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La Trans-Avanguardia

La Trans-Avanguardia inizia alla fine degli anni Settanta ed è stata favorita dal fatto che in Germania era già
cominciato un fenomeno che si definisce quello dei “nuovi selvaggi.” Quest’ultimi sono pittori tedeschi che
hanno ripreso l’eredità espressionista (Munch ed altri) ed alcuni di questi hanno adoperato a Berlino.
In Italia vedendo che questo genere di pittura andava bene anche sul mercato, Achille Bonito Oliva ha
pensato di produrre l’analogo anche da noi.
I grandi promotori di questa nuova Trans-Avanguardia sono stati: Achille Bonito Oliva dal punto di vista
critico e Lucio Amelia dal punto di vista pratico del mercato.
Tali pittori sono anche sbarcati a New York nei primi anni Ottanta, ottenendo un notevole successo come
Francesco Clemente che lavora assieme alla cerchia di Andy Warhol.
Alcuni hanno associato gli esponenti della Trans-Avanguardia ai Futuristi essendo entrambi alfieri dell’arte
italiana nella scena Europea e Mondiale.
In Italia la Trans-Avanguardia era polemica nei confronti della Chiesa (democrazia cristiana) e dall’ altro il
Partito Comunista, quindi in tale movimento spicca un notevole ribellismo accompagnato anche da
movimenti anarchici che contestavano la cultura tradizionale. Infatti gli esponenti della Trans-Avanguardia
come Bonito Oliva, si sono legati a quello che all’epoca era l’astro nascente della politica ovvero Bettino
Craxi del partito socialista.
Quindi una forma di vitalismo anche irresponsabile che non voleva più avere limiti.
Bonito Oliva elabora l’dea del “soggetto dolce” cioè una soggettività libera da condizionamenti che
produce delle immagini dolci e lievi.
Trans-Avanguardia perché doveva essere un attraversamento dei linguaggi dell’Avanguardia, invece
secondo Bonito Oliva gli artisti dell’arte povera erano stati rigorosamente avanguardisti rifacendomi a
stilemi solidi in termini concettuali.

Sandro Chia: Artista che si è formato all’Accademia di Belle Arti di Firenze e poi a Roma e che nei suoi
dipinti riprende in maniera scherzosa certi caratteri della pittura degli anni Trenta. Alcune sue opere:

- Dimensione irridente in cui spiccano gli elementi dell’anarchia.


- La Grotta Azzurra: Aspetti fantastici con l’idea di un meraviglioso un po' artificiale

- Come sono Diventato pittore nonostante Bonito Oliva: Compaiono Bonito Oliva e Sandro Chia,
rappresentati in una dimensione ironica che colpisce gli stessi protagonisti della vicenda.

- Rimanda ad un espressionismo di tipo nordico e figure che rimandano alla classicità.


Enzo Cucchi: Marchigiano, studia all’Accademia di Roma si evincono legami con la Scuola di Roma degli
anni Trenta (Scipione, Vittorio Stradone). Cucchi è più visionario di Chia. Alcune sue opere:

- Fontana Ebbra:

- Nave Romana con aspetti legati a fatti territoriali (Ancona). Aspetti fiammeggianti visionari molto
forti ricordano Munch e l’espressionismo di Die Brucke.

- Omaggio ai Monti Sibillini: Dedicato al paesaggio Marchigiano con colori straniati. Dimensione
favolosa.
- Rimando a Van Gogh. Atmosfera macabra con teschi di scheletri.

- La Danza delle Regioni: Forme neo-primitive con graffiti grotteschi che sembrano tratti da una
caverna. Danza ironica con il soggetto dolce.

Francesco Clemente: Artista Napoletano di nobili origini. Passa una parte della sua vita in India e la sua
opera riflette tale sensibilità. Clemente lavora in termini di erotismo, portandolo alle estreme pratiche e
conseguenze. Alcune sue opere:

- Autoritratto con la moglie Aurora: Esotismo di Gauguin che si sposa con il temperamento nobile di
cliente.
- Le farfalle: Elementi di sadismo ed erotismo, con l’evirazione con le forbici. Le farfalle rimandano al
sesso femminile. Vi è l’idea della donna come una mantide religiosa portatrice delle forbici.
Elementi di metamorfosi.

- Autoritratto: Sembra che si è sparato alla tempia. Dimensione esistenziale di essere ai limiti come
una sorta di esasperazione fredda.

Mimmo Paladino: Pittore e scultore del gruppo; è Campano nato a Benevento. Opere con riferimenti a
quelle Carlo Carrà, poi dalla pittura si sposta alla scultura con forme neo-primitive o estremamente
semplificate. Vediamo alcune sue opere:

- Riferimento a Matisse e all’alleggerimento degli oggetti (ciotola, pavimento, forma umana che
sembra essere un danzatore). Apertura verso l’esotismo.

- Aspetti plastici che vengono applicati al dipinto delle cornici che cedono. Gioco ironico con il ready-
made.
- Forme semplificate con certi aspetti del folklore (diavoletti). Richiami sessuali e al
polimaterico riportati al primitivo come una sorta di decorazione.

- Ripreda delle tematiche del mosaico bizantino e delle opere di Gauguin e Munch. Elementi di
carattere antropologico delle culture africane (animali, volti).

- Legami con le culture dell’Oceania che si uniscono alla bicicletta. Dimensione ironica.

- Diavoletti con legni e le corna campane ed i piccoli visi spiritelli che si affacciano dalla finestra.

Nicola de Maria: Unico pittore della trans-avanguardia non figurativo, il più vicino a Merz. Colorista
notevole. Vediamo alcune sue opere:

- Coperta: Questi azzurri e gialli e dimensione giocose sparati su tele di notevoli dimensioni, che danno un
senso vertiginoso ed ipnotico.

- Memoria della pittura astratta e sognante del cavaliere azzurro.


- Sembra una decorazione per la stanza di un bambino. Legato al soggetto dolce.

- Ammiccamenti alla musica, e ripresa delle esperienze del cavaliere azzurro.

- Geometrismo e ritmo dei colori pieni e vuoti.


I Nuovi Selvaggi
In Germania, nella pittura tedesca si è cercato una specie di risarcimento di questa infanzia perduta. Ed i
pittori hanno ripreso le redini dell’immaginazione come se fossero dei bambini. Alcuni esponenti furono:

A.R. Penck pseudonimo di Ralf Winkler (nato nella Germania democratica che poi è passato nella Germania
Occidentale), fin dagli anni 60 è stato l’artefice di questo ritorno alla dimensione primitiva della pittura e
ricorda molto l’esperienza espressionista e quella del gruppo del Die Brucke.

A.R Penck, Gruppe (1961): Sembrano graffiti presi da una grotta. Tema dell’infanzia come essere primitivo.

A.R Penck, Senza Titolo (1965): Insieme a dei suoi colleghi scultori e musicisti: Ralph Biermann e Georg
Baselitz. Uno strano dipinto che sembra ricordare i corvi di Van Gogh. Nel dipinto vi è un sodalizio delle arti
intorno alla figura di Penk

A.R: Penck, Posizione (1971): Sembra un disegno preso da un muro, marginalità dell’opera.
A.R. Penck, Standart (1970-1972): Ripresa lucertoloni di Merz

A.R Penck, N- Complesso (1976): Geroglifici popolari, forme che evocano culture non europee con un
multiculturalismo.

A.R. Penck Sguardo all’indietro nella baia silenziosa (1977): Forma di Neo-espressionismo abbassato di
tono. Si ha un forte abbassamento dei contenuti nella pittura.

A.R. Penck, Venere e Marte (1977): Elementi proprio dell’espressionismo storico

A.R. Penck, Senza titolo (1982): Graffitismo metropolitano ed antico. L’opera è Dipinta su cartone.

A.R. Penck, Evento in N.Y.3 (1983): Aspetti favolosi ed africani.


Georg Baselitz, Avanti vento (1966): Ciclo di esposizioni chiamati “gli eroi tedeschi”. Figure di ex-militari
che si aggirano tra le rovine.

Georg Baselitz, I grandi amici (1965): Riferimento a Joseph Beuys per il calore dell’immaginazione.

Georg Baselitz, Mangiatore di arance (1981): Capovolgimento della figura umana


Georg Baselitz, Testa scolpita (1985): Scultura neo-espressionista di grandi dimensioni.

Georg Balesitz, Testa di lacrime (1986): Tema del rovescio.

Marcus Lupertz, Ditirambo (1964):

Marcus Lupertz, Helmet I (1970): Attivo come pittore della memoria storica. Pesante ipoteca della guerra
sull’arte e nella pittura.

Marcus Lupetz, Zyklop III (1973): è sempre pesante il dato della guerra, della sconfitta e della
devastazione.
Marcus Lupetz, Meloni Matematica XXIII (1984-1985): Forte ripresa della pittura con molti aspetti
Picassiani.

Marcus Lupetz, Spettri interspaziali (1987):

Joerg Immendorff, Cafè Deutschland (1983): Sembra di rivedere il “L’uovo Rosso” di Kokoschka. Nell’opera
vi sono le figure storiche di Lenin, Hitler, Stalin ma mescolati con i Punk, in questo contesto delirante.

Joerg Immendorff, Pentola (1985): Linguaggio legato alle memorie trans-avanguardistiche che portano al
cubismo ed al futurismo.

Anselm Kiefer, Uomo nel Bosco (1971): Autoritratto vi è il suo volto da giovane. Uomo con il ramo che ha
preso fuoco e che vede nell’oscurità del bosco è un manifesto storico della memoria di se e della memoria
che c’è intorno. Tema del bosco in cui però stanno elementi positivi e negativi (equivalente del nostro
mare). Bisogno di riappioparsi del prorpio passato individuale e colletivo.

A.Kiefer, Autoritratto nello studio: Fotografie che cercavano di capire il sentimento delle persone che
sostenevano Hitler ed il Terzo Reich. Nelle fotografie vi è l’artista che fa il saluto nazista, il poeta Goethe
(che fu censurato nel Terzo Reich).

Le opere di Anselm Kiefer consistono sostanzialmente in centinai e centinaia di pagine di diario, che
portano come titoli ricorrenti “Paesaggi Sterili”; Kiefer amette, il fatto che intorno a sé, ha una memoria ed
una realtà ed un paesaggio ed completamente sterilizzato, l’arte diviene lo strumento per diminuire
l’annichilimento e far sentire di nuovo la vita, l’amore (come legame), l’infanzia come si evince in:

A.Kiefer, Kopf im Wald (1971): Si passa dalla dimensione del pensiero annichilito a quello che riscopre la
natura, la corporità, la prorpia fisicità. (Ripresa di Fridrich “Monaco difronte al Mare del Nord”).

A.Kiefer, Ressurexit: Nuovi modi di vedere la ressurezione con un certo esoterismo. Presenza del bosco,
quest’ultimo è una materia che deve essere trasformata.
A.Kiefer, Quaternità (1973): Purificare con il fuoco ciò a cui si è dato forma.

A.Kiefer, Deuthce Heilslinie (1975): “ La linea degli eroi tedeschi” con nomi di famosi studiosi che hanno
dato vita alla cultura tedesca.

W. Buettner, Cura i tuoi denti come le tue armi (1986): Vicino al clima di opposizione terroristica al mondo
che era venuto dopo la guerra.

Albert Oehlen, Senza Titolo (1982): Ironia delle ninfee di Monet.


Albert Oehlen, Ai Piedi dell’Albero (1984): Uccello intrappolato nel reticolato.

Albert Oehlen, Bernd Zimmer, Lontananza e Vicinanza (1985): Ripresa del cavaliere azzurro

Albert Oehlen,Paesaggio (1987): Linguaggio legato al Dada e al Dada Berlinese

Karl Host Hoedicke Gobi nero (1982): Immaginario metropolitano, suscita l’inseguimento tra due berline.

Martin Disler, Thinking of India (1982): Ripresa quadri di Clemente e la sua affascinazione per l’India.

Walter Dahn, Se stesso due volte (1982): Lunguaggio da dipinto sul muro.

Walter Dahn, Asma (1982): Immagini tremende che richiamano l’opera di Goya.

Walter Dahn, Mattino di Cristallo (1983): Memorie fortemente espressioniste e del Die Bruke.

Peter Boemmels, Salto della storia (1982):

Helmut Middendorf, Sogno d’aeroplano (1982): Espressionismo berlinese e dei Die Bruke.

Helmut Middendorf, Cantante IV (1981): Connubio con la musica.


Elvira Bach, Senza Titolo (1985): Tematiche legate all’eros. Legato ancora al linguaggio dei Die Brucke.

Albert Oehlen, Non liberati ma arrapati (1983):

Rainer Fetting, Telefonata (1984): Tema dell’omossesualità, quest’ultimi perseguitati dal Terzo Reich.

Rainer Fetting, Uomo sotto la doccia IV (1981): riprende nudo sotto la doccia di Francis Bacon, Study for
the human body (1949).
(Rainer Fetting, Uomo sotto la doccia IV ) (Francis Bacon, Study for the human body)

Rainer Fetting, Akt-vor-Berglandschafr: Tema dell’omosessualità con il corpo di un adolescente.

Werner Buetter, Fratelli con musica (1984): Due uomini hanno compiuto una lotta mortale. A terra l’uomo
morto nella destra l’uomo che brandisce il martello. Tema del primordiale e del primitivo.

Nei “Nuovi Selvaggi” ci sono anche i registri tedeschi come: Werner Fassbinder, Wim Wenders.

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