3. Le leggi che la natura prescrive per concatenare i differenti accordi tra loro;
4. Una teorica più estesa delle note accidentali, cioe di quelle che non fanno parte
dell’armonia;
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7. I vari accompagnamenti di cui è suscettibile una scala;
Detto questo, non possiamo non parlare di un’altra caratteristica sviluppatasi nel
corso dell’Ottocento: l’uso degli accordi di sesta eccedente, ancora per altro
quasi sconosciuti nel secolo precedente. L’armonia diviene piano piano più
cromatica, alla ricerca di nuove sensazioni ed effetti, ed alla fine del secolo
l’armonia, intesa come disciplina teorica, si trovò nel massimo del suo sviluppo,
fino a raggiungere un punto di non ritorno. Alle teorie sopra accennate vanno
comunque aggiunte quelle di Hugo Rieman, basate sul’idea di logica musicale
(teoria funzionale), mentre continuavano ad esercitare forte influenza a Vienna
l’insegnamento di Simon Sechter e a Parigi e in italia gli scritti di Charles
Simon Catel e del su citato Antonìn Reicha.
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Vari tipi di sesta eccedente
Modi d’applicazione
Precisazioni sugli accordi di sesta
Sesta napoletana
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mista o composta! La terza dell"accordo, nota al basso, è raddoppiata; il
suono alterato (nell"esempio sib) è posto di norma alla voce più acuta.
Sesta eccedente
La sesta eccedente così genericamente definita è una triade minore (sul II del
modo maggiore o sul IV del modo minore) con fondamentale alterata in
senso ascendente, usata in primo rivolto (da cui il nome “sesta”) che, in fase
cadenzale, sostituisce il IV grado nella cadenza mista o composta.
In fase di realizzazione, nella sesta eccedente come nella sesta napoletana,
è opportuno raddoppiare la terza dell’accordo (anche suono del basso).
La sesta eccedente può facilmente essere intesa, in senso enarmonico,
come una settima di prima specie. In tal caso si propone la possibilità di uno
slittamento tonale ad una tonalità lontana. Nell’esempio, potremmo leggere il
re# come mib e pensare che l"accordo fa, la, mib sia la V7 incompleta di sib
maggiore.
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Accordi alterati
Sono genericamente definiti accordi alterati quegli accordi la cui
fondamentale o la cui quinta è alterata in senso ascendente o discendente.
L’alterazione nasce per motivi coloristici o per motivi di andamento melodico.
Tale alterazione può implicare un gioco di tipo enarmonico ma si sviluppa
sempre come movimento melodico di uno dei suoni costitutivi dell’accordo.
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La sesta tedesca
Si parte cioè dal V grado con settima, a cui si aggiunge la nona minore,
a cui si abbassa la quinta (è un accordo alterato) e che, infine, si presenta
senza la fondamentale, rivoltato con la quinta (lab) al basso. Trova
applicazione in un movimento cadenzale che prevede una dominante lunga
scomposta in:
I grado con quattro sei - V con sette - I. (vedi es. precedente). Più
facilmente è possibile pensare alla costruzione di tale accordo in questo
modo: si costruisce una settima di prima specie sul sesto grado abbassato e
si cambia enarmonicamente nome alla settima dell’accordo. L’accordo in
parola - enarmonicamente - può dunque essere letto come la semplice
settima di dominante di una tonalità lontana e precisamente la dominante di
una tonalità maggiore o minore posta ad un semitono ascendente di distanza
dalla tonalità di origine. Da notare che, in molti casi, i compositori d’Ottocento
- data la salita non ortodossa di quella nona minore (nell’esempio mib)
davano nome enarmonicamente diverso per dare maggior coerenza al
movimento melodico. Quando l"accordo d"esempio veniva riportato con il re#
anziché il mib veniva definito accordo di “sesta svizzera”.
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Sesta
tedesca su
un
secondo
grado
abbassato
Esempio
di sesta
svizzera
su di un
Valzer di
Schuman
Sesta
francese
sul II
grado
abbassato
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La sesta italiana
La sesta italiana è una settima di dominante della dominante, con quinta
abbassata, fondamentale omessa, usata in secondo rivolto. Sul VI
abbassato; in questo caso c’è un raddoppio particolare del suono che in
origine è la settima:
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