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IL TELEGRAMMA

Di Aldo Nicolaj

Modes ssima camera d'a o. Laura, bella, davan a un tavolo, su cui è posata una valigia.
Accanto, l'armadio aperto e semivuoto. Laura è nervosa e controlla con nuamente la sveglia,
posata sul comodino.

(guarda l’ora) Le qua ro meno ven . Oramai posso stare tranquilla! Ho avuto pazienza e sono
stata premiata. Del resto, perché non dovrei avere un po' di fortuna? Ce l'hanno tante che non
sanno stare in scena… Io per lo meno sono un’a rice, un'a rice seria e preparata. Eppure…13
mesi senza una scri ura. In teatro sono tu circoli chiusi: o fai parte di un giro o fai la fame.
Basta vedere chi hanno scri urato quest'anno le compagnie importan : una sporcizia. Ecco
perché una professionista seria come me, resta tagliata fuori. In un altro paese, a quest'ora
avrei già un nome grosso così! Ah se ieri sera non fossi entrata in quel bar del centro per un
cappuccino, Giacomo non lo avrei incontrato… Non pensavo nemmeno che, rivedendomi, ora
che è diventato un produ ore importante, mi avrebbe riconosciuta e invece mi spiega che sta
per iniziare un lm in Francia e che sarebbe perfe o per me… cosi decide di parlarne subito col
regista, e se entro le qua ro di oggi, non ricevo un telegramma di contrordine… È fa a!
(guarda l'ora) Le qua ro meno dieci! Era logico che dovessi sfondare anch’io!
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