Sei sulla pagina 1di 6

AFFRONTARE UNA SFIDA IMPORTANTE E’ COME INTRAPRENDERE UN VIAGGIO …

all’inizio nessuno vuole partire, perché partire significa lasciare il conosciuto per
varcare la soglia verso il punto di non ritorno. Ma quando decidi di affrontare un
percorso di crescita personale devi essere disposto a lasciare le tue zavorre che ti
rallentano il cammino e fare qualcosa che non hai mai fatto.

Per cambiare è necessario superare sè stessi, andare oltre, superare … lasciare la muta come il serpente, ri-
crearsi, ri-generarsi.

Ogni notte il nostro corpo rigenera l’armonia. Ogni notte il sistema immunitario e il sistema neuroendocrino
ricostituiscono l’identità di chi siamo.

Vivete a pieno la vostra vita perché basta un attimo e non ci siete più

Il suicidio più grande è il non amare se’ stessi … nessuno deve giudicare nessuno.

 Bisogna amare sé stessi


 Il vero amore è anche il lasciare andare
 Il vero amore è il non giudizio ma la comprensione
 Il vero amore è l’aiuto ai propri fratelli

DAL CERVELLO ALL’ANIMA Nel percorso di trasformazione personale, il cervello che comincia a
funzionare in modo diverso, produrrà risultati diversi:ecco perché accade il cambiamento, perché mutano
le percezioni del sé, del proprio passato, muta il sentire.

La danza delle cellule che sembra affievolita e disconnessa in chi accusa un sintomo, un malessere, un
problema. Si soffre perché si è persa o non si trova la propria unica, irripetibile nel bene e nel male
IDENTITA’. Che non è solo chi sei, ma anche da dove vieni, dove vai, in che cosa credi. Identità è al tempo
stesso il seme da cui proveniamo, la combinazione unica del DNA ereditato nelle nostre cellule, che ci rende
riconoscibili, ci dà un codice inconfondibile solo il nostro. Noi tendiamo a viverla come qualcosa di
squisitamente psicologico, invece è anche biologia: le cellule sono in relazione costante, quelle nervose più
di tutte. Il connettoma (l’insieme delle reti neuronali che costituiscono il sistema nervoso) può trasformarsi,
il cervello può curare sé stesso, può persino recuperare funzioni che si credevano perdute, grazie alla
possibilità delle cellule nervose di trasformare le loro connessioni, riplasmarsi in reti diverse, addirittura
può generare nuovi neuroni da cellule immature … Questo indica che abbiamo la possibilità di cambiare noi
stessi.

Le nostre abitudini,come ci nutriamo sia a livello emozionale che materiale ci indicano che i pensieri che
facciamo su di noi hanno un impatto sul nostro sistema nervoso.

Possiamo cambiare noi stessi attraverso i nostri pensieri, le emozioni, immagini con le quali ci siamo
pensati, sentiti e visti fino a quel momento. Per cambiare una rete neuronale ci vogliono pensieri nuovi su
sé stessi, ci vuole il superamento delle emozioni dolorose a cui siamo ancora ancorati.

Il CARATTERE è l’insieme delle reti neuronali che sono state le più battute e più erano percorse e più
risultavano facili da percorrere. E’ così che si forma l’abitudine di essere sé stessi.

Così le persone raccontano a sé e agli altri perché stanno male e sembra che la ragione sia da ricercare nelle
madri poco amorevoli e nei padri assenti. In questo modo riproporre narrazioni debilitanti di se stessi, che
rinforzano altrettante reti neuronali con il risultato che il problema diventa sempre più presente, sempre
più pensato, detto, raccontato ... l’immagine interna ne viene sempre più offesa, il rispetto di sé sempre più
ridotto e l’anima fugge da chi non si ama e non si rispetta.

Ma tu puoi invertire tutto ciò, il tuo cervello può formare nuovi circuiti sinaptici, che evitino di far girare
sempre lo stesso disco. Per il cervello compiere un’azione o immaginarla ha gli stessi effetti neuro plastici
(neuro plasticità:la possibilità delle cellule nervose di trasformare le loro connessioni) puoi quindi partire
dalla tua sofferenza e renderla creativa: la sofferenza che risveglia, che richiama la tua attenzione tu che
inizi a sentirla ad immaginare un altro ritmo, una realtà diversa,un nuovo piacere.

Così cambiano le reti neuronali, così mutano le persone A QUALSIASI ETA’

ESERCIZIO Riscrivi il cervello per prepararti alla tua nuova vita. Pensa intensamente alla situazione che
vuoi creare, al miglior quadro possibile: tu che sei proprio come vuoi essere, tu che stai proprio come
desideri, tu che hai proprio tutto quello che vuoi. Adesso immagina di avere già ottenuto tutto e racconta
quello che stai vivendo….

Vedere Dio significa attivare un diverso funzionamento del cervello e della coscienza, avere cuore puro
significa aver superato i copioni emotivi che imprigionano la libertà di esistere. E i due movimenti sono
strettamente interconnessi: scendere giù nella terra, dove affondano le radici emotive, e salire su nel cielo,
verso la luce del sole che illumina ideali e grandezza dell’anima.

Nell’era della modernità è ancora più difficile trovare, o meglio far emergere la propria identità perché
sostituita dalla funzione. Più che essere te stesso, sei qualcuno che deve servire a qualcosa.Una società
basata sulla tecnologia, sulla finanza e sulla logica di mercato considera gli individui come macchine,
prodotti e consumi.

L’Essere è la nostra natura più profonda ma quando lo trasciniamo nei condizionamenti , nella logica del
necessario fine a sé stesso, quando inganniamo la nostra vera natura del tempo e delle cose …allora giunge
il disagio … E’ bello essere sé stessi, ci fa stare bene :cura psiche e corpo. Quando si incontrano i propri veri
bisogni, pur negoziando con la realtà, il nostro corpo invece di essere inerme in un mondo infido, pieno di
pericoli nel quale bisogna solo alzare resistenze per difenderci, si sente armonioso, parte di un insieme,
connesso, vede le risorse da cogliere.
La resistenza è anche l’origine dei sintomi che ci affligono. La forza della resistenza l’abbiamo messa in atto
per proteggerci da una minaccia senza poi renderci conto che tale minaccia è venuta meno. La resistenza il
”ma non sono capace” …ho fatto l’incapace per gestire al meglio quella minaccia … quando divento
consapevole che la minaccia non c’è più comincia il piacere di vivere.

Il corpo parla … perché il corpo è più vicino all’infinito di quanto pensiamo e, se non è costretto a resistere è
fatto per godere.

LA LOGICA DELL’ANIMA – un filo fra ragione e follia …

La SINESTESIA ( fenomeno sensoriale /percettivo che mescola sfere sensoriali diverse) è una delle tante
facoltà della neocorteccia, è la capacità di mescolare gli impulsi sensoriali : vedere il colore di un suono, o la
musica di un dipinto, la più naturale è nel cibo in cui mescoliamo sapori e profumi. Ancora più potente nelle
spezie, colore, odore,sapore …

Una persona libera e capace di amare è una persona molto potente, difficilmente ricattabile, magari
sovversiva, in grado di lottare per un’idea che ama, di andare oltre le convenzioni … e che potrebbe
sembrare un folle…

I cinque sensi sono facoltà dell'anima che sono state espresse, quindi il loro numero non deve essere
considerato come assoluto o definitivo; inoltre il confine tra essi è relativo, in quanto ogni senso è connesso
con uno dei sette piani della manifestazione: l'udito al piano fisico, il tatto all'astrale, la vista al mentale, il
gusto all'intuitivo, l'olfatto allo spirituale, ma pervade tutti gli altri sensi, sono quindi tutti, su tutti i piani.

L'udito dà un'idea della direzione relativa dello spazio con cui è entrato in relazione e di collocarvisi.

Il tatto gli dà un'idea di quantità relativa di tale spazio, consentendogli di fissare il suo relativo valore,
rispetto agli altri corpi a lui esterni.

La vista gli dà un'idea delle proporzioni dello spazio, consentendogli di adattare i suoi movimenti ai
movimenti altrui.

Il gusto gli dà un'idea di valore, consentendogli di fissarsi su ciò che gli sembra migliore.

L'olfatto gli dà il senso della qualità innata, consentendogli di trovare ciò che lo attrae perché della sua
stessa qualità o essenza.

L’Udito 5 chakra parola –sincronicità p 328 libro guida degli angeli

Il primo aspetto della manifestazione è il suono e l'udito è il primo senso che si manifesta, esso è quindi
attribuito al piano fisico. Il suono, e quindi il linguaggio, racchiude in sé la triplicità espressa come
pensiero, parola ed azione sul piano fisico; è il mezzo più elevato usato dall'uomo per plasmare se stesso e
il proprio ambiente. Lo scopo della parola è di rivestire il pensiero, mettendolo così a disposizione degli
altri. Quando parliamo evochiamo un pensiero, lo rendiamo presente e portiamo ciò che è celato dentro di
noi in espressione sensibile all'udito. La parola che rivela, il retto pensare, crea effetti benefici: libera
unificando; mentre la parola errata può produrre sull'uomo che la emette e che la ascolta effetti che
imprigionano separando.

La scelta delle parole, va calibrata in base al pensiero che si vuole esprimere; alle parole adatte per
esprimere tale pensiero e all'interlocutore che deve riceverle; in base alla pronuncia e al tono emotivo con
il quale vengono espresse. In tal modo la parola pronunciata creerà una forma che incorpora l'idea che
abbiamo nella mente. Il giusto parlare.

- senso dell'udito sul piano emotivo: facoltà di udire i suoni del piano emotivo, i quali vengono percepiti
nella totalità del corpo emotivo e non soltanto con gli organi specializzati, le orecchie, che sono il prodotto
dell'azione del suono e della reazione ad esso sul piano fisico.

- senso dell'udito sul piano mentale: l'estensione dell'udito alla psiche è chiamato telepatia, ossia quella
comunicazione senza parole che procede da mente a mente .

Il Tatto 4 chakra cactus bigliettino dispensa reiki

Il Tatto è l'unico senso fondamentale, in quanto riguarda l'inclusività; ciò è vero anche sul piano fisico in
quanto, a differenza di tutti gli altri sensi, che sono concentrati nella testa, il tatto si estende su tutta
l'epidermide.

É il secondo senso che si sviluppa caratterizzato dalla sensazione, dall'emozione, dal sentimento,
trasmutabili poi in intuizione, percezione spirituale ed unità.

- senso del tatto a livello fisico: permette di conoscere e riconoscere determinati caratteri fisici degli oggetti
con cui si entra in relazione.

- senso del tatto a livello emotivo: psicometria. Consiste nella capacità di entrare in contatto emotivo con
qualsiasi forma che ha analoga aspirazione.

- senso del tatto a livello mentale: Facoltà di giungere all'essenza (l'anima), mediante il corretto
riconoscimento dell'involucro, qualsiasi sia la forma con la quale esso la veli. Il contatto mediante la mente,
è innato riconoscimento e si può esprimere in triplice modo: come riconoscimento, come memoria, come
anticipazione.

- senso del tatto a livello intuitivo: guarigione. Sentire compartecipando permette di, guarire e correggere le
incompiutezze del non-sé, servendo così attivamente il piano dell'evoluzione. Le mani sono potenti
strumenti in ogni atto di guarigione, l'uso del tatto è una vera scienza esoterica.

La Vista 3 chakra p 390 esercizio sguardo a due scrivere

La Vista è il terzo senso, che si sviluppa, lo sviluppo della vista è parallelo alla facoltà di acquisire
conoscenza, a sua volta legata allo sviluppo della mente. Il rapporto tra vista e mente è assai stretto ed è
espresso dall'occhio, uno dei più potenti trasmettitori di energia.

La vista non implica soltanto la visione fisica, ma anche metafisica; tale vista, è dovuta allo sviluppo del
terzo occhio, centro eterico di forza che esiste a livello eterico
(e non va confuso con la ghiandola
pineale che è un centro fisico. La ghiandola pineale, deve comunque più o meno funzionare, prima che il
terzo occhio diventi attivo. Esso si forma per l'attività di tre fattori: per diretto impulso dell'Ego dal suo
piano; mediante l'attività coordinata del centro maggiore della testa, che influenza la ghiandola pineale e la
loro reciproca azione produce l'organo della coscienza, il terzo occhio; per azione riflessa della stessa
ghiandola pineale.)

Il centro posto tra le sopracciglia è lo strumento del primo aspetto della manifestazione, l'aspetto Volontà;
risponde alla volontà svelare la duplice natura dell'amore-saggezza nei vari regni di natura, l'aspetto Figlio.
È l'occhio della visione interiore, comporta il riconoscimento dell'unità essenziale in tutta la manifestazione,
della totalità, del tutto, la realizzazione dell'Uno nei Molti, la sintesi nella totalità (il riconoscimento della
Legge di Sintesi operante entro tutte le forme occupate dal Sé).

L'apertura ed il controllo del terzo occhio, genera come effetto, diverse facoltà: dirigere e governare
l'energia della materia; vedere l'essere e il divenire in un Eterno Presente

Il senso della vista segna così, la definitiva correlazione delle idee, dei rapporti tra le cose, del Sé con il non-
sé, supremo senso, correlatore del sistema solare, inscindibile dall'avvento della Mente.

 - senso della vista a livello fisico: vista fisica. Può essere ideologica, morale e conflittuale.

- senso del vista a livello emotivo: visione di colori.

- senso della vista a livello mentale: visione di simboli e di forme geometriche.

- senso del vista a livello intuitivo: visione divina. Visione interiore sempre esistita, della quale si diventa
consapevoli, durante il processo d'iniziazione; dà luogo al riconoscimento consapevole di ciò che viene
visto.

Il Gusto 2 chakra meditazione p 224

Il gusto è il grande senso che comincia a predominare durante il processo discriminatorio, che ha luogo
quando la natura illusoria della materia è in via di essere compresa, quando l'uomo comincia a distinguere
se stesso dalla propria mente contenendola. La discriminazione è il processo educativo che porta a
sviluppare l'intuizione; facoltà con la quale il Sé riconosce la propria essenza in e sotto tutte le forme.

Lo sviluppo del senso del gusto sui piani superiori porta a distinzioni sempre più sottili, finché si è
finalmente condotti, attraverso la forma, al cuore stesso della nostra natura.

 - senso del gusto sul piano fisico: discriminazione delle varie submodalità del gusto.

- senso del gusto sul piano emotivo: immaginazione.

-senso del gusto sul piano mentale: discriminazione. Riguarda la dualità della natura, il Sé ed il non-sé.

- senso del gusto sul piano intuitivo: intuizione. Riguarda l'unità ed è la capacità del Sé di venire in contatto
con altri Sé, non una facoltà con cui entrare in contatto con il non-sé. Comporta la conoscenza immediata di
ogni possibile cosa, ottenuta, non mediante apprendimento, ma, per percezione diretta di ciò che viene
conosciuto. La coscienza, in tale atto è esterna all'oggetto del conoscere.
Il senso del gusto porta a conoscere il dolce e l'amaro, distinguendo le sensazioni gradevoli dalle sgradevoli
e a saper riconoscere ed apprezzare Verità e Bellezza, discriminare il bene dal male e acquisire la dualità
della natura, il Sé e il non-sé, un mezzo per distinguere il reale dall'irreale

L'Olfatto 1 chakra disegna l’albero genealogico … p 139

L'Olfatto è la facoltà di percezione talmente penetrante che riconduce l'uomo fino alla fonte da dove è
venuto, al piano degli archetipi, il piano dove è la sua vera dimora. Coltivare la percezione delle differenze,
ha sviluppato gli altri quattro sensi, ora interviene la facoltà del riconoscimento vibratorio della vibrazione
della dimora. È la controparte spirituale del senso che riconduce infallibilmente gli animali, come gli uccelli,
al luogo da cui sono originariamente venuti. È la percezione della vibrazione del Sé, ed è il rapido ritorno
per mezzo di questo istinto alla fonte originaria.

- senso olfattivo sul piano fisico: ogni odore eccita determinate componenti psichiche, dando luogo alle
corrispondenti emozioni che a loro volta mutano la disposizione mentale. L'eccitazione psichica dovuta a
stimolazione sensoriale, riguarda tutti i sensi, soprattutto il gusto ma è particolarmente vero per l'olfatto.
Selezionando gli odori, si può determinare un particolare stato di allineamento e ricettività nelle persone
che compongono la Loggia, facendola così risuonare all'unisono sulla gamma delle vibrazioni scelte per un
determinato lavoro.

- senso olfattivo sul piano emotivo: idealismo emotivo.

- senso olfattivo sul piano mentale: discernimento spirituale - senso olfattivo sul piano intuitivo: idealismo.

Potrebbero piacerti anche