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Nome: Alastor Val Rahab

Razza: Tiefling
Classe: Warlock
Patto dell’Immondo
Patrono: Asmodeo
Allineamneto Iniziale: Legale Caotico

Apparenza Fisica:
Altezza: 1,90 cm Peso: 90 kg Età: 33 anni
Occhi oro acceso, capelli nero pece con diverse ciocche rasta che , da dietro le
corna , si raccolgono in un nastro rosso, lasciando dietro una coda un pò rialzata
verso l’alto che poi scende fino ad altezza spalle .
Pelle bronzea che va leggermente sul rosso.
Corna simili a quelle di un bufalo nero africano, non troppo lunghe ,
ma robuste , dal colore che riprende quello della pelle e va sul metallico.
Coda di 145 cm con un ciuffo di peli neri che va dalla punta fino ad allungarsi
su di essa per 20 cm.
Fisico estremamente atletico e muscoli bene in vista, senza però risultare alla
vista “tirati”, percentuale di grasso corporeo quasi inesistente .
Lineamenti del viso ben definiti , un pò spigolosi , zigomi alti , pizzetto nero,
orecchie puntute non troppo
lunghe , 4 canini invece di 2 per fila di denti , sostituiscono i primi premolari .
Armatura leggera, proficiente con armi a distanza e da lancio.

Storia e Origini

Il mio destino era stato deciso molto prima della mia nascita.
Sono l’unico figlio dei capotribù del clan Asmedai , veneratori di Asmodeo,
Signore dei Nove Inferi di Baator e del Nessus.
Da migliaia di anni il mio clan offre i propri servigi ad Asmodeo nel
tentativo di saldare il debito che la mia razza ha nei suoi confronti nella
speranza di poter riscattare il potere sigillato dei nostri avi e poter riprendere il
posto che ci spetta di diritto come dominatori delle altre razze .
Da piccolo sono riuscito a stringere molte amicizie coi miei coetanei , forse anche
una questione di carattere , ero il più spavaldo ed estroverso, cosa che permise
agli altri giovani tiefling di aprirsi con me nonostante la mia posizione .
Carico della responsabilità ultima di appagare il nostro Signore e far proliferare
il clan sono sempre stato trattato con riguardo e addestrato dai migliori Warlock
del clan , tra i quali mia madre . Essere iniziati in questa classe fa parte di una
sacra tradizione e quando a 16 anni riuscii ad essere notato da Asmodeo grazie
alle mie abilità, decise che valevo abbastanza per stringere un patto con lui;
il più grande onore e riconoscimento che possa ottenere un membro degli
Asmedai .
Dopo aver ricevuto i suoi doni ero diventato abbastanza potente per permettermi
di viaggiare da solo, per poi tornare maturo e ancora più forte quando sarebbe
stato il momento.

Ripensandoci , forse , non fu solo il mio desiderio di accumulare esperienza e


potere , forse era anche il Suo desiderio. Ho sempre avuto la sensazione che
Asmodeo fosse in attesa che si sviluppasse qualcosa in me , una certa brama, che
poi avrebbe potuto essere usata e manipolata, in seguito ad una mia crescita... o
ad un mio grande errore .
Il rapporto con il mio Signore è sempre stato particolare , io obbedivo ciecamente
ad ogni suo ordine , ma questi cercava sempre di spingermi al limite , non
morale , ma fisico e mentale .
Nelle sue richieste c’è sempre una punta di ironia malsana, come quando mi
chiese di cogliere un frutto per lui , non comune , ma sacro, non per essere
consumato, ma assorbito, non da un albero, ma dalla tenda del capo degli orchi
Durklas... Già , non fu semplice , o forse si? Dopotutto gli orchi non brillano certo
per astuzia. Questi volevano usare il frutto come tributo al loro dio Gruumsh .
Ma come fare a impossessarsene? Semplice , fargli credere di averlo già rubato.
Riuscii addirittura ad intrattenere Asmodeo, che fu estremamente soddisfatto
non solo per il compimento dell’incarico ma anche per la beffa che subì
indirettamente Gruumsh , così fiero dei suoi seguaci .

Nei miei viaggi mi resi presto conto che la mia razza non era vista di buon
occhio dalle altre , direi a ragione . Però sentivo che il modo migliore per
combattere la diffidenza fosse affrontarla a viso aperto.
Se un nano mi scherniva da dietro la sua barba e una brocca di malto, io lo
sfidavo a una bevuta, dalla quale poi nasceva una canzone urlata in duetto a
squarciagola.
Se una donna cerca di evitarmi e di nascondere la figlia dal mio sguardo, io mi
avvicino col sorriso mascherato da un mazzo di fiori e parole ben pensate ... a
volte non funziona, ma le volte che funiona mi hanno lasciato sempre
appagato... e in un letto caldo...
Ovviamente so quando c’è bisogno di far capire che non sono un innocuo
contadino e non pochi sono diventati cenere sotto i miei colpi .
Dopotutto sono ben lontano da un santo e viaggiando da solo ho imparato molte
cose , tra cui non mostrare debolezze , non lasciare mai nulla al caso ed essere
certo delle proprie scelte .
Questa sono le immagini che ho scelto come base per far capire il concept del fi-
sico, del viso, dei vestiti , dei capelli , delle corna e della coda.

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