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TECNOLOGIE E TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

MODULO 1 CLASSI PRIME


1.1

STRUMENTI E SUPPORTI PER IL DISEGNO

Lo studio di questa unità di apprendimento aiuterà a saper rappresentare graficamente a mano libera
semplici figure geometriche ed oggetti reali

1.2

STORIA DELLA MATITA

La matita è lo strumento più comune per scrivere e disegnare, ma non è il più antico. Infatti la grafite,
cioè il minerale grigio che viene avvolto in un bastoncino di legno, fu scoperto solo nel 1664.
Qualcuno si accorse che la grafite lasciava su un foglio di carta una traccia ben visibile, ma facilmente
cancellabile con un po’ di mollica di pane, e pensò di utilizzare questa proprietà del minerale. Il 10
settembre ricorre il compleanno delle matite! Si, perché proprio quel giorno dell’anno 1665 furono
messi in vendita i primi bastoncini di grafite, protetti da un involucro di stoffa o da sottili canne di
bambù. Le matite con il rivestimento di legno, come quelle che si utilizzano oggi, comparvero molto
più tardi, nel 1795 e fu il francese Contè a metterne a punto la produzione. La grafite impastata con
argilla, veniva tagliata in striscioline; dopo una breve cottura, le striscioline venivano infilate in
bastoncini cavi di legno di cedro e fissate con una goccia di colla. Ancora oggi l’involucro delle mine
più pregiate viene ricavato da legno di cedro rosso o di ginepro, mentre le matite più comuni sono
fatte di legno di ontano o di tiglio. Le mine delle matite possono essere dure o morbide; le prime sono
contrassegnate con la lettera H, le altre con la lettera B. Un numero indica la maggiore o la minore
durezza o morbidezza della matita. Accanto alle matite nere, esistono in commercio le bellissime
matite colorate, che i bambini chiamano pastelli; le loro mine sono di coloranti minerali mescolati ad
altre sostanze naturali e sintetiche.

1.3

IL DISEGNO TECNICO

Chi vuole imparare a disegnare dovrà innanzitutto impratichirsi delle possibilità di utilizzo della
matita.

Le matite si classificano per la “durezza” della mina:

EE (morbidissima, grazie a essa si può ottenere un tratto nero molto


intenso), EB, 6B, 5B, 4B, 3B, 2B, B,HB (media), F, H, 2H, 3H, 4H, 5H, 6H, 7H, 8H, 9H (durissi
ma, particolarmente adatta per disegni tecnici).

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Dalla Prof.ssa Maria Josè Mereu
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In base al disegno che si vuole eseguire si può scegliere la durezza della matita. Non tutti i negozi
che trattano articoli da disegno hanno la serie completa, anche perché il disegnatore esperto in
genere utilizza solo due matite: una morbida per i disegni artistici e una dura per i disegni tecnici.
La scelta di queste due matite è effettuata in base alla “mano”, ovvero alla pressione naturale che
noi diamo al tratto disegnando.

Lapis o Portamine?

Di solito in commercio si trovano due tipi di matite: il cosiddetto lapis, formato da un cannello di
legno che contiene la mina, e il portamine metallico con mine intercambiabili. Le matite in legno
possono essere esagonali o rotonde: le prime permettono una più sicura impugnatura (l’indice
appoggiato su uno dei lati e il pollice su altri due), le seconde sono più maneggevoli se si devono
eseguire tratteggi che presuppongono posizioni diverse della punta della matita. Le matite metalliche
o portamine sono molto pratiche poiché possono essere ricaricate.
La classificazione delle singole mine è identica a quella delle matite di legno.
Non deve essere sottovalutata l’importanza della punta della mina. Una punta perfetta aiuta a
disegnare correttamente e al massimo delle proprie possibilità. Se si usa la matita, lo strumento più
ovvio per “fare la punta” è un buon temperamatite a rotazione. In genere la punta deve essere
piuttosto lunga ma senza esagerazione, in modo da evitare che si rompa facilmente per la pressione
esercitata. Tuttavia in alcuni casi può rendersi necessaria una punta un po’ più lunga del solito, per
esempio quando la matita deve essere tenuta in posizione quasi orizzontale.
La punta dovrà invece essere leggermente arrotondata per tracciare le prime linee.
È fondamentale non far cadere a terra la matita: la caduta provoca la rottura interna della mina. Se
stiamo utilizzando un portamine di metallo, si dovrà appuntire soltanto la mina.

La Gomma

Importante è anche l’uso di una buona gomma per cancellare. Ve ne sono di diversi tipi: la gomma
morbida è adatta per le superfici ampie, quella a forma di matita per le zone più limitate. La gomma
deve essere tenuta costantemente pulita sfregandola su una pezza di tela.

Se si vuole cancellare una linea orizzontale, si sfrega la gomma verticalmente; se invece la linea è
verticale la gomma deve essere usata in senso orizzontale. Per il disegno si può usare la gomma
pane (è una gomma particolarmente morbida e malleabile) che assorbe l’unto delle dita mescolato
alla grafite, ma è consigliabile solo mentre si utilizzano matite particolarmente morbide.

Un altro tipo di gomma che si trova in commercio è la gomma matita. Questa ha la parvenza di una
normale matita ma al posto della mina c’è una gomma.
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La gomma matita è in genere utilizzata per fare correzioni di precisione, soprattutto nei disegni
tecnici. Va tenuto presente che il disegnatore professionista tende a eliminare la gomma dal
proprio bagaglio strumentale: egli infatti utilizza anche i segni di base e quelli imprecisi per dare
maggiore vivacità ed espressività al lavoro finito.

ESERCIZI

Esercizio 1

Traccia con la matita HB e a mano libera, sul quaderno a quadretti, 9 quadrati di 12 quadretti l’uno.
Prendi poi la matita B ripassa i contorni dei quadrati ed esegui i disegni seguenti:

Scopo: riuscire a controllare la matita e il proprio tratto.

Grazie a questo esercizio (che deve essere ripetuto fino a ottenere un risultato perfetto) si acquisiranno
molte capacità: il controllo della matita e di conseguenza del proprio tratto.

Dettaglio finale

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Esercizio 2

Traccia con la matita HB e a mano libera, sul quaderno a quadretti, 15 quadrati di 12 quadretti
l’uno. Prendi poi la matita B ripassa i contorni dei quadrati ed esegui i disegni seguenti:

Ottenere delle sfumature:

Scopo: riuscire a passare da un tono all’altro senza bruschi scatti.

Tempo: per completare l’esercizio in maniera corretta servono dalle 2 alle 3 ore.

1.4 GLI STRUMENTI PER IL DISEGNO TECNICO

Il disegno geometrico serve a rappresentare la realtà complessa e tridimensionale su una superficie


piana (foglio da disegno, lavagna,..) con figure geometriche semplici che siano una semplificazione
della realtà.
Pertanto il disegno geometrico ci permetterà di rappresentare sul piano le figure piane geometriche
con tutti i problemi ad esse collegati, come le tangenze, i raccordi, ecc.

Il disegno tecnico è contemporaneamente strumentale e geometrico in quanto, oltre a richiedere l’uso


degli strumenti, si avvale dei risultati del disegno geometrico. A differenza di questo però, non
rappresenta figure astratte, bensì oggetti reali, già esistenti (disegno in rilievo) oppure da costruire.
Nel disegno tecnico l’impiego di segni e simboli convenzionali ci permette di fornire numerose e
dettagliate indicazioni sui materiali e sui particolari costruttivi degli oggetti rappresentati.

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Materiali e strumenti per il disegno


Gli strumenti per disegnare e i materiali necessari per disegnare sono:
✓ il foglio di carta di formato architettonico, liscio e senza squadratura,
✓ la matita e il temperamatite oppure il portamine/mine e il raschietto,
✓ la riga da 60 cm e il righello,
✓ la squadra isoscele (45 gradi),
✓ la squadra scalena (30 gradi),
✓ la gomma,
✓ il compasso,
✓ il goniometro,
✓ curvilinei,
✓ matite colorate,
✓ un quadernone a quadretti.
SQUADRA ISOSCELE

ALBUM DA DISEGNO SQUADRA SCALENA, RIGA TIPI DI GOMME COMPASSO

GONIOMETRO TIPI DI CURVILINEI MATITE COLORATE

Tutti gli strumenti sopra elencati possono essere sostituiti dal computer, ma va detto che per
ottenere buoni risultati con il computer occorre saper già disegnare, e questo lo si impara con
il disegno manuale.

Analizziamo ora le caratteristiche di ognuno degli strumenti per disegnare che abbiamo sopra
elencato.

✓ I fogli da disegno
I fogli da disegno che si trovano normalmente in commercio hanno diverse dimensioni. Ogni foglio
è il doppio di quello immediatamente più piccolo e viene designato con una sigla: A0, A1, A2, A3,
A4. Tutti i formati ottenibili, per taglio a metà del lato lungo ripetuto della superficie del foglio
iniziale, sono dunque simili tra loro in quanto le proporzioni tra i lati del foglio rimangono costanti.

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Formato Dimensione

FORMATO DIMENSIONI
AO 1189 x 841 mm
A2 A1 841 x 594 mm
A2 594 x 420 mm
A3 420 x 297 mm
A4 297 x 210 mm
A1 A5 210 x 148 mm
A4 A6 148 x 105 mm

A3
A6
A5

A0

Differenti sono i tipi di carta:


Fogli da disegno in carta bianca, con superficie liscia e grana fine, adatti per disegni realizzati a matita
o inchiostro di china.
Sono venduti in album con formati standard:
▪ tipo normale, ad esempio Fabriano F2 liscia, si usa comunemente per i disegni a matita;
▪ tipo speciale, ad esempio Fabriano F4 liscia, più robusta, più costosa ed a grana fine.
▪ Fogli di carta millimetrata per realizzare diagrammi e riduzioni o ingrandimenti in scala.
▪ Fogli di carta lucida o trasparente per ricalcare (lucidare) a matita o a china il disegno fatto
su carta bianca.
I disegni geometrici e tecnici per le varie esigenze professionali possono essere realizzati su diversi
tipi di carta:
▪ per i disegni a matita vengono impiegati fogli di carta bianca liscia;
▪ per i disegni con l’inchiostro di china, la carta lucida trasparente;
▪ per i grafici, la carta millimetrata;
▪ per i disegni a tempera e ad acquarello la carta ruvida e spessa.

Uso della matita


Il portamine o la matita devono essere tenuti stretti tra indice e medio. Durante la tracciatura, il
portamine ve tenuto inclinato nella direzione del movimento, facendolo ruotare su se stesso mentre
lo si fa scorrere lungo la squadra, in modo tale che la punta della mina non si consumi da una sola
parte. La punta della mina, scorrendo lungo un lato della squadra deve toccare il bordo inferiore e ciò
impone di tenerla sempre con la stessa inclinazione verso l’esterno.

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Gli appuntamine: il temperamatite e il raschietto


Perché il segno sia nitido e senza sbavature, la punta della mina, sia nella matita sia nel portamine,
deve essere sempre affilata fino ad ottenere una punta conica, lunga 6-8 mm.

Per appuntire le tradizionali matite di legno viene utilizzato il tradizionale temperamatite, che è
costituito da una lama metallica tagliente fissata con una vite su una struttura di plastica o di metallo,
a volte associati ad un piccolo contenitore che raccoglie i residui di legno e grafite. La matita viene
appuntita facendola ruotare all’interno di un foro conico predisposto nella struttura dello strumento,
eliminando via via il legno che la riveste.

Per le mine da 2 mm sono in commercio appositi temperini a rotazione di dimensione adeguata anche
se, a volte, si preferisce usare foglietti di carta vetrata di grana fine incollati su un supporto di plastica
o di legno compensato: il raschietto o grattino.
La punta del portamine si esegue appoggiando la mina (che è di forma conica) sul piano della carta
vetrata del raschietto e muovendo il portamine in modo trasversale e rotatorio, facendo attenzione a
mantenerlo in una posizione poco inclinata. Infine si strofina la punta sulla spugnetta per togliere la
polvere di grafite rimasta sulla sua superficie.

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La gomma

La gomma viene usata per cancellare le linee tracciate con la matita. Le gomme per cancellare i segni
tracciati sui fogli sono di due tipi: gomme naturali e gomme artificiali. Per mine tenere sono adatte
gomme tenere, per mine dure gomme dure. E’ meglio non usare gomme colorate per evitare che
possano cedere il loro colore al foglio; sono perciò preferibili le gomme bianche. Per i tuoi disegni
è consigliabile usare una gomma bianca dura. Non va bene la cosiddetta gomma pane, troppo
morbida, che si sporca con estrema facilità e che, quindi, macchierebbe il disegno.

Le penne

I disegni di tipo tecnico devono essere riprodotti per trasparenza, cioè in eliografia. In questi casi, per
avere una buona riproduzione, occorre che il disegno sia eseguito dapprima a matita su carta da lucido
e poi ripassati con apposite penne ad inchiostro che eseguono linee nere ed opache. Le più diffuse
sono quelle penne a serbatoio corredate di apposito pennino a forma di tubicino del tipo Rapidograph
che permettono di realizzare linee di spessore prestabilito (la sezione va da 0,1 a 10 mm di spessore)
o per eseguire scritte a mano e con il normografo fino a 5 mm di larghezza del segno.
I pennini possono essere montati anche sul compasso, con l’apposito adattatore, al posto del
portamine.
Tali penne sono costituite da una cannuccia all’interno della quale è inserita la cartuccia (il serbatoio)
con l’inchiostro: la cannuccia comunica con il puntale, o pennino, dal quale fuoriesce l’inchiostro.

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Si tratta di strumenti molto delicati e costosi che richiedono una costante manutenzione e frequenti
lavaggi e pertanto non vengono proposti ai ragazzi di Scuola Media ai quali viene proposto, in
alternativa, l’utilizzo di pennarelli a punta fine e finissima del tipo Trattopen ed altre penne a sfera,
molto meno costose e delicate.

La riga e il righello (doppio decimetro)


La riga si usa per tracciare e misurare linee abbastanza lunghe. E’ formata da un’asta di plastica, di
metallo o di legno di lunghezza variabile da 15 cm a 2 m e con una scala graduata in millimetri.
Per i vostri disegni è sufficiente una riga lunga 50 centimetri.
Il doppio decimetro (detto anche righello) serve a misurare e tracciare linee piuttosto corte, la sua
lunghezza è infatti di 20 centimetri.

La squadra scalena e la squadra isoscele


In plastica trasparente, opaca, o in alluminio, si usano per misurare la lunghezza dei segmenti e per
tracciare linee rette parallele, perpendicolari e inclinate di 30°, 45°, 60° e 90°.
La squadra isoscele ha la forma di un triangolo rettangolo isoscele con un angolo di 90° e due di 45°.

La squadra scalena ha la forma di un triangolo rettangolo scaleno con un angolo di 90° e due acuti:
uno a 60° e uno a 30°.

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Il bordo inferiore sia delle righe sia delle squadre è lavorato con una scanalatura.
Usando la riga al rovescio tra il foglio e il bordo rimane uno spazio che permette di evitare lo
spiacevole inconveniente della “sbavatura” dell’inchiostro.

Uso di riga e squadre


Con riga e squadre abbinate o con l’uso delle due squadre è possibile tracciare rapidamente rette
parallele o perpendicolari tra loro e angoli di particolari ampiezze.
Per ottenere buoni risultati occorre che riga e squadre siano in perfetto stato, cioè che non abbiano gli
angoli spuntati, e che vengano pulite accuratamente prima dell’uso. Per la pulizia si usa un batuffolo
di cotone idrofilo imbevuto di alcool.

Linee parallele con due squadre

Linee perpendicolari con due squadre

Linee perpendicolari con riga e squadre

Queste linee sono particolarmente importanti per il disegno tecnico perché costituiscono gli assi di
riferimento delle proiezioni ortogonali e assonometriche: metodi di rappresentazione degli oggetti
che studieremo gli anni successivi.

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Disegno di angoli con due squadre

La riquadratura del foglio da disegno.


La riquadratura del foglio ha lo scopo di delimitare lo spazio disponibile entro cui si potrà disegnare
tracciando linee di riferimento perfettamente parallele e perpendicolari tra loro: i fogli da disegno
infatti non sono mai necessariamente tagliati alla perfezione, con angoli di 90°. La riquadratura del
foglio permette il tracciamento dell’asse di simmetria verticale, dell’asse di simmetria orizzontale
del foglio e della cornice. Tutte le linee vanno tracciate molto leggere perché molte di esse sono di
costruzione ed a riquadratura ultimata andranno cancellate. Di seguito le fasi da seguire per riquadrare
un foglio da disegno.

Procurati ora un foglio da disegno e proviamo a riquadrarlo insieme.

ATTENZIONE: Le linee di costruzione devono essere sottili e devono essere ben distinte da quelle
relative ai dati ed ai risultati. Inoltre le linee devono essere tutte uniformi.
Riquadratura del foglio
Riquadrare un foglio da disegno significa tracciare al suo interno un rettangolo grande contenente quattro rettangoli più
piccoli. Le linee di riquadratura sono utili per disegnare figure geometriche con le squadre (a 45° e a 60°).
1. traccia le diagonali che congiungono gli spigoli opposti del foglio;
2. individua sul foglio il punto O, che si troverà all’intersezione delle due diagonali;
3. con la misura del raggio pari a 1/2 della diagonale del foglio (14 centimetri), traccia con il compasso puntato nel punto
O una circonferenza che intersecherà le diagonali nei punti 1, 2, 3 e 4;
4. con la stessa apertura centra nel punto 1 e traccia un arco sulla diagonale e trovi A.
5. analogamente centra in 2, 3 e 4 e troverai i punti B, C e D che sono gli spigoli della riquadratura.
Tracciamento delle mediane
Per ottenere la divisione in quattro parti uguali
6. con la stessa apertura precedente del compasso,
• centra il compasso nei punti 1 e 2 e disegna due archi di cerchio che si incontreranno nel punto E;
• centra ora il compasso nei punti 2 e 3 e disegna due archi di cerchio che si incontreranno nel punto F;
• centra ora il compasso nei punti 3 e 4 e disegna due archi di cerchio che si incontreranno nel punto G;
• centra ora il compasso nei punti 4 e 1 e disegna due archi di cerchio che si incontreranno nel punto H;
Per evitare di cancellare i punti di incontro puoi forare (leggermente) con la punta del compasso il foglio da disegno in
corrispondenza delle lettere riportate.
7. unisci i punti F con H ed E con G ottenendo così gli assi di simmetria del foglio;
8. traccia un segmento che unisca i punti A con B, e poi un altro segmento che unisca B con C, e poi C con D e poi D
con A. Otterrai così la riquadratura o cornice del foglio.
Cancella ora perfettamente con la gomma tutte le linee di costruzione (diagonali ed archi) e ripassa con la matita (in
modo da ottenere linee continue grosse) il rettangolo esterno e gli assi di simmetria.

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In commercio si trovano fogli da disegno già riquadrati, ma è preferibile seguire le indicazioni


riportate sopra ed effettuare personalmente le riquadrature desiderate.

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Esercizi.
Per acquisire una sufficiente confidenza e pratica nell’uso degli strumenti è necessario eseguire
alcune esercitazioni sul quaderno a quadretti o su un foglio da disegno. Vi richiedo capacità di
osservazione, precisione e pulizia nella loro esecuzione.

1. Prendi un foglio da disegno ed esegui la squadratura:

2. Disegna con l’utilizzo delle squadrette le parallele come da esempio seguente:

3. Squadra un altro foglio ed esegui un disegno a piacere con le linee parallele sempre a distanza di
5mm.

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4. Esegui su fogli quadrettati, sul tuo quaderno di Disegno, i disegni che seguono. Usa la
quadrettatura come guida e gli strumenti da disegno.
Ogni figura è contenuta in un quadrato di lato uguale a 6 centimetri (12 quadretti in maglia 0,5
cm).

NON tracciare linee a mano libera. Le figure vanno tracciate prima a matita (HB o F), poi ripassate
con la matita nera B a punta fine ed infine colorate con le matite colorate in modo leggero e
uniforme.

5. Esegui nel quaderno di Disegno con l’utilizzo degli strumenti i seguenti disegni:

I colori sono indicativi

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6. Esegui nel quaderno di Disegno con l’utilizzo degli strumenti i seguenti disegni:

I colori sono indicativi

2.1 Il compasso e il balaustrino


Compasso e balaustrino sono strumenti per tracciare le circonferenze, gli archi di circonferenza e per
riportare misure.
I compassi sono composti da due aste metalliche incernierate ad una estremità, terminanti l’una con
un ago e l’altra con una mina a forma di scalpello ( la mina viene affilata con il raschietto effettuando
solo il movimento trasversale).

Per tracciare archi di circonferenza di diametro inferiore a 3 cm e per disegni di precisione si


utilizza il balaustrino, compasso regolabile a vite.
I balaustrini di grandi dimensioni sono detti balaustroni.
Il compasso è uno fra i più importanti strumenti del disegno geometrico e del disegno tecnico e
serve essenzialmente per i seguenti scopi:
• prendere e riportare misure da una parte ad un'altra;
• disegnare archi di circonferenza o circonferenze intere.
Nella figura sono disegnate due rette parallele, r ed s: sulla retta r è individuato il segmento AB.

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Sulla retta s è stato fissato il punto C. Il problema geometrico è il seguente: con il compasso deve
essere misurata la lunghezza del segmento AB e la misura deve essere riportata sulla retta s, a partire
dal punto C, andando verso destra.

Il problema si risolve nel modo seguente:


Con il compasso si fa centro nel punto A (e cioè si infila l'ago nel punto A, usando molta attenzione)
e lo si apre fino a portare la punta scrivente sul punto B.

Il compasso deve essere spostato sulla retta s, senza modificare la sua apertura. Ora si deve fare
centro nel punto C e tracciare un arco che interseca la retta nel punto D: il segmento CD ha
lunghezza identica a quella del segmento AB.

Il compasso è servito a prendere la misura di AB e a riportarla nel punto C per individuare il


segmento CD.

Per tracciare un arco di circonferenza di una certa misura si procede in modo simile: si prende la
misura su un righello ponendo l'ago in corrispondenza dello 0 della scala millimetrata e aprendo il
compasso fino alla misura desiderata.

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Esercizio 1
Per acquisire una sufficiente confidenza e pratica nell’uso del compasso è necessario eseguire
alcune esercitazioni sul quaderno a quadretti.
Viene richiesta capacità di osservazione, precisione e pulizia nella loro esecuzione.

Esegui su fogli quadrettati, le pagine del tuo quaderno di Disegno, i disegni che seguono. Usa la
quadrettatura come guida e gli strumenti da disegno.
Ogni figura è contenuta in un quadrato di lato uguale a 6 centimetri (12 quadretti in maglia 0,5 cm).

Scopo: esercitarsi all’uso del compasso.

Tempo: per completare l’esercizio in maniera corretta servono al massimo 2 ore.

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Curvilineo, normografo, mascherine e trasferibili


Esistono numerosi strumenti il cui scopo è aiutare a eseguire disegni precisi e ordinati.

Il curvilineo è una sagoma in plastica


che si usa per tracciare con facilità vari
tipi di linee curve e per eseguire raccordi
non tracciabili direttamente con il
compasso.

Il normografo è una speciale


mascherina in plastica rasparente che
permette di tracciare lettere e cifre
con caratteri in stampatello.

Si usa facendolo scorrere sul bordo di una riga


fino a scegliere la lettera o la cifra voluta, entro
cui si inserisce la punta della penna a china o
della mina.

Esiste in commercio una vasta gamma


di mascherine in plastica trasparente, per
tracciare circonferenze, ellissi, poligoni
regolari (esagoni, quadrati, triangoli), frecce e
simboli di ogni genere; esse consentono
un'esecuzione rapida e precisa.

Esercizi di confronto tra compasso e curvilinei:


Esercizio 1.

Esegui i due disegni, sul quaderno, utilizzando per il primo il compasso e per il secondo i curvilinei
utilizzando anche la tua immaginazione nell’interpretazione.

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Oltre alle mascherine sono spesso usati i trasferibili, strumenti che facilitano e rendono molto più
rapida l'esecuzione di ogni genere di scrittura e di simbologia del disegno tecnico: si possono trovare
lettere e numeri in diversi tipi di carattere, simboli per il disegno di impianti (elettrici, idraulici,
sanitari, termici, elettronici), elementi di arredamento, alberi e verde in genere.
La tecnica di applicazione dei trasferibili è semplice: tolto il foglio di protezione, si posiziona il
carattere prescelto e lo si ricalca, premendo con una punta arrotondata (per esempio una penna a sfera
scarica), fino al suo distacco. Il carattere si può rimuovere con il nastro adesivo o con un raschietto.

3.1 La scrittura nei disegni


Perché i disegni siano comprensibili vanno integrati con misure e testi (titoli, intestazioni,
caratteristiche delle figure). Sia le misure sia i testi possono essere scritti a mano libera o con un
normografo. Qualsiasi tecnica applichiate, sappiate però che le lettere maiuscole ed i numeri devono
essere sempre della stessa altezza, mentre le lettere minuscole sono più basse di 1/3 rispetto a quelle
maiuscole.
Per la tecnica a mano libera, è opportuno scrivere i caratteri all’interno di due linee parallele tracciate
con la matita che, terminata la scritta, andranno cancellate.

Esegui questa prova di scrittura di seguito su


due pagine del quaderno.

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Esercizi di ripasso

Esercizio 1
L’esercizio consiste nella riproduzione costante delle diagonali e delle mediane del foglio rettangolare
riquadrato.
Si procede tracciando le diagonali 1-3, 2-4 e le mediane 5-7 e 6-8.
Nella fase successiva si uniscono le diagonali 5-6, 6-7, 8-7, 5-8 e le mediane 9-14, 10-13, 16-11, 15-
12.

1 9 5 10 2

16 11

8 6

15 12

4 14 3
7 13
Scopo: esercitarsi all’uso della riga e delle squadre.
Tempo: per completare l’esercizio in maniera corretta servono al massimo 2 ore.

Esercizio 2
La tavola che segue utilizza il metodo della tavola precedente e propone cinque diverse soluzioni di
composizioni geometriche. La metà di sinistra di ogni singola rappresentazione suggerisce il
procedimento per la costruzione della figura. Delineata la figura, una opportuna colorazione darà
maggior risalto alle combinazioni ottenute.

Scopo: esercitarsi all’uso della riga e delle squadre.

Tempo: per completare l’esercizio in maniera corretta servono da un minimo di 2 ore ad un


massimo di 4 ore.
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Esercizio 3
Dividi il foglio in quattro parti ed esegui i seguenti comandi:
1.Traccia una serie di linee verticali, parallele tra loro e distanti 10 mm.
2.Traccia una serie di linee inclinate di 60°, parallele tra loro e distanti 10 mm.
3.Traccia una serie di linee inclinate di 45°, parallele tra loro e distanti 10 mm.
4.Traccia una serie di linee inclinate di 30°, parallele tra loro e distanti 10 mm.

Esercizio 4
Dividi il foglio in quattro parti ed esegui i seguenti comandi:
1.Traccia una serie di linee verticali, parallele tra loro e distanti 10 mm.
2.Traccia una serie di linee orizzontali, parallele tra loro e distanti 10 mm.
3.Traccia una serie di linee verticali, parallele tra loro e distanti 10 mm e poi, sullo stesso quadrante,
traccia una serie di linee orizzontali, parallele tra loro e distanti 10 mm.
4.Traccia una serie di linee inclinate di 45°, parallele tra loro e che colleghino gli estremi dei segmenti
già tracciati nei quadranti precedenti.

Scopo: esercitarsi all’uso della riga e delle squadre.

Tempo: per completare l’esercizio in maniera corretta servono da un minimo di 2 ore ad un


massimo di 4 ore.

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3.2 IL CARTIGLIO

Nel disegno tecnico il cartiglio è il luogo del foglio dove risiede il disegno (in genere in basso a destra)
nel quale vengono racchiuse tutte le informazioni necessarie a comprendere in miglior modo il
complessivo raffigurato; in particolare, secondo la normativa UNI, indica tutti i pezzi compositi e la
loro tipologia, nonché i dati dell'autore del disegno (nome e cognome).

1 cm. distanza
11 cm.
dai bordi

7cm.

1cm. 7cm.

11cm.

3cm.

6cm 5cm.

7cm.
5cm.
22222222

1cm.

1cm.

1cm.

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2,5mm.

5mm.
I.T.C.G. “LUIGI EINAUDI” SENORBI’ 2,5mm.

2mm.
ARGOMENTO: 3mm. Tavola N.
2mm.

DATA:
1
23 FEBBRAIO
SCALA: 2015 CLASSE:
1:100 1XL
DOCENTE: ALUNNO: 5mm.
M. J. MEREU NOME COGNOME

Esercizio 1

Esegui il cartiglio prima nel quaderno e poi sul foglio di disegno.

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4.1 Le costruzioni geometriche

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LE PROIEZIONI ORTOGONALI

Le Proiezioni Ortogonali sono una tecnica di rappresentazione che consente di visualizzare un oggetto
anche tridimensionale sul piano bidimensionale (il foglio da disegno). Si tratta di proiettare secondo tre
punti di vista lo stesso oggetto, ortogonalmente (perpendicolarmente) a tre diversi piani, ottenendo così
tre diverse viste, una dall’alto chiamata pianta, una frontale chiamata prospetto e una laterale
chiamata profilo.
E’ una tecnica di disegno abbastanza antica, nasce ad opera di Gaspard Monge, studioso francese che
teorizzò questo sistema rappresentativo per finalità militari tanto che inizialmente era considerato
segreto.
Le proiezioni ortogonali, consentono di avere una visualizzazione chiara e intuitiva dell’oggetto da
rappresentare, ma anche la sua quotatura, tracciando sul disegno le sue misure principali
ossia, lunghezza, larghezza e altezza.

Per eseguire una proiezione ortogonale abbiamo, quindi, bisogno di tre elementi: l’oggetto, i piani di
riferimento e il punto di vista.
Eseguire una proiezione ortogonale di un oggetto, significa in pratica, guardarlo da tre differenti punti di
vista e disegnare sul foglio ciò che vediamo. Nella esecuzione di una proiezione ortogonale, l’oggetto e i
piani di riferimento non dovranno mai essere modificati, ciò che cambierà ogni volta è soltanto il punto di
vista da cui osserviamo l’oggetto.

Se consideriamo un oggetto, nell’esempio una barca a vela, dobbiamo fissare tre punti di vista, cioè i
punti da cui lo osserveremo. Questi saranno sempre gli stessi: dall’alto, di fronte e di lato.

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Scelto l’oggetto e fissati i punti di vista da cui guardarlo, rimane da capire come posizionare i piani di
riferimento. Immaginiamo allora che, i tre piani di riferimento siano i tre lati di una scatola (la base e due
pareti). Posizioniamo l’oggetto al centro di questa scatola, come nella figura qui a lato.
Ricordiamo che abbiamo scelto tre viste, dall’alto, di fronte e di lato e che la proiezione dovrà sempre
essere perpendicolare ai tre piani. Per comprendere meglio questo procedimento, immaginiamo di
illuminare l’oggetto da tre direzioni che coincidono con i punti di vista. L’oggetto, proietterà allora tre
diverse ombre ognuna su un piano di riferimento.

Vista dall’alto

1 – Poniamo la sorgente luminosa in alto sopra l’oggetto. La barca proietterà la sua ombra sul piano
sottostante che, per la sua posizione prenderà il nome di PIANO ORIZZONTALE. L’esempio qui a
sinistra chiarisce meglio il concetto.

Vista di fronte

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2 – Spostiamo la sorgente luminosa frontalmente all’oggetto; questo proietterà un’altra ombra sul piano
posto alle sue spalle. Questo piano prende il nome di PIANO VERTICALE perché disposto
ortogonalmente a quello precedente.

Vista laterale

3 – Spostiamo, infine, la sorgente luminosa di fianco all’oggetto. Questo, proietterà un’ombra sul piano
posto di lato che prende il nome di PIANO LATERALE.

3 – Spostiamo, infine, la sorgente luminosa di fianco all’oggetto. Questo, proietterà un’ombra sul piano
posto di lato che prende il nome di PIANO LATERALE.

Come detto precedentemente, l’oggetto e i piani di riferimento non debbono essere mai spostati; l’unica
cosa che può cambiare la propria posizione è la sorgente luminosa che, coincide con il punto di
vista dell’osservatore, cioè con il nostro occhio.

Proiezioni

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Congruenza proiezioni

L’oggetto proietta sui piani di riferimento le sue tre ombre. Come si vede nel secondo schema, le tre
proiezioni sono tra di loro legate (congruenti) perché riferite tutte allo stesso oggetto posizionato nella
medesima posizione.

Fin qui abbiamo rappresentato un oggetto attraverso tre sue proiezioni su tre differenti piani di riferimento
tra loro perpendicolari. Ora dobbiamo trasferire questa rappresentazione tridimensionale sul piano
bidimensionale del foglio da disegno.

Immaginiamo di far coincidere il Piano Verticale (P.V.) della nostra scatola tridimensionale con il nostro
foglio da disegno come nell’esempio 1 qui sotto:

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A questo punto ruotiamo di 90°, attorno all’asse che lo unisce con P.V., il Piano Laterale (P.L.) fino a farlo
divenire complanare con il P.V. come in figura 2:

2 – Ribaltamento del Piano Laterale

Infine, ruotiamo il Piano Orizzontale (P.O.) di 90°, attorno all’asse che lo unisce al P.V., fino a far diventare
anch’esso complanare a P.V. stesso, come in figura 3:

3 – Ribaltamento del Piano Orizzontale

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Ribaltati i piani, questi, si trovano ad essere tutti complanari cioè, giacenti su di uno stesso piano, come
avviene sul nostro foglio da disegno. Vediamo di seguito il risultato finale della proiezione ortogonale
della nostra barca (oggetto):

Proiezione ortogonale

ESERCIZIO. 1
Proiezione ortogonale di un cubo

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ESERCIZIO. 1.1

INDICA LE DIMENSIONI DEL TUO


CUBO

ESERCIZIO. 1.2
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN CUBO INCLINATO DI 30 GRADI RISPETTO ALLA LINEA DI TERRA.

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ESERCIZIO. 1.3
PROIEZIONI ORTOGONALI DI UN CUBO SEZIONATO

COSTRUZIONE DI UN CUBO

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ESERCIZIO. 2
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PARALLELEPIPEDO

ESERCIZIO. 2.1
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PARALLELEPIPEDO

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ESERCIZIO. 2.2
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PARALLELEPIPEDO IN DIVERSE POSIZIONI

ESERCIZIO. 2.3
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PARALLELEPIPEDO INCLINATO DI 45 GRADI SULLA LINEA DI TERRA

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ESERCIZIO. 2.4
PROIEZIONE ORTOGONALI DI UN PARALLELEPIPEDO SEZIONATO CON UN PIANO PARALLELO AL P.V.

COSTRUZIONE DI UN PARALLELEPIPEDO

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ESERCIZIO. 3
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE QUADRATA

ESERCIZIO. 3.1
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE QUADRATA IN DIVERSE POSIZIONI

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ESERCIZIO. 3.2

PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE QUADRATA INCLINATA DI 30 GRADI RISPETTO ALLA
LINEA DI TERRA

ESERCIZIO. 3.3
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE QUADRATA SEZIONATA DA UN PIANO PARALLELO AL P.O.

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ESERCIZIO. 3.4
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE QUADRATA SEZIONATA DA UN PIANO DI SEZIONE
INCLINATO DI 30 GRADI RISPETTO ALLA LINEA DI TERRA

COSTRUZIONE DI UNA PIRAMIDE A BASE QUADRATA

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ESERCIZIO. 4.1
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE ESAGONALE

ESERCIZIO. 4.2
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE ESAGONALE IN DIVERSE POSIZIONI

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ESERCIZIO. 4.3
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE ESAGONALE CON L’ASSE ORIZZONTALE INCLINATO DI
30 GRADI RISPETTO ALLA LINEA DI TERRA

ESERCIZIO. 4.4

PROIEZIONE ORTOGONALE DU UNA PIRAMIDE A BASE ESAGONALE SEZIONATA DA UN PIANO INCLINATO DI


30 GRADI RISPETTO ALLA LINEA DI TERRA

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COSTRUZIONE PIRAMIDE A BASE ESAGONALE

ESERCIZIO. 5
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE OTTAGONALE

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ESERCIZIO. 5.1
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UNA PIRAMIDE A BASE OTTAGONALE

COSTRUZIONE PIRAMIDE A BASE OTTAGONALE

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ESERCIZIO. 6
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PRISMA A BASE ESAGONALE

ESERCICIO. 6.1
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PRISMA A BASE ESAGONALE IN DIVERSE POSIZIONI

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ESERCIZIO. 6.2
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PRISMA A BASE ESAGONALE INCLINATO DI 30 GRADI RISPETTO AL P.V.
USANDO UN PIANO AUSILIARIO USANDO L’ESEMPIO SUCCESSIVO

ESERCIZIO. 6.3
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PRISMA A BASE ESAGONALE SEZIONATO DA UN PIANO INCLINATO DI 30
GRADI RISPETTO ALLA LINEA DI TERRA

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COSTRUZIONE PRISMA A BASE ESAGONALE

ESERCIZIO. 7.1
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PRISMA A BASE OTTAGONALE

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ESERCIZIO. 7.2
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PRISMA A BASE OTTAGONALE RUOTATO DI 10 GRADI SUL P.O.

ESERCIZIO. 7.3
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN PRISMA A BASE OTTAGONALE SEZIONATO DA UN PIANO INCLINATO DI 30
GRADI RISPETTO ALLA LINEA DI TERRA, UTILIZZARE IL PIANO AUSILIARIO

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COSTRUZIONE DEL PRISMA A BASE OTTAGONALE

ESERCIZIO. 8
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN CONO

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ESERCIZIO. 8.1
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN CONO IN DIVERSE POSIZIONI

ESERCIZIO. 8.2
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN CONO SEZIONATO

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ESERCIZIO. 8.3
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN CONO SEZIONATO CON UN PIANO INCLINATO DI 30 GRADI RISPETTO
ALLA LINEA DI TERRA

COSTRUZIONE CEL CONO

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ESERCIZIO. 9
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN CILINDRO

ESERCIZIO. 9.1
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN CILINDRO NELLE VARIE POSIZIONI

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ESERCIZIO. 9.2
PROIEZIONE ORTOGONALE DI UN CILINDRO SEZIONATO

COSTRUZIONE DI UN CILINDRO

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