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La musica sacra del Medioevo

L’origine del canto cristiano

Nel 313 d.C. l’imperatore Costantino pone fine alle


persecuzioni contro i cristiani.

La Chiesa di Roma inizia a riorganizzare il culto dedicandosi


anche all’aspetto musicale dei riti religiosi.

I canti di lode al Signore esistono fin dall’antichità: essi


favoriscono la preghiera e la meditazione creando un’atmosfera
di raccoglimento.

Una delle forme musicali religiose più antiche è l’inno.

L’inno
L’inno è una forma di canto religioso che
di diffuse in occidente dal IV secolo
soprattutto ad opera di Sant’Ambrogio,
vescovo di Milano.

Gli inni erano destinati ad essere eseguiti


da tutti i fedeli, quindi particolarmente
facili da cantare:
Il canto gregoriano
Papa Gregorio I (540 –604) selezionò i canti ritenuti più
adatti per le celebrazioni e li riunì in un libro chiamato
Antifonario.

Ordinò che in tutte le Chiese cristiane fossero eseguiti solo


questi canti scelti dalla Chiesa di Roma.
I canti Gregoriani, chiamati così dal nome di papa
Gregorio, si diffusero in Italia e in gran parte dell’Europa.

Non essendo ancora stata messa a punto una vera scrittura


musicale i cantori dovevano imparare a memoria tutto il
repertorio di brani sacri.
In questo modo i canti vennero tramandati oralmente
fino all’avvento della scrittura musicale.

I canti gregoriani sono giunti fino ai nostri giorni grazie al


lavoro di copiatura e di trascrizione fatto dai monaci.

A partire dal IV secolo le preghiere e i canti cristiani vengono


suddivisi nei riti dell’UFFICIO e della MESSA.

L’Ufficio
San Benedetto fonda l’ordine dei
Benedettini con il motto “ora et labora” e
divide la giornata dei monaci in otto
momenti di preghiera e canto.

Queste preghiere, chiamate Ufficio, o


“Ore canoniche”, vengono recitate nei monasteri ancora oggi,
ogni giorno, allo stesso orario.
La Messa

La Messa è la forma liturgica più importante della chiesa


cattolica.

Le cinque parti più importanti dal punto di vista musicale sono:


• il Signore pietà
• il Gloria
• il Credo
• il Santo
• l'Agnello di Dio

Caratteristiche del canto gregoriano


È un canto vocale, affidato alle sole voci senza
accompagnamento strumentale.

Veniva cantato dal celebrante o da un coro di cantori


specializzati.
I fedeli che partecipavano alla funzione religiosa
intervenivano cantando solo alcune parti meno
impegnative.

Tutti i canti erano in latino, la lingua ufficiale della Chiesa.

I canti gregoriani hanno un ritmo libero, non basato cioè su


pulsazioni ritmiche.

Anche gli strumenti musicali erano vietati, perché troppo


legati alla musica profana.
Gli Alleluia
La parola “alleluia” deriva dalla lingua ebraica e significa
“lodate Dio”.
Nel canto gregoriano questa espressione di gioia si
manifestava intonando con la voce lunghi vocalizzi su
alcune sillabe del testo.

Spesso le melodie degli Alleluia erano difficili da imparare.


Per facilitare i cantori vennero quindi inventati nuovi testi
nei quali ad ogni sillaba corrisponde una nota della vecchia
melodia.

Questi nuovi canti presero il nome di Sequenze

La sequenza “Victimae Paschali laudes” (Lodi alla Vittima


Pasquale) è una delle più celebri creazioni musicali del
Medioevo.
In essa si celebra la resurrezione di Cristo attraverso
l’esultanza di Maria Maddalena, di Maria, madre
dell’apostolo Giacomo, e dei fedeli, per questo evento
straordinario.

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