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ARS RELIGIOSA, ARS SACRA, ARS LITURGICA Rauchenberger

arte sacra non solo nella chiesa ma anche nei musei - musealizzazione
arte religiosa come dibattito tra arte sacra storica e arte contemporanea autonoma
la musealizzazione è il presupposto dell'arte religiosa?
arte sacra - secolare - esce dal tempio e entra nella società
cercare bellezza ma non estetismo
la chiesa apre le porte all'arte moderna (germania)
artisti secolarizzati non si vogliono chiamare artisti cristiani
attenzione.. critica figurativa. blasfemia, rielaborazione
attenzione.. parla di iconoclastia postconciliare
opere figurative non hanno collocazione permanente negli spazi sacri
la liturgia può vivere senza immagini sacre
uso di materiali "profani"
si è occultato l'archetipo dell'edificio chiesa
calo di attrattiva degli edifici attuali (anche se si cerca il ritorno alla sacralità)
c'è richiesta di immagini sacre nelle chiese attuali (ARTO FANTASMA nelle chiese in cui si elimina l'arte, ex.
retables)
solo altare e ambone sottoposti agli interventi su chiese storiche
parla di estetica simbolica ed estetica performativa
attenzione.. scadimento.. dal kitsch del materiale e del simbolo fino a sovradeterminazione di significati
artisti contemporanei si sono tenuti lontani dalle chiese
energie nuove vs fragilità, estetica e funzionalismo, arte di consumo e musealizzazione
arte contemporanea come atto di esplorazione
C) fino a che punto può spingersi l'arte? esplorazione del sacro? occupare posizione centrale? quali limiti
di giudizio per allontanare le opere d'arte incompatibili?

LA SACRAMENTALITÀ DELL’ARTE NELLA LITURGIA Cassigena-Travedy


L’autentica espressione artistica allusione a quanto è più grande di lei
Nella misura in cui pone tutto il reale in una rete di relazioni l’arte appartiene già in maniera incoativa
all’ordine sacramentale
Chiamata escatologica - permette di criticare ed evitare il lessico usato in modo avventato e connotazioni
mondane che obliterano la vera natura dell’arte, della Liturgia e del loro rapporto Arte come assistenza
alla celebrazione.
Collaborazione efficace
Generazione di affetti verso il rito eucaristico non come spettacolo.
Partecipazione attiva Participativo in sacris a tutte le manifestazioni creative. nulla può stare, nulla regge
se non attivamente
Segno efficace come produttore di grazia per via strumentale
Senza una foresta di simboli l’uomo non ha luogo dove passeggiare ne l’occasione di farlo
Opacità del segno condizione di accesso al mistero
Sacramentalita dell’arte mediante categoría fenomenologica dell’esserci
Non c’è bisogno che espressioni artistiche siano ufficialmente sovradimensionato né che ricevano
certificato di sacralità.
Alla materia basta essere presente per rendere gloria a Dio, in tutti i suoi stati.
Utensilita radicale non funzionalità.

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Attitudine al mistero celebrato non solo al servizio fattuale e formale a celebrazione
Solo ciò che è vivo e vero rende gloria a Dio vivo e vero
Le opere non servono se implodono in in sé, a parte, se non sono rivolte al re
A che cosa serve uno splendido edificio, se poi vi si canta qualcosa che insulta il vero senso della liturgia? E
quale sventura per il giubilo di una vetrata, se poi cade su un mobilio insignificante! Più semplicemente –
o forse più drammaticamente – a che serve un paramentale di qualità, se coloro che lo indossano non
sono in grado di abitare, come dei viventi, il loro corpo? A che serve un repertorio musicale sperimentato,
se poi, coloro che se ne impossessano (o addirittura lo rivendicano), non pongono il canto come un
autentico atto? Celebrare circondati da opere d’arte ereditate, da opere d’arte possibili, da opere d’arte
costose, non serve a nulla, se l’arte quotidiana del celebrare è assente
Sacramentalita dell’arte nella liturgia
Arte non ha ragion d’essere se non quella di esprimere la nostra gloria di celebranti

LA VISIBILITÀ DELLA PAROLA Eric Fuchs


Dio si lascia riconoscere attraverso le sue opere
Il visibile e materiale possono esprimere l’invisibile e lo spirituale
dinanzi all’opera d’arte autentica, ci si ferma stupiti, sconvolti, disorientati, meravigliati, con la sensazione
di qualcosa che ci supera, che viene da altrove, realtà altra...“realtà del reale”.
un’analogia tra liturgia e arte. una struttura analoga, tre momenti:
a) una parola che interpella
b) la comunione
c) trascendenza
comunicare in liturgia “essere in comunione”
duplice dimensione: spaziale (la nostra appartenenza alla chiesa universale) e temporale
l’arte per renderci sensibili alla realtà segreta del reale e al rapporto misterioso che intrattiene con noi
come parabole di Gesù
non parlo mai di “arte sacra”. Non credo assolutamente all’arte sacra. Parlo invece di arte religiosa
religioso tutto ciò che crea un legame (collega) tra gli esseri (dal verbo religare).. riferendoli a una terza
realtà, l’Altro della realtà.
sia l’arte che la liturgia hanno senso oggi solo se portano gli uomini a interrogarsi insieme sul senso delle
cose e della vita
L’arte non deve essere snaturata da un uso liturgico irrispettoso della sua specificità, che le faccia perdere
la sua funzione critica per motivi di vario tipo, come il timore di turbare i fedeli o anche la preoccupazione
di rendersi utile all’insegnamento religioso.
Se arte e liturgia saranno fedeli a se stesse, ognuna aiuterà l’altra a restare nella verità.
Per secoli la chiesa ha utilizzato l’arte a fini catechetici. Le condizioni culturali attuali rendono tale
funzione obsoleta, l’arte si è liberata di questo vincolo

LA LITURGIA CRISTIANA, UNA SFIDA PER L’ARTE CONTEMPORANEA François Boespflug


la chiesa ha bisogno degli artisti, l’inverso è ancora più vero: gli artisti hanno ancora, e in modo durevole,
bisogno della chiesa
Secondo questa corrente “l’arte autentica disturba sempre”, è “marginale”e per essa è irrinunciabile
essere “provocatoria” e la chiesa ha il mandato di formare gli artisti e guidare il loro lavoro quando questo
le è destinato, e si riserva il diritto di giudicare le loro opere non da un punto di vista strettamente
estetico, ma dal suo punto di vista particolare, quello della pertinenza tra un’opera e la liturgia, in altri

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termini della sua possibilità di essere ammessa nello spazio della celebrazione cristiana.
chiesa non ha mai fatto proprio alcuno stile, ma che accoglie volentieri “le forme artistiche di ogni epoca”,
purché servano “con la dovuta riverenza e il dovuto onore alle esigenze degli edifici sacri e dei sacri riti”
Predisposte al servizio della Liturgia, arriva a dimenticarsi
Carenza iconografica

L’ARTE TRA AUTONOMIA E SERVIZIO: ESPERIENZE NEL MONDO TEDESCO Walter Zahner
Bildtheologie (teologia dell'immagine)
stretto rapporto secolare tra arte e chiesa. Incrinato non più tardi dell'illuminismo (fine XVIII secolo)
Evangelii nuntiandi: rottura tra vangelo e cultura. dramma della nostra epoca
chiesa e arte vogliono liberre l'uomo dalla schiavitù, quindi presa di coscienza di sè
la chiesa ha bisogno dell'arte. L'arte ha bisogno della chiesa? (è proficuo) (ispirazione)
rendere percepibile, affascinante il mondo dello spirito dell'invisibile di Dio
al centro la BELLEZZA
katholikentag - 1984 - ratzinger - l'inclusione del sacro nell'arte della modernità
concetto di artista al servizio di un compito (per la comunità cristiana) (anche se terreno inesplorato)
attenzione.. in primo piano liturgia... communio-raume quindi importanza ai poli liturgici
Bellezza è chiave del mistero e chiamata al trascendente (sGPII)
usufruire delle immagini (sacre).. [usus]
braque, solo suscitando scalpore può aprire gli occhi e i sensi dell'uomo

L’ARTE, “PROVOCAZIONE E FERITA Gianfranco Ravasi


la bellezza ferisce, ma così richiama l'uomo al destino ultimo
effroi du beau, ferita della bellezza
orrore toglie le facoltà, la bellezza lascia integri (entrambe fanno tacere)
l'artista deve introdurre all'invisibile
arte: dentro ogni cosa mostrare Dio. deve propagandare dottrine (Borges)
l'arte è fatta per turbare
denuncia del vitello idolatrico. ora si può scolpire Dio per il modello della umanità di Cristo
dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore
punto di partenza è l'umanità di Cristo reale e piena. inserisce nel tempo e limite della creatura
Col 1,15. immagine del Dio invisibile
la bellezza come la verità mette la gioia nel cuore degli uomini (sPVI). apre al senso dell'eterno (sGPII).
poesia che non prega ma fa pregare (Hensi Bremons)

LITURGIA E ARTE: DIECI TESI SULL’OPPORTUNITÀ DELLA CONTEMPORANEITÀ Albert Gerhards


arte liberata della tutela della chiesa. rivendica autonomia (XIX secolo)
idea di secolare nel senso di assenza di ogni trascendenza
distinguere tradizioni e convenzioni delle aree culturali
tradizionale ars sacra, vs, arte libera
Consenso] entrambe riconoscono il rapporto disturbato/distrutto tra chiesa e arti a partire
dall'illuminismo
problema terminologico
1- ars religiosa - ars sacra/christiana - ars liturgica
a) confini con la religiosità pagana

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b) ogni espressione artistica cristiana (questione aperta la tradizionale iconografia)
c) obbedisce a leggi diverse dell'arte sacra? arte funzionale (teologo protestante). per il luogo?
criteri generali? funzione catechetica, rappresentativa, anamnetica, dossologica, critica
2- arte temporale o arte stabile.
arte provocatoria (non offensiva) può avere funzione positiva.
3- Consenso] analogia tra liturgia e arte per struttura simbolico-sacramentale. indirizzano dal materiale
all'immateriale (prossimità strutturale).. potenza simbolizzatrice
Il vero simbolo sorge quale espressione naturale di uno stato d’animo reale e specifico. Così, una volta
configurato, possiede contemporaneamente una validità generale non di rado assai ampia, a tutti
comprensibile e piena di significato
arte e fede richiedono mistero
4- arte appello a una liturgia non celebrata secondo verità (liturgismo, conservatorismo, pragmatismo,
dilettantismo) mancato riconoscimento dell'essenza della liturgia. manca simbolizzazione
5-bellezza divina che deve essere espressa dalle opere dell'uomo
Il concetto di bello è andato in crisi nell’epoca moderna
Si tratta di un tentativo di esprimere il bello senza porsi la questione del vero (kitsch)
6- colloquio con artisti del nostro tempo può trovare soluzioni convincenti.
7- ars liturgica come arte primaria. estetica artistica vs estetica liturgica. l'estetica diventa marginale per i
teologi. importanza grande per l'ambito sociale
capacità espressiva delle chiese nell'ambito dello spazio pubblico. funzione di modello
8- chiese musealizzate
o arte sacra musealizzata
nuova percezione dello spazio. nuova percezione dell'arte sacra
9- collaboratione tra istituzioni locali con la chiesa. far incontrare liturgia e arte
10- sostenere e mantenere lo scambio di dialogo tra chiesa e arte
non come unificazione ma percezione di una molteplicità relativa alla qualità e autenticità
C- l'onesto confronto con gli artisti contemporanei può aiutare la chiesa a compiere il suo servizio di
salvezza nei confronti del mondo

[ATTENZIONE.. CONDIVIDE LE COMMUNIO RAUME]

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ESISTE IL “SACRO” NEL NUOVO TESTAMENTO? Yves-Marie Blanchard


senso del sacro è dato antropologico quasi universale
è la persona di Cristo che costituisce il luogo del sacro
oggetti luoghi e tempi incaricati di esprimere la presenza divina
irriducibile a qualsiasi mediazione sensibile e nel contempo individuabile nell'umanità stessa
NT diverso da AT
aghiàzo non è consacrare ma santificare
nozione di sacro non è centrale nè pertinente per designare l'economia della salvezza
le figure del sacro sono state sostituite dalla persona stessa di Cristo
no arte sacra ma arte liturgica

LA “SACRALITÀ” DELLA LITURGIA Uwe Michael Lang

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Santo è solo Dio. Consacrare o santificare è trasferire una realtà, una persona o una cosa nella proprietà di
Dio e destinarla al culto divino.
Togliere dal mondo e consegnare al Dio vivente.. atto di sacrificio.. consacrare per il sacrificio
liturgia come Christus totus, capo e corpo mistico di Cristo
Liturgia è sacra.. in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo che è la chiesa è azione sacra per
eccellenza
S Tommaso. Una cosa si dice sacra perchè è ordinata al culto divino (ad cultum divinum). confermata
dall'antropologia e dalla filosofia delle religioni (Josef Pieper). Non si "fa" ma si "celebra".. non ordinario.
Il culto richiede un luogo proprio e un tempo dedicato specificamente per potersi realizzare come azione
sacra e quindi in relazione a esso si parla anche di luoghi, tempi e oggetti appunto “sacri”.
Ratzinger. Luoghi e tempi sacri
SC. distinzione tra arte religiosa e il suo vertice, l'arte sacra. non è sfumatura
L’arte religiosa nasce “dal modo di sentire la religione” da parte dell’artista e, a causa della prevalenza
dell’espressione soggettiva, un’opera di arte religiosa “può non permettere a tutti di capirne
immediatamente il contenuto”. Invece, l’arte sacra nasce “dalla meditazione delle verità di una religione
positiva e storica” da parte dell’artista, e contiene “tali dati anche oggettivi da facilmente essere capita da
chi conosce quella religione e ciò anche se domina un’interpretazione personale”
l’arte sacra tende a una traduzione di una realtà che oltrepassa largamente i limiti dell’individualità
umana.
Carlo Chenis ha notato, a proposito dell’arte sacra, che l’aggettivo “sacro” viene attribuito innanzitutto al
culto e ai riti appunto “sacri”, e di conseguenza all’arte “sacra” e alle sue opere. L’arte religiosa diviene
quindi sacra, quando è finalizzata al “sacro”, non inteso come categoria indefinita, quanto piuttosto come
sacra liturgia
chiusura del mondo alle questioni che trascendono la dimensione materiale
Augustus Welby Pugin - gotico.
John Henry Newman - eclettismo (altrimenti è discontinuità) --> attenzione. International Style
la Mediator Dei apre all'arte moderna, ma ci possono comunque essere opere non adeguate
dove sono i punti fermi? ARTE ORDINATA ALLA LITURGIA
Attenzione.. l'iconografia non è un'opzione. punti non negoziabili. altrimenti non è cristianità
La rappresentazione del sacro ESIGE un elemento simbolico-astratto, per comunicare la realtà
sovrannaturale
La pura astrazione non è adeguata non per ragioni estetiche ma per ragioni teologiche. perchè si
manifesta un certo intellettualismo che trascura la visibilità dei misteri rivelati.

IL SENSO CRISTIANO DELLO SPAZIO SACRO Thomas Sternberg


difficile parlare di sacralità dell'edificio religioso
questione generazionale?
terminologia (sakral, heilige,... sacer [raramente])
Pieper ha osteggiato le tesi della desacralizzazione dello spazio liturgico, tesi sostenute dai teologi nati
negli anni 30. si parla di sacralità in modo impreciso
Il luogo è sacro (Es 3,1-6). Sacro vs profano puro e impuro (Lv 10,10)
gesti rendono tangibile. aspersione con acqua santa o inginocchiarsi. per ciò che si svolge in esso
NT diverso da AT
le chiese domestiche sono frutto di una speculazione romantica ex nihilo
la ecclesia non è sacra se non l'assemblea (non l'edificio)

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sacro non è antitesi di profano. profano non significa irreligioso
sacralità nella "diversità".. fuori dall'ordinario
Konrad Ott. che i luoghi di culto riflettano l'importanza e il significato che le persone
attribuiscono ai riti a cui prendono parte
la chiesa può ricordare il luogo di lavoro o deve essere diverso a partire dalla struttura? cosa fa di uno
spazio uno spazio sacro?
Pieper. ciò che fa di una chiesa una chiesa non lo decide l'architetto. purchè essa esprima se
stessa (è la chiesa che definisce uno spazio come spazio sacro). la consacrazione
ciò che viene privato della sua funzione anonima e tramutato in res sacra. "transustaziazione dello spazio"
Autore. NON PUO' SOLO LA CONSACRAZIONE A RENDERE DIVERSO L'EDIFICIO
la consacrazione è finalizzata all'obbligo di usare [usus] il luogo o oggetto per determinata attività. azione
pratica concreta
S Tommaso. una cosa è detta sacra perchè è ordinata al culto divino. per le azioni sacre che si
celebrano al suo interno. Domus, in qua sacramentum celebratur, ecclesiam significat et
ecclesia nominatur.
fino ad oggi l'idea di sacro è legata all'atmosfera delle opere di Bartning e Schwarz
attenzione agli stati d'animo ed effetti psicologici anche in ambiti profani. identificare gli pseudosacri.
attenzione.. non è sensazione trasmessa dal luogo circostante
(lo stesso Bartning percepì in una sua architettura che era profana e arida. la nostra devozione era assente
da quell'edificio)
ristrutturazione chiese vecchie. indecorosi tentativi [vedi botta e santo volto]
presentare come sacra una categoria estetico-spaziale costituita dall'impronta simbolica
ripresa del simbolismo medievale (a posteriori). visioni adottate nel XIX e XX secolo.
se fossero simboli leggibili pregnanti OK. altrimenti NO
esperienza numinosa (luoghi del silenzio, ecc.. concetto di sacro come alterità) non valgono più perchè c'è
l'incarnazione
Lo spazio sacro, quindi, non viene definito in base alla sua mera funzionalità finalizzata alla liturgia; esso
diventa tale, o se si vuole assume una connotazione diversa, nel momento in cui al suo interno hanno
luogo la liturgia e la preghiera.
nell'attuazione della redenzione di Cristo nell'eucaristia e nel rito religioso della comunità lo spazio diventa
sacro.

L’IMMAGINE D’ARTE CRISTIANA: ANNOTAZIONI, CONVINZIONI E INCERTEZZE François Boespflug


non c'è uno stile della chiesa. ma c'è uno spirito, un contenuto e una finalità
nobile bellezza, il gusto di fare bene. quindi sottomettersi a usi e mettersi al servizio di finalità
la finalità determina o condiziona la struttura dell'oggetto d'arte
perchè privilegiare immagini a supporto fisso, fatte a mano?
a) sono quelle che lo storico delle immagini cristiane conosce meglio
b) sono immagini fisse che introducono alla contemplazione e assimilazione profonda
c) la vita psichica è marcata da immagini "quadro" (scena immaginaria) uguale alle visioni
mistiche
arte dell'immagine cristiana? Si. diverso da Hegel (fine dell'arte) e da Debray (morte dell'immagine)
finchè ci saranno pareti, templi, chiese, palazzi, spazi pubblici ci si preoccuperà di come ornarli
bisogna affermare che solo le immagini di tipo ritratto potrebbero essere venerate? bisogna
raccomandare la venerazione delle immagini? (ne dubito)

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il valore kerygmatico e la sua venerazione difficilmente può essere mantenuto
sempre libera l'opzione di interrogarsi sulla capacità dell'arte sacra del XXI secolo di sostenere l'annuncio e
di suscitare per sè la venerazione

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SACROSANCTUM CONCILIUM: RICEZIONE, ATTUALITA' E PROBLEMI APERTI Martin Kloeckner


SC può essere considerato di attualità? offre un insegnamento autorevole e duraturo
la costituzione rimane aperta alla riforma. la riforma ha elaborato una dinamica autonoma. processo di
ricezione
Cristo protagonista della liturgia
dalla fine degli anni 70 il processo ha subito rallentamento. i punti più importanti erano stati quasi
completamente realizzati. attenzione.. entusiasmo iniziale per la riforma.. attesa impaziente. ci si
preparava già alle riforme (nel movimento liturgico)
mescolanza tra latino e lingua volgare non era consigliabile. quindi tutto in lingua volgare
partecipazione. attiva, consapevole, effettiva, comunitaria, fruttuosa, facile, interna ed esterna
partecipazione come atto, atteggiamento teologale

VERSO "SACROSANCTUM CONCILIUM" IL CAMMINO STORICO E TEOLOGICO John Baldovin


SC risultato di un secolo di studi teologici e storici, esigenze contingenti della metà del XX secolo
Hegel, Marx, Darwin ebbero peso notevole (non era inevitabile la possibilità di un reale cambiamento
positivo)
Pascendi (Pio X) e Humani generis (Pio XII) - trincerare contro mutamento
teologia fondata sulla paura, un neoscolasticismo ostinato e riluttanza ad accettare nuovi metodi
teologici. + guerre mondiali

VERSO "SACROSANCTUM CONCILIUM": IL CAMMINO ARTISTICO Elena Pontiggia


rapporto arte contemporanea e chiesa-difficile
eclissi del sacro
qualità modesta dell'arte nelle chiese
XX secolo fioritura di invenzioni iconografiche. rappresentare con sensibilità nuova le pagine eterne della
Bibbia [debray]
il novecento introduce il brutto e negativo nelle belle arti (vedi Francis Bacon)
Dalì, la sezione aurea governa tute le opere della natura. vedi pi greco
con il concilio si è aperta una stagione della chiesa riconciliata con l'arte contemporanea? I problemi
rimangono e sono enormi ma ci sono segni di attenzione crescente all'arte

ARCHITETTURA E ARTE AL CONCILIO VATICANO II Ralf van Buehren


tematica ampia - questioni essenziali
sei testi affrontano
le tematiche “arte”, “architettura” e “artisti” (Sacrosanctum concilium, Lumen gentium, Presbyterorum
ordinis, Inter mirifica, Apostolicam actuositatem, Gaudium et spes)
nove aree tematiche: l’architettura e l’arredamento delle chiese, il culto (la venerazione) delle immagini,
l’esigenza religiosa e giuridico-liturgica dell’arte sacra, la cura dei monumenti, il dialogo con gli artisti, la
formazione degli artisti, la fruizione apostolica dell’arte, la presa in considerazione dell’arte negli studi

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teologici, la libertà e l’autonomia artistica.
SC tra i più importanti del concilio (4 dic 1963). 1/16. 130 numeri
tarcisio martina, vicente enriquey tarancon, cardinale antonio barbieri. vota. versus populum almeno nelle
feste. altare diverso? attenzione rapporto chiesa-edificio-altare
vescovo Carlo Rossi
1) arte contemporanea nello spazio sacro ed esclusione di opere incompatibili
2) presenza e venerazione immagini, no iconoclasmo ed esagerazioni. nobile bellezza
formulazioni di compromesso. [ambiguità?]
sì all'arte contemporanea e all'arte del passato, sì al culto delle immagini e limitazione di numero, sì alla
nobile bellezza e semplicità dello spazio sacro
la SC non ha considerato arte e musica come supplementari, ma come essenzialmente inclusi
approvazione del culto delle immagini sulla scia del concilio di Trento
arte sacra: rimanda simbolicamente alla bellezza di Dio e si pone al servizio della lode di DIo e rinvigorisce
la devozione degli uomini. RIVELA ED ELEVA
caratteristiche: degne decorose e belle. conformi alla dottrina e pratica devozionale
la chiesa deve esprimere giudizi [verifica]
Naturalmente la libertà di espressione artistica (cf. SC 123) resta subordinata alla tutela incondizionata
della funzionalità liturgica, oppure subordinata alla dottrina della fede, che è dottrina rivelata, come
evidenzia l’articolo successivo
altra ambiguità rispetto alla bellezza (magnificenza preziosa, vs, sobria semplicità e povertà)
L’arte sacra deve soddisfare i requisiti della dottrina della fede e della legge morale, deve rispettare la
devozione e il sentimento religioso, e inoltre deve possedere qualità artistiche.
cardinal Lercaro a favore di architettura contemporanea atta alla partecipazione attiva. contrario
all'edificio sacro come templum monumentale, secondo lui inopportuno dal punto di vista liturgico-
pastorale
attenzione.. alcuni padri conciliari si erano opposti alla diffusione di una forma di iconoclastia. difesero
apertamente il culto delle immagini tramandate dal magistero ecclesiastico e dalla pietà popolare
nulla sull'aspetto kerigmatico e pedagogico o per favorire la partecipazione alla celebrazione. MA era nota
l'importanza nella Declaratio n.104 dello schema II (commissio preparatoria)
arti figurative: iconografica e decorativa (mutuo equilibrio, tra figurativo e astratto)
ATTENZIONE.. arredare in modo sobrio lo spazio sacro. già presente in Francia e Germania nel periodo
pre-conciliare. poi ha avuto eco nel periodo post-conciliare
l'architettura, l'altare, tabernacolo, battistero e immagini sacre devono conformarsi in modo più
conveniente alla liturgia rinnovata.
adattare alle esigenze regionali le disposizioni su forma e materiale per suppellettili e vasi sacri
- Lumen Gentium. c. VIII (art. 67) venerazione immagini. vedi Nicea e Trento (teologia
dell'immagine | carattere artistico-didattico)stern
- Presbyterorum ordinis. arte nel compito sacerdotale della santificazione. chiesa come luogo
dell'eucaristia. (architettura sacra. nitida, adatta alla preghiera e alle celebrazioni liturgiche.
dignità della chiesa sta nel compito pastorale)
- Inter Mirifica. libertà dell'arte e relazione tra arte e morale. art. 6.
- Apostolicam Actuasitatem. azioni dell'uomo nel disegno divino (anche cultura e arte). mezzi per
raggiungere fine ultimo e hanno valore proprio, possiedono bontà radicata.
- Gaudium et Spes. (53-62). cultura come nucleo essenziale. arte e letteratura importanti.
rappresentazione dei problemi ed esperienze umane. rapporto tra arte contemporanea e chiesa.

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che siano riconosciute dalla chiesa. (62)
artisti custodi della bellezza. (allieta il cuore dell'uomo)
arte sacra (insieme alla liturgia) sono al Servizio, funzione mistagogica. edificazione e arredo per dignità e
santità della liturgia
La chiesa-edificio deve “aiutare a rendere visibile il processo di salvezza, che si rende invisibile
nella liturgia”, deve “introdurre gli uomini alla celebrazione consapevole della liturgia. la liturgia richiede
forme dignitose, di espressione simbolica e del valore di segno. l'arte attualizza e rende presenti realtà
spirituali e soprannaturali e non soltanto nei sacramenti. arte sacra come elemento nell'attuazione della
liturgia. al servizio della devozione, della preghiera ed edificazione, rafforzare la fede e la preghiera. con
orientamento didattico e catechetico. conformità del materiale e correttezza formale (qualità artistiche).
dignità bellezza
L’autonomia e la libertà dell’arte vengono viste dal concilio nell’ottica di una responsabilità etico-morale
della persona umana.
non solo è strumento per il conseguimento del fine ultimo ma ha anche dignità propria e bontà naturale
tuttavia la prassi degli anni 60-70 ha ridotto radicalmente la presenza di immagini sacre
si propone la continuità della tradizione e anche un nuovo orientamento. EQUILIBRIO continuità e
adeguamento (aggiornamento)
C) ci sono carenze. riguardo la comprensione mistagogica dei sacramenti e delle celebrazioni e carenze
nella formazione liturgica. SEPPURE PER IL CONCILIO ERANO PRIORITA'

L’ARTE CRISTIANA ALLA LUCE DELLA COSTITUZIONE “SACROSANCTUM CONCILIUM” Francois Boespflug
Bellezza e servizio parole chiave delle dichiarazioni conciliari (tutte le arti)
l'arte non può essere relegata all'ambito di ciò che serve o nell'ambito pedagogico
la definizione del ruolo di arte sacra. tornare alle nozioni di bellezza e gloria divine. (nozione di mistero)
la chiesa non ha sposato nessuno stile
la venerazione non si è mai integrata nella liturgia romana... [davvero?]
allusione ai sostenitori dello spazio pulito, muro bianco e vuoto salutare
troppe immagini? il rischio di veder trasgredita questa consegna è minimo. peccano piuttosto di eccesso di
sobrietà
solo crocifisso e altare segnala differenza rispetto sala polivalente o spazio di riunione...
mario botta non ha finanziato sull'iconografia
negli edifici storici si è passati a rimaneggiamenti o eliminazioni sbrigative (quasi vandalismo)
il concilio dichiara che l'arte può essere esercitata liberamente perchè SERVA con riverenza e onore alle
ESIGENZE DEGLI EDIFICI SACRI e dei SACRI RITI (123)
arte autonoma?? un fine senza fine (kant).. quindi come la mettiamo con il "servizio"?
se la chiesa ha bisogno di arte è vero anche l'inverso. l'arte è sterile quando non è al servizio della
comunità, interrompe la storia plurisecolare
il vaticano II vuole salvare dalla banalità e bruttezza e dalla prigionia dell'arte in sè stessa
un'opera d'arte cristiana deve attingere la sua ispirazione nella parola di Dio e nel senso del mistero di
Cristo
l'opera deve aderire agli imperativi della bellezza della sobrietà e della dignità
richiede di abbandonare stile raffazzonato, sarcasmo e provocazione, mutilazione, sfigurazione
deve istruire e commuovere. EDIFICARE, garantire leggibilità, continuità con la tradizione, sintonizzarsi con
la sensibilità dei contemporanei, (non solo nostalgia)
gli artisti sono onorati di lavorare per la Chiesa

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C) "spezzare l'autoritarismo clericale e la tendenza a sopravvalutare gli artisti" che sono inopportune?

L'ARCHITETTURA LITURGICA E IL COSMO: DA JEAN HANI A LE CORBUSIER Esteban Fernández-Cobián


Il tempio prima di qualsiasi azione liturgica è in sè stesso una rivelazione divina, natura rigenerata,
universo nuovo
ecclesia - luogo di riunione (funzione di contenitore fisico)
tempio- luogo di presenza di DIo fra il suo popolo (qualsiasi dio)
l'architettura deve rendere sensibile questa presenza. arch. sacra.. rivela l'immagine della natura divina
impressa nel creato, ma in esso occulta [esoterismo Hani] - oggetti sensibili che siano simboli del Dio
invisibile
arte cristiana come prolungamento dell'incarnazione
per i liturgisti contemporanei la chiesa cristiana non è tempio, ma il contrario. NON CASA DI DIO MA "PER
GLI UOMINI".. quindi non è luogo sacro, nè luogo speciale
l'unico tempio autentico è spirituale (comunità dei fedeli)
forse per questo si edifica architettura religiosa ma non sacra.
dall'epoca romantica.. sentimentalismo, moralismo, estetismo.. visione individualista, storicista o
antistoricistica e letteraria.
L'AUTENTICA ARCHITETTURA SACRA NON POSSIEDE UNA NATURA SENTIMENTALE O PSICOLOGICA, MA
ONTOLOGICA E COSMOLOGICA.
attenzione.. non esprimere le sue idee, ma ricercare forma perfetta nei prototipi sacri primordiali..
CONTENUTO OGGETTIVO
estetica si vincola alla cosmologia, ontologia e metafisica.
Hani. carattere essenziale dell'arte è essere simbolica.. tradurre con immagini ordini diversi di
realtà, esprimere con il visibile l'invisibile e condurvi l'uomo.
tempio come simbolo. simbolo della liturgia come pleiadi di riferimenti cosmici
Cobian. l'unica cosa veramente essenziale nella chiesa è il fatto rituale e giuridico della
consacrazione e dedicazione. (la liturgia si può celebrare anche all'aria aperta, senza architettura
l'architettura può far si che la grazia si manifesti [attenzione a questo], ma anche può disturbare
PERCEZIONE DELL'AZIONE DI GRAZIA (gesti, architettura, arte, suppellettili)
la liturgia è essenzialmente simbolica. riti, sacramenti, ordinamento dell'anno liturgico
simbolismo cosmico, ontologico.. ma l'uomo contemporaneo ha perso capacità simbolica
Cosa si vuole conseguire con la costruzione di un tempio?
ci si è dimenticati della relazione che la vita monastica instaura con il cosmo. (CAUSA PRINCIPALE DEL
DECLINO DELL'ARTE CRISTIANA)
Hani. 1) secolarizzazione della società. individualismo, isolamento dei cicli naturali
2) archeologia teologica. recuperare la dimensione essenziale. luoghi di riunione
vedi incontro con religioni primitive di tipo solare.. incorporazione di simbolismo
[Attenzione.. si nota come si percepisce il simbolo come fine e non come mezzo]
simboli essenziali teologici e cosmologici. i primi non sono evidenti
nostra concezione del mondo è quantitativa e sconnessa non qualitativa e armonica (prima di Cartesio)
partendo dai simboli teologici, recuperare quelli cosmologici che ad essi soggiacciono.
cosmologia, parte dell'astronomia che studia struttura, origine evoluzione dell'universo tutto.
"nel pensiero religioso ogni edificio sacro è cosmico perchè fatto a imitazione del mondo".
[Attenzione.. gnosticismo.. il tempio si realizza con archetipi comunicati a profeti]
ordinamento geometrico e orientamento rituale

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se edificio è sacro, deve rispondere a regole oggettive matematiche (divina proporzione)
tempio come omphalos, centro in cui Dio può insediarsi. riproduce struttura dell'universo
QUADRATURA del cerchio.. o trasformazione del cerchio in quadrato..
simbolismo della struttura sulle qualità di Dio - TEOLOGICO (superiore)
simbolismo della struttura sulle caratteristiche naturali - COSMOLOGICO (inferiore)
- dimensione verticale - preghiera
- orientamento - sacralizzazione del mondo e dello spazio
[è parte di una narrativa..?]
S Tommaso. è preferibile che noi adoriamo con il viso rivolto a oriente, per mostrare la maestà di
Dio (movimento del cielo che inizia da oriente), e perchè il paradiso si trovava a oriente e cerchiamo di
ritornarvi, e perchè Cristo è luce del mondo, chiamato Oriente. salito al cielo all'oriente, da oriente
tornerà
- ordinamento dell'anno liturgico - santificazione del tempo
l'universo è convocato nella lode al Creatore.. quindi arch. simbolica che facilita l'accesso al mistero della
fede
si mette in discussione la scelta dello sguardo versus populum

//

CHURCH BUILDING IN GEMRANY Walter Zahner


Schwarz uno dei più rilevanti architetti tedeschi dello scorso secolo
Gerhards. non ci sono posti speciali per Dio perchè la presenza di DIo è in una persona. all'inizio i
cristiani non avevano altare, tempio o offerta (Secondo gli apologisti cristiani) (dura europos)
Le chiese sono: 1) posti consacrati quindi speciali. 2) per diverse celebrazioni (non solo eucaristica. 3)
luoghi per devozione privata
sono posti simbolici che hanno struttura e senso teologico
contribuiscono alla storia delle città. la memoria della cultura del luogo. luoghi di grande arte
primi anni XX secolo card. Antonius Fischer consigliava chiese in stile romanesco o gotico
DOPO LA GUERRA. in che stile costruiamo? (ricostruiamo).. nuovi materiali.. nuove sperimentazioni
Emil Steffan e Rudolf Schwarz. Johannes van Acken e Romano Guardini.
andare all'essenza della liturgia [con il rischio di dimenticare tutto il resto. accidenti necessari]
la liturgia crea lo spazio.
Schwarz. "ciò che basta è un tavolo e al centro una patena con pane e un calice con vino, il tavolo
può essere decorato con candele e può essere circondato da sedie per la comunità"
Herman Baur. tutto ciò che era puramente accidentale, forme decorative che erano state usate
nella chiesa sono stati eliminati, quasi svaniti. la chiesa non deve chiamarsi solo Corpus Domini ma
diventarlo. [accidenti necessari, vs accidenti contingenti]
la luce diventa materiale da costruzione.
Romano Guardini. il vuoto è una figura. come silenzio e discorso.
Schwarz. 3 aree: spazio del mondo. spazio di soglia. spazio irraggiungibile di Dio.
chiese piccole per aumentare la percezione dell'ultima cena.. spazio domestico, intimo. ri-strutturare le
chiese che erano diventate troppo grandi.
con l'idea della comunità che sta al centro della celebrazione, vediamo tante chiese a forma circolare
Gerhards. spazio vuoto al centro, per avvicinarci al Dio trascendente che non può essere accolto
con immagini o simboli. Chiama questo nucleo vuoto lo SPAZIO DELL'ATTESA: i fedeli aspettano qualcosa

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che avverrà in quello spazio.
i fedeli si devono abituare alla communio raume... la comunità si incontra di nuovo, si sente di nuovo che
una comunità è il gruppo di persone a cui si appartiene, la fede che li unisce; c'è meno anonimato e più
senso di comunità, la comunità è fatta da ognuno di noi, così ora si può ascoltare l'altro, qualcosa che era
completamente perso; la liturgia non è più uno spettacolo sul palco, ma una celebrazione della comunità.
Si è avvicinata, è più visibile e tangibile. La preghiera comune è aumentata di intensità

THE ARCHITECTURE OF THE MYSTICAL BODY. HOW TO BUILD CHURCHES AFTER THE SECOND VATICAN
COUNCIL Steven Schloeder
il problema di un'architettura religiosa contemporanea
la chiave del problema è "contemporaneo".. problema storico
tensione tra un approccio all'architettura sacra che considera l'edificio della chiesa come emblema ed
espressione di una realtà trascendentale e soprannaturale, e un approccio che considera l'edificio della
chiesa come un'abitazione funzionale per il corrispondente incontro locale di persone.
nell'epoca passata la architettura sacra si accettava l'idea della forma rivelata del regno di Dio, la divina
proporzione, la dignità della forma umana e della maestà del culto. oggi ci sentiamo insicuri su questo
punto.
Ma vediamo accadere più cose degli autori di metà secolo. Non si possono semplicemente scartare due
millenni di forme di architettura sacra senza avere un nuovo paradigma che le sostituisca, e non si può
avere un nuovo paradigma valido senza avere una base per scartare i vecchi paradigmi. Il paradigma
stesso doveva cambiare.
Infatti, la tradizione cristiana antica sosteneva chiaramente che la Chiesa non costruisce templi per
onorare Dio
Da allora, soprattutto tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, la tesi delle domus ecclesiae
come modello architettonico dell'architettura cristiana pre-costantiniana è diventata dominante negli
ambienti liturgici.
l'unico problema è che il modello di arch. residenziale domestica manca di solidità storica.
domus ecclesiae della chiesa primitiva doveva essere il vero e ideale modello per la liturgia, cosa fare di
1600 anni di storia e di evoluzione architettonica e liturgica?
avanzare del clericalismo (la comunità come passiva e spettatori di un rituale).. muove al concilio
La nostra società è pluralistica e vive in un'atmosfera secolarizzante. Non siamo la Chiesa delle prime
persecuzioni
(vedi la visione della chiesa come espressione terrena del modello celeste. simbolismi metafore)
segnalare la tensione dialettica tra concetto e identità, contemporaneo e sacro.
vocabolario di significati: corpo di cristo, tempio, città
Non c'è ragione per cui questo non debba avvenire anche nel lessico dei materiali moderni
il problema è riformulare queste metafore e vedere come possiamo farle permeare di nuovo il dibattito
sull'architettura sacra
Il concetto è identità: la Chiesa è il corpo di Cristo; è la Domus Dei, il tempio di Dio; è la Gerusalemme
celeste. Questo è il messaggio dell'architettura cristiana, e questa è l'identità che ognuno di noi coinvolti
nella costruzione di chiese dovrebbe sforzarsi di comunicare

CONTINUATIO NATURAE. THE MONASTIC ARCHIECTURE OF DOM HANS VAN DER LAAN Victoriano Sainz
Gutierrez
spazio architettonico luogo che permette all'uomo di stabilire relazione armonica con la natura

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prolungare e completare questo ordine. Numero plastico. introdurre nel mondo artficiale creato per
l'uomo l'intelligibilità caratteristica della creazione come opera divina
l'essere umano deve cercare nel lavoro creatore di Dio la chiave per il suo proprio lavoro
"il numero di plastica non rappresenta un mezzo, ma il fine del fare architettura"
lo portò a studiare le forme dell'architettura storica con l'intento di confermare che gli edifici antichi e
medievali erano stati progettati seguendo le stesse regole che pensava di aver riscoperto
Le fondamenta della forma della chiesa non devono essere ricercate nella liturgia, ma nell'architettura.
non sono i segni religiosi a dover distinguere l'edificio sacro in primo luogo, ma il suo modo di essere
concepito e costruito secondo la tipologia essenziale della casa: è proprio questo che lo rende adatto alla
celebrazione liturgica.
Non è che la forma della chiesa - ha detto - si basi sul significato che essa acquisisce attraverso la liturgia;
piuttosto, è il suo significato liturgico che si fonda nella sua forma. E questa forma è puramente e
semplicemente una questione di architettura.
mentre dom paul bellot faceva susseguire 3 spazi: per il popolo, per i monaci, per la celebrazione; Van der
Laan si ribella contro la "spettacolarizzazione" e si avvicina verso una concezione più "collettiva".

THE DEBATE ON THE IDENTITY OF THE NEW CHURCHES. THE ITALIAN SITUATION Giancarlo Santi
decenni seguenti la seconda guerra mondiale e dopo il concilio vaticano II
Pontificia Commissione Centrale per l'Arte Sacra in italia istituita nel 1924 e soppressa nel 1989
solo nel 1993 la CEI pubblica la nota pastorale per la progettazione di nuove chiese
I vescovi e la comunità cristiana, senza dichiararlo, si aspettavano che gli architetti ecclesiastici facessero
le chiese a tutti gli effetti: solide, ben costruite, durevoli, riconoscibili come tali, in linea con la grande
tradizione architettonica italiana che si era sviluppata nei secoli modelli ripetitivi e facilmente
identificabili. Quasi tutti erano consapevoli che i modelli storici non erano immutabili in linea di principio,
ma al contrario, erano stati interpretati in modi diversi, erano stati modificati molto lentamente nel
tempo, tenendo conto della formale e
vernacoli costruttivi.
alcune carenze:
a) programma iconografico e immagini religiose
b) illuminazione naturale e artificiale
c) acustica
d) manutenzione
e) climatizzazione estiva e invernale
f) spazi esterni
i fedeli comunque si sembra si riconoscano nelle loro chiese parrocchiali
i nuovi complessi parrocchiali si sono costruiti con velocità e a basso prezzo, e svolgono degnamente il
proprio compito [sicuri?]
il tema del sacro non poeva essere, non era di competenza dell'architettura contemporanea
due critiche:
a) povera qualità architettonica e identità debole o ambigua (esterno)
b) spoglie, austere, accusate di assomigliare a edifici pubblici o protestanti o indefiniti
in sintesi. identità debole o poco definita rispetto alla tradizione in cui venivano riconosciute, all'interno
erano molto ricche di ornamentazione e immagini.
non hanno assimilato sufficientemente la lezione della riforma liturgica, no sintonia con il CVII

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le diocesi italiane non hanno saputo stimolare il mondo della cultura e dell'università nel campo dell'arte e
dell'architettura. lasciate a piccoli centri culturali elitari.
per colpa del regime fascista, chiaramente monumentalista, si è creato reazione antimonumentalista
secolarizzazione!
i vescovi non hanno proposto o suggerito o imposto tipi concreti o modelli (ex. chiesa croce latina)
gusto interpretativo degli architetti
CVII: chiesa che ascolta la parola di Dio (Dei Verbum)
chiesa popolo di Dio e mistero (Lumen Gentium)
chiesa in preghiera (SC)
chiesa in dialogo con la società contemporanea e attitudine al servizio (Gaudium et Spes)
la chiesa latina non ha canonizzato l'arte o architettura come la chiesa orientale
solo ha riservato l'opzione di avvalorare, accettare o no le opere (CT, 1545-63)
riservato il contratto di cliente (CN, 787)
riservato il contratto di formatrice di artisti (CVII, 1962-65)
ha confidato nell'artista e nella sua interpretazione, la sua contemporaneità senza esclusione di
scuola o di tendenza

FROM THEOLOGY TO IDENTITY IN CONTEMPORARY RELIGIOUS ARCHITECTURE Rafael Ángel García Lozano
tempio cattolico, per una comunità di cristiani. luogo teologico. cristologico ed ecclesiologico. esiste
perchè la chiesa (ecclesiologico) si riunisce per celebrare i misteri di Cristo (cristologico)
Dio si manifesta nella bellezza che gli uomini creano come riflesso e partecipazione della bellezza del del
Creato
von Balthasar. la bellezza come una delle più eccelse forme di rivelazione di Dio. Buona e Vera.
Cristo è l'opera d'arte centrale di Dio
Il tempio vuole essere rappresentazione spaziale di Cristo, essendo uomo e Dio in una volta
per i Cristiani il vero tempio è Dio, non è spaziale ma personale
chiesa e contestualizzazione nel tempo: quindi nei materiali, nella società, nel rapporto tra
funzionale-simbolico, nel senso della comunità, la capacità referenziale e iconica della chiesa nel contesto,
le condizioni socio-economiche, la comprensione dell'architettura stessa, la forma di espressione
architettonica in forme e volumi...
ciò che ha fatto emergere e consolidarsi la tipologia religiosa contemporanea [se si può parlare di questo]
è l'evoluzione architettonica e la ristrutturazione teologica. quasi allo stesso tempo e sviluppate in
parallelo [interessante]
nuove chiese contro monumentalismo, contro la tradizione ed educazione ricevuta
crescita di sincerità di materiali e forme (Mies) essenzializzazione architettonica autenticità formale
[autenticità significa conformazione all'originale]
maggior legame alla patristica, agli studi biblici
maggior Cristocentrismo. quindi pianta centrale. [sillogismo] [conseguenza]
simbolismo e bellezza non sono escluse, ma unite a funzionalità e sobrietà e semplicità
difesa degli edifici contemporanei liturgici
basati su azione sociologica, artistica, storica, architettonica e teologica

THE CONSTRUCTION OF 22 CHURCHES FOR TURIN'S PERIPHERY (1965-1977) Carla Zito


La chiesa non come chiesa monumento, ma come Casa tra le case, della comunità cristiana e povera tra i
poveri. le immagini, i fiori, le statue sono per attenuare la povertà

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la povertà della struttura ecclesiale. non cercare i beni economici in maniera sproporzionata rispetto al
fine.
più c'è il problema della libertà religiosa. per i "laici" sono stazioni di servizio religioso.

CISTERCIAN MINIMALISM: FROM THE 12 TH CENTURY CISTER TO THE 21 CENTURY MINIMUM Ana Maria
Tavares Martin
San Bernardo condannava gli ornamenti e la bellezza sontuosa non perché fosse insensibile al loro fascino,
ma al contrario, proprio perché era capace di sentirli in modo tale da notare che costituivano una
seduzione invincibile e quindi un pericolo inconciliabile con le esigenze del sacro
Attraverso la critica del lusso e degli eccessi dell'ornamento, delle deformazioni fantastiche e delle
distorsioni dell'arte romanica, degli eccessi delle proporzioni, San Bernardo apre la strada a un'estetica
della moderazione dell'ornamento dove la necessità e l'utilità costituiscono i nuovi criteri estetici

DOM HANS VAN DER LAAN'S ARCHITECTONIC SPACE AS A CONTEMPORARY INTERPRETATION OF


CONNAISSANCE POETIQUE Caroline Voet
arch. religiosa occidentale XXI secolo non è DEFINITA da tipologie fisse, codici liturgici e simboli
MA. sacralità attraverso i sentimenti che provoca. esperienza fisica e tattile diretta
spiritualità evocata dalla materialità e corporeità dello spazio
chiesa come casa (cucchiaio che crea transizione tra acqua e bocca)
funzione dell'architettura, rendere lo spazio leggibile all'intelletto attraverso i sensi
Dionigi Areopagita. il più piccolo è in relazione ciclica con il più alto e viceversa
numero plastico, rapporto 3:4, percezione di distinguere differenze dimensionali.
Come per il gotico, ha cercato di mettere insieme la tecnica separata e il principio della forma, ma ora,
assegnando alla matematica - il principio della forma - un contenuto necessariamente simbolico"
etichettato come tradizionalista o proporzionalista
la sua congregazione non appoggiò la sua ricerca architettonica
gradualmente si disfa di ornamentazioni e crea spazi più ascetici
richiama l'attenzione il ritmo degli elementi
relazione tridimensionale tra pieno e vuoto
allontanarsi dal concetto di architettura prototipica, aprendo la strada a un processo di costruzione più
fenomenologico
l'enfasi si è spostata da un'idea più platonica della forma a un'enfasi più aristotelica sulla materia, da un
ideale razionale a un rapporto reciproco tra intelligenza e sensibilità
definire la forma come espressione della materia, essendo la materia intrinsecamente legata
all'esperienza individuale [...] oltre ogni simbolismo religioso

THE CONFIGURATION OF THE SACRED SPACE: SACRAMENTAL ESSENCE AND CHRISTAN EXISTENCE
Eduardo Segura Fernández
spazio sacro come oggetto esteticamente attraente.
la bellezza metafisica, a livello ontologico
Questo fondamento è l'estetica teologica, l'estetica intellettuale in cui possiamo contemplare la bellezza
della forma come eco della bellezza primordiale di Dio.
La metafora è la sfera di significato in cui il pieno significato dell'opera architettonica emerge da -e
attraverso- il simbolico. per la configurazione dello spazio sacro
attenzione all essenza metaforica rivelata dai segni
l'architetto conosca a fondo le raccomandazioni del Concilio sulla liturgia, affinché la sua opera possa
servire efficacemente al culto e alla formazione del senso del sacro tra i fedeli
per l'educazione di una nuova prospettiva, di una sensibilità più conforme alla santità della vita
sacramentale attorno alla quale ruota l'esistenza del cristiano, sia personalmente che in comunità

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CHURCH BUILDING BEYOND CHURCH ARCHITECTURE: EVANGELIZATION AND ARCHITECTURE Andrea
Longhi
Bibbia come fonte archetipica principale. non solo per le chiese ma per costruire in generale
diverse immagini / repertorio
seguire le proporzioni documentate nella Bibbia
attenzione alle derive allegoriche ed esoteriche
NT. il cristianesimo non necessita di spazi sacri specifici
culto atopico
architettura sacra separata dal mondo secolare vs architettura santa templi vivi di Dio vs nuovo santuario
come Cristo risuscitato
culto interiore? - Sebastiano Serlio - i templi sono i cuori
post-conciliare.. assemblea che celebra.. i fedeli che si ritrovano sono il focus
NT. fonte che meno serve per fare architettura
storicamente.. architettura cristiana come luoghi per il culto e per evangelizzazione
espressione materiale di una ecclesiologia
traduzione materiale di idea di sacro + dimensioni antropologica
a) poteri politici e civici
b) memorie identitarie locali
c) offrire ospitalità al culto divino
d) teatro di devozioni popolari...
evangelizzazione e architettura, dualismo ideologico-pragmatico. arch. sacre o liturgiche
spazio di comunicazione e trasmissione della fede
evangelizzazione come chiave ermeneutica
non è solo presenza della fede nella società (riduzionismo)
la casa anche è luogo di narrazione evangelica. domus ecclesiae
architettura che promuove il contatto personale e domestico in cerca di esperienza emozionale collettiva
"avendo la persona come unico punto di partenza e tornando sempre alle relazioni delle persone tra loro
e con Dio", e prendendo in prestito "gli elementi della cultura o delle culture umane". (EN, 20)
Abbiamo anche il diritto di pensare che le opinioni di Montini abbiano causato le deviazioni sociologiche e
il cosiddetto appiattimento orizzontalista ("appiattimento" e "nascondimento") - o, ancora più
criticamente, il "modello demotico" - che vengono lamentate dai detrattori dell'architettura
postconciliare, che criticano l'assenza di
sacro e trascendente?
ricerca inquieta della novità (Montini)
elemento dominante delle architetture 1955-1963 a milano (Montini) è la luce
Dianich commenta a questo proposito: "La chiesa cristiana non dovrebbe essere solo un luogo adatto alla
lettura della Bibbia e alla predicazione, ma dovrebbe anche essere e manifestarsi, strutturalmente, nella
forza espressiva ed emotiva della propria atmosfera, come spazio della Parola di Dio
no a spazi improvvisati o anonimi
tandem evangelizzazione/sacramenti
tandem moderno/tradizione
tandem orizzontalità/verticalità
tandem secolarizzazione/sacralità
tandem mimetismo/affermazione
mondo occidentale secolarizzato
chiese inadeguate, come fabbriche di sacramenti
debole ritorno alla monumentalità (Debuyst)
inculturazione come "legge" dell'architettura per la evangelizzazione
la celebrazione dei sacramenti richiede luoghi adeguati (articolati, differenziati, relazionali, accoglienti,
ecc.), configurati secondo la liturgia, influenzati da una ecclesiologia conciliare di comunione e aperti a
una visione escatologica

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nuova ricerca di sacralità

OBVIOUS OR HIDDEN. EVOLUTION OF FORMS USED FOR TEMPORARY OR PERMANENT SMALL SACRAL
SPACES AT THE TURN OF THE MILLENIUM Zorán Vukoszávlyev
problema di Gerarchia!
posizione simbolica degli elementi spaziali sacri è decisivo nella liturgia
centrale o longitudinale
asse dritto e diretto verso est vs assetto a spirale (cambio di direzione geometria sacra sez. aur.) vs assetto
tenda vs assetto irregolare
spazio per meditazione e contemplazione

THE EVENTUAL LITURGICAL SPACE: IDENTITY AND DESIGN Fernando López Arias
può uno spazio pubblico enorme convertirsi in spazio di culto?
qual è l'identità dello spazio celebrativo cristiano? che non si perde quando non si identifica con l'edificio
di una chiesa o con qualsiasi altra costruzione?
Il luogo dove i cristiani si riuniscono per il Mistero del culto, nelle sue varie forme e celebrazioni, è uno
spazio liturgico (come categoria scientifica)
il luogo si genera a partire dal rito
relazione simbolica tra i diversi luoghi rituali
spazi plurifunzionali (Quickborn) guardini schwarz
componente comunitaria (gerarchia)
componente dinamico-simbolica (direzionale ascensionale)
componente funzionale (flussi di azione)
come determinare il limite dello spazio sacro?
non è determinazione fisica quanto più eventuale (per un evento) cioè per la celebrazione
rilevanza spaziale e simbolica
celebrazione che concerne l'uomo nella sua dimensione corporale e spirituale
esperienza umana e sensoriale ineguagliabile
visibilità e udibilità dei gesti e orazioni da parte dei partecipanti è presupposto basico per la
partecipazione nel rito
la dimensione cosmica si è tradizionalmente espressa in maniera simbolica e non diretta
esperienza sacramentale e non vagamente religioso-naturalista
la smaterializzazione dei limiti visivi dello spazio celebrativo, in modo che l'ambiente naturale o urbano sia
percepito direttamente, non sembra in linea di principio un'opzione adeguata dal punto di vista simbolico
(né, sicuramente, da quello pratico), a meno che non si voglia riconoscere definitivamente il fallimento
contemporaneo dell'arte liturgica
L'iconografia contribuisce efficacemente alla costruzione dell'identità di questo tipo di spazio rituale
le immagini trasmettono messaggio di salvezza e sono INDISPENSABILI
Certamente il più versatile ed espressivo degli strumenti di progettazione per la costruzione dello spazio
liturgico di transizione è la luce

FROM UTOPIC RELIGIOUS ARCHITECTURE TO EVANGELIZATION IN NON-PLACES Eloi Aran Sala


par-oikia significa vicinanza. non è luogo, non ha posto
I non luoghi. Spazio di anonimato
sopramodernità attuale.
a) eccesso temporale. crisi dell'idea di progresso, società accelerata
b) eccesso spaziale. crisi del luogo antropologico, relazione anonima e contrattuale, spazi di
transito
c) eccesso di individualismo. dissoluzione del riferimento comunitario e creazione di identità
globalizzata
La persona non crea vincoli, essendo spazio di transito è occupazione effimera (ex staz. metro)

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Se le vecchie città cercavano la discesa dei segni del cosmo sulla terra, ora troviamo segni che non
indicano un nord, un paradiso o un inferno, ma nuove vie per la realizzazione umana nel consumo, sia nel
reparto sport, sia nel reparto gioielleria o nell'abbondanza del supermercato situato nel mundus, nel
seminterrato del centro commerciale
vedi carattere reversibile, polivalente degli spazi di interni. atto religioso o concerto o mostra
spazio di neutralità asettica che non comunica niente (aiuta a questo concetto)

DOES A VATICAN II CHURCH EXIST? Fernando López Arias


sparisce il latino e si girano gli altari
Il testo conciliare non parla della rotazione degli altari verso il popolo, ma appare solo nelle istruzioni post-
conciliari" (Ratzinger 2012, 349).
alcuni sono stati infatti ufficialmente richiesti o suggeriti dalla Chiesa stessa attraverso le sue commissioni,
altri sono state fatte con l'impulso del Movimento Liturgico del XX secolo
alla fine del secolo XIX e inizio del XX l'arte cristiana post-romantica soffriva di esaurimento poetico
(verdon)
Notre Dame de Raincy, Perret (1920-23)
San Juan Bautista, Dominikus Bohm (1921-27)
Corpus Christi, Schwarz (1928-30)
- domus ecclesiae come paradigma funzionale ed estetico dello spazio rituale (paleocristiano?)
- dimensione comunitaria della celebrazione che si riflette nella struttura della chiesa
- ricerca di unità e integrità dell'aula liturgica
- centralità simbolica e autonomia spaziale dell'altare e ambone
ATTENZIONE.. Richtlinien für die Gestaltung des Gotteshauses aus dem Geiste der Römischen Liturgie.
Fulda. Germania. post-guerra.
Queste norme hanno regolato la costruzione di centinaia di chiese in Germania nel dopoguerra, che
hanno segnato il modello dell'architettura cristiana nel periodo prima - e anche dopo - il Concilio Vaticano
II. Theodor Klauser (1894/1984)
parallelismo tra le Declarationes e il pensiero di Klauser che faceva parte della Commissio
Punto 12. L'incoraggiamento della collocazione di immagini sacre, raccomandando soprattutto per
il santuario quelle che rappresentano i misteri della vita di Cristo, e mettendo in guardia contro la
loro moltiplicazione, disapprovando in particolare questa pratica per chi sta dietro l'altare.
Punto 13. L'ordine nella decorazione, che dovrebbe cercare un equilibrio tra la funzione
iconografica e quella ornamentale, tra figurazione e astrazione
SC 128. Degna edificazione dei templi, forma e costruzione degli altari, la nobiltà, la collocazione e
sicurezza del tabernacolo, la funzionalità e dignità del battistero, l'ordine conveniente delle immagini
sacre, della decorazione e dell'ornamentazione.
Giacomo Lercaro (1891-1976) arcivescovo di Bologna presidente del Consilium per la attuazione della
riforma liturgica (1964-1967)
L'immagine utilizzata per designare l'edificio della chiesa - che non parla tanto della sua architettura
quanto della sua natura e del suo programma di usi - è quella di una "casa di preghiera".
TRE CRITERI:
a) funzionalità liturgica
b) partecipazione attiva dei fedeli
c) nobile bellezza

THE SPIRIT OF THE CATHOLIC AGGIORNAMENTO: ARCHITECTURE, DIALOG AND ACTIVE PARTICIPATION
Bernardo Pizarro Miranda
Cambio di paradigma. Chiesa Tempio -> Casa per il popolo di Dio
Il rapporto tra i concetti religiosi e filosofici e il discorso teorico sull'architettura del XX secolo ha di per sé
l'opportunità di un'indagine.
Aldo van Eyck e Lina Bo Bardi

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concetto di presente storico invece di passato
dialettiche tra passato e presente, classico e moderno, organico e geometrico, semplicità e complessità.
non solo ciò che è diverso dal passato ma anche cosa rimane uguale. continuum
opposizione al ritorno ciclico di simbolismo monumentale, oltre il limite dell'oggetto e con sacralità
ambigua. piuttosto emerge la priorità di una assemblea liturgica, apertura all'Altro [aggettivo indefinito]
infinitamente vicino e infinitamente diverso
tornare alla forma antica di celevrazione, più pura, semplice e più autentica
non è solo necessario ma desiderabile cercare vie più significative per riferire ai gesti e comportamenti
umani che danno senso ai riti
l'assemblea liturgica - primo simbolo
la liturgia della parola
l'orientamento verso Dio
bipolarizzazione tra ministri e comunità
comunione è simbolo del culto cristiano -> rendere intelligibile con disposizione
3rd International Conference on Contemporary Religious Architecture was held under the theme Beyond
the sacred building: architecture and evangelization.la sfida fu pensare e pianificare un piccolo spazio di
silenzio e preghiera versatile a diverse circostanze urbane. con un programma di apertura all'ecumenismo.
polivalenza, mobilità della costruzione e abilità iconica. ripensare lo spazio di architettura religiosa nel
mondo attuale

TRASCENDING OR TRASCENDENT ARCHITECTURE? Julio Bermudez


non tutto ciò che è sacro deve essere definito istituzionalmente (per essere religioso), né deve essere
legato allo spirituale, nel senso tradizionale del termine (per esempio, il culto di Dio)
opere architettoniche che cercano di fare del bene (leggi giustizia sociale, dignità umana o salute)
potrebbe probabilmente essere considerato sacro nonostante che il suo scopo, servizio o sviluppo è
immanente
La loro sacra virtù consisterebbe nel sostenere la protezione e lo sviluppo degli esseri viventi,
partecipando così ad una missione che va oltre (cioè trascende) gli schemi socio-culturali generalmente
centrati su scopi ristretti, ristretti o miopi
Nonostante l'apparente importanza del trascendente in architettura, la nostra disciplina vi ha prestato
pochissima attenzione a causa del peso ideologico della modernità e della postmodernità, visioni con poco
o nessun interesse per il trascendente
un progetto che affronta l'architettura trascendente non può permettersi di essere ingenuo
Siamo architetti chiamati ad essere anche teologi, antropologi, assistenti sociali, filosofi e politici?
Il nostro interesse per l'architettura trascendente scoprirà una quarta obiezione, proveniente da alcuni
teologi. Essi sosterranno che l'architettura non è necessaria per accedere a un piano trascendentale.
è la pratica religiosa in sé e non l'architettura a generare il fenomeno -o l'esperienza- della trascendenza.
Si possono usare metodi logici, empirici e/o ermeneutici per dimostrare, descrivere e forse chiarire eventi
immateriali, non razionali e privati come l'esperienza della trascendenza attraverso l'architettura? Se
questo sembra molto difficile da fare, dobbiamo sapere che non siamo gli unici ad affrontare questa
situazione
La vaghezza semantica del concetto di architettura trascendente proibisce le conclusioni
Non posso concludere queste riflessioni senza riconoscere l'urgente necessità di studiare, pensare e
costruire architetture trascendenti.
E per questo motivo, alla fine, invece di indebolire il valore della disciplina, un'architettura trascendente e
trascendente, paradossalmente, rivela e ripristina la vera autorità senza tempo dell'architettura.
Dopotutto, se c'è mai stato un tempo in cui l'architettura trascendente era necessaria, quel tempo è senza
dubbio oggi.

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