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1957 —> Belgio; Germania ; Italia; Francia; Paesi Bassi; Lussemburgo = promotori

1973 —> Regno Unito; Irlanda; Danimarca;

1981 —> Grecia; Spagna; Portogallo;

1995 —> Austria; Finlandia; Svezia;

2004 —> Cipro; Estonia; Lettonia; Lituania; Polonia; Malta; Repubblica Ceca; Slovenia;

Slovacchia; Ungheria;

2007 —> Bulgaria; Romania;

2013 —> Croazia.

IL QUADRO ISTITUZIONALE

1. PROFILI INTRODUTTIVI

Art 13 TUE par 1 —> L'Unione dispone di un quadro istituzionale che mira a promuoverne i
valori, perseguirne gli obiettivi, servire i suoi interessi, quelli dei suoi cittadini e quelli degli
Stati membri, garantire la coerenza, l'efficacia e la continuità delle sue politiche e delle sue
azioni.

Le istituzioni dell’Unione sono:

- Parlamento Europeo

- Commissione

- Consiglio

- Consiglio Europeo

- Corte dei conti

- Corte di Giustizia

- BCE

* nota
Il termine “istituzioni” fin dalle origini risulta essere riservata alle sole elencate nell’art 13 Tue.
Con il tempo tale denominazione si è allargata.
Ogni istituzione ha il potere di auto-organizzarsi, di una propria autonomia sul piano finanziario e
della gestione del personale.
La Corte di Giustizia ha ritenuto nel corso del tempo che era necessario includere alle “istituzioni”
tutti quegli organi, dalle stesse istituzioni o in applicazione di essi istituto, che avessero il compito
di contribuire alla realizzazione degli scopi dell’Unione, quando ciò serviva per assicurare meglio la
tutela dei diritti dei terzi.
Ad esempio la BEI.

• I CARATTERISTICA DEL QUADRO ISTITUZIONALE:

Le istituzione nella componente intergovernativa sono il Consiglio e il Consiglio Europeo.

I componenti che le costituiscono sono quasi tutti nominati dai governi degli Stati Membri, in
quanto tali o in quanto membri del Cons.E o del Cons.

VS.

Le altre istituzioni si caratterizzano per una composizione del tutto indipendente dagli Stati
membri, in quanto i loro membri non rappresentano il governo del paese di appartenenza ma
fanno parte dell’organo a TITOLO PERSONALE. —> hanno però composizioni del tutto diverse tra
loro.

Affianca alla Commissione e alla Corte di GIustizia, organi del tutto indipendenti, altri organi che
possano esprimere interessi e istanze nazionali diverse da quelle governative.

Affianco il Parlamento europea vi sono ad esempio il Comitato delle Regioni e il Comitato


economico e sociale *

N.B —> per quanto riguarda questi organi, oltre al compito di rappresentanza in prima persona
degli interessi e delle istanze all’interno dell’Unione, non mediata attraverso gli organi governativi
di ciascuno stato membro, hanno inoltre il compito di contribuire efficacemente al funzionamento
del sistema.

Ad esempio la BCE -> compito : funzione di governo della moneta all’intento dell’unione
economica e monetaria, esercitata in modo del tutto indipendente dalle istituzioni politiche.

Queste istituzioni contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell’Unione, cioè al processo di


integrazione europea

• II CARATTERISTICA :

Art 13 par 2 —> Ciascuna istituzione agisce nei limiti delle attribuzioni che le sono conferite dai
trattati, secondo le procedure, condizioni e finalità da essi previste. Le istituzioni attuano tra loro
una leale cooperazione.

L’equilibrio Istituzionale —> è una garanzia fondamentale non solo per le istituzioni, ma anche per
i soggetti dell’Ue ( S.M e cittadini) .

2 principi su cui le istituzioni devono basarsi:

1. principio di attribuzioni delle competenze —> art 5 TUE.

La Corte ha affermato che “il Trattato CE ha istaurato un sistema di ripartizione delle competenze
fra le varie istituzioni secondo il quale ciascuno svolge una propria specifica funzione e nella
realizzazione dei compiti attribuiti. “

L’equilibrio istituzionale comporta che ogni istituzione svolga le proprie competenze nel rispetto di
quelle delle altre istituzioni.

Tale equilibrio si ritiene violato :

- sia quando un’istituzione affidi l’esercizio delle proprie prerogative ad altri, delegando poteri

- sia quando essa voglia invece estendere le proprie attribuzioni a discapito di quelle spettanti
alle altre istituzioni.

2. principio di leale cooperazione —> art 4 TUE par 3 “ In virtù del principio di leale
cooperazione, l’Unione e gli Stati membri si rispettano e si assistono reciprocamente
nell'adempimento dei compiti derivanti dai trattati.

Gli Stati membri adottano ogni misura di carattere generale o particolare atta ad assicurare
l'esecuzione degli obblighi derivanti dai trattati o conseguenti agli atti delle istituzioni dell'Unione.

Gli Stati membri facilitano all'Unione l'adempimento dei suoi compiti e si astengono da qualsiasi
misura che rischi di mettere in pericolo la realizzazione degli obiettivi dell’Unione.”

= autorizza alle istituzioni la messa in atto di procedure che permettono di assicurare il buon
svolgimento del processo decisionale —> attrav. un parere

2. IL SISTEMA ISTITUZIONALE DELL’UNIONE E I PARLAMENTI NAZIONALI

Con il trattato di Lisbona le istituzioni più propriamente politiche sono tenute a confrontarsi con i
Parlamenti nazionali di ciascuno Stato Membro.

Art 12 TUE —> I parlamenti nazionali contribuiscono attivamente al buon funzionamento


dell’Unione:

A. venendo informati dalle istituzioni dell'Unione e ricevendo i progetti di atti legislativi


dell'Unione in conformità del protocollo sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'Unione europea;

B. vigilando sul rispetto del principio di sussidiarietà secondo le procedure previste dal protocollo
sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità;

C. partecipando, nell'ambito dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, ai meccanismi di


valutazione ai fini dell'attuazione delle politiche dell'Unione in tale settore, in conformità
dell'articolo 70 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ed essendo associati al
controllo politico di Europol e alla valutazione delle attività di Eurojust, in conformità degli
articoli 88 e 85 di detto trattato;

D. partecipando alle procedure di revisione dei trattati in conformità dell'articolo 48 del presente
trattato;

E. venendo informati delle domande di adesione all'Unione in conformità dell'articolo 49 del pre
sente trattato;

F. partecipando alla cooperazione interparlamentare tra parlamenti nazionali e con il Parlamento


europeo in conformità del protocollo sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'Unione europea.

QUINDI —> Con il trattato di Lisbona i parlamenti nazionali sono chiamati a esprimere, se del
caso, proprie posizioni autonome e potenzialmente contrastanti con quelle dei rispettivi esecutivi,
dando vita, di conseguenza, a un loro controllo politico diretto su aspetti del funzionamento
dell’Unione.

* nota
Eccezione per la PESC, nella quale svolgono un ruolo incisivo il Consiglio europeo e il Consiglio,
mentre hanno ruolo marginale il P.E ( dà una generica consultazione all’Alto Rappresentante; la
Commissione (deve appoggiare le proposte formulate dal’Alto rappresentate) ; la Corte di Giustizia
( esercita la sua competenza indirettamente sulla PESC).

* nota
Istituzioni politiche :
- PE
- C.E
- Consiglio
- Commissione
ciascuna di esse partecipa al processo decisionale dell’Unione e orientano la vita e gli indirizzi
politici dell’Unione.

IL CONSIGLIO EUROPEO

Con il trattato di Lisbona, il Consiglio Europeo

è diventata un’istituzione dell’Unione europea.

ART 15 TUE par 2—> “ Il Consiglio Europeo riunisce i capi di Stato e di Governo degli Stati
membri, dal suo presidente e dal presidente della Commissione. L'alto rappresentante dell'Unione
per gli affari esteri e la politica di sicurezza partecipa ai lavori. ”

Per composizione e struttura, esso è l’istituzione di carattere più propriamente politica tra le
istituzioni dell’Unione europea.

* i capi di stato e di governo —> dipende dagli ordinamento di ogni stato membro.

FUNZIONI:

Infatti l’art 15 TUE par.1 attribuisce al C.E una generale competenza di indirizzo politico —> “ Il
Consiglio europeo dà all'Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e ne definisce gli
orientamenti e le priorità politiche generali. Non esercita funzioni legislative. “ non regolate dai
Trattati.

Regolati dai Trattati sono invece compiti più specifici sempre di natura politica:

1. spettano al C.E le decisioni “istituzionali” di maggiore sensibilità politica per la vita


dell’Unione :

- propone e nomina le cariche più rilevanti non affidate direttamente alla competenza degli stati
membri

- è lui che decide gli aspetti importanti della composizione e del funzionamento di altre istituzioni

- è lui che ha la responsabilità principale in materia di revisione dei trattati o di modifica di talune
disposizioni.

- è lui che prende decisioni di rilievo politico sulla membership dell’ue.

Inoltre —>

- nomina il suo presidente

- propone al PE il presidente della Commissione

- nomina la Commissione nella sua interezza

- nomina e revoca l’Alto rappresentante per gli affari esteri e apolitica di sicurezza

- nomina il Comitato esecutivo della BCE

- e spetta decidere la ripartizione dei seggi al PE

- ha la competenza decisionale sulla formazione in cui si riunisce il Consiglio

- ha un ruolo incisivo sulle procedure di revisione.

Benché l’art 15 esclude funzioni legislative al C.E, alcuni suoi interventi non sono però privi di
impatto sulla funzione legislativa:

2. spetta al C.E definire gli orientamenti strategici della programmazione legislativa dell’Unione

nel settore dello spazio di libertà, sicurezza, e giustizia.

3. In alcuni casi il C.E ha il compito di trovare tra gli stati membri un accordo necessario a

sbloccare una decisione del consiglio. In altri casi, di mediare direttamente tra il consiglio,

prima che adotti l’atto a magg. qualificata, e la posizione di minorità dello S.M. ( cooperazione

rafforzata).

4. il C.E tende a svolgere un ruolo di arbitraggio politico per discutere direttamente sui dossier

legislativi indipendentemente dall’esistenza o meno di un contrasto su di essi in seno al Cons.

Lo fa assumendo direttamente l’iniziativa politica su questi dossier.

= tutti gli interventi del C.E hanno valore essenzialmente politico.

Art 15 TUE par. 3 —> “ Il Consiglio europeo si riunisce a Bruxelles due volte a semestre su
convocazione del presidente. Se l'ordine del giorno lo richiede, i membri del Consiglio europeo
possono decidere di farsi assistere ciascuno da un ministro ( necessariamente un ministro degli
esteri) e, per quanto riguarda il presidente della Commissione, da un membro della Commissione.
Se la situazione lo richiede, il presidente convoca una riunione straordinaria del Consiglio
europeo.”

Art 15 TUE par. 4 —> “ Il Consiglio europeo si pronuncia per consenso, salvo nei casi in cui i
trattati dispongano diversamente.”

PRIMA —> in sintonia con il carattere strettamente politico delle sue deliberazioni, queste
venivano prese esclusivamente attraverso il consenso : la decisione era considerata raggiunta,
senza una esercizio formale di diritto al voto, quando il Presidente constava dall’andamento della
discussione che non vi erano obiezioni da parte di nessun componente del C.E, compreso il
presidente della commissione.

AD OGGI —> la regola base è comunque il consenso. Ma i trattati prevedono che in alcune
circostanze il C.E possa adottare delibere con:

- maggioranza qualificata -> basata sul peso demografico di ciascuno degli Stati membri.

- maggioranza assoluta -> basata sulla metà più uno dei suoi membri. Si applica per le delibere
riguardanti regolamenti interni o questioni di procedura.

- all’unanimità -> che si forma, però, anche in presenza di dell’astensione di uno o più membri
del consiglio europeo —> art 235 TFUE prevede che il presidente e il presidente ella
commissione possono astenersi al voto qualora il C.E deliberi mediante votazione.

In passato -> no era previsto nessun atto specifico per il Consiglio Europeo. La determinazione da
esso assunte erano contenute in “ conclusioni della presidenza” che il C.E adottava alla fine dei
suoi lavori.

Oggi —> uno specifico atto utilizzato dal C.E è la decisione, al fine di darle un particolare rilievo
politico o un particolare valore che le si voleva riconoscere nei confronti degli stati membri. Tale
strumenti è stato imposto dai Trattai tutte le volte in cui il C.E è chiamato a prendere delibere
formali in adempimento di una specifica disposizione di questi.

• Le decisioni ( le quali producono effetti nei confronti di terzi e possono anche essere impugnate
dinnanzi la C.d.G ) vengono prese di comune accordo o, dove previsto dai trattati, all’unanimità,
a maggioranza qualificata o semplice.

• Le conclusioni dei lavori del Consiglio europeo sono pubblicate in seguito a ogni riunione
( anche se difficilmente producono effetti).

Il PRESIDENTE —> art 15 par. 5 —> “Il Consiglio europeo elegge il presidente a maggioranza
qualificata per un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una volta. In caso di impedimento o
colpa grave, il Consiglio europeo può porre fine al mandato secondo la medesima procedura.”

( precedentemente la presidenza del C.E veniva assicurata da un capo di stato o capo di governo,
cui spettava per rotazione la presidenza del C.E. )

Art 15 par. 6 —> Il presidente del Consiglio europeo:

a) presiede e anima i lavori del Consiglio europeo;

b) assicura la preparazione e la continuità dei lavori del Consiglio europeo, in cooperazione con il
presidente della Commissione e in base ai lavori del Consiglio «Affari generali»;

c) si adopera per facilitare la coesione e il consenso in seno al Consiglio europeo;

d) presenta al Parlamento europeo una relazione dopo ciascuna delle riunioni del Consiglio
europeo.

e) Il presidente del Consiglio europeo assicura, al suo livello e in tale veste, la rappresentanza
esterna dell'Unione per le materie relative alla politica estera e di sicurezza comune, fatte salve le
attribuzioni dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

La nomina del presidente è incompatibile con un mandato nazionale —> infatti qualora venga
scelto tra gli stessi membri del C.E ( capi di stato o di governo) deve dimettersi dal ruolo
nazionale.

Questo non esclude che il presidente possa essere lo stesso presidente della Commissione,
senza che questo sia obbligato a lasciare l’incarico ricoperto.

IL CONSIGLIO dell’Unione Europea


Rappresenta il centro di gravità dell’equilibrio istituzionale dell’UE

E’ l’organo decisione dell’UE.

Art 16 TUE par.1 : Si potrebbe dire che esso concentra una serie di attribuzioni e funzioni che lo
caratterizzano come titolare al tempo stesso del poter legislativo e del potere esecutivo.

1. “Il Consiglio esercita, congiuntamente al Parlamento europeo, la funzione legislativa e la fun-


zione di bilancio.

2. Esercita funzioni di definizione delle politiche e di coordinamento alle condizioni stabilite nei
trattati.” —> assicura il coordinamento delle politiche economiche generali degli Stati
Membri.

3. In collegamento al C.E di cui prepara i lavori, ha il compito di fornire all’Unione gli indirizzi
politici e definirne gli orientamenti

4. spettano al Consiglio le decisioni istituzionali non spettanti al C.E

5. ha funzione di conclusione degli accordi internazionali e la gestione della politica estera


comune, costituendosi come l’effettivo titolare del potere estero.

Da chi è composto??

Art 16 par. 2 —> “ Il Consiglio è composto da un rappresentante di ciascuno Stato membro a


livello ministeriale, abilitato a impegnare il governo dello Stato membro che rappresenta e ad
esercitare il diritto di voto.” .

** vengono scelti da ogni Stati membri.


es. in Italia scelgono a quale ministro attribuire la rappresentanza nel Consiglio.

nota
*Tale ampia formulazione consente una maggiore flessibilità, e dunque una maggiore
discrezionalità da parte degli Stati, rispetto alla previsione della necessaria partecipazione di un
ministro: ordinamenti federali come quello tedesco, infatti, nelle materie di competenza dei singoli
Länder, non hanno un unico ministro, ma un ministro per ogni Land, e la previsione della
partecipazione di un "ministro" creerebbe difficoltà di individuazione.

Dove si riunisce??

Il Consiglio, che si riunisce di regola a Bruxelles dove ha sede il segretario, vede modificarsi la sua
composizione di volta in volta a seconda degli argomenti all’ordine del giorno omogenei per
materia delle sue riunioni . Si hanno così sessioni del Consiglio composte dai ministri
dell’agricoltura, dei trasporti ecc…

La sede ordinaria dei lavori del Consiglio è Bruxelles, ma questo si riunisce a Lussemburgo nei
mesi di Aprile, Giugno e Ottobre per espressa previsione del suo regolamento.

E’ previsto che in circostanze eccezionali e per ragioni debitamente motivate, il Consiglio,


deliberando all’unanimità, posa decidere che una sessione si tenga in un altro luogo.

Art 16 par 8 —> “Il Consiglio si riunisce in seduta pubblica quando delibera e vota su un progetto
di atto legislativo. A tal fine, ciascuna sessione del Consiglio è suddivisa in due parti dedicate,
rispettiva mente, alle deliberazioni su atti legislativi dell'Unione e alle attività non legislative.”

FORMAZIONE ORIZZONTALE

Art 16 par.6 —> “ Il Consiglio si riunisce in varie formazioni, il cui elenco è adottato
conformemente all'arti colo 236 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.”

• Consiglio Affari generali

• Consiglio Affari esteri (presieduto dall'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e
la politica di sicurezza)

• Affari economici e finanziari (Consiglio Ecofin)

• Consiglio Agricoltura e Pesca

• Consiglio Giustizia e Affari interni

• Occupazione, politica sociale, salute e consumatori

• Consiglio Competitività

• Trasporti, telecomunicazioni ed energia

• Consiglio Ambiente

• Consiglio istruzione, gioventù, cultura e sport

“ Il Consiglio «Affari generali» assicura la coerenza dei lavori delle varie formazioni del Consiglio.
Esso prepara le riunioni del Consiglio europeo e ne assicura il seguito in collegamento con il
presidente del Consiglio europeo e la Commissione.”

—> si occupa della preparazione del bilancio dell'Unione europea, degli allargamenti della UE e
delle questioni di carattere istituzionale o amministrativo. Esso si occupa inoltre di tutte le
questioni che toccano più di un ambito di attività dell'Unione europea e assicura un
coordinamento tra le politiche gestite dalle altre formazioni del Consiglio.

“ Il Consiglio «Affari esteri» elabora l'azione esterna dell'Unione secondo le linee strategiche
definite dal Consiglio europeo e assicura la coerenza dell'azione dell’Unione.”

Le 10 formazioni in cui il Consiglio si riunisce vengono decise dal C.E a maggioranza qualificata,
salvo per le formazioni degli affari generali e affari esteri che vengono direttamente previste dai
Trattati.

N.B —> le diverse formazioni del Consiglio non stanno a significare che si è in presenza di organi
differenti, ma semplicemente di composizione. Rimane ferma l’univocità del Consiglio in quanto
istituzione.

* Eccezione -> l’Eurogruppo, composto da ministri delle finanze dei 19 Stati membri che
adottano l'euro, ossia la cosiddetta eurozona. Si tratta di una riunione informale che si svolge
alla vigilia di un Consiglio dei ministri dell'Economia e delle finanze (Ecofin) e che permette di
discutere, con la partecipazione della BCE e della Commissione, di questioni economico-
finanziarie legate all'Unione economica e monetaria dell'Unione europea.

FORMAZIONE VERTICALE
= destinata a facilitare lo svolgimento dei suoi lavori:

1. GRUPPI DI LAVORO —> specializzati per materia e composti da funzionari degli Stati membri,
ai quali è affidato l’esame tecnico dei singoli dossier

2. COREPER = Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati Membri a Bruxelles —> si
occupano della preparazione delle delibere del Consiglio. -> Art 16 par. 7
3. Successivamente spetta al Consiglio, a livello ministeriale, in una delle sue diverse formazioni,
prendere la deliberazione finale.

* Il COREPER —> Art 240 TFUE : Un comitato costituito dai rappresentanti permanenti dei
governi degli Stati membri è responsabile della preparazione dei lavori del Consiglio e
dell'esecuzione dei compiti che quest'ultimo gli assegna. Il comitato può adottare decisioni di
procedura nei casi previsti dal regolamento interno del Consiglio.

Pur essendo un organo unico, per il troppo carico di lavoro ( che lo costringono a riunirsi ogni
settimana per più giorni) è diviso in due formazioni:

COREPER II —> Affari generali; affari esteri; giustizia e affari interni; affari economici e finanziari.

COREPER I —> le restante sei formazioni

= permette di assicurare la coerenza generale dei lavori e delle decisioni del Consiglio.

LA PRESIDENZA:

a) Per il Consiglio Affari Generali :

Il Consiglio è presieduto a turno dagli Stati Membri, secondo un sistema di rotazione,


disciplinata da una decisione de consiglio europeo a maggioranza qualificata.

Si prevede una presidenza per gruppi di 3 Stati che, salgo diverso accordo, se ne ripartiscono
l’esercizio per 18 mesi, all’interno dei quali:

- Stato A ha la presidenza per un periodo di 6 mesi, con l’assistenza di Stato B e Stato C, sulla
base di un programma comune. —> a rotazione.

Il sistema di rotazione ove comprese un gruppo di 3 stati, tiene conto della diversità degli stati
membri e degli equilibri geografici dell’unione —> sistema a rotazione paritaria.

b) Per il Consiglio Affari Esteri :

La novità è che qui la presidenza è affidata all’Alto Rappresentante della politica estera.

Art 240 par. 2 —> Il Consiglio è assistito dal segretariato generale, sotto la responsabilità di un
segretario generale nominato dal Consiglio

VOTAZIONE :
A differenza della maggioranza semplice e dell’unanimità, nell’ambito delle quali il voto di
ciascuno Stato ha un peso identico, la maggioranza qualificata si fonda, tanto nel caso del
Consiglio europeo, che del Consiglio, su un sistema che tiene conto della diversa “grandezza”
degli Stati Membri.

1. MAGGIORANZA SEMPLICE —> art 240 TFUE: Il Consiglio delibera a maggioranza semplice in
merito alle questioni procedurali e per l'adozione del suo regolamento interno.

2. UNANIMITA’ —> l’applicazione di questo regola è venuta sempre meno nel corso del tempo
per l’aumento degli Stati Membri nell’UE. Si adotta l’unanimità per le sole decisioni
politicamente più sensibili e per l’intero settore della PESC. Le astensioni dei membri presenti
o rappresentati non ostano all'adozione delle deliberazioni del Consiglio per le quali è richiesta
l’unanimità ( art 238 TFUE ) , ma ciò non esclude che l’atto venga comunque adottato anche
nello Stato astenuto. Ad eccezione nell’ambito della PESC quando uno Stato membro si
astiene presentando anche una dichiarazione formale, nella quale esplicita la volontà di non
volere essere vincolato dalla decisone del Consiglio, per cui quando l’atto verrà comunque
adottato dal Consiglio, questo non produrrà effetti nello Stato astenuto. ( = astensione
costruttiva). Inoltre quando tale astensione costruttiva sia applicata da almeno 1/3 dei membri
del Consiglio che totalizzano almeno 1/3 della popolazione dell’Unione, l’atto non verrà
adottato.

3. MAGGIORANZA QUALIFICATA : sulla base del peso demografico degli Stati membri.

Prima del Trattato di Lisbona la modalità di voto si basava su un c.d. sistema di voto ponderato.
Ogni Stato membro disponeva di un certo numero di voti in base al suo peso economico e
demografico, combinato con delle regole di equilibrio politico.

Una decisione veniva adottata soltanto se una certa soglia di voto era raggiunta da una
maggioranza di Stati membri.

Con il trattato di Nizza —> tale numero oscillava tra un max di 29 voti (assegnati ai grandi Stati:
Italia, Francia, Germania e Regno Unito) e un min. di 3 voti( per Malta). Il totale di voti tra tutti gli
Stati erano 352, ma la maggioranza qualificata si riteneva raggiunta già con 260 voti favorevoli.
Inoltre il Consiglio e il C.E potevano chiedere se questi voti rappresentassero il 62% della
popolazione totale dell’Unione.

Con il trattato di Lisbona semplifica il sistema per migliorarne l’efficacia: elimina la ponderazione
dei voti e introduce un sistema a doppia maggioranza per l’adozione delle decisioni.

Art 16 par. 4 TUE —> A decorrere dal 1 novembre 2014, per maggioranza qualificata si intende
almeno il 55% dei membri del Consiglio, con un minimo di 15 Stati Membri, che totalizzino
almeno il 65% della popolazione dell’Unione.
La minoranza di blocco deve comprendere almeno quattro membri del Consiglio ( o del C.E) che
rappresentino più del 35% della popolazione dell’UE. In caso contrario la maggioranza qualificata
si considera raggiunta anche se quelle soglie non sono rispettate.

*** Il sistema dei voti del Trattato di Nizza poteva essere utilizzato ancora, su richiesta di uno Stato
membro, fino al 31 marzo 2017.

IN DEROGA —> quando il Consiglio non delibera su proposta della Commissione o dell'alto
rappresentante del l'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, per maggioranza
qualificata si intende almeno il 72 % dei membri del Consiglio rappresentanti Stati membri che
totalizzino almeno il 65% della popolazione dell’Unione.

* Fortemente incisivo è stato il "Compromesso di Lussemburgo” —> nel 1966 i governi degli stati
membri, senza formalizzare un vero e proprio atto, hanno provveduto ad un rinvio della
maggioranza qualificata da parte del Consiglio quando uno Stato membro invocasse il
pregiudizio di “propri interessi importanti” -> come un diritto di veto, tale compromesso ha
impedito per lungo tempo che si applicasse la maggioranza qualificata anche nei casi in cui
essa era formalmente prevista dai Trattati.

Di fatto venne, dunque, mantenuto il voto all'unanimità ogni qual volta uno Stato membro

riteneva minacciato un proprio interesse vitale. —> questo portò ad una crisi per le decisioni da

adottare.

PARLAMENTO EUROPEO
è l’istituzione attraverso la quale si manifesta

il principio di democrazia.

Il PE è composto dai rappresentati dei cittadini degli Stati Membri eletti a suffragio universale e
diretto —> ART 10 TUE : I cittadini sono direttamente rappresentati, a livello dell'Unione, nel
Parlamento europeo.

Il popolo partecipa direttamente al processo decisionale dell’Unione tramite l’assemblea


rappresentativa, appunto il parlamento europeo.

Secondo la Corte di Giustizia, è proprio la partecipazione dell’Unione europea che garantisce la


valenza democratica di tale processo.

ART 14 TUE —> Il Parlamento europeo esercita, congiuntamente al Consiglio, la funzione


legislativa e la funzione di bilancio. Esercita funzioni di controllo politico e consultive alle
condizioni stabilite dai trattati. Elegge il presidente della Commissione.

Dunque -> funzioni del PE :

• FUNZIONE DECISIONALE :

1. Potere legislativo —> il PE riveste attualmente il ruolo di colegislatore

- Secondo la procedura legislativa ordinaria art 294 TFUE, il Parlamento si trova sullo stesso
piano del Consiglio. = funzione legislativa congiuntamente al Consiglio.

- Il Parlamento interviene sulle leggi adottate in base alla procedura legislativa speciale dando il
proprio parere (procedura di consultazione) o il suo consenso (procedura di approvazione).

2. Potere finanziario —> partecipa alla formazione e approvazione del bilancio dell’Unione
congiuntamente al Consiglio. —> votando il bilancio annuale, rendendolo esecutivo mediante
la firma del presidente del Parlamento, e controllando la sua implementazione.

3. Ruolo marginale nella PESC —> è previsto che l’Alto Rappresentante dell’Unione consulti
regolarmente il PE sui principali aspetti e sulle scelte fondamentali della politica estera e di
sicurezza comune e della politica di sicurezza e difesa comune e lo informa delle evoluzione di
tali politiche. -> l’Alto Rappresentante provvede poi affinché le opinioni del PE siano prese in
considerazione.

4. Potere di controllo politico —> è proprio per il carattere democratico - rappresentativo che i
trattati riservano al PE un ruolo di controllo politico verso le altre istituzioni.

—> assicurando il controllo politico sulla Commissione, sia attraverso la partecipazione alla
nomina dei suoi membri, sia partecipando potere di mozione di censura nei suoi confronti.

Inoltre il PE o suoi membri possono rivolgergli interrogazioni. Dal canto suo, la Commissione poi
presenta ogni anno al PE una relazione generale sull’attività dell’Unione e riguardo i settori di
attività.

—> assicurando un controllo politico ponendo interrogazione ( o raccomandazioni) anche nei


confronti del Consiglio e dell’Alto rappresentante ( * quest’ultimo è tenuto ad informare
regolarmente il PE)

Inoltre il C.E ha l’analogo obbligo di presentare al PE una relazione dopo ciascuna riunione.

Un potere PIU’ GENERALE di controllo politico è poi esercitato attraverso strumenti d’inchiesta e
del Mediatore europeo.

• Strumenti d’inchiesta —> consiste nella possibilità, d’ufficio o sulla base di petizioni rivoltegli
da uno o più cittadini o persone fisiche e giuridiche di uno Stato Membro, commissioni
d’inchiesta incaricati di esaminare denunce su infrazioni o di cattiva amministrazione
nell’applicazione del diritto dell’Unione.

• Mediatore europeo —> è un organo permanente nominato direttamente dallo stesso


Parlamento e competente ad esaminare, su richiesta, casi di cattiva amministrazione imputabili
a istituzioni o organi dell’Unione

ART 14 TUE par 2 —> Il Parlamento europeo è composto di rappresentanti dei cittadini
dell'Unione. Il loro numero non può essere superiore a 750, più il presidente. La rappresentanza
dei cittadini è garantita in modo degressivamente proporzionale, con una soglia minima di sei
membri per Stato membro. A nessuno Stato membro sono assegnati più di novantasei seggi.

* con la legislazione 2009-2014 , con l’entrata in vigore della Croazia, si è arrivati a 766.

* A seguito dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea avvenuta il 31 gennaio 2020, il
numero dei seggi è stato ridotto a 705 compreso il presidente.

RIPARTIZIONE DEI SEGGI:

Criterio : I membri sono ripartiti tra gli Stati membri:

- in base al diverso peso demografico di ciascuno Stato, nel senso che il numero dei
parlamentari spettanti a ciascun paese membro è direttamente commisurato alla popolazione
dello stesso. N.B —> non c’è un’identica proporzione tra i parlamentari europei eletti e la
rispettiva popolazione.

- la ripartizione dei seggi dovrebbe essere basata sul principio della «proporzionalità
decrescente».

—> soglia minima di 6 membri per Stato membro

—> soglia massima di 96 seggi

In altre parole, sulla base di questa depressiva proporzionalità —> agli stati membri con

popolazione più elevata sono assegnati più seggi —> rispetto agli stati membri di minori
dimensioni, ma sempre nei limiti delle soglie indicate. Con la conseguenza che un parlamentare
europeo di un paese più popolato rappresenta più cittadini rispetto al parlamentare europeo di un
paese meno popolato.

Nei nuovi Trattati la ripartizione dei seggi è lasciata al Consiglio europeo, da prendere
all’unanimità, su iniziativa del Parlamento europeo e con l'approvazione di quest'ultimo, una
decisione che stabilisce la composizione del Parlamento europeo, nel rispetto dei principio della
proporzionalità degressiva.

N.B —> non si basa sul principio di nazionalità —> infatti l’un dispone all’ART 20 TFUE : al
cittadino europeo —> il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo e alle
elezioni comunali nello Stato membro in cui risiedono, alle stesse condizioni dei cittadini di detto
Stato

ART 24 TUE par 3 -4 —> I membri del Parlamento europeo sono eletti a suffragio universale
diretto, libero e segreto, per un mandato di cinque anni.

Il Parlamento europeo elegge tra i suoi membri il presidente e l'ufficio di presidenza.

le elezioni europee si svolgono a suffragio universale diretto, sulla base di regole stabilite nell’Atto
del 1976 —> originariamente si era previsto una procedura elettorale uniforme, ma
nell’impossibilità di trovare un accordo si sono indicati solo alcuni principi elettorali tra loro. —> la
procedura elettorale è quindi disciplinata in ciascuno stato membro dalle disposizioni nazionali.

per i parlamentari :

INCOMPATIBILITÀ’ —> sia per il mandato di parlamenti nazionali, sia con la partecipazione ad un
governo nazionale, sia in un’altra istituzione dell’unione europea. —> possono aggiungersi
incompatibilità di origine nazionale disposte dal singolo stato membro.

IMMUNITÀ’ E PRIVILEGI —> essi non possono essere ricercati, detenuti o perseguiti a motivi di
voti o delle opinioni espresse nell’esercizio delle loro funzioni. Inoltre per la durata delle sessioni
del parlamento beneficiano nel territorio nazionale delle immunità riconosciute ai membri del
parlamento dello Stato di appartenenza.

DURATA —> è eletto per 5 anni ( come per la commissione ) e all’inizio di ogni legislatura si
provvede a nominare tra i suoi membri il Presidente e il Vicepresidente con una carica di due anni
e mezzo

ART 231 TFUE -> l’attività dei parlamentari si divide tra le commissioni parlamentari e la sessione
plenaria. Salvo contrarie disposizioni dei trattati, il Parlamento europeo delibera a maggioranza
dei suffragi espressi

SEDE —> i lavori si ripartiscono tra 1. Strasburgo —> 12 sedute plenarie; 2. Bruxelles —> dove si
tengono le riunioni delle commissioni e dei gruppi politici e alcune brevi sedute supplementari; 3.
Lussemburgo —> dove è il Segretario.

LA COMMISSIONE
è l’istituzione politica che svolge più competenze.

Si assumano alla Commissione più competenze che essa è chiamata ad esercitare rispetto a tutti
i settori di attività dell’Unione, con la sola eccezione della PESC —> LE FUNZIONI SPETTANO
ALL’ALTO RAPPRESENTANTE.

ART 17 TUE —> La Commissione promuove l'interesse generale dell'Unione e adotta le iniziative
appropriate a tal fine. Vigila sull'applicazione dei trattati e delle misure adottate dalle istituzioni in
virtù dei trattati. Vigila sull'applicazione del diritto dell'Unione sotto il controllo della Corte di
giustizia dell'Unione europea. Dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi.

Esercita funzioni di coordinamento, di esecuzione (**) e di gestione, alle condizioni stabilite dai
trattati. Assicura la rappresentanza esterna dell'Unione, fatta eccezione per la politica estera e di
sicurezza comune e per gli altri casi previsti dai trattati. Avvia il processo di programmazione
annuale e pluriennale dell'Unione per giungere ad accordi interistituzionali.

** la commissione esercita anche una funzione esecutiva, in quanto a tale commissione può
essere delegato un atto ( = atto di delega) e può dare esecuzione ad un atto esecutivo

—> vedi le procedure di delega e di esecuzione degli atti.

Dunque —> funzioni della Commissione sono:

1. FUNZIONE NORMATIVA —> si esprime nella partecipazione alla formazione degli atti del
Consiglio e del Parlamento europeo e nell’adozione di atti normativi propri.

2. FUNZIONE DI INIZIATIVA LEGISLATIVA —> i trattati riconoscono in VIA ESCLUSIVA alla


Commissione il potere di proporre l’iniziativa legislativa, e quindi l’avvio la procedimento di
adozione di un atto. Infatti il PE e il Consiglio non posso deliberare se non a partire da una
proposta della Commissione —-> anche se art 293 tfue consente al Consiglio di discostarsi
da una proposta della Commissione solo votando all’unanimità. Come il Parlamento europeo
e il Consiglio, i cittadini dell'UE possono anche invitare la Commissione a proporre leggi per
mezzo dell'iniziativa dei cittadini europei.* La Commissione può poi modificare in ogni
momento la proposta. —> ART 17 TUE par 2
3. FUNZIONE NORMATIVA DIRETTA —> anche se i trattati glielo attribuiscono in casi limitati,
in realtà la Commissione può adottare atti non legislativi, cioè atti di delegazione o di
esecuzione dal Consiglio o dal PE.

4. FUNZIONE FINANZIARIA —> Prepara i bilanci annuali da sottoporre all’approvazione del


Parlamento e del Consiglio.

5. Avvia il processo di programmazione annuale e pluriennale dell’Unione per giungere ad


accordi interistituzionali.

6. FUNZIONE DI ESECUZIONE DI DIRITTO —> sia sul piano dell’applicazione amministrativa


degli atti dell’Unione, sia sul piano di vigilanza rispetto alla corretta osservazione delle norme
dell’Unione da parte dei destinatari delle stesse. —> la Commissione esercita la funzione di
vigilanza

—> sia sanzionando i comportamenti contrari al diritto dell’Unione;

—> sia detenendo il potere dinanzi alla Cote uno Stato Membro inadempiente agli obblighi che gli
sono posti da quelle norme.

7. SPETTA LA RAPPRESENTANZA DELL’UNIONE sulla scena internazionale nei diversi


settori della PESC, per la negoziazione degli accordi con Stati terzi e per la gestione
successiva degli stessi.

Questa serie di vaste competenze finisce per dare alla Commissione una responsabilità
determinante nell’orientare l’azione legislativa dell’Unione. Sia grazie alla funzione di iniziativa
legislativa, che di vigilanza, la Commissione svolge inevitabilmente un ruolo di impulso e di
indirizzo dell’attività normativa di questa.

Inoltre esso è a sua volta un organo politico che, svolgendo compiti di iniziativa normativa,
gestione di politiche, di vigilanza di programmazione, si pone come motore del processo di
integrazione europea, il cui interesse generale è chiamato a rappresentare e garantire. —>
art 17 par 1

COMPOSIZIONE :

è composta da un gruppo di 27 commissari, da un cittadino di ciascuno Stato membro ,


compreso il presidente e i vicepresidenti , tra cui uno è necessariamente l’alto rappresentante
dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. —>

- 6 vicepresidenti, tra cui un primo vicepresidente, l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza e il vicepresidente della Commissione (AR/VP),

- 21 commissari ai quali sono stati assegnati altrettanti portafogli.

Sono membri a titolo personale dell’istituzione, e ai sensi dell’ART 17 TUE par 3 —> esercitano le
loro funzioni in piena indipendenza non sollecitando né accettando istruzioni da alcun governo,
istituzioni, organo o organismo. Essi si astengono da ogni atto incompatibile con le loro funzioni o
con l'esecuzione dei loro compiti.

Sono scelti in base:

- alla loro competenza generale

- al loro impegno europeo

- tra personalità che offrono tutte le garanzie di indipendenza.

Il mandato della Commissione è di cinque anni. —> così come per il parlamento europeo in
quanto era necessario poter stabilire un collegamento temporale, quindi politico tra le due
istituzioni.

ART 17 TUE par 5 —> A decorrere dal 1 novembre 2014, la Commissione è composta da un
numero di membri, compreso il presidente e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e
la politica di sicurezza, corrispondente ai due terzi del numero degli Stati membri, a meno che il
Consiglio europeo, deliberando all'unanimità, non decida di modificare tale numero.

I membri della Commissione sono scelti tra i cittadini degli Stati membri in base ad un sistema di
rotazione assolutamente paritaria tra gli Stati membri che consenta di riflettere la molteplicità
demografica e geografica degli Stati membri. Tale sistema è stabilito all'unanimità dal Consiglio
europeo conformemente all'articolo 244 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

LA PROCEDURA DI NOMINA :

In origine —> la procedura era identica per tutti i membri, tanto che il presidente era scelto tra
uno di questi; la nomina era di spettanza esclusiva dei governi degli Stati Membri che
procedevano sulla base di un accordo comune.

Ad oggi —> si è provveduto al :

- passaggio ad una procedura di nomina di carattere istituzionale, quindi non solo basata sulla
volontà degli Stati Membri

- la separazione e la differenziazione della procedura di nomina del Presidente da quella usata


per gli atri membri

- il ruolo sempre maggiore del PE

ART 17 TUE par. 7 : dopo l’elezione del PE

1. DESIGNAZIONE DEL PRESIDENTE: Il C.E propone a maggioranza qualificata—> al PE, che


deve “eleggerlo” a maggioranza assoluta. Laddove il PE non approvi la proposta del C.E,
questo deve ripresentare una proposta entro un mese.

2. INDIVIDUAZIONE DEGLI ALTRI MEMBRI : il Consiglio, su accordo del Presidente della


Commissione, adotterà l'elenco delle proposte presentate da ciascuno stato membro, sulla
base dei requisiti di competenza e indipendenza.

3. NOMINA EFFETTIVA : la Commissione nella sua ormai interezza è sottoposta all’approvazione


del PE e, se positiva, vengono nominati formalmente a maggioranza qualificata dal C.E.

POTERI DEL PRESIDENTE —> ART 17 TUE par 6


A. definisce gli orientamenti nel cui quadro la Commissione esercita i suoi compiti;

B. decide l'organizzazione interna della Commissione per assicurare la coerenza, l'efficacia e la


collegialità della sua azione; —> le competenze che spettano alla Commissione sono
strutturate e ripartite fra i membri dal presidente. Il presidente può modificare la ripartizione
delle competenze nel corso del mandato. I membri della Commissione esercitano le funzioni
loro attribuite dal presidente, sotto la sua autorità.

C. nomina i vicepresidenti, fatta eccezione per l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza, tra i membri della Commissione.

DIMISSIONI :

- per decesso
- per dimissioni volontarie —> in attesa di nuova sostituzione
- per dimissioni d’ufficio —> possono essere decise dalla Corte di Giustizia, su istanza del
Consiglio a maggioranza semplice o dalla stessa Commissione. RATIO —> quando un membro
non risponde più alle condizioni necessarie all’esercizio delle sue funzioni o abbia commesso
colpa grave —> dimissioni immediate

- per dimissione della Commissione nella sua interezza per una mozione di sfiducia del PE
—> ma in questo caso, a differenza id una dimissione individuale, questa rimane in carica fino
alla sua sostituzione.

La Commissione dispone di direzioni generali (dipartimenti) e servizi che hanno sede


principalmente a Bruxelles e a Lussemburgo.

L’ALTO RAPPRESENTANTE
ART 18 TUE —>  Il Consiglio europeo, deliberando a maggioranza qualificata con l'accordo del
presidente della Commissione, nomina l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la
politica di sicurezza. Il Consiglio europeo può porre fine al suo mandato mediante la medesima
procedura.

N.B —> * ma al tempo stesso la sua nomina viene approvata dal parlamento europeo in quanto
anche vicepresidente della commissione, prevista all’art 17 tue.

per un periodo di cinque anni.

PRIMA —> l’alto rappresentante era una stretta emanazione del consiglio ed esauriva le sue
funzioni nell’ambito della PESC limitandosi ad assistere il Consiglio nelle sue questioni rientranti in
tale settore, in particolare contribuendo alla formulazione, preparazione e attuazione delle
decisioni politiche e conducendo all’occorrenza, a nome del Consiglio e su richiesta della
presidenza, un dialogo politico con i terzi

OGGI —> l’Alto Rappresentante pur rimanendo strettamente collegato al Consiglio e al Consiglio
europeo da cui è nominato, è anche nominato nella Commissione come vicepresidente e diventa
responsabile per l’azione esterna dell’Unione. —> Nel 2009, il trattato di Lisbona ha esteso le
responsabilità dell’alto rappresentante e ha reso il titolare della carica un vicepresidente della
Commissione, in modo tale da consentire all’alto rappresentante di rappresentare al meglio l’UE e
i suoi obiettivi di politica estera.

ART 18 TUE par 2 —> L'alto rappresentante guida la politica estera e di sicurezza comune
dell'Unione. Contribuisce con le sue proposte all'elaborazione di detta politica e la attua in qualità
di mandatario del Consiglio. Egli agisce allo stesso modo per quanto riguarda la politica di
sicurezza e di difesa comune.

ART 18 TUE par 3 —> L’alto rappresentante presiede il Consiglio "Affari esteri".

ART 18 TUE  par 4 —> L’alto rappresentante è uno dei vicepresidenti della Commissione. Vigila
sulla coerenza dell'azione esterna dell'Unione. In seno alla Commissione, è incaricato delle
responsabilità che incombono a tale istituzione nel settore delle relazioni esterne e del
coordinamento degli altri aspetti dell'azione esterna dell'Unione. Nell'esercizio di queste
responsabilità in seno alla Commissione e limitatamente alle stesse, l'alto rappresentante è
soggetto alle procedure che regolano il funzionamento della Commissione, per quanto
compatibile con i paragrafi 2 e 3.

• Nell’esercizio delle sue funzioni, l’alto rappresentante è assistito dal servizio europeo per
l’azione esterna (SEAE). Il servizio lavora in collaborazione con i servizi diplomatici degli
Stati membri ed è composto da funzionari dei servizi competenti del segretariato generale
del Consiglio e della Com missione e da personale distaccato dai servizi diplomatici
nazionali. L'organizzazione e il funziona mento del servizio europeo per l'azione esterna
sono fissati da una decisione del Consiglio. Il Consiglio delibera su proposta dell'alto
rappresentante, previa consultazione del Parlamento europeo e previa approvazione della
Commissione.

IN CASO DI APPROVAZIONE DI UNA MOZIONE DI SFIDUCIA DAL PE —> l’alto rappresentante è


tenuto a dimettersi con gli altri commissari dalle funzioni che ricoprono all’interno della
Commissione, MA rimane in carica come Alto Rappresentante.

SE invece le dimissioni sono venute su richiesta del Presidente della Commissione, è previsto che
l’Alto Rappresentante si dimetta con delibera a maggioranza qualificata del Consiglio europeo.

LE ISTITUZIONI DI CONTROLLO
Accanto alle funzioni di vigilanza svolta dalla Commissione, il sistema dell’UE conosce altre fore
più specifico di CONTROLLO SUL FUNZIONAMENTO DELL’UE :

1. CORTE DI GIUSTIZIA —> CONTROLLO GIURSISDIZIONALE **

2. CORTE DEI CONTI —> duplice funzioni

- CONTROLLO CONTABILE —>

= è l’organo incaricato del controllo esterno sui conti dell’Unione, esamina infatti le entrate e le
spese effettuate dalle istituzioni, organi e organismi.

—> tutte quelle spese effettuate nell’attività dell’Unione, ad eccezione delle operazioni nel settore
militare e difesa.

ART 287 TFUE par 2. —> La Corte dei conti controlla la legittimità e la regolarità delle entrate e
delle spese ed accerta la sana gestione finanziaria. Nell'esercitare tale controllo, essa riferisce in
particolare su ogni caso di irregolarità.

Il controllo delle entrate si effettua in base agli accertamenti ed ai versamenti delle entrate
all'Unione.

Il controllo delle spese si effettua in base agli impegni ed ai pagamenti.

Tali controlli possono essere effettuati prima della chiusura dei conti dell'esercizio di bilancio
considerato.

* Essa assiste il Parlamento europeo e il Consiglio nell'esercizio della loro funzione di controllo
dell'esecuzione del bilancio.

COMPOSIZIONE :

è composto da un cittadino per ogni Stato Membro, benché nominato su proposta dello stesso
Stato, ne fa parte a titolo personale, essendo tenuto ad esercitare le sue funzioni in piena
indipendenza e nell’interesse generale dell’Unione.

Tali cittadini :

- devono però dalle istituzioni di controllo esterno dei propri paesi

- o essere dotati di determinate qualificazioni specifiche per la funzione da ricoprire.

NOMINA :

Nominati per 6 anni dal Consiglio, maggioranza qualificata —> previa consultazione del PE —>
sulla base delle proposte dello Stato Membro.

N.B —> il PE procede a una audizione dei singoli candidati sui quali esprime una valutazione di
rispondenza a taluni criteri che esso stesso ha automaticamente fissato. Il parere del PE rimane
tuttavia NON VINCOLATO per il Consiglio.

DIMISSIONI:

—> dimissioni volontarie

—> dimissioni per ufficio dalla Corte di Giustizia su richiesta della stessa Corte dei Conti per il
venir meno dei requisii. Il sostituito è nominato poi per il tempo rimanente del mandato.

PRESIDENTE :

La Corte ha sede a Lussemburgo e al suo interno viene nominato un Presidente che resta in
carica per tre anni, rinnovabile. —> adotta un proprio regolamento interno sottoposto
all'approvazione del Consiglio a maggioranza qualificata.

- FUNZIONE CONSULTIVA —>

—> pareri della Corte dei Conti

- su propria iniziativa

- o su richiesta delle altre istituzioni

Solo in due casi il parere è obbligatorio ( artt 322 325 tfue) e ciò comporta che, la mancanza del
parere obbligatorio (non vincolante ) rende illegittimo l’atto per la cui adozione sia prevista.

GLI ORGANISMI MONETARI E FINANZIARI


dotate di PERSONALITA’ GIURIDICA e di una PROPRIA AUTONOMIA, cosicché

la BCE -> svolgerà in maniera indipendente la sua funzione di governo della moneta,

e la BEI -> di agire in piena indipendenza sui mercati finanziari,

alla stregua di qualsiasi altra banca.

Dispongono entrambe di risorse e di un bilancio proprio,

nonché di loro organi decisionali a cui spetta

assicurarne l’amministrazione e la gestione.

N.B —> La personalità giuridica di cui si appropriano le due banche, non deve essere inteso che
hanno una soggettività separata da quella dell’Unione, ma piuttosto come una manifestazione
ulteriore della loro autonomia funzionale e organizzativa all’interno della struttura istituzionale di
questa.

LA BANCA CENTRALE DELL’UNIONE EUROPEA :


diventata un istituzione dell’Unione con il Trattato di Lisbona

ART 282 TFUE —> La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali costituiscono il
Sistema europeo di banche centrali (SEBC). La Banca centrale europea e le banche centrali
nazionali degli Stati membri la cui moneta è l'euro, che costituiscono l'Eurosistema, conducono la
politica monetaria dell'Unione.

Il SEBC è diretto dagli organi decisionali della Banca centrale europea.

PRINCIPALE OBIETTIVO-> mantenere la stabilità dei prezzi e di sostenere le politiche


economiche generali dell’Unione per contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione.

Le norme sulla composizione e sul funzionamento della BCE e della SEBC sono disciplinate
all’interi del protocollo n.4 e sullo statuto del SEBC e della BCE.

sede —> Francoforte

Formato da:

- CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA BCE —> è l’organo a cui spettano le definizione degli
indirizzi generali del SEBC e della politica monetaria dell’Unione e l’esercizio delle
funzioni consultive che il Trattato attribuisce alla Banca. Composto da -> 6 membri del
comitato esecutivo e i governatori delle banche centrali degli stati aderenti all’euro. Ogni
membro ha un voto e, salvo non sia disposto diversamente nei trattati, deliberano a
maggioranza semplice. —> dal 2015 dall’adesione della Lituania, non a tutti è previsto il diritto
al voto perchè è basato su un sistema di rotazione del diritto di voto da parte dei governatori
delle banche centrali.

- COMITATO ESECUTIVO —> è l’organo competente della gestione corrente ella banca e
l’attuazione degli indirizzi di politica monetaria decisi dal Consiglio direttivo. E’ un organo
permanente composto da: —> Presidente ( che è lo stesso del consiglio direttivo e della BCE);
Vicepresidente; 4 membri per un mandato di 8 anni —> nominati a maggioranza qualificata dal
C.E -> su previa raccomandazione del Consiglio -> previa consultazione per PE e del Consiglio
direttivo della BCE. Il comitato esecutivo delibera di regola a maggioranza semplice.

- CONSIGLIO GENERALE —> composto dal Presidente e dal vicepresidente della BCE e dai
governatori delle banche centrali di tutti gli Stati Membri, deputato ad essere l’istanza di
consultazione tra gli Stati aderenti all’euro e non all’euro, in particolare con riguardo ai tassi di
cambio tra questo e le monete degli altri stati membri.

Una serie di poteri della BCE :

- adottar atti normativi

- funzione di controllo sull’esercizio di competenze altrui, dovendo essere consultata per pareri,
seppur non vincolanti, su molte deliberazioni di spettanza del Consiglio

- un potere di iniziativa legislativa nei confronti del Consiglio

- datata anche di un potere sanzionatorio nei confronti di imprese che violino gli obblighi imposti
dai regolamenti e dalle decisioni da essa adottare.

LA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI

Il Protocollo n.5 —> Stabilisce le regole di funzionamento della Banca europea per gli investimenti
(BEI), l’istituzione finanziaria dell’Unione europea. Stabilisce la composizione e i compiti della BEI.

è l’organismo finanziario dell’Unione. Essa ha infatti la missione di contribuire allo sviluppo


equilibrato del mercato interno, finanziando, mediante la concessione di prestiti e garanzie,
progetti diretti alla valorizzazione delle regioni meno sviluppate o all’ammontare o riconversione di
imprese, ovvero più in generale progetti di interesse comune per più Stati Membri e dei quali
questi non sarebbero in grado di assicurare autonomamente l’integrale finanziamento.

La sua attività si è estesa verso i paesi in via di sviluppo e verso quelli dell’Europa centrale e
orientale aspiranti all’adesione.

sede : Lussemburgo

Formato da :

- CONSIGLIO DEI GOVERNATORI —> è composto dai ministri designati dai paesi dell’UE (di
solito i ministri delle finanze). Esso è il principale organo decisionale della BEI, stabilisce gli
orientamenti principali della banca e assume le decisioni più importanti come:

- le direttive relative alla politica creditizia;

- la nomina e i compensi dei membri degli altri organi sociali;

- l’approvazione dei conti annuali;

- l’autorizzazione per operare al di fuori dell’UE, decidendo paese per paese;

- gli aumenti di capitale.

- CONSIGLIO DEGLI AMMINISTRATORI —> è composto da 29 amministratori, con un


amministratore designato da ciascun paese dell’UE e uno dalla Commissione europea. In
aggiunta, sono previsti 19 sostituti. Al fine di ampliare le competenze del consiglio di
amministrazione a taluni settori, il Consiglio si è avvalso della possibilità di cooptare sei esperti
che partecipano alle riunioni del consiglio senza diritto di voto. —> COMPITO: approva tutte le
decisioni relative alla concessione di finanziamenti e al programma di prestiti. Esamina le
operazioni di prestito e di tesoreria ed esercita il controllo sulle attività del comitato direttivo.

- COMITATO DIRETTIVO —> Il comitato direttivo provvede alla gestione degli affari d’ordinaria
amministrazione della Banca, sotto l’autorità del presidente della BEI.

- COMITATO DI VERIFICA —> Il comitato di verifica è un organo indipendente, che risponde


direttamente al consiglio dei governatori. È responsabile della verifica della regolarità delle
operazioni e dei registri della Banca. Il comitato di verifica è altresì responsabile della revisione
dei conti della Banca e verifica che le attività della Banca siano conformi alle migliori pratiche
bancarie ad essa applicabili.

GLI ORGANI CONSULTIVI


ART 13 TUE —> Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sono assistiti da un
Comitato economico e sociale e da un Comitato delle regioni, che esercitano funzioni consultive.

ORIGINALITA’ —> A differenza degli altri organi consultivi, questi sono direttamente regolati dai
trattati. Sono i soli ad avere una composizione strettamente non governativa e a godere di un
effettiva autonomia regolamentare e finanziaria.

Attraverso questi organi si mira a far si che il processo decisionale si svolga nella consapevolezza
degli specifici interessi di volta in volta in gioco e della valutazione degli ambiti direttamente
coinvolti, così che gli atti delle istituzioni siano emanati con la massima circospezione e prudenza.

Laddove i Trattati espressamente prevedano il parere, seppur non vincolante, di un dato organo
consultivo, la mancata consultazione di questo è suscettibile di rendere illegittimo l’atto per
violazione delle forme sostanziali.

IL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE

è L’ORGANO CONSULTIVO rappresentativo DELLA SOCIETA’ CIVILE, in particolare:

- settore socioeconomico

- civico

- professionale

- culturale

l Comitato economico e sociale europeo (CESE) è un organo consultivo dell’Unione europea. Fu


istituito nel 1957 per rappresentare gli interessi dei vari gruppi economici e sociali all’interno degli
Stati membri.

COMPOSIZIONE

In virtù del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), il CESE è costituito da un
massimo di 350 membri. Vi sono tra 5 e 24 membri per ciascun Paese dell’UE.

I membri ne fanno parte a titolo personale e essi non devono essere vincolati da alcun mandato
imperativo essendo chiamati a esercitare le loro funzioni in piena indipendenza nell’interesse
generale dell’Unione.

I membri sono ripartiti in tre gruppi che rappresentano gli interessi di:
1. datori di lavoro,
2. lavoratori
3. particolari tipologie di attività (quali agricoltori, piccole imprese, libere professioni,
consumatori, cooperative, famiglie, gruppi ambientalisti).
I membri del CESE sono nominati con un mandato di cinque anni (rinnovabile).

Il CESE può essere consultato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione nei
casi previsti dai trattati dell’UE.

L’ attività consiste nella FORMULAZIONE DI PARERI —> Esso formulare pareri su proposte di atti
specifici o su tematiche generali di competenza dell’Unione, su propria iniziativa o su richiesta del
PE, del Consiglio e della Commissione.

Il suo ruolo, la sua organizzazione e i suoi poteri sono disciplinati dall’articolo 13 del trattato
sull’Unione europea (TUE) e dagli articoli da 301 a 304 del TFUE.

IL COMITATO DELLE REGIONI

Creato nel 1992, nel contesto del Trattato di Maastricht e istituito nel 1994, il Comitato delle
regioni (CdR) deve essere consultato dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento in
materia di argomenti che riguardano gli interessi locali o regionali (articolo 307 TFUE).

è l'assemblea dei rappresentanti locali e regionali dell'Unione europea (UE), che consente agli enti
substatali (regioni, province, comuni ecc.) di partecipare al processo di integrazione europea
attraverso tale comitato, senza la mediazione degli Stati.

IN ITALIA —> LEGGE 234/2012

Tra i temi trattati si annoverano:

1. coesione economica e sociale,

2. occupazione, politica sociale,

3. energia e telecomunicazioni,

4. formazione professionale e, a partire dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona,

5. questioni come cambiamento climatico e protezione civile.

Il CdR può inoltre elaborare pareri di propria iniziativa.

Secondo quanto stabilito nel Trattato, il numero massimo di membri del CdR è 350 e il Consiglio
dell’UE nomina i membri per un periodo di cinque anni (articolo 305 del TFUE).

Il CdR ha inoltre il diritto di proporre azioni legali dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea
al fine di:

• proteggere i propri diritti istituzionali;

• chiedere l’annullamento della nuova legislazione dell’UE, relativamente a temi sui cui deve
essere interpellato, che considera essere in violazione del principio di sussidiarietà.

Il lavoro del Comitato si innesta su principi fondamentali:

1. Sussidiarietà —-> Questo principio, sancito nei Trattati in concomitanza con l'istituzione del
CdR, dispone che nell'Unione europea le decisioni siano prese al livello concretamente più
vicino ai cittadini. Pertanto, l'Unione europea non dovrebbe assumersi compiti che risultino
più adatti alle amministrazioni nazionali, regionali o locali.

2. Proporzionalità—> Tutti i livelli amministrativi dovrebbero puntare ad essere "vicini ai cittadini",


in particolare organizzando il proprio lavoro in maniera trasparente, in modo che i governati
sappiano chi fa cosa e come fare udire la loro voce.

LE AGENZIE EUROPEE

Le agenzie dell'Unione europea (UE) sono organismi istituiti dall'UE per esercitare compiti
specifici di natura tecnica, scientifica o amministrativa. Sono divise in 4 gruppi:

• Le agenzie decentrate svolgono funzioni tecniche, scientifiche e di gestione per aiutare le


istituzioni dell’UE a formulare e attuare le sue politiche. Sono istituite per un periodo
indeterminato e hanno sede in vari paesi dell’UE.

• Le agenzie esecutive assistono la Commissione europea nella gestione dei programmi dell'UE.
Sono istituite per un periodo determinato e devono aver sede nello stesso luogo in cui ha sede
la Commissione (Belgio o Lussemburgo).

• Le agenzie costituite sulla base del trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia
atomica (EURATOM) sono state costituite per coordinare i programmi nazionali di ricerca
nucleare per scopi pacifici, mettere a disposizione conoscenze, infrastrutture e finanziamenti per
l'energia nucleare e per assicurare un approvvigionamento sufficiente e sicuro di energia
nucleare.

• L'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), è un organo indipendente dell'UE, che si


propone di promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie in Europa, riunendo le migliori risorse in
campo scientifico, imprenditoriale ed educativo. L'istituto ha sede in Ungheria.

L’APPARATO AMMINISTRATIVO DELL’UE


L’apparato amministrativo attraverso il quale opera il sistema delle istituzioni dell’ue è costituito
da 55.000 dipendenti distribuiti tra le diverse entità che lo compongono.

La commissione è la vera amministrazione dell’ue perchè è l’unica il cui personale non


principalmente diretto a servire l’istituzione di appartenenza, a svolge anche un complesso di
funzioni verso l’unione stessa nella sua interezza e verso gli stati membri in particolare.

il rapporto di lavoro è regolato da uno Statuto unico adottato dal PE e dal Consigli previa
consultazione delle altre istituzioni interessate che disciplinano:

- doveri e diritti

- procedure di assunzione

- condizioni di lavoro

- trattamento retributivo e pensionistico

- regime disciplinare

ART 298 TFUE -> Nell’assolvere i loro compiti le istituzioni, organi e organismi dell’Unione si
basano su un'amministrazione europea aperta, efficace ed indipendente.
Anche se poi i principio su cui si fondano sono presenti nella Carta dei diritti fondamentali
dell’Uomo —> buona amministrazione

PERSONALE DI RUOLO —> 1. AD = gli amministratori; 2. AST = assistiti

PERSONALE A TEMPO DETERMINATO ( per soddisfare esigenze di flessibilità


dell’amministrazione) —> END = esperti nazionali distaccati che sono funzionari delle
amministrazioni degli Stati Membri distaccati presso la Commissione per un limitato periodo ai fini
di esperienza e scambio di conoscenze.

requisiti:

- cittadinanza di uno stato dell’ue

- la conoscenza approfondita di una lingua ufficiale

- …

L’AIRP = L’autorità investita del potere di nomina deve selezionare i funzionari unicamente
nell’interesse del sevizio e senza alcuna considerazione della nazionalità

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