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Lezione 1

Biologia
Uomo -> sistema termodinamico aperto: siamo in grado di scambiare energia e materia
continuamente con l’esterno.
In letteratura è vivo tutto ciò che un giorno morirà. Dove vive l’uomo?
TERRA: forma di geoide sfera schiacciata ai poli che in unione al fatto vi sia un’asse di
rotazione leggermente inclinato dà le stagioni. Ruota secondo un sistema eliocentrico: prevede al
centro il sole, secondo un orbita ellittica.
SOLE: è una stella di dimensioni medio-piccola nata 11 miliardi di anni fa.
La TERRA inizialmente era formata da un nucleo magmatico con altissima temperatura con al di
sopra una struttura denominata litosfera (roccia) che scivola sul magma spiegando così la teoria
delle tettoniche.
Teoria delle tettoniche
Placche che muovendosi l’uno verso l’altra o allontanandosi danno origine alla famosa deriva dei
continenti.
Quando due placche si scontrsno possono portare alla formazione di:
catene montuose e arco e fossa

All’inizio vi era un unico continente -> PANGEA; ed un brodo primordiale -> PANTALASSA
Inizia proprio qui la vita: 3 miliardi di anni fa.
Evoluzione prebiotica: ho bisogno di carbonio, idrogeno e ossigeno e pochi altri elementi, ed ho
bisogno una fonte molto grande di energia, sprigionata a quei tempi dal nucleo magmatico della
terra, c’erano le c.d. eruzioni vulcaniche.
Dopo abbiamo la prima forma di vita: una cellula semplicissima, con una struttura che la delimitava
da meccanismi di comunicazione con l’esterno, cioè la CELLULA PROCARIOTA (pro: non bene
definito; cariota: batteri).
Queste cellule piccole erano definite procariote perché quando vennero visualizzate per la prima
volta col microscopio apparivano rotonde e al centro un nucleo non ben definito, a differenza della
cellula eucariote la quale conteneva un eucarios, cioè un buon nocciolo.
Misura cellula procariota: 1 micrometro (cioè: 10^-6) millesima parte di un millimetro
Misura cellula eucariota: 50-60 fino a 200 micrometri (i 200 micrometri sono visibili a occhio
nudo, es. fibre muscolari)
Il vantaggio della cellula eucariota (molto più grande di quella procariota) è la contemporaneità,
cioè poter portare avanti più progetti contemporaneamente. Dalla cellula eucariota abbiamo avuto
l’evoluzione che ha portato alla nostra nascita.
Ma…
La cellula procariota è una cellula piccola che però svolge le stesse funzioni di quella eucariota
evitando una compartimentalizzazione interna; l’eucariota svolge le stesse funzioni in
compartimenti interni subcellulari che prendono il nome di organelli (ovvero organuli) che
permettono di avere contemporaneamente una maggiore efficienza ma che la sottopone a rischio di
estinzione evolutiva.
Probabilità di estinzione evolutiva: 0% procariota; 100% eucariota.
Unità di misura:
- micrometro: 10^-6
- nanometro: 10^-9
- angstrom: 10^-10
- picometro: 10^-12
- farad: 10^-15
La cellula procariota non è formata da organuli ma possiamo trovare il nucleoide (oide vuol dire
“somiglia a”), infatti assomiglia ad un nucleo.
Elementi costituitivi: proteine, cioè tutte le cellule devono fare la sintesi proteica.
Particelle ribonucleoproteiche: ribosomi, che non sono organuli e sono fatte da RNA ribosomiale e
proteine.
Ogni ribosoma è formato da due subunità:
- grande (maggiore);
- piccola (minore).
Quando facciamo centrifugare una subunità, hanno tempi di sedimentazione (U.M. = Svemberg)
diversi.
La subunità maggiore ribosomiale procariota ha un coefficiente di 50s, la minore 30s.
In quella eucariota la subunità maggiore ha un coefficiente di 60s, la minore di 40s.
Queste cellule procariote si muovevano all’inizio nel brodo primordiale alla ricerca di nutrimento.
Riuscivano a muoversi attraverso i flagelli.
Il falgello, formato da una proteina chiamata flagellina, è suddiviso in:
- base
- coda
- uncino, all’interno della cellula.
Questo movimento che va verso il sostenimento è detto chemiotrofico (nutrimento chimico).
Si dice che il flagello garantisce al batterio un movimento secondo un gradiente chemiotrofico
crescente.
- Quando abbiamo un solo flagello il batterio di chiama monotrico;
- Quando abbiamo più flagelli su un solo lato estremo il batterio si chiama lofotrico;
- Quando vi sono più flagelli in entrambi gli estremi, si chiama anfitrico;
- Quando i flagelli si trovano su tutta la superfice, si chiama peritrico.
Quando un batterio è rotondo si dice:
- Coccus, quando è unico;
- Stafilococco, quando si trovano in fila;
- Steptococco, quando si trovano a grappoli.
Quando il batterio ha forma:
- bastoncellare si dicono bacilli
- di virgola si dicono vibrione
- spirale si dicono spirochete o spirilli.
Il batterio possiede una membrana fatta da un doppio strato di fosfolipidi, esternamente ad essa nei
batteri troviamo una parete cellulare la quale possiede una peculiarità, ovvero quella di essere
composta da peptidoglicano (peptido = proteine; glicano = zuccheri) quindi proteine e zuccheri; la
componente fatta da proteine vede 5 residui amminoacidi, ovvero l’alanina che si trova nella sua
isoforma D, quindi 5 residui di D-alanina; la componente zuccherinica si parla di amminozuccheri,
vuol dire che vi è anche l’azoto (N) che sono di due tipi:
- NAM: acido N-acetilmuramico 
- NAG: acido N-acetilglucosamina
Esternamente alla parete possono esserci anche altri elementi:
- Capsula batterica, è una struttura esterna alla parete dei batteri in grado di conferire
patogenicità ai batteri; ci sono esperimenti medianti i quali togliendo la capsula ai batteri si
toglie la patogenicità;
- GRAM+: rispondono positivamente alla colorazione di Gram. Per colorarsi vuol dire che ha
un peptidoglicano più spesso;
- GRAM-: non rispondono alla colorazione di Gram. Hanno un sottile strato di peptidoglicano
e hanno una membrana esterna.
Sempre all’esterno della parete, oltre alla capsula, possiamo trovare i PILI, struttura esterna al
batterio costituita da Pilina; struttura con un tubicino vuoto all’interno.
- F+ sono che producono il PILO
- F- sono batteri che non producono il PILO.
Vi sono anche altre strutture le ciglia, le quali sono un organo di senso dei batteri. Queste strutture
quando si piegano permettono di capire che c’è un corpo rigido e quindi il batterio cambia
direzione.
I batteri sono organi che internamente presentano un citoplasma batterico e un nucleoide, che non
è altro che il materiale ereditario del batterio, ovvero il DNA.
Nella cellula eucariota il DNA è di natura bastoncellare che si coloravano -> cromosoma; il
cromosoma batterico invece è circolare; inoltre, vi sono molecole extracromosomiche di DNA
definite plasmidi, dotate una propria origine di replicazione nota come oriC, sono responsabili della
resistenza agli antibiotici dei batteri e sono traportabili da un batterio all’altro.
Anche le cellule batteriche devono riprodursi: esse si riproducono per scissione binaria, è un
processo clonico, non introduce variazione infatti avvengono processi parasessuali:
- Trasformazione: introduce nuovo materiale proveniente dall’esterno, essa necessita di un
poro nella parete che posso ottenere in diversi modi: attraverso una centrifugazione in un
solvente di cloruro di calcio 2 molare; oppure attraverso un processo elettrofisiologico noto
come elettroporazione (le cellule sottoposte a un breve impulso elettrico produce una
transitoria apertura dei pori della membrana);
- Trasduzione: processo che prevede il passaggio di materiale ereditario da un batterio
donatore ad un batterio ricevente ad opera di un batteriofago (virus che attacca i batteri
trasferendo plasmiti e che quindi si pone come mediatore);
- Coniugazione: è un processo in cui il DNA del plasmide trasferito da un batterio ad un altro
attraverso un ponte citoplasmatico formato da PILI
N.B. negli eucarioti la variabilità è garantita da processi sessuali, infatti in biologia i processi
sessuali non sono altro che i processi che conferiscono variabilità.

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