DELLA FANTASIA


O REALTÀ STORICA?

Quindici uomini
sulla cassa del morto, yo-ho-ho!
E una bottiglia di rum!
(La canzone dei pirati, in L’isola del tesoro
di Robert Louis Stevenson)

Il vento è dalla nostra parte,


non ci serve altro.
(Jack Sparrow, in Pirati dei Caraibi
– Ai confini del mondo))

Romanzi e film hanno come protagonisti celebri figure di pirati. Ma i pi


pi-
rati non sono un’invenzione letteraria, anzi, la pirateria è un fenomeno
antico e storicamente documentato.

G i à nell’antica Grecia le acque del Mediterraneo erano attraversate da predoni del


mare che derubavano le navi fenicie; Giulio Cesare fu fatto prigioniero da pirati e
rilasciato dopo il pagamento di un riscatto; i Vichinghi furono il terrore dei mari del
Nord… I pirati più famosi, quelli che dettero origine ai romanzi e alle trasposizioni
cinematografiche, irruppero sulla scena storica dopo la scoperta dell’America, quan-
do le nazioni europee cominciarono a dividersi le ricchezze del nuovo continente.
All’inizio del XVIII secolo erano migliaia i pirati che solcavano le acque degli oceani,
alla ricerca di navi mercantili da assaltare. Molti pirati dell’epoca furono in grado di
accumulare rapidamente grandi ricchezze. E poiché non era facile trovare un mercato
in cui rivendere i bottini depredati, spesso i tesori erano nascosti in luoghi sicuri: biso-
gnava decifrare la mappa del tesoro per appropriarsene!

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SCH
I PIRATI: FRUTTO DELLA FANTASIA O REALTÀ STORICA? ED
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GLOSSARIO
Le parole della pirateria
Pirata Marinaio che ha abbandonato per scelta o per obbligo la vita sui mercantili,
per vivere assaltando, depredando e spesso affondando altre navi in mare
aperto. Deriva dal verbo greco peiráomai, che significa “fare un tentativo,
provare un assalto”.
Corsaro Sinonimo di pirata, deriva dal latino cursàrius, che significa “viaggiatore per
mare”.
Bucaniere Sinonimo di pirata, per indicare in particolare i pirati di nazionalità europea
che nel XVII secolo, nel Mar dei Caraibi, attaccavano le navi spagnole, con il
tacito consenso di Inglesi e Francesi. Il nome deriva dal francese boucanier,
che significa “avventuriero che cacciava i buoi selvatici nelle Antille”.
Filibustiere Sinonimo di pirata, deriva dall’olandese vrijbuiter, che significa “libero caccia-
tore di bottino”. La parola viene anche usata in senso figurato, per indicare
una persona disonesta, senza scrupoli.
Abbordaggio Manovra di accostamento a una nave nemica per attaccarla. Il verbo corri-
spondente è abbordare.
Arrembaggio Assalto a una nave nemica, dopo averla abbordata. Oggi si usa anche con
significato scherzoso, per esempio: “Appena aprirono la porta, ci lanciammo
all’arrembaggio dei dolci”.

ALL’ARREMBAGGIO DEL GRANDE SCHERMO!


I PIRATI AL CINEMA
Il cinema ha dedicato ai pirati molte pellicole, fin dai primi decenni del Novecento,
quando ebbero un grande successo L’isola del tesoro (1934), tratto dal romanzo di
Stevenson, e Capitan Blood (1935). Ci furono anche film comici sui pirati, basti pensare
a Totò contro il Pirata Nero (1964). Nello stesso anno uscì in Italia il film I pirati della
Malesia, tratto dall’omonimo romanzo di Emilio Salgari. Le avventure di Sandokan, la
Tigre della Malesia, furono celebrate in uno sceneggiato televisivo che ebbe grande
successo (1976). Un altro film italiano, Cantando dietro i paraventi di Ermanno Olmi
(2003), racconta le gesta di Ching, piratessa ai tempi della Cina imperiale. L’elenco
sarebbe lunghissimo: ricordiamo ancora Pirati, di Roman Polanski (1986), il recente
divertentissimo film d’animazione Pirati! Briganti da strapazzo (2012) e, ovviamente,
la saga del capitano Jack Sparrow, protagonista dei vari episodi dei Pirati dei Caraibi.

AL CINEMA

Ecco alcune indimenticabili figure


di pirati, in un “assaggio” dai film citati!
• Lunga vita al capitano Red!
(da Pirati di Roman Polanski)
• La migliore ciurma che un capitano possa desiderare
(da Pirati! Briganti da strapazzo di Peter Lord)
• Il capitano Jack Sparrow
(da Pirati dei Caraibi, La maledizione della prima luna
di Gore Verbinski)

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ED PER APPROFONDIRE IL GENERE
SCH

PIRATI DI IERI…
CHI ERANO E COME VIVEVANO I PIRATI?
Gli attacchi dei pirati erano rapidi e brutali. La vista della bandiera nera seminava
il terrore fra i marinai. A volte i pirati issavano una bandiera “amica” per ingannare
le loro vittime. Si avvicinavano in modo tranquillo, poi sferravano il loro attacco. L’a-
spetto del pirata doveva invitare le vittime ad arrendersi. Barbanera, ad esempio,
combatteva avvolto in una terrificante nuvola di fumo nero, ottenuta nascondendo
pezzi di miccia accesi sotto il cappello. Portava sempre almeno sei pistole. La maggior
parte dei pirati portava molte armi, perché serviva molto tempo per ricaricare
le pistole e l’umidità del mare spesso non faceva partire i colpi.

La strategia dei pirati


I pirati bombardavano spesso le navi con bombe a mano e “palle puz-
zolenti” a base di zolfo. Il cannone lo utilizzavano soltanto in casi estre-
mi, perché non volevano danneggiare la loro preda, la nave avversaria.

L’onore dei pirati


Le bande di pirati rispettavano un codice di condotta molto rigido. Queste re-
gole erano scritte e ogni nuova recluta doveva firmarle prima di essere ammessa nel
gruppo. Il codice d’onore dei pirati stabiliva che il capitano venisse eletto dall’equi-
paggio, che aveva voce in capitolo nel decidere la destinazione della nave. Il bottino
veniva suddiviso per intero fra i marinai e veniva organizzata una colletta per i feriti.

La moda dei pirati


Nel XVII secolo, i pirati delle Antille si vestivano come semplici marinai: pantaloni lar-
ghi, camicia a quadretti, sciarpa in seta dai colori vivaci e mantello lungo. I bottoni del
mantello erano spesso fatti di formaggio secco! Si riteneva che gli orecchini proteg-
gessero i pirati dall’annegamento.

Le donne pirata
Anche se il mondo dei pirati era popolato principal- LO SAPEVI CHE...?
mente da uomini, ci furono alcune donne che prese- Molte nazioni, tra cui In-
ro il largo per unirsi a loro. Le più celebri sono Anne ghilterra e Spagna, ap-
Bonny e Mary Read. Queste due donne prestavano poggiarono la pirateria e
servizio sulla nave di Jack Rackham e dimostrarono un assoldarono famosi pirati
coraggio pari a quello degli uomini. In occasione del- (Francis Drake, per esem-
pio, ebbe da Elisabetta I
la cattura del loro capitano, si difesero strenuamente. l’autorizzazione per le sue
Una donna, in particolare, diventò celebre: Madame spedizioni).
Ching. Guidò un’immensa flotta che solcava il mare Grazie alle azioni dei cor-
della Cina meridionale all’inizio del XIX secolo. Si ritie- sari, le nazioni europee
ne che sia stata a capo di cinquantamila pirati! si procuravano territori,
schiavi e grandi ricchezze.
(Adatt. da: Capitan Sharky, Il manuale dei pirati, IdeeAli)

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SCH
I PIRATI: FRUTTO DELLA FANTASIA O REALTÀ STORICA? ED
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PIRATI DI OGGI…
CHI SONO I PIRATI DEL TERZO MILLENNIO?
La pirateria è un fenomeno ancora attuale, e non ci sono soltanto i “cattivi”!

I malviventi
Dopo la lettura delle avventure di Jolanda, o in generale di quelle degli eroi di Salgari,
i pirati possono aver catturato la tua simpatia. Ma oggi gruppi di pericolosi banditi
hanno ripreso le tattiche piratesche per attaccare navi passeggeri o da carico e questi
non hanno nessuna delle qualità degli eroi dei romanzi d’avventura. Negli ultimi anni,
sono stati segnalati casi sempre più frequenti al largo del Brasile, delle coste africane
(soprattutto al largo della Somalia) e del Sud-Est Asiatico.

Sono le tre del mattino, a bordo della nave por- uomini armati di mitra e armi da taglio. Guidati da
tacontainer Australian Star, diretta in Giappone uno di loro, si inoltrano con sicurezza nell’intrico
dopo aver lasciato il porto di Singapore dodici ore di piccoli corridoi. Il capo dei pirati si dirige alla
prima. Stanno navigando nel Mar Cinese Meridio- cabina dove sta riposando il capitano.
nale: sullo schermo nessuna nave in avvicinamento Il malcapitato, stordito dal sonno, si trova il filo
è visibile. Appare e scompare un debolissimo pun- di una lama appoggiato sulla gola, mentre il capo
tino che si avvicina velocemente alla nave. L’uffi- della banda gli intima, in perfetto inglese, di non
ciale non ci fa caso, confondendolo con una delle arrischiarsi a gridare, pena la vita. È identificato e
tante false eco che affollano a volte gli schermi dei disattivato in pochi secondi l’allarme sonoro. Dopo
radar. Nel frattempo un’imbarcazione veloce rag- essersi appropriati del contenuto della cassaforte, i
giunge la nave e una lunga scala di bambù viene pirati si dileguano.
appoggiata alla poppa. Vi salgono agilmente sei (Adatt. da: «Corriere della Sera»)

I pirati informatici
I cosiddetti “pirati informatici” sono persone o gruppi organizzati che si battono per
l’assoluta libertà di Internet da ogni controllo dei governi, attraverso manifestazioni
di protesta o anche azioni di sabotaggio (“hackeraggio”) contro i siti Internet di orga-
nismi governativi, enti pubblici e organizzazioni economiche.
Comunemente, con pirateria informatica si intende l’azione di chi, in modo impro-
prio e spesso illegale, scarica da Internet materiali protetti da copyright, come film o
musica.

Gli Ecoguerrieri
Qualcuno li definisce pirati, ma non hanno proprio nulla dei filibustieri, anzi, le loro
azioni sono dedicate a un’ottima causa! Sono infatti gli ap-
partenenti a un’associazione ambientalista e animali-
sta (la Sea Shepherd Conservation Society) che, per
difendere la fauna marina, sfidano le navi giappo-
nesi a caccia di cetacei. Quando ordinano un ar-
rembaggio, lo fanno per salvare un capodoglio o
una megattera dall’arpione di una baleniera!

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Percorso ORGANIZZA LE TUE CONOSCENZE

Mappa di riepilogo: il romanzo


d’avventura
la NARRAZIONE DI STORIE STRAORDINARIE
che hanno come protagonisti persone forti e coraggiose,
in lotta contro le forze della natura o nemici crudeli.

IL ROMANZO
D’AVVENTURA

ha si svolge in si ispira a è scritto

PERSONAGGI TEMPO TEMI TECNICA


• ero • quasi sempre NARRATIVA
protagonis riconoscibile come: • in prima o terz
(donna o uomo l’epoca storica persona
con qualità • si pu
eccezionali) • il viaggio • sequenze
calcolare l narrative d’azione
• antagonist durata degl • la ricerca
malvagi eventi di qualcuno • descrizioni spesso
o qualcosa dettagliate
• netta
distinzione tr • il salvataggio • effetti
LUOGHI di suspense
buoni e cattivi • la lotta colpi di scena
• esotici, e la vittoria imprevisti
selvaggi, • le imprese
TRAMA lontani • ritmo veloce
grandiose, e incalzante
• tipica • descritti con eccezionali nelle scen
del testo abbondanza d • il bene d’azione
narrativo: particolari che trionfa
– situazione • spesso sul male
iniziale riconoscibili LINGUAGGIO
– sviluppo con dal pun
di vis
• uso abbondant
imprevisti, di aggettivi,
incidenti, geografico
superlativi
difficoltà, • inospitali
imprese inusuali, con
• molti verbi
di movimento
straordinarie popoli dall
– conclusione cultura diversa • frequenti dialoghi
quasi sempre • punti esclamativi
con lieto
fine

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

Verifica formativa con autovalutazione


Un salvataggio miracoloso
Jules Verne

L’inglese Phileas Fogg, il suo cameriere Passepartout e il generale di brigata


Francis Cromarty stanno attraversando la foresta indiana a dorso di elefante,
quando un mormorio confuso li costringe a fermarsi per vedere
che cosa sta succedendo. Un lungo corteo di sacerdoti indù, uomini, donne
e bambini accompagna una portantina su cui è disteso il corpo di un vecchio rajah1;
nel corteo vi è anche la sua bellissima sposa, che dovrà seguirlo nell’aldilà
e viene trascinata nella pagoda dove trascorrerà la notte prima del sacrificio.
L’idea fa inorridire Fogg e i suoi compagni…

Phileas Fogg rivolgendosi a sir Francis Cromarty: – Se salvassimo quella


donna? – disse.
– Salvare quella donna, signor Fogg? Ma siete un uomo di cuore! – esclamò
sir Francis Cromarty.
5 Il disegno era irto di difficoltà, forse impraticabile. Mr Fogg avrebbe ri-
schiato la vita, o quantomeno la libertà. Ma trovò in sir Cromarty un aiuto
deciso. Quanto alla guida indù, era pronto, si poteva disporre di lui.
– È deciso – rispose Phileas Fogg. – Penso che dovremo aspettare questa
notte per agire.
10 La guida indù fornì qualche particolare sulla ragazza. Era un’indiana ce-
lebre per la sua bellezza, figlia di ricchi commercianti di Bombay. Aveva ri-
cevuto in questa città un’educazione inglese e, per le sue maniere e la sua
istruzione, la si sarebbe creduta un’europea. Il suo nome era Auda. Orfana,
era stata sposata suo malgrado a quel vecchio rajah del Bundelkung. Tre mesi
15 più tardi era diventata vedova. Conoscendo la sorte che l’attendeva, tentò la
fuga, ma fu ripresa immediatamente e votata al supplizio.
Questo racconto non poteva che rafforzare Phileas Fogg e i suoi compagni
nella loro generosa risoluzione. Fu deciso che la guida avrebbe diretto l’ele-
fante verso la pagoda, avvicinandosi il più possibile.
20 Mezz’ora dopo sostarono al coperto di una boscaglia, a cinquecento passi
dalla pagoda, e discussero su come arrivare fino alla donna. Sarebbe stato pos-
sibile penetrare nella pagoda attraverso una delle porte, quando tutti quanti
fossero piombati nel sonno dell’ebbrezza, o bisognava fare un’apertura? Ma
era indubbio che il rapimento doveva essere effettuato quella notte stessa e
25 non quando, fattosi giorno, la vittima sarebbe stata condotta al supplizio.
Phileas Fogg e i suoi compagni aspettarono la notte. Appena si fece buio
1. rajah:
ricco nobile decisero di operare una ricognizione intorno alla pagoda. Dopo aver stri-
del luogo. sciato sotto le fronde per dieci minuti, arrivarono a un fiumiciattolo, e lì, al

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Verso la PROVA NAZIONALE MISURA LE TUE COMPETENZE

chiarore di alcune torce, scorsero un mucchio di legna accatastata. In cima


30 riposava il corpo imbalsamato del rajah. A cento passi dalla pira 2 si innalzava
la pagoda.
– Venite! – disse la guida a voce bassa.
E, raddoppiando in precauzione, seguita dai suoi compagni, scivolò silen-
ziosamente tra l’erba alta.
35 Il silenzio non era interrotto che dal mormorio del vento tra i rami.
Ben presto la guida si fermò al limite di una radura. Il suolo era dissemi-
nato di persone addormentate. Nel folto degli alberi si ergeva il tempio. Ma
con gran disappunto della guida, le guardie del rajah vegliavano alle porte e
passeggiavano con la sciabola sguainata.
40 Fogg e Cromarty capirono che non potevano tentare nulla da questo lato.
Aspettiamo – disse il generale – è possibile che anche le guardie cedano al
sonno.
Attesero fino a mezzanotte. La situazione non mutò. Bisognava agire altri-
menti e penetrare attraverso un’apertura praticata nelle pareti della pagoda.
45 Verso mezzanotte e mezza, giunsero ai piedi del muro senza avere incontrato
nessuno.
Fortunatamente, le pareti del tempio erano composte di un impasto di
mattoni e legno, che non poteva essere difficile da forare. Una volta levato il
primo mattone, gli altri sarebbero venuti via facilmente.
50 Il lavoro procedeva, quando risuonò un grido all’interno del tempio, e
quasi subito gli fecero eco altre grida. I quattro uomini sospesero il lavoro e
si guardarono senza fiatare. I loro occhi esprimevano un identico pensiero:
qualcuno aveva udito, i sacerdoti avevano dato l’allarme! La prudenza con-
sigliava di allontanarsi immediatamente. Strisciando fra le erbe, si nascosero
55 nella macchia di felci e si disposero ad attendere, con la speranza che l’allarme
cessasse, pronti a riprendere in questo caso la loro opera. Ma alcune guardie
non tardarono ad apparire alle spalle della pagoda, e la circondarono in modo
da rendere impossibile avvicinarsi. Non rimaneva più alcuna speranza di ar-
rivare alla vittima.
60 – Maledizione! E adesso come la salveremo? – sibilò Sir Francis serrando i
pugni. – Non ci rimane che andarcene – consigliò la guida.
– Aspettate – disse allora Phileas Fogg. – Fra qualche ora spunterà il sole,
e… l’occasione propizia che adesso ci sfugge può ripresentarsi all’ultimo mo-
mento.
65 La guida li condusse nel bosco di fronte alla pagoda. Là, da un ottimo
2. pira: nascondiglio naturale, essi avrebbero potuto osservare quanto avveniva sulla
catasta di legna
su cui viene spianata del tempio.
deposto il corpo Passepartout con agilità acrobatica andò subito ad appollaiarsi fra i rami.
del morto
per essere Rimuginava un’idea germogliatagli chi sa come nel cervello e piantatasi lì
bruciato.
70 ostinatamente. A poco a poco, cominciò a lasciarsi scivolare fino ai rami più

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bassi che si curvavano verso il suolo. Lì continuò le sue riflessioni, scrutando


attentamente il paesaggio intorno.
Le ore trascorsero. Si annunciarono infine le prime luci dell’alba; le per-
sone addormentate sulla spianata della pagoda si animarono, si alzarono in
75 piedi. Il «tam-tam» tornò a rullare lugubremente. Canti e grida scoppiarono
all’interno e al di fuori del tempio.
Era giunta l’ora in cui la vittima doveva morire. Infatti le porte della pago-
da si spalancarono. Ne uscì una luce intensa. E in quel chiarore apparve ben
visibile il gruppo dei sacerdoti indù che trascinavano la giovane donna.
80 La folla ondeggiò, si compose in processione e mosse dietro ai sacerdoti
che presero il sentiero verso il fiume.
Phileas Fogg e i compagni, confondendosi tra gli ultimi gruppi della folla,
seguirono il tragico corteo.
Nella semioscurità videro la vittima, bella e assolutamente inerte, stesa ac-
85 canto al cadavere del vecchio rajah.
Una torcia fu avvicinata alla catasta di legna: la fiamma divampò e crepitò
in modo sinistro sul legno cosparso d’olio e di resine. Sir Francis Cromarty e
l’indù dovettero faticare per trattenere Fogg che voleva slanciarsi verso la ca-
tasta in fiamme. Fogg li respinse; e già stava per svincolarsi, quando la scena
90 mutò d’improvviso.
Grida altissime lacerarono l’aria. La folla si prostrò a terra spaventata, tre-
mante.
Il vecchio rajah non era dunque morto! Tutti avevano potuto vederlo rial-
zarsi a un tratto, sollevare sulle braccia la giovane donna, e, spettrale, simile
95 a un’apparizione d’oltretomba fra le spire di fumo e le lingue di fuoco che gli
danzavano intorno, scendere dal rogo.
Tutti, anche le guardie, colti da un sacro terrore, senza più osare alzare gli
occhi sullo spaventoso prodigio, stavano là, con la faccia a terra. I loro dorsi in-
curvati facevano l’effetto di un campo di spighe piegate dal soffio dell’uragano.
100 E la donna inanimata avanzava, sulle braccia vigorose che la reggevano
come se avesse la leggerezza di una piuma.
Soltanto Phileas Fogg e Sir Cromarty erano rimasti in piedi.
Il rajah risuscitato fendette senza ostacoli la folla genuflessa, e giunse vici-
no ai due inglesi.
105 – Via! Diamocela a gambe! – sibilò. Era Passepartout in persona. Aveva
strappato la giovane donna alla morte, passando sicuro in mezzo allo spa-
vento generale. Un istante dopo, i rapitori con la loro preda sparivano nella
foresta.
Ma quasi subito echeggiarono grida e clamori e le guardie si slanciarono
110 all’inseguimento dei fuggitivi. Rintronò una scarica; e una palla forò il cap-
pello di Phileas Fogg. Il rapimento era stato scoperto: adesso sul rogo si vede-
va spiccare il corpo del vecchio rajah.

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Ma era troppo tardi. L’elefante, incitato dalla guida, correndo attraverso


la foresta portava ormai fuori dal tiro delle palle e delle frecce Auda e i suoi
115 salvatori.
(Tratto da: J. Verne, Il giro del mondo in ottanta giorni, Editrice Piccoli)

1. Gli indicatori temporali presenti nel testo ti possono aiutare a stabilire la durata della vi-
cenda.
a. Completa.
• All’inizio del racconto, è ancora ............................................., perché Phileas Fogg dice che
dovranno attendere ............................................. per agire.
• Più tardi, quando diventa ............................................., Fogg e i suoi compagni decidono di
perlustrare i dintorni della pagoda. Per non essere sorpresi dalle guardie, attendono
fino a ............................................. e poi, visto che nulla cambia, verso ....................................................
................................. giungono ai piedi del muro della pagoda.

• Trascorrono le ore, fino alle .................................................................................. quando le porte del-


la pagoda vengono aperte.

b. Perciò la vicenda ha una durata


A. di due giorni
B. di parte del giorno e di tutta la notte successiva
C. dell’intera notte e di tutta la giornata successiva
D. di poche ore ....... 7

2. Per quanto riguarda Fogg e compagni, la vicenda si svolge


A. all’aperto, nei dintorni della pagoda
B. in parte all’aperto e in parte all’interno della pagoda
C. all’interno della pagoda
D. nella foresta, lontano dalla pagoda ....... 1

3. Dopo che si sono avvicinati alla pagoda, Fogg e i suoi compagni discutono su come rag-
giungere la sposa del rajah. Rispondi con le parole del testo.
a. Quando pensano di entrare nella pagoda?
.................................................................................................................................................................................................

b. Di che cosa sono certi?


.................................................................................................................................................................................................

....... 2

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4. Quale imprevisto impedisce a Fogg e compagni di attuare il loro piano?


A. Molte persone sono sveglie, nella radura vicino al tempio
B. Un fiumiciattolo impedisce il passaggio verso la pagoda
C. I sacerdoti si accorgono di loro e danno l’allarme
D. Alle porte del tempio ci sono le guardie armate ....... 1

5. Fogg e compagni decidono di entrare nella pagoda attraverso un’apertura in una parete
del tempio, ma un’altra volta sono bloccati da un imprevisto. Quale?
A. Molte persone sono sveglie, nella radura vicino al tempio
B. Un fiumiciattolo impedisce il passaggio verso la pagoda
C. I sacerdoti si accorgono di loro e danno l’allarme
D. Alle porte del tempio ci sono le guardie armate ....... 1

6. Passepartout, appollaiato sui rami, “rimuginava” (r. 69), cioè


A. si agitava
B. rimescolava
C. rovistava
D. rifletteva ....... 1

7. La frase “un’idea germogliatagli chi sa come nel cervello e piantatasi lì ostinatamente”


(r. 69-70) significa
A. un’idea che gli era venuta non si sa come in testa
e alla quale continuava a pensare con insistenza
B. un’idea sulla quale aveva ragionato a lungo
e che lo tormentava in modo insistente
C. un’idea che qualcuno gli aveva fatto nascere nel cervello
e che non se ne voleva più andare
D. un’idea che era maturata dopo lunghe riflessioni e discussioni
e alla quale pensava in continuazione ....... 1

8. Quando tutti si risvegliano, anche il «tam-tam» torna a rullare “lugubremente” (r. 75) cioè
a risuonare
A. in modo festoso B. con tono funereo
C. in modo ritmato D. con tono solenne ....... 1

9. Per quale ragione, secondo te, alla riga 83 il corteo è definito “tragico”?
........................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................
....... 2

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10. La fiamma crepita in modo “sinistro” (r. 87) cioè


A. grave
B. difficoltoso
C. minaccioso
D. cattivo ....... 1

11. Quando viene appiccato il fuoco, Fogg


A. ordina ai suoi compagni di intervenire
B. cerca di gettarsi verso la catasta
C. ordina ai suoi compagni di nascondersi
D. attende nella semioscurità ....... 1

12. La situazione si capovolge con un colpo di scena inaspettato: quale?


A. Si sentono grida altissime
B. Tutti si buttano a terra impauriti
C. Le fiamme danzano tra gli anelli di fumo
D. Il vecchio rajah si alza e scende dal rogo ....... 1

13. Il rajah è veramente risuscitato? Scegli e completa la risposta che ritieni corretta.
A. Sì, perché ........................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

B. No, perché .....................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

....... 2
14. Come si può definire Passepartout? Metti una crocetta per ogni riga.

PASSEPARTOUT È… SÌ NO

a. coraggioso
b. imprudente
c. pavido
d. ingegnoso
e. generoso
f. indeciso
g. rapido ....... 7

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15. Quale similitudine usa l’autore per descrivere la folla terrorizzata e stesa a terra? Trascrivila:
........................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................
....... 1

16. Quali caratteristiche sono presenti in questo racconto di avventura?

VERO FALSO

a. Ci sono verbi di movimento


b. Tra i personaggi ci sono eroi coraggiosi e antagonisti
c. Il ritmo è veloce e incalzante nelle scene di azione
d. Sono presenti molti commenti e riflessioni dell’autore
e. I luoghi e i tempi sono indeterminati, vaghi
f. Il tema centrale è il salvataggio
g. Ci sono imprevisti e colpi di scena ....... 7

AUTOVALUTAZIONE TOTALE PUNTI .../37


• Ho trovato la lettura del racconto di avventura
facile di media difficoltà difficile
• Negli esercizi
ho capito le consegne non ho capito bene le consegne
conoscevo il significato delle parole non conoscevo il significato delle parole

• Ho avuto difficoltà a rispondere alle domande n° ....................................................

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