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Vediamo in
immagine come
amido e glutine
assorbono acqua
nel tempo.
Spesso l’amido
soffre la
competizione
per l’acqua con
altre
molecole,tra cui
ad esempio il
glutine.
Una delle fasi in cui si può avere stress termico è la macinazione dei cereali in cui si
crea grande attrito e altre energie che si trasformano in parte in calore. Talvolta per
alcuni tipi di trattamenti si utilizzano sistemi raffreddanti per evitare che ci sia un
eccesso di temperatura sulla farina che ne va a compromettere la qualità. I mulini a
pietra rispetto a quelli moderni ad esempio possono determinare un maggiore stress
termico,in quanto in essi la permanenza dei cereali nella zona di macinazione è
maggiore.
Nel caso in cui vi sia un’interazione glutine-amido il glutine stesso va a ritardare la
gelatinizzazione dell’amido. Le proteine possono infatti interagire sulla superficie dei
granuli di amido andando ad aumentare la temperatura di gelatinizzazione.
- > volume
di un pane
utilizzando
acido
ascorbico
lipossigenasi → altro agente ossidante usato nelle farine. È un enzima più forte
rispetto all’acido ascorbico ma molto spesso dato che ossida anche i carotenoidi
rimuove anche il colore. Dipende quale tipo di pane si intende produrre, è usata per la
produzione di pane bianco(tipo pane da tramezzino).
La lipossigenasi essendo più forte dà una reazione più spinta ed inoltre essendo un
enzima svolge un lavoro senza sosta. Si tratta di un enzima che necessita di ossigeno
che si va ad inglobare tramite l’impastamento.
Dopo la cottura l’enzima perde la sua funzionalità e infatti non viene dichiarato in
etichetta.
→ l’acido ascorbico
può essere usato
senza limite di
quantità(QS).
2- utilizzo di agenti riducenti : per aumentare l’estensibilità dell’impasto si usa un
agente riducente,come la cisteina. La cisteina permette di ottenere un impasto molto
estensibile e che mantiene la forma data. È un additivo molto usato per la produzione
delle pizze a livello industriale.
Il quantitativo non deve essere eccessivo per evitare che l’impasto si buchi.
Anche la cisteina essendo un coadiuvante tecnologico non è indicata in etichetta.
La laminazione di
un impasto non è
semplice ed a livello
industriale ogni tot
anni i rulli dei
laminatoi vanno
cambiati perché
modificano la loro
forma(tendono ad
‘imbarcarsi’ nella
parte centrale,quella
in cui c’è più sforzo)
→ questo accade
perché nel processo
di laminazione
dell’impasto le forze
in gioco sono tante.
Anche nella trafila si rilascia molta energia,vi è infatti molta pressione esercitata nel
processo.
Nell’impasto per pizza le forze in gioco sono più basse ma comunque l’impasto stesso
tende a tornare indietro rispetto alla forma data(a quanto l’ho stesa) a causa delle
proprietà elastiche dell’impasto.
I test reologici possono essere distinti in due categorie in base agli strumenti usati:
- apparecchi che impastano (mixografo,farinografo di Brabender)
- apparecchi che deformano un impasto fino alla rottura(estensografo di
Brabender,alveografo di Chopin)
-Assorbimento :
2.ESTENSOGRAFO
Si preleva una
quantità di
impasto e la si
mette in una
camera ad una
certa temperatura.
Il sistema ha un
gancio che
aggancia l’impasto
e lo tira verso il
basso finché non
si rompe. Lo
strumento ci dà l’estensibilità dell’impasto in una sola direzione.
Spesso si va a valutare l’estensibilità associata alla resistenza
all’estensione. Il rapporto tra questi due parametri mi dà il
bilanciamento dell’equilibrio di una farina. Questo concetto si
ritrova anche nell’alveografo di Chopin.
3. ALVEOGRAFO DI CHOPIN → prevede una deformazione in più direzioni. Si fa
l’impasto,si lascia riposare, si mette nel porta campione e si fa gonfiare l’impasto. La
pallina di impasto si gonfia fino allo scoppio. La deformazione non è in tal caso
uniassiale ma è in 3 dimensioni,molto vicina dunque alla lievitazione di un prodotto da
forno. Anche qui il sistema misura lo sforzo necessario per gonfiare l’impasto.
I grani di forza,farine di
forza hanno un valore di W
elevato.