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COME OGGI LA STAMPA AFFRONTA IL

PROBLEMA.

argomenti principali:

- ALMA - PROCESSO PUBBLICO (VIOLENTATA DUE VOLTE)


- Alex Pompa
- Michela Marzano
- Protocollo Zeus

ALMA - processo pubblico

- Nell’autunno di 45 anni fa, Alma fu la prima donna


protagonista di un processo per stupro a porte aperte. Un
gesto dal profondo significato politico e simbolico. Storia di
una donna che si ribellò alla violenza maschile e alla
società patriarcale. Fu il primo dibattimento pubblico al quale
parteciparono le donne al fianco della vittima. Come rispetto e
supporto di tutte le donne. Segnò una svolta che deve
essere ricordata sempre, non solo il 25 novembre (giornata
internazionale contro la violenza sulle donne). Ella aveva 16
anni ed era una ragazza semplice e timida: in quei mesi
subì due aggressioni, quella degli stupratori e quella inflitta
dalle domande offensive di poliziotti e magistrati.

- Il 25 novembre è la
Giornata internazionale
per l’eliminazione della
violenza contro le donne.
Una ricorrenza voluta dalle
Nazioni Unite che l’ha
istituzionalizzata il 17
dicembre 1999 con una
risoluzione, la 54/134,
dove si definisce questa
violenza «una delle
violazioni dei diritti umani
più diffuse, persistenti e
devastanti che, ad oggi,
non viene denunciata, a
causa dell’impunità, del
silenzio, della
stigmatizzazione e della
vergogna che la
caratterizzano».

- Secondo l’Articolo 1 della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro


le Donne, emanata dall’Assemblea Generale nel 1993, la violenza contro le donne
è «Qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o
sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di
tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella
vita pubblica che in quella privata»
- Per una ragazza tanto giovane fu difficile affrontare questo grande dolore. Questo,
detto da una persona che non ha vissuto questo passato complesso, non trasmette
gli stessi sentimenti di una ragazza che lo vive direttamente. Inoltre Invidio questo
grande coraggio che ha avuto per raccontare questa drammatica storia.

ALEX POMPA

- “voglio ringraziare i giudici,perché


hanno capito il mio inferno”, le
parole di Alex Pompa, dopo la libertà
concessa dal Presidente della Corte
d’Assise Alessandra Salvadori , il 30
aprile 2020 il ragazzo , allora
diciottenne , uccise il padre
Giuseppe, di 52 anni. Alex è stato
assolto poiché ha agito per legittima
difesa per difendere la madre
dall’ennesima aggressione del
marito violento e ossessionato dalla
gelosia.
- Alex secondo il nostro parere ha avuto molto coraggio a uccidere il padre
perché è riuscito a salvare sua madre da violenze sessuali gravi, ci
dovrebbero essere più persone che possano aiutare le donne con questo
tipo di difficoltà. Lo stesso per le donne, servirebbe un modo per poter
convincerle a denunciare certe persone che abusano di loro, per poter
salvare le proprie vite e viverle al meglio.

MICHELA MARZANO

- Michela Marzano, filosofa, saggista


e politica, ha raccontato la sua
esperienza di vittima di violenza, in
occasione del 25 novembre, giornata
contro la violenza sulle donne, si
chiede: "Come ho potuto non capire
che era solo l'inizio di una storia
impastata di violenza?". La prima
volta il marito le diede uno schiaffo
per gelosia, quello fu il primo atto di
violenza che la perseguiva. Ma cosa
c’entra la filosofia con Michela
Marzano? Secondo Michela era un
modo per mettere in ordine il
mondo. La filosofia contava nella
misura in cui le dava degli strumenti
capaci di controllare il reale. Lei
lasciò il marito e l’amore bussò alla
porta. Conobbe Jacques il 18 giugno
2004, a una cerimonia di consegna
della Légion d’honneur. Sono tutt’ora
una coppia felice ed è legata da molto
tempo ma ad accomunarli ci sta anche
un passato difficile che nessuno dei
due ha mai dimenticato.
- Secondo il nostro pensiero è solo
quando si accolgono le proprie
differenze e quelle altrui, che si
riconoscono poi i limiti e le
potenzialità della condizione umana.

PROTOCOLLO ZEUS

- Uno strumento pensato per aiutare e


proteggere le donne, ma che mira a
“rieducare” gli uomini. Il Protocollo
Zeus è partito a Milano nel 2018 ed è
ora operativo in 30 città italiane.
Rappresenta un modello d’azione non
solo efficace, ma anche innovativo.
Nella convinzione supportata dai dati
ottenuti che si possa interrompere sul
nascere la spirale della violenza. Il
Protocollo Zeus viene attivato nei
confronti di un soggetto maltrattante
o di uno stalker nel momento in cui si
rende protagonista di un
comportamento che potrebbe sfociare
in violenza. Un uomo violento può
avere, potenzialmente, molte più
vittime. È il principio su cui si basa il “
Protocollo Zeus”, messo a punto da
Alessandra Simone, nominata a
maggio dirigente superiore della
polizia di Stato. Considerare gli
uomini solo antagonisti non serve a
nessuno. Rieducare, senza sminuire
la gravità di quanto fatto ma facendolo
comprendere, è una strada. Speriamo
che con questo protocollo
diminuiscano gli omicidi perché da
tutte le storie che si sentono ai
telegiornali si percepisce il contrario.
Ci auguriamo che tutta l’Italia si metta
in gioco per sconfiggere questo,
perché molte donne denunciano, ma
non vengono sempre aiutate.

- Anna De Vitis
- Beatrice Spagnolo
- Francesco Renis
- Leonardo Alemanno

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