Il pH fisiologico arterioso oscilla fra 7.35 e 7.45 per quelli più larghi di manica, mentre per quelli
più stretti il range dovrebbe essere compreso fra 7.38 e 7.42.
Sono valori logaritmici, quindi sebbene paiano come delle piccole differenze, esse corrispondono a
grandi differenze nella concentrazione degli idrogenioni.
Gli idrogenioni vengono continuamente prodotti dal metabolismo in maniera imponente, pertanto
devono essere smaltiti, altrimenti accumulandosi nel nostro organismo andrebbero a variare il pH.
Per eliminare gli idrogenioni vengono utilizzati i sistemi tampone che li catturano e li eliminano.
Pertanto, nel caso del tampone bicarbonato, il pH è pari a 6,1, che è la costante di dissociazione del
bicarbonato più il logaritmo del rapporto fra ione bicarbonato, forma dissociata del sale e il sale che
ha acquisito l’idrogenione, l’acido carbonico.
Per misurare il pH posso misurare facilmente nel sangue lo ione bicarbonato, ma non posso risalire
al quantitativo dell’acido carbonico.
Come faccio?
L’acido carbonico non rimane nel sangue come tale, ma ad opera di un enzima chiamato “anidrasi
carbonica”, viene scisso in due molecole, acqua ed anidride carbonica.
L’acqua viene conservata od eliminata in base alle esigenze, mentre l’anidride carbonica, oltre ad
essere un prodotto della respirazione cellulare, è anche prodotto della scissione del sale dello ione
bicarbonato dopo che ha tamponato l’idrogenione.
L’anidride carbonica viene quindi eliminata dai polmoni. Per questo motivo, posso esprimere
l’equazione di Handerson-Hasselbach in questi termini:
Il nuovo rapporto presenta al numeratore ancora la concentrazione dello ione bicarbonato che si
può agevolmente misurare e al denominatore c’è la concentrazione, espressa in pressione parziale
in mmHg di un gas che possiamo misurare con un prelievo arterioso che attraverso la emogasanalisi
ci fornirà il valore del pH e l’informazione della concentrazione dello ione bicarbonato nel sangue e
la pressione parziale dell’anidride carbonica.
Se diminuisce il pH invece:
Il rene è la sede di turnover dei bicarbonati. Il bicarbonato viene riassorbito perché è lo strumento
tampone e va conservato. Può tuttavia essere eliminato in base alle necessità. Oltre a procedere al
riassorbimento dei bicarbonati, contribuisce anche all’eliminazione dell’acidità titolabile, il che
implica l’eliminazione diretta di idrogenioni o legati a basi deboli.
L’efficienza del sistema renale è tuttavia inferiore rispetto a quello del tampone bicarbonato.
Meccanismo renale
- La prima azione avviene a livello dell’ansa di Henle del nefrone dove vengono riassorbiti il 15%
dei bicarbonati. Il bicarbonato che passa nel filtrato glomerulare deve essere riassorbito.
- A livello del tubulo contorto DISTALE avviene il riassorbimento dell’80% dei bicarbonati.
Oltre all’emissione diretta di idrogenioni attraverso lo scambio fra Na+ e H+ antiporto Na/H.
Deve rimanere l’elettroneutralità (bilanciamento elettrico), quindi ad ogni H+ eliminato
corrisponde un Na+ riassorbito. Abbiamo un cotrasporto sodio-idrogenione che riassorbe nei
capillari tubulari un sodio ed elimina un catione monovalente di H+, eliminando quindi acidità.
- pH: range di normalità che va da 7.35 a 7.45. (per gli integralisti, fra 7.38-7.42)
- Tensione parziale di O2: sempre maggiore di 94mmHg, questo implica che l’emogasanalisi
abbia una valenza clinica non solo per l’equilibrio acido base, ma anche per misurare la
concentrazione dei gas nel sangue, quindi efficienza dei sistemi respiratori (per pneumologia
e cardiologia).
- Tensione parziale di CO2: oscilla in un range dai 28 ai 40mmHg con 35 come valore
centrale.
- Concentrazione bicarbonato: il valore normale è attorno ai 24mEq/L.
- Base Excess (o eccesso di basi): informazione quasi immediata per capire qual è il pool
disponibile di bicarbonati: normalmente è 0, ma se vi è un eccesso di bicarbonato sarà
positivo, mentre se vi è un difetto sarà negativo.
Bicarbonati, CO2 e pH sono intimamente correlati fra di loro dall’equazione di Handerson-
Hasselbach.
- Saturazione di O2: relazione fra tensione parziale di ossigeno ed emoglobina. Ci dice
quanta emoglobina è saturata per quella tensione parziale di ossigeno. Paradossalmente la
SatO2 a parita di pO2 in un anemico è più alta, perché la poca Emoglobina che c’è sara tutta
saturata dall’O2.
ACIDOSI:
- metabolica
- respiratoria
ALCALOSI:
- metabolica
- respiratoria
Il termine “metabolico” è riferito a una deviazione dello ione bicarbonato, il che implica che
nell’equazione che abbiamo visto sia successo qualcosa al numeratore della frazione.
Il termine “respiratorio” sta a una deviazione della pCO2, quindi il problema è nel denominatore.
ACIDOSI METAB OLICA
- Il valore di pH di 7.35 implica acidosi con acidemia, in quanto non è compensato a livello
ematico. Quando essa è compensata, il pH si è normalizzato, ma l’acidosi persiste come
deviazione del numeratore.
- Fino a 7.30 ci agitiamo ma non molto, a pH 7.2 cominciamo a preoccuparci, al di sotto di
7.1 è emergenza, al di sotto di 7, catastrofe poiché piccole variazioni di pH implicano
grosse differenze nella concentrazione di idrogenioni.
- pO2 centra poco ed è normale, così come la pCO2, non si modifica.
- HCO3- è cambiato, il che implica riduzione del numeratore acidosi metabolica
- BE è negativo in quanto rispecchia la perdita di bicarbonati, ci sono meno bicarbonati
disponibili.
La diagnosi è facile, diminuzione di bicarbonati, quindi acidosi metabolica. L’organismo per
compensare l’acidosi metabolica con acidemia, sapendo che si è ridotto il numeratore, per riportare
il pH al valore della partenza vi sono due possibilità:
- Acidosi lattica (da ipossia cellulare [es. shock], da alterazioni metaboliche [es. biguanidi])
si produce per ischemia in seguito ad uno stato di shock. In periferia, come serve il glucosio
per produrre ATP (carburante), serve anche il comburente per il ciclo di Krebs che è
l’ossigeno. Se c’è shock, difetto di circolo in periferia, l’ossigeno arriva alle cellule in
minore quantità, quindi il sistema metabolico produce acidi deboli, quindi acidosi lattica.
- Perdita intestinale di HCO3- (fistole bilio-digestive, diarrea, stomie ileali, polipi villosi)
L’intestino e il pancreas in particolar modo e la bile sono i principali produttori di
bicarbonato che viene assorbito attraverso il circolo portale e messo in circolo. L’intestino
lo produce e viene assorbito, il rene, quando è necessario lo recupera, quindi si ha una
continua biodisponibilità di bicarbonato. Se però questo sistema non funziona, si riduce la
sua disponibilità
Il colpevole in tal caso è il denominatore. Se il pH si è ridotto, implica che si sia ridotto il rapporto
per un aumento della CO2.
Nell’acidosi respiratoria scompensata troveremo una pCO2 aumentata. I bicarbonati più o meno
restano uguali, l’eccesso di basi è pari a 0, abbiamo però un nuovo attore. Il problema è respiratorio.
Dove va la CO2, spesso va anche l’ossigeno. Se c’è un problema che coinvolge l’anidride carbonica,
quasi certamente ha coinvolto anche la ematosi per l’ossigeno a causa di qualche difetto negli
scambi respiratori. Difatti, ciò si realizza in presenza di patologia respiratoria che determina anche
una diminuzione della tensione parziale di ossigeno. Il centro del problema è quindi il polmone e
l’apparato respiratorio.
Scompensata
pH < 7.35
pO2 < 90
pCO2 > 44
HCO3- 24
BE 0
Sat O2 ridotta
Compensata
pH > = 7.35
pO2 < 90
pCO2 > 44
HCO3- > 24
BE positivo
Sat O2 ridotta
Come reagisce l’organismo? Il rene cerca di riassorbire una maggiore quantità di bicarbonati,
quindi alla lunga troveremo i bicarbonati aumentati e il pH più o meno si rinormalizza.
Cause dell’acidosi respiratoria:
- Quelle che più frequentemente sono causa di acidosi respiratoria sono le patologie
polmonari ostruttive, restrittive od obliterative. Se i bronchi vengono ad ostruirsi, come
nel caso dell’asma bronchiale, esposizione ad un allergene con reazione con liberazione di
istamina a livello dei bronchi, bronco costrizione, riduzione della sezione globale di
ventilazione con conseguenti meno scambi respiratori broncopatia ostruttiva asmatica,
enfisema, ecc.
Le pneumopatie si distinguono in due grandi categorie:
- Ad alta diffusibilità il problema riguarda solo l’ossigeno. Sono le malattie che si
presentano a livello dell’interfaccia alveolo-capillare. Diminuisce soltanto l’ossigeno e
l’anidride carbonica non si modifica.
Perdita di protoni:
Sovraccarico di bicarbonati:
- Sovraccarico di alcali esogeni (farmaci antiacidi, sindrome dei bevitori di latte) milk
alkaline syndrome: il latte ha una buona concentrazione di bicarbonati che aumentano la
quantità di carbonati disponibili, così come alcuni antiacidi che tamponano gli H+ e
aumentano la disponibilità di bicarbonati.
Neurologica:
- Sintomi aspecifici fino al coma, legati al fatto che l’aumentata concentrazione di
idrogenioni è tossica per le cellule, in particolare quelle ad elevato turnover metabolico
come quelle nervose
Cardiaca:
- Effetto inotropo negativo riduce la forza contrattile del ventricolo sinistro, quindi può
indurre scompenso cardiaco.
Il rapporto fra calcemia fra interno ed esterno della cellula che è variabile perché si ha continui
flussi di calcio che attivano depolarizzando la membrana, sempre che essa sia in accordo con il
corretto rapporto fra potassio intra ed extracellulare.
Per quanto concerne il calcio, il grado di ionizzazione del calcio circolante, cioè di quanto calcio
si ionizza spostandosi dalla forma legata all’albumina (inservibile) e la forma libera ionizzata
bivalente è inversamente proporzionale al pH
Al ridursi del pH, aumenta la quota di calcio ionizzato biodisponibile.
In alcalosi aumenta invece la quota di calcio che si lega alle proteine, quindi si sottrae alla
funzione biologica, come se si verificasse una ipocalcemia relativa al fronte del fatto che se io
doso il calcio è normale, ma in alcalosi, il calcio utile alla funzione cellulare è minore.
- Tetania
- Spasmi muscolari
- Iperreattività vascolare
Hypocalcemia: It is the primary cause of tetany. Low ionized calcium levels in the extracellular flu-
id increase the permeability of neuronal membranes to sodium ion, causing a progressive depolariza-
tion, which increases the possibility of action potentials. This occurs because calcium ions interact with
the exterior surface ofsodium channels in the plasma membrane of nerve cells. When calcium ions are
absent the voltage level required to open voltage gated sodium channels is significantly altered (less
excitation is required).[1] If the plasma Ca2+ decreases to less than 50% of the normal value of 9.4 mg/dl,
action potentials may be spontaneously generated, causing contraction of peripheral skeletal muscles.
Hypocalcemia is not a term for tetany but is rather a cause of tetany.
K ~ -90 mV
Cl ~ - 70 mV
Na ~ +60 mv
Ca ~ +125 mV
RMP is about -70 to -80 mV, close to the only two ions (K and Cl) that have high conductances.
Both the Na/K ATPase and leaky K channels help maintain RMP until the cell is depolarized.
Because Ca has essentially zero conductance at RMP, hyper-/hypocalcemia will not alter the
resting membrane potential in any significant manner. However, Ca does have the important
role of modulating the behavior of Na channels.
Divalent cations (E.g. Ca) have a small affinity for the Na channel and can essentially "plug" it
up during the influx of Na. At normal Ca levels, this acts as an important modulator of
excitability. Hyper-/hypocalcemia can alter that modulating activity as follows:
Hypercalcemia: there are more Ca ions to "plug" the Na channel, thus Na influx will
be reduced in neurons transmitting impulsesresulting in muscle weakness, constipation, etc.
Hypocalcemia: there are less Ca ions to "plug" the Na channel, thus Na influx will
be increased in the neurons transmitting impulsesresulting in muscle twitching, tetany, etc.
The literature states that changing extracellular Ca is like changing the threshold potential
SUMMARY
The inverse relationship between extracellular calcium and neuronal excitability could be explained
by several complementary molecular events (summarized in Table 1 and Figure 2). External
calcium inhibits NALCNs, shifts the voltage dependency of voltage-gated Na+ channels, stabilizes
CNG channels, reduces inward current through AMPA channels, and depresses the release of
excitatory neurotransmitters. Conversely, it enhances transient K+ current and KCa channels and
perhaps potentiates GABA sensitivity. Some of these modulatory effects may depend on CaSR
while others may require calcium influx. It is these processes that we theorize may help shed light
on the calcium paradox and lead to further understanding of the mechanisms behind production of
seizures through hypocalcemia.
Summary of the target ion channels modulated by external calcium. (1) By activating
calcium sensing receptors signaling, external calcium reduces sodium influx through
Na+ leaky channel , whereas low calcium enhances sodium influx; (2) high external
calcium reduces sodium influx through voltage-gated sodium channels, whereas low
external calcium enhances sodium influx through a proposed “surface charge”
mechanism; (3) high external calcium enhances potassium outflow, whereas low external
calcium reduces potassium outflow; (4) high external calcium reduces cation influx,
whereas low external calcium enhances cation influx through cyclic nucleotide-gated ion
channels; (5) high external calcium reduces ion influx through AMPA receptors, whereas
low external calcium enhances it; (6) by activating calcium sensing receptors, external
calcium inhibits glutamate release, whereas low external calcium enhances it.
IPOPOTASSEMIA-ALCALOSI-METABOLICA
(MINERALCORTICOIDI INDOTTA
Come si fa a stabilirlo?
Si convoglia il sodio che è nel tubulo renale, filtrato attraverso il filtrato glomerulare, che invece di
andare nelle urine viene riassorbito per passare dall’ambiente tubulare all’ambiente vascolare dei
capillari peritubulari.
Sulle cellule tubulari vi sono dei recettori specifici che determinano un riassorbimento del sodio.
Per ogni catione riassorbito, o assorbo anche un anione o devo eliminare un catione per il
principio dell’elettroneutralità.
SE SCAMBIO IDROGENIONE:
SE SCAMBIO POTASSIO
Se aumenta la kaliuria, vuol dire che la potassemia si riduce. Perdo potassio ed essa da 4 scende
a 3,5-3. Se la potassemia si è ridotta, si è anche ridotto il potassio interstiziale o extracellulare.
Questo significa che il rapporto Ki (potassio intracellulare) su Ke (potassio exracellulare) cambia
dal valore normale di circa 9:1 (aumenta). Fisiologicamente, la concentrazione di potassio
intracellulare è 9 volte superiore al potassio extracellulare. Questo rapporto deve rimanere costante
per la polarità di membrana della cellula.
Se si è ridotto il denominatore, quindi il rapporto Ki/Ke è aumentato, in qualche maniera va
corretto.
La cellula quindi ha un artificio, ossia far uscire Ki aumentando Ke e far entrare idrogenioni
dallo spazio extracellulare all’interno della cellula grazie all’elettro neutralità; il rapporto sarà di
nuovo 9:1
Ciò che c’è nel sangue vi è anche nell’interstizio, in perfetto equilibrio. I compartimenti sono due:
intracellulare ed extracellulare. Con extracellulare intendiamo lo spazio vascolare e quello
interstiziale che è quasi virtuale. I fluidi per entrare ed uscire dalle cellule passano attraverso
l’interstizio e ciò che è disciolto nel sangue lo troviamo nelle stesse concentrazioni a livello
interstiziale.
IPOPOTASSEMIA-ALCALOSI-METABOLICA-DIURETICO
INDOTTA
DIURETICI
I diuretici sono fra i farmaci più usati al mondo, sia quelli deboli (tiazidici), sia i diuretici dell’ansa
di Henle che sono potentissimi e determinano una marcata perdita di sodio ed acqua.
Il diuretico determina a livello del tubulo contorto prossimale una marcata perdita di sodio che
viene eliminato e in parte a scapito del bicarbonato che viene riassorbito. Anche la quota di sodio
legata al bicarbonato, non solo quella legata al cloro viene scambiata, perché agisce su tutto.
I tiazidici in particolar modo funzionano con questo meccanismo. Perdo sodio, riassorbo
bicarbonato e questo già di per sé è causa di alcalosi metabolica.
Siccome aumenta la quota di Na urinario, che a livello del tubulo contorto distale viene
confrontata con il Na plasmatico, il sistema si rende conto che c’è qualcosa che non va. La
perdita di troppo sodio ed acqua viene riconosciuta come stato di disidratazione poiché
l’organismo non è consapevole che l’effetto dipenda dal diuretico.
Il sistema reagisce come è stato costruito, ossia attivando il sistema renina angiotensina aldosterone
o RAAS (Renin-angiotensin-aldosterone system) che produce anche il meccanismo che abbiamo
visto prima (peggiorando alcalosi), quindi il diuretico ha un doppio modo per indurre alcalosi
ipokalemica metabolica.
I DIURETICI INDUCONO IPOKALIEMIA E ALCALOSI METABOLICA