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Torquato Tasso

(1544-1595)
Torquato Tasso è uno tra i maggiori poeti
italiani del Cinquecento.
La ragione della sua fama è dovuta alla
pubblicazione della Gerusalemme
liberata, poema pubblicato senza il suo
consenso. Anni dopo esce la
Gerusalemme conquistata, edizione
approvata dall'autore ma recante
numerose censure.
Brevi cenni biografici…
1544 → Nasce a Sorrento, in Campania.
1560-64 → Studia all’Università di Padova e Bologna
1565 → Entra al servizio del duca Luigi d’Este prima e poi di Alfonso II
1577 → L’inquisizione giudica la Gerusalemme liberata conforme all’Ortodossia e
assolve il poeta, deluso dalla decisione
1577-79 → A causa del suo squilibrio mentale viene rinchiuso in un convento da cui fugge
1579-86 → ritorna a Ferrara, litiga col duca, il quale lo reclude in un ospedale
1592 → viene nominato poeta di corte dal papa Clemente VIII

1595 → Morte a Roma


Personalità
- Conflitto tra libertà di pensiero e ortodossia assume caratteri spiccatamente psicologici

- Crisi nei rapporti con la corte estense di Ferrara, tenta di passare al servizio dei Medici

- Angoscia dovuta all’insoddisfazione per il suo poema

- Le lettere dimostrano l'alternarsi di momenti di lucidità e di


equilibrio e di fasi dominate da vere e proprie crisi psicotiche, con
allucinazioni e violenti dolori fisici.
Rime amorose, encomiastiche e nessuna organizzazione
rime religiose.

Le rime
aggiunta di commenti, varie edizioni
riflessioni e musica
Si tratta di oltre duemila testi tra poesie, canzoni, sonetti e madrigali

FONTI: Imita e a volte copia del tutto, prendendo proprio pezzi di altre opere,
i grandi poeti.

LINGUA E STILE: vocabolario petrarchesco arricchito da latinismi, reperti


danteschi e termini settentrionali (in poche parole respinge la proposta di
Bembo). Utilizza numerose figure retoriche riguardanti la sintassi e la
disposizione logica degli elementi discorsivi.

TEMI: c’è una varietà tematica assente in Petrarca, ma il tema principale è


erotico-galante. Molti testi sono dedicati a donne realmente amate dal
poeta, altri dedicati all’elogio di donne legate alla vita delle corti. Altri
testi ancora volti a ringraziare e lodare i signori.
Nelle Rime, come anche nella Liberata, al paesaggio
è affidata la funzione di esprimere l'emozione lirica.
Lo stato d'animo del poeta si identifica con i
movimenti del paesaggio. L'indeterminatezza
spaziale e temporale concorre a creare un'atmosfera
indefinita. La natura è caratterizzata da pochi oggetti
fondamentali: la terra, il cielo, l'acqua e l'aria,
elementi immutabili, ma animati dalla vibrazione
luminosa dell'alba o della luna.
Ecco mormorar l’onde
Ecco mormorar l'onde Ecco mormorare le onde e oscillare le
e tremolar le fronde piante e i ramoscelli nella brezza
e l'aura mattutina e gli arboscelli, mattutina e sopra i rami verdi i
e sovra i verdi rami i vaghi augelli leggiadri uccelli cantare soavemente
cantar soavemente e risplendere all’orizzonte l’oriente:
e rider l'orïente:
ecco appare già l’alba e si specchia
ecco già l'alba appare
nel mare e rasserena il cielo e copre
e si specchia nel mare,
di fresca rugiada la campagna e
e rasserena il cielo
e le campagne imperla il dolce gelo, colora d’oro le cime dei monti. O
e gli alti monti indora. bella e dolce Aurora , la brezza
O bella e vaga Aurora, annuncia il tuo apparire, e tu
l'aura è tua messaggera, e tu de l'aura preannunci la brezza che rinvigorisce
ch'ogni arso cor restaura. ogni cuore arido.
Concetti chiave:
● paesaggio stato d’animo
● l’alba messaggera della donna
● tema amoroso nella parte conclusiva
● dedica a Laura Peperara, donna con cui Tasso aveva avuto una breve relazione

Analisi:
Madrigale composto da 4 endecasillabi e 10 settenari, disposti a rima baciata secondo lo schema
aaBBccddeEffGg.

Attraverso le metafore Tasso crea la corrispondenza tra natura e donna che esplicita alla fine del
madrigale con l’immagine dell’aura che si identifica con la donna e la donna che si identifica con
l’alba. Le allitterazioni in r e l e le rime interne contribuiscono a conferire continuità al ritmo e ad
accrescere la musicalità del componimento.

Il testo può essere suddiviso in due parti:


- vv. 1-11 descrizione della natura quando sorge il sole, attraverso l’attesa e infine l’apparire
dell’alba, in un crescendo di luce.
- vv. 12-14 alba identificata con la donna amata, attraverso il senhal (aura).
Qual rugiada o qual pianto
Qual rugiada o qual pianto,
quai lagrime eran quelle Quale rugiada o quale pianto, quali
che sparger vidi dal notturno lacrime erano quelle che vidi
manto spargere dal cielo notturno e dal volto
e dal candido volto de le stelle? luminoso delle stelle?

E perché seminò la bianca luna E perché la bianca luna sparse una


di cristalline stille un puro nembo pura nube di gocce cristalline in
a l'erba fresca in grembo? grembo all’erba fresca? Perché
Perché ne l’aria bruna nell’aria notturna,

s'udian, quasi dolendo, intorno si udivano le brezze, simili a lamenti


intorno scorrere tutt’intorno fino al sorgere
gir l'aure insino al giorno? del giorno? Forse erano presagi della
Fur segni forse de la tua partita, tua partenza, o vita della mia vita?
vita de la mia vita?
Concetti chiave:
● partenza della donna amata
● musicalità
● natura umanizzata → corrispondenza tra lo stato d’animo e il paesaggio (rugiada=pianto, stelle
con aure=sospiri e lamenti di dolore)

Analisi:
Madrigale in endecasillabi e settenari con rime secondo lo schema abABCDdcEeFf

Alla musicalità del testo contribuiscono la frequenza della rima baciata e il ricorso all’enjambement
che determina un rallentamento del ritmo e una spezzatura della sintassi. Un effetto di musicalità è
poi ottenuto anche dalla replicazione di alcuni voci in anafora. Alcuni chiasmi sottolineano
l’antitesi buio-luce che rafforza le sensazioni visive.
Presenza di 4 frasi interrogative.
Aminta
TRAMA: Il giovane e timido pastore Aminta ama la ninfa Silvia. Tirsi e
Dafne aiutano i due giovani. Aminta è indotto a recarsi dove la ninfa è
solita fare il bagno; e qui la trova legata a un albero da un satiro che sta per
violentarla. Aminta la libera, ma Silvia fugge. La vicenda si conclude con
alcuni malintesi: ad Aminta è riferito che Silvia è stata sbranata da un lupo
e per questo si butta giù da una rupe, ma viene salvato da un cespuglio.
Silvia, affranta per essere stata la causa indiretta dell'accaduto, va in cerca
del corpo del giovane, e appena trovato lo bacia.

Amore in persona recita il Prologo, travestito. Si si dichiara motore


effettivo dell'azione che sta per avere inizio, e poi sostiene una sorta di
utopia sociale promuovendo una utopica società dell'oro, dove felicità e
benessere non si legano alla ricchezza ma a un patto di solidarietà amorosa.
LINGUA E STILE: dramma pastorale, o meglio, una favola boschereccia suddivisa in cinque atti preceduti da un
prologo. Fusione di due generi letterari e delle rispettive tradizioni: il teatro e la lirica d'amore. Ogni atto è
concluso da un coro, sul modello della tragedia greca.

FONTI : All’influenza dei modelli volgari si affianca quella dei grandi modelli classici, greci e latini. I
nomi di Lucrezio e di Euripide introducono poi una ulteriore questione interpretativa, non meno
importante: l'eventuale tragicità dell'Aminta.

TEMI:
amore → può essere quello saggio e disincantato dei maturi Tirsi e Dafne, oppure può essere quello radicale ed
estremo di Aminta.
rapporto tra mondo pastorale e mondo della corte → Il mondo pastorale per un verso si propone come evasione
dalle convenzioni cortigiane, e quindi come riconquista di un felice stato di natura; ma per un altro si fonda su
valori e modelli di rapporti sociali che richiamano proprio quelli delle brillanti corti rinascimentali. Questa
ricchezza problematica smaschera l'ipocrisia dell'ideologia cortigiana, mostrando la falsità e la violenza che
sottostanno ai rapporti tra gli individui e tra le classi
Pur conservando una funzione lirica, il paesaggio si
carica di significati ideologici. L'età dell'oro è il
paese della libertà e dell'amore, dove piacere e
morale coincidono. Si tratta tuttavia di un paradiso
perduto, che nemmeno la semplice società pastorale
può far rivivere. Neanche la società pastorale
incontrata da Erminia nella Gerusalemme Liberata è
paragonabile al paesaggio dell'Aminta. La semplicità
naturale di quei pastori è un'oasi di pace, lontana dalla
violenza della guerra, più che un'oasi di amore.
Dialoghi
EDIZIONE: Composti tra il 1578 e il 1595, con una concentrazione particolare
negli anni della reclusione a Sant'Anna. 26 sono quelli pubblicati, anche se si
ha notizia di altri titoli.

STILE: Incontro tra punti di vista diversi, affidati ciascuno a un personaggio.


Ricercatezza costruttiva, accresciuta dalle frequenti citazioni e dai riferimenti
colti.
TEMI: Si va da argomenti strettamente filosofici, a temi morali o letterari
anche legati alla quotidianità e all'autobiografia. Si intravede un costante
bisogno psicologico di legittimazione, di autodifesa.
● Il Messaggiero vede tratteggiarsi la figura ideale di ambasciatore
● Il padre di famiglia vede tratteggiarsi la figura ideale del responsabile
della vita famigliare
● Il Molza overo de l'amore vede tratteggiarsi la figura ideale
dell’amante
● Discorso dell’arte del dialogo definisce la forma migliore di dialogo
L’epistolario
EDIZIONE: Costituito da circa duemila lettere. Molte di più ne sono state scritte dal
poeta, ma la maggior parte è andata distrutta o dispersa. Contrapposto all'epistolario
petrarchesco poichè caotico. Tasso pensò solo piuttosto tardi a raccogliere le proprie
lettere e a curarne una pubblicazione. Un gruppo di Lettere poetiche fu pubblicato
con l'Apologia della Gerusalemme liberata e poi con i Discorsi dell'arte poetica;
mentre due volumi di Familiari uscirono senza il controllo dell’autore.

STILE: la ricercatezza stilistica, la complessità del periodo, la raffinatezza


delle citazione e dei riferimenti colti paiono avere anche una funzione di
controllo

TEMI: Le lettere scoprono l'interiorità dell'autore. Sempre al contrario di Petrarca,


lui non vuole descrivere un'immagine idealizzata di sé, infatti si rappresenta in
termini umili e quotidiani, insistendo sulle e proprie sventure. Ciò rientra in una tendenza tipica del poeta a enfatizzare
gli aspetti più torbidi e incresciosi della propria esperienza.
Il re Torrismondo
EDIZIONE: Tra il 73 e il 74 Tasso lavorò a una tragedia intitolata Galealto re di
Norvegia, ma la lasciò poi interrotta alla quarta scena del secondo atto. Nel
1586, liberato da Sant'Anna, riprese il progetto e lo portò a termine mutando il
nome dei personaggi e l'ambientazione. La nuova tragedia fu dedicata al
protettore Vincenzo Gonzaga, con il titolo di Re Torrismondo.

STILE: Tragedia, nonostante il difficoltoso e irrisolto rapporto dell'autore con


il genere. Il modello è quello di Sofocle, ma rivisitato attraverso il gusto di
Seneca.
TRAMA: Torrismondo, re di una regione nordica, ama la principessa norvegese
Alvida, ma lo vincola la promessa di darla in nozze all'amico Germondo, re di
Svezia. Il conflitto tra amore e amicizia cede il posto alla scoperta che
Torrismondo e Alvida sono fratelli. La donna, ormai consapevole dell'incesto
commesso, non regge alla notizia e si uccide; e così fa Torrismondo, sconvolto
dalla morte dell'amata.
Gerusalemme Liberata
● Poema eroico di 20 canti, suddivisi in 5 atti, scritti in ottave
● Dedicato ad Alfonso II d’Este
● Ambientato durante la prima crociata (1096-1099).
- Il racconto si apre con l'intervento divino: l'arcangelo Gabriele appare a
Goffredo di Buglione esortandolo a portare a termine la liberazione del Santo
Sepolcro di Cristo dai musulmani.
- La guerra ripropone l'eterna lotta tra il Bene (i cristiani) e il Male (i
musulmani).
● Il primo abbozzo risale agli anni tra il 1559 e il 1561, intitolato Gierusalemme
e dedicato al duca di Urbino Guidubaldo II della Rovere. Il secondo era
intitolato Rinaldo. Poi intorno al 1565 si rimise al lavoro e il titolo
approssimato dal poeta era Gottifredo.
Agiscono due forze:

● centripeta → tutte le vicende nelle mura di gerusalemme,


convergenza all'inizio e alla fine dell'opera

● centrifuga → le tentazioni allontanano i crociati dalle mura di


gerusalemme (nella parte centrale del poema)

Goffredo è l’unico a rimanere fermo


Lingua e stile
Si colloca all'incrocio di vari generi letterari. Nel poema tassesco
si ripropone una prospettiva stilistica plurima, ispirata a Dante, ma
qua segno di lacerazione. Il pluristilismo tassesco ruota attorno ai
due registri dell'epica e della lirica, fusi tra loro. Lo stile prescelto
è quello sublime.

La tensione riscontrabile nello stile e nel lessico, teorizzata da


Tasso come «parlar disgiunto», ha nella metrica uno dei suoi
strumenti fondamentali. L'endecasillabo è spesso sonoro e
avvolgente, i versi si prolungano nei successivi. Ne consegue una
presenza eccezionale di enjambement.
Trama
- Incarico di Goffredo
- Il re di Gerusalemme viene convinto da un mago sottrarre un'immagine della Madonna da una chiesa cristiana,
portandola in una moschea, ma una mano ignota la riporta chiesa. Così Aladino, furioso, minaccia di uccidere tutti i
cristiani in mancanza di un colpevole. Si autodenunciano Olindo e Sofronia che vengono messi al rogo, ma salvati da
Clorinda che propone solo l’esilio
- schieramento dell’esercito di goffredo e costruzione di macchine per espugnare Gerusalemme
- Satana vuole contrastare l'azione dei Crociati e manda i suoi demoni ad aiutare i pagani. La maga Armida seduce
Rinaldo, che viene imprigionato nel paradiso erotico delle Isole Fortunate, ma riescere a vincere l'incanto
- Argante e Tancredi combattono in un duello e quest’ultimo rimane ferito anche se il duello è solo sospeso. Erminia
vede il suo amato Tancredi ferito, quindi corre per curargli le ferite. ararsi, sfiniti, con l'impegno di riprendere il
combattimento dopo sei giorni. Erminia, innamorata di Tancredi, cerca di raggiungerlo per curarne le ferite ma
indossa l’armatura di Clorinda. E’ costretta alla fuga e giunge presso un pastore che la consola. Tancredi, innamorato
di Clorinda, insegue in realtà Erminia, ma finisce prigioniero del castello di Armida e quindi non termina il duello
con Argante
- Argante e Clorinda incendiano la torre mobile, ma Clorinda non riesce a rientrare in città e viene uccisa da
Tancredi che non la riconosce per via dell'armatura.
Le fonti
Il riferimento al modello del poema epico classico è centrale.

- Iliade omerica → Tasso porterà il numero dei canti, nel rifacimento della Conquistata, da
venti a ventiquattro, quanti sono i libri del poema greco. Rotazione dell'azione attorno a
una città assediata: Gerusalemme in Tasso, Troia in Omero.

- Eneide virgiliana → rappresentazione tragica del tema erotico, Goffredo ricorda Enea
- Petrarca → per la lingua e il tema del conflitto interiore

- Autori classici come Orazio, Properzio, Catullo e Tibullo

- Ariosto → nonostante la rivalità con l’Orlando Furioso, rimane un riferimento


I personaggi principali
Gli eroi della Gerusalemme liberata sono
eroi complessi. Tasso affida lo svolgimento
dell'azione soprattutto ai rivolgimenti
interiori dei personaggi, facendo
dell'interiorità la molla e il terreno
principale dello sviluppo narrativo.
I personaggi cristiani, tutti uomini, sono di
continuo minacciati dalle forze infernali.
Con minore attenzione vengono
rappresentati gli eroi pagani, anche se
risultano nettamente più interessanti,
soprattutto 3 donne.
Goffredo
personaggio che rappresenta il desiderio
di bellezza ideale realizzata nella
pienezza della moralità. Egli è confinato
in una dimensione di malinconica
inadeguatezza: il suo tentativo di
dominare l'azione spingendola al bene
urta di continuo contro quelle pulsioni
terrene e passionali che egli invano
rimuove da sé.
Rinaldo
portatore dell'intento encomiastico del
poema, in quanto immaginario fondatore
della stirpe estense. Egli riprende il nome
dell'eroe al quale Tasso aveva dedicato il
poema cavalleresco giovanile. In lui
l'ardente desiderio di onore e di gloria
costituisce l'unica minaccia morale, in
quanto capace di distrarlo dagli obiettivi
morali della guerra. Viene catturato e
sedotto dalla maga Armida, ma riesce a
convertire quest’ultima al cristianesimo.
Tancredi
vive tutto suggestionato dalla propria interiorità
malinconica e lacerata: l'amore impossibile per la
bella guerriera pagana Clorinda ne decreta la
sorte sfortunata. Dopo aver di continuo posposto
gli obiettivi militari alla ricerca disperata di un
contatto con l'amata, Tancredi non la riconosce e,
a seguito di un interminabile duello, la uccide.
Prima di morire, Clorinda si fa riconoscere e
chiede e ottiene dall'uccisore il battesimo. La
partecipazione di Tancredi alle fasi conclusive
della guerra è segnata dai sensi di colpa e dal
dolore per questa esperienza irreparabile.
La maga Armida
ammalia Rinaldo e in tal modo compie il proprio
dovere, cercando di impedire la sconfitta dei suoi.
Armida rappresenta nella forma più esplicita la
minaccia inquietante dell'erotismo, cedendo al
quale i cavalieri cristiani si distolgono di continuo
dal compimento dell'impresa eroica; e rappresenta
però la conclusiva sottomissione dell'elemento
erotico
Clorinda
unisce alle doti di bellezza e di
seduzione il rifiuto della tipologia
femminile tradizionale. Ella è uno dei
più valorosi guerrieri pagani. Avvolta
nel mistero, appare e scompare
lasciando solamente l'eco del suo
valore militare; finché l'amore
disperato del nemico Tancredi non ne
sollecita le intime contraddizioni al
punto da svelarle: ferita a morte in
duello, Clorinda abbraccia la religione
dell'amante uccisore
Erminia
principessa pagana innamorata di
Tancredi (del quale è stata
prigioniera). Pronta a misurarsi anche
sul terreno dell'impegno eroico,
risponde comunque a una logica
disperatamente passionale, che ne
fuorvia i passi, costringendola a una
continua simulazione.
I temi
● Il tema fondamentale del poema è costituito in ogni senso dall'interiorità dei protagonisti.
● L'eroismo è un modo per forzare la realtà vincendone l'insensatezza; la religiosità è un modo per entrare in
contatto con le forze misteriose e inquietanti della realtà senza esserne divorati: e solo i due atteggiamenti uniti,
quello eroico e quello religioso, garantiscono la possibilità di scavare un valore solido e autentico.
● Il tema della magia rappresenta il ricorso alla dimensione soprannaturale. Essa viene esercitata perlopiù da agenti
diabolici.
● Il paesaggio naturale entro il quale si svolge l'azione ben esprime il sentimento di aspra conquista, da realizzarsi
fra le minacce dell'insensatezza e dell'insuccesso. Il paesaggio avvolge le gesta di un sentimento prevalente di
estraneità o di mistero, con frequenti manifestazioni di ostilità soprannaturale.
● Centrale da ogni punto di vista è poi il tema dell'amore. Da una parte esprime la dimensione felice e rasserenante.
D'altra parte, però, l'amore è anche il canale privilegiato seguito dalle forze oscure che dall'interno minacciano
l'individuo.

● L'amore si contrappone alla guerra, tema centrale dell’opera che ha come argomento la prima crociata.
La poetica
1. La concezione aristotelica esclude la varietà e la discontinuità strutturale, e impone all'azione
unità drammatica e organicità compositiva.

2.
L'invenzione poetica deve tenere conto della verità storica e dunque il ricorso al fantastico
e al meraviglioso deve essere limitato e ridotto. Il rispetto della verità storica impone di
scegliere come fondamento del racconto un evento realmente accaduto, esso non deve
essere né troppo lontano né troppo vicino nel tempo. Il ricorso al meraviglioso deve essere
giustificato dal punto di vista religioso; ciò definisce il “meraviglioso cristiano”.

3. Al poema compete una funzione educativa, in senso anche spiccatamente morale e religioso.
La funzione educativa del poema si esplica innanzitutto attraverso la scelta di un argomento
di forte significato culturale.
La ricezione del poema
Ultimato il poema, Tasso entra in una fase di profonda instabilità psichica, nella quale il
desiderio di successo convive con la tendenza vittimistica. Di qui nasce il bisogno di
legittimare il poema attraverso la verifica affidata all'autorità dei revisori.

Le critiche che essi rivolsero a Tasso riguardavano soprattutto due aspetti: la struttura
del poema e la sua moralità. A entrambe le critiche il poeta rispose con varie lettere.
Solo che poi si dichiarò intenzionato a modificare questo o quel particolare.
Spazio e tempo
Gli avvenimenti del poema si svolgono nello spazio storico e geografico che fu teatro della prima
Crociata, e il tempo storico è preciso e condensato negli ultimi mesi dell'assedio, fino alla
caduta di Gerusalemme, nel luglio del 1099. Al tempo dell'azione epica si sovrappone tuttavia
il tempo psicologico dei personaggi. (1096-99). L'azione principale ha il suo centro nel campo
cristiano attorno alla città santa, sebbene si dirami con avventure secondarie in altre località.

Allo spazio orizzontale corrisponde lo spazio verticale della dimensione religiosa. Lo scontro tra
cristiani e pagani è il riflesso terreno dello scontro tra Cielo e Terra. Lo spazio epico-guerriero è
legato alla profondità interiore. Le complesse storie psicologiche di Erminia, Tancredi, Armida e
Rinaldo sono tutte oggettivate in luoghi che acquistano forme, significato e vibrazioni diverse in
rapporto al loro stato d'animo.
amore e guerra
La novità principale intervenuta dopo Dante è, rispetto all'individuo, la problematizzazione della
dimensione interiore. La guerra corrisponde alla guerra dentro la coscienza. La divisione tra
cristiani e musulmani corrisponde la divisione fra cielo e inferno, tra bene e male.

La guerra si configura anche come lotta fra valori e comportamenti culturali opposti: da una parte
l'affermazione della norma autoritaria e teocentrica dei valori religiosi, dall'altra la libertà, il
pluralismo e la tolleranza.

Il tema del conflitto non si esaurisce nella chiarezza della contrapposizione ideologica e morale tra
nemici; esso rimanda a un'altra guerra che si combatte nella coscienza dei personaggi. La guerra
tuttavia non ha niente di trionfalistico, e anzi coincide con un bagno di sangue.
Alla guerra può contrapporsi solamente una prospettiva di soluzione radicale dei conflitti, l'amore.

Le 3 figure femminili precedentemente citate pur caratterizzate in modo diverso, queste figure
femminili hanno tutte un tratto in comune nella qualità dei loro rapporti affettivi: il loro amore
è attraversato dalla guerra.

L'amore nasce e si sviluppa come contrasto, come divisione insuperabile: i personaggi si


inseguono, sviati dai travestimenti, non si riconoscono. L'incontro avviene solo in punto di morte,
quando l'unione è diventata impossibile. L'amore, in quanto attrazione segreta e sconvolgente per
il nemico, è in contrasto con il dovere guerriero. Il conflitto tra amore e guerra è senza dubbio il
nodo tematico più importante del poema.
La Gerusalemme conquistata
Pubblicata a Roma nel 1593 e dedicata al cardinale Cinzio
Aldobrandini, nipote di papa Clemente VIII.
È necessario considerare la Conquistata come un nuovo poema. Una
prima differenza riguarda la lunghezza e la divisione strutturale: la
Conquistata conta 2739 ottave contro le 1927 della Liberata; i
venticanti diventano ventiquattro libri.
Alcuni protagonisti hanno un nuovo nome: Rinaldo si chiama Riccardo,
Erminia è ribattezzata Nicea. Vi è la soppressione di vari episodi, anche
di alcuni tra i più apprezzati dal pubblico e altri invece sono totalmente
nuovi. La conclusione nega i parziali "lieto-fine"erotici.
L’innalzamento viene realizzato grazie all'amplificazione e alla
riqualificazione letteraria del lessico, dal quale vengono eliminate le
punte basse.
Proemio
Analisi: La Gerusalemme liberata ha inizio con il proemio, che contiene la protasi in cui viene
riassunta la materia del canto, l’invocazione alla Musa e la dedica al protettore, il duca Alfonso II
d’Este . Tasso invita Alfonso a guidare una nuova crociata contro i Turchi, e in generale contro gli
infedeli che occupavano Gerusalemme.
L’incipit della Gerusalemme liberata ricalca quello dell’Eneide di Virgilio.
L’invocazione alla Musa mette in evidenza l’impianto religioso dell’opera, influenzato dalla
formazione religiosa. Nella dedica il poeta si riferisce a se stesso definendosi “peregrino errante”
perseguitato dalla sventura e indica la corte come luogo protettivo.

Metrica: Ottave con schema: ABABABCC. Tasso utilizza molti enjambement, sia per
dare solennità alla frase sia per renderla più scorrevole.
Erminia tra i pastori
Analisi: Erminia, segretamente innamorata di Tancredi (non corrisposta), assiste, da una torre,
al duello tra Tancredi ed Argante, terminato lo scontro vorrebbe recarsi nel campo cristiano per
curare l’eroe ferito. Spinta dall’amore indossa quindi le armi della guerriera Clorinda e di notte
esce per raggiungere l’amato. Ma al campo cristiano un raggio di luce lunare la illumina e,
scambiata per Clorinda dalle sentinelle, è costretta ad una fuga precipitosa. Dopo aver corso,
arriva sulla riva del fiume Giordano e si addormenta. La mattina seguente, al risveglio, si
accorge di essere immersa in un paesaggio naturale dal fascino incantato, idillico (locus
amenus). L’armonia di questo scenario pastorale l’aiuterà a trovare consolazione per il suo
spirito addolorato ed a recuperare la serenità. Oltre al paesaggio anche le parole di un vecchio
pastore aiuteranno Erminia a trovare pace alla sua infelicità.
Duello tra Tancredi e Clorinda
Analisi: Clorinda, eroina pagana, uscita da Gerusalemme con Argante per incendiare e
distruggere la torre mobile di legno che i cristiani avevano costruito per colpire dall’alto le mura
della città, compiuta l’audace impresa, è rimasta chiusa fuori dalla porta di Gerusalemme, perciò
cerca di confondersi tra i nemici.
Tancredi ha notato questo guerriero sconosciuto e ne spia le mosse, non immaginando che possa
trattarsi della donna che ama. Clorinda che indossa una armatura scura, e non la sua solita
armatura argentea e luccicante, cerca di defilarsi tentando di raggiungere l’altra porta di
Gerusalemme ma Tancredi segue tutti i suoi spostamenti ed infine la sfida a duello. Il duello è
pieno di doppi sensi che alludono alla sessualità. Il combattimento continua feroce per tutta la
notte fino a che, sfiniti, i due contendenti si concedono una pausa e Tancredi domanda
all’avversario il suo nome, ma Clorinda fino all’ultimo rifiuta di farsi riconoscere.
Grazie per l’attenzione!
Giorgio Arena, Federico Bucca,
Alì Feola, Teresa Ragaglia

4Dsa

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