Sei sulla pagina 1di 20

LEZIONE 23

VII PAIO DI NERVI CRANICI


Professoressa: Serena Bianchi – Sbobinatore: Klea Nezha, Revisore :Enxhi Dedej

Il settimo paio di nervi cranici, o nervo faciale, è un nervo molto complesso perché è costituito da due
porzioni che vengono chiamate: faciale propriamente detto e nervo intermedio di Wrisberg.

Per un certo tratto questi nervi decorreranno l’uno accanto all’altro ma poi andranno a differenziarsi sia nella
origine che nella distribuzione. Infatti il nervo propriamente detto è un nervo motore somatico, invece il
nervo intermedio è misto e conterrà diverse tipologie di fibre.

Questo nervo è composto da diverse paia di fibre: avrà infatti una componente motrice somatica
predominante che sarà destinata a innervare i muscoli mimici o pellicciai, avrà poi una componente viscero
effettrice, in particolare per la ghiandola sottolinguale e la sottomandibolare, ma anche per la ghiandola
lacrimale, per le ghiandole della mucosa nasale e del palato. Poi ha una componente della sensibilità speciale
sensitiva, perché andrà ad accogliere la sensibilità gustativa dalla porzione più anteriore della lingua e una
componente della sensibilità somatica in cui andrà a raccogliere la sensibilità da una porzione del padiglione
auricolare.
VII PAIO NERVO FACIALE

Per quanto riguarda le origini reali di queste componenti, la motrice somatica avrà la sua origine reale a
livello del nucleo somatomotore del nervo faciale che si trova nella porzione inferiore del ponte.

Per quanto riguarda la componente viscero effettrice invece ha la sua origine a livello di due nuclei: il nucleo
salivatorio superiore e il nucleo muconasolacrimale, localizzati anch'essi a livello pontino.

Le origini reali delle componenti sensitive si troveranno a livello di un ganglio posto lungo il decorso del
nervo che prende il nome di ganglio genicolato. Dal ganglio genicolato i neuroni si proietteranno a due
distinti nuclei ,all’interno del tronco encefalico, che sono presentati per la componente sensitiva speciale
gustativa dal nucleo del tratto solitario e invece per la componente sensitiva somatica dal nucleo del
trigemino.

Ricordiamo che il nucleo del tratto solitario si trova a livello del bulbo. Per quanto riguarda il nucleo
sensitivo del trigemino, esso è molto esteso e le fibre che provengono dal ganglio genicolato andranno più
che altro a proiettare nella regione spinale del nervo trigemino.
L’origine apparente di questo nervo è localizzata nella fossetta retrolivare del midollo allungato. In realtà
quando emerge in superficie questo nervo è diviso in due fasci che sono appunto il nervo faciale
propriamente detto (posto più medialmente) e il nervo intermedio (più lateralmente). Il propriamente detto è
più voluminoso dell’intermedio.
Il nervo faciale ha un decorso molto complesso che comprende diverse porzioni. La prima porzione viene
definita segmento intracranico o endocranico, una seconda porzione viene definita segmento intratemporale,
perchè decorre all’interno di un canale scavato all’interno dell’osso temporale, poi avrà un segmento che si
porta all’esterno del cranio che verrà definito extracranico.

Per quanto riguarda il segmento intracranico, è piuttosto breve (lungo circa 25mm) e si porta dalla fossetta
retrolivare nella regione dell’angolo ponto cerebellare, insieme all’ottavo paio di nervi cranici, fino a livello
del meato acustico interno, sulla rocca petrosa del temporale.
Il secondo segmento (infratemporale) è un’po più complesso, perché a sua volta è suddiviso in sei porzioni
all’interno del temporale. Abbiamo una prima porzione che viene chiamata porzione meatale e si
porta,attraverso il meato acustico interno, nel condotto uditivo interno. La seconda porzione viene chiamata
segmento labirintico, termina in una curvatura definita primo ginocchio del faciale. A questo livello
osserviamo un rigonfiamento che è il ganglio genicolato, genicolato perchè appunto si trova in questo primo
ginocchio. A seguire abbiamo un segmento orizzontale ,che entra in rapporto con una porzione
dell’orecchio interno che si chiama canale semicircolare laterale, e si chiama anche porzione timpanica. Si
estende dal ganglio genicolato ad un processo che prende il nome di eminenza piramidale. L’eminenza
conterrà al suo interno il muscolo stapedio (in rosso) che si porta alla staffa. Da ultimo abbiamo il segmento
mastoideo che ha un decorso verticale e tra il segmento timpanico e il mastoideo si va a costituire il secondo
ginocchio del canale. Con decorso verticale, scende nel canale mastoideo fino a raggiungere il foro
stilomastoideo. In questo tratto infratemporale o intrapetroso in alcuni casi, emette una serie di rami
collaterali che si chiameranno rami intrapetrosi.
Il segmento extracranico prevede diverse porzioni. Il nervo faciale è fuoriuscito dal foro stilo mastoideo ed
andrà ad immergersi all’interno della ghiandola parotide. Quindi in questa regione dobbiamo andare a
distinguere un segmento pre-parotideo (di 2cm) e poi un segmento che si pone nello spessore della parotide
che viene chiamata porzione parotidea. All’interno della parotide stessa questo nervo si dividerà in due
tronchi principali per andare a dare poi i suoi rami terminali.

Nel suo lungo decorso il nervo faciale darà i suoi rami collaterali e poi ovviamente dei rami terminali.
Proprio sulla base del decorso che ha vengono distinti dei rami collaterali intrapetrosi, i rami collaterali
extrapetrosi e i rami terminali.
In particolare tra i rami intrapetrosi andremo a vedere il nervo grande petroso superficiale, il nervo stapedio
che si porta alla staffa, e la corda del timpano. Gli altri sono dei rami anastomotici.

I rami extrapetrosi collaterali saranno: ramo auricolare posteriore, il ramo per il muscolo digastrico ed il
ramo per il muscolo stiloioideo. Dopo di che abbiamo i rami terminali che vedremo termineranno da due
grossi tronchi che sono chiamati ramo temporo faciale e il ramo cervico faciale.

Allora abbiamo detto che i rami collaterali intrapetrosi sono tre e sono rappresentati dal nervo grande petroso
superficiale, dal nervo stapedio e dalla corda del timpano. Tutti originano quando il nervo faciale decorre
all’interno della rocca petrosa dell’osso temporale. Il nervo grande petroso superficiale stacca dal nervo
faciale in corrispondenza del primo ginocchio, esce dal canale faciale passando per lo iatus del canale stesso.
Quindi si porta all’interno della cavità cranica ed entra in rapporto con il ganglio semilunare del nervo
trigemino (ganglio di gasser). Prosegue il suo percorso dove poi andrà ad unirsi ad un altro nervo che si
chiama petroso profondo per andare a formare il nervo vidiano.

Il nervo stapedio si stacca dal nervo faciale mentre questo scende nella porzione mastoidea, penetra in un
canalicolo che è scavato nella piramide stessa del temporale che andrà ad accogliere il tendine del muscolo
stapedio, che si porterà sulla staffa, e andrà ad innervare questo muscolo.

La corda del timpano origina dalla porzione verticale mastoidea del faciale, poco prima che questo fuoriesca
dal canale del faciale. La corda del timpano attraversa la cassa del timpano, dall'indietro all’avanti si accolla
alla membrana timpanica e andrà poi a riuscire dalla cavità del timpano attraverso una fessura che prende il
nome di fessura petrotimpanica. A questo punto avrà un decorso abbastanza obliquo andando a portarsi
inferiormente anteriormente per raggiungere nervo linguale che è ramo del trigemino al quale si andrà ad
anastomizzare.

Il nervo grande petroso superficiale trasporterà per lo più fibre parasimpatiche gangliari che hanno avuto
origine dal nucleo muco naso lacrimale del faciale. Queste fibre sono destinate all’innervazione delle
ghiandole della mucosa nasale palatina ma anche la ghiandola lacrimale. Nell’immagine si rileva il grande
petroso superficiale che andrà ad unirsi con il nervo petroso profondo. Quindi il grande petroso superficiale
porterà fibre parasimpatiche, invece il nervo petroso profondo andrà a portare la componente simpatica.
Dalla fusione di questi due nervi si origina il nervo vidiano.

Il nervo vidiano percorre il canale vidiano dello sfenoide e andrà a raggiungere il ganglio sfenopalatino, ci
troviamo nella fossa pterigopalatina.

A questo punto le fibre parasimpatiche che derivavano dal nervo grande petroso superficiale termineranno in
sinapsi con le cellule che formano questo ganglio. Da questo ganglio originano fibre postgangliari che
andranno a percorrere diversi nervi, in partenza da questo, soprattutto tramite delle anastomosi che il ganglio
ha con il nervo mascellare (seconda branca del trigemino) e andrà a distribuirsi alle ghiandole della mucosa
nasale, della mucosa palatina e anche addirittura alla lacrimale (sfruttando un passaggio che gli viene dato
dalla branca del trigemino, il nervo mascellare) .
La corda del timpano,che avevamo visto attraversare cavità timpanica,trasporta fibre sensitive viscerali per la
sensibilità gustativa specifica dei 2/3 anteriori della lingua. Ricordiamo che l’origine reale di queste fibre è a
livello del ganglio genicolato.

I prolungamenti periferici si porteranno alla lingue di questi neuroni a T del ganglio genicolato, mentre i
prolungamenti centrali si andranno a portare al nucleo del tratto solitario. Questo nervo contiene inoltre delle
fibre parasimpatiche pregangliari che sono originate dal nucleo salivatorio superiore. Queste saranno
destinate all’innervazione delle ghiandole sottomandibolare e sottolinguale, ma anche delle ghiandole
salivari minori.

La corda del timpano va a fondersi con il nervo linguale (un ramo della terza branca del trigemino del nervo
mandibolare) e queste fibre della sensibilità gustativa si andranno a distribuire alla lingua frammiste a quella
della sensibilità generale propria che trasporta il nervo linguale.

Invece le fibre parasimpatiche pregangliari si staccheranno dal nervo linguale per andare a raggiungere i
rispettivi gangli sottomandibolare e sottolinguale, per poi portarsi con fibre postgangliari alle rispettive
ghiandole.
Rami extracranici
Osserviamo il faciale che è uscito dal foro stilomastoideo, quindi ha abbandonato il canale del faciale e lo
ritroviamo sulla superficie esterna della base cranica.Qui abbiamo una porzione pre parotidea e una
parotidea. Vediamo anche le branche collaterali che si staccano nella porzione pre parotidea (siamo nella
zona extra cranica). Queste branche sono costituite da fibre somatomotrici e sono rappresentate da un ramo
più robusto che si chiama nervo auricolare posteriore e poi da due branche più esili, un ramo per il muscolo
digastrico e un ramo per il muscolo stiloioideo.

Il nervo auricolare posteriore emerge dal nervo faciale, poco dopo l’attraversamento del foro stilomastoideo,
si porta posteriormente al meato acustico esterno risale verso l’alto e andrà a distribuirsi ai muscoli auricolari
(in particolare al posteriore, ma invia delle fibre anche al superiore e anteriore). Invia inoltre dei rami
collaterali destinati al muscolo occipitale, andando a condividere questa regione di innervazione con altri
nervi cranici.

Poi c’è il nervo digastrico. Questa branca sarà diretta ad innervare il ventre posteriore del muscolo digastrico
(indicato con la x nell’immagine) ed andrà a emergere dal nervo faciale al di sotto del nervo auricolare
posteriore.

Poi c’è un ramo molto sottile che è destinato a innervare il muscolo stiloioideo.
Terminato il tratto pre-parotideo con questi tre rami collaterali, il nervo faciale si immette nella loggia
parotidea dando origine a quella che viene definita porzione parotidea.

In questa immagine vediamo molto bene il punto in cui penetra all’interno della ghiandola. La attraversa a
tutto spessore dirigendosi in avanti, in basso e lateralmente verso il margine posteriore del ramo della
mandibola. Ad un certo punto va ad incrociare la vena faciale posteriore (si vede bene in trasparenza
all’interno della ghiandola paratiroide), a questo livello si va a dividere nei suoi due rami terminali.

Un ramo che si chiama tronco temporo faciale e un tronco cervico faciale. Il temporo faciale sarà diretto
verso l’alto e in avanti e si compone di diversi rami per i muscoli pellicciai della testa che possiamo
individuare in una regione situata al di sopra di un piano orizzontale che facciamo passare per la commessura
labiale, quindi al di sopra della metà superiore della bocca.

Il tronco cervico faciale invece si dirige verso il basso e poi anteriormente, con i suoi rami di divisione andrà
a distribuirsi ai muscoli alla regione mentoniera, ai muscoli del labbro inferiore e anche al muscolo platisma
del collo.
In questa immagine apprezziamo meglio i due tronchi di divisione da cui originano i rami terminali del nervo
faciale, il tronco temporo faciale e il tronco cervico faciale (cerchiati in blu).

Dal temporo faciale abbiamo delle branche temporali e la branca zigomatica. La branca temporale andrà ad
incrociare l’arcata zigomatica, andrà ad innervare in parte anche i muscoli auricolari cooperando con il nervo
auricolare posteriore, ma soprattutto andrà ad innervare il muscolo frontale, una porzione del muscolo
orbicolare dell’occhio e il muscolo corrugatore del sopracciglio (che si trova in profondità della cavità
orbitaria).
Per quanto riguarda il ramo zigomatico, questo andrà ad attraversare l’osso zigomatico e possiamo dire che
andrà a dividersi in due contingenti di fibre: uno è destinato alla regione sotto orbitaria e andrà ad innervare
parte dell’orbicolare dell’occhio, i muscoli nasali e andrà ad innervare tutti i muscoli che si trovano al di
sopra della commessura labiale (risorio, zigomatica, quadrato labbro superiore, canino, incisivo, la metà
superiore dell’orbicolare della bocca).

Il tronco cervico faciale presenta 3 sotto diramazioni che sono chiamate ramo buccale, branca mandibolare e
ramo o branca cervicale. Il ramo buccale decorre superficialmente rispetto al muscolo massetere andando a
suddividersi in varie branche che andranno a innervare i muscoli che si trovano sotto la rima
buccale(esempio pare inferiore orbicolare bocca,il muscolo triangolare,quadrato del labbro inferiore). La
branca mandibolare, anche detta marginale, andrà ad innervare il muscolo depressore dell’angolo bocca e il
muscolo mentale. Il ramo cervicale, il più piccolo, scende verso il basso e innerva il muscolo platisma che è
il muscolo pellicciaio considerato facente parte dei muscoli del collo.
Andiamo a studiare il nervo glossofaringeo. E’ il nono paio di nervi encefalici (in verde nell’immagine) ed è
un nervo misto,quindi avremo la rappresentazione di fibre sensitive e motrici. Per quanto riguarda questo
nervo bisogna dire che, da un punto di vista clinico, è importante perché è coinvolto nel meccanismo della
deglutizione, nel meccanismo della percezione del gusto e per alcuni riflessi vascolari.
Andiamo a vedere le componenti del nervo. Abbiamo una componente motrice somatica che sarà destinata a
innervare il muscolo stilofaringeo ed alcuni muscoli della faringe (coopera con il decimo paio con il nervo
vago), possiede una componente effettrice viscerale, ossia vegetativa parasimpatica, che sarà destinata alla
ghiandola parotide. Rappresenta, per quanto riguarda le componenti sensitive, una componente della
sensibilità speciale per cui va a raccogliere la sensibilità gustativa dal terzo posteriore della mucosa linguale.

Dopo di che ha una componente sensitiva somatica per la cavità timpanica, per alcune parti della mucosa
faringea, per l’istmo delle fauci, per la tonsilla palatina e anche per delle regioni della lingua. Da ultimo
abbiamo la componente sensitiva viscerale che è destinata a raccogliere degli stimoli che provengono da dei
barocettori presenti a livello carotideo.
Per quanto riguarda la componente motrice somatica ha la sua origine reale nella porzione più cefalica, più
rostrale del nucleo ambiguo del midollo allungato. Ricordiamo che questo nucleo non è di pertinenza solo
glossofaringeo, ma è condiviso anche con altre due paia di nervi cranici che sono il decimo e l’undicesimo
quindi con il vago e l’accessorio.

Per quanto riguarda la componente effettrice viscerale parasimpatica, queste fibre avranno origine da corpi
cellulari che sono localizzati nel nucleo salivatorio inferiore (cerchiato in giallo), invece il nucleo ambiguo
(linea gialla) andrà a fornire delle fibre per il glossofaringeo, per il nervo accessorio e per il nervo vago.

Le componenti sensitive invece hanno origine da neuroni a T presenti in due gangli, infatti lungo il decorso
del nervo vedremo che sono presenti i due gangli. La componente sensitiva somatica presenta i suoi primi
neuroni, protoneuroni, della via a livello del ganglio nodoso o ganglio superiore. La componente invece
sensitiva viscerale e sensitiva speciale presentano i loro primi neuroni nel ganglio petroso o ganglio inferiore.
Per quanto riguarda la componente sensitiva somatica i cui protoneuroni, abbiamo detto che si trovano nel
ganglio giugulare, andranno con il prolungamento periferico a raccogliere la sensibilità dalle regioni
innervate da un punto di vista somatico e con il prolungamento centripeto andranno a portarsi a fare sinapsi
con il nucleo spinale del nervo trigemino. A questo nucleo vediamo che afferiscono le fibre del
glossofaringeo provenienti dal nervo glossofaringeo (colorati in blu).

I neuroni a T invece del ganglio petroso che trasportavano la componente della sensibilità viscerale, della
sensibilità gustativa speciale andranno invece a proiettare ad un altro nucleo che si chiama nucleo del tratto
solitario. Anche qui in questo nucleo arrivano fibre afferenti dal nervo glossofaringeo ma anche da altri
nervi.
Il nucleo del tratto solitario merita un approfondimento, perché se visto in proiezione frontale i due nuclei
bilaterali hanno nel complesso una forma di U, in cui nella parte craniale( che vediamo colorata in verde più
scuro) abbiamo il così detto nucleo gustativo, mentre nella parte inferiore abbiamo il nucleo commissurale.
Nella porzione commissurale arriva la sensibilità viscerale e in particolar modo arriverà la sensibilità
viscerale trasportata dal nono paio(glossofaringeo) e dal decimo paio (vago). Nella porzione invece gustativa
arriveranno le afferenze di tre nervi cranici, che sono il glossofaringeo, il vago e il settimo paio di nervi
cranici (faciale). Il nervo faciale raccoglie la restante porzione della sensibilità gustativa della lingua.

Ora tutte queste informazioni prese da gangli diversi che si trovano lungo il decorso di questi nervi cranici
vengono trasportate in questa parte craniale del nucleo del tratto solitario in maniera ordinata. Dopodichè i
corpi cellulari presenti nel nucleo gustativo emetteranno un assone che va a formare un tratto di sostanza
bianca all’interno del tronco encefalico che prende il nome di lemnisco gustativo, più in alto si unirà al
lemnisco trigeminale e decorre insieme al lemnisco mediale (ricordo che il lemnisco mediale si origina da
corpi cellulari che sono presenti nei nuclei gracile e cuneato).
Le fibre delle diverse componenti del nervo andranno a raggrupparsi in una serie di radicole che
emergeranno superficialmente andando a costituire l’origine apparente del nervo a livello del solco laterale
posteriore del bulbo, nella regione che si trova dietro all’oliva bulbare.

Da questa sede queste fibre così formate andranno a dirigere anteriormente e lateralmente e si troveranno
immerse in uno spazio liquorale che è rappresentato dalla cisterna pontocerebellare, ossia una cisterna dello
spazio subaracnoideo compresa tra il ponte e il cervelletto.
Subito dopo la loro origine apparente il nono, il decimo e l’undicesimo paio di nervi cranici si ritrovano nella
cisterna pontocerebellare. Questa è una cisterna subaracnoidea che è situata nell’angolo compreso tra le
superfici laterali del ponte del bulbo. E’ una cisterna piuttosto ampia che si estende anche anteriormente e
bilateralmente. In questa cisterna andrà a protrudere il flocculo del cervelletto e si andrà ad aprire il forame
di Luschka. A questo livello decorrono due ordini di nervi. Nella zona più alta della cisterna che viene
definita angolo pontocerebellare transitano l’ottavo paio di nervo acustico ed il settimo paio che è composto
dal faciale propriamente detto e dall’intermedio di Wrisberg.

Questa zona dell’angolo pontocerebellare può essere sede di tumori che in genere originano dal nervo
acustico e si chiamano neurinomi dell’acustico. Sempre in questa zona andranno a decorrere le arterie
cerebellari superiore e anteroinferiore, che dall’arteria basilare andrà a mandare i suoi collaterali verso il
cervelletto. Per quanto riguarda la parte bassa della cisterna pontocerebellare decorre il pacchetto dei nervi
misti (nono, decimo e undicesimo).
In questa foto vediamo una proiezione laterale dello stesso spazio, apprezziamo meglio l’angolo
pontocerebellare. Nella parte bassa invece della cisterna vediamo in sequenza il nono, il decimo e
l’undicesimo paio. L’angolo invece dietro comprende il settimo e l’ottavo paio.

Potrebbero piacerti anche