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La Seconda guerra mondiale

All’origine dello scoppio del conflitto vi fu la progressiva demolizione, tentata ed operata con successo alla
fine da Hitler, dell’assetto geopolitico uscito da Versailles nel 1919. L’esito del conflitto modificò
profondamente il sistema delle relazioni internazionali, dal conflitto esce vittoriosa la coalizione anti-
fascista, bisogna precisare che quest’ultima all’inizio della guerra non è compatta essendo non omogena al
suo interno ma lo diventerà dopo il primo anno di guerra.

Le cause del conflitto

Il 1 settembre 1939, le truppe della Wehrmacht tedesca invasero la polonia, da ciò si originò un conflitto
che muterà la vita materiale di tutte le popolazioni coinvolte e mutò l’assetto delle relazioni internazionali
relegando l’Europa ad un ruolo subalterno agli Stati Uniti e l’Unione Sovietica sia dal punto di vista
economico e politico.
Per quanto riguarda i rapporti di politica internazionale, la seconda guerra mondiale è l’esito di tutte quelle
tensioni accumulate nel ventennio precedente dagli stati, la seconda guerra mondiale fu la conseguenza più
evidente di tutti quei nodi irrisolti dei trattati di pace stabiliti nel 1919 e 1920; quei pilastri dell’assetto
europeo volute dalle potenze vincitrici della prima guerra mondiali che ora diventano il principali bersaglio
dell’azione revisionista di Hitler.
Il Fuhrer negli anni precedenti aveva già demolito le clausole di quei trattati di pace, gettando le condizioni
affinché la Germania, potesse riacquisire un rango di grande potenza militare, in quest’ottica reintrodusse
la leva militare (1935) e militarizzò la Renania infrangendo il trattato di Locarno del 1936.
Successivamente Hitler passa all’espansione territoriale del reich (fase 2) articolata in tre fasi:

1. Recuperare territori perduti dopo la sconfitta della Germania dalla 1 guerra mondiale

2. Affermare superiorità della stirpe germanica, sottomettendo gli slavi (ritenuti inferiori)

3. Mettere la Germania nelle condizioni strategiche dal punto di vista militare-geopolitico per lo scontro
finale con l’Unione Sovietica (obbiettivo finale)

Hitler già sapeva bene che fin da subito si sarebbe scontrare con Francia e Gran Bretagna perché sapeva
bene che non avrebbero accettato un’ulteriore espansione della Germania e allora bisognava accelera i
preparativi, per costituirsi quelle basi operative strategiche per lo scontro con l’unione sovietica attraverso
la conquista di zone di confine da utilizzare da basi come l’Austria, la Cecoslovacchia e la Polonia; Hitler
realizzò questo programma in meno di due anni.
Con l’invasione della Polonia, ora Francia ed Inghilterra reagiscono e si schierano per la difesa
dell’indipendenza della Polonia, ovviamente Hitler si era garantito in precedenza con un abile politica
diplomatica il rafforzamento dell’alleanza con l’Italia fascista grazie firma del patto di acciaio (alleanza
militare) il 22 maggio 1939 e un accordo con l’Unione Sovietica per evitare che facesse causa comune con
le democrazie occidentali con il patto Ribbentrop-Molotov il 23 agosto 1939 ( patto di pacificazione).
Bisogna precisare che Stalin accetto il patto perché non si fidava delle potenze occidentali per la loro
arrendevolezza politica con Hitler, ma il vero motivo per cui Stalin firma il patto è contenuto in un
protocollo segreto annesso al trattato, il quale assegnava all’Unione Sovietica il controllo della Polonia
Orientale, dei Paesi Baltici (Estonia, Lituania, Lettonia) e della Carelia (regione sotto la sovranità della
Finlandia).
Hitler giunse all’inizio del conflitto nelle migliori condizioni internazionali possibili grazie alla scarsa
convergenza tra Unione Sovietica e forze democratiche Occidentali.

L’inizio della guerra


L’inizio del conflitto fu positivo per la Germania, la quale applica la cosiddetta Blitzkrieg ( guerra lampo)
scatenando un’enorme potenza di fuoco, grazie all’azione congiunta di truppe auto-corazzate sul territorio
con l’appoggio tattico dell’aviazione; ed infatti in poche settimane l’esercito polacco fu annientato e la
capitale occupata. Di conseguenza scatta il patto segreto e la Russia acquisisce la Polonia orientale i tre
paesi baltici e una parte della Carelia a causa della resistenza della Finlandia.
Chiusa la partita polacca, Hitler in un discorso al Reichstag lancia un offensiva di pace verso le democrazie
occidentali, offre alla Gran Bretagna e Francia un accordo che però non avrebbe dovuto mettere in
discussione l’acquisizione della Polonia, ma sia Francia e Inghilterra declinano l’invito; il rifiuto fu il pretesto
per riversare sulle potenze occidentali le responsabilità del conflitto.
Nel fronte Occidentale si svolse la cosiddetta drôle de guerre (guerra burla perché i due eserciti francesi e
tedeschi si affrontano ma senza azioni di rilievo). L’esercito anglo-franco si schiera lungo la linea Maginot.
Il 10 maggio 1940 Hitler scatena un massiccio attacco alla Francia cogliendo di sorpresa l’esercito avversario
perché gli anglo francesi si aspettavano un attacco frontale lungo la linea Maginot invece Hitler scavalca la
linea Maginot a nord passando per i neutrali Belgio e Olanda, di conseguenza i francesi si ritirano

frettolosamente verso il porto di Dunkirk.


La Francia è costretta alla resa, Parigi è occupata, il maresciallo Pétain è incaricato di intavolare trattative
con i vincitori tedeschi; Pétain si accorda con la Germania, cedendo oltre la metà del territorio Francese
direttamente alla Germania e nella parte meridionale crea un governo collaborazionista con sede a Vichy
con ciò termina la Terza Repubblica (nata dopo la sconfitta di Napoleone III a Sedan).
Ottenuto il controllo dell’Europa centro-occidentale, Hitler pensa di poter piegare altrettanto facilmente
l’Inghilterra, che viene bombardata massicciamente.
Benché isolata l’Inghilterra pone un’estrema resistenza trovando una incredibile coesione nazionale nel
popolo britannico, sollecitato a ciò anche dal nuovo governo di coalizione fra conservatori e laburisti
guidato da Churchill.
Nel corso della battaglia D’Inghilterra, l’aviazione tedesca (Luftwaffe) bombarda le città inglesi ma non
piega il morale e la volontà di resistenza del governo e della popolazione che fanno fronte comune contro
l’attacoo tedesco e dunque alla fine la battaglia d’Inghilterra si concluse con un fallimento per i tedeschi
anche grazie all’azione della RAF che inflisse gravi perdite all’aviazione tedesca. Di conseguenza Hitler
accantonò l’invasione terrestre dell’Inghilterra (operazione Leone-Marino).
L’Italia durante il conflitto

In tale contesto, l’Italia allo scoppio del conflitto annuncia la sua posizione di non belligeranza essendo
impreparata economicamente e militarmente, ma quando la Francia fu sul punto di cadere, Mussolini
cambia idea, ed il 10 giugno del 1940 dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna (pugnalata alle spalle
di Mussolini definita di Roosevelt) perché voleva trarre vantaggio dalla vittoria dei tedeschi. Ma la scelta di
mussolini ampliò il fronte dei combattimenti con la nascita di due nuovi fronti:

-Africano in Libia ed Etiopia

- Balcanico (Albania)

L’intenzione del duce con l’entrata in guerra era quella di approfittare delle debolezze di Inghilterra e
Francia e condurre una guerra parallela a quella tedesca per ottenere i proprio obbiettivi che differivano da
quelli della Germania.
Ma la Francia resite all’assalto delle truppe italiane lungo le Alpi, il fronte Africano e Balcanico registrarono
un fallimento perché in Grecia le truppe italiane si ritirano, in Africa le controffensive inglesi portarono le
truppe italiane ad una ritirata, in Etiopia gli Inglesi riportano il negus sul trono; solamente l’intervento della
Germania impedì la totale perdita delle posizioni italiane in Libia ed in Albania.
Questa guerra parallela non fece altro che accentuare la subalternità dell’Italia alla Germania ed infatti le
truppe della Wehrmacht occupano la penisola Balcanica (Iugoslavia, Bulgaria e Grecia).

L’invasione della Russia

Nel Giugno del 1941 quasi tutta l’Europa continentale era controllata direttamente o indirettamente dalla
Germania. Hitler si sente al sicuro e decide di scontrarsi con l’Unione Sovietica.
La decisone di Hitler mutò radicalmente il carattere del conflitto, se fino al 1941 da un parte c’erano le
democrazie liberali occidentali e dall’altro c’erano i totalitarismi di destra e di sinistra, ora con l’invasione
dell’Unione Sovietica da parte della Germania anche dal punto di vista ideologico il carattere del conflitto
muta ed il quadro si fa più complesso.
L’operazione Barbarossa scatta il 22 giugno 1941, sono circa 3 milioni i soldati tedeschi che iniziano a
penetrare in territorio sovietico supportati da mezzi terresti e aerei. Il fronte d’attacco hitleriano procede
lungo tre direttrici principali:

1. Mosca

2. Leningrado

3. Ucraina Meridionale

In un primo momento l’esercito sovietico è costretto a ritirarsi, in poche settimane la Wehrmacht arriva alle
porte di Mosca, e completò l’assedio a Leningrado (antica sede zar) ed a Stalingrado porta d’accesso dei
porti petroliferi del mar Caucaso. Ma Hitler non aveva fatto i conti il lungo inverno russo che consentì la
riorganizzazione della resistenza dei sovietici che ora Stalin chiama ad una guerra patriottica contro i nazisti;
la chiamata di Stalin fu una mossa intelligente perché la chiamata alla resistenza patriottica ebbe i suoi
effetti e si impedì la capitolazione completa dell’Unione sovietica.
Il 1941

Il 1941 è un anno di svolta viene arrestata l’avanzata tedesca e la guerra assume una connotazione
mondiale a seguito del patto tripartito (1940) tra Italia, Germania e Giappone.
Il Giappone aveva ripreso l’avanzata in territorio cinese ed aveva consolidato i rapporti con Germania ed
Italia sulla base di una spartizione del mondo (Giapponesi interessava Asia orientale).
I Giapponesi si presentarono ai popoli asiatici come liberatori ovvero avrebbe liberato tali paesi dal giogo
coloniale.
La penetrazione dei Giapponesi in Asia destò preoccupazioni agli Stati Uniti per due motivi:

1. Per controllare quei territori, bisognava controllare il Pacifico in cui già vi erano mire statunitensi

2. L’occupazione nipponica della Cina aveva decretato la fine del libero commercio per il quale gli Stati
Uniti avevano forti interessi economici

Gli Stati Uniti ancora non sono direttamente impegnati nel conflitto ma avevano fornito materiale bellico ad
alcuni stati la cui protezione rientrava nella sfera degli interessi statunitensi, e poi stipulò un accordo con il
regno unito sulla riorganizzazione del mondo su basi democratiche sono i principi espressi nel documento
che va sotto il nome di “Carta Atlantica” (Agosto 1941) che può essere considerato un manifesto ideologico
anti-fascista voluto da Roosevelt e Churchill.
C’erano tutte le premesse per l’esplosione di un conflitto tra Stati Uniti e Giappone, quest’ultimo il 7
Dicembre 1941 attaccano con gli aerei la flotta americana ancorata nella Baia di Pearl Harbor.
Questo è l’evento che sancisce l’ingresso degli Stati Uniti in guerra e l’apertura di un nuovo fronte ovvero
quello del Pacifico, con questo la guerra assume la sua piena e totale connotazione mondiale.
L’ingresso degli Stati Uniti decretò una svolta nelle vicende belliche a favore delle potenze anti-fasciste.
Il fronte delle potenze anti-fasciste non era una coalizione omogenea perché caratterizzata da intenti
divergenti, obbiettivi differenti che sarebbero emerse a più riprese, tali divergenze erano:

- Inghilterra il suo obbiettivo era di difendere i suoi possedimenti coloniali per garantirsi in futuro una
politica di potenza.

- Stati Uniti, volevano riorganizzare l’ordine internazionale sulla base dei principi della democrazia e
libertà, perché essendo lo Stato più forte e portavoce di queste ideologie puntava ad essere lo stato
egemone in grado di garantire questo nuovo ordine liberale e democratico

- Unione Sovietica, voleva costruire un cordone sanitario che tutelasse l’unione sovietica e garantisse
la prosecuzione del suo esperimento di gestione commista della vita pubblica.

Non meno significative erano le divergenza dal punto di vista strettamente militare fra gli stessi americani e
inglesi perché la maggiore divergenza era se dare priorità al fronte del pacifico o a quello dell’atlantico, ma
anche divergenze militare tra questi due stati ed i sovietici perché Stalin sollecita i suoi partner all’apertura
di un secondo fronte in Europa perché questo nuovo fronte avrebbe alleggerito il peso dell’esercito tedesco
sull’unione sovietica.
Nonostante queste profonde fratture all’interno della coalizione anti-fascista il 1942 è l’anno in cui inizia a
registrarsi concretamente una svolta favorevole alla coalizione anti-fascista ovvero nell’Autunno del 1942,
l’esercito inglese in Africa settentrionale guidato da Mongomeri riesce a sconfiggere l’esercito dell’asse
guidato da Rommel, la battaglia più significativa si ha ad El Alamein, italiani e tedeschi furono costretti ad
una precipitosa ritirata fino a Tunisi, contemporaneamente gli americani sbarcano in Marocco ed in
Algeria.
Ma anche nel fronte orientale si ha una svolta decisiva, nel 1943 a Stalingrado i sovietici riescono a rompere
l’assedio alla città da parte dei tedeschi, costringendo quest’ultimi alla resa, è la 1 grande resa di un
contingente tedesco che portò su tutte le furie Hitler.
Da quel momento iniziò una rapida riconquista territoriale della riorganizzata armata rossa verso due
direttrici:

1. La polonia Orientale

2. L’Europa Centro-orientale

1943

Nel Gennaio 1943 si era svolta un importante conferenza tra i principali delegati della coalizione anti-
fascista a Casablanca, in cui si era stabilito il principio della resa incondizionata cioè la guerra doveva
proseguire fino alla resa totale delle potenze dell’asse e non erano tollerate rese con patteggiamenti
separati.
Alla conferenza di Casablanca si decide lo sbarco in Sicilia che determinò la caduta del regime fascista.
Lo sbarco in Sicilia avvenne nel Luglio 1943, la rapida occupazione dell’isola determinò alla fine di luglio la
caduta del fascismo e la riunione del Gran consiglio del fascismo (24-25 Luglio) che defenestra Mussolini.
Mussolini viene sfiduciato da un ordine del giorno di cui uno dei primi firmatari fu Dino Grandi (alto gerarca
del fascismo), uscendo dalla riunione Mussolini è arrestato dai carabinieri sotto ordine del re e viene
imprigionato.
Il maresciallo Pietro Badoglio assume la carica di capo del governo e avvia trattative segrete per giungere ad
un armistizio con gli anglo-americani. L’armistizio fu firmato a Cassibile il 3 Settembre 1943 ma viene reso
noto cinque giorni dopo 8 Settembre 1943 con un messaggio radiofonico agli Italiani.
Il re ed il governo abbandonano precipitosamente Roma, l’Italia fu divisa in due a sud si crea il regno del
sud che manteneva in vita la dinastia dei Savoia, mentre le regioni centro-settentrionali (Roma comprese)
rimasero in mano alle truppe tedesche e riorganizzarono quei territori sotto il governo fantoccio della
Repubblica di Salò con un governo presieduto da Mussolini che nel frattempo era stato liberato a Campo
Imperatore grazie ad un’azione avio-trasportata di un contingente tedesco.
È il momento in Italia della guerra civile, nelle zone presiedute dai tedeschi si origina un’azione di
Resistenza.
Sul piano politico si riorganizzano i partiti anti-fascisti e danno vita al Comitato di Liberazione Nazionale
(CNM).

Fine del Conflitto


La caduta dell’Italia aveva lasciato da soli i tedeschi a proseguire la guerra sul continente Europeo,
travolgente fu l’azione dell’armata rossa in direzione della Germania, nell ‘Aprile del 1944 l’armata rossa
aveva già i confini della vecchia Cecoslovacchia.
Nel Novembre del 1943 si era tenuta un importante conferenza fra i leader della coalizione anti-fascista a
Terran (Iran), è il primo incontro tra i cosìdetti tre grandi: Stalin. Roosevelt e Churchill, ed in questa
conferenza viene decisa l’apertura del secondo fronte ovvero lo sbarco in Francia.
L’operazione Overlord che scatta il 6 Giugno 1944 sulle coste delle Normandia a commando della coalizione
anti-fascista vi è il generale americano Eisenhower, il 26 Agosto del 1944 è liberata Parigi, il genere De
Gaulle (che aveva animato la resistenza dei suoi concittadini dall’occupazione fascista da Londra attraverso i
suoi messaggi radiofonici da Radio Londra) liberata la Francia divenne capo di un governo provvisorio.
Gli ultimi mesi di guerra vedono una serie di operazioni molto rapide ma vedono anche l’acutizzarsi dei
dissidi all’interno del fronte anti-fascista, perché gli Americani vedono con grande preoccupazione la rapida
avanzata dell’armata rossa in Germania ed infatti nel Febbraio 1945 viene convocata la conferenza di Jalta
(Ucraina) che sancì la spartizione dell’Europa in aree di influenza, le principali linee di spartizione erano:

- Divisione della Germania in quattro zone di occupazione

- Approvazione di una dichiarazione dell’Europa liberata per la quale, le popolazioni liberate dal
giogo nazista avrebbero dovuto eleggere democraticamente i propri governi

- -Stabilita la convocazione di una conferenza, svoltasi a San Francisco per dare vita ad una nuova
organizzazione che prendesse il posto della Società delle Nazioni; con il compito di mantenere la
pace e sicurezza internazionale. Con la conferenza di San Francisco si pongono le basi per la nascita
delle Nazioni Unite.

In Italia nell’Aprile del 1945, l’Italia Settentrionale insorse contro i tedeschi, decretando la fine del regime
di Mussolini che viene catturato mentre tentava di fuggire in Svizzera e viene fucilato.
La Germania ormai schiacciata su due fronti a ovest gli anglo-americani ad est la Russia, le ultime
resistenza sono piegate da una serie di bombardamenti violenti sulle città della Germania (Dresda).
Il 26 Aprile 1945 l’armata rossa e le truppe statunitensi si ricongiungono sulla linea del fiume Elba, il 2
Maggio 1945, i sovietici conquistano Berlino, Hitler asserragliato nel suo Bunker si suicida poco prima.
La Germania si arrende ufficialmente il 7 Maggio 1945, tre mesi dopo il conflitto termina definitivamente
con la caduta dei Giapponesi con le due bombe atomiche sganciate su ordine del presidente Truman su
Hiroshima e Nagasaki.
La fine del conflitto svelò il dramma della pianificazione ed esecuzione dello sterminio di un’intera
popolazione ebraica, aldilà dei 50 milioni di morti provocati dalla Seconda Guerra Mondiale, l’aspetto più
atroce del conflitto era presentato dalla Soluzione Finale della questione ebraica.
Prima confinati nei ghetti e poi nella campagna di deportazione dei campi di concentramento dove
venivano sottoposti a lavori forzati, e poi eliminati nelle camere a gas, sono circa 6 milioni gli ebrei vittimi
della soluzione finale.
Furono organizzata campagne di sterminio di queste razze inferiori in vista del progetto Hitleriano del
dominio della razza eletta ovvero quella ariana.
A guerra finita solo un esiguo numero di gerarchi fascisti fu condannato per i crimini commessi, molti
fuggirono in Argentina. I maggiori gerarchi catturati vennero sottoposti a giudizio nel corso del processo di
Norimberga (1945-1946) (scelta di Norimberga perché da lì furono promulgate le leggi razziali).
Al processo per la prima volta fu applicato il nuovo codice penale di diritto internazionale e costituiti un
precedente molto importante per quanto riguarda la possibilità di punire i crimini commessi contro
l’umanità , per i quali furono condannati a morte alcuni fra i più alti gerarchi nazisti.

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