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PSICOLOGIA GENERALE E DELLO SPORT

A-L

Prof.ssa Marinella Coco


Con il termine sinapsi si intende la struttura che permette la
comunicazione fra neuroni.Tre sono gli elementi che la compongono:

neurone presinaptico
(bottone presinaptico)

neurone postsinaptico
(membrana postsinaptica)

spazio sinaptico o fessura


sinaptica
(uno spazio vuoto)
Il neurone presinaptico rappresenta il luogo da cui parte la trasmissione
dell’informazione verso l’organo bersaglio postsinaptico.
L’organo bersaglio postsinaptico può essere o un neurone o cellule
muscolari o cellule neuroendocrine.
Le tipologie di comunicazioni fra sinapsi fino ad oggi conosciute sono solo due:
sinapsi elettriche e sinapsi chimiche.
Fra le due tipologie di sinapsi una differenza sostanziale è nella struttura di base, le
sinapsi elettriche non presentano lo spazio sinaptico, gli assoni pre e post sinaptico
risultano fusi fra loro. Le sinapsi chimiche hanno lo spazio sinaptico.
SINAPSI ELETTRICHE
Le sinapsi elettriche presentano una struttura molto semplice.
Le membrane dei neuroni pre e post sinaptici sono in stretto
contatto fra loro tale grazie ad una struttura intercellulare
specializzata chiamata giunzione comunicante o gap junction
La giunzione comunicante o gap junction è possibile perché
sia la cellula presinaptica che quella postsinaptica possiedono
particolari proteine che fuoriescono da entrambe le
membrane chiamate connessine. Sei connessine si uniscono
fra loro formando un connessone.
I connessoni delle membrane presinaptica e postsinaptica si incontrano ed
uniscono in un piccolissimo spazio (3nm) formando il canale della giunzione
comunicante.
I pori dei canali delle giunzioni comunicanti permettono la diffusione di
sostanze nel citoplasma dei neuroni pre e post sinaptici. Attraverso i pori
possono passare oltre agli ioni, anche ATP ed importanti metaboliti intracellulari
(quali ad esempio secondi messaggeri).
Un’altra particolarità delle sinapsi
elettriche è la bidirezionalità della
trasmissione (esistono sinapsi
elettriche unidirezionali chiamate
sinapsi rettificanti).
Nelle sinapsi elettriche la velocità
di trasmissione dell’informazione
si può definire quasi istantanea.
La trasmissione dell’informazione si verifica
quando si genera un potenziale d’azione nel
neurone presinaptico che libera una piccola
quantità di corrente ionica che passando nei
canali della giunzione comunicante giunge
al neurone postsinaptico provocando un
potenziale postsinaptico (PPS).
Tuttavia il PPS è generalmente di 1mV,
quindi molto piccolo, e non in grado da solo
di generare un potenziale d’azione nella
cellula postsinaptica, ma un neurone è
quasi sempre connesso con molti altri
neuroni ciò permette la somma di più PPS e
quindi l’eccitazione del neurone.
Nell’uomo le sinapsi elettriche sono
presenti nei luoghi in cui la velocità di
trasmissione è vantaggiosa, si trovano sia
fra neuroni ma anche nelle cellule gliali,
epiteliali, epatiche, ghiandolari, della
muscolatura liscia.
Il ruolo principale che svolgono le sinapsi
elettriche è quello di sincronizzare
l’attività elettrica tra diverse popolazioni
di neuroni, un esempio sono i neuroni
presenti nel tronco encefalico che grazie a
sinapsi di tipo elettrico sincronizzano e
creano l’attività elettrica ritmica che sta
alla base della respirazione.
SINAPSI CHIMICHE
Nelle sinapsi chimiche si verifica un’integrazione del segnale, alcuni segnali
considerati non importanti saranno cancellati ed altri considerati particolarmente
importanti verranno amplificati.
La modulazione che avviene nelle sinapsi chimiche è importante nella vita di
relazione dell’individuo, perché capace di integrare i segnali, ma presenta uno
svantaggio, questa tipologia di sinapsi è più lenta e più dispendiosa.
Un altro svantaggio delle sinapsi chimiche è dato dalla loro vulnerabilità che
può comprometterne il funzionamento.
Le cause sono molteplici, quali ad esempio: una scarsa quantità di mediatore
o addirittura il suo esaurimento, una difficoltà nel rilascio o la dispersione
del mediatore, la riduzione del numero dei recettori, recettori che si legano
a mediatori analoghi, ecc.
Una caratteristica fondamentale delle sinapsi chimiche è data
dall’unidirezionalità della trasmissione l’informazione che
viaggia sempre dal neurone presinaptico a quello postsinaptico.
Guardando al microscopio una sinapsi chimica
osserveremo che tre sono gli elementi che individuiamo:
il neurone presinaptico, la fessura sinaptica e il neurone
postsinaptico.
Il neurone presinaptico mostra nella parte finale un rigonfiamento
ispessito chiamato bottone sinaptico (o terminale) in cui sono presenti
diversi elementi, fra cui mitocondri, vescicole sinaptiche (circa una
dozzina) e canali per il Ca2+ voltaggio dipendenti.
Le vescicole sinaptiche hanno un diametro tra 20-65 nm, contengono al loro
interno neurotrasmettitori, cioè particolari sostanze chimiche in grado di
provocare effetti eccitatori e/o inibitori.
Alcune sinapsi contengono vescicole anche più grandi di diametro pari a 100 nm
denominati granuli secretori, talvolta i granuli possiedono al loro interno proteine
solubili che per la loro colorazione al microscopio prendono il nome di vescicole a
nucleo denso e scuro.
Alcune vescicole si trovano ancorate (docked) nella membrana
presinaptica ed aspettano il segnale adatto per poter liberare il loro
contenuto.
Altre vescicole costituiscono il pool di riserva e sono posizionate in
specifici siti di ancoraggio (sei).
La fessura sinaptica o camera o spazio
sinaptico, delimita lo spazio fra le due
membrane sinaptiche (pre e post).
Il bottone sinaptico si trova a 20-50
nm di distanza dalla membrana post
sinaptica, dei filamenti delle cellule
gliali chiudono la fessura sinaptica
(sono presenti esclusivamente nella
parte esterna del bottone sinaptico).
La funzione della fessura sinaptica è
quella di far aderire le membrane pre
e post sinaptiche.
Il neurone postsinaptico mostra anch’esso un ispessimento nella zona rivolta
verso il bottone sinaptico e sulla sua superficie si trovano delle molecole
proteiche chiamate recettori che possono legare a sé solo il loro
neurotrasmettitore corrispondente.
Per poter capire l’azione specifica dei recettori basta immaginare che essi sono
simili ad una serratura che può essere aperta da una e una sola chiave.
Nella sinapsi chimica la cellula
presinaptica riceverà un segnale
elettrico (potenziale d’azione) che
verrà convertito attraverso la
rottura delle vescicole in un segnale
chimico il quale attraversando la
fessura sinaptica raggiungerà il
recettore specifico a livello del
neurone postsinaptico ed indurrà
un potenziale d’azione (segnale
elettrico).
Esistono circa 100 tipologie di recettori per altrettanti
neurotrasmettitori, ciò nonostante è possibile
suddividere i recettori in due categorie principali: i
recettori accoppiati alla proteina G e i canali-ionici
trasmettitori-dipendenti.
I RECETTORI PRINCIPALI DELLA SINAPSI CHIMICA
RECETTORI ACCOPPIATI I neurotrasmettitori che agiscono sui recettori
ALLA PROTEINA G accoppiati alla proteina G lo fanno attraverso tre
specifici passaggi.
Il neurotrasmettitore si deve legare al recettore
presente sulla membrana postsinaptica.
Una volta legato il recettore attiva delle piccole
molecole proteiche libere di muoversi dentro il neurone
postsinaptico chiamate proteine G.
Quindi le proteine G si attivano ed attivano a loro volta
delle proteine dette effettori. Gli effettori possono
essere o canali ionici proteina G-dipendenti o enzimi in
grado di sintetizzare molecole denominate “secondi
messaggeri”.
I recettori accoppiati alla proteina G sono chiamati
anche recettori metabotropici in quanto sono in grado
di innescare processi metabolici.
CANALI IONICI TRASMETTITORI-DIPENDENTI

I canali ionici trasmettitori-dipendenti sono canali costituiti da proteine


transmembrana che si legano fra loro formando un poro composte da 5 unità.
Il poro è chiuso quando non vi è il neurotrasmettitore. Quando arriva il
neurotrasmettitore si lega in siti specifici provocando l’apertura del poro.
In relazione agli ioni che agiscono su questi canali si avrà o un potenziale
postsinaptico eccitatorio (PPSE) o potenziale postsinaptico inibitorio (PPSI).
MECCANISMO DELLA SINAPSI CHIMICA
L’arrivo di un potenziale d’azione in
grado di depolarizzare il neurone
presinaptico innesca una catena di
reazioni a livello del bottone
sinaptico, un ruolo principale
viene svolto dai canali per il Ca2+
voltaggio dipendenti, i quali si
aprono permettendo l’ingresso
nella cellula presinaptica degli ioni
calcio (C++) presenti in grandi
quantità nel liquido extracellulare.
MECCANISMO DELLA SINAPSI CHIMICA Il Ca2+ legandosi a proteine specifiche avvierà
tre fenomeni, ancora oggetto di studio da
parte dei neuroscienziati, noti con il termine
di esocitosi, dunque:
1) le vescicole sinaptiche aderiranno alla
membrana presinaptica,
2) le membrane si fonderanno fra loro e la
zona di contatto si aprirà,
3) si libererà il neurotrasmettitore a livello
della fessura sinaptica.
La quantità di neurotrasmettitore che si libera
durante la trasmissione sinaptica e che
permette il verificarsi di effetti biologici a
carico del neurone postsinaptico viene
denominata quantum.
Nella fessura sinaptica il neurotrasmettitore si troverà solo per un poco tempo, in quanto
sarà o rimosso mediante un meccanismo di ricaptazione, a livello del bottone
presinaptico, o degradato da enzimi specializzati presenti nella membrana postsinaptica,
o riassorbito da parte delle cellule gliali.
Il meccanismo di degradazione o rimozione del neurotrasmettitore è necessario perché
l’azione del neurotrasmettitore deve essere fermata, dopo la sua liberazione e interazione
con il neurone postsinaptico, affinché si possa verificare una nuova trasmissione
sinaptica.
Il neurotrasmettitore liberato si andrà a legare con il recettore specifico
posto sulla membrana postsinaptica, tale legame il più delle volte
determina l’apertura dei canali (solo raramente la loro chiusura), che a sua
volta consentirà l’entrata o l’uscita di ioni e quindi sarà modificata la
permeabilità della membrana, determinando o un aumento o
diminuzione della possibilità che si verifichi un potenziale d’azione
postsinaptico.
I MESSAGGERI CHIMICI

Esistono tre tipologie di messaggeri chimici che differiscono fra loro principalmente per
la loro capacità di agire a distanza, ma che operano solo in presenza dei recettori
specializzati:
- i neurotrasmettitori, che agiscono tra sinapsi vicine,
- i neuromodulatori, che agiscono per diffusione partendo dal sito di rilascio e coprono
una distanza maggiore fra le sinapsi,
- i neurormoni, che agiscono a distanze notevoli e una volta rilasciati viaggiando nel
circolo sanguigno raggiungono il loro bersaglio.
I NEUROTRASMETTITORI

Un neurotrasmettitore per essere definito come tale deve avere le seguenti


caratteristiche:
- essere sintetizzato all’interno del neurone;
- in seguito all’arrivo di un potenziale d’azione nel neurone presinaptico, deve essere in
grado di produrre un effetto a livello del neurone postsinaptico;
- l’azione svolta deve essere riproducibile sperimentalmente;
- deve esistere un meccanismo in grado di bloccare l’interazione fra il
neurotrasmettitore e il neurone postsinaptico.
I neurotrasmettitori possono essere suddivisi anche
in relazione alla tipologia a cui appartengono,
esistono: neurotrasmettitori a piccola molecole,
neuropeptidi, neurotrasmettitori gassosi
NEUROTRASMETTITORI
A PICCOLE MOLECOLE

I neurotrasmettitori a piccole molecole si dividono a loro volta in acetilcolina,


monoammine (catecolammine e idolammine), amminoacidi neurotrasmettotori,
ATP.
All’interno del neurone questi neurotrasmettitori posso essere sintetizzati in
qualunque parte.
Sembra che le vescicole che contengano neurotrasmettitori a piccole molecole
vengano riciclate.
IDOLAMMINE

Le idolammine, serotonina e melatonina, presentando una


struttura molto simile alle catecolammine ma per via di loro
specifiche differenze presentano una categoria a sé, sono
sintetizzate a partire dall’amminoacido triptofano.
STUDIATE PER VOI!!!

IL VOTO SARÀ SOLO


UN PIACEVOLE EFFETTO
COLLATERALE!!!

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