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Prof.

Vincenzo Tucci Corso di Elettrotecnica II

Esercizio
Per il circuito in figura, operando nel dominio del tempo, si determini la potenza istantanea assorbita da R2 per t > 0.

− E t ∈ (−∞,0)
e (t ) =  E = 6V
 + E t ∈ (0, ∞)
R1=10Ω
R2=2Ω
L =1mΗ
C =0.5 m F

SOLUZIONE

Scelta del metodo


Il circuito, a regime stazionario costante per t<0, presenta in t=0 una variazione del valore della tensione erogata dal
generatore e(t) che determina un transitorio. La risposta può essere calcolata come evoluzione forzata a partire dalle
condizioni iniziali determinate per t<0.

Calcolo delle condizioni iniziali


Ai fini del calcolo delle condizioni iniziali si considera il circuito, rappresentato in fig. 1, in condizioni di regime per t<0.
In tale condizione il condensatore può essere considerato un circuito aperto, mentre l’induttore è assimilabile ad un corto
circuito1.

fig.1

La corrente nell’induttore e la tensione sul condensatore risultano rispettivamente:


−E
i ' L (0 − ) = = - 0.5 A (1)
R1 + R2
R2
v ' C (0 − ) = − E = - 1.0 V (2)
R1 + R2

Calcolo della equazione differenziale risolvente


Le equazioni che descrivono il funzionamento del circuito valido per t>0 sono, oltre alle caratteristiche dei bipoli (per i
quali assumiamo la convenzione dell’utilizzatore):

dvC
i1 = i L + C (3a)
dt
e(t ) = vC + R1i1 (3b)
di
v C = L L + R2 i L (3c)
dt
Ricavando l’espressione della i1 dalla (3b) e sostituendola nella (3a) si ottiene una espressione in cui compaiono soltanto le
due variabili di stato. Sostituendo la vC ottenuta dalla (3c) nella espressione appena ricavata ci si riconduce alla equazione
differenziale risolvente nella variabile iL dividendo per LC:

1
Indichiamo con l’apice le grandezze relative al circuito per t<0.
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d 2 i L  R2 1  di L  R  1 1 e(t )
2
+  +  + 1 + 1  iL = (4)
dt  L R1C  dt  R2  LC LC R1

Calcolo della soluzione


L’equazione algebrica associata alla omogenea della (4) risulta:

λ2 + 2200λ + 0.6 = 0

da cui si ottengono le frequenze naturali del circuito λ1,2 =-2200, λ1,2=-2.727×10-4. L’integrale generale della omogenea
risulta pertanto:

−4
iLt (t ) = Ae −2200t + Be − ( 2.727×10 )t
1(t )

A tale espressione va aggiunto l’integrale particolare che può essere ricavato dall’analisi del circuito in condizioni di
regime permanente costante.
Sulla base di considerazioni analoghe a quelle utilizzate per il calolo delle condizioni iniziali si ha che la corrente
nell’induttore risulta:
E
i L (t → ∞ ) = = 0.5 A (1)
R1 + R2

La soluzione completa risulterà quindi:

−4
i L (t ) = Ae −2200t + Be − ( 2.727×10 )t
1(t ) + 0.5

Calcolo delle costanti di integrazione


Per calcolare le costanti di integrazione occorre imporre le condizioni iniziali nella espressione appena calcolata e nella sua
derivata prima valutate all’istante 0+. In assenza di generatori impulsivi le variabili di stato risultano continue intorno
all’istante 0. La prima condizione fornisce:

i L (0+ ) = i ' L (0−) = A + B + 0.5 = −0.5 (5a)

La seconda condizione si ottiene ricavando la derivata della iL dalla (3c):

di L 1
= [vC − R2iL ] = −2200 A − 2.7273 ×10 −4 B = 0 (5b)
dt 0+ L 0+

La soluzione del sistema (5a) e (5b) fornisce i valori delle costanti:

A = 1.24 × 10 -7 B = -1

Calcolo della soluzione completa


In definitiva, la risposta completa, relativa alla corrente nell’induttore, risulterà:

−4
i L (t ) = 1.24 × 10 −7 e −2200t − e − ( 2.727×10 )t
1(t ) + 0.5 A

Date le notevoli differenze nei valori delle costanti di tempo e delle costanti di integrazione, di fatto, il circuito esibisce, su
scale di tempo sufficientemente lunghe, un comportamento simile a quello di un circuito del primo ordine nel quale
l’espressione della corrente, il cui andamento è riportato in fig. 2, risulta:

−4
i L (t ) ≅ −e − ( 2.727×10 )t
1(t ) + 0.5 A

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exp(-2.7273e-4*t)

iL(t)
0.5
iL - [A]

-0.5
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2
t - [s] 4
x 10
fig. 2

Esercizio n. 1
Nel circuito in figura, l’interruttore S si chiude all’istante t=0. Operando nel dominio del tempo, si determini l’andamento
della corrente iR(t) per t>0.

e(t)= 10√2sin1000t
R = 10 Ω
R1 = 50 Ω
L = 2.5 mH
C = 0.2 mF

SOLUZIONE

Scelta del metodo


Il circuito presenta una variazione di tipo topologico nell’istante t=0, legata alla presenza dell’interruttore che pone in corto
circuito la resistenza R1. La risposta può essere calcolata come evoluzione forzata (di tipo sinusoidale) sul circuito di fig. 1
a partire dalle condizioni iniziali determinate per il circuito valido per t<0.

Calcolo delle condizioni iniziali


j (0)
Ai fini del calcolo delle condizioni iniziali si utilizza il metodo fasoriale. Indicando E = 10 e = 10 V il fasore
R( R1 − jX C )
associato al generatore di tensione2, con X L = ωL = 2.5Ω , X C = 1 / ωC = 5Ω e con Z ' p = si può
R + R1 − jX C
esprimere il fasore I ' L associato alla corrente nell’induttore3 come:
E
I 'L = = 1.1095 - j0.3140 A

Z ' p + jX L
E’ quindi possibile esprimere il fasore associato all tensione sul condensatore come:

2
Si osservi che, per comodità di calcolo, si è scelto di operare con valore massimo anzichè con il valore efficace del fasore.
3
Si indicano con l’apice le grandezze associate al circuito per t<0.
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R
V 'C = I ' L (− jX C ) = - 0.1834 - j0.9398 V
R + R1 − jX C

Da tali valori si ottengono quindi le espressioni delle funzioni sinusoidali associate alle due grandezze in esame:

i ' L (t ) = 1.1530 sin(1000t − 15.8°) A


v 'C (t ) = 0.9576 sin(1000t − 101°) V

Particolarizzando per t=0 si ricavano le condizioni iniziali per le due variabili di stato:

i ' L (0−) = - 0.3140 A (1)


v 'C (0−) = - 0.9399 V (2)

Calcolo della equazione differenziale risolvente


Le equazioni che descrivono il funzionamento del circuito valido per per t>0 (fig. 1) sono, oltre alle caratteristiche dei
bipoli (per i quali assumiamo la convenzione dell’utilizzatore):
dvC
iL = iR + C (3a)
dt
di L
vC = e − L (3b)
dt
vC = R i R (3c)

fig. 1

Sostituendo l’espressione della corrente iR ricavata dalla (3c) nella (3a), l’espressione così ottenuta nella (3b) e dividendo
quindi per LC si ottiene l’equazione differenziale risolvente che può essere facilmente riconosciuta come l’equazione di un
circuito RLC parallelo:

d 2 vC 1 dvC 1 1
2
+ + vC = e (t ) (4)
dt RC dt LC LC

Calcolo della soluzione


L’equazione algebrica associata alla omogenea della (4) risulta:

λ2 + 500λ + 2 ⋅10 6 = 0

da cui si ottengono le frequenze naturali del circuito λ1,2 = -250 ± j1391.9. L’integrale generale della omogenea risulta
pertanto:

vCt (t ) = e −250t [A cos(1391.9t ) + B sin(1391.9t )]1(t )

A tale espressione va aggiunto l’integrale particolare che può essere ricavato dall’analisi del circuito in condizioni di
regime sinusoidale permanente. Tale analisi può essere condotta usando, ancora una volta, il metodo fasoriale per il
circuito di fig. 1.

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jRX C
Indicando con Z
f f
p = l’impedenza del parallelo tra R e C, si può esprimere il fasore VC associato alla
R − jX C
tensione sul condensatore come:

Z f p
VC f = E = 16.0 - j8.0 V
Z f p + jX L

da cui si ricava l’espressione di regime della tensione sul condensatore vCp (t ) = 17.8885 sin(1000t − 26.6°) V
La soluzione completa risulterà quindi:

vC (t ) = e −250t [A cos(1391.9t ) + B sin(1391.9t )]1(t ) + 17.8885 sin(1000t − 26.6°) V

Calcolo delle costanti di integrazione


Per calcolare le costanti di integrazione occorre imporre le condizioni iniziali nella espressione appena calcolata e nella sua
derivata prima valutate all’istante 0+. In assenza di generatori impulsivi le variabili di stato risultano continue intorno
all’istante 0. La prima condizione fornisce:

vC (0+) = v 'C (0−) = A − 8 = −0.9399 (5a)

La seconda condizione si ottiene ricavando la derivata della vC dalla (3a):

dvC 1 v 
= i L − C  = A + 1391B = −14900 (5b)
dt 0+ C R  0+

La soluzione del sistema (5a) e (5b) fornisce i valori delle costanti:

A = 7.0601 B = - 10.7168

Calcolo della soluzione completa


In definitiva, la risposta completa, relativa alla tensione sul condensatore, risulterà:

vC (t ) ≅ e −250t [7.06 cos(1391.9t ) − 10.72 sin(1391.9t )]1(t ) + 17.89 sin(1000t − 26.6°) V

La corrente iR per t>0, il cui grafico è rappresentato in fig. 2, si ottiene semplicemente da tale grandezza dividendo per il
valore della resistenza R.

iR (t ) ≅ e −250t [0.71cos(1391.9t ) − 1.07 sin(1391.9t )]1(t ) + 1.79 sin(1000t − 26.6°) A

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1.5

0.5

iR - [A]
0

-0.5

-1

-1.5

-2
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025
t - [s]

fig. 2

Esercizio
Per il circuito in figura, operando nel dominio del tempo, si determini l’andamento della corrente i(t) per t≥0 .

e(t) = (10√2cos1000t) [1(t)] V


J= 2 A
R1 = 40 Ω
R2 = 10 Ω
L = 1 mH
C = 0.25 mF

SOLUZIONE
Per calcolare la soluzione risulta conveniente applicare il principio di sovrapposizione degli effetti. In particolare, la
risposta può essere posta come somma dei contributi dovuti ai due generatori, ovvero:

i (t ) = i J (t ) + i e (t ) (1)

Il primo contributo è la soluzione di regime stazionario costante (il generatore di corrente agisce da -∞ a +∞). In tali
condizioni l’induttore si comporta come un corto circuito, mentre il condensatore può essere considerato come un circuito
aperto. Pertanto, osservando il circuito di fig. 1 nel quale agisce il solo generatore di corrente (è stato spento il generatore
di tensione), la soluzione risulta banalmente:
i J (t ) = 0 ∀t (2)
(2)

fig. 1

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Per calcolare il secondo contributo nella (1) il circuito da esaminare è quello in fig. 2 nel quale compare il solo generatore
di tensione.

fig. 2

Osserviamo che si tratta di risolvere un transitorio dall’istante t=0 a partire da condizioni iniziali nulle rispettivamente per
vC(t) e iL(t). In particolare si ha:
v c (0 − ) = v c (0 + ) = 0 V (3a)
i L (0 − ) = i L ( 0 + ) = 0 A (3b)

Le equazioni che descrivono il funzionamento del circuito sono, oltre alle caratteristiche dei bipoli (per i quali assumiamo
la convenzione dell’utilizzatore), la legge di Kirchhoff per le correnti (LKC) (ad uno dei due nodi) e le leggi di Kirchhoff
per le tensioni (ad esempio scritte per i tre anelli del circuito):

dvC vC
i e = i = iL + C + (4a)
dt R1
e = R1i + vC (4b)
di
vC = L L (4c)
dt
Da tali equazioni è possibile ricavare la equazione differenziale di secondo ordine che insieme alle condizioni iniziali
fornisce la soluzione. Si osserva che la grandezza da calcolare non è una variabile di stato: è opportuno, pertanto,
esprimere l’equazione risolvente in termini di una variabile di stato per la quale risulta senz’altro più agevole la
utilizzazione delle condizioni iniziali. La variabile incognita può essere ricavata in una fase successiva sulla base della
soluzione trovata e delle equazioni del circuito. In particolare, nel caso specifico, con opportune manipolazioni algebriche
ci si può ricondurre alla seguente equazione differenziale omogenea del secondo ordine, descrittiva di un circuito RLC
parallelo, nella variabile di stato vC (t):

d 2 vC 1 dvC 1
2
+ + vC = 0 (5)
dt Req C dt LC
R1 R2
dove Req = =8Ω. Considerando l’equazione algebrica associata alla (5)
R1 + R2
λ2 + 500λ + 4 ⋅ 10 6 = 0
si ottengono le frequenze naturali del circuito:

λ1, 2 = −250 ± j1984.3 Hz

L’integrale generale della omogenea risulta pertanto:

vCt (t ) = Ae −250t cos(1984.3t + ϑ )

A tale espressione va aggiunto l’integrale particolare che può essere ricavato dall’analisi del circuito in condizioni di
regime sinusoidale permanente. Tale analisi può essere condotta usando il metodo fasoriale nel circuito di fig. 2. Al
generatore di tensione e(t) corrisponde il fasore:

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E = 10 e j (π / 2 ) = j10V
1 1 1
Indicando con Yp = + j (ωC − ) e Z p = = 0.175 − j1.31Ω è possibile esprimere il fasore VC associato
R2 ωL 
Yp
alla tensione sul condensatore attraverso la regola del partitore di tensione:

Z p
VC = E = 0.32 + j 0.05V
R1 + Z p
da cui si ricava l’espressione di regime della tensione sul condensatore vcp (t ) ≅ 0.33 2 sin(1000t + 9°) V
La soluzione completa risulterà quindi:

vC (t ) = Ae −250t cos(1984.3t ) + Be −250 t sin(1984.3t ) + 0.33 2 sin(1000t + 9°) V

Per calcolare le due costanti di integrazione A e B occorre imporre le condizioni iniziali. In particolare, dalla (3a) si ha:

vC (0+ ) = A + 0.33 2 sin(9°) = 0 V ⇒ A = −0.07

Inoltre, applicando la LKT alla maglia costituita dal generatore di tensione, dalla resistenza R2 e dal condensatore e
notando che vC (0 + ) = 0 V si ottiene:
e( 0 + )
e(0+) = R1i (0+ ) + vC (0+ ) ⇒ i (0+ ) =
R1
Per la LKC ed essendo i L (0+ ) = 0 , si avrà in definitiva:

dvC e(0 + ) V
= = 1414.2
dt t =0+ R1C s

Pertanto la seconda condizione da imporre sarà:


dvC
= −250 A + 1984.3B = 953.3
dt t =0+

In definitiva il sistema fornisce:

A = −0.07
− 250 A + 1984.3B = 953.3 ⇒ B = 0.47

La espressione della tensione sul condensatore risulta:

[
vC (t ) = − 0.07e −250t cos(1984.3t ) + 0.47e −250 t sin(1984.3t ) + 0.33 2 sin(1000t + 9°) 1(t ) V ]
Dalla (4b) si ottiene in definitiva la espressione cercata per la corrente i(t).

1
i (t ) = [e(t ) − vC (t )]1(t ) =
R1
{
0.025 10 2 cos(1000t ) − e − 250 t [− 0.07 cos(1984.3t ) + 0.47 sin(1984.3t )]+ 0.33 2 sin(1000t + 9°) 1(t ) A }
Nella fig. 3 sono mostrati gli andamenti della i(t) e del termine transitorio.

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0.4
exp(-250t)[-0.07cos(1984.3t)+0.47sin(1984.3t)]

0.3 i(t)

0.2

0.1

0
[A]

-0.1

-0.2

-0.3

-0.4
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025
t - [s]

fig. 3

Esercizio

Per il circuito in figura, operando nel dominio del tempo, si determini l’andamento della corrente iL(t) per t≥0 .

j(t) = (10sin1000t) [1(t)] A


E= 20 V
R1 = 30 Ω
R2 = 20 Ω
L = 5 mH
C = 0.2 mF

SOLUZIONE

Scelta del metodo


Per calcolare la soluzione risulta conveniente applicare il principio di sovrapposizione degli effetti. In particolare, la
risposta può essere posta come somma dei contributi dovuti ai due generatori, ovvero:

E j
iL (t ) = i L (t ) + iL (t ) (1)

Il primo contributo è la soluzione di regime stazionario costante (il generatore di tensione agisce da -∞ a +∞). In tali
condizioni l’induttore si comporta come un corto circuito, mentre il condensatore può essere considerato come un circuito
aperto. Pertanto, osservando il circuito di fig. 1 nel quale agisce il solo generatore di tensione (è stato spento il generatore
di corrente), la soluzione risulta banalmente:
E E
i L (t ) = = 1A ∀t (2)
R2

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fig. 1

Per calcolare il secondo contributo nella (1) il circuito da esaminare è quello in fig. 2a nel quale è presente il solo
generatore di corrente. Lo schema di tale circuito può essere quindi ridisegnato come mostrato in fig. 2b; in tale figura, per
semplicità di notazione, è stata omessa l’indicazione che le variabili rappresentano i contributi dovuti al generatore di
corrente.

fig. 2a fig. 2b
Calcolo della equazione differenziale risolvente
Le equazioni che descrivono il funzionamento del circuito sono oltre alle caratteristiche dei bipoli (per i quali assumiamo
la convenzione dell’utilizzatore), la legge di Kirchhoff per le correnti (LKC) (scritte per 2 dei 3 nodi) e le leggi di
Kirchhoff per le tensioni scritte per due maglie indipendenti:

i L = i R1 + i R 2 (3a)
i L = iC + i R 2 + j (3b)
di
R2 i R 2 = L L (3c)
dt
t
1 di
C0 ∫ iC dτ + L L + R1i R1 = 0
dt
(3d)

Sostituendo le espressioni di i R1 , i R 2 e iC ricavate rispettivamente dalla (3a) (3c) e (3b) nella (3d), derivando rispetto al
tempo e dividendo tutti i termini della equazione per L si ottiene:

 R  d 2i  R 1  di L 1 1
1 + 1  2L +  1 +  + iL = j (4)
 R2  dt  L R2 C  dt LC LC

E’ facile verificare la correttezza dimensionale di tale equazione. Dividendo ancora per il coefficiente del termine di
secondo grado ci si riconduce alla forma normale della equazione differenziale risolvente.

Calcolo delle condizioni iniziali


La prima condizione risulta banalmente:
i L (0 − ) = i L ( 0 + ) = 0 A (5)

La seconda condizione si ottiene osservando che:

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v c (0 − ) = v c (0 + ) = 0 V
e dalla (3c) e (3d) si ha:
di L
R2 i R 2 = L = − R1i R1 (6)
dt
Poiché dalla (3a) per t=0 risulta:
i R1 = −i R 2
la (6) può essere soddisfatta solo se4:

di L
=0 (7)
dt 0+
Calcolo della soluzione
Pertanto l’equazione differenziale risolvente risulta data dalla (4) insieme alle condizioni iniziali (5) e (7). L’equazione
algebrica associata alla (4) risulta:
λ2 + 2500λ + 4 ⋅ 10 5 = 0

da cui si ottengono le frequenze naturali del circuito λ1= -2328.2 Hz e λ2= -171.8 Hz. L’integrale generale della omogenea
risulta pertanto:
i Lt (t ) = Ae −2328.3t + Be −171.8t

A tale espressione va aggiunto l’integrale particolare che può essere ricavato dall’analisi del circuito in condizioni di
regime sinusoidale permanente. Tale analisi può essere condotta usando il metodo fasoriale per il circuito di fig. 2b. Al
generatore di corrente j(t) corrisponde il fasore:

J = 10 e j ( 0 ) = 10 A 5

jR2 X L
Indicando X L = ωL = 5Ω , X C = 1 / ωC = 5Ω e con Z p = si può esprimere il fasore I L associato alla
R2 + jX L
corrente nell’induttore attraverso la ripetuta applicazione della regola del partitore di corrente:

− jX C R2
IL = J ≅ - 0.363 - j1.513 A

R1 + Z p − jX C R2 + jX L

da cui si ricava l’espressione di regime della corrente nell’induttore iLp (t ) ≅ 1.55 sin(1000t − 121.3°) A
La soluzione completa risulterà quindi:

[
i L (t ) = Ae −2328.3t + Be −171.8t + 1.55 sin(1000t − 121°) 1(t ) A ]
Calcolo delle costanti di integrazione

i L (0+ ) = A + B + 1.55 sin(−121°) = 0


di L
= −2328.3 A − 171.8 B + 1000 ⋅ 1.55 cos( −121°) = 0
dt 0+

La soluzione di tale sistema fornisce i valori delle costanti:

A = - 0.4760 B = 1.8046

4
E’ interessante notare, sulla base della discussione fatta, che per il circuito in esame tutte le tensioni sono nulle in t=0; inoltre, lo sono
anche tutte le corrrenti
5
Si osservi che, per comodità di calcolo, si è scelto di operare con valore massimo anzichè con il valore efficace del fasore.
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Calcolo della soluzione completa


In definitiva, la soluzione completa risulterà:

E j
[
iL (t ) = i L (t ) + iL (t ) ≅ 1 + - 0.4760e -2328.3t + 1.8046e -171.8t + 1.55 sin (1000t - 121.3°) 1(t ) A ]
In fig. 3 sono mostrate sia la risposta completa che il contributo dovuto al generatore di corrente.

iL(t)

2
i - [A]

1
j
i (t)
L

-1

-2
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03
t - [s]

fig. 3

Esercizio
Nel circuito in figura, operando nel dominio del tempo e considerando la corrente iL(t) come uscita, si determini la risposta
impulsiva. Si determini, inoltre, la funzione di trasferimento.

e(t)= δ(t)
R1 = 5 kΩ
R2 = 20 kΩ
L = 4 mH
C = 0.25 mF

SOLUZIONE

Scelta del metodo


La risposta impulsiva può essere calcolata impiegando diversi metodi. In particolare, potrebbe essere calcolata come
antitrasformata della funzione di trasferimento. In questo caso viene, però, richiesto di operare nel dominio del tempo e,
pertanto, è necessario utilizzare altri metodi. Uno dei metodi più agevoli risulta il metodo diretto. Con tale procedura la
soluzione si ottiene calcolando la evoluzione libera del circuito a partire dalle condizioni iniziali. Tali condizioni si
determinano considerando il comportamento dei componenti a memoria intorno all’istante di applicazione dell’impulso. In
particolare, si riconosce che l’induttore si comporta come un circuito aperto, mentre il condensatore può essere considerato
come un corto circuito.

Calcolo delle condizioni iniziali


Ai fini del calcolo delle condizioni iniziali si può, pertanto, far riferimento al circuito di fig. 1.

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fig. 1

Per le note proprietà della funzione impulso di Dirac e per la configurazione del circuito in esame, la condizione iniziale
relativa alla tensione sul condensatore, risulta:
0+ 0+
1 1 δ (τ ) 1
vC (0+ ) = ∫ iC (τ ) dτ = ∫ dτ = = 0.8V (1)
C 0− C 0 − R1 R1C

La condizione relativa alla corrente nell’induttore risulta:

0+
1
i L (0+ ) = ∫ v L (τ ) dτ = 0 A (2)
L 0−

in quanto si ottiene da un integrale di una grandezza di valore finito su un intervallo di misura nulla.

Calcolo della equazione differenziale risolvente


Le equazioni che descrivono il funzionamento del circuito sono oltre alle caratteristiche dei bipoli (per i quali assumiamo
la convenzione dell’utilizzatore):
dvC
i1 = i L + C (3a)
dt
di
δ (t ) = L L + R2 i L + R1i1 (3b)
dt
di
v C = L L + R2 i L (3c)
dt
Sostituendo l’espressione (3a) nella (3b), ricavando successivamente la derivata della vC dalla (3c) e dividendo
l’espressione così ottenuta per R1LC si ottiene:

d 2 i L  R2 1  di L  R  1 1 δ (t )
2
+  +  + 1 + 1  iL = (4)
dt  L R1C  dt  R2  LC LC R1

Calcolo della soluzione generale


L’equazione algebrica associata alla omogenea della (4) risulta:

λ2 + 5800λ + 5 ⋅10 6 = 0

da cui si ottengono le frequenze naturali del circuito λ1= -1053.4 Hz e λ2= -4746.6 Hz. L’integrale generale risulta
pertanto:
[ ]
i Lt (t ) = Ae −1053.4t + Be −4746.6t 1(t )

Osserviamo che la variabile in esame è una variabile di stato e quindi non contiene termini impulsivi.

Calcolo delle costanti di integrazione


Per calcolare le costanti di integrazione occorre imporre le condizioni iniziali (1) e (2) nella espressione appena calcolata e
nella sua derivata prima valutate all’istante 0+. La prima condizione fornisce:

i L (0 + ) = A + B = 0 ⇒ A = −B (5a)

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Prof. Vincenzo Tucci Corso di Elettrotecnica II

La seconda condizione si ottiene ricavando la derivata della iL dalla (3c):


di L 1 R2
= vC − iL = −1053.4 A − 4746.6 B = 200 (5b)
dt 0+ L 0+ L 0+

La soluzione del sistema (5a) e (5b) fornisce i valori delle costanti:

A = - 0.054 B = - 0.054

Calcolo della soluzione


In definitiva, la risposta impulsiva, il cui grafico è presentato in fig.2, risulterà:

[
i L (t ) = h(t ) = - 0.054e -1053.4t + 0.054e -4746.6t 1(t ) A ]
q
risposta all'impulso
0

-0.005

-0.01
h(t) - [A]

-0.015

-0.02

-0.025

-0.03
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
t - [s] -3
x 10
fig. 2

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