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Toyama digrignò i denti in un sorriso. “Che vuoi dire con questo?

“Ma sono poche parole e non so nemmeno se le pronuncio correttamente, c'è così poco tempo per studiare e

non ho ancora incominciato a scrivere.” A Kanagawa aveva chiesto a Babcott qualche consiglio su come

scovare un buon insegnante. “Perché non chiedere al padre?” gli aveva risposto il dottore. Entro le mura del

castello lo shògun Nobusada e la principessa Yazu si erano fatti piccoli piccoli dietro un fragile paravento e

stavano rannicchiati uno tra le braccia dell'altra mentre le loro guardie, i camerieri personali e la corte si

tenevano pronti a una partenza immediata e aspettavano solo il permesso del Guardiano. Guardò un'altra volta

Yoshi con occhi di fuoco. Siete liberi di andare e venire come desiderate. Se avete bisogno d'aiuto non avete

che da chiederlo.” Nel giro di pochi anni il numero di daimyo convertiti al cattolicesimo insieme ai loro sudditi

era cresciuto a tal punto da permettere al dittatore Goroda di farsene schermo per massacrare migliaia di monaci

buddisti che all'epoca gli erano apertamente ostili e avevano un certo seguito nella popolazione. La seguivano

venti soldati scelti della marina. Il capitano diede l'ordine e il corteo parti con le bandiere al vento e i soldati

tutt'intorno, preceduti da uno splendente tambur maggiore alto più di due metri, e i portatori cinesi di Yokohama

in retroguardia che, infelici, trascinavano i carretti carichi di bagagli. “Bene. Allora procediamo verso la

Legazione.”

“E io non vedo perchè aspettare. Andarsene è prudente, cominceranno a bombardarci da un momento all'altro”

disse Anjo. “Questi primi colpi sono stati un avvertimento.” L'anello di uomini cominciava a chiuderglisi

intorno. Da lontano giunse il suono stridulo delle cornamuse. “Sonno-joi!” gridò Hiraga correndo al fianco di

Ori. Insieme tennero a bada il gruppo. Tre anni più tardi divenne shògun e dopo altri due anni abdicò in favore

del figlio Sudara pur conservando tutto il potere nelle sue mani com'era nella consuetudine giapponese.   “Ma

l'uomo saggio compera il contratto di una donna e se la riserva per il suo esclusivo piacere personale. Sono
davvero così affascinanti e così poco costose se si tiene conto dell'enorme profitto che abbiamo sul cambio.”

Tyrer stava appunto curiosando in uno scaffale di libri giapponesi fatti con carta di ottima qualità e molto spesso

corredati di belle stampe e incisioni in rilievo, e cercava disperatamente di comunicare i propri desideri al

sorridente proprietario. “Oh mio Dio!” Poncin rise di gusto.

Il giorno precedente aveva incontrato il francese in uno dei negozietti del villaggio che vendeva i generi di

prima necessità per gli stranieri. I negozietti erano tutti concentrati sulla strada principale, dietro High Street,

che partendo dal mare collegava l'Insediamento con la Città Ubriaca e dove tutti sembravano vendere le stesse

mercanzie locali: cibo e attrezzature per la pesca, spade da due soldi e curiosità. Appena giunsero all'angolo

cominciarono a correre e fino a quando non furono molto lontani non si fermarono. “La Città Ubriaca era la

zona malfamata dell'Insediamento dove i bar più infimi e le camere in affitto più squallide s'affollavano intorno

all'unico bordello europeo: “è un posto per la soldataglia e i marinai, per i relitti, i perdigiorno, gli usurai, i

giocatori d'azzardo e gli avventurieri d'ogni razza. Con uguale severità era punita qualsiasi forma di furto. “Ma

no, niente affatto” si affrettò a rispondere Tyrer, sgomento all'idea che quel flusso di informazioni cessasse

ponendo termine a un incontro decisamente interessante. “Come fai a essere così cieco? Se le nostre posizioni

fossero capovolte e tu comandassi quell'invincibile flotta, esiteresti forse un solo istante ad annientarci?”

“Sembrate ladri. Cos'avete in quella borsa eh? Presentatevi!” La spalla di Ori doleva. Quando si era accorto

della suppurazione non ne aveva fatto cenno a Hiraga e gli aveva taciuto anche il dolore. La testa gli girava

all'idea di doversi battere ma pensò che in fondo rischiava soltanto una morte ammirevole. Sono così saggi i

cinesi, perchè è certo che le sue pareti sono lastricate d'oro, l'oro vi scorre e soltanto l'oro ve ne consente

l'accesso, in un modo o nell'altro...” Tyrer si lasciò ricadere sul giaciglio dimentico del taccuino, la mente in
subbuglio. Quasi senza rendersene conto aveva aperto il libriccino delle ukiyo-e nascosto nella valigetta e ne

stava studiando le immagini. Accese la candela che qualcuno gli aveva preparato accanto al letto.

“E io sono di Choshu e il mio nome è Shodan Moto. Sonno-joi” gridò Hiraga, e si slanciò contro Watanabe che

si ritrasse senza paura. “No, certo che no! Ma loro non sono al nostro posto e noi non ci troviamo al loro, ed è

per questo e soltanto per questo che riusciremo a tenerli in pugno.” Il francese gli aveva spiegato che in

Giappone i bordelli erano luoghi di grande bellezza, e che le cortigiane, le Signore del Mondo Fluttuante come

venivano chiamate, erano senza dubbio le più raffinate che avesse mai incontrato. “Aspetta un minuto, tu non

sei Lun!” Siete liberi di andare e venire come desiderate. Se avete bisogno d'aiuto non avete che da chiederlo.”

Utani rispose a bassa voce: “E' certamente vero che io ho votato per il abrogazione, ma adesso penso di aver

commesso un errore”. “Siamo guerrieri di Mito, nono reggimento, guardiani dello shògun. In Giappone il

saccheggio era considerato un crimine particolarmente grave, e i colpevoli venivano perseguitati fino alla cattura

e alla crocifissione.

Il suo fendente venne parato. Tyrer ridacchiò nervosamente. Tuttavia tacque rendendosi conto che se avesse

parlato sarebbe sembrato soltanto una brutta copia del padre. Ne incontro molti casi tra i pazienti giapponesi, e

non tutti sono casi che possiamo collegare alla presenza degli europei. Se avete tali inclinazioni usate una

protezione, ma tenete presente che non è sicura. La miglior cosa da fare quindi è astenersi, se capite quello che

voglio dire.” “Come fai a essere così cieco? Se le nostre posizioni fossero capovolte e tu comandassi

quell'invincibile flotta, esiteresti forse un solo istante ad annientarci?” “Vivere o morire non ha alcun significato

per me, né mi preoccupa la morte di mio figlio, l'attuale shògun, poiché se ne potrà sempre nominare un altro.

Ma m'inquieta assai ritirarmi soltanto perchè i gai-jin sono all'ancora nella nostra baia. Voto contro qualsiasi

ritirata e a favore di un attacco. Voto perchè ci si diriga sulla costa e, se gli sciacalli vogliono sbarcare, voto
perchè si uccidano gli uomini e si distruggano navi, cannoni e fucili.” Da lontano giunse il suono stridulo delle

cornamuse.

“Per quanto tempo pensi che si fermeranno.” Hiraga sorrise. Gli scettici rimasti si unirono alle masse che

affollavano strade, ponti e vicoli fuggendo con i pochi averi che riuscivano a trasportare. E Angélique? E se...

se mi prendessi uno di quei sordidi malanni, la gonorrea o il mal francese, che i francesi chiamano male inglese

e i dottori chiamano sifilide, e di cui George Babcott mi ha subito parlato? Dice che abbonda sotto nomi diversi

in tutti i porti del Trattato dall'Asia al Medio Oriente, “ ... e in qualsiasi porto del mondo, Phillip. “Sono uno

shishi di Satsuma!” rispose Ori con fierezza aggiungendo come d'abitudine un falso nome: “Riyama Takagaki”.

Aveva avuto un effetto benefico sui nervi di Tyrer, altri nella Legazione avevano invece fischiato e gridato ai

monaci di tacere. Che uomo fortunato è André. E' chiaro che ha un'amante. Quelli che si rifiutarono di abiurare

vennero crocifissi o passati a fil di spada come criminali comuni. Soltanto uno sparuto gruppetto scelse l'abiura.

Sir William e il suo gruppo salirono sulla carrozza che era stata faticosamente trasportata fin li.

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