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ADORNO, filosofo del 900 dedica uno scritto al museo, sottolineando un'
AFFINITA' TRA MUSEO E MAUSOLEO. Questa affinità verrà messa in
discussione. Queste due parole sono simili, ma hanno origini diverse.
Egli scrive:
“L'espressione “da museo” ha un suono sgradevole, essa indica oggetti con i
quali l'osservatore non ha più un rapporto vivo e diretto e già per conto loro
vanno morendo. Tali oggetti vengono conservati più per un riguardo storico che
per un bisogno attuale. Museo e mausoleo non sono solo collegati
dall'associazione fonetica. I musei sono tombe di famiglia delle opere d'arte. Essi
testimoniano la neutralizzazione della cultura.. eppure non si può fare a meno dei
musei.”
Nelle sale dei musei c'è molta PROMISQUITA' → ci sono oggetti molto diversi
fra loro, che provengono da luoghi diversi, perché sono diventate cose da museo.
Il museo è un'istituzione molto potente.
Esso TRASFORMA I SIGNIFICATI DEGLI OGGETTI E MODIFICA I
NOSTRI COMPORTAMENTI. Capiamo questa frase leggendo ciò che scrisse il
poeta Paul Valery (900) dopo che andò a visitare il Louvre :
“Non amo eccessivamente i musei. Ve ne sono molti ammirevoli, non ce n'è
alcuno piacevole. Le idee di classificazione, di conservazione di utilità pubblica,
che sono giuste e chiare, hanno poco a che fare con il piacere. Al primo passo
che muovo verso il bello, una mano mi toglie il bastone, una scritta mi proibisce
di fumare. Già raggelato dal gesto autoritario e dal senso di coercizione, entro in
una sala di sculture dove regna una fredda confusione.. davanti a me si estende
nel silenzio uno strano disordine ,organizzato. Sono colto da un orror sacro. Il
mio passo diventa religioso. La mia voce muta e si stabilizza su un tono un po'
più alto che in chiesa, ma un po' più basso di quanto non suoni comunemente...
Solo una civiltà non voluttuosa né razionale può avere edificato questa casa
dell'incoerenza “ → il museo ci impedisce di fare cose che normalmente faremo
(fumare, parlare a voce alta) ; Parla di “casa dell'incoerenza” perché si tengono
oggetti diversi (storia, diverso valore d'uso ecc..) tutti insieme. (Promiscuità)
Non è un luogo piacevole.
Il museo attribuisce un' AURA a ciò che accoglie nella sue sale. (aura dal
latino aura: soffio, atmosfera, emanazione di un corpo). Parola molto
importante, perché è un termine che ha trovato molta fortuna nel corso del
900 grazie ad un teorico dell'arte, Walter Beniamin. Nel museo gli oggetti
acquistano un'aura, un valore diverso, perché gli oggetti perdono il loro
valore d'uso e acquistano il valore espositivo.
Nel museo gli oggetti subiscono un PROCESSO DI FETICIZZAZIONE
(feticcio: parola di origine portoghese: fabbricato, artificiale, fittizio; indica
un oggetto adorato come una divintà presso i popoli primitivi)
Il feticcio è un valore che noi attribuiamo ad un oggetto, di cui non sono
importanti le qualità estetiche o la materia di cui è fatto. Il feticcio nasce
all'interno di culture primitive che riconoscevano in pietre, pezzi di legni ecc la
presenza del divino, del sacro. Anche noi attribuiamo a degli oggetti un valore
che non è intrinseco, ma che è frutto di una proiezione.
LEZIONE 3°
26\09\2019
Il museo ha una storia breve e lunga nello stesso momento. Il museo fonda le
radici nell'antichità, perchè la parola museo deriva da muse però poi è un
organismo nato da non molto tempo( 1789)
LE DISCIPLINE DEL MUSEO: Sono tante le discipline che si sono occupate, e
che si occupano ancora oggi del museo, come la Museografia e la Museologia. -
MUSEOGRAFIA: E' la disciplina più antica che si è occupata del musei.
L'intellettuale e lo studioso Cespar Friedrich Neickel, partecipò al GranTour,
(viaggio di istruzione che si svolge in Europa; fra i luoghi da visitare c'erano
anche le collezioni d'arte.) e Naikel, all'interno del trattato, “Museografia” (che
venne pubblicato nel 1727) descrive le collezioni importanti che meritavano di
essere visitate.
Etimologicamente, la parola museografia e formata da due parole: museo e
scrittura; quindi la museografia è la descrizione del contenuti delle collezioni,
degli oggetti, perchè non esistevano i musei come li intendiamo noi, ma
all'epoca, esistevano solo le collezioni, aperte a poche persone, per lo più
intellettuali, coloro che partecipavano al grand tour, che però venivano chiamate
musei. Quindi la museologia nasce come una disciplina descrittiva con il grand
tour. Oggi la museografia non è più descrizione, ma ha assunto nuovi significati
legati alla trasformazione dei musei , si occupa infatti della costruzione e
sistemazione del musei. (illuminazione, design ecc)
[immagine di ciò che era all'ora il museo: una sorta di biblioteca; erano presenti
dei libri ; gli oggetti erano conservati ma non erano esposti, venivano tirati furi
all'occorrenza. esisteva la conservazione ma non l'esposizione.
Non c'era la preoccupazione di sapere a cosa servisse il museo.]
-MUSEOLOGIA: E' una disciplina molto giovane. Essa nasce nel 1948, con la
fondazione del ICOM .Si occupa delle finalità del museo, e si afferma quando il
museo entra in rapporto con il pubblico; più decisamente:
“La museologia comincia a esistere quando il museo diventa quello che è oggi:
lo specchio della società che lo esprime, di volontà politiche precise e insieme la
sintesi di una delega collettiva nei confronti del tempo, del passato, del presente
e del futuro” → spiegazione: il museo è lo specchio della società che lo esprime.
Il museo esprime quali sono le condizioni della socità.( Avvolte nei regimi
autoritari non esprime tanto la società, ma il potere che governa la società.) ed e
una “DELEGA COLLETTIVA NEI CONFRONTI DEL TEMPO”, significa che
noi, collettivamente, ci affidiamo al museo, per conoscere la storia del nostro
tempo, passato, presente e futuro. Ci da un'idea del tempo.
La museografia e la museologia, come il museo, sono in continua
trasformazione.
Il primo presidente dell' icom fu un grande museologo e tutti si ricordano di lui
perché realizzò gli eco-musei: non vengono racchiusi all'interno di un edificio gli
oggetti, ma è un intero territorio all'aperto. (es parco del Cilento)
Cosa è una collezione? Anna Lugli, afferma che “LA COLLEZIONE E' UNA
RACCOLTA SISTEMATICA DI OGGETTI.”
Spiegazione: RACCOLTA SISTEMATICA → raccolta=un'insieme di cose, ma
NON E' UN CUMOLO; sistematica= HA UN CRITERIO, detto anche “CUNST
VOLLEN”. Quindi è una raccolta che ha un criterio.
È questa la differenza fra un collezionista e una persona che accumula, il
collezionista ha un criterio, l'altro no; Definizione semplice ma precisa.
Le collezioni ci mettono in relazione con un tempo che noi non abbiamo
conosciuto, un tempo altro.
Anna Lugli, afferma che “LA COLLEZIONE E' ALLA BASE DI UN MUSEO”
“Il museo è un gesto squisitamente privato” → il museo, che per noi è un
istituzione pubblica, a cui tutti possono accedere, nasce da un gesto
squisitamente privato. Nasce grazie ai collezionisti.
COLLEZIONARE E' UN GESTO ARCHETIPALE → fatto da sempre
I primi esempi di collezionismo sono : i corredi funerali e i tesori-> legati al
collezionismo religioso
queste prime collezioni, non avevano un valore espositivo, non erano pensati per
l'esposizione, perche i tesori, nelle chiese, venivano mostrati solo in occasioni
speciali (festa del santo ad es), e neanche i corredi funerali venivano esposti.
La figura del collezionista è una figura sulla quale si è lavorato molto, molti
hanno scritto su esso, anche i letterati, infatti esiste un romanzo intitolato “Il
violino di faenza” ,scritto da un francese alla fine dell'800, dove viene narrato
che due amici vogliono acquisire entarmi il violino di ceramica(detto di faenza
perchè è un luogo dove si produce questa ceramica). Questo libro ci fa capire che
questa passione avvolte diventa una malattia.
Walter benjamin, scrive “Il collezionista e lo storico” nel 1937, in cui afferma:
“La figura del collezionista, che per l'osservatore risulta col tempo sempre più
affascinante, non è finora stata riconosciuta come merita. Si potrebbe credere che
nessuna figura avrebbe potuto allettare più di questa i novellieri romantici. E
approposito del cugino Pons: “Balzac non rappresenta il cacciatore nelle riserve
di caccia dei pezzi rari, quel cacciatore con cui il collezionista può essere
paragonato.” → il COLLEZIONISTA rappresenta un CACCIATORE perchè ha
la passione, la pasienza, la ferocia, la competizione.
LEZIONE 4
30\09\2019
PROGETTO-COLLEZIONE
museografia - museologia devono confrontarsi anche per quando riguarda
l'aspetto: progetto-collezione.
Nel museo, oltre a valorizzare i singoli oggetti, sempre piu spesso, si valorizza
anche la storia di come quegli oggetti sono entrati all'interno del museo, che è
un'aspetto molto importante.
Quando gli oggetti entrano in un museo vivono il passaggio di perdita del valore
d'uso, di feticizzazione, di taglio con la vita precedente. Occuparsi della storia
delle collezioni, significa risarcire questa frattura. Bisogna ridare agli oggetti,
una propria identità.
Oggi la Soprintendenza, può vincolare gli oggetti delle intere collezioni, come
anche gli archivi (che sono collezioni).
Perchè la soprintendenza può vincolare una collezione? Il VINCOLO è una
forma di tutela che vuole garantire l'interezza della collezione. Non si vincolano i
singoli pezzi, ma tutta la collezione, perchè è la l'intera collezione che è un'opera.
A Salerno, esiste la Collezione di Ceramiche, di Alfonso Tafuri. Essa è stata
messa insieme dal signore Alfonso, oggi deceduto, il quale aveva un negozio di
oriceferia a Via Mercanti. Non era uno studioso, ma era una sua passione. Aveva
una grande attenzione per la conservazione e la tutela del Centro Storico di
Salerno, che all'epoca viveva quasi nell'abbandono. Lui pensava che bisognasse
conservare la Storia del Centro Storico, e la ceramica era uno degli elementi che
ha accompagnato, e accompagna tutt'ora la vita del luogo. Per questo motivo
creò il museo che è ospitato nel Centro Storico in un locale di origine
Medioevale che è stato riqualificato. Questa collezione è stata vincolata dalla
soprintendenza, perchè è una collezione che ha oggetti in ceramica molto
importanti, ma sopratutto perchè è l'intera raccolta che racconta le trasformazioni
della città. Quando veniva abbattuto o restaurato un vecchio edificio, le
mattonelle venivano buttate, e Alfonso le recuperava, infatti la parte piu
importante della collezione sono le rigiole, le mattonelle.
Capiamo come sono cambiati i gusti, i modi di pensare lo spazio privato e
pubblico, perche queste mattonelle provengono da case ma anche da Chiese.
Il ministero l'ha vincolata (non si può vendere, spostare) perchè è l'intera
collezione che è interessante; la sua storia, il cunst vollen del collezionista, che
cercava non pezzi specifici ma tutti i pezzi che raccontavano la storia della città.
Il museo, per come noi lo intendiamo, non nasce molto tempo fa.
Nel mondo antico non esisteva il museo.
Il termine museo è legato alle muse. Le muse erano divinità che sorvegliavano le
arti.(danza, astronomia, musica, pittura ecc) La loro funzione era quella di
ispirare e temere vivo il ricordo, la memoria.
Il museo, luogo dedicato alle muse, ci dice molto della sua funzione: conservare,
trasmettere, ispirazione (perche si doveva produrre). Il museo quindi non è
soltanto un luogo di conservazione, di trasmissione e di esposizione, ma è un
luogo di memoria.
MUSEO IN ETA' UMANISTICA : L'età umanistica riporta alla luce l'idea del
museo, che veniva visto nello stesso modo del mondo antico . Il termine
“museo” viene recuperato, e anche il museo, che viene visto come un luogo di
studio, di produzione della cultura, un luogo un cui gli oggetti sono presenti, ma
non esposti (come accadva nelle chiese) perchè servivano allo studio; infatti, si
formano gli STUDIOLI.
Gli studioli, sono delle stanze private, interne alle case, in cui si studiava, si
rifletteva, e al loro interno si trovavano le collezioni; come un gabinetto. Sono
spazi privati, intimi, più nascosti. Al loro interno entravano soltanto pochissime
persone.
Nell' Età Umanistica, si comprende l'importanza della tutela. Si comprende che
gli oggetti, che erano pervenuti dal mondo antico, erano un patrimonio
importante, che non doveva essere disperso, ma tutelato.
Papa Sisto IV, nel 1481, istituì il Museo Capitolino, anche per consolidare la
propria autorità. (Il museo, ancora una volta ha a che fare con il potere)
Papa Pio II, nel 4092, emanò una Bolla Papale che proibiva l'utilizzo dei marmi
antichi; le rovine del mondo classico non devono essere utilizzate come elemento
di spoglio o di reimpiego, come era accaduto nel Medioevo, ma devono essere
tutelate. Incomincia a nascere l'dea della conservazione e della tutela.
I pontefici diventano grandi collezionisti: Giulio II, commissiona la costruzione
del Museo del Belvedere; Leone X nominò Raffaello, come Ispettore Generale
delle Belle Arti. I beni culturali (noi oggi li chiamimo così, all'epoca non
venivano cosi chiamati) e i musei, hanno avuto per secoli ,come riferimento gli
artisti e non gli storici dell'arte o i direttori; erano loro ad occuparsi della
conservazione e della gestione. Si scelsero gli artisti, perchè erano persone in
grado di valutare la qualità delle opere e di realizzare restauri. Nell'800 finisce
l'era degli artisti, e inizia quello degli storici dell'arte.
03\10\2019
Lezione 5
Il collezionismo, in Italia, si sviluppa a partire dal 400, in Età Umanistica. Si
diffondono GABINETTI E STUDIOLI. Si tratta di raccolte di libri e di oggetti
eterogenei (naturalia, artificialia e mirabila) collocate in un piccolo vano, vicino
la camera da letto, nella parte più intima della casa.
Nei paesi del Nord Europa si diffondono, nelle corti principesche, le
Wunderkammern.
NATURALIA: Tutto ciò che non è prodotto dall'uomo, ma si trova in natura.
Gemme, oggetti di pietra, fossili, frutti esotici, minerali, animali impagliati nuti,
perchè siamo in conflitto. Per questo La dimensione pedagogica-didattica, è
importante. Nascono cosi le accademie, che hanno la funzione di modello e
insegnamento per gli artisti.
Il TEMPIO DELLA FAMA contiene i primi elementi museografici: didascalie,
pannelli illustrativi, i ritratti degli uomini illustri ordinati secondo delle categorie
(principio di ordinamento). (coccodrillo nella chiesa)
ARTIFICIALIA: Oggetti creati dagli uomini. Stumenti scientifici, musicali,
ritratti di uomini illustri, talismani, oggetti etnografici, monete, sculture, libri,
reperti archeologici
MIRABILIA: tutto ciò che è straordinario e mostruoso e suscita meraviglia
L'eterogenietà dei contenuti delle collezioni, ha fatto pensare inizialmente ad una
mancanza di razionalità, tant'è che avvolte sono state descritte come un'accumolo
di oggetti diversi fra di loro, tenuti insieme soltanto dal loro essere rari, e
ricercati, e non da un cunst vollen preciso.
In realtà attraverso gli studi, si è capito che c'è un criterio che tiene insieme i
naturalia, gli artificalia e i mirabilia ed è che questi oggetti, venivano studiati.
Successivamente anche esposti. Ma la cosa più importante è che essi venvivano
studiati. All'intero degli studioli si trovavano anche oggetti che appartenevano al
mondo classico. Sono oggetti semiofori.
Gli studioli servivano per la riflessione.
I gabinetti e gli studioli, sono inizialmente legati agli studi umanistici, poi nel
corso del 500, diventano anche oggetto di contemplazione estetica e di
affermazione del prestigio principesco. → c'è un'evoluzione.
Inolte, gli oggetti prima venivano raccolti soltanto dagli studiosi (per essere
studiati) poi anche dai principi.
Gli oggetti del passato servono a dare un significato, un valore al presente.
Quando il collezionismo, si afferma in ambito principesco, assume forme
diverse, perchè il principe, amante delle arti, le promoveva, le collezionava, non
tanto con lo scopo di studiarli ,quanto con l'intenzionde di dimostrare di
possedere la conoscenza, il prestigio, la cultura, che erano le condizioni
necessarie per poter esercitare il potere politico, e avere consenso. Il potere si
riconosceva nell'arte, per questi motivo le collezioni crescono e diventano
sempre più importanti.
Il gabinetto ha quindi significato diverso per principi e studiosi.
Lo studioso si spinge verso la direzione della conoscenza, il principe si spinge
verso la direzione del dominio. Ma al centro di tutto questo c'è il mondo.
Venivano raccolte artificalia, mirabilia, naturalia, libri, rarità, tutto quello che
serviva per diventare i personaggi centrali.
Tutti questi oggetti, contribiscono a restituirci un'immagine del mondo.
L'espressione, teatro del mondo, THEATRUM MUNDI, è un'espressione, che ci
dice con grande chiarezza, il valore che questi oggetti assumono nel loro
insieme. Attraverso essi si voleva avere una visione del mondo.
Si voleva cercare un rapporto fra il Microcosmo e il Macrocosmo.
L'astrologia è un residuo di queso processo, è un residuo del Microcosmo (uomo)
e il Macrocosmo(mondo delle stelle).
I gabinetti, gli studioli, le wunderkammern, sono osservatorio-laboratorio del
mondo, e offrono una suprema illusione di dominio.
Questi teatri della memoria, sono costruiti secondo un ordine che serve a
ricordare l'ordine del cosmo. Cosa centra questo con il collezionismo? La
collezione, nel microcosmo, deve rappresntare il macrocosmo.
Attraverso l'articolazione dello spazio, ci sono dei criteri topologici, di
disposizione e non di esposozione; tant'è vero che Molte di queste collezioni,
sono raccolte in armadi che hanno dei cassetti, che corrispondono a delle
posizioni, per cui è possibile ricostruire il cosmo. Per questo la collezione è
teatro del mondo.
Quindi, la collezione è costituita da oggetti di diversa natura, questi oggtti,
vengono disposti in criteri, mentre prima dicevano che erano
un'accumolo .l'esigenza della collezione era mettere in scena, la natura del
cosmo. Il rapposto tra la terra e il cielo. Possedere la collezione, significava
possedere il mondo.
Uno studioso, pensava che le collezioni dei gabinetti italiani e francesi, fossero
piu evolute di quelle tedesche fossero piu infantili.
Gli oggetti collezionati, sono stati importi sia per la storia dell'arte che per la
scienza.
Età della Controriforma: nel 1517, le tesi di Lutero vengono affisse sulla porta
della cattedrale di Wittenberg, così inizia la Riforma Protestante. Nel 1545-63,
con il Concilio di Trento, si apre l'Età della Controriforma. Questo momento
della storia, trova un suo riflesso nelle collezioni.
Paolo Giovio, era un'umanista che dopo il Sacco di Roma, fatto dai
Lanzichenecchi (alcuni affermano che l'Umanesimo finisce con il Sacco di
Roma, anche Giovio lo pensa perchè Roma è diventata vulnerabile, e si è capito
che anche Roma, può essere distutta) realizza un Museo di Exsempla, che però
lui chiama il TEMPIO DELLA FAMA.
Qui non riunisce opere d'arte, o naturalia ecc, ma riunisce una serie di ritratti che
servono a ricordare la memoria di figure esemplari della storia dell'occidente,
perchè teme che tutto possa andare distrutto.
In questo caso l'esposizone è molto importante. Questi ritratti non vengono
esposti perchè contemplati da Giovio, ma sono messi li perche devono essere
visti dalle persone.
Haskell, afferma che la villa-museo di Giovio, può essere consideratoil primo
esempio di spazio museale ante litteram, non di mero collezionismo d'arte →
ante litteram = non esiste ancora il museo, ma questo lo è
07\11\19
GLI UFFIZI:
I Medici, si dedicano al collezionismo a partire dal 400. Lorenzo de' Medici
colloca le collezioni nel Palazzo di Via Larga, e ne fa stumento di prestigio e di
affermazione politica.
Nel 1563 viene fondata l'Accademia del Disegno, per supportare e accompagnare
la creazione. (Perchè in Età della Contro Riforma era molto importante la
didattica, la pedagogia ecc)
Gli Uffizi, realizzati da Giorgio Vasari nel 1581, accoglievano un Teatro, una
Chiesa e una Galleria per le esposizioni. Aveva una funzione diversa quando
venne progettata e ralizzata,rispetto ad oggi. Successivamente diventerà un
modello per i musei futuri.
Nel 1769 il Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo di Lorena, promosse l'apertura
della Galleria degli Uffizi che venne gestita dallo Stato.
L'ordinamento venne affidato all'Abate Lanzi, autore della “Storia Pittorica
dell'Italia”.
Prima dell'apertura vennero dislocate le collezioni eliminando ciò che era
estraneo all'arte (armature, collezioni scientifiche) e questi oggetti vennero
trasferiti in altri musei come il Bargello. Viene organizzata una nuova struttra di
gestione del museo: direttore, specialista antiquario conoscitore, restauratore e
custodi.
IL GRAND TOUR:
Nel corso del 700 (Illuminismo) si afferma la consuetudine, già affermatasi nel
XVII sec, del Grand Tour → viaggio d'istuzione che veniva fatto dagli uomini
delle ricche famiglie del Nord Europa.
Meta irrinunciabile l'Italia, e in particolar modo Roma, Napoli e Sicilia.
Tra gli illustri personaggi che hanno lasciato racconti e diari dei loro viaggi in
Italia, c'è GOETHE, che nelle pagine del suo diario scrive:
“Da lontano non si ha notizia che dei massimi tra loro e sovente ci si accontenta
de'nomi; ma quando ci si avvicina a questo firmamento e si comincia a scorgere
anche il fulgore degli astri di seconda e di terza grandezza, e ciascuno di essi
risalta anche perchè fa parte dell'intera costellazione, ecco che quel mondo
diventa grande, l'arte più ricca”.
Questo paragrafo da lui scritto è molto importante perchè suggerisce una
derizione che sarà accolta molto piu tardi, cioè PENSARE AL PATRIMONIO
STORICO ARTISTICO NON SOLTANTO NEI SUOI CAPOLAVORI, nelle
eccellenze,MA PENSARLO COME AD UNA COSTELLAZIONE, dove ciascun
elemento illumina l'altro, dove ci sono stelle piu luminose e meno luminose, ma
senza esse non ci sarebbe costellazione.
Quando si è lontani, ci si immagina di andare a vedere Leonardo e i piu grandi
artisti, quando però arrivi ti rendi conto che è un tessuto, una trama, una
costellazione.
Le sue descrizioni ci hanno consentito di recuperare anche pezzi di paesaggio
che sono scomparsi.
Nel 1746 venne istitutito il MUSEO DI VILLA ALBANI, una raccolta privata,
visitabile, ordinata da Winkelmann. La cosa che viene messa in evidenza, è che
l'ordinamento enfatizza il rapporto con l'architettura. Grande attenzione
all'elemento museografico, infatti in questo momento che nascono le prime
architetture museali. Fino a questo momento le collezioni venivano collocate
all'interno di palazzi reali e residenze principesche.
A partire dalla fine del 700 cominciano ad essere costuiti i primi musei, la prima
architettura dei musei. Per museografia non si intendono le descrizioni delle
collezioni ma lo studio degli spazi per l'esposizone.
L'architettura dei musei utilizza come modello il mondo antico, il mondo
classico.
09\10\19
è un'istituzione che tiene insieme tanti musei. E' legato a James Smisson, che
negli USA non c'è mai stato. Era uno scienziato che ha deciso di lasciare la sua
eredità al nipote. È legato a washington. Ci sono archivi straordinari.
I musei privati ad un certo punto possono fallire. Lo smithsonial in questo caso
interviene se quel museo è reputato importante per la storia culturale degli usa.
Negli usa il rapporto con le collezioni è diverso rispetto al nostro. Da noi le
collezioni sono inalienabili, non possono essere venute, anche se il museo è in
difficoltà. Negli usa questo è possibile (a favore della nuova progettazione di uno
spazio, per comprare nuove collezioni). La gestione è diversa.
MUSEI INDUSTIALI :
La Rivoluzione Industirale crea nuove innovazioni.
Nel 1851 ci fu l'Esposizione Univesale di Londra, dove il pubblico entrò nei
musei perchè c'era un controllo da parte del pubblico stesso,che si controllava a
vicenda.
Ebbe un grandissimo successo. Venne creato uno stabile chiamato Cristal Palace,
“Palazzo di Vetro” che conteneva l'esposizione di arti applicate e innovative,
dell'industria di tutte le Nazioni.
Questa esposizione fu promossa da vari principi.
Un esempio di museo industiale è il MUSEO FILANGIERI: nasce nel 1872 e
viene innaugurato nel 1877. E' un museo civico, perchè è del Comune di Napoli.
È un museo artistico industriale con scuola officina.
Nel 1872 nasce a Torino il Museo Industriale.
Torino e Napoli accolgono i primi due Musei Industriali.
10\10\19
Nell'800 a Parigi, si incomincia ad avviare una forma museale dedicata all' arte
del presente, con caratteristiche però di un museo di passaggio, non come
un'istituzione permanente. (Museè du Luxembourg)
Negli Stati Uniti la situazione è diversa, perchè c'è l'urgenza di costuire un
sistema museale, e si pone direttamente l'attenzione anche verso l'arte nuova.
La mostra dell'ARMONY SHOW , tenuta a New York, a cui parteciparono
moltissimi artisti delle avanguardie, come Picasso, Brak ecc, segnerà “La
Tradizione del Nuovo”.
GLI STATI UNITI ISTITUIRANNO MUSEI DEDICATI ESCLUSIVAMENTE
ALL'ARTE MODERNA.
IL MOMA:
PRIMO MUSEO DI ARTE MODERNA.
Fondato nel 1929 da Lillie P. Bliss, Abby Aldrich Rockefeller, Mary Quinn
Sullivan ed altri quattro membri fondatori.
Il MOMA si dota di una sede dieci anni più tardi.
Direttore Alfred Barr, architetto prescelto Philipp Goodwin insieme a Edward
Durrel.
Philip Johnson che fu direttore del dipartimento di architettura del Moma,
intervenne nei due successivi apliamenti, a cui ne fecero seguito altri.
Nel 1996 progetto di riqualificazione complessiva conclusa nel 2004.
Si trova a Manattan.
1929, ci fu la crisi economica, il crollo di Wol Street. Il corollo di Wol Street e la
nascita del Moma è stata sempre messa in evidenza, come a dire che la nascita
del moma nasce una nuovo modo di investimenti.
Il moma nasce a New York dalla volontà di 3 signore, non nasce con
l'intenzione di permanenza, ma è un'esperimento.
Nasce in un appartamento privato, dove viene proposta come prima mostra opere
dell'arte moderna (Cesanne, Serà , Picasso, Gogen).
Inizialmente non aveva una propria collezione, se non pochiessime opere di
proprietà delle fondarici che le mettono a disposizione.
Il MOMA aveva un comitato scientifico, il cui direttore era Alfred Barr.
Alfred Barr è una figura importantissima nella storia del museo d'arte moderna,
perchè pone le basi di questa istituzione, e ci da la definifione di arte moderna.
Perchè il MOMA è un museo di Arte Moderna e non Contemporanea?
Perchè Barr nel MOMA intende esporre le opere che si collocano nella linea di
profondo rinnovamento nel linguaggio artistico e che provengono da ogni parte
del mondo. Ci fù una grande sensibilità per l'arte eurpoea.
Egli concepisce un museo. Si passerà dall'appartamento privato di Manattan ad
un edificio pensato per ospitare il Museo, dove ancora oggi si trova.
Con il tempo è stato ampliato perchè le collezioni sono crescitue.
Egli stesso scrisse i pannelli didattici del museo.
Il MOMA si distacca dall'Architettura Classica e Rinascimentale, la sua è un'
ARCHITETTURA MODERNISTA. C'è una somiglianza fra il contenuto e il
contenitore.
Troviamo luce naturale; in un colpo d'occhio riusciamo a coglie il museo in tutta
la sua complessità, i piani sono visibili non c'è una chisura; riusciamo a capire
dove ci troviamo anche in relazione con gli altri, è un modo per sottolineare che
il contenuto del museo non sono solanto le opere ma anche il pubblico.
Il MOMA è un museo pensato per un pubblico ampio, che deve soggiornare nei
suoi spazi. Puo usufruire del giardino, in cui si trovano le sculture, che è uno
spazio intemedio. Il pubblico deve vivere il museo come uno spazio di piacere,
di incontro.
E' un museo ricco di capolavori, ogni singolo pezzo viene esaltato attraverso un
dispositivo espositivo che è noto con il nome di WITHE CUBE(cubo bianco)
In cosa consiste?
le opere sono disposte lontane fra di loro, su una parete bianca e frantali allo
spettatore. La luce è diffusa dal soffitto. Tutto ciò toglie qualsiasi distrazione.
Si perde la relazione con la storicità, perchè il cubo bianco non ci da alcuna
continuazione di contesto. (contario delle Periodrooms)
Questo approccio è stato utilizzato anche nei musei di arte antica, e ha un valore
fortemente ediologico.
Il White Cube tende a rendere l'opera ancora piu feticcio, (cancella il valore
d'uso e accentua il valore espositivo).
Qualisiasi pera, di qualsiasi cronologia diventa omogenea, uguale.
Lo spettatore si trasforma in puro occhio, fa ammeno del suo corpo; L'opera si
neutralizza.
Anche nel giardino delle sculture, si possono vedere le sulture distanti fra di loro,
frontalità, distante dall'idea di occupazione dello spazio.
Nel MOMA le opere sono esposte secondo un ORDINAMENTO
CRONOLOGICO PER MOVIMENTI.
È un museo di riferimento per gli altri musei.
Anche il MOMA NASCEVA COME MUSEO DI PASSAGGIO.
Quando nasce, senza collezione, Barr ritiene che sia indispensabile acquisire una
collezione, però c'è lesigenza di essere sempre moderni.
Che succede quando la collezione invecchia?
Era stato preso un ACCORDO CON IL METROPOLITAN che non è stato mai
portato avanti: il Metropolitan avrebbe accolto nelle sue collezioni le opere che
erano invecchiate per il moma.
Oggi al moma si trovano opere della fine dell'800 inizio 900, non troviamo le
opere solo degli ultimi anni; Mentre quando nasceva voleva solo raccontare il
presente, le trasformazioni, e quindi doveva alleggerirsi.
Nasceva come un museo di passaggio. Successivamente si sono resi conto di non
poter fare ciò, di liberarsi di quadri di monet ecc, e quindi questo accordo non è
ancdato avanti.
17\10\19
IL PUBBLICO non è un'entità omogenea ma E' DIVERSIFICATO a causa di
diverse conoscenze, per età, per formazione e per condizioni psicofisiche.
Per questo si parla dei “PUBBLICI”.
Il museo senza pubblico non esiterebbe.
Il pubblico si diversifica anche per modalità di visita: c'è il pubblico che
frequenta il museo singolarmente o in gruppo, (gruppo familiare, di amici o
organizzato) esiste il pubblico locale e il pubblico di turisti. Anche questo
modifica la relazione con il museo, perchè il pubblico locale può ritornare, il
turista invece no, quindi fa delle domande diverse.
In base a queste diverse condizioni ci sono esigenze diverse.
L'educazione al museo non corrisponde alla didattica museale.
La didattica è una disciplina che trasmette delle conoscenze. (La didattica puo
essere fatta frontale, di gruppo, e con diverse tecniche)
L'educazione, i servizi educativi, non si limitano a trasmettere i contenuti del
museo, ma si riferisce alla natura del museo che è uno spazio pubblico, e
l'educazione non va solo al patrimonio che riguarda quel determinato museo, ma
si riferisce ad una sensibilità del bene culturale come bene sociale, come spazio
di incontro e di reciproca conoscenza fra culture differenti.
Il museo è una risorsa educativa.
L'idea del museo tempio è quella tradizionale, che vede il museo come
affermazione dei valori, come luogo di consacrazione.
L'idea del museo come forum è un luogo dove i valori non sono gia stabiliti ma
sono da stabilire, sono oggetto di confronto, dialogo e crescita.
Da qui è nata una nuova idea di concepire il museo, che deve tenere in equilibrio
i due aspetti, il museo deve essere tempio perchè ci deve garantire dei valori, ma
deve anche essere forum, un luogo in cui ci viene proposto un discorso non
definito e si definisce anche grazie al nostro contributo.
Il museo deve essere uno spazio in cui i valori che ci vengono comunicati
devono essere discussi.
Argan gia negli anni 70 affermava che nei musei bisogna ridurre l'apparato
spettacolare e dare maggiore spazio alla funzione scientifico-culturale-didattica.
I musei sono luoghi di intrattenimento, luoghi che alimentano l'economia, che
interessano alla politica , ma questi aspetti devono venire dopo l'aspetto
scientifico-culturale-didattico .
Si è parlato di risorsa educativa in termini relazionali, ciò significa che il IL
MUSEO E' UNO SPAZIO DI RELAZIONI, questa relazione riguarda sia la
relazione fra il pubblico e il contenuto del museo, sia la relazione fra le diverse
persone che erano nel museo.
Da questo punto di vista si è guardato molto al marketing, no per vendere il
museo, ma perchè il marketing lavora sulla TARGHETTIZZAZIONE. Ci ha
aiutato a guardare ai diversi pubblici che entrano nel museo.
Il marketing propone strategie differenti per differenti targhet.
Bisogna trovare strategie diverse per le diverse tipologie di pubblico, cercare di
individuare con quale fascia di pubblico ha più difficoltà a relazionarsi e
individuare strategie specifiche.
Il marketing ha avuto un ruolo importante, nell'offrire delle starategie di
comunicazione e educazione connesse con ogni fascia di pubblico.
La Museologia Critica si interroga su se stessa.
Una delle critiche mosse all'attenzione sull'educazione del museo è che tutto
questo riduceva la qualià scentifica del museo. Cioè, se stiamo troppo attenti a
divulgare, a creare le condizioni per una comunicazione più allargata che
coinvolga tutte le persone, ci sarebbe stato un'abbassamento della sicentificità.
Questo non è vero. Il museo deve mantere la scientificità in ogni forma di
comunicazione modulandola rispetto al pubblico che l'ascolta. Nel museo infatti
esitono mediatori culturali. Mediazione culturale significa creare un ponte, un
contatto fra il museo e i suoi pubblici, mediare tra culture diverse. C'è bisogno di
mediazione nel museo.
Per creare la mediazione bisogna innanzitutto capire con chi parliamo.
Conoscere il proprio pubblico.
Come si fa a conosce il pubblico che entra nel museo? Attraverso il
QUESTIONARIO( dove viene chiesto l'età, come hai conosciuto il museo) sono
lo stumento piu comune e semplice.
Il limite del questionario però è che non tutti lo compilano,e si cerca di fare bella
figura (spesso le cose che si scrivono tendono a migliorare la nostra immagine
anche se il questionario è anonimo).
Le INTERVISTE sono un metodo molto più efficace, però l'intervistato deve
sentirsi a proprio agio, non sottoposto ad una valutazione. E' uno stumento
efficace perchè l'intervistatore a seconda delle risposte, cambia anche le
domande e riesce a capire di più. Non si possono intervistare però tutte le
persone che frequentano i musei e poi c'è bisogno di un personale formato.
E' efficace per la comprensione, però è anche limitato.
Poi ci sono i FOCUS GROUP che sono dei gruppi che vengono individuati come
particolarmente significativi e si scegli di analizzare i loro comportamenti e le
loro reazioni.
Un'aspetto che non è piu possibile per motivi di praivasi è osservare
l'atteggiamento del pubblico attraverso le telecamere.
In un museo oltre agli oggetti è ricco di testi, di scitture (pannelli, targette ecc)
IL RUOLO EDUCATIVO DEL MUSEO NELLE DEFINIZIONI DELL'ICOM:
nel 2007 l'ICOM afferma:
“il Museo è una istituzione permanente, aperta al pubblico, che compie ricerche
sulle testimonianze materiali e immateriali dell'uomole comunica e le espone a
fini di studio, educazione e diletto.”
la NUOVA DEFINIZIONE proposta nel settembre 2019 a Tokyo:
“I Musei sono spazi democratizzati,inclusivi e polifonici per il dialogo critico sui
passati e sui futuri. Riconoscendo e affermando i conflitti e le sfide del
presente,conservano reperti ed esemplari in custodia per la società,
salvaguardando diversi ricordi per le generazioni future e garantiscono pari
diritto e pari accesso al patrimonio per tuttele persone. I musei non hanno scopo
di lucro. Sono partecipativi e trasparenti e lavorano in collaborazione attivacon e
per le diverse comunità per accogliere, conservare, ricercare, intraprendere,
esporre e migliorare la comprensione del mondo, puntando a contibuire alla
dignità umana e alla giustizia sociale,all'uguaglianza globale e al benessere
planetario” → a questo testo hanno lavorato tutti i comitati scientifici dell'Icom
del mondo. Non è ancora diventata la definizione ufficiale perchè alcuni comitati
non sono daccordo. In questa definizione si parla molto del sociale.
Democratizzati: spazio pubblico, aperto al pubblico, non uno spazio non
gerechico, possono entrare quindi tutti.
Inclusivi: possono entrare tutte le persone.
Polifonico: significa più suoni polifonico, in questo caso significa che il museo
parla con più voci, cioè deve avere la capacità di parlare con piu linguaggi a piu
persone. Non deve avere quindi una voce unica, ma piu voci in grado di poter
arrivare a tutti gliascoltatori.
Dialogo critico: dialogo mirato ad una rifliessione sui passati e sui futuri.
Troviamo tantissimi plurali.
Il museo affronta i conflitti e le sfide del presente.
Diversi ricordi: nello stesso oggetto possiamo raccontare storie differenti.
Pari diritti e pari accesso per tutte le persone.
Non hanno scopo di lucro.
Sono partecipativi e trasparenti: deve coinvolgere il pubblico nelle scelte del
museo, riguardo le collezioni. Fare del pubblico non il frutore ma l'attore del
museo; deve rendere trasparenti le sue scelte e la sua gestione.
Lavorano in collaborazione attiva con e per le diverse comunità, per raccogliere,
esporre. La finalità è raccogliere, conservare, fare ricerca, dare significati nuovi
agli oggetti, esporre e migliorare la comprensione..
l'icom italia hanno detto no a questa definizione, perchè:
“ritiene la formulazione inadeguata a definire il museo, che storicamente ha
svolto il ruolo di istituto dedicato all'acquisizione, conservazion,
documentazione, ricerca, comunicazione e esposizione di oggetti patrimoniali, i
quali non sono solo oggetti materiali e mobili, ma vanno considerati come
testimonianze dell'umanità e del suo ambiente. Come istituzione, i musei sono
rivolti allo studio, all'educazione, al diletto e sono presidi e attori di primaria
importanza culturale e sociale nelle società moderne e contemporanee di tutto il
mondo”
qui icom italia rivendica l'uso primordiale dei musei: custodi di oggetti.