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TEMA SULL’ACQUA

FEDERICO ASTORRI
La vita dell’uomo, come quella degli altri esseri viventi, è da sempre strettamente
intersecata con la presenza dell’acqua. Sulle rive dei fiumi e dei laghi, come sulle coste dei
mari, si sono sviluppate civiltà e nazioni, saperi e conoscenza, abbondanza e prosperità, ma
pure catastrofi e conflitti. Per l’umanità l’acqua è anche forza di cambiamento sociale,
preziosa risorsa della quale far tesoro, da proteggere e usare con saggezza. L’acqua ha
significato movimento, energia, scambi materiali e culturali; ha stimolato esplorazioni,
emozioni, architetture ed espressioni artistiche e letterarie ma, per il futuro, richiede
maggiori attenzioni e senso di responsabilità. La presenza dell'acqua sulla terra è essenziale
per lo sviluppo e il sostentamento della vita.
L'acqua è importante perché è alla base di tutte le forme di vita che conosciamo e senza
questa preziosa risorsa non avrebbe nemmeno avuto origine la Terra.
La stessa vita quotidiana e lo svolgimento delle azioni più semplici richiede l'utilizzo di
questa risorsa; basti pensare all'uso che se ne fa nel campo dell'agricoltura e in quello
dell'industria.
L'uomo ha riconosciuto l'importanza dell'acqua sin dai tempi più antichi in cui ha iniziato ad
attribuirle un grande valore simbolico che si può verificare anche nelle usanze delle
principali religioni.
L’acqua, oltre ai suoi significati filosofici, religiosi o scientifici è l’elemento che permette
all’uomo di soddisfare uno dei suoi bisogni primari, la sete appunto.
Questo aspetto è stato ormai dimenticato nei paesi ricchi e industrializzati del Mondo dove
non esiste il problema della sete e la disponibilità di acqua potabile è così scontata che ci si
dimentica persino della sua enorme importanza, accorgendosi di lei e della sua utilità solo
quando, per un banalissimo guasto alla rete idrica della nostra città, viene a mancare per
qualche ora. Questo fa capire perché l’acqua assume significati completamente diversi a
seconda della realtà e del contesto in cui la inseriamo.
Infatti, per esempio, il ricco imprenditore europeo che possiede la più grande industria di
acqua minerale , penserà sicuramente all’acqua come alla fonte del suo guadagno e della
sua ricchezza, la quale gli permette di avere la comodità di fare una calda e riposante doccia
ogni sera a casa sua; al contrario, per una donna che vive in Africa l’acqua rappresenta il
lungo e faticoso percorso che è costretta a fare a piedi, ogni giorno, per raggiungere un
lontanissimo pozzo, unica fonte dalla quale è possibile ricavare una misera quantità d’acqua
che servirà a malapena a dissetare lei e la sua prole.
Questo scenario fa letteralmente rabbrividire, ed è l’immagine di una gravissima situazione
mondiale che vede innanzitutto un divario sempre più significativo tra Nord e Sud del
Mondo. Infatti i Paesi in Via di Sviluppo sono afflitti sempre più dal dramma della scarsità di
acqua potabile con derivanti condizioni sanitarie e sociali disastrate. Inoltre esiste un altro
problema molto pericoloso per il futuro del Globo: lo spreco di acqua. L’eccessiva
disponibilità di questa risorsa nei paesi ricchi e industrializzati comporta spesso sprechi
quotidiani, che rispecchiano, d'altronde, un elevato spreco di acqua pulita anche in
situazioni ben più significative, ad esempio nell’ambito dei settori agricoli e industriali del
Nord.
Questo fa naturalmente riflettere in primo luogo sul livello di inquinamento dell’acqua, che
cresce vertiginosamente a causa degli effluenti urbani e industriali. Inoltre esiste una grossa
difficoltà nel purificare le acque contaminate, soprattutto nei paesi meno urbanizzati, in cui
raramente esistono impianti idrici almeno minimamente funzionanti.
Dunque quando il segretario generale dell’associazione ONU parla de “l’acqua sicura come
diritto basilare” purtroppo si riferisce solo ad un’utopia, ad una situazione che non è ancora
presente sulla Terra dal momento che l’80% delle risorse di acqua nel mondo sono destinate
al consumo di un ristretto numero di persone, benestante e fortunato, che rappresenta solo
il 20% della popolazione terrestre. Inoltre vi è un altro aspetto fondamentale da non
dimenticare: il fatto che acqua e cambiamenti climatici siano strettamente collegati. Le
elevate emissioni di gas ha portato all’effetto serra favorendo alterazioni della temperatura
e del pH dell’acqua negli oceani così come nei laghi e nei fiumi. Tutto ciò sta sconvolgendo
fauna e flora marina o lacustre ma anche il clima e l’intero ecosistema della Terra, con
ripercussioni non solo ecologiche e climatiche ma anche economiche e sanitarie sempre più
preoccupanti. L’aumento della temperatura degli oceani sta favorendo la migrazione di
specie marine che amano le acque fredde sempre più a nord, la barriera corallina in alcune
aeree sta morendo, la flora oceanica e lacustre muta o muore e non solo. Le inondazioni e le
tempeste si muovono in zone che non erano mai state toccate da questi fenomeni, così
come l’aumento delle temperature favorisce periodi di siccità in zone una volta temperate
tra cui il Mediterraneo e l’Italia.    È fondamentale quindi comprendere che l’acqua è
coinvolta in prima linea nel meccanismo che alimenta i cambiamenti climatici. Un
meccanismo che negli anni è stato in grado di entrare nel ciclo dell’acqua, alterarlo e
trasformarlo in un’arma che alimenta gli sconvolgimenti climatici che osserviamo ogni
giorno nell’intero ecosistema terrestre e che nel tempo sta portando proprio alla riduzione
delle riserve idriche.
Questa situazione necessita di soluzioni a livello mondiale, rapide ed intelligenti. Credo che
un primo passo verso un miglioramento debba essere intrapreso dalle popolazioni dei paesi
più ricchi. Bisogna avviare una importante attività di sensibilizzazione affinché la società
prenda finalmente coscienza del grave problema in modo serio, imparando ad utilizzare
questa preziosissima risorsa di vita con doverosi attenzione e gratitudine.
A questo proposito anche le autorità competenti dovranno impegnarsi nella ricerca di una
migliore gestione delle fonti di acqua, una gestione più responsabile e cosciente del rischio
che sta correndo il Globo, possibilmente non finalizzata unicamente ad un guadagno
economico ma anche dall’importante e ben più gratificante “profitto” umano.

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