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Svolgere una breve ricerca sulla figura del Chierico nel Medioevo
La Chiesa era l’unica istituzione culturale nei primi secoli del Medio Evo e quindi la
figura dell’intellettuale, cioè colui che si occupava della produzione e della diffusione
della cultura, spesso si identificava con quella dell’ecclesiastico, del Chierico (da
“clericus”). La lingua che però veniva usata era esclusivamente il latino, per cui, dato
che la maggior parte della popolazione, compresa l’aristocrazia feudale ed anche i
sovrani, non sapeva né leggere né scrivere, la cultura era patrimonio di una élite
restrittissima e la sua circolazione era estremamente limitata, sostanzialmente ci si
rivolgeva ad altri chierici.
Dopo il Mille i classici chierici vennero affiancati da altre figure di intellettuali che,
per così dire, vivevano ai margini delle istituzioni, in condizioni di precarietà ed
inferiorità, i cosiddetti chierici vaganti (“clerici vagantes”).
Erano religiosi che non avevano la cura di una parrocchia, frati fuggiaschi dai propri
conventi o studenti che non avevano mai terminato i propri studi presso le
università. Essi conducevano una vita vagabonda e irregolare, potremmo definirli dei
“bohémiens”, che vivevano intrattenendo con le loro produzioni letterarie un
pubblico di signori ed ecclesiastici. Potremmo quasi paragonarli ai giullari che, nelle
piazze o nelle corti signorili, improvvisavano veri e propri spettacoli. I clerici
vagantes continuarono a scrivere e a esprimersi in latino, nella loro condizione di
emarginati, insorsero contro ogni tradizione e istituzione e usarono i versi per
vendicarsi della società che li trascurava.
Da questo forte desiderio di vendetta nacquero le tematiche tipiche della
produzione dei clerici vagantes, l’amore fisico, la vita gaudente, la bettola, il gioco, il
vino, fino ad arrivare spesso all’osceno.
Questo spirito portato avanti dai “vagantes” rappresenta certamente un aspetto
marginale della produzione letteraria europea, ma è comunque importante perché
ritornò continuamente come opposizione alla cultura ufficiale, nelle forme e nelle
manifestazioni più varie.