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1)Cos'è il diritto.

Diritto= regolamentazione dei rapporti sociali e si impiega il termine DIRITTO in senso:

· SOGGETTIVO= indica una pretesa


· OGGETTIVO = indica un insieme di norme giuridiche, cioè un ORDINAMENTO GIURIDICO.

In senso OGGETTIVO il DIRITTO è:

1. Lo studio di ciascuno dei soggetti giuridici che sono destinatari del DIRITTO OGGETTIVO e
delle DISPOSIZIONI NORMATIVE che sono la ragione stessa del FENOMENO GIURIDICO.
2. E' l'insieme di DISPOSIZIONI NORMATIVE (enunciati linguistici prescrittivi) che appartiene ad
un ORDINAMENTO definito GIURIDICO in quanto assistito da una forza ritenuta LEGITTIMA
che impone o dovrebbe imporre coattivamente l'applicazione l'applicazione di quelle
disposizioni e sanzionare la loro infrazione.

I RAPPORTI TRA SOGGETTI GIURIDICI può essere di 2 tipi:

· RAPPORTO DI PARITA' quando le parti stanno sullo stesso piano .Si fonda sul consenso. Il
DIRITTO PRIVATO è fondato su esso.
· RAPPORToDI DISPARITA' quando una delle parti riesce a far valere la sua volontà sulla
seconda parte. DIRITTO PUBBLICO

LE SITUAZIONI GIURIDICHE sono nel loro insieme le posizioni dei soggetti all'interno di un rapporto
giuridico.

Possono distinguersi in situazioni di vantaggio e di svantaggio, o situazioni attive e situazioni passive


,in ragione della preminenza, ovvero della subordinazione, dell’interesse di cui ciascuno dei soggetti
è portatore all’interno del rapporto medesimo.

LE SITUAZIONI GIURIDICHE ATTIVE = si parla di diritti soggettivi, le potestà, le facoltà, le


aspettative, gli interessi legittimi.

· Il diritto soggettivo consiste in un potere attribuito a un soggetto per la tutela diretta di un


suo interesse. Più precisamente, consiste nel potere di svolgere alcune attività, e/o di esigere
da altri l’osservanza di una determinata condotta, al fine di soddisfare un proprio interesse
individuale: così, il proprietario di un bene può goderne e pretendere che gli altri si asten-
gano dal turbarne il pacifico godimento, chi ha venduto un bene può pretendere il pagamen-
to del prezzo, e così via. Esso è un POTERE LIBERO (l titolare rimane libero di deci-dere se
esercitare o meno i poteri che essi conferiscono).I diritti soggettivi sono normalmente il
campo del DIRITTO PRIVATO, però possono essere anche nel campo del DIRITTO PUBBLICO
(i diritti di libertà)

La distinzione tra DIRITTI SOGGETTIVI e INTERESSI LEGITTIMI permette di distinguere il DIRITTO


PRIVATO e il DIRITTO PUBBLICO.

· L’interesse legittimo è un potere attribuito a un soggetto al fine di tutelare, insieme,


interessi individuali e interessi generali. Mentre il diritto soggettivo cioè ha come oggetto
esclu-sivo e diretto di tutela un interesse individuale, l’interesse legittimo garantisce la
posizione del singolo solo indirettamente, in quanto tale protezione garantisce al
contempo interessi che sono propri della collettività. L’ambito proprio di tale figura è quello
del diritto pubblico; nell’ambito del diritto privato dove peraltro è contestato che si
riscontri tale figura – può farsi riferimento, a titolo d’esempio, all’art. 117, comma 1, c.c.,
che consente l’impugnazione del matrimonio “a tutti coloro che abbiano un interesse
legittimo e attuale”.Gli interessi legittimi sono sempre nel campo del DIRITTO PUBBLICO
(sono sempre una pretesa nei confronti della pubblica amministrazione).

SENTENZA n. 500 del 22 luglio 1999 emessa dalle sezioni unite della corte di cassazione sancisce la
risarcibilità della lesione all'interesse legittimo

+ ART.24

+ART.103

+ART.113

· Le potestà sono poteri attribuiti a un soggetto per latutela di un interesse altrui:


costitui-scono perciò a un tempo un diritto e un dovere. Ad esempio, ai genitori è
conferito un in-sieme di prerogative nei confronti dei figli minori, tradizionalmente
designato come potestà e che oggi ha assunto la denominazione di “responsabilità
genitoriale” (art. 316 c.c.): ad essa si ricollegano i poteri e i doveri dei genitori relativi alla
cura dei figli (mantenimento, educa-zione, istruzione, ecc.). Qui, il titolare non ha la facoltà
di avvalersi o non avvalersi di tali po-teri, né può rinunciare al loro esercizio: egli deve
esercitarli nell’interesse dei figli (e in tal senso costituiscono perciò un dovere); d’altra
parte, può opporsi a chiunque pretenda di esercitarli in sua vece (e per quest’aspetto
costituiscono un vero e proprio diritto: art. 30 Cost.). Si dice perciò che la potestà è un
potere vincolato allo scopo per cui è attribuito.

· L’aspettativa è una situazione giuridica provvisoria e strumentale, tutelata cioè


tempora-neamente al fine di garantire la possibilità del (futuro ed eventuale) sorgere di un
diritto. Co-sì, chi ha comprato una bottega subordinando l’acquisto alla condizione che gli sia
rilasciata la licenza di commercio ha un’aspettativa giuridicamente tutelata all’acquisto
e potrà com-piere “atti conservativi” (ad esempio, per il caso in cui il proprietario
venda ad altri il bene; art. 1356 c.c.).
· Le facoltà non sono autonome o distinte posizioni giuridiche bensì semplici aspetti o
manife-stazioni del diritto soggettivo: sono cioè quegli specifici, concreti poteri in cui
si estrinseca un diritto: così, il proprietario ha facoltà di recintare il proprio fondo, di
utilizzarlo diretta-mente, di darlo in godimento ad altri, e così via. Da tale mancanza di
autonomia deriva che le facoltà non possono né acquistarsi né perdersi
indipendentemente dal diritto di cui sono espressione.

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LE SITUAZIONI GIURIDICHE PASSIVE = sono

3. IL DOVERE corrispondente a un diritto as-soluto in capo alla controparte.


4. L'ONERE consiste propriamente in una attività o comportamento che è posto a carico di un
soggetto, ma per la realizzazione di un suo interesse. Ad esempio, il compratore che voglia
avvalersi della garan-zia per i vizi ha l’onere di farne denuncia entro otto giorni (art. 1495
c.c.): il soggetto dunque non è obbligato a effettuare la denunzia, ma, se vuole ottenere la
tutela accordatagli, è tenu-to ad osservare, nel suo interesse, il comportamento prescritto.
5. L'OBBLIGO correlato a un diritto relativo di tipo personale o familiare.
6. L'OBBLIGAZIONE corrispondente a un diritto relativo di carattere patrimoniale.
7. SOGGEZIONE correlata a un diritto potestativo.

2) Cos'è la disposizione.

E' un enunciato linguistico prescrittivo cioè un insieme di parole che contengono ELEMENTI
DEONTICI che denotano l'appartenenza di quell'enunciato ad un ORDINAMENTO cioè lo
qualificano come parte di esso.

3)Cos'è il diritto costituzionale?

E' una branca del DIRITTO PUBBLICO che ha per oggetto 4 argomenti:

· LE FONTI DEL DIRITTO= i meccanismi con cui si producono le norme giuridiche


nell'ordinamento italiano
· L'ORGANIZZAZIONE COSTITUZIONALE DELLO STATO = i rapporti tra gli organi costituzionale
(Parlamento, Governo, Presidente della Repubblica) (FORMA DI GOVERNO) e quelli tra
l'apparato dello stato e il popolo (FORMA DI STATO)
· LE LIBERTA' E I DIRITTI COSTITUZIONALI
· LA GIUSTIZIA COSTITUZIONALE

4) LA NORMA è il frutto dell'interpretazione della DISPOSIZIONE.

8. NORME GIURIDICHE= regole emanate ed imposte dallo Stato chi non le rispetta viene
punito con una SANZIONE che può essere :
9. DETENTIVA
10. PECUNIARIA
11. MISURE RESTRITTIVE

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2.LA NORMA GIURIDICA è caratterizzata da 4 aspetti:

12. OBBLIGATORIA = deve essere rispettata da tutti


13. ASTRATTA = non sono casi concreti
14. GENERALE= si rivolge a tutti ed è uguale per tutti
15. COATTIVA= è imposta da con la forza , chi non le rispetta viene punito con una sanzione

5) Dalla distinzione tra NORMA e DISPOSIZIONE sono divisibile tra di loro 4 DISCIPLINE GIURIDICHE:

16. LA TEORIA GENERALE DEL DIRITTO ha per oggetto lo studio delle DISPOSIZIONI
17. LA SCIENZA GIURIDICA è quella disciplina che individua tutti i possibili significati di una
disposizione (tutti i possibili significati che essa contempla)
18. LA GIURISPRUDENZA è data dall'interpretazione che i giudici o gli operatori del diritto in
genere ritengono migliori e da applicare nel caso concreto
19. LA DOTTRINA è frutto di chi per professione o per formazione si occupa d'interpretare le
NORME

6) IL DIRITTO viene suddiviso in 2 grandi branche

· IL DIRITTO PUBBLICO (ex. DIRITTO COSTITUZIONALE,DIRITTO PENALE) tratta


dell'organizzazione dei pubblici poteri , rapporti tra l'autorità pubblica ed i privati.

Tali rapporti sono dominati dalla prevalenza dell'interesse pubblico su quello privato.

E' un attività che non è mai libera nel fine ma vincolata al perseguimento di un pubblico interesse.

E' un attivita sempre procedimentalizzata perchè presume che seguendo il procedimento


quell'interesse pubblico verrà in miglior modo perseguito.

E' un attività sempre motivata (ART. 3 della legge generale sul procedimento amministrativo)

ART.111 della Costituzione

· IL DIRITTO PRIVATO (ex. DIRITTO COMMERCIALE) tratta dei rapporti tra soggetti privati che
stanno in una posizione di parità.

Constà di un attività libera nel fine , come tale è un attività normalmente non procedimentalizzata,
non c'è un procedimento che ci porta ad adottare una decisione rispetto ad un altra

E' un' attività IMMOTIVATA

AUTONOMA e LIBERA (ART. 1322 del Codice Civile)

7) L'ORDINAMENTO GIURIDICO

è l'insieme ordinato e coerente delle norme giuridiche presenti in uno Stato, che regolano la vita di
una comunità all'interno di un sistema giuridico.
Gli ordinamenti giuridici vengono spesso identificati con le organizzazioni sovrane, ad esempio gli
Stati, le Federazioni e le Confederazioni di Stati.

Un ordinamento giuridico può essere :

ORIGINARIO = quando non deriva la sua SOVRANITA' da nessun altro ordinamento (ad esempio: lo
Stato, la Chiesa, la Comunità internazionale).

DERIVATO = quando la sua sovranità non è diretta e immediata, ma un riflesso della sovranità di un
altro ordinamento (gli enti territoriali e l'Unione europea sono esempi di ordinamenti giuridici
derivati)

Affinché si possa parlare di ordinamento giuridico, debba riscontrarsi il concorrere di tre elementi:

plurisoggettività, ossia la presenza di più soggetti (es. i cittadini di uno Stato);

normazione propria, ossia l'esistenza di uno specifico complesso di norme volte a disciplinare
l'azione dei soggetti;

organizzazione, cioè una struttura con il compito di porre in essere le norme e di garantirne il
rispetto e l'efficacia.

I RAPPORTI FRA ORDINAMENTI GIURIDICI

Possono essere di:

· SUBORDINAZIONE che è proprio degli ordinamenti derivati rispetto a quelli originari ( ex.
fra quello dello STATO e quello degli enti autonomi,Comuni,Province)
· COORDINAZIONE = presuppone la parità tra gli ordinamenti considerati (ex. gli Stati membri
di uno Stato federale , tutti parimenti soggetti alla costituzione di questo)

OPPOSIZIONE = si ha quando le norme di un ordinamento contraddicono quelle di un altro.

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