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Zeané Lao Shin Originario dell’Austria sembra che abbia incontrato il suo Mae-

stro in Cina, all’età di soli 14 anni, dopo essersi allontanato da casa alla ricerca
della sua via.
A 21 anni lasciò la guida del Maestro per trasmetterne gli insegnamenti in diversi
Paesi: tenne seminari e fondò case di studio in America, Giappone e in Austria.
Fece numerosi viaggi in India e nei Paesi confinanti e probabilmente visitò anche
l’Africa.
Sotto la sua guida, attraverso la meditazione Zen e altre tecniche taoiste e tradi-
zionali, molte persone hanno avuto la possibilità di fare esperienza diretta della
riscoperta della propria natura.
Come esperto di medicina orientale raggiunse la consapevolezza che il modo di
cibarsi è una chiave preziosa per porre le basi e sostenere lo sviluppo dell’Uomo
e il suo riconoscersi come essere spirituale.
Questo libro – al di là dello splendido ricordo che conservano dell’autore quan-
ti l’hanno conosciuto personalmente – rappresenta la testimonianza del suo in-
segnamento, ed è probabilmente uno dei più affascinanti libri di alimentazione
macrobiotica mai pubblicati.
Capitolo 1
La dottrina del Tao

La dottrina del Tao insegna l’Ordine Perfetto secondo le leggi della natura, dal grande
Universo fino al più piccolo utensile quotidiano.
L’infelicità deriva solo dall’ignoranza!

Il segno cinese di questa pagina significa Tao, o la Via.


Quale via?
È la strada sulla quale avvengono tutti i fenomeni, visibili ed invisibili.
Il segno simboleggia una testa – l’Uomo che percorre consapevolmente l’unica Via,
nel rispetto delle leggi della natura, cioè Yin e Yang (le due corna sulla sommità del capo).
Il segno a sinistra, che assomiglia a una S con la coda, significa “progredito”.
Per cui: un Uomo supera con Yin e Yang tutti gli ostacoli.

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Capitolo 2
Il segreto della via

In Cina esiste il detto millenario: Shin tu bu oerh!


Il corpo e la terra non sono due cose separate, ma una sola.
Gesù dice lo stesso: “Tu sei polvere e polvere ritornerai!”
Anche il corpo e lo spirito sono tutt’uno, non sono separati.
Spesso sentiamo questa frase e la condividiamo in pieno.
Ma come si mette in pratica questa verità e come ci si sente quando la si pratica e la si
sperimenta?
Noi sappiamo di questa unità, le religioni e le filosofie ne parlano.
In realtà però non abbiamo la più pallida idea della grande esperienza “corpo e spirito
sono uno”.
Molti ci sprecano su chiacchiere e pompose parole, che per i più sono incomprensibili
ed enigmatiche. Altri si perdono in continue interpretazioni e non ritrovano più la strada
della realtà. Tutto quello che riescono ad afferrare è solo un fantasma, la morte stessa.
Chi, fra tutte queste persone, sa veramente di non sapere?
Tutto ciò che ha perduto la segreta qualità della vita, è solo un fantasma. Non è triste
vivere e non potere nè sperimentare nè comprendere la vita stessa?
Macrobiotica significa: grande, vera vita (dal greco “makros” = grande e “bios” = la
vita). Antibiotico, al contrario significa: contro la vita. E gli antibiotici sono un importante
elemento della medicina sintomatica occidentale.
Perchè contro la vita? Per distruggere nel proprio corpo indesiderati batteri che si
suppone possano sviluppare la malattia?
Ma qual’è veramente la causa che fa nascere questi batteri? Da dove vengono? Perchè

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Cibo come via 3
Zeanè Lao Shin

alcuni frutti hanno il verme ed altri no? Perchè le zanzare pungono cosi spesso proprio
me? Tutti possono confermare che lei cucina bene perchè allora è proprio lei che si
ammala? Lui consuma solo cibi sani, il meglio è per lui appena sufficiente; nonostante
ciò è sempre malaticcio. Perchè? A tutti i miei bambini dò lo stesso cibo, per quale
motivo allora mio figlio è più debole di mia figlia? È Karma, destino, Dio o fede?
Mille domandano e innumerevoli rispondono. Varie diete salutari vengono decantate
da molta gente, facciamo cosı̀ svariati tentativi . . . Da nessuna parte, però, troviamo una
vera comprensione che ci apra gli occhi!
Ogni anno la primavera ci dona la sua bellezza.
Respiriamo, la forza della gioventù penetra nel nostro cuore.
In autunno, ancora, siamo testimoni di un altro miracolo: le foglie cadono dagli alberi,
le nuvole prendono un colore particolare, come se ci volessero raccontare qualcosa.
Gli animali cominciano a prepararsi per l’evento e l’Uomo diventa più calmo.
Milioni di tonnellate di verde ritornano nella terra, da cui provenivano, senza lasciare
traccia di sporco. Il lavoro procede perfettamente e puntualmente – mentre l’Uomo spaz-
za la sua immondizia da un angolo all’altro, ogni tanto si tira su con un caffè e ricerca
l’affermazione di sè ad ogni costo!
La natura, al contrario, si mostra semplice nella sua perfezione. Essa è là per chiunque
sia pronto al risveglio. Fortunatamente c’è un ordine, una legge non scritta che pervade
potentemente tutto l’Universo, che nutre la terra e opera nell’Uomo.
Questo istinto, che ci permette di percepire le leggi dell’Universo, è andato in gran
parte perduto. L’ordine naturale è stato dimenticato; questa degenerazione conduce per
via diretta, veloce e sicura, alla distruzione di sè. Non la bomba atomica, un vento troppo
forte, una gran calura o un gran freddo, la pioggia o la neve sono responsabili della nostra
sofferenza, bensı̀ il non conoscere la vita, l’ignoranza che, con orgoglio e arroganza,
se ne va impettita.
Chi non capisce, sente comunque, anche se non lo ammette, che qualcosa non è del
tutto giusto, che il suo equilibrio è disturbato. Di ciò soffre nel corpo e nello spirito.
Siamo finiti su un binario morto. Cominciamo a fare di nuovo pulizia in noi stessi ed
a riconoscere l’ordine dell’Universo!

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Capitolo 3
Capire – la nostra capacità di giudicare

Grazie al suo sviluppo biologico l’uomo ha la capacità di capire. Approfittiamo di questa


possibilità, anzichè brancolare nel buio senza senso per altri 1000 anni. . .
L’orizzonte dell’uomo moderno è, nonostante la sviluppatissima tecnica, ancora
tremendamente ridotto, addirittura infantile:
≪ Che abito ha addosso quella là?≫
≪ È proprio una cattiveria, quella cosa che mi hai detto!≫
≪ Oh, il signor dottore! Dagli il buongiorno!≫
≪ Ehi, senta, questo salame è una squisitezza!≫
≪ Vino, donne e canzoni – ne vado pazzo!≫.
In altre parole il gioco quotidiano dell’uomo è simile all’andare in bicicletta: spingere
verso il basso, piegarsi verso l’alto. Più in là non arriva la sua capacità di capire.
Questo è dualismo. Ci sono molti livelli del capire. Tutti siamo soggetti alla legge di
natura – del paradosso – per esempio fuoco e acqua, calore e freddo, amore e odio, bontà
e cattiveria.
La loro verità non è definitiva, bensı̀ di breve durata: se sono arrabbiato col mio vicino,
non è detto che anche mia moglie debba provare lo stesso sentimento. Oppure se ho
risparmiato molti soldi, non significa necessariamente una sicurezza per tutta la vita.
Tutti sappiamo il perchè, e tuttavia ognuno si attacca tenacemente al pensiero: sicurez-
za! Perchè poi? Noi avvertiamo istintivamente che c’è una sicurezza, ma non sappiamo
come raggiungerla.
Poichè oggi le cose materiali rappresentano il traguardo della vita, crediamo di poter
raggiungere la sicurezza in forma fisica: soldi e possedimenti – entrambi yang – o
libri e sapere – entrambi yin.

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Zeanè Lao Shin

L’una e l’altra via portano al fallimento.


Il nostro destino è di diventare uomini. Nel corpo siamo uomini e donne già dalla
nascita in questo mondo, più esattamente simili all’uomo; ma non siamo ancora in grado
di afferrare questo fenomeno.
Perciò sperimentiamo anche una forma di evoluzione spirituale, che è stabilita dalla
natura. Essa si compie come una settiplice spirale con i sette livelli:

1 meccanico
2 sensibile
3 emotivo
4 intellettuale
5 sociale
6 religioso e antireligioso
7 intuitivo, infinito

Tutti gli uomini iniziano con la nascita dal primo livello, quello che rappresenta la
conoscenza più bassa, per meglio dire la mancanza della vera conoscenza. Ogni livello
successivo porta con se una conoscenza più ampia. Allo stadio più alto la nostra cono-
scenza diventa universale, onnipresente – dal dualismo scaturisce l’unità. Questo è unità
di corpo e spirito, significa poter conoscere Dio. Solo qui l’uomo vede ciò che realmente
è!
Tutti gli altri gradini apportano un po’ alla volta esperienze, sono periodi transitori
che devono essere attraversati per raggiungere l’intuizione e l’unità. Per cui lo scopo
dell’uomo è quello di riconoscere sè stesso, il proprio Io, realizzarlo e sperimentarlo.
Parte della scienza vive oggi sul primo e sul secondo stadio: quello meccanico e quel-
lo sensibile. Uomini con una più alta capacità di giudizio capiscono che esiste solo un
principio che regola la vita intera fin nel dettaglio, per quanto piccolo e invisibile possa
essere, il mangiare e il bere inclusi.
È proprio secondo questo principio che tutto ciò che esiste al mondo e nell’Universo
può essere ordinato in una di queste due categorie: espansione yin, oppure contrazione
yang. Per far sı̀ che noi possiamo sperimentare la salute, la nostra libertà, la vita umana
dovrebbe essere il prodotto dell’equilibrio di queste due forze. Nell’alimentazione la
proporzione equilibrata oscilla – a seconda del clima e del luogo – da 5 a 7 yin per ogni
yang.
Nelle regioni di lingua tedesca la relazione è di 1 a 5. È evidente che il modo di
cucinare in estate deve essere diverso da quello invernale. Quando piove non c’è bi-
sogno di bere birra o vino al bar. L’aria umida verrebbe immancabilmente assorbita dal
corpo. Osservare tutto ciò è il compito di ciascuno; non può essere imparato in nessuna
università o lasciato sperimentare, al nostro posto; da qualcun altro.
Anche qui vale il detto: ≪Chi non semina, non raccoglie≫!

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Capitolo 4
Il corpo

Adesso che cominciamo a vedere gioia e infelicità, scopriamo che la gioia è l’equivalente
della salute, mentre l’infelicità è affine alla malattia. Colui che gioisce del raggio di
sole e ride anche quando gli cade una goccia di pioggia sul naso, non ha ancora perso
il senso della vita e può essere considerato sano.
Il contrario è negativo: siccome sento la mia scontentezza, dò la colpa agli altri, al
capo, al vicino, etc.. Se in quel momento non c’è nessuno da poter incolpare, allora
colpevole della mia miseria è lo stato o il partito, ma mai io! Questa scontentezza è
malattia.

Malattie Yin Equilibrio Malattie Yang


Scontentezza Gioia innocente Gioia scatenata ed egoista
Infelicità Libertà
Dipendenza Salute Dipendenza

Qui vediamo due tipi di gioia. Una è sinonimo di equilibrio, totalmente indipen-
dente dalle circostanze, mentre l’altra come estremo Yang è rozza.
La gioia di una tale persona non è ragionevole, non è naturale: essa necessita costan-
temente di altre persone per poter esistere. Senza gli altri questa persona è sola e vuota,
molto lontana dalla vera gioia. Una tale gioia è dipendente.
Ricordiamoci che ci sono anche due tipi di malattie: fisico-sociali e psichicoÂspirituali.
Dovremmo sempre chiederci:
Che cos’è la salute?
Che cos’è la malattia?
Che cos’è la morte?
Che cos’è la vita?
Che cos’è la guarigione?

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Zeanè Lao Shin

Risposte parziali non bastano. Non accontentatevi!


Un medico, per esempio, dimette un paziente come guarito se i sintomi della sua
malattia sono scomparsi, anche se dovessero, dopo uno o due anni, ripresentarsi o apparire
in forma totalmente diversa.
Se, in caso di cancro al seno, una parte della mammella venisse asportata e gettata tra
i rifiuti, non potremmo considerarla guarigione, poichè verrebbe a mancare una parte del
corpo, che lascerebbe insorgere di nuovo infiniti problemi.
La ragione della nostra dipendenza dagli specialisti, medici, psichiatri e guide spiri-
tuali sta nel fatto che noi non comprendiamo alcuna delle cinque domande citate sopra!
Trascurare l’essenza dell’uomo per adempiere alle abitudini quotidiane, è comodo, però
non porta a nessun risultato.
Allo stesso modo non è una soluzione studiare medicina, che – oltre ad essere mol-
to complicato – non è di nessun aiuto per dare una risposta a queste domande. Voler
proteggere il mondo con vaccinazioni contro le malattie infettive come vaiolo, febbre
gialla, colera etc. è infantile. Il vaccino produce, nella persona vaccinata, solamente una
condizione simile alla malattia. Il patrimonio immunologico del corpo viene in questo
modo stimolato. Questa però non è nè una guarigione, nè una soluzione dell’enigma!
Prescindendo dal fatto che molti a causa del vaccino si ammalano, il problema più grande
– la domanda sulla malattia, la vita e la morte – resta ancora irraggiungibile e mistico.
Nemmeno l’intelligenza altamente sviluppata dell’era tecnologica, di cui tanti sono cosı̀
orgogliosi, e neanche la presunzione riescono ad essere d’aiuto.
La vera vita resta nonostante tutto un enigma. Il problema non è da sottovalutare: in
Europa, ogni quattro persone una si ammala di cancro. E quasi tutti soffrono di reumatismi
e artrite. Allo stesso modo una spaventosa quantità di gente, ogni anno, si prende il
raffreddore, milioni soffrono di malattie al cuore.
Finchè la medicina curerà solo i sintomi, non ci sarà alcuna guarigione. Per questo la
degenerazione del popolo procede inesorabilmente e insorgono sempre nuove malattie.
L’unica via per uscire da questo incubo è diventare semplici e domandarsi seriamente:
≪ Che cos’è la vita?≫, ≪Cos’è la malattia?≫.
Queste domande riportano l’uomo verso la giusta direzione. E quando si è di nuovo
sulla via giusta, le altre domande si risolvono da sole.
Questo modo di pensare cosı̀ totalmente opposto al nostro è necessario per giungere
alla vera vita; e questo è ciò che si vorrà mostrare in questo libro. All’inizio notavamo
che gioia e salute hanno tanto a che fare l’una con l’altra, mentre l’infelicità è sinonimo
di malattia.
Facciamo un passo avanti: questi quattro fenomeni: gioia, salute, infelicità e malattia
stanno in rapporto diretto con il corpo. Ciò significa che senza il corpo non possiamo
assolutamente sentire se siamo felici o infelici. Il fatto stesso di vivere e di poter essere
allegri, velenosi, divertenti, gretti, cattivi e problematici è di per se una ragione per essere
contenti ogni giorno.
Visto cosı̀, se si osservano gli uomini e le loro malattie, tutto diventa estremamente

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interessante.
C’era, per esempio, una bella famiglia turca, con un figlio unico. Il bambino aveva sei
anni, il padre era medico, la madre una semplice donna. Fin dalla nascita il bambino era
muto. La sua bocca era sempre aperta, la saliva gli colava ininterrottamente fuori. Pensava
in modo normale, era sveglio e anche gli organi della parola erano, come risultò da una
analisi approfondita, a posto.
La domanda era: qual’è l’origine di questo mutismo?
Il padre aveva, in quanto medico di fama, la rara possibilità di chiamare ottimi specia-
listi dall’America, Svizzera, Inghilterra e Francia. Le diagnosi erano differenti: eredita-
rietà, tumore cerebrale, nervi danneggiati. . . L’unico punto di accordo: il bambino resterà
muto, con molte probabilità, per tutta la vita.
Tutti consideravano solo i sintomi. Non è triste?!
Oppure un altro caso: una graziosa donna di 27 anni, alle soglie del matrimonio si
ritrovò improvvisamente la pelle delle braccia e delle gambe dura e cadente. All’inizio
non ci badò, però divenne sempre peggio. L’elasticità della pelle andò totalmente perduta.
La ragazza era naturalmente molto infelice.
Se la pelle, soprattutto alla punta delle dita, è elastica è un ottimo barometro per
ciascuno. In caso contrario segnala una condizione di salute molto preoccupante.
Nessuno dei molti medici potè aiutarla. Come mai? Molti pensarono che derivasse dal
troppo sole (i medici appoggiano la gente, nella convinzione sbagliata che il cancro
della pelle possa svilupparsi a causa di una forte influenza solare). No, non dobbiamo
dare la colpa unicamente al sole.
Che cosa ne è dei popoli che vivono sempre sotto il sole cocente? Che il cancro derivi
da un eccesso di irradazioni solari è una diagnosi unilaterale e perciò falsa. La pelle è,
semplicemente, troppo debole e di conseguenza non riesce a sopportare i raggi del sole.
Ognuno quindi dovrebbe cercare la causa di una malattia prima di tutto dentro
di sè, sia che essa si presenti spesso o raramente.
Ancora sul bambino muto. L’origine del suo disturbo era del muco nei seni nasali, in
quantità tali che già prima della nascita aveva ostruito le vie respiratorie. Il bambino non
poteva più respirare attraverso il naso, perciò doveva sempre tenere la bocca aperta. Di
conseguenza, non poteva usare la bocca per parlare. Non è forse logico e semplice?
Io consigliai di applicare quotidianamente degli impacchi bollenti, per poter sciogliere
il muco indurito. Passarono molti giorni, la fiducia dei genitori fu sottoposta a dura prova.
Il muco non voleva sciogliersi. Al contrario, il bambino diventò più infelice e non volle
seguire la prescrizione di mangiare verdure verdi; chiedeva invece del formaggio.
La fiducia del padre venne meno. Invece la madre, una semplice donna senza istruzio-
ne, mi disse che trovava la diagnosi molto chiara, ma non sapeva spiegarsi come mai non
desse risultati positivi. Si pose in lite con il marito, che, nonostante le amare esperienze,
aveva ripreso fiducia nelle pillole e nei medici.
Guardai ancora una volta il bambino: nessun errore. Pregai la madre di insistere per

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avere dal marito ancora una settimana di tempo, prima di portare il bambino all’ospedale.
Alcuni giorni dopo il muco indurito cominciò a sciogliersi: un muco verde, bianco e
giallo venne espulso. Le feci avevano un odore terribile. Perchè poi? In seguito, la
guarigione progredı̀ velocemente.
Oggi il bambino parla correntemente. I genitori sono strafelici.

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Capitolo 5
I nostri organi

Possiamo capire e sentire i nostri organi molto meglio se partiamo da un punto di vista
che nemmeno la scienza moderna, con i suoi apparecchi altamente sviluppati, conosce e
comprende.
Gli organi sono yin (vuoti) o yang (pieni). Tutto ciò che è vuoto può essere definito
yin (capace di espandersi).
Useremo questo termine solo come aiuto per una comprensione reciproca. Tutto ciò
che è pieno può essere considerato come contratto o yang.
Gli organi yin sono vuoti e più vicini alla superficie corporea: stomaco, vescicola
biliare, vescica, intestino crasso, intestino tenue e il triplice focolare; questo non è in
realtà un organo, ma esercita comunque una funzione fondamentale.
Gli organi yang sono localizzati più internamente nel corpo e sono più compatti:
cuore, fegato, polmoni, milza/pancreas e il mastro del cuore.
Ogni cosa ha due lati, che si completano l’uno con l’altro. Anche con gli organi è cosı̀.
Ogni organo yin ha il suo organo yang:

Stomaco ............. Milza/pancreas


Vescicola biliare ............. Fegato
Vescica urinaria ............. Reni
Intestino crasso ............. Polmoni
Intestino tenue ............. Cuore
Triplice focolare ............. Mastro del cuore

Gli organi yang sono i centri per la circolazione, immagazzinamento e distribuzione.


Gli organi yin sono i centri per l’alimentazione e l’eliminazione.
Il triplice focolare regolatore del caldo e del freddo e il mastro del cuore non pos-

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sono essere spiegati facilmente con la terminologia della medicina moderna. Espres-
so in termini semplici, il triplice focolare è quell’organo che controlla e regola la
temperatura del corpo ed è perciò molto affine all’organo della pelle.
I tre sistemi – respiratorio, digestivo ed escretore – vengono regolati dal triplice foco-
lare.
Il mastro del cuore controlla il processo complessivo della circolazione ed è di conse-
guenza automaticamente in collegamento con tutto l’organismo.
Questi due organi, il triplice focolare e il mastro del cuore, esistono anche nelle più
primitive forme di vita: come pelle e sistema nervoso autonomo.

5.1 La vita si forma


Stomaco, milza, pancreas sono preposti all’assimilazione e alla distribuzione del cibo.
Quando l’essere vivente diventa più complesso, si formano il cuore e l’intestino tenue,
che regolano la circolazione del cibo sotto forma di liquidi e procurano ai prodotti di rifiuto
una via di eliminazione. Poi è la volta dei reni e della vescica. I reni producono l’urina,
che viene poi eliminata attraverso la vescica. Gli organi genitali si sviluppano dai reni.
Poi si formano il fegato e la vescicola biliare. Il fegato filtra le tossine, immagazzina
il nutrimento e produce degli acidi che la vescicola biliare immagazzina e distribuisce.
Similmente nella testa: dapprima si forma la bocca, poi il naso, poi le orecchie,
successivamente gli occhi e da ultimo si sviluppa il cervello.
I polmoni lavorano con una grande quantità d’aria. Anche il cervello lavora con
una grande quantità d’aria, per cui polmoni e cervello sono affini.
Solo gli animali terrestri posseggono dei polmoni. Il cervello, in essi, è più sviluppato
che negli esseri che vivono in acqua, poichè l’acqua contiene solo poco ossigeno.

5.2 Lo stomaco
Il primo organo nel processo digestivo è lo stomaco. Il cibo viene mescolato ai succhi
gastrici, scomposto e inviato lentamente all’intestino tenue in forma di mistura semifluida.
Grassi e proteine restano nello stomaco più a lungo dei carboidrati.
Per i vari cibi lo stomaco produce vari tipi di succhi gastrici. A seconda del tipo di
alimento che giunge nello stomaco, i succhi necessari alla digestione saranno yin o yang.
Bibite fredde e zucchero impediscono il funzionamento corretto dello stomaco
e da ciò nasce il rischio di un eccesso di acidità yin; bibite fredde paralizzano l’attività
gastrica, perciò è sempre meglio iniziare il pasto con cibi caldi e solidi, che attivano le
funzioni dello stomaco.

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I carboidrati come cereali e pane, devono essere già predigeriti bene in bocca;
devono essere ben masticati e ben mescolati con la saliva, che possiede degli enzimi
stimolanti per la digestione.

Gastrite, ulcera e quasi tutti i problemi gastrici e del tratto duodenale hanno soprat-
tutto due origini: cattiva masticazione e troppo cibo dalle qualità estreme come alcool,
zucchero, carne, salumi, sale e caffè.
I problemi gastrici sono rivelati dalla mancanza d’appetito, dalla lingua, dalle labbra
e naturalmente dalle feci.

5.3 Milza e pancreas


La milza e il pancreas possono essere considerati come un solo organo, supplementare
dello stomaco.
Questo organo distribuisce il nutrimento in tutto il corpo ed ha il controllo sulla
volontà e la memoria.
Quando la milza e il pancreas sono disturbati nelle loro funzioni, l’uomo perde la
forza di volontà. Se si rimettono a lavorare bene, ritorna la forza di volontà. La tendenza
a dimenticare e a crearsi troppi problemi dipende dalla milza, segnala un problema di
milza.
Epatite e diabete, che sono malattie del sangue, sopravvengono perchè la persona
possiede troppa poca energia che attraversa il corpo. Tutte le malattie che produco-
no un colorito giallo nella pelle, come il diabete e l’epatite, sono conseguenza di una
cattiva funzione della milza-pancreas. I dolci sono il più grande pericolo per la milza-
pancreas. Una volta, le malattie di questo organo erano una rarità. Oggi sono ormai
comunissime.

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5.4 Il cuore
Il cuore è il grande yang: rosso, contratto e molto attivo. Regola la circolazione del
sangue che invia in tutto il corpo. Se il corpo è forte, è forte anche il cuore. Spesso
avviene che vene ed arterie diventino dure (yang). Questa condizione viene denominata
sclerosi. Ha come conseguenza che la pressione arteriosa può raggiungere a volte, dei
valori pericolosamente elevati.
Molti altri disturbi cardiaci derivano parimenti da una condizione molto yang. Le
persone che ne sono soggette, sono estremamente attive e hanno un viso dal colorito
rosso. Spesso si produce una pressione alta a causa della contrazione dei reni, cosa che
costringe il cuore a lavorare di più per mantenere il sangue in circolazione.
Se il cuore è debole, il sangue non riesce più a raggiungere piedi e mani e la
conseguenza è un senso di freddo alle estremità.
Lo stesso senso di freddo può essere causato da un eccessivo uso di sale, che trat-
tiene il sangue nel centro del corpo e perciò si avverte un un senso di freddo. Se però
la circolazione riprende a funzionare bene, si avverte subito un senso di calore.
Lo zucchero ha l’effetto contrario. Le calorie dello zucchero entrano nel sangue e
producono calore; con il tempo però si produce un raffreddamento. L’alcool produce lo
stesso effetto.
Una condizione yin del cuore può sopravvenire a causa di una lunga malattia, di un
cattivo funzionamento delle valvole cardiache o dell’endocardio. Persone che si trovano
in queste condizioni sono pallide e hanno generalmente una pressione bassa.
I disturbi cardiaci si rivelano mediante il colorito del viso, del corpo e in gonfiori
in diverse zone, come il naso e i polpastrelli, ma anche nel ridere in modo esagerato o
raramente.

5.5 L’intestino tenue


L’intestino tenue completa la digestione degli alimenti e inizia la produzione del sangue,
che verrà poi completata nel fegato. La flora batterica dell’intestino tenue è responsabile
di questo lavoro.
Prendiamo come esempio le radici di una pianta. I batteri che vivono nella terra scom-
pongono instancabilmente tutto quello che una volta era cresciuto dalla terra, per produrre
sufficiente nutrimento per il prossimo inizio di una vita. Proprio cosi succede con i bat-
teri dell’intestino tenue. Scompongono gli alimenti per produrre sufficiente sangue per il
nutrimento di tutto il corpo.
Corpo e terra sono una cosa sola e non separati!
Con la nostra intelligenza limitata, distruggiamo i batteri nella terra con i prodotti
chimici e anticrittogammici. Con ciò deprediamo la terra di forme di vita estremamente
necessarie.

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Quando mangiamo cibi raffinati, trattati chimicamente, facciamo con il nostro


intestino tenue la stessa cosa che con la terra: uccidiamo delle forme di vita che sono
tra le più importanti. Ma se ritorniamo in noi stessi e mangiamo del cibo naturale allora
ritroviamo la capacità di trasmutare dal mangiare tutti gli elementi a noi necessari.
Però questa capacità in molti è andata perduta a causa di un tipo di alimentazione che
ha violato la legge di natura. Il dolore ne è la conseguenza.
Cosı̀ come la terra non produce più niente se l’uomo la sfrutta troppo, e ha bisogno
di una pausa per rigenerarsi, cosı̀ è anche per l’uomo. Egli deve accettare il fatto che le
funzioni del suo corpo per un certo tempo non possano espletarsi normalmente.
Mancanza di vitamina B, perdita di peso, e anemia sono le conseguenze di un intestino
tenue che funziona male.
Lo zucchero, la carne, i prodotti chimici etc. hanno un effetto dilatatorio e indeboli-
scono l’intestino; poichè ne distruggono i batteri.
Una tale alimentazione non è appropriata per la trasmutazione! Si può continuare a
vivere artificialmente, ma il senso del miracolo della vita resta un enigma.

La via del cielo è


fare il bene e nulla danneggiare,
la via dell’uomo santo è
fare e non litigare.

Lao Tse

5.6 I polmoni
I nostri polmoni sono come un albero capovolto. Assorbono ossigeno ed emettono anidri-
de carbonica. Le piante verdi assorbono anidride carbonica ed emettono ossigeno.
Se osserviamo questo processo da un punto di vista yin/yang vediamo che le piante
sono yin e perciò attirano yang – l’anidride carbonica – e respingono yin, l’ossigeno (yin
e yin si respingono l’un l’altro, cosı̀ come si respingono due poli negativi. I polmoni, al
contrario, sono yang per cui attirano yin e respingono lo yang anidride carbonica.
Madre natura ci offre un’abbondanza di vegetazione. Senza di essa non potremmo
vivere. L’aria è importante! Ben il 25% dell’aria che respiriamo viene usata dal cervello.
Oltre che tramite il cibo siamo in diretto contatto con l’ambiente esterno anche grazie
ai polmoni. Come sono da compatire quelle persone che riducono il loro corpo in un
modo tale che non vogliono o non possono mangiare quasi più verdure!
La carenza di ossigeno rende stanchi, produce ristagni e blocca lo sviluppo del-
la propria evoluzione. I polmoni sono l’organo che si sviluppa per ultimo nel ventre
materno.
Il lavoro intellettuale rende molto più stanchi del lavoro fisico e non il contrario.

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Con il lavoro fisico i polmoni respirano automaticamente più forte, mentre con il lavoro
intellettuale – come leggere, preoccuparsi, scrivere, pensare, etc. – la respirazione
è più debole, e perciò non è in grado di provvedere ad una buona circolazione del
sangue.
La stanchezza viene provocata dalle mancanza di ossigeno nelle cellule! Se sie-
te stanchi, sedetevi per cinque minuti. Per prima cosa rilassatevi, poi espirate e
inspirate lentamente e profondamente.
Spesso con questo sistema si elimina persino il mal di testa. È ovvio che per una
respirazione corretta il presupposto è mantenere diritta la spina dorsale!
Una buona respirazione “viene dall’intestino” (respirare con la pancia). La migliore
“viene dai talloni”. L’inizio per una crescita sicura sono la giusta alimentazione (yang) e
la giusta respirazione (yin).
Difatti respirare bene è meglio dell’agopuntura, dell’omeopatia, delle medicine e

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dei massaggi. È veramente efficace poichè lo si fa da soli e non si dipende da nessuno.


Tutti i problemi psichici hanno un’origine fisica! La stanchezza è il primo e l’ultimo
di tutti i segni nello sviluppo della malattia.
L’attività dei polmoni dipende da tutti gli organi, dal sistema nervoso autonomo e an-
che dalla nostra volontà. I problemi ai polmoni derivano principalmente dal consumo
dei latticini e non dal fumo! Solo quando il grasso si deposita come un lubrificante
sulle pareti interne dei polmoni, vi resteranno appiccicati dei residui di fumo.
Carne e salumi hanno molti grassi, anche se voi intelligentemente e in modo accorto,
le avrete acquistate “magre”. L’effetto dell’autosuggestione che la carne abbia un buon
sapore si modifica sorprendentemente con una buona respirazione.
Questo mostra che, a causa del consumo di latte e carne i polmoni respirano solo
superficialmente e disordinatamente.
I problemi polmonari si manifestano nella pelle, nel colorito della pelle, alle guance e
alle narici. Tutti i problemi polmonari derivano da una alimentazione sbagliata e possono,
d’altro canto, essere guariti solo con la dieta appropriata.

5.7 La vescica
La vescica raccoglie l’urina che proviene dai reni e la immagazzina fino allo svuotamento.
Poichè l’acqua si espande quando la si svuota, è yin.
La vescica è un organo cavo e dilatato, perciò è altrettanto yin. I problemi alla vescica
sono rari. Se esistono, allora derivano da troppo yang.
La cura è facile. Il calore, che è yang, ha – applicandolo – un effetto yin per la
vescica: essa si dilata nuovamente e si calma.

5.8 I reni
I reni filtrano il sangue dalle tossine e da prodotti di rifiuto e li convertono in urina.
I reni, che hanno più o meno la grandezza delle nostre orecchie, compiono, nonostante
la loro piccolezza, un enorme lavoro.
Ogni giorno vengono filtrati circa 110 litri di sangue, però vengono eliminati solo
circa due litri di urina (nei macrobiotici meno). Il resto, dopo il filtraggio, torna di nuovo
in circolazione passando attraverso minuscoli canaletti.
Un’altra eliminazione, che è per composizione molto simile all’urina, è il sudore. Se
viene a mancare la capacità dei reni di filtrare bene i prodotti di rifiuto, il corpo
cercherà automaticamente di espellerli attraverso la pelle.
Ciò significa che all’origine di ogni malattia della pelle ci sono dei reni danneggiati.

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Cibo come via 17
Zeanè Lao Shin

Nessuno di noi è veramente senza colpa, cosı̀ come ci piacerebbe credere!


Il paradosso è che nessuno si vuole creare dei problemi, e tuttavia oggi tante persone
soffrono di problemi ai reni!
Come mai? È molto semplice: ci sono alimenti che producono nel corpo molti
rifiuti, per es. pollame, salumi, carne, etc..
Se per lunghi periodi questi prodotti vengono consumati in grandi quantità i reni ven-
gono sovraccaricati di tossine, che producono una contrazione dei pori, per cui si rende
impossibile una buona filtrazione e una gran parte delle tossine torna di nuovo nel sangue.
Questa sovrabbondanza di liquidi costringe il cuore a lavorare alacremente e la pressione
sanguigna aumenta.
La pressione alta deriva da problemi ai reni! E tutto questo succede perchè il cuore
cerca di sollevare i reni dall’eccesso di lavoro.
Problemi ai reni si evidenziano dalle borse sotto agli occhi, ai piedi, sulla pelle,
nell’urina e dal colore della pelle su tutto il corpo.
Se per esempio si mangiano cibi salati, l’urina diventa di colore bruno e diminuisce di
quantità, poichè il sale trattiene l’acqua nel corpo.
Problemi yin derivano da un estremo yin, come la “pillola”, i medicinali, lo zucchero,
il gelato, il caffè, l’aceto, la vitamina C.

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Cibo come via 18
Zeanè Lao Shin

Le funzioni sessuali vengono controllate dalle ghiandole surrenali. I reni so-


no i controllori degli organi sessuali e dipende dalla qualità dei reni, se insorgono
problemi sessuali.

5.9 L’intestino crasso (colon)


L’intestino crasso produce un fluido fortemente alcalino che aiuta i batteri nel loro com-
pito di fermentare e decomporre i resti alimentari. Produce anche gas e aiuta a favorire
l’espulsione delle feci.

Quasi tutti i gas provengono dall’intestino crasso. Qui vengono anche assorbite le
sostanze nutrive contenute nei resti del cibo, viene assorbita l’acqua, si formano le feci e
vengono accumulate fino alla loro evacuazione.
In breve, la digestione viene completata nell’intestino crasso. Se l’intestino crasso
non assorbe abbastanza acqua, si ha la diarrea; se assorbe troppa acqua, si verifica la
costipazione. I problemi dell’intestino crasso sono rivelati dal labbro inferiore e dalle
mani.

5.10 La vescica biliare


Qui viene accumulata la bile che è prodotta dal fegato. La vescicola biliale regola il
flusso dellla bile nel duodeno. Se il passaggio è bloccato, le feci diventano bianchicce
e la pelle assume un colore giallastro, poichè la bile, anzichè nel duodeno, si riversa
direttamente nel sangue.

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Cibo come via 19
Zeanè Lao Shin

La bile è necessaria per la digestione dei grassi, e da alle feci il loro colore caratteri-
stico. Le bibite ghiacciate, il gelato, i grassi, i salumi, lo zucchero, etc. sono le cause del
blocco della vescicola biliare e della produzione di calcoli.
Non è vero, come comunemente si pensa, che gli unici responsabili siano i grassi.

5.11 Il fegato
L’intestino tenue produce sangue nuovo, che viene poi filtrato dal fegato delle tossine
prodotte durante la digestione. Il fegato forma anche acidi, ricavandoli dalle importanti
e utili componenti sanguigne che sono nella bile, partecipa alla formazione del sangue e
alla sua scomposizione.
Esso accumula e distribuisce il nutrimento per l’intero organismo.

Se noi al mattino prima di colazione, facendo pressione sul fegato avvertiamo


dolore, ciò dipende dal fatto che esso è gonfio e duro. Come un palloncino che, gon-
fiandosi, è diventato via via più teso. Questa condizione può portare ad una seria malattia
di fegato, con forfora, caduta dei capelli, disturbi della vista e cambiamento di colore nel
viso. Le cause ne sono non solo l’alcool, ma anche le droghe, le medicine, l’aceto, lo zuc-
chero, i prodotti chimici in ogni forma, per es. i coloranti, gli sbiancanti etc. e soprattutto
troppo cibo. Digiunare o mangiare di meno aiuta rapidamente, e in più devono essere
evitati i cibi yin e le medicine.
È opinione comune che chi sopporta male o per nulla l’alcool è debole. È proprio il
contrario!
Più le condizioni del fegato sono buone, più velocemente esso reagisce al “cibo

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Cibo come via 20
Zeanè Lao Shin

sbagliato”. In altre parole: sentirsi il viso in fiamme dopo un solo sorso di birra è
un gran buon segno. Dobbiamo essere disposti a smascherare l’educazione sbagliata
e il falso sapere, altrimenti non ci sarà possibilità di comprendere. Allora avverrà la
conversione secondo l’ordine visibile della natura, che rimane invisibile e chiuso, finchè
siamo preda delle emozioni.

Le emozioni sono il prodotto di un’alimentazione non equilibrata e di organi in disar-


monia. Di questo parleremo più a lungo in seguito.

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Capitolo 6
La via della natura

La ragione di questa introduzione alla conoscenza di un modo umanamente dignitoso di


nutrirsi è quello di ritrovare in breve tempo la chiave perduta per orientarsi nella vita e
per ristabilire l’equilibrio fra cielo e terra non importa a quale religione o ideologia si
appartenga.
Se due persone iniziano a percorrere la via della natura, le motivazioni della loro
decisione non devono necessariamente essere le stesse. Uno può trovare misera la sua vita,
perchè il suo corpo è sofferente. Innumerevoli malanni cronici lo tormentano, la fiducia
nel medico si è improvvisamente mutata in disperazione. Gli diventa sempre più chiaro
che un cambiamento nella sua alimentazione potrebbe apportare una modifica della sua
situazione personale. Questa forma di ispirazione potremmo definirla più precisamente
yang o fisica.
L’altro, invece, vive più secondo natura. Egli sente in qualche modo che nel cosmo
vige un Ordine e pensa che la natura potrebbe essere la via per raggiungere armonia e
saggezza. Una tale ispirazione è di tipo spirituale, ovvero yin.
Il primo tipo è troppo coinvolto nelle gioie e nei dolori di ogni giorno, cosı̀ che non può
vedere le ampie e aperte prospettive. Una tale persona deve rafforzare le capacità yin del
pensiero per arrivare alla conoscenza di sè. L’altra è troppo bloccata nelle sue idee e ha
bisogno dell’energia della terra per poter conoscere il mondo dello yang attraverso
un’esperienza immediata. Insomma si entra in contatto diretto con la domanda: ≪Chi
sono io veramente?≫. Si riflette su cosa significhi essere un “Uomo” e si impara a creare
un equilibrio fra le forze contrapposte in sè e fuori di sè.
Questo equilibrio non è comunque immutabile. Le idee e i giudizi cambiano continua-
mente in ognuno che esperimenti la via della natura. Come tutto, anche questo processo
segue un ciclo: tempi di grandi scoperte si alternano a periodi di più lenta conoscenza,
giorni di meraviglioso benessere lasciano posto ad altri di fisica e psichica depressione.
Questi estremi scompaiono man mano che il corpo riconquista la sua naturale purez-

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Cibo come via 22
Zeanè Lao Shin

za. Questo periodo di passaggio mostra alcune caratteristiche che si dovrebbero vivere e
conoscere, per non smettere e ritornare cosı̀ nel vecchio mondo abituale e nella prigionia.
Tutti quelli che hanno ingerito troppi liquidi, passando al modo di vivere macrobioti-
co soffrono di digestione incompleta e anche diarrea. Il corpo può essere sovraccario di
alcuni tipi di elementi dalle qualità estreme: acqua, grassi, proteine, zuccheri. Tra questi,
l’acqua è quella che viene eliminata più velocemente, quando il corpo si contrae (yanghiz-
za). Spesso si ha obesità perchè il corpo trattiene troppa acqua. Subito dopo l’inizio
di una alimentazione bilanciata comincia a sciogliersi il grasso. Entrambi, acqua e
grasso, vengono eliminati sotto forma di diarrea. L’espulsione di proteine in eccesso
si riconosce dal fatto che i muscoli diventano più sottili. Se sono molli e flaccidi, presto
acquistano più tono. Se erano rigidi e tesi, incominciano allora a rilassarsi.
Molti si lamentano della costipazione. A seconda delle condizioni dell’intestino, alcu-
ne persone non avranno evacuazione, oppure l’avranno in modo irregolare per un periodo
che va da alcuni giorni fino a tre/quattro settimane dopo che avranno iniziato a mangia-
re macrobiotico, o addirittura saranno per mesi molto irregolari. Tali persone hanno –
come conseguenza di una alimentazione estremamente yin – un intestino fortemente
dilatato.
Se si smette di mangiare cosı̀ yin (liquidi, frutta, zucchero, pane bianco, etc.),
gli intestini cominciano a contrarsi. Il continuo alternarsi di contrazione e dilatazione,
attraverso cui l’intestino si svuota, viene ora a mancare. In altre parole: in passato l’inte-
stino si è esaurito con il continuo passaggio da condizioni estremamente yin a yang, ma
comunque costretto all’evacuazione. Questo movimento intestinale viene ora interrotto
da una forte yanghizzazione. È un inizio di guarigione.
Generalmente la costipazione annebbia la mente, in questo periodo di transizio-
ne, invece la testa resta lucida. All’inizio si espelle l’urina più spesso del normale;
essa è scura e torbida, a causa della quantità di proteine e di grassi che vengono
eliminati dal corpo.
Può succedere che, un mese dopo l’inizio di questo diverso modo di mangiare, alcuni
genitori ansiosi portino il loro bambino dal dottore, per farlo visitare. Se gli vengono
trovati grassi e proteine nell’urina, il medico consiglia di sospendere la dieta e di fargli
mangiare più burro e carne, poichè egli collega i sintomi con certe malattie. Per noi sono
invece dei segni positivi.
Si può fare la prova seguente: al mattino si mette la prima urina in un vasetto e la si la-
scia riposare per dieci minuti. Non si dovrebbe vedere alcun deposito (color birra). Dopo
un’ora, una mezza giornata o ancora più a lungo, il color birra non dovrebbe aver subito
mutamenti, dopo un prolungato riposo un certo sedimento è normale. Ogni cambiamento
di colore e di densità indica quale prodotto è stato eliminato.
Spesso si verifica anche una diminuzione del desiderio sessuale, che può durare da
sei mesi ad un anno, e a volte anche da due fino a cinque anni. La durata dipende dalle
condizioni fisiche. Quando il corpo comincia a “riaggiustarsi”, la forza vitale si con-
centra dapprima negli organi più interni e più importanti: il cuore, l’intestino, i reni.
Poichè gli organi della riproduzione non sono importanti per la vita individuale, essi
vengono, secondo la legge di natura, ristabiliti nella loro funzione solo più tardi. Ciò

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Cibo come via 23
Zeanè Lao Shin

dipende dalla rigenerazione degli organi più importanti.


Si può confrontare questo processo con l’annaffiare un albero rinsecchito: prima viene
rafforzata la radice, poi il tronco, mentre le foglie continuano ad avere il loro aspetto
appassito.
Quando il desiderio sessuale ritorna è più forte, equilibrato e legato ad una soddisfa-
zione più profonda.
Anche la mancanza delle mestruazioni può essere una conseguenza del cambiamento
di alimentazione. Oggi il 95-98% delle donne ha problemi con le proprie regole: dolori,
irregolarità, a volte troppo scarse, altre troppo abbondanti, oppure periodi di totale assen-
za. Questo indica gravi problemi alle ovaie e agli organi sessuali. Se una donna, dopo il
cambiamento dell’alimentazione non dovesse avere alcuna diminuzione delle mestruazio-
ni, significa, che i suoi organi genitali sono sani o che qualcosa è sbagliato nel suo modo
di praticare la Via.
Questo problema è collegato con la guarigione del corpo: nella maggior parte delle
donne si verifica, con il cambiamento di alimentazione, una sospensione delle regole della
durata di alcuni mesi ma che si può protrarre fino a due anni. Se avranno percorso la via
della natura con dedizione e riconquistato il ritmo naturale del corpo riavranno le loro
regole ogni 28 giorni – puntualmente e senza dolori e crampi.
Di nuovo, i dolori del processo di guarigione sono soltanto uno stadio intermedio,
paragonabile con la citata situazione dell’albero. Non si guarisce mai subito e al cento
per cento; anzi, il risanamento delle varie parti del corpo si verifica in tempi diversi.
Tutto procede lentamente, ma con continuità.
Il dolore: molte persone vogliono scansare i dolori e le scomodità della vita, senza
considerare che sono espierenze enormemente neccessarie per coloro che vogliono diven-
tare forti. È meglio sopportare dei dolori transitori, che derivano dal fatto che il corpo
si trova in una condizione miserabile, anche se questa situazione dovesse durare parec-
chio tempo. Tali dolori sono tipici nelle persone che hanno consumato regolarmente
caffè: se rinunciano improvisamente al caffè, provano dolori alla nuca, al ventre o ai reni.
Talvolta i dolori possono essere tali da impedire di camminare.
A causa di una alimentazione estremamente yin, alcuni organi, tessuti e nervi si sono
dilatati; se questo tipo di alimentazione viene sospesa, inizia la naturale contrazione.
I tessuti degli organi e le cellule nervine non sono la stessa cosa: i nervi si contraggono
lentamente e per questo vengono schiacciati dai tessuti adiacenti che eliminano l’acqua
più velocemente. A questo stadio molti perdono il coraggio e si ributtano sullo zucchero,
grassi e alcool. Di conseguenza le cellule del corpo si dilatano nuovamente e non premono
più sui nervi, cosı̀ che il dolore scompare. A causa di questa esperienza si crede che
l’alimentazione macrobiotica sia una dieta terribile.
Continuate a mangiare bene e in modo giusto e applicatevi quotidianamente, se è
necessario, delle compresse di zenzero sulle parti doloranti!
Non di rado si verifica un indebolimento della vista. Circa due-tre settimane dall’inizio
dell’alimentazione macrobiotica, alcuni noteranno di leggere peggio di prima: questo può

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Cibo come via 24
Zeanè Lao Shin

durare alcuni mesi.


Il motivo è il seguente: il globo oculare era dilatato, il che è causa di una vista
debole. Il cambio di alimentazione produce una contrazione della “gelatina” che si
trova all’interno del globo oculare più veloce di quella del cristallino, cosı̀ che la luce
che arriva al cristallino non si riflette sulla retina. Un paziente con un glaucoma può
diventare quasi cieco nelle prime settimane; se egli però non desiste e continua la dieta
equilibrata, guarirà certamente. Naturalmente a volte succede anche il contrario: molti
vedono meglio già poco dopo il cambiamento di alimentazione.
La caduta dei capelli, come conseguente passaggio ad una alimentazione naturale,
può diventare un grosso problema per le ragazze che, sebbene mangino correttamente,
non riescono a capire questa reazione della natura. In realtà crescono lentamente nuovi
capelli, il che è facilmente osservabile sopprattutto in persone con una capigliatura rada.
I capelli iniziano a ricrescere dapprima là dove si riscontra una calvizie e questo non è
affatto un miracolo.
L’uomo ha, per natura, i capelli e non parti calve sulla testa. La calvizie si verifica solo
quando non si è prestata attenzione, per almeno alcuni anni, al preciso modello dell’uni-
verso (Zeané insegnava che l’universo era foggiato come il corpo umano) che è il nostro
corpo, cioè significa che per anni si è mangiato in modo disordinato.
Fuoriuscita di otturazioni dentarie: poichè anche i denti si contraggono e premono
sulle otturazioni, esse escono. Si dovrebbe perciò attendere da sei mesi ad un anno prima
di fare nuove piombature, fino a che le condizioni del corpo si siano, in una certa misura,
stabilizzate.
Se il dentista vi toglie un dente, normalmente chiude il buco, affinchè i denti vicini non
diventino traballanti e cadano. Se voi però mangiate bene e usate un dentifricio yang
(Dentie), i denti resteranno ben attaccati e non si muoveranno nonostante manchi un
dente vicino.
È importante mantenere la bocca alcalina. Molti popoli primitivi non si puliscono mai
i denti, che diventano sı̀ gialli, ma che restanno forti e senza carie.
Sapete che la pulizia dei denti è la conseguenza di un modo di mangiare sbagliato?
Chi ingerisce cibi di qualità estrema, deve pulirsi quotidianamente i denti per mantenere
la cavità orale pulita e per proteggersi dall’iperacidità.
Febbre lieve e brividi: normalmente le tossine nel sangue vengono neutralizzate con
un’azione di filtraggio e eliminate con l’urina. Se nel corpo vi è una gran quantità di
tossine, esse devono essere bruciate, e perciò si produce la febbre. Nonostante una
urinazione abbondante, non possono venire eliminate tutte le tossine che circolano nel
sangue.
Senso di freddo: soprattutto nel primo inverno è frequente una ipersensibilizza-
zione al freddo; nell’inverno successivo si reagisce meglio, poichè il corpo si è già
adattato; nel terzo inverno si è in grado di uscire senza cappotto. Il contrario si ve-
rifica in estate: la prima calura è particolarmente fastidiosa, poi, l’anno successivo, ci si
sente costantemente freschi. Vedrete che non avrete più bisogno di cambiare in modo
sostanziale i vostri abiti durante tutto l’anno.

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Cibo come via 25
Zeanè Lao Shin

Ciò dipende naturalmente dalla capacità di adattamento del corpo. Per esempio è più
un segno di buona salute quando ci si ubriaca con una piccola quantità di alcool, quando
il viso diventa rosso e il polso aumenta, che il bere molto, senza avvertire nessun effetto.
Nel primo caso, il corpo reagisce molto rapidamente. Esso è anche in grado di adattar-
si più facilmente al caldo quando si arriva dal freddo in una stanza riscaldata. Il passaggio
dallo zucchero e dalla carne ai cereali e alle verdure può avere come conseguenze mol-
te altre temporanee eliminazioni: calcoli renali, eliminazione di vermi dalle feci e dalla
bocca, espulsione di tossine attraverso la pelle in forma di pus, foruncoli, ascessi, prurito,
impurità, macchie, etc.
Il riso integrale stimola questa eliminazione di scorie e può portare in superficie ad-
dirittura lo stronzio 90. Il successo in questo processo di purificazione lo si riconosce
facilmente se si confrontano persone, che hanno percorso la Via della Natura per due
o tre anni, con quelle che mangiano abitualmente prodotti del supermercato. Dopo
la scomparsa di pus e foruncoli, scopriamo che una tale persona è diventata molto più
piacevole e tranquilla, ciò significa che l’eliminazione ha interessato anche l’interno del
corpo.
Riso e altri cereali fanno fuoriuscire i foruncoli, perchè vengono eliminate le tossine.
Se si rende necessario rallentare un’eliminazione troppo forte, basta diminuire la quantità
di cereali dall’alimentazione o tralasciarla addirittura. Naturalmente non si creda che la
scomparsa dei sintomi sia desiderabile!
Ognuno lo stabilisce da sè, a seconda della sua volontà di guarire e della sua disposi-
zione ad assumerne le conseguenze.
La durata di questa fase intermedia dipende dall’esperienza e dallo stato dell’interes-
sato. Se però ne guardiamo lo sviluppo a grande distanza avremo il seguente quadro: le
due persone – una vede le cose in modo fisico, l’altra ha una predisposizione alla spiri-
tualità – mutano col tempo verso una maggiore capacità di comprendere. Anzichè vedere
da una parte, il corpo come un insieme di tessuti, cellule, sangue e ossa e, dall’altro come
energia spirituale (Chi), esse riconoscono che corpo e spirito sono un tutt’uno.
Considerare il cibo semplicemente come un insieme di carboidrati, grassi e protei-
ne, significa vederne solo la materia. Al contrario, se lo si considera come energia
materializzata, come un regalo della vita, allora se ne coglie l’aspetto spirituale.
Queste sono le due faccie dell’esistenza.
Un uomo che è troppo yin pensa che l’uomo sia spirito e non corpo. Uomini troppo
forti (yang) e coloro i quali si occupano della forma fisica pensano che l’uomo sia solo
un corpo fisico. Persone cosı̀ diverse hanno differenti immagini di questo mondo. Il loro
sistema nervoso non è lo stesso: l’uno è molto yin, l’altro yang.
Lo stato del sistema nervoso è condizionato dall’alimentazione, dalla qualità del
nutrimento fisico e psichico. Se mangiamo in modo armonico, vedremo presto l’uomo
come una cosmica armoniosa unità.
Questo allinearsi con l’ordine della natura, fa sviluppare, col tempo, in tutti, una con-
cezione del mondo che abbraccia tutto e che spesso si presenta come segue: nei primi due

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Cibo come via 26
Zeanè Lao Shin

anni i neofiti sono spesso arroganti, altezzosi, negativi e rifiutano gli altri; pensano: ≪Io
sono sano, mentre tutti gli altri sono naufraghi. Io capisco l’ordine universale del cielo
e della terra, gli altri invece non ci capiscono niente≫; oppure: ≪La mia famiglia non mi
capisce, perchè ha perduto la conoscenza diretta≫.
Nel giro di 3-5 anni si presentano sorprese e dubbi: ≪ Molte di queste regole di
alimentazione sono materiali, che ne è dello spirito?≫.
Forse hanno cercato di parlare ad altri della Via della Natura e hanno fallito. L’iniziale,
autodominante rigidità è andata perduta; adesso si sentono aggrediti e travolti dall’opinio-
ne dei genitori, dei medici, praticamente di tutti quanti. Nella misura in cui la durezza
del cuore inizia a sciogliersi cominceranno ad accorgersi delle altre persone e delle
situazioni sociali.
Era stato loro detto che non serve nessun diploma per essere felici. Però sarebbe me-
glio – pensano – averne comunque uno. . . Si pensa anche che l’alimentazione equilibrata
vada bene, ma ciò che si cerca veramente non è una dieta, ma qualcosa che, forse, si può
trovare sui monti, nella solitudine, da un guru. . . Probabilmente si intraprenderà molto in
questo periodo, si degusterano cibi estremi, ci si iscriverà ad una scuola superiore di medi-
cina, si praticherà ginnastica correttiva, si inizierà una nuova attività, si diventerà seguaci
di una filosofia, etc.
Dopo cinque, dieci anni la Via della Natura diventerà il tempo della Nuova Ricerca e
l’inizio dell’umiltà. Dopo aver avuto cosı̀ tante tentazioni e dubbi, si vede che lo stile di
vita condotto fino ad allora non è veramente ciò che si desidera e che questa condizione
spinge ad un cambiamento.
Questo stato conduce nuovamente ai cereali ed a una più profonda osservazione. Dopo
circa dieci anni inizia l’aurora del risveglio, l’alba della comprensione: ≪In tutti questi
anni parlavo di yin e yang e dell’infinito. Ma che cosa significa tutto ciò? Sto osservando
queste cose solo con il sapere anzichè con la comprensione?≫.
E cosı̀ iniziate nuovamente a verificare le sette leggi eterne e i loro principi. E ancora
una volta ci riflettete sopra e cominciate a far luce sul significato dell’alimentazione ad
ogni livello.
Oh stupore! La via si apre ad una vista di chiarezza cristallina che, anno dopo anno,
con la premessa della giusta alimentazione si è andata man mano dispiegando; allora
iniziate ad essere molto felici. Ogni scompiglio intorno a voi si dissolve. La separazione
e il logoramento dello spirito scompaiono e al loro posto subentra l’unità.
Non lo dimentichiamo: per il nostro benessere, più importante di ogni alimentazio-
ne è il nostro atteggiamento. Non è sorprendente che il mio dito si muova sempre là
dove io voglio che si muova?
E quotidianamente cambia il film della vita, per rallegrarci.
Improvvisamente tuona e piove; sono tutto bagnato. Chissà qual’è il prezzo della pu-
rificazione? (Morte). Poi mi sembra che gli alberi sorridano. . . (Vita). Questo sentimento
poetico dovremmo averlo nella vita di tutti i giorni. La comprensione di yin e yang è
molto importante, ma l’inizio della vera salute è gioia e profonda riconoscenza.

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Capitolo 7
Le tossine

Il loro influsso psicorisico


L’avidità rende l’uomo continuamente sporco e continuamente il corpo si affatica per
liberarsi di ogni impurità!
Ad ogni modo, quando si è passato il limite, il processo di purificazione del corpo
rallenta allo stesso modo in cui un atleta, a causa del sovraffaticamento, diventa sempre
più lento. Allora le tossine, che il corpo inizialmente spinge nei punti meno pericolosi,
iniziano ad accumularsi.
Nella maggior parte dei casi viene colpito l’intestino, la cui elasticità si indebolisce.
Il processo di indebolimento intestinale si rispecchia automaticamente nel cervello sotto
forma di una diminuita capacità di adattamento e di rigidità.

Cervello = Yang = Contrazione


Assimila Yin – Cibo invisibile (vibrazioni). Il cervello è, in confronto
all’intestino, molto più contratto (yang – forza positiva). Per cui attira
lo Yin (aria, vibrazioni, etc).

Intestino = Yin = dilatazione


Assimila Yang – Cibo visibile, in forma solida e liquida.

Il cervello rispecchia a sua volta lo stato dell’intestino. Se, per esempio, la parte
destra dell’intestino è bloccata, avremo smemoratezza, confusione, mancanza di coerenza,
pesantezza, etc.
La parte sinistra del cervello produce pensieri sottili, complessi e le parole corrispon-
denti. Il pensiero della parte destra è più grossolano nel pensare e forma parole più
semplici.

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Cibo come via 28
Zeanè Lao Shin

L’acqua ha la maggior capacità di adattamento. Qualsiasi cosa le si ponga contro, l’ac-


qua le fa immediatamente posto e mantiene la sua totalità. Nelle persone questa capacità
di adattamento si mostra nel cedere.
Chi non è capace di cedere, è come un ramo che non si piega a seconda del vento. Se
fratello Vento soffia più forte, il ramo, inevitabilmente si spezzerà.
Solo ciò che si adatta può sopravvivere. Perciò si dice: “Chi non cede è rigido e duro”.
E la rigidità si infrange in sè stessa e con essa la vera qualità umana. Questo processo
dura generalmente almeno dieci anni. Durante questo periodo, però, il corpo segnala a
intervalli il suo SOS sotto forma di stanchezza e malessere, per avvertirci che qualcosa non
va e che dobbiamo cambiare rotta e fare attenzione. Ma oggi l’uomo è cosı̀ affaccendato
che solo raramente è cosciente che qualcosa gli manca, che qualcosa non funziona. La
mente indaffarata lo spinge continuamente lontano da questa consapevolezza e gli
impedisce di capire. La sua mente lavora di continuo, pace e silenzio della mente sono
quasi sconosciuti.
Ma non fa nulla. Perchè cosı̀ impariamo, forzatamente e attraverso le malattie, a
ridiventare ragionevoli. Se si rallenta la pulizia del corpo, i veleni e le tossine minacciano
seriamente gli organi, allora il malessere diventa attivo e un giorno l’uomo scopre che:

camminare fa bene,
la frutta alleggerisce l’intestino,
la sauna è salutare, docce fredde e calde vivificano,
lunghe passeggiate favoriscono la salute,
determinate cure riducono il peso corporeo,
la ginnastica rende più agili,
il latte è necessario.

E tutto ciò scaturisce non dall’averlo capito veramente, ma dalle condizioni disperate
del corpo: per esempio persone che hanno molti depositi di grasso o sangue colloso,
possono trarre sollievo dalla sauna e da altri esercizi.

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Cibo come via 29
Zeanè Lao Shin

Per le persone senza depositi di grasso e con un sangue di buona qualità la sauna non
è affatto necessaria. Essa non vi fornirà nemmeno un senso di benessere.
Nessun animale, nessuna pianta ha bisogno della sauna; essi si nutrono in modo
corretto.
E chi mangia e agisce in modo corretto, ritiene tutti i cosiddetti esercizi salutari asso-
lutamente superflui. Noi mangiamo perchè il cibo ci fornisce energia. Noi mastichiamo
per liberare l’energia che è racchiusa negli alimenti per il nostro bisogno. Questa energia
ci rende attivi e l’attività ci dovrebbe aiutare ad osservare le meraviglie della vita.
Una di tali meraviglie è appunto la sauna naturale: il freddo fa morire tutto ciò che
non ha sufficiente energia yang per sopravvivere allo yin del freddo. Questo vale per
le piante, gli uomini, gli animali.
Tutta l’energia apportata dal cibo, se non viene immediatamente usata, viene imma-
gazzinata nel corpo.
Questa è la qualità del freddo: immagazzinare. In primavera la temperatura diventa
più calda (yang) e tutto ciò che non è troppo yin inizia ad uscir fuori. La terra incomincia
a “scaricare”. Le piante tropicali, per esempio, sono troppo yin per sopravvivere al caldo
delle zone temperate. per la loro esistenza esse hanno bisogno di un caldo più yang.
L’apice della scarica è in estate. Il corpo suda e il sudore espelle tutta l’energia trat-
tenuta dall’ultimo inverno, che adesso sarebbe solo gravosa per il corpo. Inoltre si forma
sulla pelle uno straterello di umidità che evapora per via dei raggi solari. Cosı̀ il corpo si
ripulisce da solo degli effetti dell’inverno.
Questa è la qualità del calore: scarica. Può subentrare un problema solo quando
questo processo naturale di eliminazione viene disturbato da troppe scorie. Allora le
energie immagazzinate dal freddo restano nel corpo indebolito e producono gas tossico,
che poi viviamo fisicamente sotto forma di depressione e aggressione.
Il freddo immagazzina l’energia, il caldo la elimina. La vita è molto semplice se si
segue il corso spontaneo della natura.
Tante persone non soffrono inutilmente quando sopravviene il freddo? E non soffrono
altrettante con l’arrivo della calura? È senza senso soffrire. Si soffre solo se si sono
disturbate le capacità naturali del corpo. Se non c’è abbastanza calore interno, l’uomo
gela nel freddo. Se c’è troppo calore interno, esso soffre per il caldo.
Le naturali capacità del corpo seguono il principio del Cielo: nel freddo si elimina
yin e si ha bisogno di yang. Nel caldo si elimina yang e viene utilizzato yin. In autunno
l’energia ritorna alla terra. Di conseguenza muore tutto ciò che è troppo yin o che possiede
troppa poca forza yang: cade sulla terra e ridiventa terra.
Tutto ciò che sopravvive ha abbastanza forza yang in sè. In primavera l’energia esce
di nuovo dalla terra. Ciò che non sopravvive ha la via d’uscita bloccata1 . Yang non può
uscire, yin non può sbocciare. La tragedia si compie.
Il freddo dell’inverno è yin. Sentiamo la sua estensione ed ampiezza. Avvertiamo la
1
Meridiani

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. . . come una foglia nel vento. . .
Cibo come via 30
Zeanè Lao Shin

sua pace e silenzio. L’influsso del freddo entra profondamente nel corpo e rende yin.
Chi possiede troppo poco yang percepisce immancabilmente il freddo come sofferenza e
la vita in inverno come tormento.
Il caldo dell’estate è yang. Sentiamo la vita pulsare e l’intensità dei suoi suoni. Av-
vertiamo la sua attività e la sua operosità. L’influsso del caldo entra profondamente nel
corpo e rende yang. Chi possiede troppo poco yin percepirà immancabilmente lo yang
del caldo come sofferenza e la vita in estate come tormento. Come compensazione, il
calore produce molto verde e frutta (entrambi yin). E nel freddo ci nutriamo di ciò
che riesce a sopravvivere naturalmente.
La sauna e gli altri esercizi salutari vanno perciò bene per coloro che, per via di un’ali-
mentazione di cattiva qualità e per il troppo cibo hanno accumulato troppe tossine e scorie,
che riducono e disturbano il decorso naturale nel corpo.
Gli esercizi citati aiutano allora a liberarsi delle tossine. Ma non sarebbe forse meglio
cercare di impedire sin dall’inizio questo accumulo nel corpo?

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. . . come una foglia nel vento. . .
Capitolo 8
Soldi – Cuore – Colesterolo

La base della felicità dell’uomo d’oggi sono i soldi. Alcuni non lo vogliono ammettere,
ma non appena entrano in causa i soldi, trionfa l’avidità. Queste persone perdono la loro
vita restando addormentate in una illusione.
Siamo venuti al mondo senza nulla, e nulla ci potremo portar via. Si dice che i soldi
sono molto importanti; il risultato è che molti risparmiano soldi, però perdono la loro
“vita”, la loro felicità.
In una certa misura il denaro rende felici, in quanto ci permette di procurarci le cose
necessarie. Questo però è tutto. Se invece col necessario non ci sentiamo contenti e
pretendiamo più comodità, comfort e lusso, allora siamo noi stessi responsabili della
perdita della nostra gioia. Nel corpo essa si mostra attraverso il sangue ingorgato e la
debolezza cardiaca.
Com’è sbalorditivo il nostro cuore!
Batte circa 70 volte al minuto, 4.200 volte all’ora, 100.800 volte al giorno e 36.792.000
volte all’anno. Al suo confronto, noi siamo veramente pigri, dormiamo e sogniamo so-
lamente, mentre il nostro cuore non si prende un solo giorno di vacanza. Un bilione di
battiti in 25 anni: un lavoro fantastico! Chi è l’ingegnere? È veramente un’azione gran-
diosa andare sulla luna? Un bilione di battiti richiede un’enormità di ossigeno. Che cosa
alimenta il cuore con l’ossigeno?
Troppo colesterolo, cosı̀ come tre pericolosi veleni – i cereali senza buccia, lo
zucchero bianco e il sale di cattiva qualità – provocano attacchi cardiaci.
I medici mettono in guardia contro il colesterolo troppo alto. Questa sostanza però
viene prodotta dal fegato ed ha una funzione molto importante nella digestione.
Se nel cibo sono ancora contenute le bucce dei cereali, allora il colesterolo può
trasformarsi in bile. Con i cereali raffinati ciò non può avvenire, il colesterolo viene
immesso nel sangue e si deposita nelle arterie. Tali depositi conducono ad un sovraccarico

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Cibo come via 32
Zeanè Lao Shin

del cuore.
Non credo di sbagliarmi dicendo che nelle regioni di lingua tedesca, le malattie car-
diache sono la più frequente causa di morte, mentre tra i popoli primitivi dell’Africa, la
cui alimentazione è integrale, sono praticamente sconosciute.
Il loro cibo non è “arricchito”, “pastorizzato”, “immunizzato”, nulla gli è stato sottrat-
to; poichè è grezzo, non resta nell’intestino dove, di conseguenza, possono vivere soltanto
i batteri utili. Senza queste fibre il fegato produce degli acidi, che fanno proliferare batteri
nocivi nel cibo che resta nell’intestino per più di tre giorni. Perciò anche Ohsawa insegna-
va: “Mangia solo cibo integrale”. Se mangiate carne, dovreste mangiare tutto l’animale
– dai peli della testa alla coda. Gli animali, che si attengono a questa regola, non soffrono
di iperacidità.
Se mangiamo solo una parte del tutto, si sviluppa uno stato di acidità, e il nostro
metabolismo si squilibra. La carne è ricca di proteine e grassi. Ma le componenti più
importanti, come iodio, magnesio, fosforo etc. mancano in un cibo parziale come la
carne!
Senza questi minerali sarà molto difficile, per il corpo, neutralizzare gli acidi.

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Capitolo 9
Il sale e l’agricoltura

Molti paesi hanno il monopolio della produzione del sale. È interessante e triste allo stesso
tempo che nessuno si accorga del pericolo che ciò comporta.
Chi segue la Via della Natura, però, riconoscerà ben presto l’assurdità di tali governi:
il sale raffinato è costituito solo da sodio e cloro, arricchito con jodio sintetico. Il sale
marino grezzo, al contrario, è ricco di minerali, jodio compreso.
D’altronde anche il succo di carota, la farina bianca e ogni alimento, di cui una parte
sia stata eliminata, hanno un valore nutritivo ridotto.
Nell’agricoltura si mostra la stessa decadenza spirituale: da circa 40 anni, i contadini
usano antiparassitari chimici e fertilizzanti artificiali. Ciò permette di ottenere grandi
raccolti, accumulare ricchi profitti e soddisfare la propria avidità.
Purtroppo però questa non è vera agricoltura! I veleni contro gli insetti uccidono
molti esseri viventi, che sono importanti per una terra sana. Automaticamente vengo-
no danneggiati anche animali e piante sane, che sono un prodotto dei rispettivi terreni.
L’arricchimento con fertilizzanti indebolisce la terra e inoltre genera degli acidi.
La pretesa di ricchi raccolti e grossi guadagni distrugge il modello di vita naturale e fi-
nisce in degenerazione e autodistruttività. Prima o poi, per via di questi metodi innaturali,
la terra sarà cosı̀ esausta, che anche il profitto finirà in niente. Il che significa che in una
prospettiva di lunga durata il vero guadagno è la giusta condotta di vita e non il profitto.
Il ciclo di raccolta e l’utilizzo di fertilizzanti organici (alla terra viene ridato ciò che
non possiamo usare come cibo) sono, da soli, una sufficiente sicurezza per ottenere gli
alimenti necessari e utili al nostro corpo.
Il giusto modo di vivere si vede anche dalla mancanza di rifiuti nella nostra ali-
mentazione. Non è un caso raro che un monaco Zen venga seriamente rimproverato,
perchè ha lasciato un solo chicco di riso per terra o nel piatto. Meno cibo sprechiamo
più ce ne sarà per altre persone.

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Cibo come via 34
Zeanè Lao Shin

Questo dovrebbe essere il compito di ciascuno per poter assicurare il cibo a tutti nel-
l’epoca della sovrappopolazione. È incredibile quanti prodotti alimentari vengano buttati
via in negozi, ristoranti e case!
Se vogliamo diventare sani, dobbiamo imparare a capire che la natura non si può nè
imbrogliare, nè raggirare. Se lo si fa, si deve accettare la perdita di una indicibile gioia
interiore e della felicità. Si diventa pazzi, cioè si parla e ci si lagna degli altri e, come
conseguenza ultima, si dovrà sopportare la rigidità del corpo.
Se questi avvertimenti della natura non sono sufficienti a produrre cambiamenti nella
nostra visione della vita, e ci attacchiamo avidamente ai vecchi prodotti alimentari, saremo
colpiti inesorabilmente da gravi malattie. A seconda delle condizioni del corpo esse si
mostreranno prima in forma fisica o psichica. Fortunatamene si può – se lo si vuole –
cambiare tutto.

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Capitolo 10
Il principio dello Yin e dello Yang

Come la bussola ci indica la via in campo geografico, cosı̀ il principio dello Yin e del-
lo Yang è la bussola conduttrice della nostra vita. Ci aiuta a trovare la nostra precisa
posizione nell’universo sconfinato.
Ci vuole e ci può condurre verso la salute e la gioia, nella misura in cui ci rende
possibile analizzare ogni alimento e riconoscere il suo effetto su corpo e spirito. In base a
questo principio praticamente tutto può essere determinato.
Pensiamo, per esempio, ai colori. L’intero universo è un campo di cariche positive e
negative che vibra costantemente e perciò dà origine a onde elettromagnetiche. Alcune di
esse vengono captate dal nostro sistema nervoso e tradotte nel nostro cervello: ultraviolet-
to, violetto, blu, verde, giallo, marrone, arancio, rosso, infrarosso. Il giallo sta nel mezzo
(cereali). Il rosso ci dà il senso del calore, perciò lo si definisce “yang”.
Qui riconosciamo che dilatazione e contrazione sono le prime due forze, che si ma-
nifestano nel nostro mondo relativo. Queste due forze – in cinese chiamate Yin e Yang –
creano tutte le altre (perciò si potrebbero usare anche altre parole che esprimano significati
opposti).

YIN YANG
ultravioletto viola blu verde giallo marrone arancio rosso infrarosso
SPAZIO TEMPO
QUIETE MOVIMENTO
ESTERIORE INTERIORE
FEMMINILE MASCHILE
VEGETALE ANIMALE
FREDDO CALDO

Con l’aiuto dell’osservazione, dell’intuizione e della logica, classifichiamo nella cate-

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Cibo come via 36
Zeanè Lao Shin

goria yang i seguenti concetti: tempo, movimento, interiore, maschile, animale, caldo.
Nella categoria yin comprenderemo: spazio, quiete, esteriore, femminile, vegetale,
freddo.
Il viola ci infonde un senso di freddo, cosı̀ lo classifichiamo come yin. Però tutto è
relativo: il verde, se lo confrontiamo con il giallo è yin, se lo confrontiamo con il blu è
molto yang. Il mondo vegetale è verde (clorofilla), quello animale è rosso (emoglobina).
Il colore dell’uomo varia dal rosso al giallo; esso è perciò vegetariano e si sente attratto
dal cibo yin, soprattutto se ha mangiato troppo yang.
Anche nei generi alimentari distinguiamo tra yin e yang. Alcuni prodotti delle cate-
gorie yin sono più yang di altri: la soja, per esempio, è molto yin, mentre le radici di
dente di leone sono decisamente verdure yang. L’alcool è generalmente molto yin (fra lo
zucchero e l’olio). I latticini sono da catalogare in diversi modi: latte di capra, Roquefort
e Edamer sono yang come il miso, altri prodotti del latte sono yin come il miele. Latte di
mucca, burro e la maggior parte dei formaggi sono un po’ meno yin.
Relativamente al colore corrispondente allo yin e allo yang, le droghe sintetiche sono
ultraviolette. Le droghe naturali, come lo zucchero, sono viola; l’olio e il miele blu, la
frutta e le alghe verdi. La verdura va dal verde al giallo, i legumi ed i cereali vanno dal
giallo al marrone, i frutti di mare sono arancio, il miso e la carne sono rossi, tenendo
presente che la carne, le uova e il sale raffinato corrispondono agli infrarossi.
L’alimentazione yin origina sentimenti yin, come paura, etc.; un’alimentazione
yang provoca sentimenti yang, come eccitazione, ostilità. Un buon equilibrio conduce
all’armonia e alla pace.

YIN YANG
droghe noci alghe verdure fagioli cereali volatili carne salsa uova sale marino sale marino
sintetiche miele (bianca di soia raffinato
frutta o rossa)

L’alimentazione ideale sta nel mezzo: cereali, verdure e in parte legumi. Tutto il resto
è – per il principiante – difficile da regolare.
Il sale dovrebbe essere usato solo in piccole quantità e soltanto per yanghizzare taluni
prodotti alimentari.
La coltivazione di piante di altre zone climatiche nelle nostre latitudini, va contro
natura. Non è naturale costringere una pianta a modificare le sue abitudini alimentari e
di vita in breve tempo. Occorrono alcuni secoli perchè una pianta tropicale si abitui ad
un clima più freddo. Un consumo eccessivo di carne – più di una volta la settimana –
corrisponde allo stadio embrionale, mentre l’uso dei cereali a quello umano.
Molti sviluppano, a causa di un’alimentazione disordinata, intestini pigri e deboli. Per-
ciò essi hanno bisogno, ogni tanto, di fare una interruzione, ritornando ai vecchi alimenti
come carne, uova e pollame. Inoltre si può verificare un forte desiderio di latte.
Ciò è comunque un fatto transitorio. Il latte rappresenta uno stadio successivo a quello
della carne e può funzionare come una specie di ponte.

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Capitolo 11
Cereali, il nostro cibo quotidiano

Il più grande dono di madre terra e della natura agli uomini sono i cereali. Sono l’alimento
che favorisce un’evoluzione veloce.
Senza cereali, siano essi in grani, o sotto forma di farina (o di triturato), l’uomo per-
derebbe la bussola che lo conduce alla comprensione totale. Nel caso in cui, però, egli
abbia già perduto la bussola, sostituti come la scuola, i medici, la religione, i soldi o i libri
possono aiutarlo solo parzialmente.
Già poco tempo dopo l’assunzione di cereali, aumenta dentro di noi una chiara e
limpida memoria. Poichè riconosciamo di aver mangiato le cose giuste, ci sentiamo bene
e sicuri, viene di nuovo risvegliato in noi il prezioso e delicato sentimento, che registra le
infinite finezze della natura, che è la bussola più sicura, e diventiamo contenti e tranquilli.
Il primo livello per arrivare alla conoscenza di sè è il lento cambiamento nel modo di
mangiare. Questa bussola registra il mondo della contrazione (materia) cosı̀ come quello
dell’espansione (non materia) e tutte le sfumature tra questi due estremi. Certamente
attraverso di essa scopriremo la nostra natura interiore, senza essere tormentati o inibiti
da soldi e paure. In definitiva, tutti cerchiamo questa assoluta sicurezza.
Se il nostro stato fisico è yang – contratto – cerchiamo la sicurezza nella materialità,
per esempio nelle comodità, nel profitto, nella ricchezza, ma anche nell’assunzione di
medicinali, nelle cure mediche, etc.
Se siamo yin – espansi – la cerchiamo nella spiritualità: nella fede, nella mistica,
in un miracolo o addirittura nel ritirarsi dal mondo. In breve, siamo esseri inquieti. La
nostra natura interiore si mostra come in uno specchio nella nostra vita esteriore: possiamo
comprendere il prossimo in profondità solo nella misura in cui conosciamo noi stessi. La
nostra convinzione di sapere tutto è insensata.
La causa di questa errata convinzione sta nel consumo eccessivo di carne, uova e
zucchero. Un’alimentazione del genere sviluppa solo i sensi esterni, come il tatto con

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Zeanè Lao Shin

le mani, il gusto con il palato, l’odorato con il naso, l’udito con le orecchie, la vista con
gli occhi, e il parlare per via dell’accumulo del sapere. I delicati sensi interni, però,
vengono praticamente dimenticati e distrutti. Se la nostra abitazione è eccessivamente
piena, mostra il nostro stato interiore: l’accumularsi dei prodotti di rifiuto dentro di
noi.
Come e con cosa è stato fatto questo sovraccarico dimostra le abitudini alimentari a
cui siamo attaccati.
Possiamo vedere cosı̀ tante stelle in cielo quante sono le nostre cellule cerebrali rima-
ste attive. I bambini ne vedono essenzialmente più degli adulti. Il loro corpo è ancora
puro e reagisce più velocemente.
Rendiamo la cucina il centro della nostra abitazione, tramite essa scopriamo il mondo
vegetale – il nostro cibo – e con un po’ di esperienza ci diverrà chiara l’importanza di
cucinare.
Altrettanto importante è il nostro atteggiamento verso il cucinare, poichè tutti gli
stati d’animo (rabbia, gelosia, pena) influenzano immediatamente il cibo. Perciò non
mangiamo soltanto il cibo visibile, ma anche la fretta e l’impazienza con cui esso
viene preparato.
L’ideale è mettersi a preparare da mangiare tranquilli e rilassati. Se ho un pasto
dinnanzi a me, non vi riconosco dentro solo il cuoco, ma anche i suoi pensieri e i sogni
che lo occupano quando cucina: se ha litigato o se è tutto preso da un’avventura amorosa,
se ha bevuto il caffè etc.
La sua arte culinaria mostra chiaramente il suo stato fisico, psichico ed emotivo, che
si forma in pensieri e che si manifesta in ogni azione; il corpo non sa mentire. Molti
non vedranno alcun collegamento fra il cucinare e il pensiero e si chiederanno: “Da una
deliziosa colazione, come si può dedurre lo stato dei reni della cuoca?”. Nello stesso modo
in cui, con il tempo e con la propria esperienza, si può riconoscere al tatto se una stoffa
è sintetica, di fibre miste o di cotone, cosı̀ si svilupperà in noi la capacità di stabilire,
attraverso la semplice degustazione, se il cuoco si è agitato, ad esempio, per via di un
articolo di politica.
Più diventeremo interiormente tranquilli, meno avremo bisogno di spezie per
cucinare.
La pace interiore richiede pace, richiede il sapore naturale; l’inquietudine, al contra-
rio, desidera spezie e salse: ciò però non significa che dobbiamo giudicare il macellaio
o l’oste. È molto meglio osservare se stessi.
Dobbiamo renderci conto che l’impossibile può diventare possibile: pensare diversa-
mente dipende solo dalla presenza nell’organismo di molti prodotti di rifiuto, che provo-
cano stagnazioni nel sangue e nel corpo.
In natura l’impossibile è possibile e parimenti il possibile è impossibile: dobbiamo
solo ristabilire questo modo sottile di pensare.
Nei tempi antichi, cucinare e meditare erano la stessa cosa.

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Calmiamoci prima di cucinare, diventiamo tranquilli e poi cominciamo col lavoro.

11.1 Cucinare i cerali


Alimento principale dell’uomo sono i cereali. All’inizio dei miei studi nel tempio imparai
a conoscere il segno cinese che significa armonia. La scoperta del suo significato e della
sua esattezza fece sorgere in me una profonda felicità, però mancava ancora la compren-
sione per la realizzazione dell’armonia. Mi decisi però subito, e con fermezza, a realizzare
l’armonia in me e di viverla.
L’antico segno . . .

Figura 11.1: il segno armonia

è costituito da un chicco di grano e da una bocca. Esso significa: mangiare il chicco


di grano dà armonia!
Chi potrebbe descrivere meglio l’armonia? Questa è la spiegazione più semplice e
comprensibile, la cui profondità è senza limiti. Il segno, però non rappresenta l’armo-
nia in sè, ma indica la via attraverso cui, chiunque lo voglia, può raggiungerla.
La preparazione dei cereali è la prima cosa e la più difficile, che noi dobbiamo
imparare a padroneggiare. Richiede la nostra più grande attenzione e anche amore.
Se il riso per la famiglia è troppo molle, la volta successiva dobbiamo utilizzare meno
acqua. Se è troppo duro, dobbiamo aggiungerne un po’.
I cereali non devono avere un sapore salato, ma essere cotti con un pizzico di sale.
I bambini e gli anziani hanno bisogno di meno sale. Durante i primi due o tre anni è
meglio usare una pentola a pressione. È facile da controllare, mantiene intatti i valori
nutritivi, necessita di un minor quantitativo d’acqua e la preparazione avviene più in fretta.
Nei cereali cotti, i chicchi che si trovano in fondo alla pentola, più vicino al fuoco,
sono più yang di quelli in superficie. Per questo i cereali cotti dovrebbero essere sempre
rimescolati, prima di venir mangiati.
I cereali contengono molta vitamina B, molto fosforo, – un elemento molto importante
per il cervello – e sei dei più importanti aminoacidi. Gli altri due o tre aminoacidi che
mancano possono essere assimilati tramite fagioli, verdure, semi o noci.
Si dice che, mangiando cereali, si formano degli acidi nello stomaco. Ciò è co-
munque probabile se si mastica troppo poco, in modo frettoloso o pigramente. È
importante masticare ogni boccone da almeno 30 fino a cinquanta volte.

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11.2 Gli otto tipi di cereali


Grano saraceno In realtà non è un cereale, ma una poligonacea. È buonissimo come
ripieno per i peperoni o per gli involtini di foglie di cavolo; inoltre viene utilizzato
come chicco e farina. Ha un alto contenuto di vitamina B.
Pietanze a base di grano saraceno producono rapidamente calore e sono perciò
molto utili quando il clima è freddo e umido. Il grano saraceno favorisce inoltre
la produzione di buon sangue benefico per i reni. È, fra tutti i cereali, quello più
yang.

Miglio È pure molto yang, ha un alto contenuto di proteine ed è l’unico chicco alcali-
no. Per questo fatto è raccomandabile a persone che soffrono di acidosi e di
alitocattivo.

Il riso Come alimento quotidiano il riso è il più indicato. È molto digeribile, ha il più
alto contenuto di vitamine del gruppo B tra tutti i cereali ed è molto importante per
la cura delle allergie, cosı̀ come per il cervello e il sistema nervoso.

Frumento È ancora l’alimento principale in Europa, consumato sotto forma di pane e pa-
sta. Altri tipi di frumento sono il cous-cous (non consigliabile, perchè è sbucciato;
usato nei paesi arabi) e il bulgur (frumento spezzettato usato in Turchia).
È il cereale che contiene più proteine e glutine degli altri. I Cinesi affermano che è
l’alimento che favorisce il pensiero.
Non è comunque consigliabile cibarsi dei chicchi interi del frumento cotto, per-
chè sono di difficile digestione, mentre è raccomandabile in chicchi interi il
farro, un cereale di gran valore nutritivo e simile al frumento.

Orzo L’orzo è, dopo il riso, il più facile da digerire, è molto buono nelle minestre e, come
farina, è eccellente per la preparazione di creme per la prima colazione. Anche il
tè, il caffè e il miso vengono preparati con l’orzo.
Nella medicina orientale l’orzo, mescolato con altre piante, trova un molteplice
utilizzo.

Avena L’avena ha un alto contenuto di grassi ed è meglio tollerabile del grano saraceno
o del riso da persone che hanno grandi depositi di proteine nel corpo. È di grande
aiuto per gli ipotiroidei.

Segale È particolarmente adatta per pane e creme per la colazione. È molto simile
al frumento, ma contiene meno glutine. La segale e il frumento sono ottimi per
fornire potenza muscolare, producono energie e resistenza.

Mais È il cereale con la maggior quantità di energia yin. Poichè è rinfrescante, è partico-
larmente adatto nei caldi giorni estivi. È molto buono e delicato per fare polenta o
pane. Nel corpo si tramuta facilmente in zucchero buono e fornisce molta energia.
Il più dolce fra i cereali, è un buon produttore di sangue ed è eccellente per il cuore.

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Queste informazioni sono valide soltanto per i cereali integrali a chicchi interi. Le
farine, anche integrali, se sono state macinate più di 20 ore prima dell’uso, sono
senza valore e biologicamente morte. Non hanno più forza elettromagnetica e frenano,
di conseguenza, lo sviluppo psico-fisico. Ciò significa automaticamente regresso!
Il riso integrale possiede, fra tutti i cereali, la più alta concentrazione di “chi”
(energia elettromagnetica). Grano saraceno, miglio e riso riscaldano il corpo. Gli altri
cereali lo rinfrescano.
Il grano saraceno non appartiene alla famiglia delle frumentacee. Se viene mangiato
quotidianamente per lungo tempo, rende il carattere instabile e discontinuo.

11.3 Come si conservano i cereali?


Quest’anno verranno raccolti più di un trilione di chilogrammi di cereali. Di questi,
secondo i miei calcoli, ne verrà distrutto un quarto dai topi e soprattutto dagli insetti.
L’uomo è un buffo animale. È sempre disposto a scherzare, ma non ride, impreca. Co-
struisce auto veloci e punisce gli automobilisti che vanno a forte velocità; costruisce sale
da gioco e critica i giocatori; parla di libertà e pratica la dittatura. Si ritiene intelligente,
ma si comporta da schizofrenico.
Lo spreco del cibo quotidiano prova chiaramente che l’uomo è stupido, che vive
più nel sogno che nella realtà. Se dico “stupido”, non è che voglio dividere il mondo in
intelligenti e stupidi, nè voglio criticare. Esprimo solo un fatto. I fatti non sono sogni,
perciò fanno male.
Un bambino piccolo pensa sempre al suo “ham, ham”, al mangiare. Senza mangiare
non c’è progresso, perciò ama la sua mamma più di ogni altra cosa, perchè lei gli dà il suo
“ham, ham” e assicura cosı̀ il suo sviluppo. Il bambino sa tutto questo con una sicurezza,
che non ha bisogno di essere imparata. Non dovremmo forse, una volta cresciuti, essere
maggiormente informati sulla conservazione dei cereali?
Nei tempi antichi si conservavano i cereali in fori di argilla o in piccole camere
sottoterra. In Cina questo metodo viene usato ancor oggi. Il raccolto è cosı̀ protetto per
tutto l’inverno.
I vermi della farina e della paglia del grano, le tignole e le tarme hanno bisogno di
aria per vivere; se viene loro tolta, non si possono sviluppare. In più, questi anima-
letti amano l’umidità. Se si mettono i cereali ben sparpagliati su dei teli, assi o pietre,
in pieno sole, essi scapperanno a tutta velocità in ogni direzione cercando l’ombra.
All’ombra è sempre più umido che al sole.
Nell’antichità preasiatico-europea si sapeva che le erbe aromatiche hanno un effetto
repellente sui parassiti. Cosı̀ ai cereali venivano mescolate foglie di alloro, di eucalipto
o altre simili. I bastoncini d’incenso e i legni odorosi erano altrettanto ben conosciuti.
I cereali sono uno degli alimenti più facili da conservare. Gli insetti dei cereali non
amano nè le temperature basse, nè l’asciutto. Perciò le temperature alte e l’umidità

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nel luogo di conservazione non vanno bene. Se l’umidità penetra nei cereali, i loro
enzimi diventano attivi ed iniziano a “digerire” i chicchi, a mangiarseli tutti. Germi
e spore, di cui è piena l’aria, vengono immediatamente attratti dai farinacei e dagli
amidi, che iniziano a fermentare. Già dopo alcuni giorni si può osservare che essi
sono ricoperti da uno strato leggero e biancastro di muffa.
Ci sono muffe buone e muffe pericolose. La penicillina è buona, ma chi vorrebbe
cercare o coltivare penicillina nel sacchetto dei cereali?
Nel Medio Evo c’era una malattia pericolosa e temuta, che attaccava i nervi, veniva
chiamata “il fuoco di Sant’Antonio”. Veniva dalla segale umida.
Fra le muffe pericolose ne esiste un tipo, che provoca forti allucinazioni: LSD. L’ulti-
mo grave scoppio di pazzia, provocato da questo tipo di muffa, è stato osservato in Francia
negli anni ’50. Per tenere sotto controllo la produzione dei cereali, i campi vengono spruz-
zati con enormi quantità di insetticidi. Ma gli insetti si adattano, diventando sempre più
immuni ad ogni veleno. Perciò non c’è da meravigliarsi che anche i raccolti di cam-
pi irrorati da insetticidi presentino uova di insetti: per il momento non sono ancora
molte, ma è pur sempre l’inizio di una nuova e forte generazione di parassiti. Cosı̀ si
corre ai ripari da questo nuovo problema, trattando il raccolto, prima della vendita, con il
potente gas tossico bromuro di metile, che puzza un po’ di cloroformio e viene utilizzato
soprattutto negli estintori.
Anche un altro gas tossico, il phostoxin, è molto usato; con esso vengono trattate
sopratutto le farine, per uno o due giorni.
Il riso, per esempio, viene trattato nei magazzini, più volte e in tempi diversi, con un
prodotto contro i pidocchi, che paralizza e soffoca i parassiti.
Per ogni genere di cereale trattato chimicamente, oggi vengono adottate diverse misure
precauzionali per la conservazione e l’immagazzinamento. Tutte sono altamente tossiche,
nessuna è raccomandabile.
Ben diverso è il trattamento per i cereali biologici. Le vespe e altri “predatori natu-
rali” aiutano, nei campi, a tenere sotto controllo l’infestazione degli insetti.
Magazzini puliti e un consumo veloce aiutano allo stesso modo, a tenere i cereali in
buono stato. Ciò nonostante, i cereali potrebbero contenere, già dai campi, uova vive
di insetti.
Fortunatamente, la maggior parte viene eliminata con la trebbiatura. In più il movi-
mento fisico dei cereali (per esempio, nella trebbiatura) impedisce la loro rigenerazione.

11.4 Modi di conservazione


1. Una via molto semplice e sicura per proteggere i cereali da un indesiderato sviluppo
degli insetti è il freddo (frigorifero).

2. Chi ne avesse la possibilità, potrebbe sottrarre ossigeno dal suo magazzino e in-

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Cibo come via 43
Zeanè Lao Shin

sufflarvi dentro azoto. L’azoto non è dannoso per i cereali ed è innocuo per le
persone.
Piccoli immagazzinatori di cereali, consapevoli del pericolo chimico, utilizzano
azoto; cosı̀ i cereali restano per un lungo periodo liberi da insetti.

3. I miscugli di acido silicico assorbono l’umidità e mantengono i cereali asciutti. Le


farmacie e i magazzini per macchine lo utilizzano spesso.
È una mistura di silicato di sodio e acido solforico disponibile in sacchetti da 5 gr.
e in confezioni da 40 gr.
Questi globuli, naturalmente non devono mai venire a contatto con gli alimenti.
In sacchetti possono essere conservati dappertutto assieme agli alimenti. Ogni tre
settimane dovrebbero essere sostituiti, perchè ogni volta che un contenitore viene
aperto, entra di nuovo dell’aria. I vasetti durano più a lungo!

4. La terra diatomaceous (DE) è una polvere fine ottenuta dai resti di un’alga antidi-
luviana, che ai giorni nostri viene estratta, negli USA, dalle miniere. Solo poche
persone ne conoscono l’esistenza.
La polvere viene mescolata direttamente ai cereali. Per 2 kg. di cereali ne servono
2 cucchiaini da tè. Per un sacco da 50 kg. di cereali, per esempio, occorre un chilo
e mezzo di questa polvere.
La DE è commestibile ed ha tracce di alcuni oligoelementi; la polvere non dovrebbe
comunque essere inspirata perchè irrita i polmoni. Essa funziona in un modo molto
semplice: la polvere fa seccare i vermi, che vengono poi eliminati col lavaggio.
Se, per errore, venissero mangiati, sarebbe comunque utile, poichè si imparerebbe
che i cereali devono sempre venir lavati bene.
Non si deve assolutamente usare la DE, che viene venduta per piscine come fil-
tro per l’acqua! Questo tipo di DE viene fortemente riscaldato, di conseguenza si
cristallizza e non è più commestibile.

Lo ripetiamo ancora una volta: nella conservazione dei cereali è molto importante
ridurre la temperatura e l’umidità! Gli insetti non amano l’asciutto e il fresco. Na-
turalmente può accadere che, anche senza precauzione alcuna, non vengano attaccati dai
parassiti. Se dovesse comunque succedere, si possono lavare molto bene i cereali e poi
tostarli.

11.5 La farina e la sua storia


La macinatura dei cereali con la pietra è senza dubbio – dall’antichità fino ad oggi –
il metodo migliore per ottenere la farina.
Gli antichi romani facevano passare la farina attraverso dei teli. Con questo meto-
do venivano eliminati in gran parte crusca, germe e buccia. La farina cosı̀ ottenuta era
giallognola, insomma più chiara della normale farina integrale.

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Cibo come via 44
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In Europa si fecero, con questa farina più chiara, molte varietà di paste delicate per
i ricchi ed i nobili. Naturalmente questa farina non poteva essere acquistata dal popolo,
perchè era molto più cara di quella integrale. Ci fu un tempo in cui la farina chiara venne
addirittura usata come cipria per le parrucche.
Quando, nel secolo passato, si scoprı̀ il modo di ottenere una farina completamente
bianca, questa fu considerato da tutti un vantaggio: si mantiene più a lungo della farina
integrale, non diviene cioè rancida ed è di conseguenza molto più facile da conservare.
Già poco tempo dopo la sua scoperta, la farina bianca fu venduta cosı̀ a buon mercato che
divenne accessibile a tutti. I fornai si accorsero che i prodotti confezionati con la farina
bianca erano più leggeri, più invitanti e inoltre si potevano lavorare e formare meglio.
Questa nuova tecnica “estetica” portò con sè un enorme sovvertimento economico.
Molti contadini chiusero per sempre i loro mulini e se ne andarono in città. Migliaia di
piccoli mulini fallirono. Le grosse ditte lavoravano più velocemente, a più basso prezzo e
potevano trasportare il loro prodotto senza problemi persino ai clienti molto lontani.
Anzichè coltivare e macinare da sè i cereali, molte persone abbandonarono la campa-
gna per la città. In questo tumulto dell’espansione e del facile guadagno ci si dimenticò
completamente delle componenti nutritive di base contenute nei cereali.

11.6 Quante componenti nutritive hanno i


cereali integrali?
Le componenti nutritive del chicco di frumento integrale sono la crusca, il germe e l’ami-
do.

La crusca consiste di sei strati e comprende il 15% del peso totale del chicco. Il germe
costituisce una piccola parte nella zona superiore interna del chicco ed è il 3% del peso
totale. Il tessuto nutritivo interno – l’amido – è una massa bianca, situata al centro e
corrisponde all’80% del chicco.
La farina integrale contiene quasi tutte le componenti nutritive. A seconda del tipo di
frumento il contenuto proteico va dal 6 al 20%. Il tessuto nutritivo interno contiene il 70%
delle proteine totali e in più l’amido è un componente ad alto contenuto calorico.

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Cibo come via 45
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La crusca e il germe contengono poche proteine, ma di qualità superiore, per la


presenza dell’acido lisergico (un aminoacido).
Le fibre consistono di cellulosa grezza e di altri idrati di carbonio non assimilabili,
estremamente importanti per la prevenzione di diverse malattie intestinali. Nell’ambien-
te dei medici specialisti si risveglia lentamente il ricordo che le fibre grezze potrebbero
essere un mezzo “preventivo”
La crusca e il germe sono i “depositi principali” delle vitamine e dei minerali del
chicco di frumento. Sebbene queste due parti del chicco costituiscano solo l’8% del suo
peso totale, contengono il 75% delle undici vitamine del gruppo B, che furono scoperte
nel frumento, ed un’alta percentuale di elementi in tracce come iodio, rame, zinco, inol-
tre l’olio di germe di grano è ricco di vitamina E e di acidi grassi non saturi, necessari
all’organismo.

11.7 Che cosa manca alla farina bianca?


La farina bianca, cosı̀ come viene oggi commercializzata, non ha nè crusca, nè fibre, nè
tanto meno germe. È costituita esclusivamente di amido.
Nella produzione della farina bianca vengono eliminate fino all’80% delle componenti
nutritive. Della vitamina E il 75% va perduto, ne resta solo il 25%.
Ma il progresso avanza. La maggior parte delle farine bianche, oggi, viene sbianca-
ta con acido cloridrico e, con questo trattamento, scompaiono completamente anche gli
ultimi resti di vitamina E.
Per ciò che riguarda le fibre, ne resta il 7%. In America si cerca seriamente il modo
di poter reinserire le fibre cosı̀ preziose nel pane bianco. Nella produzione industriale di
altre farine – come quella di riso, mais, segale – vanno perdute altrettante componenti
nutritive.
Che succede però con le farine arricchite? A causa della perdita di vitamine B
come la tiamina, niacina, riboflavina, che sono contenute soprattutto nella crusca
della farina integrale, sono sopravvenute serie malattie nervose.
Per questo motivo, i responsabili della Sanità cercarono, già alcuni anni fa, di ricon-
durre la gente a consumare farine integrali.
Inutilmente. . . perchè la richiesta di farina bianca era troppo forte.
La via d’uscita fu l’introduzione di vitamine artificiali. L’arricchimento delle farine
bianche cominciò durante la guerra, nel 1941. Per un prezzo irrisorio i mugnai me-
scolarono nella farina bianca una polvere ad alto contenuto nutritivo costituita da tiamina,
niacina, riboflavina e ferro.
Questo aiutò a controbilanciare il beri-beri e la pellagra e cosı̀ queste malattie scom-
parvero.
Si aggiungono persino maggiori quantità di vitamine B artificiali nella farina bianca

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di quante siano contenute nella farina integrale. “Per andare sul sicuro!” mi disse un
ufficiale sanitario in America.
Ci si accontenta di queste misure, senza pensare che con la raffinazione dei cereali
vengono distrutte dozzine di componenti nutritive, mentre solo quattro di esse vengono
rimpiazzate.
Che poi siano addirittura artificiali non dovrebbe essere – oggi – indifferente a nessu-
no!
Come fa a diventare rancida la farina integrale? Quando i grassi insaturi della
farina vengono a contatto con l’ossigeno dell’aria, subiscono un processo di irran-
cidimento. In questo processo si produce superossido che dà alla farina un particolare
sapore amarognolo. Il calore e l’umidità durante la macinatura e nell’immagazzinag-
gio rendono ancora più breve la durata della farina. Perciò sarebbe meglio conservare
la farina in ambienti freschi e secchi.
Meglio di tutto sarebbe, comunque, consumare la farina subito dopo la macinatu-
ra. La vitamina E nella farina integrale è una protezione naturale contro l’irrancidimento.
Dopo tre mesi la vitamina E perde la sua efficacia e la farina comincia a diventare rancida.
La distruzione delle vitamine B, durante o dopo la macinatura, è causata dal calore,
dall’umidità e dall’immagazzinamento troppo prolungato.
Gli esperti dell’alimentazione asseriscono che il contenuto di tiamina, sottoposto ad
alte temperature, diminuisce. Io sono di un’altra opinione: la tiamina è yang, perciò
abbastanza stabile da sopportare, senza effetti permanenti, il calore che si sviluppa durante
la macinatura.
Se la farina viene macinata a bassa velocità fra le pietre (minore produzione di
calore), il danneggiamento delle componenti nutritive viene ridotto al minimo, men-
tre con l’alta velocità e inconseguenza del calore provocato vengono distrutte delle
particolari sostanze yin.
Secondo le affermazioni dei biochimici la farina vecchia di alcuni giorni non è nè
peggiore, nè di minor valore nutritivo di quella macinata di fresco.
Se si considera questa affermazione solo da un punto di vista fisico, è giusta. Si può
sopravvivere bene!
Ciò che però ancora non si sa, ma che si spera venga al più presto verificato, è il fatto
che la vita – l’energia Chi, lo spirito generatore di vita, o anche la forza elettroma-
gnetica – con la macinatura, nel giro di 10-24 ore, abbandona per sempre la farina.
Come un corpo che è stato troppo smembrato, e che anche con tutta la buona volontà non
è possibile rappezzare, cosı̀ anche la farina vede spegnersi la sua vita.
Una farina di questo genere può servire perciò solo allo sviluppo del corpo e non a
quello dello spirito!
Il frumento, che viene piantato in primavera e raccolto in autunno, possiede un alto
contenuto di glutine (un tipo di proteina) ed è adatto per la panificazione. Perciò il fru-
mento primaverile (grano duro) del Nord, cosı̀ come quello degli altipiani è eccellente

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per le paste.
Il frumento invernale, invece, viene piantato in autunno e raccolto all’inizio dell’estate.
Poichè matura nella stagione umida, possiede più amido del grano primaverile ed è perciò
più adatto per fare pane e biscotti.
Il farro, se mangiato in grani interi, è di molto superiore – in quanto a contenuto
energetico e digeribilità – ai chicchi interi del frumento.
Ci sono ancora molti altri tipi di frumento. I più leggeri e chiari sono ideali per biscotti
e dolci, il più scuro per il pane. Ad ogni modo, un pane integrale ben masticato ha un
sapore più dolce e delicato della pasticceria fine.
Se però si è troppo pigri per masticare oppure non si comprende il senso di una lunga
masticazione, allora tutto si inverte; il pane integrale ha un sapore orrendo, mentre la
brioche, un panino, una ciambellina o una crostata hanno un sapore meraviglioso! E
magari, in aggiunta, si prende un caffè con una buona cucchiaiata di zucchero!
Presto noi uomini altamente evoluti saremo arrivati al punto in cui avremo bisogno di
maestri che ci ricordino che i denti sono lı̀ per masticare.

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Capitolo 12
Informazioni pratiche sull’olio

Tutte le piante, ad eccezione della palma da cocco, contengono grassi insaturi e nien-
te colesterolo.
Che meraviglioso potere emana la parola “grasso insaturo” ! Ciò ha anche le sue buone
ragioni: i grassi insaturi sono una medicina contro i depositi di grassi che ostruiscono le
arterie (colesterolo) e che si formano a causa del consumo di carni grasse, uova e latticini.
Nella cucina austriaca, per esempio, i grassi animali vengono ancora usati largamente.
Secondo la mia valutazione essi sono il 40% dell’apporto calorico totale, ma potrebbe
anche essere di più! Fortunatamente però gli oli vegetali e gli oli per insalate diventano
sempre più popolari.
Gli oli insaturi contengono linolo e acido linoleico – conosciuti anche come “acidi
grassi insaturi” – che non vengono prodotti nel corpo. Poichè questi oli sono insaturi,
sono in grado di trasportare le vitamine solubili attraverso tutto il circolo sanguigno. Es-
se aiutano a mantenere la temperatura corporea, a formare nuovi tessuti e stimolano la
crescita di utili batteri intestinali.

12.1 L’olio spremuto a freddo


Che cosa significa veramente “spremuto a freddo?”. Questa espressione ha la stessa forza
magica della parola “insaturo”.
La differenza fra di loro sta però nel fatto che gli acidi grassi insaturi possono essere
determinati esattamente e facilmente analizzati in laboratorio, mentre “spremuto a freddo”
non vuol dire proprio niente. Si tratta piuttosto di un’invenzione molto furba, finalizzata
all’aumento delle vendite. Tutti gli oli durante la spremitura raggiungono una tempe-
ratura di almeno 60 gradi e perciò la parola “freddo” non entra in alcuna relazione
con la temperatura di spremitura.

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Cibo come via 49
Zeanè Lao Shin

Ancora una volta viene usata una dicitura falsa a scopo pubblicitario e per di più con
la copertura della legge. Nessuno pensa che questo porta con sè conseguenze spirituali? Il
calore rende più facile l’estrazione delle sostanze oleose dai semi. Il mais e la soja devono
essere riscaldati in modo relativamente forte. Nonostante ciò il calore sviluppato nella
produzione degli oli naturali è, se confrontato con quello di qualsiasi olio commer-
ciale, molto ridotto. Gli oli naturali vengono ottenuti per spremitura e, quando si sono
decantati, riposti in contenitori.
Gli oli che si trovano comunemente in commercio vengono invece sottoposti ad un
trattamento di tutt’altra natura:

1. I semi vengono lavati in una soluzione di idrossido di sodio, per eliminare i sali
degli acidi fosforici. Uno di essi è, per esempio, la lecitina, che è stata riconosciuta
come uno dei più importanti elementi per la conservazione e la formazione di un
sistema nervoso sano!
Perchè vengono eliminati dagli olii questi elementi cosı̀ importanti?
I sali e gli acidi fosforici – quando vengono usate alte temperature – provocano un
inscurimento dell’olio, che si ripercuoterebbe negativamente sulle vendite.
2. I sali degli acidi fosforici, uniti agli acidi grassi liberi degli olii, formano la base
dei saponi. È perciò molto probabile che ci siano ditte, che producono sia olio che
sapone.
3. L’olio viene filtrato attraverso un filtro di terra cotta che, in questo modo, trattiene
minerali e pigmenti come la clorofilla e il carotene; viene insomma decolorato.
Con questa operazione circa l’80% del contenuto in ferro va perduto! Poi l’olio
viene disinfettato per mezzo di un calore enorme, liberato dagli odori e insomma
defraudato di tutte le sue sostanze preziose. Con il sapore più debole e delicato
possibile viene poi messo in commercio.
Il dottore americano Williams fece un esperimento: mescolò dell’olio di mais, che
era stato fortemente riscaldato e poi raffreddato, al mangime dei conigli. Come
conseguenza, si depositò nelle vene dei conigli un consistente strato di grasso.
4. Nell’ultimo stadio della lavorazione gli acidi grassi insaturi che sono rimasti, dopo
questo processo macchinoso, vengono saturati con idrogeno per stabilizzare l’olio.
Questo processo protegge contro la coagulazione e aumenta cosı̀ la durata dell’olio.

Se il vostro olio dovesse “separarsi”, cioè formare come dei coaguli, sarebbe un buon
segno perchè significherebbe che nella produzione non è stato sottoposto a processi troppo
artificiali.

12.2 In che modo va a male l’olio?


Gli oli prodotti con sistemi naturali si mantengono da quattro a sei mesi, ma anche
più a lungo se vengono immagazzinati bene. Gli oli prodotti artificialmente si manten-

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gono almeno il doppio. Oggi è normale la produzione di oli, che contengono sostanze
conservanti artificiali.
Se l’olio diventa rancido, se ne deve cercare la causa prevalentemente nell’ossida-
zione. Se il contenitore resta aperto per un lungo periodo, si sviluppano perossidi cosı̀
come altri elementi dall’odore sgradevole e dal sapore di stantio. L’olio rancido rovina
le cellule sanguigne e accelera il processo di invecchiamento!
La conservazione dell’olio in ambienti caldi aumenta il rischio di irrancidimento.
Noi abbiamo fatto un esperimento in cucina con dell’olio di sesamo, che è il più yang
di tutti gli oli. Ad una temperatura di 30 gradi, dopo tre mesi era diventato rancido.
Gli oli naturali contengono molti minerali e sali degli acidi fosforici – tutte sostanze
altamente nutritive, che si notano nel deposito dell’olio stesso sul fondo, dei contenitori.
Tutte queste componenti sono state eliminate negli oli preparati artificialmente, con la
convinzione che non fa bene tutto quella che galleggia nell’olio.
È vero, gli oli naturali non hanno un aspetto cosı̀ “pulito” come quelli normali e
incolori. Essi hanno l’aspetto, che un olio dovrebbe in realtà avere: naturale e non
raffinato.

12.3 Come si mantengono freschi gli oli naturali?


Gli oli naturali contengono conservanti naturali, come la vitamina E e la lecitina (per
esempio, nell’olio di sesamo naturale), che impediscono una reazione dell’aria con l’olio.
La vitamina E, oltre che proteggere l’olio per alcuni mesi nel suo contenitore, non
lo lascia irrancidire nel nostro corpo. Perciò può prevenire anche l’invecchiamento
precoce e l’anemia.

12.4 Come si può capire se l’olio e fresco?


Per stabilire se l’olio è fresco non è necessario inviarlo in laboratorio. Lasciamo parlare il
nostro naso e la lingua. Con un po’ di esperienza, impareremo ad annusarne la freschezza
o, per meglio dire, ad assaporarla. Presto il naso imparerà a distinguere gli oli preparati
con metodo naturale o artificiale.
Negli oli preparati naturalmente si annusa una vera e propria “manciata” di olive, semi
di sesamo, cardo, mais; mentre gli oli artificiali ci ricordano una brezza che spira dal
parcheggio. Ove l’odore è intenso, si può star certi che i valori nutritivi sono presenti
sempre in qualità e quantità corrispondente.
Una delle cose più ironiche del nostro tempo, e in cui ci si imbatte continuamente,
è che un prodotto come l’olio naturale, che viene sottoposto ad un processo estrattivo
relativamente corto, debba costare più di quello artificiale, che viene prodotto con un
enorme dispendio energico.

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Si sa che la quantità ottenuta ha una grande importanza nel determinare il prezzo, ma


ciò nonostante posso dire tranquillamente che il profitto in Austria e Germania sarebbe
comunque abbastanza alto, anche se l’olio venisse venduto alla metà del prezzo attuale.
Deve essere chiaro a tutti che c’è una grande carenza di informazioni, che corrispon-
dano alla verità. Anche una sola bugia significa una inimmaginabile catastrofe per
lo spirito umano, non importa se questa bugia è permessa dalle leggi o no. L’uomo
deve ripagare tutto ciò che ha preso nella vita: non comprendere significa soffrire.

12.5 Chi vuole produrre olio?


Non abbiate alcuna paura delle leggi! Fate l’olio nello stesso modo in cui lo producevano
i Cinesi o gli Assiri 4000 anni fa.
I semi vengono tostati, dopodi chè vengono schiacciati in un mortaio o in una
macina a mano e poi lasciati riposare in una ciotola. Se si lascia un barattolo con una
pasta naturale di noci per alcune settimane nella dispensa, l’olio inizierà a separarsi,
a causa dell’energia yin, e a salire in superficie. Filtratelo in un altro recipiente a
chiusura ermetica. Non se ne otterrà molto. Se si è fortunati sarà un quarto del peso
dei semi. Questo olio è ad alto contenuto, un po’ torbido e grezzo; qualitativamente è di
estremo valore, proprio come è stato utilizzato dagli uomini da millenni.
Oggi, negli oleifici, non si aspetta che l’olio salga da solo in superficie. I prodotti oleo-
si vengono messi in grandi cilindri, sulle cui pareti viene esercitata una forte pressione,
cosı̀ che si riesce a spremere il 95% degli oli.
Per mezzo di un altro metodo, sviluppato in germania nel 1870, l’olio viene solubi-
lizzato. Il materiale oleoso viene immerso in una soluzione di petrolio. Si ottiene una
soluzione oleosolubile, che attraverso la bollitura perde l’effetto di decomporsi. Questo
tipo di lavorazione è oggi il più diffuso, dato che lascia un residuo inutilizzabile solo
dell’1-2%.
Gli oli naturali non vengono estratti in questo modo per solubilizzazione. La ragione
è che, con un metodo del genere, vanno perdute le caratteristiche olfattive, che sono da
considerare anch’esse componenti nutritive!

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Capitolo 13
Il sale

L’uomo consuma due elementi fondamentali nella sua vita quotidiana: il sale e l’acqua.
Prima ancora che qualcosa esistesse sulla terra, si manifestarono la forza di contrazione
(yang) e quella di espansione (yin) sotto forma di gas.
Questi gas vengono chiamati idrogeno (peso atomico 1) e ossigeno (peso atomico
8). Entrambi si attirano fortemente l’un l’altro. Da questa attrazione deriva l’acqua, che
ricopriva un tempo tutta la terra. Quest’acqua era pura, elementare e non salata.

13.1 La formazione del sale


Il centro è sempre yang, mentre la superficie è sempre yin. Nel caso non ci sia un centro,
bensı̀ una cavità, avviene il contrario: la cavità è yin e la superficie yang. Quando l’acqua
chiara e non salata ricopriva la terra, ebbe origine il seguente processo: attraverso la
contrazione – yang – si formò la materia (acqua).
Il fondo marino è yang, la superficie è yin. Nelle profondità dell’acqua c’è una pres-

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Zeanè Lao Shin

sione più alta – yang – mentre la superficie esercita una pressione limitata. La profondità
aumenta anche la temperatura (yang), mentre il tempo dà forma alle cose (di nuovo yang).
Questi fattori yang materializzarono il sodio (yang) e il cloro (yin) dall’acqua e questi
due elementi formarono il cloruro di sodio (NaCl), che è un prodotto yang.
Il miracolo della formazione del sale dovrebbe essere esaminato più a fondo dagli
scenziati. In natura avvengono continuamente trasmutazioni del genere, senza marchin-
gegni, logica o pianificazione. L’estrazione del sale dall’acqua continua ad avvenire anche
oggi, il che significa che, con il tempo, il contenuto salino dell’acqua marina aumenta.

13.2 L’origine del sale

13.3 La funzione del sale


Si può esprimere con questa frase il ruolo che il sale detiene nell’organismo umano:
≪L’uomo privato del sale, muore per disidratazione!≫.

In altre parole, ogni cellula dell’uomo contiene dei liquidi, che costituiscono, senza
contare il sangue, il 15% del peso corporeo; questi liquidi hanno una funzione importante
nel corpo, confrontabile a quella dell’acqua marina per le forme viventi unicellulari nel
mare. Un altro liquido il plasma o sangue costituisce solo il 5% del peso corporeo umano.
Tutti questi liquidi sono a stretto contatto l’uno con l’altro e si influenzano reciproca-
mente. Ciò significa che cose esterne come il cibo, il clima, gli acidi, hanno un influsso
sul corpo intero e sono decisive nella modificazione del liquido infracellulare interno.
Perciò i bagni in mare hanno un effetto immediatamente percettibile e forte sulle
ghiandole linfatiche; mentre i bagni in acqua non salata e clorata povera di minerali
indeboliscono il sistema linfatico, dato che il sale dei liquidi interni viene prosciugato
per osmosi.
≪ L’uomo privato del sale, morirebbe per disidratazione≫.
Un’importante funzione del sale è quella di rendere permeabile ai liquidi le membra-
ne all’interno del corpo, soprattutto quelle dei vasi sanguigni: se nel sangue c’è la giusta

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quantità di sale, l’acqua in sovrappiù viene automaticamente assorbita dai tessuti vicini ed
eliminata attraverso i reni. Se, d’altra parte a causa del troppo mangiare, di un’alimenta-
zione non equilibrata o della funzione ormonale sregolata c’è troppo sale nei tessuti, dalle
pareti dei vasi sanguigni escono troppi liquidi e si verificano dei gonfiori.
Se durante una dieta non dovesse esser usato per niente il sale, esso verrebbe ceduto
dai tessuti del corpo. Questo stato però condurrebbe facilmente ad effetti collaterali, come
l’ammalarsi dell’uretra, proteine nell’urina (aluminuria) etc.
Una dieta ricca di sale aumenta automaticamente il fabbisogno di liquidi da parte del
corpo. I tessuti e la pelle richiedono più acqua.

13.4 La corteccia cerebrale


La funzione principale della corteccia cerebrale consiste nel regolare il sale e l’acqua e nel
distribuirli equamente in tutto il corpo. Inoltre controlla che i reni non espellano troppo
velocemente il sale. Con questa attività si secerne un ormone particolare, il cortisone, che
esplica molte funzioni.
Due componenti del cortisone, androsterone e testosterone, hanno influenza sulla
potenza riproduttiva maschile. Esse sono responsabili della voce maschile, regolano la
grandezza degli organi genitali, fanno nascere l’istinto sessuale e sono responsabili dello
sviluppo dello scheletro, della robustezza delle ossa e della forza virile. Le ghiandole
surrenali, inoltre, immettono in circolo i secreti maschili, mentre l’attività muscolare, i
lavori pesanti, un abbondante cibo salato e proteico stimolano la corteccia cerebrale.
L’uomo dovrebbe perciò ingerire più sale della donna.

13.5 L’effetto del sale sulle donne


Sia a causa dei cibi salati che di grandi quantità di proteine, compresi carne e sa-
lumi, una donna può passare in breve tempo dalle sue qualità yin – femminili – a
quelle yang maschili. Il principale responsabile è l’androgeno, un ormone maschile, che
trasforma la femminilità in mascolinità.
Non è necessario conoscere tanti particolari. È semplice: un’alimentazione come
quella sopra citata neutralizza le secrezione interne delle ovaie – come estrogeni, luteine,
etc. – e con il tempo si ha il sopravvento della mascolinità.
Risultato: la donna è insoddisfatta, ha delle mestruazioni irregolari e non sa amare. Se
poi le dovesse capitare di amare, si sentirebbe attratta da uomini passivi con una sottomis-
sione quasi femminile. La sua vita sarà perciò infelice, perchè il principio fondamentale
dell’esistenza non viene rispettato.

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13.6 Malattie cortico surrenali (malattia di Addinson’sche)


I sintomi di questa malattia sono un bisogno anormale di sale, un desiderio sessuale de-
bole, un’anormale colorazione bruna della pelle e un viso gonfio. Questa malattia venne
definita come tubercolosi delle ghiandole surrenali. La medicina moderna utilizza una
terapia a base di iniezioni di ormoni, che hanno l’effetto di innalzare rapidamente la pres-
sione sanguigna accumulando sale e liquidi nel corpo. La conseguenza però è che aumenta
il rischio di contrarre malattie infettive.

13.7 Il complemento del sale: l’elemento acqua


L’uomo ha bisogno di sale e di acqua. Ciò è estremamente naturale e questi due elementi
vengono regolati, in un uomo sano, con esattezza dalle ghiandole surrenali. Ciò nonostan-
te si può diventare dipendenti dal sale e dall’acqua. Le persone che prendono molto sale,
diventano sale dipendenti: esso stimola infatti l’appetito e aumenta il desiderio del cibo.
Aumenta anche la produzione dei succhi gastrici. L’acquaè l’elemento armonizzante del
sale. Senza l’acqua, al sale manca equilibrio.

13.8 Qual’e la quantità giusta di sale?


È impossibile dire quanto sale si dovrebbe ingerire, perchè il fabbisogno varia da persona
a persona. Anzi può variare addirittura da un giorno all’altro, a causa dei cambia-
menti del tempo. Dipende anche dall’attività svolta e dagli scopi che una persona ha.
Normalmente vale il criterio di massima per cui si dovrebbe usare il sale necessario
per dare un sapore gradevole al cibo.
L’America, l’Europa e il Giappone sono paesi in cui viene usato molto sale: il con-
sumo pro capite è circa tre-quattro volte superiore a quello del resto del mondo. Questo
enorme consumo di sale deriva dal fatto che il mondo, oggi, ha a disposizione enormi
quantità di sale. Un esempio: in India vengono consumati pro capite circa 5 gr. di sale al
giorno; una carenza di sale significherebbe la carestia e provocherebbe una morte di mas-
sa. In America si consumano quotidianamente 28 gr. di sale per persona. In questa cifra è
incluso anche il sale nei gelati, nella cocaÂcola etc., che rappresenta un’alta percentuale.
Negli alimenti stessi il sale è contenuto comunque in una quantità 30 volte maggiore
a quella necessaria.
In alcuni paesi se ne usano solo 2 gr, al giorno e per persona; in Europa circa
40Â45 g. solo nell’alimentazione di base e in USA 60 gr.

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13.9 La scoperta del sale


La maggior parte del sale viene dal mare. L’uomo primitivo, però, lo scoprı̀ in pozze
salate o paludose, in terreni rossi. Il rosso della terra deriva da microrganismi, che si
riproducono nelle acque basse salate delle zone paludose. Più l’acqua è salata, più rossa è
la sua colorazione. La somiglianza dell’acqua salata rossastra con il colore e il sapore del
sangue dovette impressionare fortemente l’uomo primitivo.
I primi insediamenti umani si verificarono vicino a sorgenti saline. In Germania zone
con nomi come Saal e in Inghilterra come wich ci stanno ad indicare la presenza di sale.
Le parole sale, solare, sole, hanno la stessa radice. Sale e sole sono la base della vita
stessa. Da quando esiste la vita in mare, le cellule del corpo contengono l’elemento vitale
sale (NaCl).
Il nostro corpo può produrre sale dal sodio. I cereali e le verdure non hanno sale
a sufficienza. La carne ha molto sale, ma è di qualità scadente. Va bene per lo sviluppo
fisico, ma non per quello spirituale. Il sale migliore è quello marino.

13.10 Il sale marino


Gli uomini primitivi trovarono che era troppo difficile e troppo lungo estrarre il sale delle
sorgenti saline. Lo sguardo dell’uomo del Mediterraneo si posò sul mare e si avvide
dell’evaporazione dell’acqua grazie ai raggi solari. Nell’Europa Centrale e del Nord, ricca
di piogge, non c’era mai abbastanza sole per fare prosciugare le superfici dell’acqua.
Comunque queste regioni possedevano lo stesso dell’energia solare immagazzinata
sotto forma di torba che, nelle ere precedenti, era stata bagnata dall’acqua di mare. Que-
sto materiale venne seccato e bruciato, le ceneri lavate in acqua marina, la soluzione
filtrata e bollita in grandi recipienti. La concentrazione salina che se ne otteneva (90%
di sale) veniva fatta seccare in ciotole piatte vicino al fuoco. Se ne ottenevano delle torte
salate, che venivano utilizzate come denaro. In italiano la paga viene chiamata ancora
oggi “salario”.
In Cina, già 1700 anni fa, si facevano dei profondi buchi nella terra e si attingeva acqua
salata con canne di bambù. Contemporaneamente vennero distrutti interi boschi per fare
il fuoco necessario all’evaporazione.

13.11 Il salgemma
Un’altra fonte di sale, nei paesi dell’area mediterranea, sono le miniere di salgemma.
Stagni salati, sorgenti saline sotterranee e il mare contengono sale sciolto in acqua. Il
salgemma invece si trova da lunghissimo tempo all’asciutto. La mancanza dell’acqua –
elemento equilibrante – insieme all’assenza della vita batteriologica, rendono il salgem-
ma un minerale estremamente squilibrato. Inoltre, per via del lungo deposito nelle

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Cibo come via 57
Zeanè Lao Shin

viscere della terra in zone sfavorevoli alla vita, si viene a formare del gesso (solfato di
calcio).
Le condizioni ideali, per ottenere il miglior sale dal mare, sono i raggi solari e basse
vasche marine. Il contenuto di sale è molto basso (solo il 3%), in confronto a quello del
Mar Morto e di alcuni stagni salati (30%). E comunque il sistema di estrazione del sale
è sempre ancora lo stesso di 5000 anni fa. L’acqua di mare viene pompata in dei campi,
che sono collegati tra di loro per mezzo di canali. Cinque litri di acqua marina danno
1,8 kg. di sale.

13.12 Il sale da tavola – il sale raffinato e dannoso alla


salute!
Il sale marino oggi viene posto in commercio in diverse forme:

1. come sale marino raffinato e cristallizzato

2. come sale marino bianco non cristallizzato

3. come sale marino grigio, non seccato, non filtrato e non purificato

Solo l’ultimo contiene tutti gli elementi biologici in tracce che esistono anche nell’ac-
qua marina. Inoltre questo sale e ancora vivo ed ha la capacità di neutralizzare le sostanze
gassose, di calmare le infiammazioni e di aumentare l’attività secretoria dell’organismo.
Il sale cristallino e raffinato non contiene vita alcuna, è tossico ed estremamente
dannoso.
Autorità mediche ed esperti dell’alimentazione dichiarano che questo sale è di alto
valore nutritivo e ne incoraggiano l’uso, poichè il loro sapere, per quanto riguarda gli
effetti del sale, è basato su falsi concetti di salute.
Distillazioni frazionate ed essiccamento ad alte temperature modificano il contenuto
in minerali e la costituzione biologica di questo elemento prezioso in tale misura che alla
fine esso è totalmente snaturato.
Ricordiamoci che il sale marino grigio non è assolutamente sporco, nè impuro,
ma contiene semplicemente del fango. Lo stesso fango con cui è stato formato il nostro
corpo, con cui il corpo umano è sempre in stretta parentela.

13.13 Il corpo e il sale


Troppo zucchero, droghe o medicine, sottraggono sale al corpo; aumenta perciò il bisogno
di sale. Ma più sale ingeriamo e più acqua consumiamo.

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Cibo come via 58
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Il sale favorisce la salivazione. È un elemento molto restringente e, se se ne usa troppo,


si possono avere costipazione, pressione alta, ulcere al duodeno, problemi di cuore e di
reni. Può causare anche stanchezza, insonnia e, a volte, pazzia e aggressività violenta.
Inoltre l’eccesso di sale trattiene l’acqua nel corpo impedendo che venga eliminata. È
consigliabile non usare troppo sale.
I sintomi di un eccesso di sale nel corpo sono: pelle scura, mandibole serrate,
capillari rossi nel bianco della sclerotica, muscoli induriti, urina scura o marrone.
L’indicazione medica, di bere molto, sovraccarica di liquidi i reni, che cosı̀ si affaticano
sempre di più fino a giungere al punto di ammalarsi seriamente.
Anche se i liquidi espellono il sale dal corpo, è molto meglio e più pratico non ingerire
troppo sale. Se prendiamo troppo sale, l’acqua non se ne andrà più dal corpo. L’intestino
crasso l’assorbirà, di conseguenza le feci riceveranno troppa poca acqua e il risultato
saranno delle feci secche e dure di colore scuro, come quelle di una capra.
L’abitudine di mangiare troppa carne e insaccati – che sono fortemente speziati – e,
inoltre, prendere ancora del sale, è molto pericolosa, più pericolosa che se si mangiasse
molto sale senza carne. Chi ne ha mangiato per lungo tempo, avrà l’organismo carico di
sali accumulati.
Per l’uomo, la cosa migliore è mangiare poco sale. Le verdure crude e la frutta
dovrebbero essere presenti nei pasti.
Anche le docce calde ed i bagni caldi aiutano ad eliminare i sali dal corpo; an-
zi, sono veramente efficaci. Se, però, un bagno caldo dovesse provocare stanchezza,
significa che a quelle persone il sale è necessario. Solo dopo che i residui dell’ali-
mentazione a base di carne sono stati eliminati dal corpo, si può ritornare a ingerire
sale.

13.14 Diversi modi per assumere il sale


Il sale puro può avere un effetto choc sul nostro organismo, perciò è meglio ingerirlo in
forme diverse.
La salsa di soja possiede il 18,5% di sale. Il mare solo il 2,8%. I fagioli di soja
contengono molti grassi, che, insieme al sale, formano un alimento ideale. Perchè? Perchè
cosı̀ nel nostro organismo non penetra solo il sale, ma anche l’olio.
Il miso è una pasta di fagioli di soja, che può essere usata al posto del sale per minestre,
primi piatti, piccoli contorni, da spalmare sul pane e come medicina.
Le umeboshi sono prugne salate, che contengono il 20% di sale. Invecchiando, il loro
sapore salato diviene sempre più mite.
I pickles più stagionati contengono il 20% di sale, mentre quelli fatti da alcuni giorni,
ne contengono il 3%.

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Capitolo 14
Il miso

14.1 La sua storia


Il miso è una pasta di fagioli di soja fermentati con cereali e sale marino. L’origine del
miso si perde nei millenni passati, in Cina, dove viene chiamato Tschiang.
Fu circa nel VII° secolo d.C. che arrivò in Giappone portato da sacerdoti buddisti,
e là, nell’arco del tempo, subı̀ numerose variazioni e fu chiamato miso. In Korea viene
chiamato Tschang.
Negli anni ’60 di questo secolo, il miso fu reso noto anche all’Occidente. Oggi è
reperibile quasi in tutta Europa e in America e riscuote sempre più popolarità, grazie al
suo alto valore nutritivo e alla sua molteplice utilizzazione.
Il miso fu prodotto a Parigi, per la prima volta, nel 1905.
Una scodella di zuppa di miso contiene circa 4 gr. di proteine e 1,5 gr. di grassi,
proprio il fabbisogno necessario per esplicare una normale attività e restare in buona
salute.
Secondo le moderne teorie dell’alimentazione, “le proteine vegetali sono di minor
valore rispetto a quelle animali; perchè i loro aminoacidi non sono completamente equili-
brati”. Ciò è giusto: nelle proteine dei fagioli di soja alcuni aminoacidi sono contenuti in
modo insufficiente al fabbisogno. Nel miso questa mancanza è completamente corretta
dall’aggiunta di orzo e di riso.
I fagioli di soja contengono il 37% di proteine e il 17% di grassi. Sono di difficile
digestione, anche se vengono cotti, arrostiti o stufati. Nel miso, però, i fagioli di soja
sono trasmutati biologicamente (processo di fermentazione), cosı̀ che i grassi e le proteine
possano essere digeriti facilmente.
Pensare al miso solo come ad una fonte di proteine è comunque riduttivo; bisogna

59
Cibo come via 60
Zeanè Lao Shin

tener presente anche la sua qualità, che è enormemente importante. Le proteine animali
sono, fisiologicamente parlando, di scarso valore:

1. sovraccaricano i reni

2. producono allergie e iperacidità

3. nell’intestino, a causa dei prodotti animali, si producono facilmente delle putrefa-


zioni, da cui derivano le tossine che danneggiano il cuore, il sistema nervoso e le
arterie.

Con il miso queste manifestazioni patologiche non si verificano. Al contrario, esso


elimina le fermentazioni che si sono prodotte a causa delle proteine animali.
Il miso contiene acido linoleico e lecitina, che favoriscono la circolazione del coleste-
rolo nel sangue e rendono elastici i vasi sanguigni. Perciò il miso è un valido aiuto nella
prevenzione dell’alta pressione e dell’arteriosclerosi.

14.2 Il miso e la nicotina


La nicotina provoca un rallentamento della capacità di contrarsi e dell’attività espulsiva
nei vasi sanguigni. Di conseguenza, si ha un peggioramento della circolazione sanguigna,
che nei fumatori accaniti può portare alla paralisi del sistema nervoso autonomo.
Il miso si combina con la nicotina formando un composto, che può essere eliminato
facilmente dal corpo. In altre parole, il miso favorisce l’eliminazione della nicotina dal
sangue.

14.3 Il miso e l’alcool


In caso di un forte consumo di alcool, l’alcool ossidato produce aldeide, che provoca mal
di testa o vertigini e stordimento. Il miso decompone l’aldeide e la elimina dal flusso
sanguigno.

14.4 Allergie
Sono una conseguenza di un intestino debole, che è incapace di trasformare le proteine
vegetali e animali in proteine adatte al corpo umano. Se si fortifica l’intestino, inizia anche
la guarigione.
Trasformare i diversi tipi di proteine in proteine utilizzabili dal nostro corpo e molto
importante.

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Cibo come via 61
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Il miso è di aiuto in questa trasformazione. I numerosi e utili batteri, che si formano


durante il processo di fermentazione del miso, sono un efficace aiuto nella scomposizione
delle complesse molecole proteiche.
La degenerazione del corpo comincia con la sua incapacità di trasformare sostanze
estranee in altre assimilabili. La responsabilità, se questo succede, è di ciascuno di noi.
Chi non chiude gli occhi davanti alla realtà sa che, per esempio, lo zucchero uccide
alcuni batteri intestinali, che sono estremamente importanti per la digestione.
In Giappone e in Cina, in seguito a numerose indagini, è risultato che la zuppa di
miso rappresenta uno degli alimenti più importanti per una vita di lunga durata.
E con vita di lunga durata non si intende vivere molti anni, bensı́ essere veramente
felici fino alla morte.

14.5 Il miso e le cellule epiteliali


Le cellule epiteliali vengono sostituite quotidianamente dalle cellule che si trovano nello
strato sottostante.
Se queste cellule non sono sane, anche la pelle non sarà sana e non avrà un bell’aspetto.
Queste cellule vengono nutrite dal sangue e dal liquido infracellulare, i quali assorbono a
loro volta le sostanze nutritive degli alimenti.
Uno dei segreti di una bella pelle è di avere un liquido infracellulare sano, un sangue
sano e alcalino.
Il miso è l’alimento che favorisce queste condizioni. Esso contiene minerali che
purificano il sangue e i batteri necessari.

14.6 La resistenza alle malattie, la capacità di


perseverare e la forza
Lo zucchero raffinato dà energia. Anche il miso dà energia, poichè contiene una grande
quantità di glucosio, però la differenza dallo zucchero raffinato è grande: il miso rende il
sangue alcalino, lo zucchero lo acidifica.
Perciò il miso è una meravigliosa sorgente di energia e di capacità di perseverare.

14.7 Il miso e la sua azione protettiva contro le radiazioni


Il miso contiene la cibicolina, che si combina con le sostanze radioattive e che viene
eliminata attraverso l’intestino. Ecco la relazione di un medico giapponese, il dr. T.

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Cibo come via 62
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Akizuki1 dell’ospedale S. Francesco di Nagasaki:

≪I miei genitori non avevano nessuna cognizione dell’importanza della zup-

pa di miso nell’alimentazione giapponese. Le autorità sanitarie consigliava-


no uova, latte, carne, al posto del miso. Con questa nuova alimentazione mi
ammalai.
All’inizio non avevo molta fiducia nella zuppa di miso, però ero comple-
tamente deluso dalla medicina occidentale, visto che nessun medicamento
riusciva a guarire completamente la mia malattia. Allora decisi di basare
la mia alimentazione sul riso integrale, la verdura e la zuppa di miso.
C’era la guerra e la quasi totale mancanza di medici giapponesi. Fui costretto,
nonostante la malattia, a lasciare il letto e a continuare il mio lavoro come
medico. Sebbene avessi la tubercolosi, fui immediatamente assunto.
Quando esplose la bomba atomica, fui investito dai raggi radioattivi. Ciò nono-
stante continuai il mio duro lavoro. La mia capacità di sopportare quell’orrore,
e di saperlo dominare, dipendeva dalla mia alimentazione quotidiana: la zuppa
di miso.
Il 9 agosto 1945 cadde la bomba su Nagasaki. Radiazioni atomiche mortali si
irradiarono sulla città, che fu rasa al suolo.
Per molti sopravvenne una morte terribile piena di tormenti. Per alcuni accadde
un miracolo. Nessun lavoratore dell’ospedale dove lavoravo io, soffrı̀ o
morı̀ a causa delle radiazioni. L’ospedale era a soli 1600 metri dal centro
dell’esplosione. I miei colleghi ed io aiutammo molte vittime che erano state
colpite dalle radiazioni.
All’ospedale avevamo una grande riserva di miso e tamari (salsa di soja). C’e-
rano anche sufficiente riso integrale e alghe-wakame per zuppe e zuppa di
miso. Davo da mangiare riso integrale e zuppa di miso ai miei aiutanti
già molto prima dell’esplosione della bomba. Nessuno di loro fu colpito
dai danni delle radiazioni. Io penso che la ragione sia perchè mangiavamo
zupppa di miso.
All’ospedale c’era un prete cattolico, che fu l’unico a morire a causa del-
la radioattività. Egli non aveva mai toccato il nostro cibo e mangiava
quotidianamente uova, latte, marmellata e carne.
Ma come potè proteggerci dalle radiazioni, la zuppa di miso? Prima o poi
gli scienziati daranno una risposta a questa domanda., nel caso venga dato il
permesso di rendere pubblici i risultati degli esperimenti. Io stesso parteciperei
subito ad un esperimento del genere≫.

1
Dr. med. Tatsuichiro Akiziki: Nagasaki 1945

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Sempre lo stesso medico disse:

≪La medicina orientale è divisa in tre categorie: l’alta, quella di mezzo e la

bassa. La medicina bassa è una cura sintomatica, che elimina i sintomi per
mezzo di droghe e consimili, ma che può avere come conseguenza degli effetti
collaterali.
La medicina di mezzo usa farmaci che, anche dopo l’assunzione dopo un
lungo periodo non provocano nessun effetto collaterale. Queste due eliminano
i sintomi, ma non l’origine della malattia.
La medicina alta è la medicina protettiva.
La medicina moderna è più che altro medicina bassa. Solo una piccola parte
della medicina moderna appartiene alla categoria di mezzo. L’uomo moder-
no non è mai contento quando una medicina fa guarire troppo velocemen-
te. Egli ama la morfina, il talidomide e i cortisoni (l’adrenalina è un ormone
cortisonico).
Io sono convinto che il miso appartiene alla medicina più alta. La mia famiglia
mangiava zuppa di miso a colazione. Noi abbiamo usato zuppa di miso per
più di dieci anni. Con questa alimentazione ho guarito la tubercolosi e l’asma
cronica senza difficoltà. Ciò nonostante non condanno il latte, le uova, etc.
Sebbene una volta siano stati usati gli antibiotici contro la mia tubercolosi,
penso che la zuppa di miso ridoni salute al corpo in modo più efficace dei
farmaci≫.

14.8 La componente principale del miso


La componente principale del miso è la soia (Glycine soja), che cresce nell’Asia orientale.
Oggi la sua coltivazione è molto sviluppata in USA e anche in parte dell’Europa.
La soja fa parte degli alimenti più antichi usati dall’uomo. In Cina esistevano culture
di fagioli di soja già nel 2207 a.C..
Insieme al riso, al frumento, all’orzo e al miglio, la soja appartiene ai cinque chicchi
sacri che sono di fondamentale importanza per l’esistenza della civiltà cinese. In un antico
dizionario cinese, scritto circa all’inizio dell’era cristiana, la soja viene chiamata Son, da
cui si svilupparono, probabilmente, le parole soy, soya e poi soia.
In Europa si sentı̀ parlare per la prima volta dei fagioli di soja dal botanico tedesco
Engelbert Kämpfer, che visitò il Giappone negli anni 1690-93. Egli la chiamava Diazu
Mame (il nome giapponese della soja) e la descriveva come un fagiolo dritto, con il bac-
cello di un lupino e i semi di un pisello verde. Sebbene egli scrivesse di molti prodotti di
soja usati dai Giapponesi, in Europa quasi nessuno si interessò alla coltivazione dei fagioli
di soja.
Nel 1790, a Kew in Inghilterra, nel giardino botanico reale, vennero coltivati i primi
fagioli di soja. Purtroppo non si adattarono al clima inglese e cosı̀ non si arrivò ad alcuna
produzione.
In Italia la coltivazione cominciò nel 1840, però fino ad oggi la soia non è diventata
un importante prodotto agricolo.

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Cibo come via 64
Zeanè Lao Shin

Il grande impulso si ebbe nel 1873 grazie all’austriaco Friedrich Haberlandt, che potè
presentare all’esposizione di Vienna quattro variazioni di soja ottenute dai suoi esperi-
menti.
Questi quattro tipi vennero poi coltivati in Austria, Ungheria e in altri paesi europei e
si ottennero buoni risultati.
Un tipo giallo di soja, che era stato sperimentato da Haberlandt, venne portato in Fran-
cia nel 1880 da Vimorin/Andrieus ed ha dato fino ad oggi risultati eccellenti. In America,
nel 1840, James Mease fu il primo che coltivò e propagò con successo la soja. Quando nel
1854 la spedizione Perry ritornò dal Giappone con due tipi di soja, essi vennero chiamati
per alcuni anni, “piselli giapponesi”.
Nel 1898 vennero importati dal Ministero dell’Agricoltura USA numerosi tipi di soja
dalll’Asia e alcuni dall’Europa e da altri paesi.
Da allora negli Stati Uniti crescono circa 10.000 tipi di soja originaria di altri paesi.
La soja può crescere quasi su ogni terreno, ma preferisce quelli fertili o sabbiosi.
In Asia i fagioli di soja vengono lavorati in vari modi e se ne ottengono centinaia di
prodotti alimentari, freschi, fermentati o secchi. La proteina principale della soja è la
glicina. Gli aminoacidi della glicina sono espressi in percentuale:

glicocolla 1,00% fenilalenina 3,83%


lisina 2,71% prolina 3,78%
triptofano 1,65% acido esperigico 3,85%
tirosina 1,85% arginina 5,12%
valina 0,68% lencina 8,45%
istidina 1,39% acido glutamminico 19,46%
cistina 1,12%

I fagioli di soja contengono tutti gli aminoacidi importanti, però solo poco triptofano
e pochi aminoacidi con zolfo. Al contrario, i chicchi dei cereali contengono in abbon-
danza tutto ciò che nella soja esiste in piccole quantità e solo poca iso-lencina e lisina,
largamente presenti invece nella soia.
I due prodotti combinati si completano perciò perfettamente per quanto riguarda le
proteine.
Questa è la ragione per cui il miso, ricavato dalla soja e dai cereali, ha un valore
nutritivo cosı̀ grande come prodotto alimentare di base ed è un dispensatore di aminoacidi
estremamente importanti.

14.9 I grassi del miso


I grassi devono essere assunti regolarmente, ma non in grandi proporzioni e tutte in una
volta. Il miso ne contiene la giusta quantità.

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Troppi grassi sono tossici per il corpo; quelli presenti nei pesci, formaggi, burro,
insaccati e carne si ossidano molto facilmente, soprattutto in estate.
Le componenti grasse del miso sono esenti dal rischio di ossidazione ed esso può
essere utilizzato per tutto l’anno.

14.10 I minerali del miso


I liquidi del nostro corpo e il sangue devono essere alcalini, affinchè gli acidi, che si
formano in conseguenza ad attività come pensare, camminare, preoccuparsi etc., possano
essere neutralizzati. I minerali producono queste condizioni alcaline.
Nell’adolescenza il corpo espelle i minerali in eccedenza. Se però i minerali forniti
con l’alimentazione sono troppo pochi, il metabolismo si rifornisce da solo dei minerali
mancanti prelevandoli dall’organismo, soprattutto dalle ossa.
Una tazza di miso con le alghe wakame contiene 120 mg. di minerali; data quo-
tidianamente ad un bambino, al mattino, previene l’indebolimento delle ossa. Un
mezzo litro di latte contiene 300 mg. di minerali. Questa quantità superiore a quella di
cui abbisogna una persona. Durante il periodo della crescita; i minerali eccedenti vengono
eliminati, dopo non più.
Molto spesso osservo che nelle persone, malate e non, l’eccesso di minerali ha la
tendenza a depositarsi nelle giunture; questo può provocare, col tempo, malessere o
malattie.

14.11 Il maestro Ohsawa


Ohsawa diceva: ≪Una tazza di zuppa di miso a colazione dà sufficiente energia pertutto
il giorno. Dopo la cena non bisogna mangiare più niente, affinchè tutto il cibo sia già
digerito prima di andare a letto. Dopo il risveglio è bene fare prima un po’ di lavori e poi
la colazione. Cosı̀ è corretto. Se questa regola viene rispettata quotidianamente, rende
sani e belli≫.
La zuppa di miso, presa a stomaco vuoto, è molto benefica. Rende yang e dà
energia per il lavoro. Tutte le cellule del corpo sono “affamate”; prendono questo nutri-
mento yang e lo trasformano in energia. Se invece si mangia qualcosa di dolce a stomaco
vuoto, le cellulle del corpo si dilatano e diventano flaccide e deboli; ci si sente stanchi
quasi subito e non si ha energia sufficiente per tutto il giorno.
Se nel miso si vedono pezzettini di cereali o di fagioli di soia, è un buon segno. Molte
varietà di miso giapponese oggi in commercio sono preparate con additivi chimici, che lo
rendono cremoso e che accorciano molto il processo di fermentazione. Questo, natural-
mente, non è una buona cosa per noi. Troppi batteri vengono distrutti con questo tipo di
preparazione.

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14.12 Come si prepara la zuppa di miso?


È molto semplice. Si fa bollire dell’acqua, poi si scioglie un cucchiaino e mezzo di
miso per persona — per i bambini e le persone anziane 1 cucchiaino – in una tazza e si
stempera con un po’ di acqua bollente fino ad ottenere una crema, che si unisce al resto
dell’acqua, e si alza il bollore solo per un momento.
In questo modo si ottiene il sapore più gradevole. Se si fa bollire, il miso perde molto
del suo sapore. Ma non ci dobbiamo comunque preoccupare, se bolle a lungo: in questo
caso diventa più yang. Un breve bollore produce sufficiente yang.
Se si vuole preparare una zuppa di miso alle alghe o alle verdure, queste ultime devono
essere prima lessate o passate in padella. Rosolate hanno un sapore migliore e sono
più yang. Quando le verdure sono tenere, allora si aggiunge il miso.
Non mettete mai il miso direttamente nell’acqua. Prima mescolatelo con un po’ d’ac-
qua fino a farlo diventare una crema e solo dopo aggiungetelo alla zuppa. Sarà interessante
per voi scoprire come la cottura della verdura, a fiamma bassa o forte, dia come ri-
sultato due sapori diversi. È meglio servire la zuppa di miso in una tazza di porcellana
o di lacca. Stimola l’appetito e dona un senso di benessere. Tutto nella nostra vita ha una
certa influenza. Il modo in cui si cucina ogni giorno influenza l’effetto che il cibo ha su di
noi.

14.13 Varie combinazioni di zuppa di miso con le verdure


Quasi tutte le verdure si armonizzano con il miso, cosı̀ pure avanzi di orzo, gnocchi, pane,
pasta, frittate etc.:

zucca e porri wakame e rape bianche


cipolle e cavolo capuccio wakame e verdure verdi
cipolle e rape bianche wakame e cavolo cinese
daikon e porri scorzonera e porri
daikon e cavolo cinese scorzonera e tofu
daikon e rape bianche scorzonera e carote
carote e cavolo cinese tofu secco e porri
carote e kombu daikon secco e spinaci
wakame e porri

Queste sono solo alcune combinazioni possibili. Ogni due giorni è bene prendere
un’altra alga con la zuppa di miso, poichè aumenta le possibilità di variare.

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14.14 Come si fa il miso?


La cosa più importante per preparare con buoni risultati il miso sono i fermenti del miso:
aspergillus aryzae. Si possono trovare nei negozi macrobiotici. Il nostro obiettivo per il
futuro dovrebbe essere quello di fare produrre ad ogni famiglia, o gruppo, il proprio miso
o tschiang. Ci sono tre diversi tipi di miso: il miso di riso, il miso d’orzo e il miso di soja.
A volte, durante un consulto, viene chiesto: “Devo usare miso di soja o miso di riso?”;
non ci si deve preoccupare di questo, poichè i tre diversi tipi possono essere mescolati
tra di loro o alternati.
Le parti integranti del miso sono i fagioli di soja e il malto. Il malto è un lievito che
permette alla soja di fermentare. Se usiamo malto di riso, avremo il miso di riso; il malto
di orzo, viceversa, produrrà il miso di orzo e cosı̀ via.
Si aggiungono poi un po’ d’acqua e sale. I moderni metodi di produzione utilizzano
un “avviatore di processo”, che accelera la produzione.
Supponiamo di voler fare del miso di orzo (in giapponese Mugimiso, in cinese Tao
Mai Tschiang). Avremo bisogno di:

1,5 kg. di orzo


1,5 kg. di fagioli di soia
0,5 kg. di sale marino
10 gr. di fermenti di miso

Questo potrebbe essere un esempio. Ma non si devono osservare rigidamente le quan-


tità, poichè ogni variazione cambia in modo interessante il sapore. Si deve semplicemente
partire dalla soia.
Nella ricetta precedente, per esempio, si sono indicate dieci tazze di soia e dieci tazze
di orzo; altre varianti potrebbero essere:

10 tazze di soja e 6 di malto d’orzo


10 tazze di soja e 7 di malto d’orzo
10 tazze di soja e 15 di malto d’orzo

Anche per quanto riguarda il sale non ci sono regole fisse. Ricordiamoci che il sale è
yang, mentre la fermentazione è yin. Con poco sale, la fermentazione è più veloce;
con molto sale, più lenta. Se si usano le quantità indicate nella ricetta data e ½ kg. di sale
marino, il miso può essere mangiato dopo 8-9 mesi. Se prendessimo 1 kg. di sale marino,
il tempo di maturazione sarebbe più o meno di 2 anni; per 1 chilo e mezzo, occorrerebbero
3 anni. Più il tempo di maturazione è lungo, più il miso diventa yang.
Se vogliamo fare del miso di riso o di soja, allora al posto dell’orzo useremo riso o un
qualsiasi altro cereale, come miglio, avena, grano saraceno. Al posto della soja si possono
adoperare ceci, cannellini o borlotti, lenticchie, fagioli rossi o neri ecc.
In ogni caso però gli aminoacidi non saranno cosı̀ equilibrati come nel miso di soja.
Nell’Asia orientale si trovano tanti tipi di miso quante varietà di formaggi ci sono in
Francia.

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14.15 La preparazione del malto per il miso d’orzo


1. Lavare l’orzo
2. Metterlo a bagno in acqua fredda per circa 10 ore. Usare una quantità d’acqua
doppia.
3. Cuocere l’orzo a vapore. A seconda del risultato che si vuole ottenere, si potrà
variare la temperatura da 100° a 150°. Se si vuole un miso con un contenuto acquoso
più alto, sarà necessaria una temperatura di quasi 100°. Se si vuole un contenuto
acquoso più basso, allora è necessario avere una temperatura più alta. Occorrono
circa 30-50 minuti perchè l’orzo sia tenero.

4. Raffreddare l’orzo fino alla temperatura corporea, che è più alta della temperatura
ambiente, all’incirca come quella di un bagno caldo.
Per questa operazione si può stendere l’orzo su degli ampi vassoi.

5. Quando è sufficientemente raffreddato, si mescolano i fermenti (aspergillus ary-


zae). Questi fermenti provengono dal riso fermentato – oggi si usa riso bianco – e
hanno un colore verdognolo.

L’orzo comincia a fermentare. I fermenti si moltiplicheranno per via degli zuccheri


dell’orzo. L’ambiente deve restare caldo. Se è troppo freddo, si possono mettere delle co-
perte sopra l’orzo. Dopo 20 ore bisogna rimescolare il tutto in modo accurato. I fermenti
hanno bisogno di aria per riprodursi e perciò secernono anche molta anidride carbonica.
Dopo un po’ di tempo c’è troppa poca aria, ma troppa anidride. Rimescolando a fondo, si
immette nuovamente abbastanza aria nella massa d’orzo ed i fermenti possono continuare
a crescere in modo regolare.
Per la fermentazione occorrono circa 45 ore; solo allora – e non prima – si possono
togliere le coperte. L’orzo è adesso pieno di fermenti ed è diventato malto d’orzo. Per
sicurezza, nell’arco delle 45 ore si può rimescolare una volta. La temperatura della stanza
dovrebbe essere tra i 30-35°.
Durante la fermentazione si verificano tre fatti:

1. Le proteine dell’orzo vengono scomposte

2. L’attività batterica viene fortemente stimolata


3. La collosità viene aumentata (a basse temperature non diviene cosı̀ colloso, perciò
bisogna tenerne conto, a seconda di come lo si vuole).

Dopo 45 ore, la temperatura della stanza può essere ricondotta a livelli normali. Il
malto d’orzo può essere conservato molto a lungo. I contenitori devono essere chiusi
ermeticamente, perchè è dannoso se entra aria e un forte calore lo distrugge. Il fresco o
la normale temperatura ambiente sono i più adatti per la conservazione. Ogni volta che si
vuol fare del miso nuovo, si può rimescolare il malto già pronto all’orzo, senza che siano
necessari nuovi fermenti del miso.

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Cibo come via 69
Zeanè Lao Shin

14.16 Preparazione dei fagioli di soia


Mentre si attende che la fermentazione dell’orzo sia terminata, si può già cominciare a
preparare i fagioli di soja:

1. Lavare i fagioli

2. Metterli a bagno per tutta la notte (fino a 17 ore) in acqua a circa 15-18°. Nella
produzione di massa per ridurre il tempo di ammollo di circa 3 ore, oggi si utilizza
acqua bollente. Io non consiglio però questo metodo, perchè la qualità del prodotto
ne viene a soffrire.

3. Fare bollire (cuocere a vapore) i fagioli, nella proporzione di 1 parte di fagioli e 4 di


acqua, per circa una mezz’ora. Quando sono abbastanza teneri da poterli schiacciare
fra il pollice e il mignolo, sono pronti.

4. Farli raffreddare.
Le moderne tecniche utilizzano a questo punto dei metodi di raffreddamento rapido
– come frigoriferi o ghiaccio – e non pensano allo spirito. Noi preferiamo lasciare
raffreddare i fagioli, senza alcun aiuto, finchè hanno raggiunto circa la temperatura
ambiente. Per il miso più yang, la temperatura finale può essere anche più bassa di
quella ambiente.

5. A questo punto si aggiunge ai fagioli un terzo della quantità di sale desiderata e il


tutto viene ben rimescolato. Il sale yanghizza i fagioli, gonfi, acquosi e yinnizzati.
Adesso abbiamo il malto e i fagioli di soia e possiamo arrivare all’ultimo stadio del
processo di preparazione.

14.17 La produzione del miso


1. Mescolare i fagioli di soia e il malto d’orzo precedentemente preparati.
Ripeto:

a) per un miso Yin usare più malto d’orzo


b) per un miso Yang usare più fagioli di soja

2. Alla mistura di fagioli di soja a e di malto d’orzo si aggiungono due terzi del sale
desiderato (che è quello che resta del sale) e, per facilitare il rimescolamento, un
po’ d’acqua.
Le moderne tecniche richiedono enzimi (una mistura di foglie cadute da alberi
speciali e fiori) come acceleratori. Ma noi non ne abbiamo bisogno!

3. L’impasto ben mescolato viene messo in contenitori di legno e viene coperto con
teli di lino o cotone. Sopra viene posto un piatto di legno pressato con una pietra o
un peso.

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Cibo come via 70
Zeanè Lao Shin

Se si accumula in superficie un po’ d’acqua è un bene, perchè impedisce che entri


troppa aria.
Troppa aria accelererebbe il processo di fermentazione, ma noi ci sforziamo di
utilizzare il tempo per la yanghizzazione dell’impasto.

4. Il processo di fermentazione durerà a lungo o brevemente, a seconda del contenuto


di sale e della qualità dei fagioli di soia.
Il nostro miso, preparato secondo la ricetta data, sarà pronto in 8-9 mesi.

Con del miso che matura in 3, 4 o 5 anni – o più a lungo – si possono guarire
molto facilmente le malattie. Il miso odierno (anche quello macrobiotico) è di poco
valore, perchè, a causa della grande richiesta in tutto il mondo, non può essere più
immagazzinato cosı̀ a lungo.
Perciò alcuni potranno dire: “Sebbene mangi macrobioticamente, non riacquisto
la salute”. Questa affermazione può essere giusta, perchè oggi i nostri alimenti sono
di qualità scadente.

14.18 Considerazioni generali


La produzione del miso dovrebbe avvenire nei mesi invernali, piuttosto che in quelli
estivi. La preparazione del miso ha bisogno di un clima umido; se il climaè secco, si
può eventualmente preparare il miso in una cantina umida. Se però non si hanno altre
possibilità se non quella di una stanza dall’aria secca, allora bisogna mettere un secchio
d’acqua in un angolo. Lo stesso vale per il processo di fermentazione del miso. Un
ambiente umido è meglio di uno secco.
Chi mangia carne si ciba anche di cose fermentate per stimolare la digestione (per
esempio, formaggi). I vegetariani usano “formaggi vegetali” (per esempio, il miso).
La migliore qualità del cibo la si ottiene cuocendolo in spessi recipienti di terra-
cotta su un fuoco di legna. Cucinare in pentole di alluminio o acciaio inossidabile e
su cucine elettriche diminuisce notevolmento la qualità del cibo e soprattutto il suo
delicato sapore. Se non si ha altra possibilità, però, la ceramica e lo smalto – o an-
che l’acciaio inossidabile – sono meglio dell’alluminio o delle pentole sottili. Migliore
dell’acciaio inossidabile sono la ceramica e il propescente.
Comunque, ciò che abbiamo a disposizione in ogni momento è la nostra volontà per
la libertà e la salute. Questo è il cuoco numero uno, lo “chef”.
Se si dovesse usare l’alluminio, non si dovrà in nessun caso mettere sale nel cibo. Se
proprio si vuole, si salerà dopo la cottura. L’alluminio è molto yin; il sale, al contrario, è
molto yang. Dalla combinazione alluminio e sale, inevitabilmente si vengono a formare
– per via dell’attrazione fra yin e yang – delle sostanze tossiche.
Preparare in modo corretto il riso integrale, i fiocchi d’avena, il miglio, il frumento,
etc. è un’arte che va al di là del normale cucinare. Prendiamo per esempio il riso integrale:

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Cibo come via 71
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il fuoco, la qualità dell’acqua etc. dovrebbero essere cosı̀ armonizzati e precisi da far sı̀
che, dopo la cottura, ogni chicco di riso si presenti aperto e mostri la polpa interna,
che dovrebbe essere trasparente. Se ogni chicco è chiuso, il cuoco ha ancora molto da
imparare. Se alcuni chicchi sono aperti ed altri chiusi, significa che la strada giusta
per cuocere i cereali non è stata ancora trovata.
Cucinare è uno studio senza fine. La pazienza e uno spirito sereno sono i nostri
aiutanti in questa ricerca.
Questo vale anche per la preparazione del gomasio (sale di sesamo). Se è preparato in
modo giusto, ogni seme di sesamo dovrebbe essere metà schiacciato nel mortaio. Non ci
devono essere nè granelli, nè polvere – entrambi sarebbero sbagliati. I grani di sale devono
essere ricoperti dai semi di sesamo o, per meglio dire, dall’olio di sesamo che fuoriesce
dai semi mezzo aperti. Se mangiamo un gomasio di questo tipo, il nostro sangue assorbirà
contemporaneamente l’olio ed i minerali del sale.
Questo ci renderà forti per via della sua buona qualità yang.

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Capitolo 15
Il crescione

Gli antichi greci dicevano: “Mangiate crescione e diventerete ricchi di ingegno”.


Io dico: al giorno d’oggi solo chi è ricco di ingegno mangia crescione, perchè fa bene
alla salute, e questo è saggio.
Riuscire a trovare una verdura più ricca e nutriente del crescione è difficile. È il
re tra le verdure verdi. E un re deve offrire qualcosa.
Ha un sapore aromatico, leggermente piccante, che stimola l’appetito e allontana dalla
tavola la senape e l’aceto, cosı̀ come l’amore allontana ogni paura dal cuore. Il suo aroma
è dovuto all’alto contenuto di zolfo – sotto forma di olii naturali – che favorisce la giusta
funzione delle ghiandole, soprattutto del pancreas.
È come con gli uomini, che, una volta diventati normali, aiutano i loro simili, senza
arrecare loro alcun danno. Cosı̀ succede anche con l’olio: è “normale”, quando è naturale.
Se viene usato zolfo artificiale, esso aiuta da una parte e danneggia da un’altra. Questo
processo viene chiamato “effetti collaterali”.
Perchè procurarsi degli “effetti collaterali”, se se ne può fare a meno? Perchè scegliere
la via più lunga?
Le strade più lunghe conducono spesso ad errori; ci dimentichiamo della via principale
e consideriamo quella secondaria sempre più importante.
Si potrebbe anche mettere un prato di plastica verde vicino alla piscina; cosı̀ nessuna
formica gironzolerà più e non potrà pizzicarci. Anche gli altri insetti scompariranno,
perché non potrebbero vivere sulla plastica. Ma l’erba naturale è piena di vita, quella di
plastica è morta.
Se ci si sente attratti dalle cose morte, è perchè si è raggiunto lo stesso livello di spirito
e allo stesso modo si è morti.
Il simile si accompagna al simile, ha lo stesso livello. Dei fiori di plastica in una

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Cibo come via 73
Zeanè Lao Shin

stanza potranno anche essere belli, ma come si può confrontare la vivace bellezza dei fiori
naturali con delle cose morte?
L’uomo si sente attratto da falsi comfort, perchè egli stesso vive in modo falso. La
vita, con il suo incessante, vitale mutare è il vero comfort. Come si può amare la vita, se
ci si sente senza forze?
L’amore è forza! Se lo si perde, ci si sente senza energia e si ha la sensazione, pur
volendolo, di non poter più cambiare. Proprio come un morto che non può più ritornare
in vita. Allora nel cuore domina la forza yin e l’uomo diventa negativo e pessimista.
È chiaro che sente in modo negativo; se fosse positivo, potrebbe cambiare il suo stato e,
come premio, rivitalizzarsi.
Se il crescione avesse dello zolfo sintetico sotto forma di olio eterico, sarebbe più
dannoso che benefico per le nostre ghiandole. Ma non vale nemmeno la pena di parlarne,
cosı̀ come non vale la pena di possedere un giardino con i fiori di plastica.
Certo, il vento farebbe i suoi giochi anche tra le foglie di plastica e gli uccellini la-
scerebbero gioiosamente cadere i loro escrementi sui rami, ma l’autopurificazione non
esisterebbe più.
Cosı̀ come non esiste nelle persone, che vanno in giro con della plastica o altri “pezzi
di ricambio” nel loro corpo.
L’autoguarigione – un miracolo della natura – è drasticamente ridotta o morta del tutto.
Si dice che il crescione appartenga alla famiglia delle erbe aromatiche, ma in che cosa
ci è d’aiuto il saperlo, se poi non ne mangiamo? Questo tipo di conoscenza non è forse
una cosa morta?
Tutte queste sono solo vie secondarie; esse conducono all’errore. E l’errore è che si
crede di sapere.
Da millenni i vari tipi di crescione, specialmente quello d’acqua, sono ritenuti
preziosi in quanto verdura molto nutriente. Grazie al suo consumo si ottegono effetti
estremamente positivi per il corpo e per lo spirito. Il riconoscimento delle qualità di
questa verdura non avvenne in conseguenza delle analisi chimiche dei laboratori. Anzi,
quando nel secolo scorso prese piede la scienza di laboratorio, come per caso il crescione
fu totalmente dimenticato.
È proprio come se l’uomo, con il sapere “morto” che ottiene in laboratorio, avesse ot-
tenuto un diamante artificiale, che brilla e sembra veramente autentico. Come mai questo
diamante falso ha avuto un cosı̀ grande successo?
Si credette che da quel momento non si sarebbe più stati dipendenti dalla natura per
raggiungere la conoscenza. Sarebbe bastato leggere. La sola cosa importante sarebbe stata
non dimenticare le cose lette sui libri o sulle lavagne. In questo modo si dava ad ognuno
la possibilità di vivere il potere e di rallegrarsi dei diamanti prodotti artificialmente.
Perchè mai si dovrebbe mangiare il crescione o la verdura? Oggi possiamo procurarci
un nutrimento prezioso anche in pillole! La scienza di laboratorio dice che è la stessa
cosa – o addirittura meglio – se nel nostro corpo pervengano prodotti ad alta concentra-

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Cibo come via 74
Zeanè Lao Shin

zione, cosı̀ si facilita il lavoro degli organi, i quali dovrebbero, altrimenti e faticosamente,
scegliere i minerali più importanti dal nutrimento naturale.
E cosı̀ il crescione, in Europa, si può trovare soltanto sui menù francesi. In Francia è
molto apprezzata soprattutto la zuppa di crescione d’acqua. Una volta il crescione aveva il
suo habitat solo in Asia ed in Europa, oggi cresce ovunque il clima non sia troppo caldo;
anche nelle zone fredde, quando in piena estate c’è una sovrabbondanza di verdure verdi,
il crescione non ha la sua stagione. Lo si trova però in primavera, in autunno e nel
primo inverno, quando tutte le verdure si trovano più difficilmente. Questo mostra che
il crescione è regolato da un’energia yang positiva e che preferisce perciò il fresco clima
yin alla piena estate.
Fra tutti i tipi di crescione, il mio preferito è quello d’acqua, selvatico o coltivato
che sia. Il tipo selvatico è molto più forte, per quanto riguarda la carica energeti-
ca. La verdura coltivata ha molte più difficoltà a riprodursi autonomamente. Il crescione
rappresenta però un’eccezione. Esso cresce in acqua corrente, ha una radice forte, sottile
e bianca, che si attecchisce fortemente a un fondo sabbioso o al terreno. Il crescione
coltivato ha bisogno di molta acqua corrente e pura. Perciò è rimasto protetto, for-
tunatamente, dall’influsso degli specialisti del “miglioramento della terra” e continua ad
essere una verdura relativamente “pura”.
Fiorisce nella tarda estate e sparge in giro i suoi semi, che si possono facilmente
sviluppare nel terreno umido. L’umidità fa attecchire! E subito i semi sono coperti da
un umido manto di terriccio, che funziona da naturale protezione contro gli uccelli ed altri
animali, cosı̀ non vengano mangiati e possono continuare a svilupparsi fino a diventare
una pianta.
Se andiamo a passeggiare in un prato umido, le scarpe e i pantaloni si bagnano. Sterco
e sporco umidiccio ci si attaccano. In un prato asciutto questo non succede. Questo acca-
de anche con il cervello umano: se esso è troppo “umido” (yin), ci restano appiccicate
automaticamente immagini e illusioni. Solo con fatica riusciamo a liberarcene. La
speranza da sola non basta. È necessario darsi da fare!
Se si capisse veramente che il calore asciuga – cioè e yang – e che l’umidità (yin)
appiccica, avremmo a disposizione una soluzione efficace.
Forse che i reumatismi non sono molto più diffusi quando è umido e freddo? E quando
piove, si dovrebbe bere la stessa quantità di liquidi, o meno, o di più? Cosı̀ diventa palese
a tutti il grado di comprensione raggiunto da ognuno. Non c’è persona che possa
tenerlo nascosto! Tutto si mostra con evidenza! Prendiamo per esempio un grande
personaggio, il cui pensiero influenzò tutto il mondo occidentale. Si chiamava Aristotele.
Poco prima di lui visse Eraclito, che diceva: ≪Diventate asciutti come la verità!≫.
Aristotele non capiva quello che Eraclito diceva e pensava: “Nella mente di Eraclito
c’è qualcosa che non funziona. Gli manca qualcosa che tutti gli altri hanno”.
Non sapeva che Eraclito parlava del principio dell’universo. Non poteva capire perchè
era prigioniero dei suoi pensieri, che egli stesso produceva continuamente, senza rendersi
conto di quello che faceva. Era affascinato da se stesso.
Tutti quelli che credono di sapere sono affascinati da se stessi. Il fascino deriva dalla

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Cibo come via 75
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presunzione.
Si costruisce qualcosa in testa e, nel parlarne, gli altri possono giudicare se è una
buona costruzione. Se è buona, si tributa all’interessato riconoscimento, battendogli la
mano sulla spalla e chiamandolo amico; se la sua presunzione è ad un livello più alto,
allora gli si dà un diploma o altri onori.
Il costruire è originato dalla logica; la logica conduce a poli estremi. Arrivata a questi,
si autodistrugge e l’uomo ricade al suo vecchio posto, da cui era già fuggito una volta.
Noi scappiamo perchè non sentiamo più interessante e stimolante la vita e il posto
in cui ci troviamo. Cosı̀ cominciamo, con l’aiuto dell’educazione, a formare qualcosa
di interessante. La morale, l’amicizia, la giustizia, la gentilezza appartengono a questa
presunzione. Pur accorgendoci che tale modo di essere non ha condotto, fino ad oggi, a
niente, continuiamo lo stesso con questa ipocrisia. Aristotele ha contribuito a costruire
un tale castello. Egli coltivava il sapere morto ed insegnava a occuparsi del sapere
morto.
La vera grandezza non è facile da capire, perchè è viva e non presuntuosa. Era-
clito era di questo tipo. Egli è il più grande uomo, che l’Europa abbia prodotto. Poichè
il lamentarsi e il preoccuparsi sono più facili da capire, vengono anche praticati in larga
misura dalla gente. L’amore e la gioia sono difficili da mettere in atto.
La loro frequenza è più alta di quella del lamento e del dar la colpa agli altri. Come
abbiamo già detto, la scienza pensa che il crescione appartenga alla famiglia delle erbe
aromatiche. In ogni caso ha un ottimo sapore ed è difficile trovare una verdura cosı̀
nutriente. Purtroppo è credenza diffusa che i gambi siano indigesti.
Che errore! Al contrario i suoi gambi e le sue foglie ruvide – dette anche fibre – sono
di grande aiuto per la digestione.
Oggi il crescione viene usato soprattutto per guarnire o come sostituto dell’insala-
ta, se non c’è altra insalata verde a disposizione. È un vero peccato, perchè bisognerebbe
gustarlo sempre. Se il corpo soffre per la calura, il crescione, mangiato crudo con succo di
prugne umeboshi, è di grande aiuto. Altrimenti è sufficiente cuocerlo per alcuni minuti
in acqua salata.
Si raccontano favolose storie sulle proprietà degli spinaci. In realtà, il crescione
d’acqua contiene più vitamine e più minerali organici degli spinaci.
(Anche del vento e della pioggia non si parla bene. Poichè la gente è cosi, quando dà
ascolto agli eruditi: si frastorna e alla fine non sa più qual è la realtà).
Invece, mentre gli spinaci contengono l’acido ossalico, pericoloso perchè rende
porose le ossa e le corrode, il crescione è libero da questo male.
Il contenuto di vitamina C è più del doppio che negli spinaci: non per niente, al tempo
dei pirati venne chiamata “erba antirachitica”.
I marinai si ammalavano notoriamente di rachitismo per carenza di vitamina C. Frutta
fresca e verdura sarebbero state di grande aiuto, ma non ce n’era a sufficienza sulle navi.
Se fosse stato distribuito del crescione, i pericolosi sintomi da carenza sarebbero scompar-
si. Che senso ha, per un marinaio, avere il permesso dal suo governo di “alleggerire” terre

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Cibo come via 76
Zeanè Lao Shin

straniere delle loro ricchezze, se poi si ammala e si sente miserabile? Anche oggi qualche
capo di governo si sente impedito nella sua felicità e gloria apparente, se si ammala.
A che servono allora soldi ed intelligenza?
È cosı̀ facile: si stende la verdura fresca su un foglio di carta e la si espone al
sole, poi si va al cinema e, quando si ritorna, la verdura potrebbe anche essere già secca.
Altrimenti la si gira dall’altra parte e si aspetta ancora.
Ogni verdura seccata al sole può essere conservata a lungo in un luogo asciutto.
Cosı̀ si possono mangiare verdure in tutte le stagioni. Però devono essere seccate al sole;
quelle seccate al forno non hanno nemmeno lontanamente la stessa qualità. Perchè il
sole è il dispensatore di vita (yang) e ha un’enorme energia, che viene immagazzinata
nelle verdure e le arricchisce. Se vengono seccate nel forno, diminuisce drasticamente
il loro valore nutritivo.
Dovrebbe essere noto che la maggior parte delle verdure o insalate, cotte o crude
che siano, è carente di iodio.
Le autorità mediche sono generalmente del parere che una mancanza seria di iodio nel-
l’organismo conduce all’apatia, riduce enormemente l’attività interna del corpo, provoca
problemi di gozzo e tiroide, reumatismi, anemie e persino debolezza mentale.
Il crescione d’acqua è ricco di iodio. Soltanto le alghe marine ne contengono
più del crescione. Mangiato regolarmente, crudo o cotto, preparato in diverse maniere,
mantiene il livello di iodio in condizioni normali.
E condizione normale significa: equilibrio.
Mangiare fra i pasti è estremamente dannoso e affatica il corpo nel suo lavoro e
nelle sue reazioni. Le cose dolci rendono il corpo prima veloce, poi lento e freddo. La
carne riscalda, ma fa diventare aggressivi e causa la pressione alta. Le medicine aiutano
momentaneamente, ma alla fine rendono l’uomo schiavo, anzichè liberarlo.
Il troppo o il troppo poco è anormale e gli effetti si mostrano sempre molti anni più
tardi, come sofferenza del corpo e dello spirito.
Con un contenuto cosı̀ alto di vitamina C (yin), il crescione sarebbe decisamente trop-
po yin nel suo complesso energetico. Però una certa quantità di vitamine A, B ed E
aiutano ad equilibrare l’alto contenuto di vitamina C. La notevole quantità di proteine
contenute nel crescione – 2,15 grammi per ogni 100 grammi – è altrettanto rara per una
verdura verde.
Anche il manganese, che è un nutrimento dell’ipofisi, è presente. Il rame, il magnesio,
il sodio, il potassio sono altri minerali contenuti nel crescione. Inoltre esso contiene una
forte quantità di calcio, indispensabile per la formazione delle ossa e dei denti, e natural-
mente ferro. Sta di fatto che si sono potute aiutare innumerovoli persone anemiche, dando
loro regolarmente da mangiare il crescione. Se si ha mancanza di ferro, può succedere
che si provi un irresistibile desiderio di mangiarlo al solo vederlo sui banchi dei mercati.
Tutti i desideri sono determinati dal cibo: se esso è equilibrato, molti piccoli desideri
si esauriscono da sè e fanno posto ad un unico, naturale desiderio dell’uomo: capire chi

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Cibo come via 77
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egli sia veramente.


Tutti gli scienziati moderni, sia che si rivolgano a Dio o alla fisica, non potevano e
non possono dare alcuna risposta. È come se l’origine fosse su tutta un’altra lunghezza
d’onda. Se non raggiungiamo questa lunghezza d’onda, non esisterà nessuna visione
generale, nessun riconoscersi, e procederemo a tastoni nel buio, dandoci delle risposte
mistiche, incerte, insoddisfacenti e a volte eccitanti.
E pensare che tutto funziona cosı̀ alla perfezione! Ci sono cose che vengono, e cose
che vanno. L’invisibile diventa visibile. Finchè l’uomo brancola nel buio, è miope e,
dell’evoluzione nel suo insieme, vede solo una minuscola parte.
Non ci si deve accontentare mai di una sola parte, è il tutto che deve essere scoperto!
Solo allora riconosceremo la nostra vera natura e potremo ridere di nuovo. Questo è ciò
che abbiamo come obiettivo!

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Capitolo 16
Quanto e buono il latte?

Il latte è poi cosı̀ nutriente come dicono medici famosi e istituzioni economicamente in-
teressate? Per dare un giudizio appropriato, è necessario prendere in considerazione tutte
le caratteristiche del latte.
Come tutti sappiamo, il neonato beve latte (solo) dal seno materno. Che cosa succede,
se riscaldiamo il latte fino al punto di ebollizione e poi lo diamo al bambino?

1. Il bambino non crescerà più.


2. Se si continua a nutrirlo in questo modo, il bambino morirà presto. Con il calore, il
baccillo lattico viene distrutto.

Il latte di mucca viene pastorizzato. Un trucco stupendo. La pastorizzazione avviene


cosı̀: si sterilizza a basse temperature per distruggere muffe e batteri, che – secondo il
modo analitico di pensare degli scienziati – sono nocivi per il corpo umano. Con questo
trattamento spesso vengono distrutti gli importanti latto-bacilli.
Anche i conservanti hanno un effetto deleterio per i latto-bacilli. Un arricchimento a
posteriori con i latto-bacilli non avrebbe nessun effetto, poichè, per via dei conservanti,
morirebbero subito. Il latte pastorizzato praticamente non è più latte. Anche un vitello
nutrito con latte pastorizzato non potrebbe più crescere.
Una serie di ricerce del Dipartimento dell’Agricoltura degli USA ha dato come risul-
tato che i vitelli, che erano stati nutriti con latte pastorizzato, morivano entro il terzo mese
di vita.
Si potrebbe ammettere che l’unico valore per l’uomo di questo “latte che sembra
latte” è che viene rimossa la stitichezza. Ciò avviene per via dei conservanti, che però
uccidono i latto-bacilli, e anche a causa di una proteina, diversa dalle nostre, e che perciò
non viene assimilata dallo stomaco. Come risultato, si ha una condizione simile alla
diarrea.

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Zeanè Lao Shin

La reazione naturale dei neonati al latte di mucca è negativa: non lo vogliono


bere. Se però al bambino dovesse piacere, si consideri questo come un segnale d’allarme.
Infatti testimonia che la costituzione di quel bambino è simile a quella di una mucca – o
meglio, è fra l’uomo e la mucca. Questo deriva dal fatto che la madre, quando era incinta,
ha bevuto molto latte, cosı̀ che il piccolo si è adattato al latte di mucca sin dalla nascita.

16.1 Il valore nutritivo


In questo simil-latte il valore nutritivo, pur cosı̀ esaltato – soprattutto quello del calcio – è
insignificante, poichè non resta nel nostro corpo. Il latte ha invece un grande effetto: senza
che noi lo sappiamo, purifica il nostro corpo. Il che è facile da capire, se si pensa che
oggi vengono ingeriti molti veleni attraverso il consumo di carne, scatolame, coloranti,
sbiancanti, alimenti arricchiti artificialmente, medicine, etc. Allora il latte agisce da
purificante, poichè favorisce la diarrea.
Il latte vaccino è buono per il vitello. Un bambino piccolo, nutrito con latte vac-
cino, cresce velocemente nel corpo, come il vitello. La sua intelligenza, però, non si
sviluppa, bensı̀ viene ritardata (chi ha raggiunto la capacità di vedere con chiarezza e
non la semplice capacità di pensare, riconosce senza difficoltà l’aura delle persone nutrite
col latte).
Per il vitello, che bonario guarda il mondo con le sue lunghe ciglia, un’intelligenza
minima è in armonia con la natura.
Ma per l’uomo?1
La nostra costituzione e la nostra mentalità sono il risultato della nostra alimen-
tazione. Di conseguenza, dobbiamo nutrirci con ciò che è adatto all’uomo e non con
quello che è buono per una mucca.
Inoltre l’analisi scientifica manca di precisione: si dice che il latte vaccino è uguale
al latte materno e altrettanto buono. Questo deriva da una superficiale valutazione in
calorie, zuccheri, proteine e vitamine. Non si sa con precisione come il latte vaccino
faccia crescere un vitello e il latte materno un bambino, oppure quali elementi del latte
determinano la formazione delle corna nella mucca. Se, però, la scienza raggiungesse una
comprensione migliore della differenza fra mucca e uomo, allora dichiarerebbe subito che
all’uomo non si deve dare latte vaccino.
Al momento, però, la ricchezza di calcio nel latte è un buon motivo per raccomandarlo,

Sull’utilizzo del latte in polvere, si segnala il li-


bretto “La Nestlè non ama i bebè, latte in polvere o
1 polvere letale?” edito da www.stampalternativa.it
All’indirizzo http://www.ribn.it/dossier si può
scaricare il pdf “I misfatti della Nestlè”.

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Cibo come via 80
Zeanè Lao Shin

per la moderna scienza nutrizionale. Essa segue il principio che la condizione di salute si
basa sulla ricchezza di Na e Ca nel nostro corpo.
Sı̀, il nostro sangue ha bisogno di sufficiente Na e Ca. Secondo la mia esperienza, un
sangue in buono stato contiene più Ca (calcio) e Na (sodio) di un sangue in cattive condi-
zioni. Tuttavia non consiglio: in nessun caso il latte per il calcio è necessario! La ragione è
che gli elementi Na e Ca provengono soprattutto da prodotti animali, mentre gli ele-
menti K (potassio) e Mg (magnesio) derivano principalmente da un’alimentazione
vegetariana.
Una mucca mangia erba ed ha lo stesso una forte struttura ossea. Nonostante la sua
alimentazione esclusivamente vegetale, non avrà mai i reumatismi. Ma l’erba è molto
ricca di potassio!
Perchè la scienza non ci dà alcuna risposta? Da dove viene la grande quantità di calcio
che serve per una tale struttura ossea? La risposta sta nel continuo mutamento, a cui sono
sottoposte tutte le cose in natura: la trasmutazione.
Ca (calcio) può essere trasformato in Mg (magnesio), che è contenuto nella clorofilla
(foglie verdi), con l’aggiunta di O (ossigeno):

24
Mg12 + O816 −
→ Ca40
20

Cosı̀ è possibile avere sufficiente Ca, anche se mangiamo solo verdura! Inoltre il
calcio può essere trasmutato non solo dal magnesio, ma anche dal potassio. Vi do
questa risposta, comunque, solo per stimolare una riflessione.
Un vitello, alla nascita, pesa circa 60 kg.; un mese più tardi cammina già e pesa 115
kg. Questa crescita veloce richiede chiaramente uno sviluppo rapido della struttura ossea.
Perciò il latte vaccino ha da tre a quattro volte più calcio del latte materno. D’altra parte,
il latte materno possiede il fosforo, un elemento di gran valore per la crescita del cervello.
Da ciò possiamo dedurre che, nella crescita, un animale sviluppa per prime le ossa e
un neonato il cervello.
Di conseguenza, c’è un latte di natura diversa per uomini e animali e questa
differenza deve essere rispettata. Dare latte vaccino ad un essere umano, senza pensare
all’ordine naturale delle cose, è da ingenui.
Molti di quelli che durante l’anno sono venuti da me, erano perciò infantili o ingenui
nel loro modo di pensare, poichè, in buona fede e fiduciosi nella scienza, avevano ingerito
quantità enormi di latte e altri prodotti animali.
La scienza dice: “Il latte vaccino è il più simile a quello materno per quanto riguarda
la composizione chimica”. Ma che razza di logica è questa? Non si è più in grado di
pensare, figuriamoci se si riesce a vedere l’ordine della natura. L’uomo non è il figlio
della mucca. L’uomo è uomo!
Un altro errore, assecondato dalla scienza, dalla chiesa, dai governi e dal siste-
ma sociale, è la raccomandazione di mangiare frutti, prodotti animali e zucchero.
Nessuno si vuole risvegliare?

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Cibo come via 81
Zeanè Lao Shin

La mucca ha il diritto di vivere solo perchè dà latte, carne, sangue e pelle. Vive solo
per essere sfruttata e alla fine uccisa. Per lei, l’uomo deve essere il più violento e brutale
animale del mondo. In India, al contrario che in Europa, le mucche sono libere e ce ne
sono tante quante in tutta Europa. Esse vengono rispettate e non uccise, poichè per gli
Indiani, sono il simbolo della bontà e dell’amore.

16.2 Alcune informazioni sul latto-bacillo


Oggi si conoscono circa 100 tipi di latto-bacilli. Tre di questi sono di estrema importanza
per l’uomo:

1. lattobacillus bulgarus

2. lattobacillus acidophilus

3. lattobacillus bifidus

Il primo tipo si trova nel formaggio crudo, il secondo ha una grande resistenza contro
gli acidi ed è il costituente principale delle bevande a base di latto-bacillo. Il terzo si trova
nel corpo dei neonati, che sono nutriti con latte materno. Le proprietà dei latto-bacilli
sono di grande importanza per la nostra salute:

1. Producono un fattore di crescita, che rende possibile lo sviluppo dei bambini.

2. Producono le vitamine B1 , B2 , B6 e B12 .


Persino nel nostro cibo mancano queste vitamine. Noi le possiamo produrre, se ab-
biamo questi bacilli nel nostro intestino. Se però mangiamo molta carne e zucche-
ro, allora nell’intestino cresce un altro tipo di batterio, l’anoilinase, che distrugge
le vitamine. Non ha però nessun senso ingerire alimenti altamente vitaminici, se
nell’intestino è presente l’anoilinase.

3. I latto-bacilli scompongono gli zuccheri e producono acido lattico.

4. Inoltre hanno una forte resistenza contro gli acidi – soprattutto il lattobacillus aci-
dophilus – che resiste ai succhi gastrici e che può perciò raggiungere l’intestino.

5. In più proteggono dalle intossicazioni alimentari (diarrea, colera, tifo, etc.).


Queste manifestazioni non derivano da batteri, come crede attualmente la scien-
za, ma soprattutto dalla mancanza dei latto-bacilli nell’intestino. Se ne abbia-
mo a sufficienza, non ci ammaleremo nemmeno bevendo un bicchiere di batteri
del colera.

Con l’età si riducono i latto-bacilli, soprattutto nei carnivori. I vegetariani possono


vivere più a lungo, perchè in loro questi bacilli diminuiscono più lentamente. Capire
il principio yin e yang impedisce la scomparsa dei latto-bacilli. Nei paesi dei “mangia-
tori di carne”, dove mancano i latto-bacilli, si può capire la necessità di bere un bicchiere

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Cibo come via 82
Zeanè Lao Shin

di latte, appunto per il suo alto contenuto di latto-bacilli. Ma non si deve dimenticare che
il latte pastorizzato è inutile a questo scopo. Un neonato che viene nutrito con il latte
materno, ha molti lattobacillus bifidus. Essi scompaiono, se il bambino viene nutrito ar-
tificialmente. Il risultato è una cattiva costituzione, cellule corporee deboli e malaticce.
Se dall’alimentazione artificiale si ritorna a quella a base di latte materno, la quantità dei
latto-bacillli aumenta di nuovo.

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Capitolo 17
Il fumo e il cancro

1. Oggi quasi tutti sono dell’opinione che il fumo delle sigarette favorisca il cancro
dei polmoni.

2. Il cancro fu definito come “un’anormale, esplosiva crescita senza limiti”, che si


propaga con estrema velocità in tutto il corpo.

3. Inoltre, nei circoli medici, si parla di “immunità naturale” in alcuni individui.

Ricordiamoci che quegli stessi elementi che stimolano il cancro e che sono stati tro-
vati nelle sigarette si trovano, in grosse quantità, anche nelle esalazioni delle grandi
città. Ogni giorno un viennese respira 70 sigarette, un abitante di Monaco 70 ed uno di
New York 90. Sarebbe importante dare una spiegazione precisa del meccanismo, che fa
insorgere il cancro nei fumatori e nei non fumatori. Incominciamo con il

17.1 Punto 3) – L’immunità


Che cos’è l’immunità? Come mi è stato assicurato da alcune autorità, l’immunità non può
essere spiegata nè dalla scienza nè dalla psicologia.
Mentire al popolo su quelle cose, su cui non si dovrebbe nè mentire nè tacere,
solo per tenerlo buono è pericoloso, accelera la decadenza morale e fisica e il declino
causato da malattie psichiche e fisiche. E se dovessimo pensare che l’immunità è una
forza di resistenza contro la malattia, non avremmo ancora capito il principio della natura.
La parola “immunità” viene consapevolmente usata come una maschera per
nascondere l’ignoranza.
L’immunità è il carattere della vita totale. È il risultato che si ha se si riesce ad ar-

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Cibo come via 84
Zeanè Lao Shin

monizzare, cioè ad unire, lo spazio e il tempo, la contrazione e l’espansione, lo yin e lo


yang.
Si sa che un iceberg è sommerso per un 85% ed affiora in superficie per il restante 15%.
Tuttavia, ai nostri occhi, la parte visibile più piccola sembra più reale della gigantesca
massa che sta sott’acqua.
Questo succede perchè evidentemente il nostro modo di pensare deve sempre ignorare
o trascurare qualcosa.

(a) Forza discendente yang; (b) Forza yin ascenden-


gradino dopo dopo gradi- te, dissolvente in espansione,
no, contraendosi, si condensa dematerializzante
sempre pi ù e diventa materia

Le leggi fondamentali della natura, che dovrebbero costituire la base dell’ordinamen-


to legale degli uomini, sono state totalmente ignorate nelle costituzioni democratiche,
nell’educazione e dalle autorità scolastiche.
Allo stesso modo in cui si vede solo la parte più piccola dell’iceberg, cosı̀ si è svilup-
pata solo una minima parte dell’essere umano. Ciò su cui siamo disposti a giurare sono
unicamente i nostri sensi esterni: la vista, l’udito, l’odorato, il gusto e il tatto. La mag-
gior parte del nostro iceberg è sommersa all’interno del nostro corpo, non coltivata, non
accettata.
Se i sensi interni, come l’immaginazione, l’intuizione, la capacità di ricordare,
l’amore e lo spirito universale verranno trascurati, allora avvertiamo un grande
freddo nel cuore e la vita stessa avvizzisce.
La vita è fisica fuori e metafisica dentro. La parte fisica è materializzazione di tutto
ciò che è infinito, invisibile e totale. Un lungo processo va avanti, attraverso vibrazioni ed
elementi preatomici, dall’universo fino alla massa visibile della terra.

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Cibo come via 85
Zeanè Lao Shin

Viviamo dentro, noi tutti, il lungo viaggio di ritorno a casa, che si realizza nella de-
materializzazione, cioè nello sciogliersi delle pene, della rigidità, della dittatura etc., fino
alla spiritualizzazione eternamente esistente. Se la raggiungiamo, vivremo la vita in modo
metafisico, come infinita libertà, infinita riconoscenza, eterna felicità e giustizia assoluta.

17.2 Punto 2) – Il cancro


Sarebbe una “anormale, esplosiva crescita senza limiti”. L’espansione e la crescita veloce
sono dominate dalla forza elettromagnetica yin e significano dematerializzazione!
La forza yin agisce espandendo. Laforza yang agisce contraendo. Di conseguenza, il
cancro non ha la capacità di contrarsi.

17.3 Punto 1) – Fumare favorisce il cancro


Se questo fosse vero, il fumare dovrebbe essere yin, cioè in espansione. Vediamo le cose
più da vicino, è generalmente noto che:

– i fumatori, in media, sono più magri dei non fumatori. Ciò significa yang, contrazione.

– i capillari del corpo umano si contraggono sotto l’azione del fumo. Anche questo è un
fenomeno yang.

– le persone che smettono di fumare ingrassano più facilmente. Ciò è yin e dimostra che
il fumo rende yang.

– le madri che fumano hanno una pressione arteriosa meno alta e cosı̀ pure meno gonfiori
e meno problemi ai reni.

Tutte le cose dell’universo, cosı̀ come l’universo stesso, possono essere divise in due
gruppi: yin e yang, negativo e positivo, espansivo e contratto, metafisico e fisico.
A quale gruppo appartiene il tabacco?
Il tabacco cresce nei climi caldi (yang). Poichè yang produce yin, il tabacco è yin.
Le foglie del tabacco sono grandi (yin) e piene di clorofilla (yin). Dopo la raccolta, il
tabacco viene immagazzinato e seccato. Diventare secco significa perdere l’acqua con
l’evaporazione, diventare piccoli a causa del raggrinzimento. Tutto questo è yang. Che
l’acqua sia yin lo si vede molto bene in un fungo secco, che, messo in acqua, si gonfia
(yin) e si ingrossa (yin).
Il tempo è yang: più a lungo si fa seccare una carota e più piccola essa diventa. Più il
tempo di immagazzinamento è lungo, più secco diventa il tabacco.
Le foglie fresche del tabacco sono verdi (yin), quelle seccate sono bruno dorato (yang).
Se qualcosa di grosso viene tagliuzzato, si opera una yanghizzazione. Una sigaretta

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Cibo come via 86
Zeanè Lao Shin

viene accesa (fuoco = yang) e si consuma bruciando (yang). La cenere (yang) rappresenta
l’eliminazione finale di tutti gli elementi yin!
La sigaretta accesa mostra questa eliminazione con le esalazioni blu-violette, ascen-
denti, del fumo (yin). Il fumo che proviene dalla bocca è marroncino, tendente al rosso
(yang). In una stanza senza correnti si può osservare lo yang molto esattamente: esso si
muove verso la terra, il che significa che la forza di concentrazione è dominante. Il fumo
blu-violetto non viene inalato e contiene gli elementi yin. Il fumo giallo-rossastro viene
inalato e contiene gli elementi yang.
Con l’analisi biochimica questo processo può essere accertato piuttosto precisamente.
Il risultato della nostra analisi è: fumare una sigaretta è, per sua natura, una con-
trazione, perciò yang. Le persone ammalate di cancro possono, se lo desiderano,
continuare a fumare. L’affermazione che il fumo produce il cancro ai polmoni è
veramente ridicola!
Nei prossimi anni le statistiche ci dimostreranno che il cancro ai polmoni è prodotto
da troppi monosaccaridi (il semplice zucchero) e dalle proteine della carne e dei
salumi.

17.4 Varie
Io personalmente non fumo. Non perchè il fumo sia buono o cattivo, ma perchè:

1. non mi piace

2. ci sono altri metodi per rafforzarsi con lo yang

3. è un piacere, oltre che una medicina. E il piacere non è necessario e può condurre
l’uomo in errore.

Il nostro compito come esseri umani è di scoprire il grande piacere senza piacere,
la sempiterna gioia. Noi, che veniamo al mondo senza niente, non abbiamo bisogno
che del necessario per la nostra vita quotidiana.
Con questo impariamo a conoscere noi stessi. E comunque, che cosa sia necessità e
piacere, dipende dal livello individuale di conoscenza. Perciò non sarebbe saggio proibire
il piacere.
Se il piacere conduce fuori dalla depressione e riporta vitalità e gioia, allora va
bene. Per chi segue la via della natura, non è molto difficile bilanciare il piacere ed i suoi
“effetti secondari”.
Per i popoli, in particolare gli Indiani americani, il tabacco era una medicina che
aiutava a guarire molte malattie. Quel tabacco però cresceva naturalmente. Per tutti quelli
che amano fumare, il tabacco naturale, arrotolato da sè, pressato nella pipa, o avvolto
in buona carta, è più raccomandabile delle sigarette commerciali.

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Cibo come via 87
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Ci sono paesi dove il tabacco viene coltivato con troppi antiparassitari pericolosi, o
altri trucchi perversi, oppure dove la carta da sigarette viene decolorata con soda caustica
o altri prodotti chimici dannosi. Ciò nonostante, fumare una sigaretta è molto yang: aiuta
a concentrarsi, riduce l’appetito, stimola gli organi yin e mette di buon umore.
La stanchezza è spesso la conseguenza di una condizione di acidità del sangue.
Se si vuole ridurre il consumo di sigarette, oppure smettere di fumare, ma se ne è attratti
irresistibilmente, è allora meglio respirare profondamente. Per tutti i fumatori, il fumo
è una via per inspirare molta aria; istintivamente vogliono eliminare la stanchezza dal
corpo.
Spesso succede che l’interruzione improvvisa dell’abitudine al fumo provochi un forte
desiderio di zucchero e di frutta. Smettere contemporaneamente di fumare e di mangiare
zucchero e frutta è un cambiamento troppo drastico, soprattutto se prima si sono consu-
mate grandi quantità di zucchero, droghe e medicine. In questo caso, ridurre le quantità
lentamente sarebbe più saggio.
Ogni cosa ha due facce. L’altro aspetto del fumo è che esso è molto yang. Con più
di 10 sigarette al giorno, le condizioni si mutano in yin. La nicotina è yang. Se ce n’è
troppa, si produce il catarro (yin) per bilanciarla. Cosı̀ come un eccessivo consumo
di zucchero provoca un abbassamento del livello di glucosio nel sangue, oppure troppo
sale fa diventare yin, poichè esaurisce il corpo; la stessa cosa avviene anche se si mangia
esclusivamente riso integrale. Per una persona debole e malata il riso integrale è più yang
che per una persona sana.
Persone con reni, polmoni o fegato deboli non dovrebbero mai fumare. Questi organi
sono preposti all’eliminazione delle tossine e degli elementi di qualità estrema.
Fumare o non fumare. Dobbiamo imparare a diventare liberi dal “buono” e dal “catti-
vo”, a diventare liberi dai problemi mentali, psichici e fisici, perchè ci rendono schiavi.
Diventare una vera persona libera, questa è il nostro obiettivo spirituale, lo scopo della
nostra esistenza.

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Capitolo 18
Che cos’è l’egoismo

L’uomo può vivere senza egoismo, ma senza l’uomo non può esistere l’egoismo!
Esso è totalmente dipendente dall’uomo! Senza egoismo non c’è nessun senso dell’Io.
L’Io è presente solo perchè vive l’egoismo. Di conseguenza, è naturale che l’uomo abbia
il dominio sull’Ego e non il contrario. Se l’Ego avesse il dominio sugli uomini, questo
sarebbe contro l’ordine naturale.
L’egoismo è come un anello al dito. Lo si ha addosso ogni giorno, ma senza fargli
attenzione. Solo se l’anello viene lodato per la sua bellezza, allora chi lo porta è consa-
pevole, per un breve momento, della sua presenza. La stessa cosa avviene con l’Ego. Lo
portiamo in giro con noi e non ce ne rendiamo conto.
L’Io – l’egoismo – non è cosı̀ facile da portare. Gesù ci mostra come sia pesante la
“croce”, che incosciamente portiamo ovunque con noi e a cui senza accorgercene ci siamo
inchiodati da soli.
Il peso reale dell’Io dipende totalmente dal singolo individuo. Una cosa è certa: la
croce sulle spalle dell’uomo è pesante e dolorosa. E cosı̀, per via delle molte esperien-
ze, è nato il saggio detto: “La vita è lotta e sofferenza”. Le persone che vivono secondo
questo detto sono veramente da ammirare: tenaci, perseveranti, sopportano il loro dolore,
portano il loro carico con energia e la loro infelicità in segreto e non ne parlano con nes-
suno. Si vergognano a mostrare di non essere affatto forti; se ne vergognano perchè altri
potrebbero ridere di loro. “Non deve interessare a nessuno come io mi sento” pensano e
coraggiosamente sopportano il loro destino. Intanto la vita si dilegua, e l’uomo ci sguazza
dentro meccanicamente.
Io non avrei questa energia, non potrei farcela a crocifiggermi cosı̀. L’energia di queste
persone è veramente degna di ammirazione. Ma sarebbe magnifico se questa energia e
questa perseveranza fossero utilizzate sulla via dell’illuminazione!
Una lode, uno sguardo pieno d’amore, un piccolo gesto d’amicizia, un complimento,

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Cibo come via 89
Zeanè Lao Shin

sono come un raggio di sole in primavera che fa sciogliere il ghiaccio duro e freddo.
Subito ci si sente più leggeri, con le ali ai piedi. Si è quasi riconoscenti per il calore che
viene a toccare la fredda solitudine invernale che si ha dentro.
Dico “quasi riconoscenti” perchè in realtà non ci si accontenta facilmente. Infatti
appena si avverte un certo sollievo, si vuole trattenere il calore e non lo si vuole più
lasciare andare, se ne vuole avere di più.
Ci si può sentire sollevati, solo se prima ci si sentiva appesantiti!
Ogni lode o complimento diretto a persone insoddisfatte ha l’effetto di un ascensore
che porta verso alte sfere. Questo è il motivo per cui l’uomo assorbe la lode come un
assetato e non vuole più scendere giù, al suo vero livello.
Un uomo saggio è un osservatore e un guardiano di se stesso, attento e lucido.
Nessuna lode, nessuna dolce parola lo influenza o lo disturba. Egli equilibra subito
il pericolo con l’indifferenza o, persino, se è necessario, con la rudezza. Colui che lo
loda resta stupefatto, si raggela e ritorna con i piedi per terra. Cosı̀ il danno è annullato,
prima ancora che per entrambi potesse diventare seriamente pericoloso. Le lodi e le parole
dolci impediscono la realizzazione di se stessi!
A colui che esprime lodi e complimenti non si deve dare fiducia! Il saggio lo sa: a
tali persone non si deve prestar fede.

18.1 L’egoismo e l’Io – sono io stesso


L’Ego non è altro che la mente dell’uomo. Esso ha origine dai ricordi e dal passato.
Pensare significa riportare il passato nel presente. Pensare è una cosa morta, pensare è
sempre il passato!
Il passato è morto. Il passato non può essere vivo. Anche se il pensiero proietta il
passato e i ricordi nel presente, cosı̀ come fa un proiettore con un film sullo schermo,
resta comunque un sogno. L’essenza è andata perduta e il creatore non c’è più.
Cosı̀ si esplica il pensiero: c’era una terribile guerra; una granata fece a pezzi il mi-
glior amico. Passano gli anni. Si parla con un vicino della vicenda passata e subito si
avverte ancora una volta quel senso di terrore. Oppure si parla di un avvenimento felice,
che è accaduto anni prima. Osservate, vi prego, come queste persone si trasformano, co-
me ridiventano felici. È come un’autoipnosi. Innumerevoli volte si ricorda lo stesso
avvenimento e altrettante si ride o si piange.
La realtà è andata totalmente perduta. Gli uomini non si rendono conto dei sogni
che si autopropinano, non sanno più che loro stessi ne sono creatori. E creare senza
consapevolezza significa illusione. L’illusione è l’inferno, l’illusione è il sogno, l’incubo;
è irreale, è la morte nella propria persona.
Egli – il creatore – crea la morte. Questo lo rende infelice, pesante, e lo separa dalla
realtà. Si sente morto. Se pensa di essere felice in quelle condizioni, allora non c’è più
alcuna possibilità di aiuto per lui. Il pensare è l’autore di queste avventure. Non lo spirito

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santo. Si parla sempre e solo delle cose passate!


Molti anni di vita portano con sè, inevitabilmente, molte esperienze, molti avvenimen-
ti, molti pensieri. E questi producono il senso dell’Io – che io sono, che io esisto.
L’Ego nasce solo dai pensieri! Questa saggezza è molto profonda, non è facile da
capire. Significa che ogni pensatore è un egoista.

18.2 Il pensare deriva dall’ignoranza!


Chi sa, non ha bisogno di pensare!
Pensare è molto yin per il corpo. Agisce come un pallone gonfiato, che si tende grazie
all’aria che vi entra. Pensare “gonfia” il corpo, lo rende teso! E più si è gonfi, più si
guardano gli altri dall’alto in basso. Più c’è tensione dentro e meno si è in contatto con il
proprio centro.
Rilassati! Cadi dentro di te! Non c’è veramente niente al mondo, per cui sia necessario
agitarsi. Non c’è niente, per cui valga la pena di fare una discussione! Rilassati! Ordinate-
lo! Tu sei il maestro. L’Ego non può esistere senza l’uomo. Un ordine è sufficiente senza
alcuna spiegazione! Non concedere nessuna giustificazione. Dai solo l’ordine che “lui”
si deve rilassare. Questo è tutto. C’è bisogno di un po’ di tempo, perchè per molti non è
una cosa abituale, ma poi diventa sempre meglio. E poi osserva! Osserva cosa succede.
Si apriranno nuove dimensioni.
L’egoismo è come un mantello, che protegge l’esteriorità e contemporaneamente na-
sconde il nostro vero Io. Il nostro vero essere non può essere spiegato con le parole.
Essere è non essere. Non essere, è accorgersi di essere. Accorgersi di essere non
è essere coscienti. Essere coscienti sta sulla via dell’accorgersi di essere. Si diventa
coscienti con l’osservazione. Non essere coscienti è il Sonno.
Le prime conoscenze, nel bambino, vengono dall’egoismo. Vengono dall’Io. Egli
diventa dapprima cosciente della madre, poi delle cose intorno a lui, poi di se stesso, e
tutto ciò gli fa riconoscere poco a poco di non essere un albero o un gatto, ma se stesso.
Questa distinzione viene avvertita come l’Io. È l’Io la prima cosa, che noi da bambini
impariamo a riconoscere. La società non è affatto interessata alla nostra vera origine.
Tutto viene dal Nulla! Non c’è niente che non venga dal nulla. Tutto viene dalla
grande espansione, che si concentra, si consolida e alla fine diventa forma. La forma, la
materia è una velocità bassa. Se un ventilatore gira lentamente, si possono riconoscere
chiaramente le sue eliche. Se invece gira più velocemente, viviamo il miracolo della loro
invisibilità. Le eliche sono scomparse. L’espansione non è altro che velocità. E questa
non è più misurabile con l’Ego. Altrettanto poco l’Ego può riconoscere o misurare il
ventilatore che gira velocemente.
Adesso però la società si serve di un trucco. Anzichè imparare a sentire le vibrazioni
della velocità – una capacità che esiste in noi e che è molto facile da sviluppare – imparia-
mo un sapere morto, impariamo a pensare. Con questa attitudine non si può vedere, ma

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impariamo che il ventilatore gira e che, per questo motivo non è visibile.
Per spiegare questo la società usa le parole. Infatti, se non avessimo la parola, non
ci sarebbe nessuna civiltà, nessuna cultura, non ci sarebbe niente di ciò che abbiamo
oggi. Che cosa saremmo senza la parola? Che cosa sapremmo? Tutto viene dal nulla.
Ma del nulla la società non sa che farsene. Perciò la società fa di tutto per rafforzare
l’egoismo. L’uomo viene scolpito a dovere, piallato, lucidato fino a che diventa colto e
civilizzato. Dopo egli non agisce più dal suo centro verso l’esterno, ma dal suo involucro
esterno, dal suo mantello, che è l’Io. È nato un nuovo uomo. Egli stesso non sa più cos’è.
È stato educato cosı̀ bene, ripulito cosı̀ perfettamente! Molti anni di lucidatura hanno
prodotto una pelle spessa, che ha l’effetto di non fargli ricordare niente della sua vera
natura. Egli adesso è un nome, un’educazione, una religione, una famiglia, un cittadino.
È diventato tutto, fuorchè quello che era da sempre. Infatti, cosa può farsene la società di
uomini liberi? Niente. Perciò ha bisogno dell’egoismo, del senso dell’Io. Questo lavoro
d’intaglio rende l’uomo senza volontà!

18.3 L’egoismo e senza volontà


L’egoismo è diviso, è separato. Non potrà mai avere le qualità di Dio. Non potrà mai
essere Uno, nè essere armonioso. Oggi vuole questo, domani gira le spalle a ciò che oggi
ha voluto.
L’Io non ha volontà, non possiede mai le stesse qualità come armonia e equilibrio. La
volontà è Dio. Dio non è diviso. Dio è uno. L’armonia è un tutto, un Uno. L’Io invece è
una pluralità di avvenimenti. Nasce da molti frammenti, che l’uomo afferra e non lascia
più. E il pensiero cerca di trarre dal Tutto un senso. Dio è l’Esperienza. La volontà è
l’Esperienza. E non questa o quella esperienza. È l’unità, è la totalità! In breve: l’Ego
è volere, è pretendere. Non ha volontà. Vuole fare cosı̀ tante cose, ma ha problemi a
realizzare anche solo alcuni dei suoi numerosi desideri. La volontà è: non volere, non
pretendere!
La Volontà è il nulla!
Si deve volere questo: non volere, non pretendere. Solo allora è possibile che “Io”,
“mio”, “mi”, scompaiano e facciano posto alla volontà divina. Ma l’egoismo non può
volere il non-volere. Se invece si desidera questo non-volere o Dio, allora l’Ego diventa
impotente e si dissolve lentamente.

18.4 Il tradizionalismo è morte


Il tradizionalismo non è mai vivo. Il tradizionalismo è solo una cosa esteriore, superficiale.
Esso lucida le masse e le sistema a dovere. Se un cristiano pensa solo alla Bibbia, o un
mussulmano solo al Corano, non scoprirà mai che cosa Dio o Allah significhino.
Non scoprirà mai che anche egli stesso non può essere vero. Uomini che appartengo-

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no a una tradizione – per esempio al Cristianesimo, all’Islam, al Buddismo, etc. – non


possono essere sinceri. Essi sono costretti a mentire.
Noi non siamo nè cristiani, nè buddisti, nè mussulmani, nè qualcos’altro. Chi lo e,
vive solo la tradizione, solo la morte. Investe la sua vita in una cosa morta. Nessuno può
sapere che cos’è il cristianesimo. Lo si può solo vivere, ma mai saperlo. E ognuno lo vive
alla sua maniera. Non lo si può trascrivere.
Innumerevoli specialisti si dedicano a una cosa morta, studiano la Bibbia, il Corano,
il Talmud; scrivono e spiegano, imparano frasi dai libri, sbattono la polvere da un angolo
all’altro, spaventano gli uomini con la loro intelligenza. Essi stessi sono diventati libri
eruditi.
Solo dentro, profondamente dentro di noi, parla la verità e sappiamo se agiamo bene.
Però questa verità è delicata, ha bisogno di una pace assoluta. E questa pace nessuno
ce l’ha; cosı̀ la verità non viene riconosciuta, poichè senza pace assoluta non può essere
udita. Di conseguenza, noi siamo l’unico animale che mente.
Non abbiamo bisogno di essere cristiani e ebrei. Non ci serve appartenere a nessuna
tradizione. Il semplice “essere” ferma tutta l’agitazione nella testa. Rende la testa vuota e
calma.
Solo quando tutte le tempeste della vita si saranno smorzate, allora il ribollente mare
diventerà calmo. Cosı̀ calmo che diventerà passivo.
Essere passivi significa che tutti i toni, tutte le vibrazioni rimbalzano come un eco.
Noi siamo solo gli osservatori. Allora osserverete come il mare, liscio come uno specchio,
rispecchierà e rifletterà tutto! Niente più resterà segreto e nascosto. Tutto verrà riflesso.
Però prima la testa dovrà essere ripulita di tutta la polvere, di tutte le cianfrusaglie, per
poter avere il potere di riflettere.
Diventate calmi, diventate modesti. Non c’è niente da volere. Tutto è in voi. Non
c’è niente che non sia in voi. Tutto è riunito in voi. Osservate come la calma vi conduce
a inimmaginate dimensioni, ad una visione chiara come l’alba.

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Capitolo 19
Luce

Il veggente non sa nulla, vede e basta. Egli vede il momento, null’altro. Il momento è
amore. L’amore è lo scopo finale del fantastico viaggio interiore. E il viaggio comincia
con la luce. Finchè non si riceve la luce, finchè l’uomo non è disposto ad aprirsi, finchè
non piegherà il capo davanti alle parole che non capisce, non c’è nessun inizio del viaggio
dentro di sè. Il dentro resta oscuro, invisibile. E l’umanità continua a restare per lui un
enigma.
Egli è un enigma per se stesso. Rispecchia un enigma. Perciò deve continuare a non
avere fiducia negli uomini. Di conseguenza diffida di tutti, anche di se stesso. Diffida delle
cose invisibili, diffida delle opportunità che la natura offre. E non potrà mai distinguere
un saggio da un uomo comune. Cosı̀ non potrà mai accogliere l’alito della vita, perchè
non può sentirlo.
Aprite la mente e svuotatela di tutto il letame che si è raccolto nel corso degli
anni! Cominciate a guardare dentro di voi! All’inizio vedrete solo il buio, perchè
l’occhio è stato sempre orientato verso l’esterno. È necessario che prima si abitui al buio.
Allo stesso modo in cui ci si adatta lentamente all’oscurità di una stanza finchè lo spazio
inizia a diventare visibile, cosı̀ avviene anche in noi. Appena ci si abitua, si incomincia a
vedere sempre di più.
Non perdete però la pazienza, non siate troppo rapidi, non costringetevi! Osservate
soltanto. Non siate il giocatore, osservate il gioco e la purificazione avverrà da sè. E
con la purificazione ci sarà sempre più luce, tutto diventerà chiaro.
Quando non ci sarà più alcuna macchia scura, sarete diventati voi il maestro. Allora
potrete dire alla mente: “ferma” o “muoviti” ed essa eseguirà. Allora vedrete da dove
viene la luce. Allora saprete che cos’è il sole. E vedrete che la fonte della luce è il centro
del cervello.
L’osservazione è necessaria. Non è possibile essere prima un maestro e poi, solo
dopo, osservare. Prima di tutto si deve osservare: questa è la via dell’insegnamento,

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Cibo come via 94
Zeanè Lao Shin

la via per diventare un maestro.


E quando troverete la sorgente della luce, lasciatevi cadere dentro! In quel momento
diventerete voi il maestro della vita stessa. Prima supponevate solo di esserlo. Adesso
siete Conoscenza. Vedrete voi stessi nella vostra eternità. Il momento è diventato eternità.
Futuro e passato, tempo e spazio sono là riuniti. E tutto è in voi.
Ego, personalità, nome, bandiera, pensieri tutto è sparito. Tutto era solo sporci-
zia, che si accumulava in voi, perchè la purificazione, l’osservarsi dentro, era stata
trascurata. Questo è il motivo per cui il saggio non si mostra. Gli uomini diventerebbero
ciechi e avrebbero paura, se lo facesse. Potrebbero vedere solo luce e milioni di soli, ma
nessun uomo, nessun saggio. Egli non sarebbe là.
Di conseguenza, chi guarda dentro di sè, avendo messo a tacere i sensi, in modo
che l’esterno non crei disturbo, non dovrà temere la mancanza del successo. Adesso
è importante chiudere la bocca, non parlarne a nessuno e non mostrarsi. Altrimenti
si viene ricacciati alla superficie. Quando sarà il tempo, allora la bocca si aprirà e le
parole usciranno da sole. Senza volere, senza pretesa, da sole.
Non c’è niente da fare, nè pro, nè contro. Allora scoprirete che il corpo è uno
strumento con le sue leggi di natura e non con leggi egoistiche.
Osservate! Questo è tutto ciò che c’è da fare. Senza impazienza, senza fretta. La fret-
ta, l’impazienza, l’inquietudine sono distruttive. La pazienza, la calma, la perseverenza,
nutrono e rafforzano.

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Capitolo 20
La nostra civilizzazione – Una
contraddizione

Rispettare l’ordine della natura, conduce alla Conoscenza e al vero benessere. Se non lo si
rispetta, si verifica il contrario. Osservando le leggi di natura, l’occhio spirituale, con
il quale è possibile penetrare la natura, incomincia lentamente ad aprirsi. Con questa
penetrazione la vista diventa più chiara. Si può riconoscere la perfezione della natura sia
dentro che fuori, poichè queste due nature non sono divise, ma veramente un Uno. Allora
scaturisce un’inimmaginabile gioia e una indicibile allegria.
Per millenni gli uomini hanno cercato di ristabilire la pace con le leggi. Ma fino ad
oggi invano. Leggi e regole sono innaturali e si volgono contro la natura. Chi appoggia
tali brutali misure sperimenta, vivendo, la morte del cuore.
Sembra molto logico che persino le leggi, inventate sui concetti di giustizia e ingiusti-
zia degli uomini, servano a far si che nessuno possa fare ciò che vuole: in altre parole, che
il popolo non diventi selvaggio e sfrenato e che i buoni debbano di conseguenza soffrirne.
Questo tipo di logica ha portato risultati disastrosi: carestia in mezzo ad una rigogliosa
vegetazione, ignoranza sulle piante e sul loro valore nutritivo, la più grande povertà nei
paesi più ricchi, molti soldi ed avidità, gran discorsi e paura di perdere, grande sapere
intellettuale e una grande ignoranza della natura, una enorme industria farmaceutica e
numerose malattie, corpi ben nutriti, mancanza di perseveranza e fiacchezza improvvisa,
per esempio nei cambi di stagione.
Questo tipo di logica ha portato oggetti volanti con migliaia di bombe, in ogni momen-
to pronte alla “difesa”, oppure – espresso chiaramente – alla distruzione. E il paradosso
è che dovrebbero in questo modo custodire la pace. Ha portato agli stati sociali, dove i
vecchi e gli incurabili sono stati tolti di mezzo ed esiliati in ospedali e case di cura, cosı̀
che non possano nuocere all’immagine dello stato.
“Libertà di parola e di commercio” e la maggior parte delle leggi fatte in nome della

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Zeanè Lao Shin

“democrazia” come: questo si può, questo non si può . . .


“Uomini liberi” e infelici da far piangere . . . “Uguaglianza” e tutti parlano su tutti, non
ci si lascia mai in pace l’uno con l’altro! E ancor di più!
Tutti questi sono problemi irrisolti. Detto più precisamente, sono azioni determinate
da una profonda malattia: la paura.
Arrabbiarsi anche solo una volta all’anno è malattia. Riconosciamolo! Ignorare
questo non serve a niente.
Il ricco Getty morı̀ nella paura e nella paranoia. A molte persone succede cosı̀. Le
nostre meravigliose capacità umane, come per esempio l’amore, vengono totalmente di-
vorate dalla paura. Ogni paura ha un’origine biologica, una causa primaria, anche negli
uomini che non sanno di aver paura.
L’avere preferenze e la paura sono la stessa cosa, due facce della stessa medaglia.
Ci sono due energie che possono guarire completamente dalla paura: il vero amore
e il cibo.
Il gioiello che ha la capacità – lui solo – di sanare totalmente la paura è l’amore uni-
versale e, con esso, la misericordia che scaturisce dal cuore. L’amore: in ogni circostanza,
qualsiasi cosa succeda!
Il cibo, e con esso la riconoscenza verso la nostra Madre Terra, il nostro sollevarci in
sintonia con i progetti del Padre, ci vuole condurre alla salvezza, dimodochè la carne sia
sottomessa, secondo la sua volontà, come in cielo e cosı̀ in terra.
Nutrendosi di un cibo con un’energia disarmonica, si finisce con l’avere, con l’an-
dar del tempo, una situazione pure disarmonica, che mostrerà i suoi frutti nella
malattia, nella stanchezza, nella fiacchezza, nella pigrizia e anche nel risentimento,
nell’irritazione e in altri problemi psicologici e fisiologici.
Il cibo (= fisico) può essere classificato come yang. L’amore è di natura spirituale,
è il cibo dello spirito, perciò yin, il quale nasconde in sè la più grande energia creatrice
(yang).
Il cibo può essere preso solo tre volte al giorno. L’amore può essere vissuto ogni
momento e ovunque, non solo cucinando. Senza praticare questo amore, si possono
sprecare altri mille anni, cercando il paradiso. Allora devono essere stabilite delle
leggi, che controllino gli uomini affinchè la pace sia mantenuta.
Queste leggi eliminano ogni forma di libertà e ciò che resta lo chiamiamo logica.
La logica vuole fare solo il bene e dà origine al contrario. Vuole essere d’aiuto, ma è
lenta; vuole essere dritta, ma in realtà è storta e falsa; vuole essere sincera e nasconde i
sentimenti verso gli altri. Vuole la pace e pratica la violenza. Arriva per noi il tempo di
uscire dal buio, di svegliarci! Il terzo occhio ci serve per questo!

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Capitolo 21
Il terzo occhio

Il terzo occhio, od occhio spirituale, si trova al centro, fra le sopracciglia, ed è in contatto


diretto con il cervello centrale, che, rispetto al cervello e al cervelletto, è più yang, com-
patto e sodo. Lo zucchero, le medicine, le droghe etc., ingrossano la parte centrale del
cervello e la dilatano.
Ci possiamo immaginare il terzo occhio e il cervello centrale come una bilancia. Se il
cervello centrale è dilatato e aperto, l’occhio spirituale è chiuso. Risultato: i segreti della
natura restano nascosti. L’uomo si ferma alla superficie. Se il cervello centrale è sodo e
compatto, allora l’occhio spirituale è aperto (yin). Il risultato: vedere! Allora la logica
che domina oggi viene riconosciuta come una piccola parte del tutto, e la tragicità che
accompagna la logica scompare.

È il cervello centrale che registra e trasmette le vibrazioni, le energie e le onde elet-

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Cibo come via 98
Zeanè Lao Shin

tromagnetiche che dall’ambiente circostante e dall’Universo affluiscono alla terra. Ed è il


corpo che traduce queste onde con immagini e suoni, in immaginazioni, visioni, ricordi,
pensieri. Se la qualità del corpo è cattiva, l’immagine, come avviene con un televisore
scadente, viene distorta. Adesso c’è un motivo per essere insicuri. Adesso si cerca, con
regole e leggi, di darsi un po’ di sicurezza.
La democrazia, il fascismo, il comunismo sono solo manifestazioni superficiali. Essi
deformano l’immagine della realtà, che non può più essere goduta. La vita diventa pesan-
te. Non si sà più che cosa sia la libertà. Ci si ricorda solo vagamente che libertà e gioia
esistono. Cosı̀ si cerca di trattenerle con le leggi.
La guarigione è semplice: grazie al cibo (yang) e all’amore (yin).
Se i politici cambiassero alimentazione, scomparirebbe automaticamente la loro
pancia. La faccia diventerebbe gentile, senza fingere di esserlo. Il corpo diventerebbe
leggero, la mente inizierebbe a diventare flessibile. I problemi, che avevano avuto
cosı̀ tanto peso, improvvisamente non sarebbero più problemi. La vita diventerebbe
facile e divertente. Il paradiso sarebbe creato!
Io spero che voi tutti darete un aiuto a creare il paradiso! Inizia con la purificazione
di ogni singolo. Non è difficile, solo l’inizio lo è; è necessario volerlo; poichè nessuno
può volere per un altro! Bisogna volerlo da soli. Dopo l’inizio, la vita diventa più facile
e più leggera – lentamente, ma sicuramente in maniera riconoscibile da ognuno – e va
sempre più verso la gioia interiore e la libertà!

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Capitolo 22
La diagnosi dell’occhio
(Iridologia)

Se entrambe le pupille sono più vicine al naso, questo è il risultato di un esagerato


consumo di cibo di tipo yang.
Le pupille sono dirette verso il centro del viso, poichè i muscoli dietro l’occhio si sono
contratti. Risultato: il sangue è diventato acido; spesso questa posizione delle pupille è un
indizio di pressione alta.

Se le pupille sono distanti tra di loro, in direzione delle orecchie, la ragione principale
è troppo cibo yin, che allarga e dilata.
Generalmente questa posizione delle pupille sta a indicare che il sangue è diventato
alcalino. È possibile anche una tendenza al cancro.

La terzaè una condizione piuttosto inconsueta, riscontrabile soprattutto in Asia: una


pupilla è in posizione normale, mentre l’altra è posta più vicino al naso. Questo deriva dai
due estremi, cioè dall’eccessivo consumo di cibo con entrambe le proprietà di contrarre e
di espandere.

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In tutti e tre casi si devono evitare i prodotti con qualità estreme e pericolose,
come le medicine, i prodotti chimici, i cibi raffinati e senza buccia, e cosı̀ pure i cibi
oleosi. Si dovrebbe invece mangiare dal 50 al 60% di riso integrale; la guarigione è
allora facile.
Non bisogna comunque dimenticare che tale posizione delle pupille si è venu-
ta formando in un lungo periodo. Abbiate perciò comprensione e praticate questa
comprensione sotto forma di pazienza.

22.1 La cataratta
La cataratta conduce spesso alla cecità. Il cristallino diventa grigio, torbido e rigido, la
luce non può più passarci attraverso.
Questo processo si sviluppa lentamente: il centro dell’occhio è yang, contratto. Il
centro è perciò il primo, in caso di cataratta, ad essere colpito. Poichè i contrari si attirano
tra di loro ininterrottamente, il centro del cristallino attira le forze di espansione e di
dilatazione (yin).
Questa è una conseguenza dell’uso di droghe, zucchero, frutta, grassi e salumi, carne
e latticini.
Il globo oculare è una sostanza gelatinosa con il cristallino alla superficie. Se mettiamo
dell’acqua in frigorifero, diventa ghiaccio, la cui trasparenza dipende dalla temperatura.
Se la temperatura si abbassa velocemente e regolarmente, diventa trasparente, se invece
si abbassa in modo irregolare, allora il ghiaccio diventa lattiginoso. In modo analogo si
forma anche la cataratta.
In questo caso si tratta di proprietà estreme dilatanti e contraenti nel cibo. E la
conseguenza è un’irregolarità del cristallino.
Un cibo pulito è in questo caso estremamente importante per ottenere la guarigione.
In seguito si possono introdurre anche dei metodi esterni. Prima, però, il “ghiaccio” deve
sciogliersi.

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Cibo come via 101
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Di grande aiuto sono delle compresse bollenti – ma non troppo – applicate quotidiana-
mente. Se si è molto vicini alla cecità, le compresse sono da applicare sei volte al giorno.
Le compresse possono essere fatte con zenzero, tè di tre anni, o acqua calda.
Un altro aiuto esterno è l’olio di sesamo. Prima l’olio di sesamo deve essere fatto
bollire e poi filtrato attraverso una pezzuola di lino o un filtro. Lo si lascia raffreddare e
poi se ne mettono due o tre gocce negli occhi. Cosı̀ la cattiva qualità yin, che ha provocato
il danno, verrà espulsa.
L’olio di sesamo ha delle proprietà dilatatorie, però possiede una forte energia. Il
buon yin espelle il cattivo yin – yin non armonizza con yin. Di conseguenza, l’acqua
fuoriesce dall’occhio.
Fra tutti gli olii, quello di sesamo è il migliore. È il più yang – contratto – e quello
che pesa più, tuttavia è sempre molto yin.
Il peggior servizio che si può rendere ai propri occhi è quello di acconsentire ad
un’operazione. Un’operazione agli occhi è paragonabile al lavoro in una macelleria. An-
che in questo lavoro non vengono tenuti in nessun conto le fenditure e gli intagli naturali
presenti nel corpo. Una volta trovati, si può spezzettare un animale anche con un coltello
senza filo.
L’atto violento di un’operazione agli occhi non può essere riparato, l’occhio non
è più salvabile.
L’occhio fa parte dei dispositivi più semplici del corpo. Com’è possibile che certe
persone abbiano il coraggio di dichiararsi specialisti degli occhi? Non vi sembra una
forma di culto stregonesco?
L’operazione – e questo vale anche per le altre – ha comunque un punto positivo: con
essa si può bloccare o mitigare l’evoluzione verso il peggioramento e verso una più grande
sfortuna, cosı̀ può nascere una sensibilità, che porti l’uomo a rispettare e sentire di nuovo
la propria vera natura.

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Capitolo 23
Importanti rimedi casalinghi

23.1 Le compresse di zenzero


La compressa di zenzero aumenta la circolazione del sangue e dei liquidi del corpo e
scioglie i ristagni, allo stesso modo in cui il sole fa sciogliere il ghiaccio.
Usate 100 gr. di zenzero fresco e grattugiatelo con la buccia. Se lo zenzero fosse vec-
chio, è meglio sbucciarlo (se non ci fosse zenzero fresco a disposizione, si può prendere
un cucchiaino da tè di zenzero in polvere). Grattuggiandolo si forma del succo; versatelo
in un recipiente contenente acqua bollente (circa 2 o 3 litri). Mettete poi lo zenzero grat-
tugiato in un telo di cotone, legatelo e ponetelo nell’acqua – in cui prima avete versato il
succo – che prenderà una colorazione giallognola. Immergete una pezzuola di cotone nel
liquido, strizzatela e poi ponetela – più calda possibile – sulla parte dolente e copritela
con un asciugamano, in modo che non si raffreddi troppo in fretta.
Dopo circa tre minuti togliete l’asciugamano, bagnate nuovamente la pezzuola nel-
l’infuso di zenzero caldo e ripetete l’operazione descritta, fino a che la parte trattata sia
diventata molto rossa (serviranno circa 15-20 minuti).
L’infuso di zenzero nella pentola deve essere mantenuto costantemente sotto il punto
di ebollizione.

23.2 L’impiastro d’albi (o arbi)


L’impiastro d’albi assorbe dal corpo il pus e il sangue intossicato e stagnante dei tu-
mori, dei miomi, e delle ulcere. Deve essere applicato subito dopo le compresse di zen-
zero sopra descritte. Solo in caso di bruciature e simili deve essere applicato direttamente
dopo uno strato d’olio.

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L’albi deve essere prima sbucciato, poi grattugiato e mescolato con il 5% del suo peso
di zenzero fresco grattugiato, Se la mistura è troppo fluida, vi si può mescolare della farina
bianca, che la renderà più densa.
Spalmate questa massa su un panno – uno strato di circa 1-1,5 cm. – e ponetela sulla
parte da trattare, in modo che la pasta d’albi sia a contatto con la pelle. Ogni 4-5 ore
cambiate l’impiastro. Il tumore o altro scoppierà e verrà espulso.
Se, nell’applicare l’albi, la parte trattata fa prurito, significa che il corrispettivo organo
è proprio in cattive condizioni! Allora mescolate del succo di zenzero e dell’olio di sesamo
(1:1) e applicatelo sulla parte interessata (dopo le compresse di zenzero). Se non avete
zenzero a disposizione, massaggiate solo con olio di sesamo. Poi applicate l’impiastro
d’albi. Al posto dello zenzero può essere usata erba o altre foglie verdi (per esempio,
quelle di cavolo).
Se preparate l’impiastro d’albi con polvere, anzichè con la radice fresca, non dovete
mescolarla con l’acqua: è meglio usare succo di patata o succo di foglie verdi, per ottenere
l’impasto desiderato.

23.3 Impiastro di grano saraceno


Questo impiastro assorbe dal corpo l’acqua superflua, che ristagna, per esempio nelle
braccia o nelle gambe.
La farina di grano saraceno si mescola con olio di sesamo e acqua bollente fino a
formare una pasta piuttosto dura, che verrà applicata direttamente sulla parte gonfia, con
uno spessore di 1-1,5 cm. Quando l’acqua fuoriesce, la pasta diventa molle, perciò si
dovrà usare della pasta nuova.

23.4 Ramolaccio o daikon grattugiato


Aiuta la digestione dei prodotti animali – o troppo grassi e oleosi – e del cibo pesante
(pesci etc.).
La radice viene grattugiata cruda (le migliori sono molto lunghe e bianche). Se non
avete a disposizione nè radici bianche, nè nere, lunghe, potete usare anche quelle bianche
e rotonde (rapa). Spruzzate alcune gocce di soja sulle radici grattugiate. Normalmente,
per una persona è sufficiente mangiarne un grosso cucchiaino pieno, a ogni pasto, per un
tipo di pasto sopra descritto.

23.5 Impiastro di senape


Ha un effetto simile a quello della compressa di zenzero. Mescolate acqua calda e polvere
di senape seccata. Spalmate la pasta ottenuta tra due teli di cotone e applicatela sulla parte

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dolente o da guarire.
Appena la pelle diventa rossa e calda, togliete l’impiastro. Se resta troppo a lungo
sulla pelle, diventa caldissima e comincia a bruciare.

23.6 Tè Koren


Il tè Koren è buono per la tosse, la tosse convulsa, l’asma (non l’angina pectoris) e la
tubercolosi. Mescolate un cucchiaino di polvere di tè ad acqua appena bollita, facendo
attenzione che non si formino dei grumi. Se ne deve bere una tazza tre volte al giorno.
Non bevete altro fino a che la tosse non se n’è andata.

23.7 Tè di azuki


Mettete a cuocere un cucchiaino di fagioli azuki in 1,5 litri d’acqua fino a che se ne è
consumata la metà. Aggiungete un po’ di sale marino. Se non avete sale, usate alcune
gocce di salsa di soja. Sarebbe meglio non bere altro che questo tè, di cui va presa una
tazza tre volte al giorno. Fa molto bene a chi ha problemi renali.

23.8 Bevanda di radice di daikon n.1


Aiuta in caso di raffreddore, febbre etc. Favorisce la sudorazione.
Mescolate ½ tazza di daikon grattugiato di fresco con un cucchiaio di salsa di soja e
½ cucchiaino di zenzero grattugiato. Coprite con tè di tre anni, rimescolate bene e bevete
caldo. Ci si deve poi mettere subito a letto e avvolgersi nelle coperte. Il giorno successivo
vi sentirete già meglio.

23.9 Bevanda di radice di daikon n.2


Questa variante aiuta in breve tempo ad urinare, se, per esempio, si hanno le gambe gonfie,
etc.
Grattugiate una radice e spremete il succo. Poi prendetene 2 cucchiai e metteteli in
un pentolino con 6 cucchiai di acqua calda e una presa di sale marino. Fate bollire per
alcuni minuti (non si deve berla mai se non è bollita!). Prendetela una volta al giorno, al
massimo per tre giorni. Più a lungo può essere presa solo sotto il controllo di un esperto.

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23.10 Infuso di kouzou


L’infuso di kouzou va bene per tutti. Rafforza la digestione, dà forza ed aiuta ad
eliminare la stanchezza, cosı̀ come il raffreddore di testa e la diarrea. Stemperate
un cucchiaino di kouzou in un po’ d’acqua fredda e versatelo in un recipiente dove sta
bollendo una tazza d’acqua. Lasciatelo bollire a fiamma bassa, girandolo finchè non perde
la colorazione lattigginosa e diventa trasparente. Aggiungete allora un cucchiaino di salsa
di soja, toglietelo dal fuoco e bevetelo bollente!

23.11 Impacco di sale


Gli impacchi di sale sono un valido aiuto per lenire i dolori. Per esempio, in caso di
diarrea, vengono posti sopra l’intestino. La parte diventa di conseguenza calda. Rosolate
0,5 kg. o 1 kg. di sale, senza olio, finchè diventa caldissimo. Mettetelo in un panno
spesso di cotone o di lino e chiudetelo, cucendolo. Mettetelo a contatto con la parte
dolente. Se è necessario, riscaldate il sale ancora una volta. Può essere usato ogni tipo
di sale.

23.12 Te di tre anni - ume - soja


Questo tè rinforza il sangue e la circolazione. Deve essere bevuto subito dopo un bagno
caldo. Ridona al corpo i minerali, che sono stati perduti col bagno caldo. Spezzettate
mezza umeboschi (o anche una intera) in una tazza. Aggiungete un mezzo cucchiaino (o
uno intero) di salsa di soja e versateci sopra il tè di tre anni. Mescolate e bevete caldo.
Si possono, ma non è necessario, aggiungere 3 o 4 gocce del succo fresco dello zenzero
grattugiato.

23.13 Zuppa di funghi shitake secchi


È di aiuto per le vene intasate nelle gambe gonfie. Ammorbidite in acqua 2-3 funghi
shitake, poi aggiungete un po’ di radice e di kombu (messa prima in acqua per almeno 30
minuti) e fate una zuppa.

23.14 Tè di riso integrale


Rosolare il riso, senza olio, fino a che diventa dorato. Portate a bollore il riso (ogni
cucchiaio con 10 cucchiai d’acqua), aggiungete un po’ di sale e spegnete la fiamma.

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Oppure: per ogni cucchiaio di riso rosolato, aggiungete 3/4 d’acqua, un po’ di sale
marino e fate cuocere fino a che si è ridotto quasi a metà.
Questa bevanda va bene per tutti coloro che sono stanchi e deboli. Aiuta anche quando
il corpo è troppo indebolito per poter assimilare le sostanze nutritive dal cibo.
La mescolanza di riso abbrustolito e tè di tre anni rosolato dà una bevanda delicata.

23.15 Tè di frumento


Il frumento è l’elemento principale di un tè, che è eccellente contro l’isteria, il pianto e il
pessimismo.
Rosolate dapprima – come per il tè di riso – il frumento. Per ogni cucchiaio di
frumento aggiungete ¼ di acqua e lasciare cuocere per circa 10 minuti.
Oppure: come sopra, prendere più acqua e fate cuocere con un po’ di sale fino a che è
diventata la metà. In estate, bevuto freddo, questo tè ha un buon sapore.

23.16 Olio di sesamo


È un buon metodo contro le feci bloccate nell’intestino (stitichezza) perchè aiuta a
regolare l’acqua trattenuta e le feci e ad espellerle.
Ingerite 1-2 cucchiai di olio di sesamo crudo, a digiuno. L’effetto desiderato non si
lascerà attendere.
È un coadiuvante delle malattie degli occhi. Riscaldate l’olio di sesamo e filtratelo
attraverso una garza. Conservatelo in un recipiente ben chiuso. Prima di andare a letto
mettete 1-2 gocce di questo olio freddo nell’occhio. Produce un leggero bruciore, che
poi scompare. Praticate questa cura, quotidianamente, per alcune settimane, fino a che
l’occhio migliora.

23.17 Olio di sesamo allo zenzero


È un rimedio di grande aiuto per i mal di testa, i dolori della spina dorsale, la forfora,
i dolori muscolari e articolari, il male alle orecchie, i disturbi nervosi e della circolazio-
ne sanguigna e nell’insufficienza circolatoria. Serve per riattivare la funzione dei (vasi)
capillari.
Mescolate in parti uguali l’olio di sesamo e il succo di zenzero.
In casi di forfora e calvizie: massaggiate il cuoio capelluto con un po’ d’olio e lasciate
agire per tutta la notte. Ripetete 2 volte la settimana. Lavate poi con un buon shampoo.
Contro il mal d’orecchie: versate 2-4 gocce della mistura su un po’ di cotone idrofilo

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o su una garza e mettetelo poi nell’orecchio dolente. Tenete la testa piegata da una parte
per alcuni minuti, per facilitare la penetrazione dell’olio nell’orecchio. Lasciate l’ovatta
dentro l’orecchio per alcune ore.
In caso di spina dorsale incurvata o deviata: massaggiatela con la mistura per una
settimana e poi fate una pausa di una settimana. Riprendete l’operazione per una settimana
e risospendete, fino a che otterrete il risultato voluto. Il trattamento più lungo, di cui io sia
a conoscenza, è durato sei mesi, fino alla guarigione. In casi estremi, se questo non aiuta,
si dovrebbe massaggiare la schiena con una pasta ottenuta da kombu carbonizzata e salata
e poca acqua.
Per tutti gli altri dolori nominati sopra si deve strofinare la parte interessata con la
mistura.

23.18 Bagno di zenzero


Questo bagno è ottimo per il corpo ed è di grande aiuto per le persone che soffrono di
artrite in varie parti del corpo. È efficace anche per la gotta e la borsite (calcificazione
delle articolazioni). Viene preparato come la compressa di zenzero, solo questa volta
devono essere usati più acqua e più zenzero. Per 4 litri di acqua serve 1 kg. di zenzero.

23.19 Pediluvio di zenzero


Anche questo viene preparato come la compressa di zenzero.
Contro la dissenteria fulminante si può fare un bagno fino alle anche. Se non è troppo
“fulminante”, è sufficiente una compressa di zenzero sulla pancia.

23.20 Impiastro di riso


Spezzettate il riso crudo. Aggiungete un po’ d’acqua e applicate direttamente sulla ferita
dolorante.

23.21 Impiastro di fagioli di soja


Questo impiastro elimina – come per miracolo – la febbre. È da applicare su ogni parte
infiammata.
Mettete 1 tazza di fagioli di soja in ammollo in 5 tazze d’acqua per una notte o anche
più a lungo. Schiacciate e legate con un po’ di farina bianca.

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23.22 Tè mu
Questa bevanda fa molto bene alle persone con malattie yin.
Mettete un sacchettino di tè mu in poco meno di un litro d’acqua e lasciate ridurre –
per ebollizione – alla metà. Può essere riscaldato a piacere.
Questa quantità può bastare per due giorni. Ha un effetto rinforzante!

23.23 Tè di tre anni


Un cucchiaino di tè viene fatto abbrustolire – senza olio – e poi ricoperto con un litro
d’acqua e lasciato bollire per 10 minuti.
Aiuta a digerire meglio. Una tazzina dopo i pasti è sufficiente. Questa bevanda è
totalmente neutrale, fa bene agli ammalati e ai sani, sia per condizioni yin che yang. Ma
questo tè non deve mai venire zuccherato o bevuto frettolosamente per mancanza di
tempo.

23.24 Infuso di tè di tre anni e kouzou


Fa molto bene in caso di raffreddamento, diarrea, crampi allo stomaco. Non si deve
mangiare niente un’ora prima e un’ora dopo l’assunzione di questa medicina.

1 tazza di tè di tre anni


1 cucchiaio di kouzou
1 cucchiaio di salsa di soia
1 umeboshi a pezzetti
1 cucchiaino di succo di zenzero.

Sciogliete il kouzou in un po’ di tè, poi aggiungete il restante tè e la umeboschi e,


a fiamma bassa, rimescolando continuamente, portate ad ebollizione. Appena inizia a
bollire diventa trasparente. A questo punto aggiungetela salsa di soja e il succo di zenzero
e spegnete. Bevetelo caldo.

23.25 Crema di riso


La crema di riso è eccellente a colazione, specialmente d’inverno. Fa cosı̀ bene che
alcune persone dopo un po’ vorrebbero mangiare solamente crema di riso. Ma questo
sarebbe eccessivo. La crema di riso non è più riso intero, ma farina. Masticare è meglio e
la farina si mastica con difficoltà.

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Cibo come via 109
Zeanè Lao Shin

5 cucchiai di riso tostato senza olio


macinato grossolanamente
4 tazze di acqua
¼ di cucchiaino di sale

oppure:

1 tazza di riso macinato


2 tazze d’acqua
poco sale marino

Il riso, macinato piuttosto grossolanamente, va mescolato con l’acqua e portato ad


ebolizzione, insieme al sale. Mettete il coperchio e lasciate bollire per 30 minuti a fiamma
bassissima. Girate per due o tre volte, perchè non si bruci.
Seconda versione: mescolate l’acqua e la farina di riso, portate al punto di ebollizione,
abbassate la fiamma e mescolate per circa 20 minuti fino a che si addensa. Questo modo
è il mio preferito.

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Capitolo 24
Alcuni cenni pratici

Amore e attenzione sono la chiave per cucinare con successo. Essi fanno risaltare le
differenze di sapore e di aspetto dei vari cibi.
Mettete in pratica questa chiave cosı̀ a lungo fino a che vi appartiene completamente.
Con essa farete scoperte e conquiste, diventerete straordinari e ricchi. Apparecchiate la
tavola amabilmente, masticate bene e non mangiate fino a scopppiare: questo è un
buon comportamento a tavola.
Un comportamento corretto esprime riconoscenza per le tante ore d’amore e d’at-
tenzione, che sono necessarie per preparare il pranzo.
Questa riconoscenza è molto importante. È la chiave spirituale della vera felicità. La
fame è il miglior condimento di ogni pasto. La fame è il segno di un appetito sano.
Non usate mai condimenti chimici, come lo zucchero, etc.
È totalmente inutile usare in cucina cibi raffinati e non integrali. In loro mancano
quelle parti essenziali, di cui il corpo ha bisogno per digerire.

24.1 Alcuni consigli utili per la cucina


Agar-agar. quando è vecchio diventa giallo. Perciò, prima di cuocerlo, lavatelo in una
scodella dove avrete messo 4 tazze di acqua con un cucchiaio di sale marino. Do-
podichè, toglietelo, strizzatelo e ammorbiditelo in acqua. Naturalmente il colore
giallo non è segno di cattiva qualità, ma per certe preparazioni, come per esempio
la gelatina, è da preferire quando è trasparente.

Se si frigge con l’olio bollente, può succedere che le pareti della cucina si scuriscano per
il fumo e il grasso. Pulirle è facile: 7 scodelle di acqua bollente, 1 cucchiaio di
ammoniaca, guanti di gomma e una spugna.

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Cibo come via 111
Zeanè Lao Shin

Può succedere che durante la rosolatura l’olio si infiammi. Non perdete la testa! Get-
tate immediatamente sull’olio incendiato della farina o del sale; si spegnerà subito.
Non versateci mai acqua sopra!

L’olio si filtra più facilmente quando è bollente. L’olio freddo è denso e non si lascia fa-
cilmente filtrare attraverso il colino. Mettete un telino sottile e assorbente di cotone
in un colino e versateci sopra l’olio. Filtra a alla perfezione.

L’olio fritto avanzato si conserva più fresco in una bottiglia chiusa! Perciò mettete l’olio
fritto, dopo che si è raffreddato, direttamente dalla padella in una bottiglia e chiudete
bene. Se lo lasciate nella padella, viene a contatto con molta aria e sviluppa perciò
velocemente degli acidi.

Se le bottiglie o i vasetti vuoti e chiusi, hanno cattivo odore, sebbene li abbiate ben la-
vati e asciugati, riempiteli con acqua calda e senape in polvere, che lascerete
dentro per alcune ore. Tutti gli odori scompariranno!

La cena può restare calda per un paio d’ore se la metterete nel forno a gas, a bassa tem-
peratura, con una padella come coperchio. Con un forno elettrico si deve usare la
temperatura più bassa.

Gli avanzi di cibo è meglio se vengono riscaldati a vapore! Ogni altro modo di riscal-
darli ne modifica il sapore e soprattutto evapora il succo del cibo stesso, che perciò
diventa più salato.

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Capitolo 25
Le spezie e i condimenti

Il sale marino deve essere utilizzato per tutti i piatti; esso contiene tutti gli elementi
traccia di cui abbiamo bisogno.

L’olio è molto yin, ancora più dell’acqua, che è già yin. L’olio galleggia sull’acqua. Peciò
usatene poco.
L’olio di sesamo è il più yang di tutti. Subito dopo viene l’olio di mais. Per paste e
pane è molto adatta una miscela dei due oli.

La pasta di miso è estremamente importante nella vita quotidiana. Per gli adulti è suf-
ficiente un cucchiaino, per i bambini ½ cucchiaino al giorno in una tazza di brodo.
Una mistura di miso, tahini e un po’ di erbette è buonissima spalmata sul pane.

Il tamari – salsa di soia ha un ottimo sapore ed è indispensabile come condimento. Fate


però attenzione a non abusarne perchè è molto salato.

Il tahini è costituito di semi di sesamo, crudi e sminuzzati. È adatto per zuppe, salse, da
spalmare sul pane e per condire le verdure.

I semi di sesamo possono essere usati in molte ricette. Danno un buon sapore e possono
servire anche come decorazione. Fate però attenzione, perchè molti di quelli in
commercio sono sbucciati.

La cannella è utilizzata per addolcire e per il suo sapore particolare.

La buccia d’arancia , grattugiata, migliora il sapore di alcune insalate, delle creme da


spalmare sul pane e dei dessert.

Il gomasio (sale di sesamo) può essere messo sulla tavola al posto del sale marino, per
condire il riso, la pasta etc..
Ha un sapore di noci ed è bilanciato tra yin e yang.

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Zeanè Lao Shin

Se lo volete fare da soli, le proporzioni sono, secondo i gusti: 7 cucchiai di semi


di sesamo per ogni cucchiaio di sale marino oppure, se desiderate un sapore più
delicato, 10:1, 11:1, 12:1.
Fate rosolare il sale in padella – senza olio – e poi pestatelo. Lavate i semi di
sesamo. Rosolateli a fiamma media, senza olio.
Girateli in continuazione e muovete la padella, fino a che i semi siano leggermente
arrostiti e inizino a saltare. La rosolatura è importante, perchè cosı̀ i semi possono
essere schiacciati in modo uniforme.
Dopo schiacciate i semi insieme al sale, fino a che questo sia ricoperto dall’olio
uscito dai semi. Conservatelo in un vasetto a chiusura ermetica.

Le umeboschi sono prugne salate. Sono buone per preparare palline di riso, come medi-
cina, per delle bevande o anche per essere mangiate cosı̀.

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Capitolo 26
Consigli pratici

26.1 Come si riconoscono le uova fresche?


Le uova fresche hanno un guscio ruvido, quelle vecchie sono lisce e hanno una chiara piut-
tosto acquosa, mentre le uova fresche mostrano un bianco gelatinoso e il tuorlo galleggia
più in alto della chiara.
Se, tenendo l’uovo verso la luce, appare scuro, è segno che è vecchio. Un puntino
rossastro vicino al tuorlo significa che l’uovo è fecondato. Si dovrebbero mangiare
solo uova fecondate e solo il tuorlo, perchè l’albume produce muco e contiene delle
tossine, che sono dannose per il corpo!

26.2 Come si riconosce se i polli sono buoni?


Dal colore: la carne del petto deve essere bianca, quella scura – come nelle cosce – deve
essere rossastra. Se la bile è scoppiata, la carne prende una colorazione verdognola o
violetta: le parti con questo colore non devono essere mangiate! Polli molto giovani
dovrebbero avere la pelle delle cosce spessa, liscia e color crema.

26.3 Come si riconosce il pesce fresco?


Quando si compra pesce fresco non si è mai abbastanza sicuri che sia veramente fresco. I
pesci freschi sono sodi, con un colore naturale, scivolosi, lucenti, con l’occhio trasparente
e brillante e non hanno perso alcuna scaglia.
Gli sgombri e le spigole hanno un colore blu intenso. Un colore biancastro significa

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Zeanè Lao Shin

che il pesce è vecchio, lo stesso anche nel caso che la testa e la coda ricadano verso il
basso se li si tiene in mano. I pesci freschi hanno le pinne ancora dure e dritte. Se però
sono appena un po’ ripiegate, il pesce è ancora buono.
I pesci di acqua dolce non hanno odore o è appena accennato. Il loro odore è di
“pulito”, cosı̀ come (odore di pulito) la biancheria appena lavata.
Anche il pesce a trance deve avere un buon odore, un colore naturale, essere piuttosto
umido, sodo e non opaco. Non deve essere molle e spezzettarsi facilmente. I pesci vecchi
hanno un odore forte e disgustoso. Se le pinne sono bianchicce e cadono, il pesce è
vecchio. Un pesce del genere non deve essere assolutamente nè comprato nè mangiato.
I pesci di mare hanno un profumo di mare, buono e pulito.
Se si preme con un dito lo stomaco di un pesce, esso deve essere sodo ed elastico e,
tolta la pressione, deve ritornare alla sua forma. Se invece premendo escono gli organi o
anche solo del liquido dal foro caudale, il pesce è troppo vecchio. È molto importante che
il pesce acquistato sia veramente fresco.

26.4 I pesci e le correnti


Nell’acqua ci sono correnti calde e fredde. I pesci delle correnti calde (per esempio, le
anguille) sono piuttosto grassi, perciò se ne esalta il sapore friggendoli nell’olio. Se avete
pescato troppi pesci, potete conservarli sotto sale. Saranno gustosissimi, se li arrostite in
padella, o sulla griglia.

26.5 Pulire i pesci


I pesci interi vanno lavati bene, si eliminano le squame e gli organi interni (eccetto che
per diete speciali) e si conservano nel refrigeratore fino al momento della preparazione. I
pesci salati non hanno bisogno di essere conservati nel frigo.
Se un pesce viene messo in frigorifero senza essere stato prima pulito, va a male
velocemente. Perciò pulite sempre il pesce prima di refrigerarlo.

26.6 Come si cucinano i pesci che non sono più


tanto freschi?
Ci sono diversi metodi.
Il pesce che non è più fresco ha un odore e un sapore molto forte. È meglio stufarlo nel
forno e poi cucinarlo con tamari e acqua, oppure friggerlo in padella. Un’altra possibilità
è cucinarlo con erbe aromatiche oppure con la salsa di kouzou.

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Cibo come via 116
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Se lo volete fare arrosto, è meglio spruzzarlo con aceto di riso o con un altro aceto
naturale, che lascerete penetrare per cinque minuti. Questo procedimento toglie tutti i
cattivi odori. Dopo lo potete fare arrosto.
Oppure: coprite il pesce con succo di zenzero e lasciatelo marinare per un’ora. Poi
lavatelo in acqua corrente, asciugatelo con della carta o con un canovaccio e mettetelo ad
arrostire.

26.7 Come si riconoscono i frutti di mare freschi?


Se le valve sono aperte, il mollusco è morto; se sono solo parzialmente aperte, allora
non è più tanto fresco. Talvolta può succedere che le valve siano semiaperte: in questo
caso, se, battendoci sopra, si richiudono, significa che il mollusco è fresco e vive ancora.
A volte il mollusco esce dal guscio. Se, toccandolo con un dito, rientra subito, è ancora
buono. Se il mollusco è morto, non è più da usare. A volte, pur avendo le valve chiuse, è
morto. Per saperlo, si prendono due conchiglie e le si battono una contro l’altra. Se fanno
“klatsch-klatsch”, è vivo. Se fanno “bocke-bocke”, è morto. Anche un solo mollusco
morto rovina tutto il sapore del mangiare.
Se comprate delle ostriche, dovete assicurarvi che il brodo dei molluschi non sia grigio
o bianco, ma che dia sul nero brillante. La carne deve essere verdognola o color avorio.
Allora le ostriche sono veramente fresche!
Se comprate dei molluschi senza conchiglie, controllate che la carne abbia una consi-
stenza naturale e brillante.

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Capitolo 27
Modalità di cottura del pesce

27.1 Come si elimina l’odore troppo forte del pesce?


Se il pesce, dopo la preparazione, ha ancora un odore troppo forte, allora aggiungete-
vi succo di zenzero, o alcune gocce di succo di limone o un po’ di buccia di limone
grattugiata.
Se si usano agrumi, per la cottura, il pesce deve essere prima tolto dal fuoco, perchè il
succo non deve cuocere.

27.2 Pesce al forno


Prima di tutto riscaldate la placca del forno, poi metteteci un po’ d’olio e il pesce. Il forno
deve essere molto caldo. Dopo 20 minuti girate il pesce con molta attenzione, perchè non
si rompa. Lasciatelo ancora 30 minuti. I due lati del pesce devono diventare leggermente
bruni. Questo vale per i pesci interi.
Per i pesci già aperti, cuocete prima la parte del taglio, poi quella della pelle.
Con i pesci più grassi, come sgombri e sardine, può succedere ogni tanto che l’olio del
pesce prenda fuoco e che il pesce prenda poi un aspetto sporco, per via del fumo. Perciò
è meglio tirare un po’ fuori ogni tanto la placca, in modo da fare uscire l’aria del forno,
pregna di grassi. Cosı̀ il pesce diventerà bello dorato anzichè nerognolo e affumicato.
Se cucinate a fuoco vivo, bisogna prima far riscaldare bene il metallo, (griglia o altro),
passarvi sopra un po’ di olio e poi appoggiarvi il pesce ben asciutto. In questo modo
otterrete uno stupendo barbecue di pesce.

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27.3 Pesce arrosto in padella


Le padelle pesanti sono le migliori! Riscaldate bene la padella, mettetevi l’olio e poi il
pesce. Mettete il coperchio e poi fate cuocere a fiamma moderata da 10 a 15 minuti, a
seconda del tipo di pesce. Poi giratelo e lasciate cuocere ancora per 15 minuti, senza
coperchio. È squisito!

27.4 Pesce al vapore


Sistemate il pesce in padella aggiungendovi una mezza ciotola di acqua. Mettete il
coperchio e fate attenzione che il vapore non fuoriesca. Fate cuocere a fiamma moderata.

27.5 Come si fanno diventar tenere le lische dei pesci


d’acqua dolce?
Prima di tutto friggete il pesce, o fatelo arrosto. Poi lasciatelo asciugare al sole, quindi
fatelo cuocere in acqua per circa un’ora, col coperchio chiuso. Poco prima della cottura
completa versate un po di salsa di soja. La testa e le lische diventeranno tenere.

27.6 Pesce con miso


Mettete a bollire una scodella di brodo con dentro il pesce caldo, già stufato o bollito; date
un bollore e fate cuocere per 10 minuti a fiamma bassa. Preparate una crema fluida con
due cucchiai colmi di miso di riso e un cucchiaio di miso d’orzo, oppure con tre cucchiai
colmi di miso d’orzo e un po’ di brodo, e versatela sul pesce. Dopo un paio di minuti è
pronto.

27.7 Zuppa di pesce


Fate cuocere 10 tazze d’acqua fredda e un pezzo di kombu (circa 30 x 10 cm.) per circa
30 minuti. Togliete il kombu. Questo brodo è ideale per il pesce. Aggiungendo un po’ di
salsa di soja, si ottiene un sapore molto gustoso.
Fate attenzione con i condimenti perchè il delizioso gusto del pesce può essere rovi-
nato! Il kombu può essere cotto ancora, fino a che non diventi tenero, ed essere usato per
la zuppa di miso.

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27.8 Come si cucinano i pesci con la polpa tenera?


Il merluzzo e la passera di mare hanno una carne molto morbida, perciò è facile che si
rompano.
Prima dovete preparare la salsa con 1 tazza di acqua (o brodo), 2 cucchiai colmi di
salsa di soja, 1 cucchiao di vino di riso e, se volete fare la salsa un po’ più dolce, un
po’ di malto d’orzo e 1 cucchiaino di kouzou. Mescolate tutto bene, in modo che non
si formino dei grumi. Mescolando continuamente, portate a bollore fino a che il kouzou
sia diventato trasparente. Allora mettete il pesce nella salsa e lasciate cuocere per 30-40
minuti a fiamma moderata. Lasciate raffreddare il pesce nella padella, prima di portarlo a
tavola.

27.9 Come si prepara una salsa densa per il pesce?


Con il kouzou. Prima togliete il pesce già cotto o stufato dalla padella e ponetelo in un
piatto. Mescolate il kouzou con il doppio dell’acqua e fatelo bollire, fino a che diventa
trasparente. Poi versate la salsa sul pesce, o mettete il pesce dentro la salsa, guarnite con
prezzemolo o erba cipollina. Nella salsa si possono versare anche alcune gocce di salsa di
soja.

27.10 Abili accorgimenti per cucinare il pesce


Mettete due cucchiai di sale in una scodella d’acqua e lasciatevi a bagno i pesci ancora
crudi per circa 30 minuti. Questo procedimento li rende sodi e cosı̀ non si rompono
facilmente durante la preparazione.
Mettete poi il pesce nella salsa precedentemente preparata (v. ricetta precedente),
portate a bollore e cuocete per 20 minuti, senza coperchio e a fiamma bassa. Girate il
pesce e fate cuocere ancora per 10 minuti. La salsa deve appena coprire il pesce. Con i
pesci un po’ vecchi si può usare un po’di malto di riso o d’orzo, oppure del vino di riso
dolce (mirin), per rendere il sapore più gradevole.
Quando il pesce è pronto, potete aggiungere, oltre alla salsa di soia, alcune gocce di
succo di zenzero (o succo di limone o di arancia). Cosı̀ si fa risaltare il sapore particolare
del pesce fresco.

27.11 Come si preparano i frutti di mare?


Se si cuociono a lungo, diventano duri. I molluschi contengono molta acqua, perciò
succede facilmente che essa diluisca la salsa in cui vengono cotti.
Nel modo seguente si possono ottenere molluschi teneri e pieni di sapore. Preparate la

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Cibo come via 120
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salsa di pesce (come da ricetta) e dividetela in tre porzioni. Una porzione la si fa bollire e
vi si mettono dentro i molluschi senza guscio, riportando il tutto a ebollizione. Poi togliete
i molluschi e mettete in padella la seconda porzione di salsa e fate bollire nuovamente.
Rimettete dentro i frutti di mare, portate a bollore e ritoglieteli. A questo punto, versate
in padella la terza porzione di salsa di pesce e fate bollire, senza coperchio e a fiamma
alta, fino ache si è ridotta della metà. Aggiungete i molluschi e fate cuocere per 5 minuti
a fiamma alta. Versate tutto in un recipiente freddo e lasciate riposare per 45 minuti prima
di servire.
Nei primi due anni del periodo di transizione all’alimentazione macrobiotica, il pesce
può essere mangiato ogni tanto o nei giorni di festa, come i compleanni, a Pasqua etc.
In generale si dovrebbe rispettare l’ordine naturale per cui, caso mai se ne mangi, se
ne dovrebbe prendere una piccola porzione.

27.12 Che cos’è il pesce “Bonito”


Bonito è un pesce, che è stato seccato tanto da diventare duro come una pietra e che perciò
può essere conservato per anni.
Questo pesce secco ha l’aspetto di un pezzo di legno, è addirittura difficile indovinare
che sia un pesce.
Il pesce fresco e crudo viene seccato. Durante questo processo sul pesce si produce un
tipo di muffa verde (da questo tipo di muffa si estrae la penicillina). La muffa penetra nel
pesce che deve essere seccato per molti giorni. Questo processo produce molte proteine
di buona qualità.
Bonito è molto leggero e veniva normalmente portato in viaggio, come provvista di
cibo, e masticato di tanto in tanto.
Peruna zuppa si usano solo alcuni fiocchi di bonito. Naturalmente dipende anche dalla
quantità di brodo che si prepara. I fiocchi si ottengono piallando il bonito. C’è bonito
di buona e cattiva qualità. La buona qualità si riconosce dal fatto che, piallandolo, si
ottengono dei ritagli molto sottili, di consistenza cartacea e si sente un suono chiaro e
secco. Il bonito di cattiva qualità, al contrario, quando viene tagliato si polverizza e dà un
suono opaco.

Molte delle ricette che seguono sono previste per gruppi numerosi; nel caso di poche
persone, si consiglia di sostituire le tazze con tazzine e adeguare proporzionalmente tutti
gli altri ingredienti.

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Capitolo 28
Le ricette

28.1 Ricette per il pane

28.1.1 Pane a lievitazione naturale

5 tazze (o un po’ meno) d’acqua


2-2,¼ kg. di farina integrale di frumento
1 cucchiaio raso di sale marino (per i bambini meno)
½ tazza di olio di sesamo

Mischiate tutti gli ingredienti e impastate a lungo, ca. 300 volte, con movimenti cir-
colari fino ad ottenere una pasta liscia e morbida. Un’altra possibilità è di lavorarla coi
piedi, avendo cura di ricoprire la pasta per protezione, con plastica o qualcosa di simile.
Mettete l’impasto in una scodella di legno (deve poter circolare l’aria), copritela
con 4 teli di cotone inumiditi e riponetela in un luogo fresco e buio, dove resterà da
8 a 24 ore a riposare. Con la luna piena l’impasto lieviterà più in fretta, lo stesso
succederà se fa caldo.
Dopo impastate ancora, con movimenti circolari, per circa 100 volte (se la pasta ha
odore di birra, significa che è lievitata troppo a lungo).
Mettete la pasta in un recipiente di terra cotta o di ceramica, ma fate attenzione: se,
toccando con la punta della lingua la ceramica, sentite un sapore amaro, essa non è adatta
a farvi cuocere la pasta del pane, perchè prenderebbe lo stesso sapore!
Poi ponete un recipiente con dell’acqua nel forno – in alto, nel mezzo o in basso –
che servirà a non far diventare secco il pane.
Mettete la pasta nel forno e lasciate cuocere per circa 35 minuti a fiamma bassa poi
toglietela.

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Con un coltello praticate un taglio in diagonale fino a metà e con dei bastoncini cinesi
fate dei fori di lato. In questo modo il pane lieviterà meglio. Rimettetelo nel forno a
200 gradi (fiamma media) e lasciatevelo per 15 minuti. Poi alzate a 250° e continuate la
cottura per un’ora.
Se il pane diventa nero, vuol dire che è rimasto troppo a lungo nel forno. Deve essere
bruno dorato. Questo pane ha un sapore squisito!

28.1.2 Pane di polenta

Ci sono molte qualità di farina integrale di frumento.


Per questo pane usiamo la farina più leggera e chiara, che naturalmente non deve
essere stata sbiancata artificialmente. Per il momento la chiameremo “farina semintegrale
di frumento”.

4 tazze di farina di mais più o meno fine


1 tazza di farina semintegrale di frumento
½ cucchiaino di sale marino
1 cucchiaio d’olio
2 uova fecondate
2,1/3 tazze d’acqua

Mescolate le farine e il sale. Aggiungetevi 1 tazza e 1/3 d’acqua bollente, avendo cura
di mescolare bene. Mettete il tutto a cuocere e poi toglietelo dal fuoco.
Diluite i 2 tuorli in una tazza d’acqua, aggiungete il cucchiaio d’olio e mescolate il
tutto alle farine.
Montate a neve le chiare d’uovo e incorporatele direttamente all’impasto. Mettete in
forno e fate cuocere a 220°, fino a quando il pane prenderà una colorazione dorata.

28.1.3 Pane di riso integrale

4 tazze di riso cotto


2 tazze di acqua
2 tazze di farina semintegrale di frumento
1e½ tazza di farina di mais più o meno fine
1 tazza di farina di grano saraceno o frumento
2 cucchiaini di sale

Impastate il riso con l’acqua e il sale, facendo ben attenzione che non si formino dei
grumi. Aggiungete la farina e la polenta rimescolando delicatamente, senza impastare.
Oliate una teglia da forno alta 4 cm. e stendetevi sopra la pasta. Cospargete di semi
di sesamo e fate cuocere a 200° per 45-60 minuti.
È molto adatto per la colazione.

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28.1.4 Pane di riso

5 tazze di farina semintegrale di frumento


2,½ tazze di farina di riso
2,½ tazze d’acqua
2 cucchiai d’olio
2 cucchiai di sale

Mescolate le farine, l’olio e il sale; aggiungete l’acqua calda e poi impastate bene.
Formate due pani, metteteli sulla placca del forno (oliata) e inserire nel forno a 170°.
Se lo volete cuocere nel forno a legna, avvolgete l’impasto in carta oleata e durante il
tempo di cottura (circa 2 ore) giratelo alcune volte.
Il solo aspetto di questo pane e una benedizione!

28.1.5 Semplici ricette di pane non lievitato

Mescolate la farina e il sale. Aggiungete lentamente l’acqua e mescolate bene. Tutta


l’acqua deve essere assorbita dalla farina. Mettete la pasta in una teglia oleata, praticate
dei piccoli tagli in superficie, in modo che possa lievitare bene e mettetela in forno a
170°-200° per un’ora e mezza. Premendo delicatamente è possibile riconoscere se il
pane è pronto. Allora toglietelo subito dalla teglia e fatelo raffreddare.
Non c’è forno che sia uguale ad un altro. La temperatura e il tempo di cottura variano
sempre!

3 tazze di farina
1. ¼- ½ cucchiaino di sale per ogni tazza di farina
1e½ tazza d’acqua

2 tazze di farina integrale di frumento


3/4 di tazza di frumento macinato grossolana-
2.
mente lasciato in ammollo per un’ora
¼ tazza di farina di riso

2 tazze di farina integrale di frumento


3.
1 tazza di farina di riso

1 tazza e mezzo di farina integrale di frumento


1 tazza di farina di mais o frumento macinato
4.
grosso (ammollato)
3/4 di tazza di farina di grano saraceno

1 tazza di farina integrale di frumento


5. 1 tazza e ¼ di farina di grano saraceno
3/4 di tazza di farina di mais

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1 tazza e ¼ di farina integrale di frumento


3/4 di frumento macinato grosso (ammollato)
6.
3/4 di tazza di farina di grano saraceno
¼ di tazza di farina di mais non troppo fine

1 tazza di farina integrale di frumento


3/4 di tazza di farina di grano saraceno
7.
½ tazza di farina di mais non troppo fine
3/4 di tazza di riso cotto

2 tazze di farina integrale di frumento


8. 1 tazza di farina di grano saraceno
2 cucchiai di uvetta

Naturalmente si deve aggiungere il sale. Se si usa riso cotto si deve mettere meno sale.
Si possono utilizzare molti tipi di farina.
La farina di frumento contiene una quantità di crusca superiore a tutte le altre farine.
Con la sola farina integrale di frumento si può fare del pane delicato. Essa ha però la
tendenza a diventare collosa, è difficile da lavorare ed è perciò – in generale – più facile
da lavorare se è mischiata con altre farine.
La farina di segale è quella più simile alla farina di frumento, soltanto non è cosı̀
compatta. Il pane di farina di segale è molto scuro e pesante. È meglio se si mischia un
po’ di farina di frumento, perchè cosı̀ il pane è più leggero e cresce meglio.
La farina di grano saraceno è la più pesante di tutte ed è meglio mischiarne solo una
piccola parte alle altre farine.
Si possono fare tutte le combinazioni desiderate: segale, grano saraceno, riso, avena,
miglio, frumento, mais, castagne, etc..
È impossibile dare un’indicazione precisa della quantità d’acqua necessaria. Le
varie farine assorbono l’acqua in quantità diversa. In generale si può dire che si
deve usare sufficiente acqua da ottenere una pasta abbastanza soda da essere lavorata e
impastata.
La consistenza giusta si ha quando la pasta, a toccarla, ci ricorda la consistenza del
lobo dell’orecchio. Una pasta del genere si stacca poi facilmente dal bordo della scodella
in cui è stata impastata.
La quantità giusta di sale è lasciata alla decisione del singolo. Dipende dal gusto
personale, dal clima e dal tipo di farina utilizzata.
Per la farina di riso o di grano saraceno mescolate con la farina di frumento è suffi-
ciente ¼ di cucchiaino di sale per ogni tazza di farina.
Per la farina di frumento da sola o in combinazione con altre farine, circa ½ cucchiaino
di sale per tazza di farina (per bambini basta ¼ di cucchiaino per tazza di farina).
Se si desidera mettere anche dell’olio, deve essere aggiunto alla farina sempre pri-
ma dell’acqua, ma non è necessario usarlo. Personalmente amo l’olio perchè il pane

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. . . come una foglia nel vento. . .
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risulta più asciutto. Pennellare la pasta con olio, favorisce la formazione di una bella
crosta. L’importante è avere il coraggio di essere creativi.

28.1.6 Un altro tipo di pane di mais

½ tazza di farina integrale di frumento


1 tazza e mezzo di farina di mais non troppo fine
½ cucchiaino di sale
2 uova
1 cucchiaio di olio
1 tazza d’acqua
buccia d’arancia

Mescolate la farina e il sale, mettete l’olio, quindi la buccia d’arancia grattugia-


ta, i gialli d’uovo, l’acqua e poi impastate. Montate la chiara a neve e incorporatela
delicatamente alla pasta. Mettete in forno a 200° per circa 40 minuti.

28.1.7 Pane di sesamo

1,250 kg. di farina integrale di frumento


½ tazza di semi di sesamo tostati
1 cucchiaino e ¼ di sale
4 tazze di acqua calda

Mescolate insieme la farina, il sale e i semi di sesamo e impastate con l’acqua fino
alla consistenza del “lobo d’orecchio”. Lasciate lievitare per 4 ore. Poi date la forma
desiderata ai pani e metteteli sulla placca oleata del forno. Lasciate riposare ancora
per 6 ore, poi mettete in forno a 175° per 2 ore. Togliete subito dalla placca e fate
raffreddare.

28.1.8 Cornetti con cipolle saltate

3 tazze di cipolle saltate


4 tazze di farina integrale di frumento
1 tazza di farina di mais
1 tazza di farina di grano saraceno
2 tazze e ½ di acqua
1 cucchiaio da minestra di sale (o un po’ meno)
2 cucchiai d’olio
1 uovo e semi di sesamo per guarnire

Mescolate la farina e il sale, poi mettete le cipolle, l’olio e alla fine l’acqua. Impastate
e formate i cornetti: su una spianatoia infarinata tirate la pasta piuttosto sottile e poi

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tagliate dei triangoli.


Arrotolateli dalla parte larga verso la punta e incurvateli leggermente. Sbattete l’uovo e
spennellatelo sulla superficie dei cornetti, su cui metterete anche alcuni semi di sesamo.
Mettete in forno a 200½ per circa 30 minuti. Il pane ha bisogno di più tempo per
cuocere, perchè è più grosso.

28.1.9 Pane per gli ospiti

4 tazze di farina integrale di frumento


1 tazza di farina di mais non troppo fine
2 tazze di farina di riso dolce (o 3 tazze di farina di
riso)
1 tazza - 1 tazza e mezzo di uvette cotte
1 tazza di purè di castagne
1 cucchiaino di sale
1 tazza di farina di segale
3 tazze d’acqua
¼ di tazza di purè di mele
½- 1 tazza di semi di sesamo tostati o di semi di
girasole, noci o nocciole.
1 tazza di farina di riso integrale, se usate la farina
di riso dolce.

Mescolate le farine e il sale marino. Aggiungete 2 tazze di acqua calda e poi il purè
di mele e di castagne. Impastate bene e unite l’uvetta, le noci e i semi che avrete prima
infarinato. Aggiungere il resto dell’acqua e impastate molto bene fino alla consistenza del
lobo dell’orecchio.
Notate bene che se usate acqua fredda per impastare otterrete una pasta più pe-
sante, mentre con l’acqua calda diventa più leggera. Mettete la pasta, coperta da un
telo, in un luogo caldo e lasciate lievitare per 24 ore. Ogni tanto inumidite il telo con
acqua calda. Poi date la forma desiderata ai pani, metteteli sulla placca precedentemente
riscaldata e oliata e fate cuocere per 1 ora a 170°.

28.1.10 Pane di carote

2 tazze di farina semi-integrale di frumento


1 tazza di un’altra farina a piacere
1 tazza di semi di sesamo o girasole tostati
1-2 tazze di acqua calda
1 cucchiaino e ½ di cannella
2 cucchiai d’olio
4 carote grattugiate
1 cucchiaino di noce moscata (se lo desiderate)
sale

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Fate stufare le carote in 3 cucchiaiate d’olio per circa due ore, cosı̀ diventeranno molto
dolci e dorate. Mescolate la farina, il sale, le spezie e un cucchiaio d’olio. Aggiungete
una tazza d’acqua, poi le carote fatte raffreddare e i semi infarinati. Impastate bene e, se è
necessario, aggiungete ancora un po’ d’acqua, fino a raggiungere la consistenza del lobo
dell’orecchio. Ma fate attenzione con le quantità d’acqua!
Poi cuocete a 175° per 45-60 minuti o fino a che uno stecchino inserito nella pasta
resta totalmente asciutto. Il forno deve essere preriscaldato.
Questo pane è molto delicato, simile ad una torta. Una variante è quella di porre
la pasta in un luogo caldo per alcune ore, coperta da un telo umido e caldo. Questo
pane dolce diventa molto più leggero e assume un sapore diverso.
Ad ogni pane possono essere aggiunti semi di cumino. Il pane fatto con sale marino
ha un sapore migliore di quello con sale industriale raffinato. Ma, soprattutto, in cucina
non dovrebbe mai comparire il sale raffinato!

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28.2 Alcune ricette di miso


di MayLi Lao Shin

28.2.1 Insalatini di miso

Carote, radici, cetrioli, ravanelli, scorza nera e tutti i tipi di verdura sono adatti per fare gli
insalatini.
Pulite la verdura, tagliatela a pezzi (o lasciatela intera, se è già piccola), mettete il
sale (circa un decimo del peso della verdura pulita) e ponetela in un vaso, pressata da
una pietra, per fare uscire l’acqua; dopo 24 ore, toglietela. Mettete un strato di miso
sul fondo di un recipiente di terracotta (o legno), poi adagiatevi i pezzi di verdura, uno
accanto all’altro, e coprite con un nuovo strato di miso. Chiudete il vaso con un coperchio,
eventualmente ponendo sopra un peso (ognuno decide da sè cosa è meglio).
Dopo sei mesi o un anno gli insalatini sono pronti. Il miso può essere utilizzato per
cucinare.
Se si fosse formato uno strato biancastro, toglierlo o – se è insignificante – mescolarlo
al miso.

28.2.2 Miso e noci

1 parte di miso
2 parti di noci

Abbrustolite le noci in una padella e schiacciatele in un mortaio. Unite il miso e pestate


tutto insieme. Si può usare da spalmare sul pane o per insaporire insalate e verdure cotte.

28.2.3 Miso con funghi Shitake

¼ di tazza di funghi Shitake


1 cucchiaio di buccia di limone a listelle
¼ di tazza di noci
1/3 di tazza di miso
1 cucchiaio di olio

Ammorbidite i funghi in acqua, tagliateli a fiammifero e cuoceteli a fuoco basso; unite


la buccia di limone, le noci e il miso e fate cuocere ancora per 25 minuti.

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28.2.4 Polpettine di miso fritte

1 tazza di farina integrale di frumento


1 cipolla tritata
1 cucchiaio di miso
1/8 di cucchiaino di sale marino
acqua

Mescolate la farina e il sale. Aggiungete la cipolla, il miso e – lentamente – l’acqua;


la pasta deve risultare piuttosto asciutta.
Friggetela a cucchiaiate in olio bollente, fino a che diventano polpettine di un bel
colore dorato, quindi toglietele dalla padella e ponetele su della carta per fare assorbire
l’olio in eccesso.

28.2.5 Miso e porri

2-3 porri
1 cucchiaio colmo di miso
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaio d’acqua

Tagliate a piccoli pezzi i porri e passateli in padella. Fate una pastella con miso e acqua,
aggiungetela ai porri e lasciate cuocere per 10 minuti.
Questo preparato è buono spalmato sul pane o come contorno, ottimo con la crema di
riso (Moi).
Oppure: sbollentate della lattuga per un momento. Mischiate miso e succo di limone
in proporzioni uguali e versate sulla lattuga.

28.2.6 Miso e fagioli di soja

2 tazze di fagioli di soja secchi


2 cucchiai di sesamo
½ tazza di miso

Arrostite i fagioli in olio a fiamma media fino a che assumono un colore dorato.
Aggiungete il miso e continuate a cuocere fino a che si spande un buon odore.

28.2.7 Miso e sesamo

1/3 di tazza di semi di sesamo


2 cucchiai di brodo
1 cucchiaio di miso

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Lavorate i semi con cura e abbrustoliteli in una padella senza olio, a fiamma media,
mescolando in continuazione. Quando si lasciano schiacciare facilmente tra il pollice e il
mignolo, metteteli in un mortaio e pestateli. Poi aggiungete il miso e il brodo e mescolate
con cura.

28.2.8 La migliore ricetta per il brodo


(sorprendentemente buona!)

Lavate le alghe kombu, mettetele in ammollo per tutta una notte e poi cuocetele nella loro
acqua fino a che diventano morbide. Le kombu possono essere poi mangiate da sole. Il
brodo può essere conservato a lungo. È particolarmente buono per la preparazione della
zuppa di miso.

28.2.9 Una seconda ricetta per un buon brodo

Kombu e bonita. Il bonita è un pesce secco grattugiato. I fiocchi di Bonita vengono cotti
insieme a delle kombu preventivamente lavate e ammorbidite in acqua, per circa 1 ora o
più. Si ottiene un brodo gustosissimo, ottimo per la preparazione di zuppe di miso, zuppa
di verdura, etc.

28.2.10 Una terza ricetta per un buon brodo

Cuocete insieme della kombu e dei piccoli pesci secchi, che in giapponese vengono
chiamati Iriko. Poi toglieteli e utilizzate il brodo puro per le zuppe di miso.

***

Altri brodi possono essere preparati con funghi shiitake, oppure con kombu, shiitake
e bonita, o ancora con kombu, shiitake, iriko.
Per la preparazione di una buona zuppa di miso, la via giusta è quella di utilizzare
del brodo. Sarà di sapore squisito, di buona qualità e con un alto contenuto di minerali.

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28.3 Ricette per la stagione calda

28.3.1 Riso con orzo

3 tazze di riso integrale


1 tazza di orzo
6 tazze di acqua
1 cucchiaino raso di sale

Lavate separatamente il riso e l’orzo e lasciateli in ammollo per tutta la notte.


Aggiungete il sale poco prima di metterli a cuocere, a fiamma bassa, per 30 minuti; poi
alzate la fiamma al massimo fino a che l’acqua bolle.
A questo punto mettete la fiamma in posizione media e fate cuocere almeno per 20
minuti. Rimettete la fiamma alta per 1 minuto, poi spegnete e lasciate riposare per 20
minuti. Togliete il coperchio, mescolate bene e servite.
Questo procedimento si usa con una pentola normale. Se cuocete nella pentola a
pressione, usate una tazza d’acqua di meno. Il riso può – ma non è necessario –
restare in ammollo per tutta la notte. Cuocete per i primi 30 minuti a fiamma bassa,
poi mettete la fiamma alta, in modo da raggiungere la pressione massima. Allora
abbassate di nuovo la fiamma e fate cuocere per 45-60 minuti. Spegnete.
È una ricetta ideale per l’estate. Se non avete abbastanza tempo per questo lungo
procedimento, riducete l’acqua e cominciate a cuocere a fiamma alta.

28.3.2 Torta di mais

2 tazze di farina di mais


carote
olio
sale

Fate cuocere le carote nell’olio, fino a diventare tenere. Aggiungete il sale. Passate la
farina attraverso un colino, versatevi sopra una tazza d’acquae mescolate. Legate le carote
con una cucchiaiata di farina. Preparate prima la farina, poi le carote. Mescolate le carote
alla farina impastata e mettete in forno per 1 ora.
Togliete la torta dalla teglia, tagliatela a fette e friggetele in poco o molto olio, poi fate
assorbire l’olio in eccesso, appoggiandole su una salvietta.

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28.3.3 Insalata

2 cetrioli a dadini (se non sono biologici,


togliere la buccia)
1/3 di tazza di wakame, messa a bagno in acqua
per 20 minuti e tagliate in pezzi lunghi 1 cm.
1 cucchiaio di tahin
1 cucchiaio di salsa di soia

Mescolate un cucchiaino di sale ai cetrioli e lasciateli per 10 minuti a scolare la loro


acqua, pressati da un peso, per esempio una tazza con dell’acqua dentro. Metteteli insieme
alla wakame. Mescolate la salsa di soia e il tahin. Se fosse troppo densa, aggiungete un
po’ d’acqua; affinchè risulti meno cremosa. Versatela su cetrioli e wakame e mescolate.

28.3.4 Salsa di soia e nori

1 pacco di alghe nori


2 tazze d’acqua
3 cucchiai di salsa di soja

Tagliate la nori in pezzetti di 2 cm. quadrati. Bagnatela in acqua per 20 minuti e cuocetela
nella sua acqua per 30 minuti. Tutta l’acqua dovrebbe essere assorbita. Aggiungete la
salsa di soia e lasciate cuocere per 30 minuti a fiamma bassa. Si conserva in frigorifero
per una settimana o anche più a lungo.

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28.4 Piatti estivi

28.4.1 Insalata di fagioli

1 tazza di fagioli neri (cotti fino a che sono teneri,


ma non stracotti)
1 tazza di ceci (ben cotti)
2 tazze di piselli freschi (cotti)
2 tazze di fagiolini (tagliati diagonalmente in pezzi
da 1,5 cm. e cotti, oppure fagioli verdi freschi,
cotti)
1,½ tazza di maccheroni di farina integrale (cotti)
eventualmente ancora due tazze di altri fagioli.

Mescolate tutti gli ingredienti in una grande insalatiera, facendo attenzione che non
si sbriciolino, altrimenti alla fine avrete un purè! Poi versatevi il condimento per insalate
che desiderate.

28.4.2 Vari condimenti per insalate

½ cipolla tagliata a pezzetti piccoli


1 spicchio d’aglio
1. 2 prugne salate
3 cucchiai di olio d’oliva
2 cucchiai di vino rosso
Grattuggiate l’aglio e mettetelo in una scodella insieme alla cipolla e alle prugne
salate. Aggiungete l’olio e poi il vino. È ottimo per l’insalata verde, ma anche per
l’insalata di pasta.

1 peperone, tagliato in 10 pezzi


2-3 cucchiai di olio di sesamo
2-3 cucchiai di aceto di riso integrale o succo di limone
2.
1-2 prugne salate
1/3 di tazza di semi di sesamo o di semi di zucca
sale o salsa di soia
Passate tutto nel frullatore finchè diventa denso e cremoso.
2 prugne salate
1 mazzetto di prezzemolo tritato
3.
1 mazzetto di erba cipollina tagliata
olio e acqua
Lavorate nel suribachi la prugna spezzettata, l’erba cipollina e il prezzemolo tritato
fino ad ottenere una consistenza cremosa. Aggiungete l’acqua e, a cucchiaini, l’olio
caldo. Di tanto in tanto assaggiate, per non mettere troppo olio. È molto gustoso
anche spalmato sul pane.

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2 cucchiai d’olio
4. 1 cucchiaino di sale
succo di un limone o di un’arancia

Mescolate bene il tutto. Se lo desiderate, aggiungete una cipolla tritata. Lasciate


riposare in frigorifero per circa 30 minuti

28.4.3 Insalata di pasta

¼ o ½ kg. di pasta
1 carota tagliata a fiammifero
1 cavolfiore
2 mazzetti di crescione
1 cipolla tritata

Cuocete la pasta al dente. Immergete le carote in acqua bollente e toglietele imme-


diatamente. Cosı̀ pure il crescione, che triterete. Cuocete il cavolfiore in acqua salata e
tagliatelo a pezzetti. Condite con questa salsa:

3 cucchiaid’olio
1 cucchiaio di sale
½ cucchiaio di succo di limone o d’arancia
1 uovo biologico, sodo

Mescolate l’olio e il sale in una insalatiera, poi aggiungete il succo e le cipolle. La-
sciate raffreddare per 10 minuti nello scomparto del ghiaccio e mescolateci le carote e
la pasta, che dovranno restare al centro del piatto con tutt’intorno il cavolfiore. Fate un
ultimo giro di crescione, e guarnite a piacere con l’uovo.

28.4.4 Un’altra insalata di pasta

¼o½ kg. di pasta


1 cetriolo a fette, coperto da ½ cucchiaino di sale
½ carote a fette e sbollentate in acqua
½ cipolla tritata

Usate il seguente condimento:

2 cucchiai di olio d’oliva


1 cucchiaio di sale
½ cucchiaio di succo di limone

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Mescolate olio e sale in una scodella, poi aggiungete il succo di limone e la cipolla.
Fate raffreddare per 10 minuti nello scomparto del ghiaccio.
Premete delicatamente con la mano i cetrioli per fare uscire l’acqua, mescolateli con
la pasta e le carote e versate sopra il condimento.
Mettete in frigorifero e poi guarnite con prezzemolo tritato.

28.4.5 Ancora una insalata di pasta

½ kg. di pasta lunga


1-3 cetrioli a fette
2-3 prugne salate (a pezzetti)
un po’ di salsa di soia
1 piccola carota, tagliata e sbollentata

Cuocete la pasta al dente, aggiungete, mescolando bene, i cetrioli, la carota e le prugne


e insaporite con la salsa di soja. Mettete per un po’ nello scomparto del ghiaccio.
È facile ed ha un ottimo sapore.

28.4.6 Insalata di resti di soia (okara)

Nella preparazione del formaggio di soja, i fagioli di soja cotti vengono pressati in un telo.
Sono i resti di soja, molto nutrienti e di buon sapore.

3 tazze di resti di soja (okara)


2 funghi di shitake
1 carota
1 cetriolo

Ammorbidite i funghi1 in acqua calda. Sminuzzate i resti di soja nel suribachi. Ta-
gliate i funghi e la carota a fiammifero. Tagliate il cetriolo in grosse fette e ricopritelo con
½ cucchiaino di sale e, dopo 20 minuti, con un cucchiaino di aceto di riso.
Fate bollire l’acqua d’ammollo dei funghi, versatevi la carota, i funghi, ¼ di cucchiai-
no di sale, uno di salsa di soja e fate cuocere il tutto. Togliete il coperchio e cuocete ancora
a fiamma alta, fino a che tutta l’acqua è evaporata. Fate raffreddare.
Riscaldate la padella di ferro o il Wok2 , mettetevi i resti di soja e, rimescolando in con-
tinuazione a fiamma alta, fateli asciugare. Aggiungete un cucchiaino di sale e 2 cucchiai
di aceto e continuate a tostarli, per alcuni minuti, rimescolando, fino a che sono di nuovo
asciutti. Fateli raffreddare. Dopodichè rimescolate il tutto e servite con prezzemolo.
1
I funghi shiitake non sono come i soliti che si trovano normalmente in commercio; per la loro crescita
occorrono 3 anni.
2
Il wok è una padella dal fondo arrotondato, molto pratica in cucina. Per preparare verdure e cereali
saltati, probabilmente non c’è di meglio!

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28.4.7 Insalata di tofu e alghe hiziki

Tofu è il nome cinese per indicare il formaggio di fagioli di soya.

1-1,½ pezzo di tofu, tagliato in 6 parti


1/3 di tazza di alghe hiziki secche
½ tazza di semi di sesamo chiaro
3-4 cucchiai di miso di riso
1 carota tagliata a fiammifero

Lavate il sesamo, tostatelo senza olio e pestatelo in un suribachi3. Lavate le alghe 4 o


5 volte,ammollatele per poco tempo, poi tagliatele a pezzetti di 2 o 3 cm.
Versate sulle alghe un cucchiaio di olio, copritele con acqua e portatele a bollore a
fiamma alta; poi mettete il coperchio e fate cuocere per 1 ora a fiamma bassa. Aggiungete
le carote e lasciate terminare la cottura. Le hiziki devono diventare morbide. Togliete
il coperchio e lasciate consumare il resto dell’acqua. Mettete a bollire 4 tazze d’acqua,
aggiungete il tofu e fate cuocere. Togliete l’acqua rimasta e strizzate anche il tofu, poi
aggiungetelo al sesamo nel suribachi. Unite anche il miso e fate un purè. Quando le
carote e le alghe si sono ben raffreddate, mescolatele bene al purè di tofu. Servite freddo.

28.4.8 Insalata di riso integrale

1 tazza di riso cotto


½ tazza di cipolle tritate
¼ di tazza di carote tagliate a dadini
1 cetriolo a dadini
½ cavolfiore a pezzetti
10 fagiolini tagliati in diagonale
5 ravanelli rossi, tagliati a rosetta
2 cucchiai di olio di sesamo
1-1,½ cucchiaini di sale
il succo di un limone

Cuocete separatamente in acqua salata il cavolfiore, i fagiolini e le carote, fino a che


sono teneri. Dopo la cottura tagliate le verdure come indicato sopra. Riscaldate l’olio e
lasciatelo raffreddare, poi versateci le cipolle e lasciatele per 5 minuti prima di irrorarle
con il succo di limone.
Prendete ¼ di tazza dell’acqua di cottura delle verdure e mescolatela al riso, per sepa-
rarne i chicchi, poi versate l’olio e, lentamente, le cipolle, le carote, i fagiolini, il cavolfiore
e il cetriolo. Decorate con i ravanelli.
3
Il suribachi è una scodella rotonda, che contiene all’interno delle scanalature; in essa il cibo viene
schiacciato, aiutandosi con un pestello di legno o una pietra levigata per questo uso. È adatta a diversi
usi, come per esempio la preparazione del gomasio.

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28.4.9 Pizza

2 tazze e ½ di farina integrale di frumento


1 tazza d’acqua
1 cucchiaio di olio di sesamo
½ cucchiaino di sale marino

Mescolate la farina e il sale, poi mettete l’olio. Lavorate l’impasto fino a che diven-
ta sodo ed elastico e fate riposare per 15 minuti, poi mettete l’impasto, che deve essere
piuttosto sottile, in una teglia da pizza unta. La consistenza della pasta è puramente in-
dividuale. Al bordo dovrebbe essere ripiegata, in modo che si formi uno spessore più
grande.

28.4.10 Condimento per la pizza

2 tazze di carote tagliate


1 tazza di cipolle tritate
2 tazze di altre verdure (radici)
½ tazza di porri
½ tazza di miso d’orzo
¼ di tazza di peperone
½ tazza d’acqua
½ tazza di tofu
1 cucchiaino di olio di sesamo, sale marino
1 cucchiaino di succo di zenzero

Nella pentola a pressione mettete ½ cucchiaino di olio e fatelo riscaldare, poi versatevi
le verdure e fatele rosolare: per prime le cipolle, poi le radici e per ultime le carote.
Aggiungete il sale e l’acqua, coprite e lasciate cuocere a pressione per 15 minuti.
Quando le verdure sono cotte, riducetele in purea e mescolatele col miso e lo zenzero.
Riscaldate ½ cucchiaino d’olio in una padella e rosolatevi il peperone e i porri. Mettete il
purè sulla pizza e guarnite con il tofu, il peperone e i porri.
Fate cuocere nel forno preriscaldato per 30 minuti.

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28.5 Dolci per l’estate

28.5.1 Torta di castagne

3 tazze di castagne, secche o fresche


3 tazze di fagioli rossi azuki
3 tazze di semolino integrale
2 tazze di mandorle o nocciole
8 tazze d’acqua
2 tazze di té bancha a rametti
½ cucchiaino di sale marino
¼ di tazza di uvetta
il succo di mezza arancia o limone

Lavate bene gli azuki e le castagne e metteteli a cuocere nella pentola a pressione con
¼ di cucchiaino di sale, 8 tazze d’acquae 1 tazza di té bancha per 50-55 minuti. Fate
raffreddare. Tostate le nocciole e spezzettatele. Riducete in purea le castagne e gli azuki.
Mescolate il semolino col sale, l’uvetta, 1 tazza e mezzo di nocciole, versateli nel purè e
mischiate bene.
Aggiungete ancora una tazza di té bancha con il succo d’arancia o di limone. Ponete
questa massa, di consistenza piuttosto soda, in una pirofila unta. Il resto delle nocciole va
messo in superficie, come guarnizione. Mettete in forno per circa 45-60 minuti.
Il sapore di questo dolce ricorda il cacao ed è molto delicato. Chi lo desidera più dolce,
può cuocere l’uvetta per circa 5 minuti. L’acqua di cottura va usata con l’altra acqua della
pentola a pressione. Le castagne stesse sono dolci.
Questa ricetta, di mia invenzione, ha avuto un grande successo presso degli amici
americani a cui l’avevo passata.

28.5.2 Dolci al vapore

4 tazze di bulgur, tostato


1 tazza di fiocchi d’avena, tostati
2 tazze d’uvetta
4 tazze d’acqua
½ tazza di farina di riso integrale
2 cucchiai di olio di sesamo
¼ di cucchiaino di sale

Mescolate bene cereali e farine, il sale, l’olio. Cuocete l’uvetta per 5 minuti in acqua
e mescolatela (con l’acqua) all’impasto. Fate riposare per 15 minuti. Mettete un telino
sottile in un recipiente di vetro di Jena o di materiale resistente al fuoco (anche porcellana).
Versate l’impasto umido e cuocete a vapore per 2-3 ore. Più a lungo cuoce, meglio è!
Controllate che vi sia sempre acqua a sufficienza nel recipiente!

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Se non avete il recipiente per la cottura a vapore di bambù, utilizzate la pentola a


pressione. Mettete circa 2 cm. d’acqua e ponete la scodella a bordi alti con l’impasto. La
scodella deve avere i bordi alti, altrimenti l’acqua andrà nell’impasto e addio dolce! Fate
cuocere per 1 ora, poi togliete il telo e fate raffreddare il dolce.

28.5.3 Torta di semolino

1 tazza di semolino integrale


1 tazza di farina di riso glutinato
1 tazza di farina integrale di frumento
½ tazza di nocciole (a piacere)
¼ di tazza di uvetta
4 tazze circa d’acqua
3 cucchiaini di olio di sesamo
½ cucchiaino di sale marino
½ tazza di farina di mais

Se non trovate la farina di riso glutinato, cercate un’altra farina.


Cuocete il semolino in due tazze d’acqua con un ¼ di cucchiaino di sale marino.
Cuocete brevemente l’uvetta in 2 tazze d’acqua. Mettete l’acqua da parte. Mescolate
le farine con il sale, poi aggiungete l’olio, il semolino, le nocciole, l’uvetta con la sua
acqua e mescolate bene. Sistemate in una pirofila oleata e fate cuocere per un’ora in forno
preriscaldato.

28.5.4 Gelatina di mele

4 tazze di mele tagliate a pezzi piccoli


4 tazze d’acqua (o un po’ di più)
½ tazza di uvetta
1 pezzo e mezzo agar-agar in barre
½ cucchiaino di olio di sesamo
¼ di cucchiaino di buccia di limone grattugiato.

Mettete a bagno l’uvetta per 2 o 3 ore, poi cuocetela per 5 minuti con ½ cucchiaino
di sale e la buccia di limone. Aggiungete la metà delle mele e l’altra metà fatele dorare
brevemente in olio, con un po’ di sale. Lavate l’agar-agar in acqua fredda, strizzatelo e
mettetelo a pezzi nel recipiente con la frutta. Fate cuocere ancora fino a che l’agar-agar
si e completamente sciolto nella frutta. Mettete le mele passate in padella nei piatti da
dessert e versatevi sopra la salsa. Lasciate riposare fino a che la gelatina si solidifica.
Eventualmente, aggiungete della cannella.

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Cibo come via 140
Zeanè Lao Shin

28.5.5 Bibita frizzante di ciliegie

2 tazze di ciliegie
1 litro di mosto di mele (o simili)
3 litri e mezzo di acqua frizzante naturale

Togliete i noccioli alla metà delle ciliegie, schiacciatele e mettetele nel mosto per circa 15
minuti. Aggiungete l’acqua, mescolate e versate nei bicchieri. Guarnite con una ciliegia
intera e servite subito.
I bambini fanno tanto d’occhi quando viene servita questa bibita e sono contenti. Si
potrebbe anche usare del normale succo di mela, ma il mosto è più frizzante e perciò i
bambini lo gradiscono di più.

28.6 Specialità

28.6.1 I migliori e più facili biscotti d’avena

1 tazza di acqua bollente


1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di olio
3 tazze di fiocchi d’avena o più di una tazza di ave-
na integrale, macinata grossolanamente o mezzo
fine.

Per i bambini: aggiungere uva di corinto o cannella.


Lavorate il tutto fino ad ottenere un impasto sodo, poi stendetelo col mattarello e in-
cidete dei biscotti o formateli con le mani; certamente i bambini faranno questo lavoro
volentieri! Abbrustolite le due parti sulla fiamma (tostatele) e poi fate asciugare i biscotti
nel forno (se è necessario). La pasta che resta si può conservare a lungo avvolta in allu-
minio e può essere riscaldata sulla fiamma ogni volta che si vuole. Provate questi biscotti
con la zuppa di miso!

28.6.2 Sesamo per vari usi

½ tazza di semi di sesamo


salsa di soia
limone
acqua

Tostate i semi di sesamo e pestateli. Mescolate la salsa di soja, il limone e l’acqua a


piacere e versate sui semi.

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28.6.3 Focaccine sottili di pane (di 3 mm.)

2/3 di mais macinato fresco e grossolanamente


1/3 di frumento (e un po’ di grano saraceno) maci-
nato fresco e grossolanamente un po’ di olio di
sesamo, ma anche l’olio di mais va bene
sale e acqua

Fate un impasto e fatelo riposare (facoltativo), poi prendetene dei pezzi, schiacciateli in
forme rotonde della grandezza di un piatto e cucinateli come le crépes in una padella
pesante con poco olio, girandoli da tutte e due le parti. Sono squisite! Si possono riempire
di fagioli o verdure, arrotolate e servite come piatto principale. Sono adatte anche come
contorno per altre pietanze.

28.6.4 Involtini di nori con riso e azuki

3 tazze di riso
il doppio d’acqua
1/3-½ tazza di fagioli azuki
2-3 cipolle tagliate a lunetta
alghe nori

Mettete a cuocere i fagioli, aggiungete il riso lavato e fate cuocere per 45 minuti nella
pentola a pressione. Tagliate le cipolle a fettine sottili e rosolatele in poco olio di
sesamo, fino a che diventano marroncine. Mescolatele al riso e azuki e aggiungete la
salsa di soja. Si otterrà una mistura gustosa. Abbrustolite leggermente le nori sulla fiamma
(solo da una parte, facendo attenzione che non brucino) e poi spezzatele in due o tre pezzi.
Versate una cucchiaiata della mistura su ogni pezzo di nori, arrotolatelo e spargete sulla
parte aperta un po’ di sale e di semi di sesamo.
Questa non è una ricetta estiva, per cui insieme agli involtini si può mangiare, se lo si
desidera, un’insalata di cetrioli oppure verdure fresche o cotte al dente.

28.6.5 Una prelibatezza – Serpente con verdure che dà forza

Vi capitasse l’occasione di avere un serpente, ecco una ricetta molto delicata:

1 serpente a cui toglierete la bile


zenzero fresco grosso 5 cm. tagliato a fette sottili
porri o erba cipollina
prezzemolo con le radici
2 cipolle piccole
salsa di soia
2 carote
2 peperoni tagliati a fette
miso (a piacere)

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Cibo come via 142
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Tagliate il serpente, a cui avrete tolto la pelle, in fette di 1,5 cm. e cuocetelo al vapore
insieme allo zenzero (se il serpente è piccolo, usatene solo la metà), ai porri, alle radici del
prezzemolo, alle carote, ai peperoni, al miso, alle cipolle tritate e alla salsa di soja fino a
che tutto è diventato tenero. Per migliorarne il sapore, aggiungete – poco prima della fine
della cottura – ancora un po’ di soja e il prezzemolo tritato (se ne avete, del coriandolo).
Servite con una presa di pepe.

28.6.6 Tofu (formaggio di soja) fritto

1 pezzo di tofu
1 pezzo di alga nori
½ cucchiaino di sale
un po’ di farina integrale di frumento
un pezzetto di zenzero fresco
1 cucchiaio di salsa di soia

Tagliate il tofu in piccoli pezzi e aggiungete 8 tazze d’acqua bollente. Portate nuova-
mente a bollore. Scolate e pressate il tofu, per fare uscire l’acqua. Aggiungete il sale e la
farina e mescolate. Tagliate la nori a pezzi di 4 cm., metteteli sul tavolo e ponete sopra
circa 1 cm. di impasto di tofu sopra a ogni pezzo.
Fate bollire l’olio (molto olio) e friggete per alcuni minuti i pezzi di tofu con la nori
sotto. Non fateli diventare marrone, ma toglieteli appena prendono colore.
Preparazione della salsa di zenzero: grattuggiate lo zenzero (se la bucciaè dura, va
tolta), schiacciate la polpa e raccogliete il succo. Mescolate 1 cucchiaino di zenzero con
la stessa quantità di salsa di soja e versatene un po’ su ogni pezzo di tofu, che avrete aperto
leggermente nel mezzo con due cucchiaini.
Serviteli molto caldi.

28.6.7 Glutine di frumento (seitan)

Il seitan proviene dalla Cina ed è una sorgente preziosa di proteine. Ha un sapore eccel-
lente ed è veramente un sostituto meraviglioso delle cotolette alla milanese!

10 tazze di farina integrale di frumento


4 tazze di farina semilavorata di frumento
2 cucchiaini di sale
5 tazze di acqua fredda

Sciogliete il sale in acqua e versatelo sopra le farine. Impastate bene, altrimenti non si
ottiene un buon glutine. Si deve impastare con l’acqua per almeno 20 minuti.
Mettete l’impasto in un recipiente asciutto senza coperchio e lasciatelo riposare per
40 minuti; poi versate 8-10 tazze di acqua fredda e lavorate di nuovo la pasta, in modo

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che l’amido fuoriesca e sia visibile (color crema). Cambiate l’acqua e ripetete questo
procedimento 5-6 volte. L’acqua può essere eventualmente utilizzata per fare il pane.
Ogni volta che l’acqua viene cambiata, contiene sempre meno amido. Quando non c’è
quasi più amido, si può smettere di impastare. Però l’impasto adesso deve essere lavorato
fino a che diventa una specie di gomma. Allora è pronto!
Da circa 14 tazze di pasta se ne possono trarre 5 di glutine.
Portate a bollore da 10 a 12 tazze d’acqua. Prendete con le dita dei pezzetti di glutine
di circa 3 cm., date la forma desiderata e metteteli nell’acqua. Devono cuocere fino a che
vengono a galla.
Toglieteli e ripetere l’operazione in 10 tazze di acqua bollente. Poi lavate il glutine
in acqua fredda una o due volte, fino a che diventi completamente freddo. Il seitan può
essere mangiato in ogni stagione; è di facile digestione e rappresenta una buona fonte di
proteine per le persone malate. Utilizzato nelle zuppe, nel goulasch o nello stufato è una
pietanza gustosa, ma può anche essere impanato e fritto.

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28.7 Ricette per l’inverno


di MayLi Lao Shin

28.7.1 Taantschi (minestrone denso)

1 tazza di riso
2-4 cipolle
3 carote
5 tazze di acqua calda
un po’ di sale
un po’ di olio di sesamo
alcune foglie di cavolo
1 cucchiaio di salsa di soia

Fate rosolare il riso integrale senza olio rimescolando continuamente, fino a che assu-
me un colore bruno dorato. Nella pentola a pressione fate dorare le cipolle in poco olio di
sesamo.
Poco dopo aggiungete le carote e lasciatele rosolare, quindi mettete anche le foglie di
cavolo tagliate in pezzi da 3 cm. quadrati e fatele rosolare. Versate il riso e mescolate;
aggiungete l’acqua calda e il sale e chiudete ermeticamente col coperchio. Quando si
sentirà il fischio che segnala l’ebollizione, abbassate la fiamma e fate cuocere per 1 ora.
Fare raffreddare la pentola sotto l’acqua fredda: la pressione si abbasserà immediata-
mente; aprite, aggiungete 1 tazza d’acqua e continuate a cuocere per 30 minuti a fuoco
bassissimo, rimescolando continuamente.
Cinque minuti prima di spegnere, aggiungete la salsa di soja ed eventualmente alcuni
semi di sesamo arrostiti.
Le carote devono essere tagliate cosı̀:

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Cibo come via 145
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28.7.2 Riso Moi

2 tazze di riso
10 tazze d’acqua
2 cipolle
2 carote
alcuni semi di sesamo
1 radice di prezzemolo
3 grosse foglie di cavolo (o di un’altra verdura
invernale)
un po’ d’olio di sesamo
2,1/2 cucchiai di miso

Cuocete il riso con l’acqua e un po’ di sale per 45 minuti (dopo il fischio) nella pentola
a pressione a fiamma bassissima, poi fate raffreddare fino a che il coperchio si stacca
leggermente dal bordo della pentola.
Nel frattempo, tagliate le carote e la radice di prezzemolo prima diagonalmente e poi
a forma di fiammifero, mentre le foglie potranno essere tagliate a piacere.

Rosolate le verdure una dopo l’altra, cominciando dalle cipolle e finendo con le foglie.
Aggiungete un po’ d’acqua, mettete il coperchio e lasciate cuocere per 15 minuti. Intanto
diluite il miso in una mezza tazza d’acqua, versatelo sulle verdure e fate cuocere per 2
minuti.
Mescolate le verdure al riso già pronto, aggiungete i semi di sesamo e lasciate cuocere
ancora per alcuni minuti.
Queste quantità sono per 4-6 persone.

28.7.3 Miiimoi

È un’ottima colazione, soprattutto per quelle persone che hanno stomaco ed intestino
deboli.

1 tazza di riso
4 tazze e mezzo d’acqua
1 cipolla intera
¼- ½ tazza di fiocchi d’avena
2 pezzi di zucca (se non l’avete, 1 cucchiaino di
fagioli azuki; se non avete nè zucca nè azuki,
riducete l’acqua di mezza tazza)

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Cibo come via 146
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Mettete il riso, l’acqua, la cipolla, la zucca e ½ cucchiaino di sale nella pentola a


pressione. Dopo il fischio riducete la fiamma e lasciate cuocere per 40-45 minuti. Nel
frattempo fate cuocere i fiocchi d’avena con un pizzico di sale in poca acqua fino a che
sono teneri, ma ancora compatti.
Aggiungete al riso i fiocchi di avena già pronti e lasciate cuocere insieme, a fiamma
bassissima, per alcuni minuti continuando a rimescolare. Se si aggiungeranno i fagioli
azuki, bisogna prima lavarli bene e lasciarli a mollo tutta la notte in acqua con una
striscia di alga kombu lunga 5 cm. e larga 3. Usate anche l’acqua d’ammollo e la
kombu.
È sufficiente per 3-4 persone.

28.7.4 Riso con miglio

2 tazze di riso
½ tazza di miglio
3,1/2 tazze d’acqua

Cuocete tutti questi ingredienti, assieme a ½ cucchiaino di sale, in una pentola a pres-
sione; quando comincia a fischiare, cuocere per 40 minuti a fiamma bassa. Poi lasciate
riposare per 10 minuti, aprite la pentola e mescolate energicamente.
È sufficiente per 2-4 persone.

28.7.5 Riso e ceci

2 tazze e mezzo di riso


¼ di tazza di ceci (tenuti a mollo tutta la notte)
3 tazze e mezzo d’acqua

Prima cuocete i ceci con 3-4 tazze d’acqua per 40-45 minuti nella pentola a pressione,
a fiamma bassa. Poi aggiungete il riso e ½ cucchiaino di sale e fate cuocere ancora per 40
minuti a fuoco basso (eventualmente utilizzate per il riso anche l’acqua di cottura dei ceci
avanzata). Quando è pronto, lasciare riposare per 10 minuti e poi rimescolate. Basta per
3-4 persone.

28.7.6 Crema di grano saraceno

1 tazza di farina di grano saraceno


2 tazze e mezzo d’acqua
porro
1 cucchiaino di salsa di soja, da mettere 5
minuti prima di spegnere il fuoco

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Cibo come via 147
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Tostate la farina senza olio, fino ache si spande il suo tipico aroma, poi spegnete e fate raf-
freddare. Aggiungete l’acqua e fate cuocere, mescolando continuamente, a fuoco medio
per 20 minuti.
Servite la crema con porro crudo e tritato finemente. È molto buona a colazione.
Basta per due persone.

28.7.7 Fiocchi d’avena

1 tazza di fiocchi (ma anche di frumento, di


miglio, di riso)
1 cipolla
3 tazze d’acqua bollente

Tostate i fiocchi senza olio, mescolandoli continuamente fino a che sono bruno dorati.
In un’altra padella rosolate la cipolla tagliata a pezzettini in poco olio di sesamo; poi
aggiungete i fiocchi, la cipolla, l’acqua e ½ cucchiaino (ma se volete fino a 1 e mezzo) di
tamari o ½ cucchiaino di sale. Portate a bollore poi abbassate la fiamma e, mescolando
continuamente, fate cuocere ancora circa 30 minuti fino a che si raggiunga la consistenza
desiderata.

28.7.8 Miglio e azuki

1 tazza di miglio
1 cucchiaio di fagioli azuki
1 cipolla
4 tazze e ½ di acqua
1 pizzico di sale

Lavate i fagioli azuki e cuoceteli per 20 minuti in una tazza d’acqua (a questo punto
la loro buccia è raggrinzita). Rosolate la cipolla in una padella, aggiungete il miglio e
continuate a far rosolare, rimescolando, fino a che il tutto diventa dorato e manda un buon
odore.
In una padella pesante mettere la cipolla, i fagioli azuki, il sale e l’acqua; portate a
bollore, poi abbassate la fiamma, mettete il coperchio e continuate a cuocere per 35-45
minuti, fino a che tutta l’acqua si è consumata. Poi mescolate e lasciate gonfiare per un
po’.
Basta per 3-4 persone. Se desiderate avere più verdure, preparate un contorno extra.

***

Le pentole a pressione variano a seconda della marca. Il fuoco non è distribuito


uniformemente. Pertanto la quantità d’acqua indicata nelle ricette è approssimativa.
Trovate quindi la quantità che è giusta per voi.

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Appendice A
L’ Appuntino:
rapporto tra qualità dell’alimentazione
e . . . violenza

A.1 . . . da “Il Cibo Medicina” di Alex Jack


Riporto un estratto del libro di Alex Jack “Il cibo medicina” di Hermes Edizioni utili a
evidenziare il nesso tra alimentazione e comportamento violento:

163. Alimentazione e violenza contro i bambini


In Inghilterra, una donna più volte ricoverata per stati depressivi e comportamento violento contro
i suoi bambini, scaraventò dalla finestra la figlia e prese a pugni il figlio mentre dormiva. Da-
gli esami risultò un’allergia alimentare multipla. Dopo un periodo di dieta le sue condizioni
migliorarono, cessò di essere violenta, trovò un lavoro e riprese una vita normale nella società.
Bibliografia: “Eating Dangerously”, dott. Richard MacKarness, New York, Harcourt, Brace, Javano-
vich, 1976.

164. Alimentazione e furti


Il dott. Doris J. Rapp effettuò uno studio doppio cieco su 4 giovani con precedenti di furto, che
cambiarono improvvisamente comportamento dopo essere stati messi a dieta. L’atteggiamento
delinquenziale ricominciò con l’interruzione della terapia, quando i giovani ripresero a mangiare
molto zucchero e altri carboidrati raffinati.
Bibliografia: “Food Allergy Treatment for Hyperkinesis”, dott. Doris J. Rapp, Journal of Learning
Disabilities 12(9):42-50, 1979.

148
Cibo come via 149
Zeanè Lao Shin

165. Alimentazione e criminalità


Secondo quanto riportano a Cleveland i funzionari addetti alla sorveglianza di coloro i quali frui-
scono di libertà condizionata, i giovani delinquenti sottoposti a un’alimentazione bilanciata
hanno fatto registrare una bassa percentuale di recidività. Nel rapporto di Barbara Reed, fun-
zionario che si occupa dello stesso tipo di controlli nella città di Cuyahoga Falls, si legge che 252
dei 318 delinquenti hanno chiesto di seguire una particolare dieta alimentare e “nessuno di
loro è più tornato in tribunale”.
In un secondo momento, Reed ha scritto che più di 1000 ex criminali avevano portato a
termine il suo programma di alimentazione e che l’89% di quelli che avevano mantenuto la
dieta non erano stati più arrestati negli ultimi cinque anni.
Bibliografia: “Relazione per la commissione speciale del Senato (US) sulla nutrizione ed il fabbisogno
dell’uomo”, Barbara Reed, 22 giugno 1977; “Crime and Diet”, Michio Kushi et alia, Tokyo & New York,
Japan Publications, 1987, p. 149.

166. Latticini e criminalità


Uno studio realizzato da criminologi ha stabilito un nesso tra l’eccessivo consumo di latte e il
fenomeno della delinquenza giovanile. I ricercatori dell’Università di Washington hanno con-
trollato l’alimentazione di 30 giovani delinquenti abituali, comparandola a quella di un gruppo di
giovani di una scuola del distretto di Tacoma della stessa città, che avevano un comportamento non
equilibrato. È stato riscontrato che i delinquenti di sesso maschile consumavano giornalmente
una media di 1,8 litri di latte, mentre il gruppo di controllo si attestava ad una media di 0,84
l. Per le ragazze le cifre erano rispettivamente 0,98 e 0,476.
“In alcuni casi”, si conclude nel rapporto, “l’eliminazione del latte dalla dieta determina un
notevole miglioramento comportamentale, in particolar modo nei bambini iperattivi”. Nel
rapporto si citano altri studi che dimostrano come fino al 90% dei delinquenti presentavano i
sintomi tipici di chi non tollera o è allergico al latte.
Bibliografia: “Diet, Crime, and Delinquency”, Alexander Schauss, Berkeley, CA, Parker House, 1981,
p. 13-14.

167. Zucchero e delinquenza giovanile


Frank Kern, vicedirettore del riformatorio statale di Tidewater a Chesapeake, in Virginia, decise
di avviare una riforma alimentare in senso macrobiotico. Nel 1979 fece un esperimento elimi-
nando lo zucchero dai pasti e spuntini di 24 detenuti. I ragazzi, fra i dodici e i diciotto anni, erano
stati condannati per reati che andavano dal disturbo della quiete pubblica al furto, furto con scasso,
e violazioni delle leggi sugli alcolici e sulle sostanze stupefacenti. Le macchine distributrici di
coca-cola furono sostituite con quelle dispensatrici di succhi di frutta, mentre il miele e altri dol-
cificanti leggeri presero il posto dello zucchero raffinato. Fu deciso di effettuare un esperimento
doppio cieco per tre mesi, in modo che né i detenuti né il personale del riformatorio sapessero del
controllo in corso. Alla fine del periodo fu verificato il comportamento dei giovani in esame pa-
ragonandolo a quello di un gruppo di trentaquattro giovani in riformatorio già da tempo. Secondo
i risultati, i ragazzi a dieta presentavano un’incidenza di infrazioni disciplinari e comportamenti
asociali del 45% inferiore rispetto al gruppo di riferimento.

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Cibo come via 150
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Studi di controllo protratti nell’anno successivo dimostrarono che, dopo aver limitato l’as-
sunzione di zucchero le aggressioni diminuirono dell’82%, i furti del 77%, gli horseplays1
del 65% e i rifiuti di obbedienza del 55%. Inoltre, i ricercatori constatarono che “i giovani che
presentavano un atteggiamento violento erano i soggetti più inclini al miglioramento”.
Bibliografia: “The Effect of Sugar on the Treatment and Control of Antisocial Behavior”, dott. S.
Schoenthaler International Journal of Biosocial Research 3(1):1-9,1982.

Frequenza delle infrazioni Dieta normale Dieta senza zucchero


Bassa (da 0 a 1 infrazioni per dieci giorni) 9 (26%) 11 ( 46%)
Media (da 1,1 a 3 infrazioni per dieci giorni) 13 (38%) 11 (46%)
Alta (3,1 o più infrazioni per dieci giorni) 12 (35%) 2 (8%)
Tabella A.1: L’influenza dello zucchero sul comportamento aggressivo e asociale nella
popolazione giovanile di un riformatorio

168. La macrobiotica in un penitenziario portoghese


Nel 1979 alcuni detenuti nel Penitenziario Centrale a Linho, fuori Lisbona, si avvicinarono all’a-
limentazione macrobiotica e a frequentare lezioni di filosofa orientale e medicina. In breve tempo
30 di loro divennero macrobiotici e furono autorizzati dai funzionari della prigione a usare un’am-
pia cucina dove si incontravano tutti insieme alcune volte alla settimana per cucinare e mangiare.
Linho, un’istituzione di massima sicurezza, ospitava i criminali più pericolosi del Portogallo, tra i
quali José Joaquim (conosciuto come ‘Al Capone’), un famoso scassinatore di casseforti e Antonio
(To Zé) José Aréal, la mente di una banda coinvolta in rapine a mano armata e rapimenti, per la
quale l’intera nazione si era mobilitata in una caccia all’uomo. Con la buona condotta, To Zé e
gran parte degli altri detenuti impegnati in questa attività ottennero la commutazione delle pene e
furono rilasciati anzitempo.
“C’è qualcosa di diverso in loro, particolarmente in quelli che hanno lasciato il carcere”, no-
tava il signor Alfonso, uno dei responsabili della prigione, esprimendo il proprio commento sul
gruppo macrobiotico. “Non è facile da descrivere, posso dire solo che ora hanno più iniziativa. I
macrobiotici non danno proprio problemi; la macrobiotica ha davvero una buona reputazione.
Sia il cibo che gli stimoli esterni sono stati di grande aiuto. Il cibo può cambiare le persone”. To
Zé ha continuato a studiare presso il Kushi Institute di Boston e dopo aver insegnato macro-
biotica nel New Bedford, dove una buona parte della popolazione era di lingua portoghese, è
tornato in Portogallo per insegnare ed aiutare chi ancora era in carcere.
Bibliografia: “Fighting Crime with Diet: Report from a Portuguese Prison”, Meg Seaker, East West
Journal, luglio 1982, p. 26-34.

1
horseplay è un gioco abbastanza violento nel quale le persone, spesso adolescenti, si spingono e
percuotono l’un l’altra.

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A.2 . . . un menù “variegato e equilibrato”


Quello che segue è il menù della Mensa Opera di San Francesco (Milano) come pubbli-
cizzato ad aprile 2009, all’indirizzo

www.operasanfrancesco.it/OSF/testi/cosafacciamo/osfmenu.html :

Menù invernale (dal 1 novembre al 30 aprile)

Pranzo Cena
Lunedı̀ PASTA AL POMODORO MINESTRONE DI RISO
HAMBURGER COTOLETTE
PATATE FRITTE CAROTE
FRUTTA FRUTTA

Martedı̀ PASTA E LENTICCHIE PASTA AL POMODORO


PETTO DI POLLO RONDELLE DI PESCE
PISELLI SPINACI AL BURRO
FRUTTA FRUTTA

Mercoledı̀ PASTA AL RAGÙ PASTA E FAGIOLI


COTOLETTE FORMAGGIO
CAROTE FAGIOLINI
FRUTTA FRUTTA

Giovedı̀ PASTA AL POMODORO PASTA AL POMODORO


SPEZZATINO DI TACCHINO HAMBURGER
PISELLI PATATE FRITTE
FRUTTA FRUTTA

Venerdı̀ RISO IN BIANCO PASTA E FAGIOLI


UOVA PASTICCIATE BASTONCINI DI PESCE
SPINACI FAGIOLINI
FRUTTA FRUTTA

Sabato MINESTRONE DI RISO PASTA AL POMODORO


POLPETTE AL SUGO FORMAGGIO
FAGIOLINI FAGIOLI
FRUTTA FRUTTA

Menù estivo (dal 1 maggio al 31 ottobre)

Pranzo Cena
Lunedı̀ PASTA AL POMODORO MINESTRONE DI RISO
WURSTEL HAMBURGER
SPINACI PATATE FRITTE
FRUTTA FRUTTA

Martedı̀ RISO IN BIANCO PASTA AL POMODORO


COTOLETTE CARNE IN SCATOLA

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FAGIOLINI GIARDINIERA
FRUTTA FRUTTA

Mercoledı̀ PASTA E FAGIOLI PASTA FREDDA


ARROSTO DI TACCHINO FORMAGGIO
INSALATA O CAROTE FAGIOLINI
FRUTTA FRUTTA

Giovedı̀ PASTA AL RAGÙ PASTA AL RAGÙ


HAMBURGER PETTO DI POLLO
PATATE FRITTE PISELLI
FRUTTA FRUTTA

Venerdı̀ MINESTRONE DI PASTA RISO IN BIANCO


BASTONCINI DI PESCE TONNO
CAROTE FAGIOLI
FRUTTA FRUTTA

Sabato PASTA FREDDA PASTA AL POMODORO


FORMAGGIO ARROSTO DI TACCHINO
FAGIOLINI INSALATA
FRUTTA FRUTTA

Questo è definito nel sito “menù variegato ed equilibrato”.


Allucinante.2 Volevo fare una donazione e ho rinunciato.
Poi ci si stupisce che la gente sia aggressiva e violenta? Troppa carne, troppe proteine
vegetali/animali mescolate assieme, solo cereali raffinati, cibi con additivi ... la frutta a
fine pasto (fermenta!).

2
Si suggerisce la lettura dei seguenti testi per imparare a cucinare correttamente:

Guida completa alla cucina macrobiotica di Aveline Kushi;


Amore in pentola. Celiachia, intolleranze, allergie alimentari di Teresa Tranfaglia
Ritonnaro;
Cucinare per il Corpo e per lo Spirito di Elena Roggero Guglielmo (EdizioniPDF);
La facile combinazione degli alimenti del dr. Herbert Shelton (EdizioniPDF)

Inutile dire che gli alimenti da consumare è molto meglio che siano BIO.
Seguire la salutare dieta macrobiotica richiede non più di 60-70 euro a settimana, a persona.

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Indice

COPERTINA 1

1 La dottrina del Tao 1

2 Il segreto della via 2

3 Capire – la nostra capacità di giudicare 4

4 Il corpo 6

5 I nostri organi 10
5.1 La vita si forma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
5.2 Lo stomaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
5.3 Milza e pancreas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
5.4 Il cuore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
5.5 L’intestino tenue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
5.6 I polmoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
5.7 La vescica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
5.8 I reni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
5.9 L’intestino crasso (colon) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
5.10 La vescica biliare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
5.11 Il fegato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

6 La via della natura 21

7 Le tossine 27

8 Soldi – Cuore – Colesterolo 31

9 Il sale e l’agricoltura 33

10 Il principio dello Yin e dello Yang 35

11 Cereali, il nostro cibo quotidiano 37


11.1 Cucinare i cerali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
11.2 Gli otto tipi di cereali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
11.3 Come si conservano i cereali? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
11.4 Modi di conservazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
11.5 La farina e la sua storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
11.6 Quante componenti nutritive hanno i
cereali integrali? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
11.7 Che cosa manca alla farina bianca? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

153
12 Informazioni pratiche sull’olio 48
12.1 L’olio spremuto a freddo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
12.2 In che modo va a male l’olio? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
12.3 Come si mantengono freschi gli oli naturali? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
12.4 Come si può capire se l’olio e fresco? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
12.5 Chi vuole produrre olio? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

13 Il sale 52
13.1 La formazione del sale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
13.2 L’origine del sale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
13.3 La funzione del sale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
13.4 La corteccia cerebrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
13.5 L’effetto del sale sulle donne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
13.6 Malattie cortico surrenali (malattia di Addinson’sche) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
13.7 Il complemento del sale: l’elemento acqua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
13.8 Qual’e la quantità giusta di sale? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
13.9 La scoperta del sale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
13.10Il sale marino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
13.11Il salgemma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
13.12Il sale da tavola – il sale raffinato e dannoso alla salute! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
13.13Il corpo e il sale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
13.14Diversi modi per assumere il sale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

14 Il miso 59
14.1 La sua storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
14.2 Il miso e la nicotina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
14.3 Il miso e l’alcool . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
14.4 Allergie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
14.5 Il miso e le cellule epiteliali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
14.6 La resistenza alle malattie, la capacità di
perseverare e la forza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
14.7 Il miso e la sua azione protettiva contro le radiazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
14.8 La componente principale del miso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
14.9 I grassi del miso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
14.10I minerali del miso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65
14.11Il maestro Ohsawa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65
14.12Come si prepara la zuppa di miso? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
14.13Varie combinazioni di zuppa di miso con le verdure . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
14.14Come si fa il miso? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
14.15La preparazione del malto per il miso d’orzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
14.16Preparazione dei fagioli di soia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
14.17La produzione del miso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
14.18Considerazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

15 Il crescione 72

16 Quanto e buono il latte? 78


16.1 Il valore nutritivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
16.2 Alcune informazioni sul latto-bacillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81

17 Il fumo e il cancro 83
17.1 Punto 3) – L’immunità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
17.2 Punto 2) – Il cancro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85
17.3 Punto 1) – Fumare favorisce il cancro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85
17.4 Varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
18 Che cos’è l’egoismo 88
18.1 L’egoismo e l’Io – sono io stesso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89
18.2 Il pensare deriva dall’ignoranza!
Chi sa, non ha bisogno di pensare! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90
18.3 L’egoismo e senza volontà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91
18.4 Il tradizionalismo è morte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91

19 Luce 93

20 La nostra civilizzazione – Una contraddizione 95

21 Il terzo occhio 97

22 La diagnosi dell’occhio
(Iridologia) 99
22.1 La cataratta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100

23 Importanti rimedi casalinghi 102


23.1 Le compresse di zenzero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
23.2 L’impiastro d’albi (o arbi) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
23.3 Impiastro di grano saraceno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
23.4 Ramolaccio o daikon grattugiato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
23.5 Impiastro di senape . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
23.6 Tè Koren . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104
23.7 Tè di azuki . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104
23.8 Bevanda di radice di daikon n.1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104
23.9 Bevanda di radice di daikon n.2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104
23.10Infuso di kouzou . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
23.11Impacco di sale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
23.12Te di tre anni - ume - soja . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
23.13Zuppa di funghi shitake secchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
23.14Tè di riso integrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
23.15Tè di frumento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
23.16Olio di sesamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
23.17Olio di sesamo allo zenzero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
23.18Bagno di zenzero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
23.19Pediluvio di zenzero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
23.20Impiastro di riso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
23.21Impiastro di fagioli di soja . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
23.22Tè mu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
23.23Tè di tre anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
23.24Infuso di tè di tre anni e kouzou . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
23.25Crema di riso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108

24 Alcuni cenni pratici 110


24.1 Alcuni consigli utili per la cucina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110

25 Le spezie e i condimenti 112

26 Consigli pratici 114


26.1 Come si riconoscono le uova fresche? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
26.2 Come si riconosce se i polli sono buoni? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
26.3 Come si riconosce il pesce fresco? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
26.4 I pesci e le correnti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115
26.5 Pulire i pesci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115
26.6 Come si cucinano i pesci che non sono più
tanto freschi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115
26.7 Come si riconoscono i frutti di mare freschi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116

27 Modalità di cottura del pesce 117


27.1 Come si elimina l’odore troppo forte del pesce? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
27.2 Pesce al forno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
27.3 Pesce arrosto in padella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
27.4 Pesce al vapore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
27.5 Come si fanno diventar tenere le lische dei pesci
d’acqua dolce? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
27.6 Pesce con miso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
27.7 Zuppa di pesce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
27.8 Come si cucinano i pesci con la polpa tenera? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
27.9 Come si prepara una salsa densa per il pesce? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
27.10Abili accorgimenti per cucinare il pesce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
27.11Come si preparano i frutti di mare? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
27.12Che cos’è il pesce “Bonito” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120

28 Le ricette 121
28.1 Ricette per il pane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
28.1.1 Pane a lievitazione naturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
28.1.2 Pane di polenta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
28.1.3 Pane di riso integrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
28.1.4 Pane di riso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
28.1.5 Semplici ricette di pane non lievitato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
28.1.6 Un altro tipo di pane di mais . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
28.1.7 Pane di sesamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
28.1.8 Cornetti con cipolle saltate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
28.1.9 Pane per gli ospiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
28.1.10 Pane di carote . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
28.2 Alcune ricette di miso
di MayLi Lao Shin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
28.2.1 Insalatini di miso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
28.2.2 Miso e noci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
28.2.3 Miso con funghi Shitake . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
28.2.4 Polpettine di miso fritte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129
28.2.5 Miso e porri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129
28.2.6 Miso e fagioli di soja . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129
28.2.7 Miso e sesamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129
28.2.8 La migliore ricetta per il brodo
(sorprendentemente buona!) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
28.2.9 Una seconda ricetta per un buon brodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
28.2.10 Una terza ricetta per un buon brodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
28.3 Ricette per la stagione calda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
28.3.1 Riso con orzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
28.3.2 Torta di mais . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
28.3.3 Insalata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132
28.3.4 Salsa di soia e nori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132
28.4 Piatti estivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
28.4.1 Insalata di fagioli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
28.4.2 Vari condimenti per insalate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
28.4.3 Insalata di pasta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134
28.4.4 Un’altra insalata di pasta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134
28.4.5 Ancora una insalata di pasta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135
28.4.6 Insalata di resti di soia (okara) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135
28.4.7 Insalata di tofu e alghe hiziki . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
28.4.8 Insalata di riso integrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
28.4.9 Pizza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137
28.4.10 Condimento per la pizza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137
28.5 Dolci per l’estate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138
28.5.1 Torta di castagne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138
28.5.2 Dolci al vapore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138
28.5.3 Torta di semolino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139
28.5.4 Gelatina di mele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139
28.5.5 Bibita frizzante di ciliegie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140
28.6 Specialità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140
28.6.1 I migliori e più facili biscotti d’avena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140
28.6.2 Sesamo per vari usi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140
28.6.3 Focaccine sottili di pane (di 3 mm.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141
28.6.4 Involtini di nori con riso e azuki . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141
28.6.5 Una prelibatezza – Serpente con verdure che dà forza . . . . . . . . . . . . . . . . 141
28.6.6 Tofu (formaggio di soja) fritto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142
28.6.7 Glutine di frumento (seitan) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142
28.7 Ricette per l’inverno
di MayLi Lao Shin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144
28.7.1 Taantschi (minestrone denso) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144
28.7.2 Riso Moi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145
28.7.3 Miiimoi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145
28.7.4 Riso con miglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146
28.7.5 Riso e ceci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146
28.7.6 Crema di grano saraceno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146
28.7.7 Fiocchi d’avena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147
28.7.8 Miglio e azuki . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147

A Extra . . . alimentazione e violenza 148


A.1 . . . da “Il Cibo Medicina” di Alex Jack . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148
A.2 . . . un menù “variegato e equilibrato” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151

B . . . altri libri in PDF 158


Appendice B
. . . altri libri in PDF

Sono stati anche digitalizzati1, tra gli altri, i libri che seguono e scaricabili con eMule
durante i week-end. Tutti eccellenti. Cercali ... Contento? Ti risparmio la fatica di andare
alla Biblioteca Comunale per prenderli a prestito.
Diversi libri sono dedicati al DIGIUNO, un rimedio che non costa nulla ... approfon-
disci! Chissà, potrà esserti utile.

Gli altri titoli:

Digiuno terapeutico dell’Associazione Igiene Naturale Italiana

Digiuno razionale, per il ringiovanimento fisico mentale e spirituale del Prof. Arnold
Ehret
1
Chi è malato o gravamente malato cerca e vuole risposte rapidamente. I PDF offrono la possi-
bilità di ricerche rapide nel testo. Questi PDF offrono soluzioni ai problemi di salute. Questi libri in
PDF sono la risposta per coloro che non hanno più fiducia nella medicina allopatica. Occorre studiare
e cercare da sé ciò che fa al caso proprio. Buon lavoro dal team.
Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco del Prof. Arnold Ehret (Pregevole
per tante intuizioni valide e per quanto è scritto sul digiuno ma ATTENZIONE: la
dieta di Ehret non vale per chiunque, con qualunque costituzione fisica ... e lui inol-
tre non distingue a seconda della costituzione fisica, non parla di canali energetici
nel corpo, non sa nulla di prana/etere, non parla delle qualità energetiche dei diversi
alimenti ... e questa dieta presuppone comunque che si accompagni al digiuno e
lunghi bagni di sole ... meglio leggere anche qualche libro sulla dieta macrobiotica,
prima di cacciarsi nei guai).

Ipertensione e malattia circolatoria Come prevenirle e disfarsene naturalmente senza


ricorrere a medicine ma adottando un sistema di vita corretto, del dr. Herbert
SHELTON

Il digiuno può salvarti la vita del dr. Herbert SHELTON (uno dei migliori libri sull’ar-
gomento). Tante malattie gravi, incurabili per la medicina ufficiale, possono essere
guarite semplicemente digiunando e in breve tempo. Occorre forza di volontà.

Assistenza igienica ai bambini del dr. Herbert SHELTON

Sieri e Vaccini del dr. Herbert SHELTON

La Facile Combinazione degli Alimenti del dr. Herbert SHELTON [molto importante
combinare correttamente i cibi]

Tumori e Cancri e loro sparizione naturale per autolisi del dr. Herbert SHELTON, c’è
anche una critica feroce ma onesta alla cosidetta ricerca scientifica (e relativa fame
di denaro senza mai fine) in campo oncologico (era il 1950) tutt’oggi attualissima.
Si parla anche di errate diagnosi. Non ci fanno una bella figura i medici. Shelton
era un Igienista Naturale, non un medico.

L’antico segreto per ringiovanire

Lo Yoga della Nutrizione di M. Aivanhov

Il Vangelo Esseno della Pace scoperto da Edmond B. Szekely, un classico, poetico. Trat-
ta del digiuno e del corretto modo di alimentarsi.

La scoperta del Vangelo Esseno della Pace descrive come Szekely ha scoperto il Van-
gelo Esseno della Pace.

Di cancro si può guarire . . . con l’aloe arborescens preparata secondo la ricetta di Padre
Romano Zago.

Vegetarismo e Occultismo di Leadbeater. Dopo uno decide di non mangiare più la


carne.

Alcool e Nicotina di Rudolf Steiner

Alimentazione per vivere sani di Rudolf Steiner


FLUORO, pericolo per i denti, veleno per l’organismo di L. Acerra [Un sacco di balle
ci vengono raccontate sui pregi del fluoro nel prevenire la carie e invece è un veleno.
“Save your ass”]

SUGAR BLUES, il mal di zucchero, una dipendenza dal sapore dolcissimo di William
Dufty [un classico che mette in guardia dai gravi pericoli per la salute derivanti dal
consumo di zucchero raffinato]

Consigli pratici per una vita macrobiotica di Ferro Ledvinka

La dieta macrobiotica di Georges Ohsawa [libro davvero importante]

Latte e Formaggio, rischi e allergie per adulti e bambini di Claudio Corvino [contro
la disinformazioni della lobby dei produttori di latte & derivati]. Una volta letto
questo libro, uno di latte e derivati non ne vuole più saper nulla.
Chi consuma questi prodotti, si ritrova, una volta avanti con gli anni con un corpo
intasato da rifiuti metabolici di varia natura ... a chili! Vai in giro, guardati attorno
e osserva! ... le panze ... e l’addome sfatto/espanso delle donne, in particolare, ...
questo hanno ottenuto con la mozzarellina la sera, assieme all’insalata o sulla pizza,
col cacio sui maccheroni, con lo yogurt o il latte a colazione.

Intestino Libero, curarsi e purificarsi con l’igiene intestinale del dott. Bernard Jen-
sen, corredato da foto alquanto crude ed esplicite ... es. foto di corde di muco
nero e colloso ...

Essiac il famoso rimedio contro il cancro di Rene Caisse. Con Informazioni anche su
alghe Klamath, probiotici, enzimi digestivi

Noni, la pianta magica dei guaritori polinesiani di Lübecke e Hannes

Cucinare per il corpo e per lo spirito di Roggero Guglielmo [valido libro di cucina ma-
crobiotica con facili ricette]

Il segreto di Igea. Guida pratica al digiuno autogestito dell’Associazione Igienista Ita-


liana. Una guida semplice, chiara, completa. Utile anche a chi ha problemi di
dipendenza (tabacco, droga, cibo, farmaci . . . )

Le istruzioni per la pulizia del fegato con i Sali di Epson della dr. Hulda Clark. Cor-
redate da documentazione fotografica che mostra i calcoli biliari espulsi applicando
questo metodo facile, veloce, incruento e indolore e soprattutto “tremendamente”
efficace. È molto importante dare la stura al fegato periodicamente altrimenti tra i
65 e i 75 anni il processo si compie e il “fegato va a puttane” e fai una brutta fine ...
ma brutta davvero.
I MEDICI TACCIONO: e si capisce! Se questa pratica fosse diffusamente co-
nosciuta e adottata, centinaia, migliaia di interventi chirurgici non verrebbero più
eseguiti perchè inutili e tonnellate di medicine non sarebbero più vendute. Ergo . . .
centinaia, migliaia di medici a spasso . . . un business minacciato!
Riflessione: un bambino ha il fegato pulito ed efficiente e porzioni modeste di cibo
gli sono sufficienti per crescere. Un adulto ha il fegato intasato e consuma grandi
quantità di alimenti che male assimila. Se pulisce il fegato (anche 10-15 volte andrà
ripetuta la procedura, ad es. ogni 2 mesi), dopo, avrà bisogno di consumare molto
meno cibo.
I Sali di Epsom sono in vendita in alcune erboristerie oppure su
www.ecosalute.it e costano davvero poco.

Ortotrofia, l’arte di nutrirsi per fortificarsi di A. Mosseri, igienista francese

Ortotrofia, la salute con il cibo di A. Mosseri

Mangiate secondo le leggi della natura di A. Mosseri

Il miracolo degli alimenti vivi del dr. Kristine Nolfi sul crudismo (la Nolfi è cosı̀ guarita
da un cancro al seno)

Il digiuno per la salute di Oswald e Shelton. Contiene in particolare il diario di un di-


giuno di 28gg (con cui fu curato l’asma)! e la descrizione di 100 casi di (varie)
malattie, curate col digiuno.

Miracoli, come fare accadere quello che vuoi di S. Wilde. Un’opera che ti spiega come
funziona la realtà. Non è proprio come appare!

L’Acquario e l’Arrivo dell’Età d’Oro di O.M. Ivanhov [fa riferimento all’Era dell’Ac-
quario che avrà inizio a dicembre del 2012]

La Tossiemia, causa primaria di malattia del dott. Tilden

L’immensa balla della ricerca sul cancro di Lorenzo Acerra. In appendice un esercizio
di Chi Kung molto semplice e efficace. [Quanti inganni!]

I pericoli della televisione, argomenti scientifici ed esoterici. della Scuola della Rosa-
croce D’oro. [Lo leggi e non accendi più il televisore]

La medicina e le sue menzogne. del dott. Roger Dalet [Lo leggi e perdi ogni considera-
zione nei confronti dei camici bianchi]

Di sclerosi multipla si può guarire? la cura del dott. Montain frutto di 30 anni di ricer-
che. [anche in questo caso le campagne di raccolta fondi per la ricerca sono raggiri
belli e buoni. Si affianca al libro scritto dalla dr.ssa Kousmine e al lavoro del grande
Max Gerson]

Come curare senza operare ernia, emorroidi, ptosi, spostamento dell’utero. di A. Mos-
seri [in allegato come vincere i calcoli renali con l’alburno di tiglio selvatico]

Esperimenti di controllo del clima . . . con aerei che rilasciano scie di sostanze chimi-
che nel cielo. di un’Anonimo. [L’ho viste con i miei occhi . . . e anche gli effetti.
Tutto vero.]

La cura Breuss. Cancro, leucemia e altre malattie apparentemente incurabili, curate


con metodi naturali di Rudolf Breuss.

Prevenzione e Cura del Cancro con la Dieta della dr.ssa Maud Tresillian Fere [medico
che si è curata da sé un cancro all’intestino con una dieta accorta.]
Gli Otto Pezzi di Broccato sono una serie di 8 esercizi di CHI KUNG, famosi per la loro
efficacia, e servono a colmare di energia i canali energetici del corpo. Aumentano
la forza. Utili anche nei periodi di digiuno ... per avere più energia senza mangiare.

Cosa rivelano i denti. La salute per mezzo della medicina dentaria olistica del dr. Y.
Gauthier, con in appendice un articolo sul leggendario dentisa Wenston Price che
curava la carie dentaria correggendo l’alimentazione e non trapanando. Il capitolo
sulla rimineralizzazione dei denti risponde perfettamente alla domanda “co-
sa devo fare per non avere più carie?” a cui gli ordinari dentisti di solito non
vogliono o non sanno rispondere. È probabile che non vogliano. . . :-)

Cronaca di una disincarnazione, come aiutare chi ci lascia di Meurois-Givaudan. È


la toccante storia di Elisabeth . . . il libro è molto utile a chi ne ha bisogno, biso-
gno di capire e prepararsi, per es. . . . quando sta morendo la mamma. Libro sopra
le righe.

Il Capitano Diamond, come visse fino a 120 anni. È un articolo breve che spiega come
all’inizio del ’900 un uomo visse fino a 120 anni alimentandosi con frutta e acqua
piovana/distillata.

La Terapia Gerson L’incredibile programma nutrizionale contro i tumori e le altre ma-


lattie degenerative. di Charlotte Gerson e Morton Walker. [È tra i libri più impor-
tanti. Per curarsi con i succhi di verdure (abbandonati tra le braccia della Natura)
. . . e non con gli “isetticidi” (abbandonati tra le braccia della petrolchimica).]

La nostra salute di Muller – Nowally [un libro sull’Igiene Naturale del 1957! Ottimo il
cap.7. La prima parte, in alcuni passaggi, lascia a desiderare. Ha un valore storico.]
La droga nascosta - I fosfati alimentari della dr.ssa Hertha Hafer [questo libro indica
la causa dei problemi nei bambini disturbati nel comportamento]. Si capisce bene
come gli inquinanti chimici dei cibi, gli additivi derivati dal petrolio, perturbino la
chimica del corpo.
Ci si stupisce che la gente sia violenta e bestiale?
Libro molto utile ai genitori che si trovano a fronteggiare quei problemi.

“La droga nascosta - I fosfati alimentari”

IL CERCHIO NON SI CHIUDE SE . . .

Se queste informazioni sono state utili a te e le trovi valide e se


provi il desiderio di ringraziare e mostrare la tua riconoscenza
allora sappi che il modo corretto di ringraziare consiste nel prodi-
garsi per diffonderle in altre direzioni – condividere la Verità con
tante altre persone in difficoltà a causa della diffusa opera di di-
sinformazione in atto, ad opera dei media soprattutto – dando
continuazione cosı̀ al lavoro di quanti hanno operato (senza sco-
po di lucro, i più) per portarle a te, attraverso . . . il tempo e lo
spazio.
Se hai capito, tanto meglio.

Buona Pasqua 2009!

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