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MARCEL PROUST

IL ROMANZO DELL’IO E DEL TEMPO

Non si inserisce in nessun movimento letterario, il modernismo si sviluppa tra il 1906 e il 1907 solo che
Proust è più vecchio di Apollinaire, appartiene all’alta borghesia parigina del sesto arrondissement. Proust
abitava dietro alla biblioteca Nazarin, dietro la biblioteca troviamo il sesto arrondissement dove troviamo
le grandi case editrici e palazzi dell’alta borghesia.

Proust leggeva romanzi naturalistici, la sua vita non è molto lunga come invece la sua opera che segue la
data della sua morte. La sua raccolta Alla Ricerca del Tempo perduto verrà pubblicato fino al 1927,
soggiornava nella città balneare di Cabourg per allievare l’asma di cui soffriva in forma grave e che lo
porterà alla morte nel 1922.

Alla ricerca del tempo perduto è diviso in sette parti racchiusi in 9 volumi.

EPOCA: Siamo in Francia 1900 dopo la prima guerra mondiale che finisce e lui muore nel 1922 senza aver
combattuto in guerra, mandato di Raymond Poincaré (presidente dal 1913 al 1920), siamo nella Terza
Repubblica, l’epoca della conferenza di pace (intesa fra le potenze europee che dura ben poco), prende il
ruolo di primo ministro il generale Clemenceau

Esponente: Marcel proust

Grande definizione dell’opera e prodotto del movimento di Marcel Proust: IL ROMANZO DELL’IO E DEL
TEMPO

SCELTA ESTETICA : Rendere “ sistema” il fenomeno della memoria volontaria o involontaria che diventa
sistema operativo nel recupero del tempo tramite la scrittura

Prendere la memoria nei 2 aspetti ( volontaria e involontaria) e fare sistema operativo nel recupero del
tempo attraverso il mezzo della scrittura e questa è una scelta estetica

La scelta di rendere a sistema il fenomeno quale sistema operativo nel recupero del tempo tramite la
scrittura è una scelta estetica totalmente innovativa portata aventi da uno scrittore autonomo.
L’innovazione è totale, l’autore porta sulle spalle tutto il movimento letterario,

Sono 7 romanzi in 7 volumi, sono romanzi molto lavorati in termini di manoscritto, di correzioni, aggiunte
sulle prime bozze di stampe, questo lavoro sul suo stesso testo è documentato, perché di Proust si
possiedono i manoscritti, il lavoro sulle bozze di stampe anche le corrispondenze di inizio e fine romanzo.

Siamo di fronte ad un autore fisicamente malato, è un autore statico fermo al suo appartamento parigino.
Proust nel 1903 perde il padre nel 1905 perde la madre e la malattia si acquisisce e Proust si ritira nel suo
appartamento e si stacca dalla vita culturale e mondana a cui partecipava poco e tra 1903 e il 1905
attraversa un forte momento di chiusura, in questi anni abbiamo un accumulo di materiale cartaceo che
non è stato perduto, lui scrive molte pagine in prosa, la sua è una costruzione di frasi lunghe che
richiedevano un lavoro sintattico molto approfondito. A causa del suo carattere solitario parentale, la
chiusura fa si che il materiale sia stato accumulato in un unico luogo ed è grazie a questo che noi abbiamo
tutto il materiale cartaceo di Proust.

Nella composizione delle sue opere (dal materiale cartaceo che è giunto) si è confermata la scelta
innovativa di un intrigo narrativo che poggi sulla terza persona, vi sono personaggi che sono raccontati alla
terza persona ma anche questi personaggi vengono ridimensionati dalla visione di un io narrativo che è un
IO sempre senza nome, non si trova mai il nome della persona che parla alla prima persona del verbo del
primo verso fino all’ultimo verso.
L’io narrativo che è il protagonista dell’opera si è tentato di chiamarlo Proust o Marcel? ma non è lui l’io
narrante, ma è un io universale che racconta la sua vita in modo universale. L’opera è gigantesca e si basa
sulla scelta di recuperare il tempo vissuto tramite la scrittura (scelta estetica), l’autore ha scelto di
recuperare la memoria attraverso la scrittura questa però non è stata una vera e propria scelta ma un
urgenza, una necessità di recuperare la memoria attraverso la scrittura, è un urgenza individuale, c’è un
urgenza di scrittura del lettore che diventa un urgenza di lettura. Si è portati a trasferire i tempi della vita
della redazione sui tempi della vita dello scrittore.

Ultima pagina del tempo ritrovato

Il titolo viene dato dall’editore perché nell’ultima pagina capiamo che esisteva una forma di vocazione
religiosa. L’autore era stato chiamato a scrivere un opera che avesse la forma del tempo e leggiamo un io
narrativo che si fa una domanda : credo che io debba scrivere un romanzo che abbia la forma del tempo?
Ma ho ancora il tempo per farlo? : questa è la domanda che si fa alla fine, nell’ultima pagina il cui editore si
mette a tavolino e dice: ma questo autore alla fine questo tempo lo ha ritrovato? …Leggendo l’ultima riga
alla fine scopre che la ricerca del tempo perduto è riuscita, il tempo è stato trovato e l’editore capisce che
la scelta estetica era giusta, la ricerca è avvenuta con successo ed è per questo che ha preso la decisione di
intitolare l’ultimo volume IL TEMPO RITROVATO.

C’è un io narrativo che alla fine del romanzo si trova in un ricevimento presso i duchi di Garmont, questo io
narrativo sta recuperando un ricordo che portava dolorosamente e che stava discendendo molto lontano,
in quel momento capisce che ha una vocazione, che se lui avrebbe dovuto scrivere qualcosa avrebbe scritto
un libro lungo quanto Mille e una notte e capisce come recuperare un passato che stava scivolando
lontano e che lui portava in modo doloroso e capisce che deve scrivere un libro che non desse agli uomini
un posto nello spazio ma un posto nel tempo, perché i protagonisti calati nello spazio sono collocati in un
posto piccolo ed esiguo invece il posto nel tempo è dilatante, lungo allora l’io narratore capisce che deve
scrivere, non ha più le forze e si chiede se ha ancora tempo per scrivere, capisce che dare agli uomini in
scrittura un posto nel tempo e liberarsi del passato doloroso ma ha paura che il passato gli stia scappando
via. Questa è l’ultima pagina del romanzo quella che l’editore legge, la domanda finale che l’io narratore si
pone la domanda(Ma è ancora tempo per me ?) che si pone alla fine del romanzo quando ha già concluso
l’opera, quando acquisisce la sua vocazione ovvero scrivere il tempo che la memoria come sistema
operativo gli restituisce volontario o involontario. L’ultima pagina del tempo ritrovato è l’ultima pagina che
l’autore ha finito di leggere, l’autore con l’ultima pagina ha finito di scrivere, l’io narrativo quando è
consapevole che il passato che sta scivolando può essere sconfitto dall’arte con grande romanzo che riporti
in vita il passato che è il grande romanzo che l’autore quando è arrivato all’ultima pagina ha finito di
leggere.

L’editore Galimard ha avuto ragione a intitolare il tempo ricercato (alla fine leggiamo che io narrativo
aderisce alla sua vocazione è l’io narrativo che abbiamo conosciuto già dalla prima pagina)

LA VITA DI MARCEL PROUST

• nato nel 1871 – ambiente dell’alta borghesia, ricca

• anni 1880: prime esperienze della malattia (asma)

• la malattia acuisce la protezione famigliare (madre e nonna), il padre muore nel 1903 invece la
madre nel 1905 e isola Marcel Proust, vive lunghi periodi di villeggiatura (vacanze a Illiers 
Combray, e a Cabourg  Balbec ( è sul mare, c’è una trasposizione della realtà autobiografica,
alla ricerca del Tempo Perduto è tutta autobiografia, è recupero del suo passato personale che
coincide con l’autore, la realtà è trasfigurata tanto che i personaggi non hanno un nome e anche i
luoghi vengono trasfigurati, realtà trasfigurata molto aderente alla realtà, solo i nomi vengono
modificati e l’assenza del nome del protagonista )

• Liceo Condorcet a Parigi: anni del Naturalismo, passione di Proust per la storia naturale

• Sorbona: Proust è uditore di Bergson (nozione di durata ≠ tempo), autore dell’Essai sur les
données immédiates de la conscience (1889). Proust non si laurea mai, ha frequentato la sorbona
i corsi di Bergson ( Bergson ha fondato lo studio della durata come altra dimensione rispetto al
tempo: questa è la grande scoperta che anticipa quelli che saranno a Vienna gli studi psicanalitici
di Frois, Froid era a vienna , nei primi anni del 900 Freud non era tradotto in francese e quindi per
leggere la sua opera bisognava conoscere il tedesco e negli anni 1898 avevano successo a livello
intellettuale e universitarie le teorie bergsoniane: idea di dati della coscienza che trasformano la
nozione di tempo in tempo interiore che Bergson è la durata) Bergson ha studiato la differenza
tra durata e tempo a livello scientifico e la sua scienza come filosofia è stata applicata a studi che
scientifici non erano o a studi marginali della scienza, perché all’inizio la psicanalisi non era
scienza , esistono studi compiuti da Proust che gli hanno dati all’inizio della sua formazione la
possibilità di percorrere il tempo a livello estremamente interiore

• anni 1890: pubblica articoli in riviste simboliste, ha un incarico alla biblioteca Mazarine, si schiera
con i difensori di Dreyfus, frequenta la società mondano-letteraria. Il lavoro di bibliotecario finiva
di lavorare e alla fine del lavoro beveva il te.

• È un intellettuale e ha intelligenza per schierarsi con i difensori di Dreyfus, era un intellettuale di


grande cultura

• fra il 1896 e io 1904: avvio di un romanzo autobiografico che resterà incompiuto, Jean
Santeuil(inizo di romanzo autobiografico che lui lascia li, è illegittimo, è autobiografico, lo
abbandona e lo lascia li, i manoscritti sono stati ritrovati ma non siamo sicuri di voler leggere un
opera che l’autore non volesse pubblicare il suo progetto è la ricerca del tempo perduto con un io
narrativo che viveva una storia interiore ed esteriore che recuperava dei ricordi raccontando di se
stesso in flashback fino a che l’io narrativo ricorda di trovarsi ad un ricevimento a casa di
Garmont e capire che vuole scrivere un libro che recuperi la forma del tempo e uno spazio nel
tempo e non nello spazio, nel momento che lo capisce lo ha gia scritto ed è alla fine del romanzo,
questo è un romanzo scritto in età giovanile.

• 1903, 1905: morte del padre e della madre

• 1909: Proust dà corpo al progetto di un romanzo interamente alla prima persona singolare, non
sappiamo in che ordine inizia a scriverli

• 1909: contatti negativi con NRF Gallimard, con Fasquelle

• 1913: uscita del primo volume Du côté de chez Swann presso Grasset, e le i contatti con le case
editrici erano iniziati nel 1909, per pubblicare il primo volume, un romanzo talmente innovativo,
senza intrigo, incentrato su un io narratore senza nome che ripercorre ricordi accavallati in forma
di catena, una catena di ricordi che suscita un altro e un altro ancora e alla lettura di un occhio di
un editore era impossibile da pubblicare, secondo Galiman era invendibile allora rifiuta l’opera di
Proust, Andre Gild si rende responsabile di questo No. Poi Marcel Proust si rivolge a Fasquel dice
che non se la sente, l’investimento in termini finanziari è troppo elevato e che se non va dal
punto di vista commerciale la perdita sarebbe grande, i tempi e lettura di risposta durano fino al
1912 quando finalmente Grasset da risposta ed esce. Il percorso di pubblicazione del primo
volume non è un percorso facile (come era avvenuto con Zola e Verlaine), perché il Romanzo è
talmente innovativo ed inaspettato per il pubblico dell’epoca che una casa editrice non ha dato
fiducia all’autore. Gallimard, il giorno dopo dell’uscita du Cote de chez Swann si è poi pentito
perché ha lasciato che un altro editore pubblicasse Du cote de chez Swann , poi i diritti di Proust
sono stati comprati da Gallimard e da li non si sono piu mossi

• Opera incentrata su ui io narratore che scegli di rendere sistema quello che la memoria
involontaria fa ossia il ricordo, è stata coniata una formula da Gerarde genette che definisce il
ricordo di Marcel Proust un esca oppure un detonatore analogico

Definizione dell’opera di Proust secondo la narratologia, il ricordo che stava per scivolare, questo passato
pesava nel protagonista e che il protagonista viveva il dramma di scrivere per paura che il passato
scivolasse via di nuovo e nascosto sotto il velo dell’inconscio non si trovasse, il ricordo dal momento che
viene pescato diventa prezioso, il ricordo diventa un esca e deve essere conservato e pescato prima che
che scivoli via, esca perché una volta che è ripescato viene fatto valere, detonatore perché per analogia il
ricordo apre un ricordo immediatamente vicino, il ricordo immediatamente vicino ne apre un altro come
un lampadina che illumina tutto l’ambiente passato

Il pescare dal l’idea della verticalità il ricordo viene tirato su in superficie e in superficie per via analogica
agisce come una catena, quello che l’io narratore racconta sono gli gli anelli di catena che si illuminano a
partire dal primo ricordo, questo sistema dovrebbe far cogliere l’assenza di cronologia narrativa.
L’autobiografia è un io narrativo che si definisce e l’autobiografia parte con la nascita fino al momento di
scrittura, il momento di scrittura in cui Marcel proust autore in cui il suo io narratore ricorda il tempo, il
momento di scrittura è l’ultimo momento dell’autobiografia, se invece ha come ultimo momento la
morte è una biografia.

Il ricordo che viene ripescato da alla luce della memoria volontaria o involontaria puo appartenere ad
un momento in cui l’autore aveva 29 o 30 o 7 anni ripescando il ricordo si ripercorre per analogia tutto il
resto, la cronologia è in continuo movimento come una una catena di ricordi che agisce lungo il tempo in
senso orizzontale .ri

La sensazione di riprendere questo mondo creato dall’io narrativo della Francia degli anni 90 dell 800 e
anni 10 del 900, che è aderente alla realtà eppure ne da una trasfigurazione totale perché non c’è un
nome che combacia ma prendere questa relata trasfigurata e poetica e renderla oggetto visuale e cioè
renderla film, è una tentazione forte, la ricerca del tempo perduto è stato oggetto di molti film

Il film danno la possibilità di essere fedele alla mescolanza cronologica, in relazione alla tecnica
cinematografica del flashback

LA RECHERCHE DU TEMP PERDU

7 romanzi che si compongono in 9 volume, due sono composti da 3, le cote du chez swalle è composto da
tre parti.

Ricordo come esca, reazione a catena che il ricordo suscita

Il ricordo è un punto pescato nel passato, un punto pescato nella verticalità della vita di una persona, un
ricordo definito esca che viene tirato su e dal ricordo parte una catena analogica di ricordi.

CALAMITA: come se in fondo ad una canna da pesca ci fosse una calamita buttata in mare del nostro
passato fatto di pezzi di ferri, il nostro passato è composto da pezzettini di ferro, pesca un pezzettino di
ferro e poi ne fa attaccare un altro e un altro ancora e alla fine la canna da pesca, pesca tutto il mare ma
bisogna raccontarlo uno per volta, questo è il racconto. Non è un autobiografia, perche se partiamo dalla
calamita che fa attaccare tanti pezzettini di ferro, il percorso analogico non è cronologico diretto, non parte
da sono nato e non segue un percorso cronologico direzionale, non c’è una direzione ma agisce in via
analogica per espansione, la cronologia viene annullata per via in espansione.
Altra immagine: CONTAGIO MNEMOTICO: la razione a catena che si crea funziona come una catena di
contatti, il ricorso crea una catena di contatti, un ricordo crea un contagio e ne contagia un altro ancora e
un altro ancora. Le immagini ricordate creano il racconto

Tutte queste immagini creano il movimento narrativo, creano l’immagine dell’edificio del ricordo. Ogni
immagine raccontata crea un racconto sempre in espansione.

Noi capiamo la base dell’edificio del ricordo solo a pag 47, ne abbiamo conferma nelle pagine che seguono,
il narratore nell’ultima pagine dice che ha capito cosa vuole fare che vuole scrivere un romanzo che dia
forma al tempo costruita in forma analogica ma non sa se ha il tempo di scrivere, quando ha l’illuminazione
dlla sua vocazione, è ormai giunto alla fine del racconto.

Si accompagna il narratore e alla fine viene illuminato nel suo percorso ma ormai il romanzo è stato scritto.
Viene accompagnato dal lettore, il lettore è protagonista senza rendersi conto, lui accompagna il narratore.

Chercchion: congiuntivo, presenza di congiuntivo con buon esito del recupero del ricordo, è un ipotesi,
riesco a recuperarlo, il recupero puo aver buon esito o non buon esito, percorre la strada dell’ipotesi , nel
percorso ipotetico (troviamo tanti congiuntivi), differenza tra presente e congiuntivo si differenziano per la I
della prima e seconda persona plurale.

Soupsonner: C’è un livello conscio (di resistenza) e livello inconscio che è oscuro

Le hasard: il caso o coincidenza fondamentale nella teoria psicanalitica,

ACCABLER: opresso (importante nell’indagine psicanalitica)

MORNE: tutto ciò che non è colorato, non si riesce a distinguere un colore

Apprender: afferrare c’è la radice di prendere, è un afferrare mentale , in francese si crea un contesto
semantico della COMPRHENSION ( della comprensione, che ha dentro la radice di prendere), è tutto un
prendere , afferrare con la mente

SE TOURNER VERS SON ESPIRIT : girarsi indietro che va verso l’interno, al proprio animo

BREUVAGE: pozione magica

S’EVANUIR

S’EVANOUISSANT: imperfetto

BRISER: spezzare che abbiamo trovato in Madame Bovary ha la radice di briciole lo abbiamo trovato in
madame Bovary quando si frantumano i vetri

DESANCRER: staccare qualcosa da un inconscio profondo che è offuscato e rimosso, staccare dal profondo
dell’anima un ricordo rimosso , se viene disancorato il ricordo viene alla luce, questo verbo viene alla luce
con Proust

Viene utilizzato questo verbo dai traduttori di freud, Proust non conosce la psicanalisi in questo periodo
operano i traduttori di Freud che leggono a la richerce du temp perdu e nel 1919 quando esce la prima
traduzione in francese delle opere di Freud i traduttori utilizzano il verbo DISANCORARE (staccare da un
passato che è nascosto), loro prendono questo verbo leggendo l’opera di Proust

In fondo al mare bisogna disancorare l’ancora creare diversi movimenti e quando finalmente si riesce a
staccare l’ancora si crea un turbino di colori

Tre lavori da parte dell’io :sollecitare, commuovere , sollevare (nel contesto di disancorare qualcosa),
lavoro di disancorare , se questo oggetto che si è sollecitato e disancorato e riscende è un insuccesso.

LAVORO come sforzo, ha come suo contrario il non lavoro ovvero la lachete : la vigliaccheria, tutto cioò che
ci distoglie da un lavoro difficle, la lachete pe Proust ci distoglie da ogni compito difficile, pe rnoi ha valore
negativo per Proust ha valore positivo.

Passato remoto : azione puntuale, l’azione può continuare, l’azione si sblocca quando troviamo il verbo
M’EST APPARU.

Adulto che ricorda un lui bambino che andava a fare escursioni: LES RUES OU J’ALLAIS FARE DES COURSES

Il ricordo poi si espande

30/11/2021

Siamo alla fine del primo capitolo

Romanzo che da frome il tempo e si coclude quando ha capito la sua vocazione ma ha ormai finito di
scrivere il libro.

Uso della memoria volontaria come inefficace e quella involontaria come efficace

Peercoroso verticale che recupera il ricordo come esca e recupera il ricordo che fuoriesce dalla tazza di te

LETTERATURA DEL DOPOGUERRA: SURREALISMO, si apre Freud

Posizione intelletuale di Proust: Je (parliamo di Marcel Proust), lui accetta di riconoscere l’imbellicità
umana, la manchevolezza degli strumenti razionali necessari all’uomo nella costruzione del suo intrigo
narrativo dando forma al tempo.

Importanza alla facoltà dell’uomo (Leonardo da Vinci iscrive in un cerchio l’uomo perfetto diventa
rappresentazione del microcosmo, uomo che tutto comprende grazie ad un intelligenza razionale)

Dare una profnda fiducia alla razionalità dell’uomo e poi riconoscere che l’umanità umana ha dei limiti:
rioconoscimento del limite della razionalita umana si fa in un contesto narrativo, possiamo leggere il
romanzo come una lunga storia di un io narrante che riconosce i suoi limiti della razionalita e si fa
accompagnare da qualcosa che non conosce fino in fonda, la memoria volontaria è inefficace, la memoria
involontaria è efficace

IO NON SO PIU : il perosnaggio continua a racconatre e quando arriva la negazione del verbo sapere
(negazione del suo spere) e interviene il mondo sensoriale, si abbandona l’intervento razionale capisce di
non capire e interviene l’intervento sensoriale, nel momento in cui lui accetta di non sapere fa intervenire
un'altra azione, un azione che lo rende passivo (bere il te) ed è in quel momento che recupera il ricordo.
Non è come l’u

Ricongiungere l’io narrativo che non è un eroe al narratore, era malaticcio, non aveva messo su famiglia .

Freud abita a Vienna, lui era un medico e i suoi studi erano sull’isteria, quelli hanno avuto una diffusione
europea e sono stati tradotti e stampati in Geramnia, sono stati tradotti fino al 1893 in Francia, noto al
livello scientifico

SURREALISMO

Scelta estetica di catturare le immagini del profondo inconscio e vengano espresse dall’arte cosi some sono,
si l’oggetto puo essere scientifico, medico , il surrealismo studia le immagini dell’inconscio come arte, l’arte
è inquinata dalla psicanalisi.
Proust fa un opera di finzione, all’artista è lecito fingere, all’interno della finzione rimnagono le scelte
estetiche e della morale, ma togliere la ragione lo avev gia fatto, il surrealismo elimina la ragione, annulla
l’estetica e l’arte, il surrealismo mette in

Il surrealsimo fa un opera in parallelo clinico e scientifico dell’oggetto della psicanalisi

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