Sei sulla pagina 1di 82

lOMoARcPSD|11449898

Esame 4 Giugno 2019, domande+risposte

Sociologia Generale  ( Università degli Studi di Bari Aldo Moro)

StuDocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo.


Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)
lOMoARcPSD|11449898

INTRODUZIONE ALLA SOCIOLOGIA

La sociologia è lo studio sistematico dei modi in cui le persone sono influenzate e


influenzano le strutture sociali e i processi sociali.

1.1- La natura mutevole del mondo sociale e la sociologia

La transizione dall‟era industriale a quella post industriale e all‟era dell‟informazioni


ha importanti implicazioni a livello personale. Nell‟era post- industriale è sempre più
probabile che gli uomini e le donne siano disposti, o obbligati, a lavorare gratis:
come avviene per i blog, YouTube, Wikipedia. Questo è soltanto uno dei
cambiamenti sociali di un mondo che è in continua evoluzione e la sociologia deve
essere al passo di questi cambiamenti.

1.2 I principali interessi per una sociologia del ventunesimo secolo

La sociologia si è adattata a questi cambiamenti, sono stati affrontati anche altri


argomenti come la criminalità, la devianza, la famiglia e la città. Tra gli altri
argomenti, i più dibattuti sono: il mondo digitale, i consumi e soprattutto la
globalizzazione.

1.2.1 La globalizzazione

Non c‟è cambiamento sociale tanto importante oggi quanto la globalizzazione che
condiziona ogni aspetto della realtà. Non si può datare un inizio di globalizzazione
ma il concetto iniziò ad apparire nella letteratura del 1990. Oggi possiamo dire di
vivere nell‟era della globalizzazione. Un termine importante per i sociologi è
ovviamente quello di società: un modello complesso di relazioni sociale che è
confinato in uno spazio e persiste nel tempo. I processi sociali, come le strutture
sociali, non esistono solo a livello delle singole società ma anche a livello globale.
Ad esempio il fenomeno della migrazione: le persone si muovono o migrano entro e
tra le società. Nell‟era della globalizzazione le persone muovono più liberamente
rispetto al passato.
Un altro modo per esprimere il concetto è dire che le persone e le cose sono più
“fluide”. Anche la circolazione- grazie ai nuovi servizi di spedizione- delle cose è più
fluida. Anche la circolazione dell‟informazione grazie ad internet ed i social. Questi
processi possono subire delle accelerazioni grazie alle strutture sociali, come ad
esempio l‟Unione Europea che ha ridotto le restrizioni ai confini. Però d‟altro canto
ci sono delle strutture che impediscono i vari tipi di spostamenti: i confini, i
passaporti, i controlli ai passaporti. Queste restrizioni sono aumentate dopo l‟11
settembre.
In sintesi la globalizzazione è caratterizzata da flussi globali sempre più fluidi e da
strutture che accelerano ed altre che ostacolano questi flussi. La globalizzazione è
in aumento e porta con sé sviluppi positivi e sviluppi negativi.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

1.2.2 I CONSUMI

L‟elemento di molte economie capitaliste iniziò a spostarsi sulla produzione e il


lavoro al consumo o al processo attraverso cui le persone ottengono beni e servizi.
Per molte persone il lavoro e la produzione divennero meno importanti del
consumo, tanto che oggi è impossibile ignorare un aspetto così importante nella
vita delle persone. Importante in questo processo anche l‟uso delle carte di credito,
diventato ormai indispensabile ed onnipresente. I consumi sono rilevanti dal punto
di vista economico ma anche sotto altri aspetti, ad esempio la cultura è plasmata
dai consumi. I consumi e la globalizzazione sono profondamente interconnesse,
molto di ciò che consumiamo arrivata altri paese. In aggiunta la convenienza del
mercato su internet tende a rendere le realtà globali e le distante irrilevanti per i
consumatori. I sociologi contemporanei si soffermano molto sugli acquisti online e
su ciò che spinge le persone ad acquistare in rete.

1.2.3 Il mondo digitale

La sociologia si è sempre occupata degli aspetti sociali delle implicazioni della


tecnologia. Da quando le tecnologie si sono evolute, i sociologi stanno dedicando
più spazio al mondo digitale. Il vivere digitale non è separato dalla vita nel mondo
sociale. Le due forme di vita si intersecano sempre più e in questo processo
creano un mondo allargato per tutti i soggetti coinvolti. Grazie ai messaggi o ai
social network. Un tema sociologico è il mondo in cui i siti dei social network
agiscono sull‟interazione tra le persone, modificandone la natura. I sociologi
vogliono capire somiglianze e differenze tra l‟interazione mediata e quella non
mediata.
In quella mediata le tecnologie si mettono tra le persone, mentre in quella non
mediata non ci sono queste interferenze. Grazie al mondo digitale si può pensare di
poter fare un grande lavoro di multitasking ma in realtà è possibile che la capacità
di comprendere e ricordarsi si riducano e quindi si riducono anche le prestazioni nei
test e altri compiti. Per le persone è anche più facile spendere soldi su internet che
nel mondo materiale.

1.3 GLOBALIZZAZIONE, CONSUMI, MONDO DIGITALE E NOI

Questi tre argomenti affrontati sono importanti per i sociologi ma ancor più
importante è la maniera in cui essi interagiscono tra loro e si intrecciano, ad
esempio, con la vita di studenti universitari e con la vita di chiunque altro.

1.4 SOCIOLOGIA: CONTINUITA’ E CAMBIAMENTO

Nonostante passino gli anni le questioni della sociologia sono sempre attuali,
argomenti tradizionali sempre validi.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

1.4.1 L’IMMAGINAZIONE SOCIOLOGICA

Lo studio del mondo sociale ha richiesto sempre una particolare immaginazione da


parte dei sociologi poiché si può guardare al mondo sociale in diversi modi. La
capacità di riuscire a guardare il mondo sociale da diverse prospettive fu un
argomento affrontato da Mills che sostenne che i sociologi hanno una prospettiva
unica, chiamata immaginazione sociologica, che fornisce un modo particolare di
guardare ai dati o riflettere sul mondo circostante. La sociologia moderna richiede
più attenzione di quanta ne serviva nelle situazioni passate. Ad esempio le guerre
classiche ad oggi possono essere sostituite con le guerre di informazioni, che può
prevedere una battaglia propagandistica da parte di schieramenti opposti, che
combattono tramite cyber- attacchi.

1.4.2 GLOBALIZZAZIONE

Con l‟avvento delle tecnologie della comunicazione globale è diventata una forma
di guerra di informazione, o meglio anche di disinformazione. Spesso vengono
divulgate informazioni segrete o messe in giro voci false, vengono utilizzati giornali,
radio e tutti i mezzi di comunicazione. Questo viene chiamato „soft power‟, meno
dispendioso a livello economico ma ugualmente efficace.

Problemi privati e questioni pubbliche

L‟immaginazione sociologica può aiutare i sociologi a scorgere i legai tra problemi


privati e questioni pubbliche. Ad esempio le carte di credito possono generare sia
problemi privati sia problemi pubblici: le difficoltà personali diventano questioni
pubbliche quando l‟elevato livello di debiti personali e l‟elevato numero di fallimenti
porta a situazioni quali le insolvenze delle banche e persino la dichiarazione di
default sui debiti di diverse nazioni.

La relazione micro- macro

Uno dei problemi affrontati dai sociologi è la relazione tra micro fenomeni sociali,
come le persone, i loro pensieri e le loro azioni e macro fenomeni sociali, come i
gruppi, le organizzazioni, le culture, la società ed il mondo.

Il rapporto azione- struttura

I sociologi sono più orientati alla relazione azione- struttura che alla relazione
micro- macro. Particolarmente rilevante il fatto che il termina azione dà grande
importanza all‟individuo- l‟<<agente>>- come avente il potere e la capacità di
essere creativo. Secondo Goffman gli individui sono pericolosi giganti, cioè hanno
capacità di azione o il potenziale di arrestare e distruggere le strutture in cui si

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

trovano anche se gli agenti non si rendono conto del potere che possiedono. Un
aspetto che caratterizza la relazione azione- struttura è l‟idea che le strutture sociali
siano sia vincolanti che abilitanti.
1.4.3 La costruzione sociale della realtà

Questo approccio sostiene che le persone all‟estremo micro della prospettiva- gli
agenti- creano la realtà sociale, fondamentalmente fenomeni di livello sia micro sia
macro, attraverso i loro pensieri e le loro azioni. La realtà che poi arriva ad avere
una vita propria, ovvero diventa una struttura che è parzialmente o totalmente
separata dalle persone che l‟hanno creata ed esistono in essa. Il momenti in cui i
fenomeni intermedi e macro hanno vita propria che vincolano e persino controllato
quel che fanno le persone che ovviamente possono rifiutare questi vincoli e creare
nuove realtà sociali. E‟ questo continuo ciclo il cuore del rapporto micro- macro, del
mondo sociale e l‟argomento centrale della sociologia.

1.4.4 Strutture e processi sociali

Comte, famoso sociologo, è famoso per essere stato il creatore della sociologia
come disciplina. Cruciale è la distinzione tra statistica sociale e dinamica sociale.
Nella statistica sociale, Comte osservò le varie parti (strutture) della società, come i
produttori e i venditori dell‟abbigliamento, e i modi in cui si rapportano l‟uno all‟altro.
Comte si occupava di processi sociali entro e tra partitella società.
Nella dinamica sociale, il suo interesse principale era rivolto ai processi sociali, al
cambiamento sociale. E‟ importante sottolineare che le strutture sociali sono assetti
sociali duraturi e regolari, come la famiglia e lo stato. I processi sociali
rappresentano l‟aspetto dinamico e il continuo cambiamento del mondo sociale.

1.4.4 PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE

Le teorie strutturali/ funzionali

Le teorie strutturali- funzionali si sono sviluppato attraverso l‟osservazione e l‟analisi


di fenomeni sociali su vasta scala. Questi fenomeni includono ad esempio lo stato e
la cultura. Le due teorie più importanti sono lo struttural- funzionalismo, che si
occupa delle strutture sociali e delle loro funzioni, e lo strutturalismo, che si
interessa esclusivamente alle strutture sociali, senza preoccuparsi delle loro
funzioni.

Struttural- funzionalismo: Si focalizza come teoria sia sulle strutture sociali sia
sulle funzioni che queste teorie svolgono. I teorici propongono una visione positiva
delle strutture sociali affermando che sono desiderabili, necessarie ed è quasi
impossibile fare a meno. Tuttavia non tutti i sociologi considerano le strutture sociali
come del tutto positive. Lo struttura funzionalismo tende ad essere una teoria
conservatrice: le strutture andrebbero mantenute e conservate. Un concetto
centrale è quello di funzioni, o le conseguenze osservabili e positive di una struttura

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

che la aiutano a sopravvivere, adattarsi e autoregolarsi. In confini nazionali sono


funzionali in vari modi. Ad esempio si può definire anche il concetto di disfunzioni,
sono le conseguenze osservabili di una struttura ma negative. Ad esempio, dopo
l‟11 settembre è positivo il fatto che siano stati aumentati i controlli ma è negativo
ad esempio per lavoratori ed imprenditori regolari. Ci sono diversi tipi di funzioni:
funzioni manifeste, conseguenze positive che sono cercate consciamente e
volutamente, come le tasse doganali. Ci sono anche le funzioni latenti,
conseguenze positive non intenzionali. Un altro concetto degno di nota è l‟idea di
conseguenza inattesa, intendendo quelle che sono impreviste e possono essere
sia positive che negative.

Strutturalismo: Si concentra sulle strutture ma non sulle loro funzioni. In aggiunta


a ciò, lo strutturalismo è più interessato all‟impatto sociale di strutture nascoste e
sottostanti. L‟idea è che queste strutture nascoste determinino ciò che poi accade
nel mondo sociale. Marx può essere considerato uno strutturalista perché era
interessato alle strutture nascoste che determinano il funzionamento del
capitalismo, che sembra un bene che agisce per il bene di tutti ma in realtà
funziona principalmente per i capitalisti. L‟approccio strutturalista è utile perché
porta i sociologi a prestare attenzione alle strutture alle realtà sottostanti che
determinano ciò che poi accade in superficie.
Un‟idea sempre dei teorici strutturalisti è lo smascheramento, elaborata da Berger.
Il concetto di smascherare mette in evidenza che le strutture sociali visibili come lo
stato sono semplici <<facciate>>. Il compito del sociologo è smascherare queste
facciate, o guardarvi sotto e oltre. L‟atto dello smascherare non solo cerca di capire
ma anche di analizzare la realtà sottostante e il suo impatto sulle strutture sociali
visibili.
TEORIE DEL CONFLITTO/ TEORIE CRITICHE

Teoria del conflitto: Può essere vista come un rovesciamento dello struttural-
funzionalismo. Mentre lo struttural- funzionalismo enfatizza gli aspetti positivi della
società, la teoria del conflitto si focalizza su quelli negativi. Per lo
strutturalfunzionalismo la società è tenuta insieme dal consenso, invece per la
teoria del conflitto è tenuta insieme dalla coercizione. Nella società però c‟è sia il
consenso che il conflitto, per questo la sociologia ha ideato più leggi. Si possono
andare a creare dei gruppi di conflitto, come quando un gruppo di hostess sciopera
contro la propria azienda. Le azioni dei gruppi di conflitto molto spesso cambiano la
società e
anche gli elementi della società.

La teoria critica: La teoria critica sposta l‟attenzione sulla cultura. Se Marx


riteneva che la cultura fosse mossa dal sistema economico, la teoria critica ritiene
che la cultura non solo è riuscita a diventare importante in sé per sé ma per molti
versi è diventata più importante del sistema economico. La discussione vertesul
fatto che più persone sono controllate dall‟industria culturale, che consiste nelle
strutture razionalizzate che controllano la cultura moderna. Queste tecnologie sono
criticate perché producono la cultura di massa. Due caratteristiche della cultura di

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

massa sono fonte di preoccupazione per i critici: la falsità e la repressività. Falsità:


La vera cultura dovrebbe scaturir dalle persone ma la cultura di massa mette
insieme idee preconfezionate che falsificano la realtà.
Repressività: come Marx, i teorici ritengono che le masse debbano essere
informare di cose come la falsità della cultura. L‟effetto della culturali massa è
quello di rendere pacifiche, stupire e reprimere le masse in modo che siano molto
meno propense a chiedere un cambiamento sociale.

La teoria postmoderna: Il termine postmoderno è usato in diversi modi in


relazione alla teoria sociale: la postmodernità è lo stadio della società dopo l‟era
moderna, che è stata analizzata dai sociologi classici. Il mondo postmoderno è
meno razionale o persino irrazionale, la postmodernità è caratterizzata
dall‟eclettismo in ciò che mangiamo, nel mondo in cui vestiamo e nel tipo di musica
che ascoltiamo. Il postmodernismo fa riferimento all‟emerger di nuove e differenti
forme culturali nell‟arte, le forme postmoderne sono un miscuglio di elementi molto
moderni che spesso sembrano incompatibili gli uni con gli altri. La teoria
postmoderna è un orientamento teorico che si propone come reazione alla teoria
moderna. I teorici si oppongono alle pretese scientifiche della moderna teoria
sociale, adottando invece un approccio non scientifico o addirittura antiscientifico al
mondo sociale. Il mondo postmoderno è caratterizzato dall‟iperconsumismo che
spinge a consumare più di ciò che abbiamo bisogno. Un altro concetto è quello
della simulazione, una simulazione è una un'autentica o falsa versione di qualcosa
e Baudrillard vide che il mondo è sempre più dominato dalle simulazioni.

1.5.3 Teorie inter/azioniste

L‟interazionismo simbolico riguarda l‟interazione tra due o più persone attraverso


l‟uso dei simboli. Il termine interazione è abbastanza chiaro, siamo tutti impegnati
con altre persone in mutue azioni quotidiane, sia faccia a faccia o più
indirettamente, tramite telefono o social media. L‟interazionismo simbolico ha
molti principi di base:
- Gli esseri umani hanno una grande capacità di pensiero che li differenzia dagli
animali inferiori. Questa innata capacità di pensiero è comunque fortemente
plasmata dall'interazione sociale. Durante l‟interazione che le persone
acquisiscono significati simbolici che permettono di esercitare la loro capacità di
pensare.
- I significati simbolici non sono scolpiti nella pietra. Le persone sono in grado di
modificarli in base a una data situazione e alla loro interpretazione.
- Le persone sono in grado di modificare i significati simbolici grazie alla loro
capacità unica di pensare, che gli interazionisti descrivono come la capacità delle
persone di interagire con sé stesse.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

- Lo schema entro cui avvengono le scelte, le azioni individuali e l‟interazione è la


base per la costituzione dei gruppi, delle strutture più ampie come le burocrazie
e della società intera.
Gli integrazionisti sono interessati a vari aspetti dell‟identità e come vengono creati
e sostenuti durante l‟interazione sociale.

L’etnometodologia. Se l‟interazionismo simbolico si occupa dell‟interazione tra le


persone, l‟etnometodologia è un‟altra teoria inter/azionista che si focalizza su quello
che fanno le persone piuttosto che su quello che pensano. Gli etnometodologi
considerano la vita e i mondi sociali come realizzazioni pratiche davvero
straordinarie. Gli etnometodologi hanno una visione diversa delle strutture sociali
su larga scala rispetto ai struttural- funzionalisti, che tendono a vedere le persone e
le loro azioni come altamente vincolato da quelle strutture. Molti studiosi si
soffermano sulle conservazioni, soffermandosi su tre questioni fondamentali:
- Segnali vocali come elementi della conversazioni: le pause, i silenzi, gli
schiarimenti di voce.
- Stabili e ordinate regole della conversazioni
- Azioni necessarie per mantenere le conversazioni

La teoria dello scambio

Non si occupano i teorici di ciò che riguarda la mente ma sono interessati al


comportamento stesso e alle ricompense a ai costi ad esso associati. I teorici dello
scambio sono particolarmente interessati al comportamento sociale che di solito
coinvolge due o più persone che e che implicano serie di scambi materiali o
immateriali. Si può ricompensare qualcuno che ci fa un favore con un regalo
materiale o con parole più intangibili di lode. Gli scambi individuali posso
stabilizzarsi nel tempo e diventare relazioni di scambio persistenti. Le relazioni di
scambio raramente si sviluppano in modo sperato rispetto ad altri rapporti di
scambio.

La teoria della scelta razionale

La teoria della scelta razionale prevede che le persone siano considerate razionale,
ma il focus non si sofferma sullo scambio ma sulle ricompense ed i costi. Il principio
base nella teoria della scelta razionale consiste piuttosto nell‟idea che le persone
agiscano intenzionalmente per conseguire i loro obbiettivi. Le persone sono
considerate come aventi degli scopo e degli obbiettivi: ma sopratutto aventi dei
mezzi che razionalmente utilizzano per raggiungere gli obbiettivi. Ci sono due
importanti vincoli sulle capacità di agire razionalmente:
- L‟accesso alle risorse scarse: E‟ relativamente facile per coloro che hanno
accesso a molte risorse agire in modo razionale e raggiungere i propri scopi.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Coloro che non hanno accesso a queste risorse hanno meno possibilità di
raggiungere gli obiettivi.
- I requisiti delle strutture sociali: le strutture sociali in cui le persone si trovano
hanno regole che limitano le azioni disponibili delle persone.

I teorici capiscono che le persone non sempre agiscono in maniera razionale.

1.6 L’OBBIETTIVO DELLA SOCIOLOGIA: SCIENZA O RIFORMA SOCIALE?

Nel tempo si è sviluppata una divisione che ha visto alcuni sociologi concentrarsi
più sulla ricerca scientifica e altri più impegnati in attività volte a riformare la
società. L‟idea che la sociologia abbia uno scopo sociale ha creato un rinnovo
interesse in quella che ora è chiamata sociologia pubblica. A differenza della
sociologia professionale, la sociologia pubblica si rivolge ad una vasta gamma di
pubblici, la maggior parte dei quali sono al di fuori dell‟accademia. La disciplina
della sociologia è stata dominata da sociologi che privilegiano la tecnica e che
lavorano al di fuori delle università e dei gruppi di esperti che hanno fatto lavoro
altamente sofistico rivolto agli altri sociologi. I sociologi pubblici invece comunicano
con il pubblico in modi molto vari: blog, libri, articoli. Tutte maniere differenti per
interagire con il pubblico per parlare di sociologia.

CAPITOLO 2- CAMBIAMENTO SOCIALE E NASCITA DELLA MODERNITA’

Il tema del cambiamento sociale è stato riconosciuto come il tema centrale da


investigare. I padri fondatori possiamo considerarli Comte, Durkheim, Marx e
Weber: ognuno di loro ha elaborato una teoria del cambiamento. Ogni spiegazione
del cambiamento sociale propone anche una visione della storia. I primi sociologi,
Comte e Spencer, hanno una visione evolutiva della storia: la storia è presentata
come un processo linea il cui il telos è il progetto. La visione cambierà con Weber
che concepisce la storia come il frutto di un processo di interazione, non riconosce
nessun telos in senso di progresso o di regresso. La diversa visione della storia
farà sì che ogni autore darà una diversione interpretazione della nascita della
modernità. Ciò che differenzia queste tre società: società semplice, società antica e
società feudale dalla società moderna è l‟assenza dell‟economia di mercato e della
forza lavoro. L‟evento rivoluzionare può essere considerato di diversa natura:
economico, politico e culturale.

2.1 IL FEUDALESIMO

Bloch, un storico, rifiuta l‟idea che la prima età feudale fosse un‟economia naturale,
ovvero senza scambi monetari. Gli scambi monetari erano presenti, anche se la
carestia di moneta li rendeva difficili. Bisogna parlare di un‟economia in cui presenti
più forme di scambio: dal baratto allo scambio commerciale. Per la proprietà privata
diventa consueto il diritto di possesso in seguito l‟uso e questo fa s che in uno

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

stesso terreno si trovino diverse figure. L‟organizzazione sociale era il feudo: il


termine esprime l‟idea di rapporto tra vincolo di fedeltà e concessione beneficiaria.
Il signore, quindi, concede gratuitamente una terra e in risposta il beneficiario si
lega con un vincolo di fedeltà al signore. Si forma il rapporto di signore e vassallo.
Questo tipo rapporti richiama il vincolo di clientela esercitata nella Roma Antica. La
classe aristocratica si strutturava sul rapporto tra signore, vassallo e valvassino:
questo rapporto garantiva la solidarietà all‟interno dell‟aristocrazia e imponeva al
Signore di avere dei doveri nei confronti del vassallo. Si formò anche la figura di
cavaliere che non si fondava su vincolo di fedeltà ma sull‟acquisizione delle armi,
requisito per entrare a far parte del ceto cavalleresco. La stratificazione sociale
aveva la forma di una piramide: Re, alti baroni di chiesa o spada, vassalli dei
baroni, chiamati valvassori. Ed infine i servi, ciò che caratterizzava la condizione
servile era l‟appartenenza del servo al signore. Il servo della gleba era infatti di
diritto la cosa di un padrone, che disponeva dei suoi corpi. A partire dal XIII secolo
di verificarono profondi cambiamento tra suddito e signore, dovuti alla maggiore
formalizzazione dei loro rapporti in seguito alla stesura delle carte delle
consuetudini. Venne così eliminato tutto ciò che riguarda gli oneri era poco preciso
e formalizzato. Riassumendo, nell‟epocale feudale la classe dominante era formata
dai proprietari terrieri e dei servi della gleba che pagavano un canone in denaro e/o
in natura al signore. In questa organizzazione sociale i rapporti interpersonali si
fondavano sul senso i appartenga e la solidarietà sul rapporto di consanguineità e
vicinanza. Importante in questa strutturale anche la chiesa ed i suoi funzionari.

2.2 LA MONARCHIA E LA CHIESA

Il clero forava una classe giuridica dato che era caratterizzata da un diritto peculiare
e da privilegi giurisdizionali. Ai oranghi più bassi c‟erano i monaci, seguiti dai
ministri delle parrocchie che occupavano il gradino sociale più basso. Ai gradini più
alti i curati delle città, i canonici, i dignitari delle corti vescovili. La chiesa nell‟era
feudale era una grande potenza, che aveva ereditato i possedimenti dai fedeli
facoltosi. C‟era un rapporto stretto tra Monarchia e Chiesa. Il Re aveva la facoltà di
attribuire le cariche religiose più alte, ad esempio designava i vescovi. Il potere
temprale era formato dalle barone, dal principato locale, dalla monarchia e
dall‟impero. La monarchia aveva un carattere sacro. I re, al momento dell‟avvento
al trono, ricevevano dai prelati le insegne tradizionali della loro dignità e della
corona. Questa cerimonia sanciva la partecipazione del potere sulla chiesa. La
monarchia era ereditaria ed a volte elettiva. Sopra la monarchia c‟è l‟impero:
l‟imperatore era investito dal Papa e riceveva da questo le insegne imperiali.
L‟imperatore ha un‟influenza decisiva nella designazione delle cariche
ecclesiastiche. Con il passare degli anni i due poteri si intrecciarono sempre più. Si
arrivò ad un dominio indiretto del Papa sulle cose temporali.

2.3 LO STATO ASSOLUTO

Lo stato si rafforzò via via che l‟organizzazione feudale si indeboliva e si arrivò allo
Stato Assoluto, uno stato sempre più centralizzato, militarizzato e autoritario. I

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

cambiamenti apportato dallo stato assoluto riguardarono un processo di


modernizzazione giuridico funzionale al processo di centralizzazione e di
integrazione nazionale che mirava a rafforzare il potere dell‟aristocrazia. La
formazione dello Stato Assoluto inaugura una fase di transizione anche a livello
economico iniziata con il Mercantilismo, cioè la dottrina dominante dell‟epoca che
richiedeva la soppressione di barriere doganali in modo da creare un mercato
domestico unito. Sosteneva inoltre l‟intervento dello stato nell‟economia. In
conclusione possiamo dire che lo Stato Assoluto in occidente fu di fatto un
apparato per la protezione degli interessi e privilegi dell‟aristocrazia, allo stesso
tempo però creò le condizioni per la nascita della borghesia mercantile e industriale
con l‟abolizione delle barriere interne al commercio e con l‟imposizione di tasse
contro le merci estere.

2.4 LA CITTA’ E LA NASCITADELLA BORGHESIA MERCANTILE


Aumentano gli scambi dal X secolo all‟interno dell‟area mediterranea. Questo fu
dovuto al miglioramento delle reti fluviali e marittime allo sviluppo di una rete viaria
sempre più fitta che permetteva gli scambi. Lo sviluppo degli scambi portò
all‟affermarsi della figura professionale del mercante. Di conseguenza nacquero le
prima società marittime, dette commenda, mediante le quali il mercante raccoglieva
le somme di denaro da finanziatori che avrebbero partecipato agli utili o alle perdite
della spedizione. Dalla commenda si passo alla società Maris in cui la società era
stipulata non per un solo viaggio ma per un determinato periodo e per molteplici
operazioni finanziarie. Il commercio, sia a livello locale sia a livello internazionale,
riguardava non solo i prodotti agricoli ma anche i prodotti dell‟artigianato e, in
particolare, i prodotti tessili, entrambi legati all‟ambiente urbano, e agli artigiani
riuniti in corporazioni. Gli artigiani diventano specializzati in attività finalizzare alla
produzione di prodotti da vendere non solo a livello locale. I settori di punta in
questo periodo sono il settore tessile e laniero. I maestri- coloro che insegnavano il
mestiere- potevano appartenere alle corporazioni grazie alle quali partecipavano
alla vita politica, economica e sociale del paese. Obbiettivo delle corporazioni era
quello di difendere gli interessi dei membri e regolare l‟attività artigianale:
rifornivano di materie prime le botteghe, stabilivano i prezzi dei salari in modo da
impedire concorrenza sleale. Lo sviluppo dell‟artigianato prima e del commercio
dopo è legato allo sviluppo della città. Lo sviluppo della città medievale era
strettamente intrecciato alle vicende del feudo. La popolazione urbana era formata
da tre ordini della società: oratores, bellatores, lavoratores nonché quelli che
pregavano, che combattevano e che lavoravano. Questi gruppi non godevano
ovviamente tutti dello stesso prestigio. La maggior parte della popolazione era
costituita dal terzo ordine: mercanti, artigiani e lavoratori dei servizi. Nella città la
classe dominante era formata per lo più da ricchi possedenti. Il mercante, incrinò
l‟economia feudale importante nelle campagne e nelle città il lavoro a domicilio. Il
ruolo della classe mercantili è uno dei temi controversi nel dibattito storico riguardo
la fine del modo di produzione feudale e l‟affermarsi del modo di produzione
capitalistico. La Lo sviluppo dell‟industria a domicilio- secondo molti- ha sancito il
passato al capitalismo.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

2.5 NASCITA DELLA SOCIETA’ MODERNA: I FATTORI DEL CAMBIAMENTO

La nascita dell‟illuminismo ha conciso con la crisi dello Stato Assolutista. Ed è di


questo periodo il dibattito circa la natura e la funzione dello stato che coinvolse
insigni filosofi come Hobbes, Locke, Leibiniz e Spinoza. Con il termine illuminismo
si intende il periodo di cambiamento sociale che va dalla fine della guerra di
religione alla fine della rivoluzione francese (1688- 1789): un movimento che si
sofferma sul valore dei lumi, della luce, contro la fede e portò ad un profondo
cambiamento nei vari campi della cultura: religione, politica, filosofia, economia,
letteratura, storia. Mettono in discussione le idee tradizionali che avevano dominato
il Medi Evo ed affermano l‟autonomia della ragione. L‟enfasi sulla ragione e si
affermò a partire dalla formazione del metodo deduttivo e la fine del metodo
induttivo. La fine di quest‟ultimo non è la conoscenza delle essenze assolute delle
cose ma la scoperta di nessi o dei principi immanenti presenti nei fenomeni. A
partire da questo metodo si sviluppa il progetto degli enciclopedisti, i quali si
proponevano di sviluppare un sapere enciclopedico al fine di realizzare una riforma
sociale.

2.5.2 Rivoluzione francese e affermazione dei diritti dell’uomo

La dottrina giusnaturalista fu ripresa dai filosofi contemporanei che riconobbero uno


stato di natura, cioè la condizione prepositiva in cui vivono gli individui liberi e la
formazione di un contratto come strumento per far sorgere lo stato. L‟idea centrale
di questa dottrina fu consacrata nella Dichiarazione universali dei diritti dell‟uomo e
del cittadino con la quale si istituzionalizzò l‟idea di diritti universali e si sviluppò un
sistema legale razionale.

2.5.3 Nascita dello stato moderno e del diritto positivo

Weber ha analizzato sia i tratti sia lo sviluppo dello stato moderno. Definendo lo
stato come un‟impresa istituzionale di carattere politico nella quale l‟apparato
amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione
fisica legittima, in vista dell‟attuazione degli ordinamenti. Il tratto fondamentale è
proprio il monopolio della violenza. Al monopolio della forza si aggiungono il
monopolio fiscale, monetario, della giustizia e il monopolio militare. L‟altra faccia del
processo di centralizzazione è il processo di burocratizzazione, con il quale si
forma la burocrazia morena i cui tratti fondamentali sono l‟assunzione tramite
concorso pubblico, il salario, la definizione precisa della menzione da svolgere e la
formazione professionale. Weber definisce lo stato moderno, legale, razionale
ovvero che fonda la sua legittimità su un apparato di leggi dettate dalla ragione.
Marx a differenza di Weber non fa un‟analisi approfondita dei tratti dello stato ma si
sofferma sulla sua natura e sulle funzioni: in generale lo stato è uno strumento al
servizio della classe dominante. Lo stato è per lui infatti parte della sovrastruttura,
per cui la forma che assume è storicamente determinata dagli interessi della classe
dominante. Marx ritiene che la libertà e l‟uguaglianza sono solo tratti formali,
apparenti, della società: sostiene che ci sia diseguaglianza dato che lo Stato

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

morendo ha l‟unico compito di salvaguardare la proprietà privata. Quando verrà


abolita la proprietà privata ci potrà essere una società libera. Secondo Weber
invece non ci può essere una società senza Stato: Weber distingue autorità e
potere. Il potere si ha in presenza di coercizione, l‟autorità può essere definita
anche come un potere legittimo.

2.5.4 La rivoluzione americana e l’affermarsi della costituzione

La rivoluzione americana è uno degli eventi fondamentali nella nascita della


modernità. I colori aspiravano ad avere gli stessi diritti dei britannici ed avere una
rappresentanza nel parlamento. Come risposta il governo inasprì la politica fiscale
generando malumori tra i coloni. Il 4 luglio 1776 venne sancita l‟indipendenza della
Gran Bretagna con la Dichiarazione di indipendenza. Con essa si riconobbe la
repubblica come forma di governo. La costituzione americana sancì i principi e le
norme fondamentali dell‟ordinamento e delle istituzioni dello stato e riconobbe
come fine primario del governo la garanzia dei diritti naturali dell‟uomo.

2.5.5 Lo studio scientifico della società: i primi sociologi

LE radici della sociologia si collocano nell‟Europa dell‟inizio del XIX secolo anche
se ci sono dei pensatori le cui idee sono rilevanti per la sociologia. L‟emergere della
teoria sociologica è stata strettamente collegato agli sviluppi intellettuali e sociali
avvenuti nel corso del XIX secolo in Europa. I primi sociologi a partire da Comte
furono i primi a essere interessati al tema del cambiamento, canalizzazione sia i
processi che lo avevano prodotto sia le conseguenze positive o negative. La nuova
scienze della società è parte intrinseca del processo di modernizzazione. La nuova
visione scientifica ritiene necessaria la conoscenza delle leggi dell‟ordine sociale al
fine di realizzare i cambiamenti necessari a garantire un continuo progresso. Il
dibattito si concentrò in particolare sulla differenza tra le scienze della natura e le
scienze della spirito. Dilthet e Wildenband furono i maggiori esponenti, il primo
riteneva che la sociologia era una scienza dello spirito, dato che la società era il
prodotto dell‟uomo ed essa poteva essere compresa solo seguendo un metodo
interpretativo.
La sociologia nacque in Europa e verso la fine dell‟ottocento incominciò ad entrare
nelle Università europee. All‟origine della sociologia ci sono anche le statiche
amministrative, le ricerche empiriche. I primi teorici furono:
- Montesquieu che è considerato il precursore della sociologia. Il primo che ha
considerato la connessione tra le condizione esterne di vita, le istituzione ed i
valori di una società.
- Comte, il fondatore e colui che diede il nome alla sociologia
- Martineu, che ha sviluppato una teoria scientifica generale
- Spencer, che ha sviluppato una teoria scientifica generale della società ma il suo
interesse teorico prevalente risiedeva nel cambiamento sociale

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

2.5.6 Rivoluzione industriale

Difficile stabilire la data in cui è nata la Rivoluzione Industriale perché a differenza


della Rivoluzione francese riguarda una trasformazione economica. Lo sviluppo del
commercio e sterno e interno dovuto allo sviluppo dei mezzi di comunicazione
moderni, favorirono una più profonda ed estesa divisione del lavoro insieme ai
crescenti investimenti del capitano commerciale accumulato. Questi due fattori
portarono ad una ridistribuzione della proprietà fondiaria e ad un profondo e
radicale riassetto dei rapporti sociale nelle campagne. Nasce la grande industria, la
cui origine viene fatta risalire al 1760 e all‟800. Karl Marx fa risalire l‟evoluzione del
capitalismo moderno ai tempi del rinascimento e della scoperta del Nuovo Mondo,
bisogna distinguere i due periodi: fino alla metà XVIII secolo la produzione è
sottomessa al sistema della manifattura, mentre verso il 1760 incomincia l‟era della
grande industria. La separazione tra lavoro e capitale, a questa separazione si
arrivò gradualmente. Il termine che meglio descrive la grande industria è factory
system: le prime fabbriche non venivano chiamate factories bensì mills. Il termine
milll finì per diventare sinonimo di macchina, per cui la fabbrica, il mulino e la
macchina divennero tutt‟uno.

2.5.7 La visione materialistico dialettica della storia

Marx viene spesso denigrato a causa del fallimento del sistema sociale ideato da
lui, il comunismo. In realtà il comunismo che è diventato pratica reale in Unione
Sovietica, era poco collegato con il senso astratto del comunismo di Marx: egli
l‟avrebbe criticato altrettanto ferocemente del capitalismo. Marx è essenzialmente
un teorico dei processi macro sociali che ha concentrato la sua attenzione sulla
struttura della società capitalistica, un fenomeno relativamente nuovo nel periodo
storico in cui vissi. Si sviluppò una nuova visione della storia: la concezione
materialistica dialettica.
L‟insieme dei rapporti di produzione formano per Marc la struttura economica della
società sulla quale si eleva a sovrastruttura giuridica e politica. Mentre la struttura
ha la sua autonomia, la sovrastruttura è determinata dalle necessità della struttura.
Per Marx nella storia si sono succeduti 4 modi di produzione: il modo di produzione
asiatico, antico, feudale e capitalistico. Ciò che caratterizza modo di produzione è il
tipo di rapporti sociali di produzione e lo sviluppo delle forze produttive. Quello
asiatico era caratterizzato dalla proprietà collettiva della terra; quello antico invece
vede diventare la proprietà privata e i rapporti sociali di produzione diventato di tipo
schiavistico. A quest‟ultimo segue il modo d produzione feudale caratterizzato da
rapporti sociali di produzione di tipo servile. Con il modo di produzione capitalistico
che vi è un cambiamento radicale: i rapporti sociali di produzione sono di tipo
salariale, caratterizzati dal lavoro libero divenuto merce. La transizione da un modo
di produzione ad un altro è dovuta allo sviluppo delle forze produttive che rende
obsoleti i rapporti sociali di produzione dominanti. Questo cambiamento ha

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

bisogno per realizzarsi di una lotta di classe. Senza la lotta di classe non si può
realizzare questo cambiamento. La storia è storia di lotta di classe. Marx ripropone
l‟idea hegeliana: tesi, antitesi e sintesi. Nel modello marxista, la tesi è
rappresentata dalla classe dominante, l‟antitesi dalla classe dominata che si pone
come soggetto rivoluzionario e la sintesi è la realizzazione di una nuova classe
dominante. La storia per Marx è un continuo cambiamento, al punto che ritiene che
sia necessario parlare di evoluzione e di progresso.

2.6 Nascita del modo di produzione capitalistico

Il modo di produzione capitalistico presenta degli elementi di grande innovazione:


nei modi di produzione precedenti, schiavistico e feudale, il lavoro non era mai
stato libero ma sempre parte della proprietà della classe che deteneva i mezzi di
produzione. Con il modo di produzione capitalistico si forma il lavoro libero, ovvero
diventa una merce. Le due classe principali entrano in un rapporto di scambio:
lavoro contro salario. Nonostante sembri uno scambio egualitario, lo sfruttamento
del lavoro continua, con la differenza che così è più nascosto. Le contraddizioni
interne, chiarisce Marx, sono dovute alla natura ciclica dell‟economia capitalistica,
caratterizzate da tre fasi: sviluppo, crisi e ripresa. Il fine dell‟economia capitalistica è
il profitto, che non deriva dalla vendita di merci ma dallo sfruttamento del lavoro. Il
salario infatti non è calcolato sulla base delle ore lavorate ma è mirato alla
sussistenza del lavoratore. Il tasso di sfruttamento si può calcolare divenendo la
giornata lavorative in due parti: una parte riguarda il lavoro necessario alla
restituzione del salare e una parte riguarda invece il plus-lavoro, ovvero le ore
lavorative eccedenti il rimborso del salario. Marx ritiene che il puls- valore, ovvero il
rapporto tra lavoro necessario e pluslavoro (s/v)a, corrisponda al saggio di
sfruttamento. Per Marx il plusvalore è l‟unica fonte di profitto, calcola il saggio di
profitto mettendo in rapporto il capitale costante (macchinari) più il capitale variabile
(salari), sul pluslavoro (P= S/C+V).
La concorrenza tra capitalisti spinge il singolo capitalista a mantenere i salari più
bassi possibili così da mantenere alto il profilo. Ma il livello del salario non può
rimanere costantemente basso come nella fase iniziale dell‟accumulazione
capitalistica. Tramite le macchine il capitalista riesce ad imporre all‟operaio un ritmo
lavorative che permette di produrre un numero maggiore di merci in un numero
minore di ore. L‟introduzione delle macchine ha come conseguenze l‟aumento del
capitale costante rispetto a quello variabile, e questo alla lunga genera una caduta
del saggio di profitto. Secondo Marx le crisi sono causate dalla natura anarchica del
mercato, privo di qualunque controllo. Si sofferma il filosofo sulle crisi si
sovrapproduzione, causate dall‟incremento di merci: sono le più frequenti perché la
ricercare profitto porta alla produzione di sempre più merci e alla necessità di
trovare sempre nuovi mercati. Marx parla di classe in sé e classe per sé. La classe
in sé è l‟insieme numerico di persone che occupano la stessa posizione lavorativa,
mentre la classe per sé è il risultato di una resa di coscienza da parte dei membri di
una classe dei propri interessi comuni e del proprio ruolo rivoluzionario nella storia.
Marx, inoltre, sostiene che i lavoratori sono allineati perché:

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

- Il lavoro che fanno inserendo ripetutamente e meccanicamente doppini non


rappresenta la naturale espressione della creatività
- Non hanno nessuna connessione con il prodotto finito
- Invece di lavorare in armonia coni i loro compagni, hanno pochissimo contatto
con loro.

Gli uomini diventano un‟appendice della macchina. Marx era convinto che la
situazione sarebbe peggiorata e che il divario tra le due classi sociale sarebbe
diventato sempre più ampio. Di fatti lui ritiene la rivoluzione fondamentale: solo
un atto violento può portare ad un cambiamento di regime. Marx pensa che tutto
prima che avviene del comunismo è classificabile come „preistoria‟. Definisce
l‟ideologia una maschera che nasconde lo sfruttamento e le crescenti
diseguaglianze.

2.7 MARX E LA SOCIETA’ CONTEMPORANEA

Marx aveva predetto che il i capitalisti avrebbero trovato fonti di lavoro e rigore
convenienti in qualsiasi parte del mondo. Infatti le multinazionali oggi vagano per il
mondo alla ricercati lavoratori disposti a lavorare a salari più bassi, riducendo i
salari guadagneranno ancor di più.

2.8 Il PROTESTANTESIMO E LA RIVOLUZIONE CULTURALE: LO SPIRITO


DEL CAPITALISMO

2.8.1 Nascita e sviluppo del capitalismo

Sombart si propone di delirare i mutamenti attraverso i quali lo spirito economico è


passato nella storia delle civiltà occidentale e americane. Parte dall‟analisi dello
spirito precapitalistico, Sombart mostra come gradualmente da esso si
svilupparono i tratti fondamentali dello spirito capitalistico: lo spirito di avventura era
ciò che segnava gli imprenditori. Sombart riconosce anche un‟etica propria dello
spirito del capitalismo che tuttavia era già presente nella società precapitalistica. I
principi dell‟etica borghese erano la parsimonia, l‟utilità delle cose prodotte, una
condotta di vita razionale.
A differenza di Weber, il quale spiega l‟origine e lo sviluppo del capitalismo con il
formarsi di uno spirito capitalistico. Molte delle idee di Marx hanno influito sul suo
pensiero, anche semplicemente, perché le idee di Marx avevano ottenuto vasta
risonanza nel periodo in cui Weber era attivo. Weber ha accettato l‟importanza
dell‟economia e del capitalismo ma ha voluto sottolineare che ci sono altre variabili
sociologiche. Marx aveva sostenuto che la religione è una forza minore che serve a
distrarre le masse dai problemi causai dal capitalismo. Weber, invece, si è
concentrato sul ruolo che la religione aveva avuto nello sviluppo economico del
mondo occidentale.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

2.8.2 Etica protestate e spirito del capitalismo

Weber più che capire le ragioni economiche dello sviluppo del capitalismo vuole
spiegare il formarsi di quelle attitudini caratteriali, cioè di un tipo di personalità che
ha permesso lo sviluppo del capitalismo. Definisce l‟insieme di queste attitudini
spirito del capitalismo e ritiene che l‟etica protestante sia stato uno dei fattori
fondamentali nella formazione dello spirito del capitalismo.
L‟etica protestante era un sistema di idee strettamente collegato con la religione
protestante formatasi nel XVI secolo che si oppose al cattolicesimo. Data l‟enfasi
del protestantesimo sulla condotta razionale di vita, la capacità di vivere una vita
fondata sul dovere, inteso anche per i calvinisti come vocazione al lavoro, divenne
un segno di predestinazione. Le idee religiose vennero trasportate nel campo
economico.

2.9 RAZIONALIZZAZIONE E SECOLARIZZAZIONE

Weber non era interessato al capitalismo di per sé ma al fenomeno più ampio della
razionalizzazione, ovvero il processo con cui le strutture sociali riescono sempre
più frequentemente ad utilizzare i mezzi più diretti ed efficaci per i loro fini. Il
capitalismo è razionale a causa, per esempio, dei suoi continui sforzi per trovare il
metodo di produrre in modo efficiente i prodotti più redditizi con un minor numero di
interventi e con processi semplici. Uno dei primi esempi della razionalizzazione è la
catena di montaggio, meno lavoratori eseguivano compiti semplici per la maggiore
efficienza. L‟altra faccia del processo di razionalizzazione è il processo di
scolarizzazione, ovvero l‟affermarsi di una visione laica del mondo. Riconoscere il
primato della scienza significa porre in secondo piano la religione. Weber riconosce
che il capitalismo non ha più bisogno dell‟ascesi mondana.
In sintesi per Marx i problemi sono lo sfruttamenti e l‟alienazione mentre per Marx il
problema è il controllo che le strutture razionalizzate hanno su tutti gli spetti della
vita. Marx era più ottimista verso una risoluzione, Weber invece no.

2.10 MODERNIZZAZIONE E IL PROBLEMA DELL’ORDINE

Durkheim era interessato ai fenomeni macro, ovvero al cambiamento sociale e


all‟analisi dei tratti fondamentali della società moderna. La sua analisi del
cambiamento nell‟organizzazione sociale ha riguardato il problema dell‟ordine
sociale, cioè il mondo in cui esatto è stato realizzato nella storia. Durkehim sostiene
che la società sia un‟entità che ha una dimensione spirituale, da lui definita
coscienza collettiva. La tesi fondamentale della visione sociologia è che la società
nasce con il formarsi della coscienza collettiva, cioè un insieme di norme e valori
all‟interno del gruppo. La differenza tra Marx Weber e Durkheim non riguarda solo

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

alla visione della società ma anche il metodo di ricerca e in particolare la


definizione stessa di fatto sociale. Durkheim riteneva che a natura umana fosse
duplice, una parte legata alle passioni ed una parte spirituale legata ai sentimenti
verso il gruppo.

2.11 DIFFERENZA TRA SOCIETA’ PREMODERNA E SOCIETA’ MODERNA

La prima forma di società aveva una divisione del lavoro limitata ed era
caratterizzata di un tipo di solidarietà meccanica derivante dal fatto che tutti erano
in grado di svolgere gli stessi lavori. Con l‟aumento della popolazione c‟è stata una
divisione e quindi una riorganizzazione sociale, che si basava sulla solidarietà
organica. Quest‟ultima si fondava sui legami professionali, accompagnata dalla
diminuzione del potere della coscienza collettiva. Durkheim non si interessava dei
motivi che spingono un individuo a suicidarsi ma piuttosto di un problema collettivo:
il suo studio è stato un esempio per la ricerca collettiva. Il suicidio distrugge
letteralmente una persona ma minaccia una società. Il suicidio ha fatto emergere
almeno due caratteristiche: è stato progettato per contribuire alla comprensione
generale di un importante problema ed in secondo luogo ha dimostrato il potere
della sociologia nello spiegare uno degli atti più privati. Durkheim distingueva tre tipi
di suicidio: egoistico, altruistico ed atomico. Quello altruistico è dovuto all‟incapacità
dell‟individuo di limitare i propri desideri, totale sottomissione alla collettività. Il più
importante ai nostri fini è il suicidio atomico. Esso è collegato ad una delle idee più
famose di Durkheim - l‟anomia, o mancanza di direzione in seguito alla crisi dei
valori. Il rischio del suicidio atomico aumenta quando le norme imposte dalla
società su di loro non sono adeguate, quando i valori hanno perduto importanza. Il
filosofo riteneva che il problema definiva il mondo moderno. Inoltre lui analizza il
fenomeno della religione e studia il fenomeno del totemismo, i suoi riti e credenze,
arrivando alla conclusione che la religione non è altro che la trasfigurazione della
società. Questa scoperta conferma l‟idea di Durkheim della natura spirituale della
società e della sua importanza per la trasformazione dell‟uomo naturale in uomo
sociale- morale.

2.11.1 Solidarietà organi e individualismo

Anche Durkheim vede il sorgere di un malessere sociale insito nei processi che
caratterizzano lo sviluppo della società moderna: l‟industrializzazione,
l‟urbanizzazione e lo sviluppo della divisione sociale del lavoro. Questi processi
hanno come conseguenza l‟affievolirsi dei legami sociali e l‟affermarsi
dell‟individualismo.

CAPITOLO 3- FARE RICERCA NELLA REALTA’ SOCIALE

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

I sociologi utilizzato l‟empirismo, ovvero raccolgono informazioni e prove utilizzando


i propri sensi, in particolare occhi ed orecchie. I sociologi utilizzano il metodo
scientifico ma hanno una varietà di metodi per compiere le ricerche.

3.1 IL METODO SCIENTIFICO

Il metodo scientifico applicato dai sociologi è molto simile a quello utilizzato nelle
altre scienze:

1. Un sociologo scopre le domande che hanno bisogno di risposte. Queste


domande possono riguardare la società, esperienze personali o argomenti di
interesse per la sociologia.
2. Riconoscendo che gli altri hanno svolto in passato ricerche simili, i sociologi
tengono conto della letteratura principale. Dopo più di un secolo di ricerca, i
sociologi hanno imparato molto su molte cose.
3. I ricercatori sviluppano delle ipotesi su come ci si può aspettare che i fenomeni
siano in connessione tra loro.
4. I ricercatori devono scegliere un metodo di ricerca che li aiuterà a rispondere
alla domanda di ricerca. La sociologia offre diversi strumenti metodologici per
meglio rispondere alla domanda di ricerca.
5. I ricercatori usano il metodo scelto per raccogliere dati che possono confermare
o confutare le loro ipotesi.
6. I ricercatori svolgono l‟analisi dei dati raccolti e del loro significato alla luce delle
ipotesi che hanno guidato la ricerca.

Il processo di ricerca rincomincia di nuovo se a un ricercatore vengono in mente


nuove domande quando si analizzato i dati esistenti, un‟eventualità molto familiare
ai ricercatori sociali nel mondo contemporaneo.

3.2 LO SVILUPPO DELLA CONOSCENZA SCIENTIFICA

Il metodo scientifico implica che una scienza si sviluppi gradualmente e


cumulativamente poiché una serie di risultati si basa sui precedenti. La fiducia in
tali acquisizioni cresce quando sono confermate da ricerche. Tutte le scienze sono
costruite su tali fatti. Ma alcuni fatti sopravvivono ai test empirici e sono quelli che
costruiscono ciò che si considera una scienza. Kuhn, un filosofo della scienza, ha
proposto un diverso modello dello sviluppo scientifico che si concentra sul ruolo
delle scoperte scientifiche. Per Kuhn, ciò che definisce una scienza è l‟esistenza di
un paradigma, un modello generale del mondo che è accettato dalla maggior parte
dei professionisti del settore. Con un paradigma condiviso, gli scienziati non hanno
bisogno di discutere da loro sul proprio orientamento generalessa solo liberi di fare
ricerca all‟interno dei confini e della sicurezza di quel paradigma. Ci sono delle
ricerche, però, che non supportano il paradigma e nuove questioni continuano ad

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

essere sollevate, portano alla fine al crollo del vecchio paradigma e all‟affermazione
con un nuovo. Ad esempio come è successo con il passaggio dal modello
geocentrico a quello eliocentrico, una rivoluzione nel pensiero astronomico. Nessun
singolo paradigma in sociologia è abbastanza potete per unificare la disciplina
quindi la sociologia, nella sua crescita, è sicuramente una disciplina dallo sviluppo
già lento perché non c‟è mai stato un paradigma dominante. Piuttosto, le fortune
divari paradigmi sono cresciute o diminuite nel tempo

3.3 LA RICERCA SOCIOLOGICA

Il metodo scelto dipende dalla natura della domanda di ricerca. SI potrebbe


cominciare utilizzando il metodo di ricerca dell‟osservazione che può assumere una
varietà di forme che vantano dalla partecipazione al tavolo della roulette al
guardare ed ascoltare a distanza (ricerca sui comportamenti dei giocatori d‟azzardo
di Las Vegas). Ci possono essere poi approcci più diretti come ad esempio
l‟intervista, in cui però la gente potrebbe essere non disposta a svelare le proprie
esperienze riguardo al gioco. Un‟altra tecnica potrebbe essere quella di condurre
un‟indagine o consegnare un questionario, che però potrebbe non sortire alcun
effetto perché non molti sono disposti a completarlo. Si potrebbe predisporre un
esperimento con degli studenti. Insomma ci sono molti metodi tra cui: osservazioni,
interviste, sondaggi ed esperimenti, tutti utili ed importanti. Ognuno con dei punti di
forza e dei limiti.

3.3.1 RICERCA QUANTITATIVA E QUALITATIVA

Ricerca quantitativa o qualitativa?


La ricerca qualitativa è un metodo che non richiede metodi statistica per la raccolta
e il trattamento dei dati. L‟osservazione e le interviste aperte sono due dei metodi
qualitativi più utilizzati. Questi metodi sono utilizzati per cogliere informazioni
descrittive riguardo una gamma incredibilmente ampia di fenomeni sociali, come le
pratiche culturali, movimenti sociali, interazioni tra nazioni. Con la raccolta di
informazioni da un piccolo numero di gruppi e individui, spesso si producono
corpose informazioni riguardo alla realtà sociale e alla comprensione approfondita
di particolari processi sociali. I metodi qualitativi d solito di basato su campioni di
piccole dimensioni, i risultati non possono essere generalizzati alla popolazione più
ampia: per questo, usiamo metodi quantitativi. La ricerca quantitativa prevede
l‟analisi dei dati numerici derivati solitamente da indagini ed esperimenti. L‟analisi
dei dati quantitativi su gruppi di persone ci possono aiutare a descrivere e
comprendere meglio importanti realtà sociali osservabili.
Il metodo matematico utilizzato per analizzare i dati numerici è la statistica, uno
strumento potente, e la maggior parte dei ricercatori sociali impara almeno alcuni
metodi statistici, che possono aiutare in due modi:
- Quando i ricercatori vogliono vedere l‟andamento nel tempo o confrontare le
differenza tra i gruppi, usano statistiche descrittive.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

- Per verificare le ipotesi, i ricercatori utilizzano le statistiche inferenziali, che


permettono ai ricercatori di usare dati provenienti da gruppi relativamente piccoli
per fare inferenze su un gruppo più ampio con un determinato grado di certezza.

3.3.2 Ricerca basata sull’osservazione

Uno dei metodi qualitativi primari è l‟osservazione che coinvolge l‟osservazione


sistematica, l‟ascolto e la registrazione di quello che succede in un determinato
contesto sociale. I metodi di osservazione più comuni tra i sociologi sto
l‟osservazione partecipante non partecipante. La presenza di colui che osserva
influisce e non pongo sull‟osservatore, che spesso si pone in un atteggiamento che
ritiene sia atteso o accettato dall‟osservatore

Osservazione partecipante e non partecipante

L‟osservazione partecipante in cui il ricercatore svolge un ruolo, di solito minore, nel


gruppo o nel contesto che viene osservato. In un esempio classico di osservazione
del partecipante, un sociologo con tubercolosi studiò sistematicamente l‟ospedale
in cui si trova così come le azioni dei medici, infermieri e pazienti. Il secondo
metodo di osservazione è l‟osservazione non partecipare in cui il sociologo ha un
ruolo limitato o nessun ruolo, in ciò che viene osservato. Ad esempio un sociologo
seguì una partita di baseball però senza far parte della squadra ma solamente per
conoscere le attività informali.
Gli osservatori sono il pubblico che guarda il programma i quali possono essere
visti come osservatori non partecipanti amatoriale, nel senso che studiano modelli
di interazione e non altri aspetti sociologici. Non esistono regole riguardo questi
metodo, l‟osservatore non partecipante a volte può diventare partecipante, ad
esempio.

Etnografia

L‟etnografia è la creazione di un resoconto di ciò che un gruppo di persone fanno e


del loro modo di vivere e di solito comporta periodi di osservazioni molto più intensi
e lunghi rispetto a quanto richiesto dall‟osservazione sociologica tradizionali. I
ricercatori ad esempio possono vivere per anni con i gruppi o con le tribù. Alcuni
suggeriscono che i rapporti personali che si sviluppano tra i ricercatori ed i soggetti
rendono meno probabile che il ricercatore possa falsare i risultati. Buroway
sostiene che un‟etnografia globale, un tipo di etnografia ha le sue basi in varie parti
del mondo, sa il modo migliore per comprendere la globalizzazione.

Interviste

Le interviste sono solitamente condotte faccia a faccia, anche se ci sono diverse


modalità. CI sono diversi tipi di interviste: le domande possono essere del tutto

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

strutturate in modo che gli intervistate devono scegliere tra una serie di risposte
come d‟accordo o disaccordo. Oppure può essere non strutturata e completamente
aperte. La prima- non strutturata- non offre risposte preimpostate; gli intervistati
sono liberi di dire ciò che vogliono. Le interviste pre- strutturate sono allettanti
quando il ricercatore vuole evitare qualsiasi reazione o risposta imprevista da
coloro che sono oggetto di studio. In una intervista pre- strutturata, l‟intervistatore
cerca di:
- Comportarsi alla stessa maniera in ogni intervista
- Utilizzare le stesse parole esatte nella stessa sequenza
- Porre domande di tipo chiuso, dove il partecipante deve scegliere - Offrire le
stesse spiegazioni
- Non mostrare alcun tipo di reazioni alle risposte

Questo tipo di interisti poi possono essere codificate numericamente e poi


analizzate statisticamente. Ma ci sono anche dei problemi legati a questo, spesso
gli intervistatori non riescono a conformarsi alle linee guida. Gli intervistati
potrebbero non rispondere con precisione o non in maniera veritiera. Ed infine le
domande limitano le risposte, escludendo informazioni importante ed impreviste.
Questo problema è risolto con l‟uso di interviste aperte e non strutturate, il
problema di quelle aperte, invece, è che non si riesce ad offrire una coerente
sintesi ed interpretazione dei dati.

Il processo di intervista

1. L‟intervistatore deve avere accesso al contesto oggetto di studio


2. L‟intervistatore deve spesso cercare di individuare un informatore chiave o
qualcuno che abbia una profonda conoscenza del gruppo di studio. Gli
informatori chiave possono aiutare il ricercatore ad accedere al più ampio
gruppo di intervistati e verificare le informazioni che vengono fornite da loro,
aspetto molto utile in quanto gli intervistati potrebbero fornire informazioni
erronee.
3. L‟intervistatore deve capire la lingua e la cultura delle persone che vengono
intervistate.
4. Il ricercatore deve ottenere la figurina degli intervistati e sviluppare un rapporto
con loro

3.3.4 Survey

La survey, indagine campionaria, prevede la raccolta di informazioni relative ad una


popolazione o più generalmente una porzione rappresentativa di una popolazione,
attraverso interviste o questionari. Le interviste come sappiamo riguardano

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

domande che vengono chieste dal ricercatore di persone o al telefono. Al contrario i


questionari sono una serie di domande scritte, auto- somministrate.

Tipi di indagine

Ci sono due categorie di indagini. La prima è l‟indagine descrittiva progettata per


raccogliere informazioni sui membri di un gruppo in una data geografica ad
esempio (sondaggio descrittivo). Inoltre c‟è anche l‟indagine esplicativa, che cerca
di scoprire le c cause potenziale di qualche osservazione. Poi c‟è il
campionamento: non è mai quasi possibile coinvolgere in una rilevazione un‟intera
popolazione, quindi i ricercatori hanno bisogno di costruire un campione. Il modo
più comune è quello di creare un campione casuale, che possono essere ottenuti
utilizzando un elenco, per esempio, di tutti i nomi di professori di una determinata
università. Il ricercatore potrebbe anche creare un campione stratificato in cui ogni
gruppo più ampi è diviso in una serie di sottogruppi e poi dei campioni casuali
selezionati in ciascuno di questi gruppi.
Nonostante il campionamento sia il modo più sicuro, a volte i ricercatori utilizzano
campioni di convenienza che evitano un campionamento sistematico che includono
coloro che sono facilmente disponibili a partecipare alla ricerca.

3.3.5 Esperimenti

I sociologi non fanno così tanti esperimenti come i ricercatori nelle scienze naturali.
Alcuni sociologi fanno esperimenti e la sperimentazione è uno dei metodi
fondamentali. Un esperimento comporta la manipolazione di una o più
caratteristiche per esaminare l‟effetto di tale manipolazione. Negli esprimenti si può
trovare una variabile indipendente ed una variabile dipendente. Variabile
indipendente: background manipolato dal ricercatore, era la combinazione nel
candidato al lavoro tra razza e precedenti pensali. La variabile dipendente: cioè la
caratteristica o misurazione dalla manipolazione, era se il richiedente venisse
chiamato per un colloquio. Ci sono vari tipi di esperimento:
- Gli esperimenti di laboratorio avvengono in un ambiente controllato
- Esperimenti naturali. Esperimenti in cui i ricercatori sfruttano un evento che
accade indipendentemente dalla volontà per studiare il suo effetto su una o più
variabili dipendenti, vengono chiamati esperimenti naturali.
- Esperimento sul campo In alcune situazioni naturali, i ricercatori sono in grado di
esercitare almeno un certo controllo su chi partecipa e succosa accade durante
l‟esperimento.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

3.4 Analisi secondaria dei dati

Molti sociologi si impegnano in analisi secondario dei dati, cioè rianalizzare i dati
raccolti da altri. L‟analisi secondaria molto spesso coinvolge l‟analisi statistica di
indagini governative e dei dati dei censimenti, ad esempio. Mentre l‟analisi
secondario è più facile e meno costosa, soprattutto presenta specifici problemi. Per
prima cosa i ricercatori di dati secondari non possono perfezionare i loro metodi
sulla base di una ricerca preliminare. Inoltre poiché se altri hanno scelto i metodi, i
dati possono non essere l‟ideale per le esigenze del nuovo ricercatore. E‟ possibile
che la ricerca debba in alcuni casi essere abbandonata. Un altro problema di tipo
politico emerge con i dati governativi: a volte dei dati possono essere non presi in
maniera volontario ed andrebbero ad intaccare la veridicità dell‟indagine.

3.4.1 Metodo storico- comparativo

L‟obbiettivo della ricerca storico- comparativa è quello di confrontare come i diversi


eventi e le condizioni storiche in varie società hanno portato a diversi tipi di società.
Il trattino rende chiaro come i due metodi sperabile vengano accorpati. I sociologi
sono più interessati a generalizzare riguardo alla società rispetto agli storici. Il
modo migliore per esemplificare la differenza tra un sociologo e uno storico è il
concetto di tipo ideale. Secondo Weber è un‟immagine distorta o esagerata della
realtà che non è destinata ad essere un‟accurata rappresentazione della realtà, che
sarebbe invece l‟obbiettivo degli storici, bensì è progettato per aiutarci a
comprendere meglio la realtà sociale, essendo una sorta di stadi misurazione.
Weber costruì un tipo ideale di burocrazia che esagerava i suoi elementi razionali.
Ha poi utilizzato quel tipo ideale per confrontare le organizzazioni, nelle diverse
società e nei diversi periodi di tempo, in base alle loro grado di razionalità. Weber è
il primo sociologo storico- comparativo: si consideri il suo confronto tra le grandi
religioni del mondo e il loro impatto sull‟economia. Attraverso l‟analisi comparative
delle storie del protestantesimo in Occidente, e così via, Weber ha cercato di
determinare quali religioni hanno favorito lo sviluppo del capitalismo.

3.4.2 Analisi del contenuto

L‟analisi del contenuto non è altro che l‟analisi sistematica ed obbiettivi del
contenuto di artefatti culturali nella stampa, media audio, visti e digitali. L‟analisi del
contenuto è utile che in ambiti diversi dai mezzi di comunicazione.

3.5 PROBLEMI NELLA RICERCA SOCIALE

La ricerca condotta dai sociologi solleva una serie di questioni di gene importanza,
come l‟interpretazione da attribuire ai dati che i sociologi raccolgono o gli obblighi
che la ricerca pone ai sociologi nei confronti dei partecipanti e della società nel suo
complesso.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

3.5.1 Affidabilità e validità

Una questione chiave riguarda la validità dei risultati. Gli scienziati parlano di due
dimensioni di affidabilità: attendibilità e vanità. L‟attendibilità riguarda il grado in cui
una data domanda produce gli stessi risultati in tempi diversi. L‟altra dimensione di
affidabilità la vanità o il grado in cui una domanda ottiene una risposta accurata.

3.5.2 Etica della ricerca

L‟etica si occupa di questioni relative a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, delle
scelte che le persone fanno e di come le giustificano. Nessuna ricerca intrapresa
da sociologia ha causato il genere di sofferenza e di morte sperimentale dalle
persone studiate. Vi sono tre aree di preoccupazione: danno fisico e psicologico ai
partecipanti, atti illeciti da parte di ricercatori e l‟inganno e la violazione della fiducia
dei partecipanti.

-Danni fisici e psicologici

La maggior parte della ricerca sociologica non ha molte probabilità di provocare tali
danni. Tutta via un danno fisico può essere una conseguenza involontaria. Più
probabile, invece, è la possibilità di un danno psicologia a color che vengono
intervistati. Molte volte si sono rilevati in esperimenti.

-Azioni illegali

Un azione illegale potrebbe dire vedere un‟azione che è da segnalare alla polizia
ma che non viene fatto per evitare che la ricerca subisca uno stop.

-Violazione della fiducia

Ci sono diversi modi in cui i ricercatori possono tradire la fiducia dei partecipanti, pe
esempio potrebbe rivelare inavvertitamente l‟identità degli intervistato anche se era
stato garantito l‟anonimato. O sviluppare reazione non appropriate con i
partecipanti o intervistare con falsi pretesti.

CAPITOLO 4- CULTURA

La cultura comprende le idee, i valori, le pratiche e gli oggetti materiali che


consentono ad un gruppo o società di vivere la loro vita in maniera ordinata e
relativamente armoniosa. La conoscenza di una cultura comune porta le persone a
comportarsi in maniera simile. Per coloro che non sono membri del gruppo n‟idea,
un valore o una pratica possono avere poco significato o possono significare
qualcosa di completamente diverso. L‟esistenza di una cultura e la sua conoscenza

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

condivisa sono così importanti che gli elementi fondamentali vengono insegnati
subito ai nuovi arrivati che spesso sono bambini che crescendo diventano membri
del gruppo. La cultura è continuamente influenzata da cambiamenti, interni ed
esterni. Quelli interni possono essere rappresentati dal cambiamento interno
dell‟età, tra quelli esterni ci sono le innovazioni tecnologiche. La crescita degli
smartphone ha prodotto un nuovo insieme di realtà per le quali non vi sono ancora
regole culturali chiare e fisse. E‟ stato sviluppato un insieme di regole più formali
che riguardano i cellulari per controllare il loro utilizzo durante la guida. Anche se
generalmente accettiamo e impariamo i vari elementi della cultura, a volte ci
rifiutiamo di rispettare o anche di accettarli.

4.2 Gli elementi fondamentali della cultura

Tutti i gruppi hanno una cultura e le culture sono collegate a cose come atletica,
cucina, cerimonie, ecc. Le culture differiscono le una dalle altre soprattutto perché
ognuna implica un mix unico di valori, norme, oggetti e lingua ereditata dal passato.

4.2.1 Valori

Gli elementi più importanti della cultura sono i valori, le norme generali ed astratte
che definiscono ciò che un gruppo o tutta a società considera buono, desiderabile,
giusto e importante. I valori esprimono gli ideali di ogni cosa, da un gruppo all‟intera
società. Gli americani, ad esempio, trovano questi valori così naturali e
incontrovertibili che si aspettano che siano accettati in tutto il monto. E‟
estremamente difficile importante un valore in una società in cui non esiste o
magari ne esiste uno completamente opposto.

4.2.2 Le norme

Le norme sono regole informali, basate su valori, che guidano le azioni delle
persone e i modi in cui vivono e ci dicono quello che dovremmo e non dovremmo
fare in una determinata situazioni. Le norme che sono state codificate sono leggeri.
Le regole riguardanti il parlare al telefono durante la guida sono esempi di come
norme informali possano diventare leggi. Se si viola la legge si va in contro a delle
sanzioni previste dallo stato, se si viola una norma si ottiene solamente il dissenso
di chi ti sta attorno. Le norme vengono rinforzate dalle sanzioni, che possono
essere positive o negative. Le sanzioni possono essere applicate quando si
osservano le norme così come quando sono violate. La maggior parte delle
persone seguono le norme soprattutto per le sanzioni che vi sono associate. Ci
sono le norme chiamate „usanze‟ che sono relativamente importante e che anche
se violate non comportano nessuna sanzione. Al contrario, le norme morali sono
norme più importanti la cui violazione incontrerà probabilmente sanzioni negative
gravi.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

4.2.3 Cultura materiale

I valori e le norme stanno nel campo delle idee, tuttavia la cultura assume anche
forme materiali. Infatti viene chiamata „cultura materiale‟, comprende manufatti, le
cose. Una vasta gamma di cose possono rientrare sotto la voce di cultura materiali,
compresi gli abiti che indossiamo. La cultura dà forma a questi oggetti. LA cultura
materiale modella anche la cultura più ampia in vari modi. Il secolare valore
americano della libertà individuale e dell‟individualismo si è rafforzato notevolmente
con l‟adozione diffusa di oggetti materiali come l‟automobile, la casa unifamiliare e
lo smartphone.

4.2.4 Cultura simbolica e lingua

Sull‟altro versante c‟è la cultura simbolica che include quegli aspetti della cultura
che esistono in forme non materiali. LA cultura simbolica è in molti modi più
importante della cultura materiale. La maggior parte dei fenomeni materiali hanno
degli aspetti simbolici e vari aspetti della cultura simbolica si manifestano in oggetti
materiali. Un aspetto importante della cultura simboli è la lingua, un insieme di
simboli che consentono la comunicazione. La lingua, soprattutto nella forma scritta,
consente la conversazione e lo sviluppo della cultura. Culture con tradizioni per lo
più orali sono riuscite a costruire una cultura e a trasmetterla da una generazione
all‟altra o da un gruppo ad un altro ma la lingua scritta è un modo più efficace per
mantenere ed espandere un clima. Il mondo contemporaneo ci ha dato una grande
quantità di parole nuove, questo a causa dell‟era digitale o della globalizzazione
stessa. La comunicazione tra cultura non è mai semplice e chiara come quella
all‟interno di una determinata cultura. In un mondo dominato dal consumo la
comunicazione tra culture avviene tra segnali come ad esempio marche famose.
Anche quando le persone condividono la lingua, la comunicazione può risultare
difficile se i loro background e valori sono molto diversi.

4.3 Differenze culturali

C‟è una grande differenza all‟interno delle culture, dalla cultura della gang a quella
di internet, ad esempio.

4.3.1 Cultura ideale e reale

Spesso c‟è un ampio divario tra cultura ideale, o ciò che le norme e i valor della
società ci spingono a pensare che la gente dovrebbe credere e fare e la cultura
reale, ciò che le persone realmente fanno nella vita quotidiana.

4.3.2 Ideologia

Un‟ideologia è un insieme di credenze condivise che spiega il mondo sociale e


guida le azioni delle persone. Ci sono molte ideologie in ogni società, alcune di

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

queste diventano dominanti. Molte persone agiscono sulla base delle proprie
convinzioni ed ideologie.

4.3.3 Subculture

All‟interno di una cultura ci sono delle subculture che coinvolgono gruppi di persone
che accettano gran parte della cultura dominante ma di distinguono da questa per
una o più caratteristiche significative.

4.3.4 Controculture

I gruppi che non solo differiscono dalla cultura ma le cui norme sono incompatibili
con la cultura dominante sono chiamati controculture. Il termine controcultura è in
riferimento agli hippy, agli attivisti contro la guerra e agli studenti radicali.

4.3.5 Guerre culturali

Negli anni Sessanta gli Hippy, studenti radicali e attivisti contro la guerra nel
Vietnam rifiutavano verbalmente e qualche volta anche violentemente le tradizionali
norme e valori americani. Ogni negli Stati Uniti la guerra culturale più importante
consiste in una serie di battaglie tra color oche si vedono posizionati sull‟estremità
conservatrice dello spettro sociopolitico e coloro che si vedono sull‟estremità
liberale. Nel campo della sociologia c‟è un intenso dibattito tra gli studiosi della
famiglia che sostengono che la famiglia sia in declino e tendono a vedere questi
sviluppi nella famiglia come segnali di maggiore accettazione delle differenze e
delle circostanze delle persone. Nel campo della sociologia vi è intenso dibattito e
corro che sentono il concetto di famiglia debba essere ampliato per abbracciare la
molteplicità dei modi in cui le persone sperimentano i legami famigliari.

4.3.6 Multiculturalismo e assimilazionismo

Negli ultimi anni si è dedicata una grande attenzione ad un altro aspetto della
diversità culturale- il multiculturalismo, o un ambiente in cui le differenze culturali
sono accettate e apprezzate sia dalla parte dello stato sia dal gruppo di
maggioranza. Questi gruppi possono basarsi sulla grazia, l‟etnia, la nazionalità o la
lingua. Quando si tratta di etnia o di origine nazionale, tuttavia, il multiculturalismo
non è sempre stato celebrato in questo paese. La cultura dominante si è
interessante soprattutto all‟assimilazione o all‟integrazione del gruppo di minoranza
nel mainstream. LA questione del multiculturalismo è relativamente recente per
molte società europee, in particolare per i paesi scandinavi e i Paesi Bassi. Questi
sono stati paesi tradizionalmente monoculturali, e persino oggi, in periodo di diffuse
migrazioni globali, hanno una percentuale minore di residenti nati all‟estero rispetto
agli Stati Uniti. Gli immigrati più recenti arrivati in Europa sono portatori di culture e
di religioni molto diverse in confronto a un‟Europa largamente cristiana. In breve i
paesi europei oggi sono più che mai culturalmente diversi ma la situazione è carica

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

di tensione, conflitti e pericoloso, visto che persone di culture, religione e lingue


molto diverse lottano per trovare un modo per vivere fianco a fianco.

Politiche dell’identità

Questi gruppi si sono impegnati in politiche dell‟identità o hanno usato il loro potere
per rafforzare la posizione del gruppo culturale in cui si identificano. Le politiche
dell‟identità hanno una lunga storia e più recentemente includono il potere nero, il
femminismo e i movimenti gay in molte parti del mondo. L‟obbiettivo di questi
movimenti è stata la creazione di una vera società multiculturale, una che accetti le
minoranze per quello che sono. Le politiche dell‟identità sono state portate avanti
non solo nelle strade, nelle proteste pubbliche e nelle manifestazioni.

Relativismo culturale ed etnocentrismo

Il multiculturalismo e le politiche dell‟identità sono strettamente correlate con il


relativismo culturale. L‟idea è che gli aspetti della cultura come le norme e i valori
devono essere compresi all‟interno de contesto culturale di una persona e che non
ci sono degli universali culturali o norme e valori accettati universalmente. Secondo
questa prospettiva, differenti culture hanno semplicemente norme e valori diversi e
non c‟è modo di dire che un insieme di valori e norme è meglio di un altro. Il
relativismo culturale è in contrato con la tendenza all‟etnocentrismo di molte
culture, ovvero la convinzione che le norme, i valori, le tradizioni e gli aspetti
materiali e simbolici della propria cultura siano migliori di quelle di altre culturale. I
problemi sorgono quando l‟etnocentrismo funge da barriera alla comprensione di
altre culture, diventa fonte di conflitto tra culture, o una scusa per una cultura per
negare i diritti o privilegi di un‟altra.

4.3.7 Cultura alta e cultura bassa

Vi è stata la tendenza ad associare la cultura alta con le èlite sociali, vista come il
prodotto di artisti o professionisti qualificati, e pensata come ricca. Al contrario, la
cultura bassa è stata associata alle masse, vista come il prodotto omogeneizzato e
standardizzato di enormi aziende e considerata come insufficiente a riscattare le
qualità estetiche. Non tutta la cultura bassa è per natura di massa ma la cultura
popolare e la cultura dei pub in Gran Bretagna e dei bar negli Stati Uniti possono
anche essere viste come cultura bassa. Molto spesso la cultura bassa è popolare
perché è sostenuta e diffusa dalle grandi aziende. Le masse inoltre non possono
permettersi di consumare alta o l‟educazione attraverso cui vengano a conoscenza
della cultura alta. La conclusione è che se ciò che viene considerato come cultura
alta è il risultato della vittoria in una lotta per il potere, l‟affermazione che la cultura
alta sia esteticamente superiore alla cultura bassa deve essere messa in
discussione. In effetti, i confini tra cultura alta e bassa sono sempre più sfumati.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

4.4 Questioni emergenti nel campo della cultura

La cultura cambia continuamente e viene continuamente trasmessa da una


generazione all‟altra.

4.4.1 CULTURA GLOBALE

Per cultura globale si intende una cultura comune al mondo nel suo complesso.

La globalizzazione dei valori

Alcuni studiosi sostengono che esistono valori globali perché tutte le persone
condividono una struttura biologica, che produce dalle tendenze universali, inclusi
valori comuni. Altri sostengono che, mentre i valori particolari variano da paese a
paese, la struttura sottostante dei valori è la stessa attraverso le società. Tuttavia,
l‟argomento più convincente per l‟esistenza di valori globali è riconducibile al
processo di globalizzazione. Altri valori globali emergenti sono l‟egualitarismo
soprattutto per quanto riguarda gli uomini e le donne e la liberalizzazione della
sessualità. In breve, si può ammettere che la globalizzazione ha portato con sé una
maggiore accettazione di alcuni valori in una parte grande del mondo ma siamo
molto lontani dal dire che abbiamo un sistema di valori globale.

Imperialismo culturale

L‟imperialismo culturale è l‟imposizione di una cultura dominante sulle altre.


L‟imperialismo culturale tende a distruggere le culture locali. Il processo di
americanizzazione implica l‟importazione da parte di altri paesi di una varietà di
elementi culturali che sono strettamente connessi con gli stati uniti. L‟imperialismo
culturale certamente esiste ma sarebbe sbagliato sopravvalutare il suo potere. Le
culture locali possono essere molto resistenti: le culture locali modificano gli apporti
e le imposizioni delle altre culture attraverso l‟integrazione con le realtà locali e in
questo processo producono degli ibridi culturali che combinano elementi di
entrambe.

Bisogna quindi esaminare l‟imperialismo culturale nel contesto delle controazioni ad


esso, delle controcorrenti che provengono da altre parti del mondo e dalla
combinazione tra globale e culturale che produce elementi culturali unici.

4.4.2 Cultura consumistica

La cultura consumistica è piuttosto unica nella storia del mondo. Nel passato la
cultura si è generalmente concentrata su altri aspetti della vita sociale come la
religione, guerra, ecc. Le radici della cultura consumistica di oggi possono essere
ritrovate indietro nella storia, a quando iniziarono a sorgere contesti popolari di
consumo, come ad esempio le grandi esposizione, fiere del mondo. Si può dire che

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

la cultura consumistica è legata alla nascita del mondo moderna in Occidente Oggi
la cultura consumistica è diventata la cultura del mondo occidentale ed anche della
modernità in generale.

I bambini nella cultura consumistica

L‟aspetto più controverso della cultura consumistica può essere la partecipazione


dei bambini. In una cultura consumistica è importante che i bambini vengano
socializzati e siano attivamente coinvolti nel consumo. Si pensava che i. bambini
non fossero capace di compiere delle scelte informate sul consumo e quindi erano
considerati più sensibili degli adulti allo sfruttamento da parte dei pubblicitari e degli
esperti marketing. Il marketing rivolto ai bambini è ormai dilagante, gli esperti di
marketing hanno scoperto che il “potere di tormentare” dei bambini è efficace non
solo per la vendita di prodotti per bambini ma anche per fare in modo che i bambini
influenzino gli acquisti dei loro genitori. Nel complesso, i bambini sono molto più
immersi oggi di un tempo nella cultura consumistica. Imparano in età a valorizzarla
come pure le norme implicate nel partecipare ad essa. Da adulti, poi, si inseriscono
bene in una cultura che pone al centro il consumo.

Contesti non tradizionali per il consumo

Un aspetto interessante della cultura consumistica è il modo in cui si diffonde oltre


l‟economia ad altri aspetti della società. Gli studenti ed i genitori anche per
l‟istruzione ragionano in maniera consumistica: le migliori università o le lauree più
prestigiose, i corsi migliori, ecc. Un importante luogo di consumo è diventato
internet: si può dire che le persone, soprattutto i bambini ed i ragazzi sono sempre
più immersi nella cultura consumistica man mano che sono invischiati nel mondo di
internet. La cultura consumistica è un elemento sempre più imprescindibile della
loro vita quotidiana.

Cultura post- consumistica

La recessione ha quindi portato a pensare alla possibilità di una cultura post-


consumistica. Molti consumatori hanno perso la loro capacità e il loro desidero di
consumare, almeno per ora. Hanno molti motivi per spendere con accuratezza:
disoccupazione e assenza di reddito, un declino del valore della pensione, ad
esempio. Questi cambiamenti nei comportamenti e negli atteggiamenti dei
consumatori indicano un cambiamento nel più ampio sistema di valori. Consumare
meno è un indicatore certo di un declino meno temporaneo della cultura
consumistica e può persino essere l‟inizio di una cultura post- consumistica. tra le
caratteristiche di tale cultura, oltre a comprare meno e a risparmiare di più, vi è
l‟affitto di articoli di consumo, o comprare oggetti meno cari, o mangiare a casa

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

piuttosto che al ristorante. Siamo in una cultura post- consumistica e non si sa


quanto durerà.

Sabotaggio culturale

Il sabotaggio culturale consiste nella trasformazione radicale di un messaggio


desinato alla cultura popolare, in particolare uno collegato ai mass media, se non il
suo capovolgimento completo. Si tratta di una forma di protesta sociale avente lo
scopo di rivelare le realtà sottostanti di cui i consumatori potrebbero non essere a
conoscenza. La speranze è che le persone, una volta a conoscenza di queste
realtà per mezzo del sabotaggio culturale cambino i loro comportamenti o forse
anche si mettano insieme per cambiare quelle realtà sottostanti.

4.5 CYBERCULTURA

E‟ anche il sito di una cultura interamente nuova- la cybercultura. In altre parole


Internet nel suo complesso ha le caratteristiche di tutti la cultura, compresi i valori
distintivi e norme. Alcune dei valori distintivi all‟interno della cybercultura sono
l‟apertura, la condivisione delle conoscenze e l‟accesso. Diverse norme sono anche
diventate parte della cybercultura. Si suppone che gli utenti di inter non violino i
sistemi informatici dei siti web, non creino e diffondano spam, non scatenino virus.
Molte norme riguardano comportamenti desiderabili su Internet. La più grande
differenza dalle altre cultura è che, dal momento che Internet è così nuovo e i
cambiamenti avvengono così rapidi, la cybercultura è molto più fluida della cultura
in generale.

CAPITOLO 5- SOCIALIZZAZIONE E INTERAZIONE

I sociologi studiano tutto:


- Dall‟individuo e dagli aspetto ancora più micro, come la mente dell‟individuo ed il
sé.
- Alle interazioni tra individui
- Ai gruppi che spesso si formano sulla base di tali interazioni ma anche alle
interazioni che servono a formare i gruppi
- Alle organizzazioni formalmente strutturate
- Alle società
- Sempre più all‟era globale

Questa idea di un continuum micro- macro ha due implicazioni. In primo luogo


dimostra che i sociologi si occupano di una vasta gamma di fenomeni sociali. In
secondo luogo, l‟idea di un continuum significa che piuttosto che essere

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

chiaramente distinti, i fenoli sociali tendono a fondersi l‟uno nell‟altro, spesso in


modo impercettibile.

5.1 L’individuo e il sé

I sociologi si interessano raramente se non mai ad un particolare individuo.


L‟interesse è piuttosto per l‟individuo in generale. Semmai, una prima questione è
cosa distingue gli esseri umani dagli altri animali. La maggior parte dei sociologi
ritiene che la differenza tra umani ed animali è l‟interazione peculiare che gli esseri
umani sono in grado di avere con gli altri essere umani. Di relativo interesse è
l‟esistenza di bambini allo stato selvaggio. L‟esempio più noto è quello di un
giovane ragazzo che si scoprì mentre girovagava nudo nei boschi in Francia. Una
volta trovato ed adottato da un medico locale che lo chiamò Victor, mostrò poche
caratteristiche umano. Gli mancava la lingua e fu capace di imparare solo qualche
parola dopo anni di ripetizioni. Non avendo avuto contatti umani e interazioni nella
sua prima infanzia, Victor non fu capace di diventare completamente umano. La
conclusione è che le persone non diventano umano o pienamente umane se non
sono in grado di interagire con altri uomini sin dalla tenera età. Sia la natura sia la
cultura sono importanti ma i casi di bambini selvaggi indicano che la cultura è per
molti versi più importante della natura nel determinare gli esseri umani che si
diventa.

5.1.1 Interazione simbolica e sviluppo del sé

Questo conduce alla sfera dell‟interazionismo simbolico che ha sviluppato molte


idee di grande rilevanza su questa visione degli esseri umani. In generale,
l‟interazione che avviene tra genitori e figli è carica di simboli e significati simbolici.
Uno dei primi integrazionisti è Cooley che ha spiegato come i genitori aiutano i figli
a sviluppare la capacità di interagire con gli altri nel suo famoso concetto dell‟io
riflesso o l‟idea che come esseri umani sviluppiamo un‟immagine di sé che riflette
come gli altri interagiscono con noi. Le prime interazioni dei bambini sono quelle
con i genitori, che sono le più importanti. Si sviluppa un senso del sé in base al
mondo in cui interagiamo con gli altri, soprattutto quando si è giovani. Mentre Mead
era molto interessato al livello micro, dava la priorità al sociale. E‟ la priorità al
sociale che distingue i sociologi dagli psicologi nei loro studi sugli individui e
sull‟interazione. Le idee di Mead hanno resistito alla prova del tempo e molte di
queste continuano ad essere al centro del pensiero sociologico sugli aspetti più
micro del mondo sociale.

Essere umani e non umani

Mead distingue tra umani non umani. Mentre sia gli essere umani sia i non umani
sono capaci di gesti, nella visione di Mead solo gli umani sono capaci di interagire
sulla base si simboli significativi. Con gesti, Mead intende i movimenti di un

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

individuo che suscitano una risposta automatica e appropriata da parte di un altro


individuo. Sia gli animali sia gli esseri umani sono in grado di compiere non solo
gesti ma anche conversazioni di gesti per mezzo delle quali usano una serie di
gesti per relazionarsi con gli altri. Oltre ai gesti fisici, gli animali e gli esseri umano
sono anche entrambi capaci di gesti vocali. Tuttavia quando gli esseri umani (come
gli animali) fanno un gesto facciano non possono vedere quel gesto. Al contrario
possono ascoltare i propri gesti vocali. E‟ il gesto vocale che incomincia distinguere
gli animali dagli esseri umani. Gli esseri umani sono ingrano di controllare i gesti
vocali, in grado di fermarsi dall‟emettere suore o dal dire varie cose, o da cambiare
ciò che si sta dicendo. Gli animali invece no. In breve, solo gli essere umani sono in
grado di sviluppare un linguaggio di gesti vocali, gli animali restano limitati a isolati
gesti vocali.

Interazione simbolica

Mea chiama i gesti prettamente umani come simboli significativi, un gesto che
suscita nell‟individuo lo stesso tipo di risposte che suppone susciterebbe in coloro
ai quali si rivolge il gesto. E‟ solo con i simboli significativi che possiamo avere una
comunicazione nel senso pieno del termine. I simboli rendono anche possibile ciò
che è ovviamente, un‟altra idea fondamentale per l‟interazionismo simbolico-
l‟interazione simbolica. L‟interazione sulla base di simboli significativi permette
schemi di interazione molto più complessi rispetto a quanto succederebbe nella
situazione in cui l‟interazione si basi solo su gesti. Gli animali non hanno la
capacità, a differenza degli uomini, di fare progetti complessi e di capire che gli altri
animali non sanno agendo in accordo con tali piani. Mead, con i suoi studi, ha
dimostrato come gli animali sono i grado di pianificare seppur in maniera
rudimentale.

Mente e sé

I concetti di mente e sé sono centrali nella visione di Mead. La mente è una


conversazione interna che nasce, è collegata e continua con l‟interazione, in
particolare le conversazioni che si hanno con gli altri nel mondo sociale. Il mondo
sociale e le sua relazioni e interazioni precedono la mente e non viceversa. Questa
concettualizzazione è in contrato con la visione che dà priorità al cervello e
sostiene che prima pensiamo e poi ci impegniamo nelle relazioni sociali. Il cervello
è un organo fisiologico che esiste dentro di noi ma la mene è un fenomeno sociale,
è parte di, e non esisterebbe senza il mondo sociale. Il sé è la capacità che si
sviluppa nel corso del tempo di considerare sé stessi come un oggetto. Ci sono due
fasi chiave nella teoria di Mead su come il sé si sviluppa nel tempo:

1. Fase del gioco. I bambini sono nati con la capacità di pensare a sé stessi come
individui con un sé. Ma quando si sviluppano imparano ad assumere gli
atteggiamenti che specifici altri hanno verso di loro. I bambini non hanno un
senso più generale e organizzato di sé stessi.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

2. Fase del gioco di squadra. Il bambino comincia ad assumere il ruolo di un


gruppo di persone contemporaneamente, piuttosto che i ruoli degli individui
separatamente, sviluppando così un sé nel senso pieno del termine. Inoltre,
ciascuno dei vari ruoli viene visto come avente una precisa relazione con tutti
gli altri. E‟ la capacità di assumere più ruoli che comincia a dare ai bambini una
personalità organizzata, quella che non varia a seconda del ruolo individuale
che il bambino sta per assumere. Questo sviluppo permette ai bambini di
funzionare in gruppi organizzati e soprattutto influisce notevolmente su quello
che faranno all‟interno del gruppo specifico. La capacità di stare in gruppo si
applica sia nei giochi che nel lavoro che negli ambienti sociali.

L’altro generalizzato

Mead sviluppò anche il concetto di altro generalizzato, o l‟atteggiamento di un


gruppo intero o di una comunità. Gli individui assumono il ruolo di altro
generalizzato, guardando a sé stessi e a quello che fanno della prospettiva del
gruppo o della comunità. L‟altro generalizzato diventa centrale per lo sviluppo del
sé durante lo stadio del gioco di squadra. L‟altro generalizzato (in una partita di
baseball ad esempio) è l‟atteggiamento condiviso di tutti i nove giocatori sul campo
in qualunque momento. Nell‟esempio della classe, è l‟atteggiamento del gruppo che
lavora su un progetto collaborativo. In famiglia, per fare un altro esempio, è
l‟atteggiamento di tutti i membri della famiglia.

L’ <<Io>> e il <<Me>>

Bisogna tenere a mente che l‟Io ed il Me non sono cose e non esistono in senso
fisico. L‟Io ed il Me sono sotto- processi che fanno parte del processo più ampio
che è il pensiero. Un individuo a volte mostra più l‟aspetto dell‟Io del sé e a volte più
l‟aspetto del Me.
L‟Io è l‟immediata risposta di un individuo agli altri. E‟ quella parte di sé che p
inconscia, incalcolabile, imprevedibile e creative. Né la persona, né i membri del
gruppo sanno in anticipo quale sarà la risposta dell‟Io. Come conseguenza dell‟I, le
persone spesso sorprendono sé stesse, e certamente gli altri, a causa delle cose
inaspettate che dicono o fanno. Mead attribuisce grande valore all‟Io per vari motivi
tra cui il fatto che è la fonte di risposte nuove ed originali; inoltre, è l‟Io che permette
ad una persona di realizzare completamente il sé e di sviluppare una personalità
definita e unica. L‟Io dà anche la capacità di aver un impatto sui gruppi e sulle
comunità in cui si vive.
Al contrario, il Me è l‟insieme organizzato degli atteggiamenti altrui assunto
dall‟individuo. In altre parole, il “Me” comporta l‟adozione da parte dell‟individuo
dell‟altro generalizzato. Per esempio, l‟Io potrebbe renderci propensi a presentarci
a uno studente attraente ma il “me” potrebbe contrastare tale impulso,
suggerendoci che una tale presentazione di sé non è considerata un
comportamento adeguato nel nostro gruppo sociale. Per Mead, il “Me” è la
comprensione cosciente di ciò che sono le responsabilità di una persona per il

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

gruppo più ampio. I comportamenti associati al “Me” tendono anche ad essere


abituali e convenzionali. Tutti noi abbiamo un “Me” ma i conformisti hanno un “Me”
troppo potente. E‟ attraverso il “Me” che la società riesce a dominare l‟individuo.
Mead definisce “controllo sociale” il dominio sull‟Io da parte del Me. Per mezzo del
Me gli individui si controllano senza bisogno di essere controllati da influenze
esterne. Nella fase del Me gli individui analizzano e criticano dal punto di vista del
gruppo sociale i propri pensieri e azioni e quali critiche il gruppo potrebbe fare. Le
persone e la società nel suo complesso hanno bisogno sia dell‟Io sia del Me. Per
l‟individuo il Me consente una comoda esistenza all‟interno dei gruppi sociali
mentre l‟Io dà un po‟ di pepe a quelli che altrimenti potrebbe essere un‟esistenza
noiosa.

L’Io e il Me nella società dei consumi

Se il Me generalmente fornisce all‟individuo un po‟ di conforto e di sicurezza,


questo avviene di meno nella società di consumi. La ragione è che la società dei
consumi è tutto un cambiamento, e di conseguenza il “Me” è in continua
evoluzione.

5.2 L’INDIVIDUO COME ATTORE

Un importante sociologo è Goffman. Il lavoro di Goffamn sul sé è profondamente


influenza dal pensiero di Mead, in particolare dalla tensione tra l‟Io ed il Me. In
Goffman viene rappresentato come la forma di una tensione tra ciò che vogliamo
fare spontaneamente ciò che le persone si aspettano che noi facciamo. Sviluppò il
concetto di drammaturgia che vede la vita sociale come una serie di spettacoli
teatrali analoghi a quelli che avvengono in un teatro e su un palco. Per Goffman il
sé non è una cosa posseduta dal singolo ma il prodotto teatrale dell‟interazione tra
le persone e il loro pubblico.

Il controllo delle impressioni

Quando le persone interagiscono con gli altri, utilizzano una varietà di tecniche per
controllare l‟‟immagine di sé che vogliono proiettare durante le loro
rappresentazioni sociali. Goffman chiama questi sforzi per mantenere una certa
immagine controllo delle impressioni. Se l‟idea del controllo delle impressioni è
generalmente applicata nell‟interazione sociale accia a faccia vale anche per
l‟interazione sui social network. Molte persone ad esempio caimano l‟immagine del
profilo per dare un‟immagine migliore di sé.

Ribalta e retroscena

Goffman sostiene in ogni rappresentazione c‟è una ribalta, dove la


rappresentazione sociale tende ad essere idealizzata e progettata in modo da
definire la situazione per chi la osserva. A Goffman interessa anche il retroscena.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Nel retroscena le persone si sentono libere di esprimere se stesse in modi che


sono celati nella ribalta. Il retroscena riveste un ruolo di prima piano nelle nostre
vite. Per ognuna delle nostre performance nella ribalta vi è uno o più retroscena
dove accadono tutte quelle cose che non vogliamo venga viste nella ribalta.
L‟esistenza di due fasi, ribalta e retroscena, causa ogni tipo di tensione e problema
abbiamo sempre paura che quelli nella ribalta scoprano dei nostri retroscena o che
quel elementi del retroscena si intromettano nella ribalta.

5.3 SOCIALIZZAZIONE

Il singolo impara e solitamente arriva ad accettare le maniere di un gruppo di una


società di cui è parte. La socializzazione è il nome che viene da questo processo.
E‟ durante il processo di socializzazione che i bambini sviluppano un sé, quando
apprendono il bisogno di assumere il ruolo dell‟altro generalizzato. La
socializzazione implica un processo di interazione poiché quelli con conoscenze ed
esperienza insegnano a quelli che necessitano di acquisire quella conoscenza di
imparare dalle esperienze altrui. Gli insegnanti ti Mead hanno avuto un‟influenza
diretta e profonda sulla sociologia, soprattutto sull‟interazionismo simbolico, mentre
questi latri pensatori erano e continuano ad esserlo, marginali per la sociologia.
Freud è meglio conosciuto per una teoria della mente simile a quella di Mead.
Piuttosto che l‟Io ed il Me, Freud distingue tra l‟es (parte inconscia ed impulsiva), il
super- ego (come il “Me”, un riflesso delle aspettative sociali) e l‟ego (che media tra
l‟es ed il super-ego e permette alle persone di adempiere alle proprie funzioni nel
mondo sociale). Freud si concentra sulla socializzazione e sulle sue prime fasi di
vita dominate da serie forme di sessualità. DI rilevante importanza è la teoria sul
conflitto edipico che riguarda i bambini trai 4 ed i 5 anni. Piaget, come Mead, ha
una teoria degli stadi di sviluppo ma è molto più elaborata di quella di Mead e
comprende più fasi che i bambini attraversato dalla nascita all‟adolescenza. La
socializzazione durante l‟infanzia prepara il terreno per tutta la vita ed è stato un
tema centrale per i ricercatori. La socializzazione continua nel corso della vita e
hanno evidenziato una varietà di modi in cui gli adulti continuano ad imparare ad
adempiere alle proprie funzioni all‟interno della loro società.

5.3.1 Socializzazione nell’infanzia

Una questione centrale nello studio della socializzazione riguarda coloro che fanno
socializzazione, o gli agenti di socializzazione. Il primo e spesso più efficace agente
di socializzazione è costituito dai genitori del bambino e dagli altri membri famigliari,
ma durante il corso della vita una varietà di individui e istituzione aiutano il bambino
a imparare le norme e la cultura della società.

Socializzazione primaria e famiglia

I neonati, gli infanti e i bambini acquisiscono un linguaggi, delle identità, delle


routine culturali, delle norme e dei valori mentre interagiscono con i genitori e con

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

gli altri membri della famiglia, un processo noto come socializzazione primaria.
Questa socializzazione forma la personalità dei bambini. I genitori non solo
svolgono gran parte della socializzazione primaria ma fanno anche una
socializzazione anticipatoria, insegnano ai figli cosa si possono aspettare in futuro.
Tra le tante cose che devono essere anticipate c‟ ad esempio l‟ingresso nella
scuola elementare, superiore, l‟università, nel mondo del lavoro e nella ita come
adulti dipendenti. La socializzazione anticipatoria è particolarmente importante nella
società e nei periodi in fase di grande cambiamento. In aggiunta, se una volta la
socializzazione era vista come unidirezionale, per esempio dal genitore al bambino,
il pensiero odierno la vede come bi- direzionale, ad esempio con i genitori che
socializzano i figli e i figli che socializzano i genitori, gli adulti e le famiglie. Ad
esempio i giovani tendono ad avere molta più famigliarità con i più recenti protesi
della tecnologia digitale e insegnano molto ai loro genitori sulla tecnologia e cultura
digitale. Siamo di fronte alla socializzazione inversa, in cui coloro che di solito sono
socializzanti diventano quelli che socializzano.

Scuole e insegnanti

Subito dopo la famiglia, c‟è la scuola. I bambini naturalmente apprendono


informazioni e competente diverse nella scuola ma forse più importanti sono le
lezioni che imparano su come comportarsi per soddisfare le aspettative ella
società. Un altro aspetto della socializzazione da parte delle scuole è che tendono
a rinforzare le disuguaglianze tra classe sociali. Le scuole pubbliche povere di
risorse che sono al servizio di popolazioni a basso reddito enfatizzato aspetti
diversi rispetto a quelli delle scuole pubbliche. Gli studenti delle scuole pubbliche e
private che provvedono alle classe sociali più elevante probabilmente apprendono
la necessità di rompere le regola a volte, di essere critici nei confronti dell‟autorità
quando necessario, e di essere in ritardo o stare assenti quando cose più
importanti devono essere fatte. Inoltre, i genitori e il personale scolastico
interagiscono maggiormente nelle scuole frequentate da famiglie di classe medio-
alta. Le scuole si concentrano anche sul socializzare i bambini ad essere orgogliosi
della propria nazione. Nell‟era della globalizzazione, le scuole devono fare un
lavoro migliore di socializzazione dei bambini in e per questo mondo globale. Le
scuole devono avere dei programmi orientati a questioni più globali, e gli insegnanti
hanno bisogno di essere preparati meglio per insegnare tali materiali.

Pari

Una buona parte della socializzazione all‟interno delle scuole avviene


informalmente attraverso l‟interazione con gli altri studenti. Questa socializzazione
informale diventa sempre più importante con il progredire con la crescita degli
studenti. I pari sono importanti fonti di socializzazioni in contesti al di fuori della
scuola, come gruppi scout e squadre sportive di vario genere. Quando il bambino
cresce e trascorre più tempo in compagnia degli amici, la socializzazione tra pari
probabilmente entrerà in conflitto con ciò che viene insegnato a casa ed a scuola. Il
coinvolgimento dei pari in comportamenti a rischio e delinquenziali esercita

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

un‟influenza che è spesso in contrato con gli obbiettivi dei genitori. Sebbene la
socializzazione tra pari sia particolarmente importante nell‟infanzia e sia collegata
adesso, continua ad essere importante per tutto il corso della vita.

Genere

Importante anche il tempo della socializzazione di genere. Anche prima che i


bambini nascano i genitori iniziano a dare loro un genere, pitturando la stanza di
blu per i maschi e di rose per le femmine. Queste differenze di genere sono
rafforzate dai giocattoli- ad esempio- che utilizzano i bambini o dagli sport che
frequenteranno in futuro. Storicamente la socializzazione tradizionale ai ruoli di
genere è stata rafforzata in vari contesti della società come le scuole, gli sport, e i
mass media.

Mass media e nuovi media

La Tv rimane un importante agente di socializzazione, soprattutto per bambini


piccoli, è chiaro che, quando i bambini crescono, soprattutto quelli appartenenti alle
classi medie e superiori, la loro socializzazione avviene attraverso il computer, lo
smartphone ed i video giochi. Chiaramente la natura della socializzazione implicita
in questi giochi è in contrato con le lezioni che i genitori e gli insegnanti vogliono
impartire. Anche gli smartphone ed i social network hanno un ruolo nella
socializzazione, per lo più attraverso l‟influenza dei coetanei. Il ruolo dei social
diventa sempre più potente e pervasivo.

Cultura consumistica

E‟ importante capire che ognuno ha bisogno di essere socializzato per consumare,


soprattutto per dedicare una parte significativa della propria vita al consumo. Ora
gran parte della socializzazione avviene nei luoghi di consumo piuttosto che nella
famiglia o a scuola. I bambini imparano facilmente le nozioni base di come
consumare. Imparano facilmente le nozioni di base su come consumare. Imparano
anche le diverse norme e valori di consumo, soprattutto imparano a valutare i
processi di consumo e di spesa, nonché i beni e i servizi acquisiti attraverso tali
processi la socializzazione al consumismo rafforza anche le lezioni sulla razza, la
classe ed il genere

5.3.2 Socializzazione negli adulti

Gran parte della socializzazione avviene più tardi nella vita, quando le persone
entrano nel mondo del lavoro e diventano indipendenti dalle loro famiglie.

Luoghi di lavoro

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Una volta la socializzazione nel posto di lavoro era un processo abbastanza


semplice e lineare: molti lavori venivano assunti per lavorare in grandi aziende e
rimanevano lì finché non arrivavano all‟età della pensione. La socializzazione
avveniva per la maggior parte nelle prime fasi della carriera. Un numero sempre
maggiore di lavoratori- col passare del tempo ormai- cambia datore di lavoro,
lavoro ed anche carriera con una certa frequenza. Ogni volta che i lavoratori
cambiano lavoro hanno bisogno di una risocializzazione per disimparare vecchi
comportamenti, norme e valori e impararne nuovi.

Istituzioni totali

Un‟istituzione totale è un luogo di residenza e di lavoro chiuso, totalizzante,


separato dal resto della società e che soddisfa tutte le esigenze di chi vi è
racchiuso dentro. Un importante esempio di istituzione totale è la prigione. Appena
la gente entra in carcere è sottoposta ad una risocializzazione formale in cui
vengono loro comunicate le regole e le procedure che devono seguire. Ma la
socializzazione informale più importante avviene nel corso del tempo con gli altri
detenuti e con le guardie. Un‟altra istituzione totale è il servizio militare. I membri di
solito vivono in una caserma militare, spesso mangiano assieme, condividendo gli
stessi alloggi e avendo adesso a tutti i servizi necessari in una base militare.

Altri aspetti della socializzazione da adulti

La socializzazione da adulti e la risocializzazione avvengono in molti modi e


contesti. Tipo quelli che vanno a scuola di medicina, alla facoltà di legge devono
imparare normale che regolano il loro aspetto, la condotta e le interazioni con gli
altri nella loro professione, i pazienti o i clienti o il pubblico Anche molti luoghi di
consumo offrono una socializzazione formare rivolta principalmente agli adulti,
almeno nelle visite iniziali. Ci sono un certo numero di situazione che portano alla
necessità di una socializzazione negli adulti o di una risocializzazione:

- Cambiamenti nei valori sociali e nelle norme.


- Cambiamenti familiari.
- Mobilità geografica. - Cambiamenti associati all‟invecchiamento.

Dal momento che viviamo in un‟era globale è chiaro che anche gli adulti devono
essere risocializzati, probabilmente molte volte mentre invecchiavo, a questo
mondo nuovo e in continua evoluzione.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

5.4 Interazione

La socializzazione comporta l‟interazione, cioè l‟impegno ce coinvolge due o più


individui che si percepiscono l‟uno l‟altro e orientano le loro azioni verso l‟altro. Ai
giorni nostri l‟interazione è sempre più mediata dagli smartphone e dai social
media. L‟interazione è un argomento di studio importante in sé e per sé a causa
della sua ubiquità e della sua influenza sugli individui. E‟ anche un mattone chiave
per fenomeni sociali più macroscopici, quali le rete e i gruppi, nonché le
organizzazioni più grandi, le società e l‟ambito globale. L‟interazione avviene
durante tutta la vita. Simmel riteneva che l‟interazione umana non solo ha dato
origine alla società ma ha anche soddisfatto un bisogno umano fondamentale,
quello die essere socievole.

5.4.1 Interazioni sovraordinate- subordinate

Simmel vedeva la società come definita sulla base dell‟interazione, inoltre


differenziava tra le forme che essa assume e i tipi di persona che sono coinvolte
nell‟interazione. Per esempio, una forma di interazione è il rapporto tra
sovraordinato e subordinato. Questo tipo di relazione si trova in molti contesti e
comprende l‟insegnante e lo studente in classe, il giudice e l‟imputato in aula, la
guardia ed il detenuto in carcere. Si tende a pensare che questo rapporto come
qualcosa che annulla l‟indipendenza del subalterno, il fatto che è una relazione tra i
due non può esistere se il il subordinato non ha almeno un po‟ di libertà di essere
una parte attiva nell‟interazione. La relazione tra lavoratore e supervisore è un buon
esempio. Se il dipende non può reagire alle direttive del supervisore è una
comunicazione unidirezionale. Un altro tipo di relazione che Simmel ha analizzato è
quella tra un benefattore e una persona povera. Simmel, come è caratteristico del
suo lavoro, ha definito in modo univoco il concetto di povero in termini di relazioni e
interazioni. La visione convenzionale che si ha di un povero è di una persona che
non ha risolte. Quella di Simmel invece è colui che viene aiutato dagli altri, cioè
riceve carità, o almeno ha il diritto di aiuto. Nel ricevere aiuto, il povero e il
benefattore sono coinvolti in un particolare tipo di interazione in cui una parte dà e
l‟altra riceve. In altre parole sono coinvolti in un rapporto di scambio, sebbene si
tratti di una relazione profondamente diseguale.

5.4.2 Reciprocità e scambio

L‟interazione è un processo razionale, in cui le persone coinvolte cercano di


massimizzare i benefici e di minimizzare i costi. Un‟idea importante in questo
contesto è la reciprocità, il che significa che coloro che sono impegnati
nell‟interazione si aspettano di dare e ricevere ricompense di un valore
approssimativamente uguale. Quando una delle due parti ritiene che l‟altra non sia
aderendo a questa norma, è probabile che la relazione finisca.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

5.4.3 “Fare” interazione

Un‟atra teoria integrazionista di grande rilevanza qui è l‟etnometodologia che si


concentra sulle pratiche quotidiane delle persone, soprattutto quelle che
coinvolgono l‟interazione. Ad esempio anche camminare può essere considerata
un‟interazione, quando si cammina vicino ad un amico si cammina con un contatto
più ravvicinato invece quando si cammina con un estraneo si cammina più distanti.
L‟etnometodologia ha anche prodotto l‟analisi della conversazioni, che si occupa di
come le persone fanno o realizzano le conversazioni.

5.4.4 Ordine dell’interazione

Mentre ogni circostanza di interazione può sembrare isolata e indigente dalle altre
sono tutte parte di ciò che Goffman chiama L‟ordine dell‟interazione, un dominio
sociale a sé stante. E‟ organizzato e ordinato ma l‟ordine è creato informalmente e
governato da coloro che sono coinvolti nell‟interazione, piuttosto che da alcune
strutture formali come la burocrazie ed i suoi vincoli. Un esempio di un ordine
dell‟interazione è un gruppo di studenti che formano una combriccola sviluppano le
proprie norme che regolano la loro interazione. In questo modo di pensare,
Goffman seguendo l‟approccio di Simmel secondo cui la società etica si fonda,
letteralmente, sull‟interazione; la società è, per molti versi, interazione. L‟ordine
dell‟interazione si può vedere in molti contesti, come ad esempio quando le
persone formano spontaneamente la fila e rispettano la coda.

5.4.5 Status e ruolo

Lo status e il ruolo sono elementi chiave nell‟ordine dell‟interazione ma anche nelle


più ampie strutture in cui spesso avviene l‟interazione sociale. Lo status è una
posizione all‟interno di un sistema sociale che è. occupata da una persona.
All‟interno dell‟università ad esempio gli status chiave sono professori e studenti.
Un ruolo è quello che gergalmente ci si aspetta da una persona che occupa un
deteniamo status. Così ci si aspetta che un professore entri in classe e spieghi. Il
concetto di status può essere suddiviso in status ascritto, o una posizione in cui gli
individui sono posti ma questo collocamento o movimento non ha nulla a che
vedere con ciò che le persone fanno o con la natura delle loro capacità o risultati.
Al contrario uno status acquisito è una posizione acquisita dalle persone sulla base
di ciò che compiono o sulla base delle natura delle loro capacità. Se ascritto o

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

acquisito, uno status prevalente, o una posizione che è più importante di ogni altra
sia per la persona che è in quella posizione sia per tutti gli altri coinvolti. I ruoli
possono essere congruenti ma possono anche entrare in conflitto e si parla di
“conflitto di ruolo” che può essere definito come delle aspettative contrastanti
associate a una determinata posizione o a più posizioni. Un altro problema
correlato al ruolo è il sovraccarico di ruolo, in cui le persone si confrontato con un
numero di aspettative maggiore di quante sia possibile gestire. C‟è tendenza a
vedere i ruoli come fissi e immutabili e come vincolati per le persone. Tuttavia le
persone dimostrano la capacità di modificare i ruoli, almeno in una certa misura.

5.5 STRUTTURA SOCIALI A LIVELLO MICRO

Gli individui contribuiscono alla creazione delle strutture sociali, che sono assetti
sociali duraturi e regolari.

5.5.1 Relazioni interpersonali

Simmel per descrivere le strutture comuni alle relazioni interpersonali: le diadi sono
gruppi di due persone e le triadi sono gruppi di tre persone. Le diedi sono le più
essenziali relazioni interpersonali, ma spesso si evolvono in triadi- come quando
una coppia accoglie un figlio. In apparenza apparirebbe che l‟aggiunta di un‟altra
persona sarebbe di importanza minima ma così non è. Un buon esempio è il
drastico cambiamento nel rapporto marito- moglie causato dall‟arrivo del primo
figlio o la presenza di un amante su una relazione diadica intima. L‟osservazione iù
importante da fare riguardo le idee di Simmel sulla triade è che è la struttura del
gruppo che conta, non le persone coinvolte nella triade o la natura delle loro
personalità.

5.5.2 Reti sociali

Le reti sociali più elementari coinvolgono due o più individui ma le reti sociali
includono anche i gruppi, le organizzazioni e le società e ci possono essere anche
reti globali. Gli studiosi delle reti sono interessati a come le reti sono organizzate e
alle implicazioni di tale organizzazione sulla vita sociale. L‟idea chiave nella teoria
delle reti è la forza dei legami deboli. Siamo tutti consapevoli dei legami forti ma
Granovatter ha dimostrato che coloro che hanno solo legami deboli con gli altri
possono avere un grande potere. Mentre quelli che hanno legami forti rendono a
rimanere entro determinati gruppi. Quelli con legami deboli sono quelli che tengono
insieme diversi gruppi che sono a loro volta legati internamente da legami forti. Un

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

punto che vale la pena sottolineare in ogni discussione sulle reti sociali è
importanza delle reti internet. E‟ un altro campo in cui i legami deboli possono
essere di grande importanza. Sono legami ancora più deboli quelli che si
instaurano sui social.

5.5.3 Gruppi

Un gruppo è un numero relativamente piccolo di persone che nel tempo sviluppano


un rapporto strutturato e basato sull‟interazione tra loro. Tuttavia, solo perché si
vede un numero piccolo di persone non significa necessariamente che
costituiscono un gruppo. Probabilmente la maggior parte delle persone in fila non
interagiscono tra loro, non hanno tempo o la voglia di sviluppare relazioni
strutturate l‟uno con l‟altro, e, se, interagiscono, non lo fanno oltre il tempo
necessario per salire sull‟aereo o trovare il loro posto.

Tipi di gruppi

I gruppi primari sono gruppi piccoli, molto uniti, e hanno interazioni faccia a faccia
intime. Le relazioni nei gruppi primari sono personali e le persone si identificano in
maniera forte con il gruppo. Al contrario i gruppi secondari sono generalmente
grandi e impersonali, i legami sono relativamente deboli, i membri non si
conoscono molto bene e il loro impatto sugli altri membri non è in genere molto
potente. I legami di un gruppo primari e secondi possono essere presenti nello
stesso contesto sociale. Degni di nota sono anche i gruppi di riferimento o quei
gruppi che si prendono in considerazione nel valutare se stessi. Il gruppo di
riferimento può essere quello a cui si appartiene o può essere un altro di cui non si
fa parte ma comunque spesso sono colleganti. Le persone spesso hanno molti
gruppi di riferimento e quei gruppi possono cambiare nel tempo. Il gruppo a cui si
appartiene non è necessariamente il gruppo che ha la maggior potere nella propria
vita. Un ultimo insieme di concetti che aiutano a capire l‟importanza psicologica è la
distinzione in- Group ed out- group. Un in- group è un gruppo a cui si appartiene e
con cui ci si identifica quasi in maniera forte. Un out- group è un gruppo a cui
appartengono gli estranei. Il gruppo con il quale si sta regolarmente l‟in- group e
soprattutto quelli conduci si interagisce, gli altri sono l‟out- group.

Conformità al gruppo

Abbiamo visto che i membri del gruppo si conformano a determinati aspetti del
gruppo con il quale preferiscono identificarsi. Un po‟ di conformità è chiaramente
necessaria a un gruppo per sopravvivere. Ma troppa conformità può avere delle
conseguenze disastrose.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

CAPITOLO 6- LE ORGANIZZAZIONI, LE SOCIETA’ E IL GLOBALE

Gli individui, l‟interazione ed i gruppi non esistono isolati dai fenomeni a livello
macro e questi ultimi non hanno alcun senso senza i fenomeni di livello micro. Le
organizzazione e le società non possono esistere senza gli individui, l‟interazione
ed i gruppi.

6.1 ORGANIZZAZIONI

Il mondo sociale è pieno di organizzazioni che sono collettivi appositamente


costruiti per raggiungere particolari fini, come scuole o università che hanno
l‟obbiettivo di educare gli studenti. Il sociologo che si occupa di organizzazione è
Weber che si sofferma su un particolare tipo di organizzazione, la burocrazia. Che
è un‟organizzazione talmente razionale e specialmente efficiente. La burocrazia è
un elemento chiave della teoria della razionalizzazione del mondo occidentale di
Weber. Infatti, insieme con il capitalismo, la burocrazia esemplifica ciò che Weber
intendeva per razionalizzazione. Nuovi concetti stanno integrando il concetto di
burocrazia per arricchire la comprensione di queste nuove realtà.

6.1.1 Burocrazie

Weber ha creato ed utilizzato molti “tipi ideali” come strumenti metodologici per lo
studio del mondo reale e conduci fare analisi storico- comparative. Uno dei più
famosi tipi ideali di Webe è stata la burocrazia. Benché il tipo ideale della
burocrazia sia essenzialmente uno strumento metodologico, ci fornisce una buona
comprensione dei vantaggi della burocrazia rispetto ad altri tipi di organizzazioni.
La burocrazia ideal- tipica è un modello che descrive come erano la maggior parte
delle organizzazioni di grandi dimensioni in gran parte del ventesimo secolo. La
burocrazia tipi è dotata delle seguenti caratteristiche:

- Una seri continua di uffici o posizioni all‟interno dell‟organizzazione, ognuno con


la propria funzione ed un insieme di regole.
- Ogni ufficio ha un ambito specifico di competenza - Gli uffici sono strutturati in
una gerarchia verticale.
- Le posizioni hanno requisiti tecnici e coloro che le detengono devono acquisire la
necessaria formazione.
- Coloro che occupano le posizioni non possiedono gli strumenti necessari per
svolgere il lavoro, l‟organizzazione fornisce all‟impiegato in una specifica
posizione ciò di cui ha bisogno

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

- Coloro che occupano una particolare posizione non possono considerare l‟ufficio
come proprio ma rimane una parte dell‟organizzazione - Ogni cosa di importanza
formale deve essere scritta.

Lo sviluppo della burocrazia è una delle caratteristiche della società occidentale.

Strutture di autorità e burocrazia

Il lavoro di Weber sulla burocrazia è collegato ai tre tipi ideali di autorità. Il potere è
la probabilità o la possibilità che i subordinati rispettino i comandi. Ci sono diversi
gradi di potere: il potere forte comporta un‟altra probabilità che vi sia obbedienza ai
comandi; il potere è debole quando queste probabilità sono basse. L‟autorità è un
particolare tipo di potere, quello legittimo. La domanda chiave è quindi cosa
rendere l‟autorità legittima. Weber distingue tre tipi di autorità:
- Autorità razionale- legale. Il potere è legittima sia sulla base di norme
giuridicamente emanate sia sul diritto da parte di chi ha autorità, di impartire
comandi secondo quelle regole.
- Autorità tradizione. L‟autorità basa sulla credenza nelle tradizione di lunga durata
è l‟autorità tradizione. Ad esempio il papa
- Autorità carismatica. Il terzo tipo di autorità si basa sulla devozione dei seguaci
nei confronti di ciò che essi definiscono come le caratteristiche eccezionali di un
leader. Ad esempio Gandhi o Martin Luther King.

Ogni tipo di autorità può generare una propria forma organizzativa, ma l‟autorità
razionale- legale che è per lo più associata alla burocrazia. In confronto alla
burocrazia, le organizzazioni basate sull‟autorità tradizionale e carismatica sono
meno razionali e meno efficienti rispetto alla burocrazia che è altamente efficiente.

Razionalità e irrazionalità

Molte ricerche sulle organizzazioni fatte in sociologia hanno preso come esempio il
modello Weberiano di burocrazia altamente razionale come punto di partenza per
l‟analisi dei modi in cui le burocrazie funzionavano nella realtà, senza però
considerare il fatto che il modello Weberiano era irrealistico. Per prima cosa non
esiste un unico modello organizzativo, la natura dell‟organizzazione il suo grado di
razionalità sono condizionati da fattori quali le sue dimensioni e la tecnologia che
impiega. I ricercatori ritengono che la burocrazia ideal- tipica di Weber sia
eccessivamente razionale ed hanno concluso che nelle migliore delle ipotesi le

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

organizzazioni presentano una forma limitata di razionalità, quella che viene


chiamata razionalità limitata. Vale a dire che la razionalità è limitata dall‟instabilità e
dai conflitti che esistono nella maggior parte le organizzazioni e gli ambiti in cui
queste operano. Alcuni membri dell‟organizzazione sono in grado di di agire in
modo più razionale rispetto ad altri ma nessuno è in grado di comportarsi in una
maniera che anche lontanamente si avvicina al modo pienamente razionale
descritto da Weber. Anche le forze armate sono un esempio di organizzazione con
razionalità limitata: una fonte di instabilità in campo militare è rappresentata dal
ciclico spostamento del personale dentro e fuori, conflitti tra i diversi armi e così via.
Robert Merton parla di “red tape”, per indicare le regole di un burocrazia che i
dipendenti sono tenuti a seguire inutilmente, che comprende anche inutili domande
a cui rispondere e moduli da compilare. Catch- 22 (norma contraddittoria), un
termine derivato un film del 1970 e da un romanzo, significa che le norme
burocratiche possono essere dritte in modo tale che una regola rende impossibile
fare quello che un‟altra regola richiede o domanda. Un‟altra fonte di irrazionalità è
al personalità burocratica, che segue le regole dell‟organizzazione ad un livello tale
che la capacità di raggiungere gli obbiettivi organizzativi è minata. In questi ed in
altri modi, l‟effettivo funzionamento delle burocrazie è in disaccordo con la
caratterizzazione ideal- tipica di Weber. Tuttavia, è importante ricordare che Weber
era assolutamente consapevole di almeno alcune queste possibilità, e il suo tipo
ideale è strato creato come strumento metodologico, non come una descrizione
accurata della realtà.

L’organizzazione informale

Un‟importante quantità di ricerche si sono concentrate sull‟organizzazione


informale, su come l‟organizzazione lavora effettivamente in contrasto con il modo
in cui suppone si dovrebbe lavorare. Ad esempio coloro che occupano posizioni
inferiori nella gerarchia hanno una maggiore conoscenza e competenza su temi
specifici rispetto a quelli di rango superiori a loro. Le cose più importanti che si
svolgono in una organizzazioni non possono mai essere per iscritto ma vengono
trattate per via orale così se qualcuno dovesse andare storto non ci sarebbe
nessuna prova schiacciante. Il pericolo di mettere le cose per iscritto nelle
organizzazioni è solo peggiorato nell‟era digitale. I messaggi su Internet, in
particolare, possono essere diffusi ampiamente e all‟infinito. Anche se il potere
dovrebbe essere distribuito tra tutte le posizioni in alcune burocrazie, si scopre
spesso che l‟organizzazione diventa un‟oligarchia con un piccolo gruppi di persone
al vertice illegittimamente hanno ottenuto ed esercitano molto più potere di quello
che si suppone abbiano. Il modello di Weber non tiene nemmeno conto delle lotte
intestine all‟interno delle organizzazioni.

Genere e organizzazioni

Il modello di Weber non prende nemmeno in considerazioni le discriminazioni


all‟interno delle organizzazioni. Nella burocrazia ideale, qualsiasi lavoratore co la
necessaria formazione può svolgere qualsiasi lavoro. LE posizioni lavorative sono

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

spesso progettate per un lavoratore idealizzato- uno che non ha altri obblighi se
non verso l‟organizzatore. Le organizzazioni possono inoltre discriminare,
consciamente o inconsciamente, nelle assunzioni e promozioni, in cui uomini
bianche vengono preferiti alle donne o alle minoranze. Alcune donne si trovano
molto spesso di fronte ad un „soffitto di vetro‟, un certo livello di autorità in una
società oltre al quale non possono avanzare. Tuttavia le società hanno in genere
mascolinizzato queste posizioni all‟estero e in tal modo le donne sono
svantaggiate. Tra i problemi vissuti dalle donne che riescono a ottenere queste
posizioni ci sono le molestie sessuali, la mancanza di un adeguato tutoraggio e
così via.

Problemi nelle organizzazioni

La burocrazia ideal- tipica non tiene conto nemmeno di una serie di problemi
nell‟organizzazioni o delle organizzazioni problematiche ma nel mondo reale
entrambi non mancano. Il più atroce esempio di una organizzazione problematica è
la burocrazia nazista che ha provocato uno sterminio di 6 milioni di ebrei. I disastri
sono profondamente problematici per le organizzazioni e spesso si verificano come
risultato di processi organizzativi razionali.

Cambiamenti contemporanei nella burocrazia

Negli ultimi decenni le organizzazioni burocratiche hanno subito una serie di


importanti cambiamenti che non si adattano bene con il pensiero di Weber sulle
organizzazioni. Per prima cosa, contrariamente al pensiero di Weber sulla
probabilità della loro crescita e diffusione, molte delle più grandi organizzazioni
sono state costrette a ridimensionarsi; l‟idea che “più grande è meglio” non è più la
regola nella maggior parte delle organizzazioni. Invece di aggiungere
continuamente nuove funzioni e dipendenti, le organizzazioni hanno ora maggiori
probabilità di concentrarsi sulle loro competenze chiave.
Le organizzazioni contemporanee sono anche costretta diventare più flessibili e più
agili di quanto suggerito dalla burocrazia ideal- tipica. Quando manca flessibilità
infatti c‟è un forte rischio di fallimento. Un importante sviluppo organizzativo è la
crescente tendenza verso l‟outsourcing o il trasferimento delle attività un tempo
eseguite da un‟organizzazione ad un‟altra organizzazione in cambio di denaro.
Un‟altra recendte tendenza nelle organizzazioni non anticipata da Weber è il
trasferimento del lavoro precedentemente svolto dagli impiegati amministrativi ai
clienti.

La globalizzazione e la burocrazia

La maggior parte delle organizzazioni di una certa dimensione significativa sono


diventate sempre più globali poiché sono influenzate da numerose realtà e
cambiamenti globali e in molti casi sono a loro volta diventate forze e giocatori

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

globali. Il caso più famoso è quello di Mc Donald: abbracciare gran parte del globo
è una sfida per qualsiasi organizzazione e la costringe ad adattarsi alle realtà
globali in innumerevoli modi. La globalizzazione ha anche accelerato il
trasferimento di lavoro alle organizzazioni di altri paesi, noto come
delocalizzazione, che assume molte forme, ma quella che ci è più familiare è la
delocalizzazione dei call center.

Mcdonaldizzazione e burocrazia

Il ristorante fast- food può essere visto come il miglior esempio del processo di
razionalizzazione in corso inizialmente descritto da Weber. Benché la catena di
fast- food sia uno sviluppo nuovo è in continuità con la burocrazia e i suoi principi
fondamentali: efficienza, prevedibilità, calcolabilità, controllo e le irrazionalità
apparentemente inevitabili della razionalità. Cosa distingue quindi i ristoranti fast-
food dalle burocrazie? La McDonaldizzazione è applicabile sia alle grandi
organizzazioni che a quelle piccole. I principi della burocrazia tendevano ad essere
applicati sia ai governi statali che alle aziende grandi come Ford. I principi della
McDonaldizzazione possono essere applicati non solo alle grandi aziende come
Starbucks ma anche ai piccoli ristoranti. In breve, il modello del ristorante fast- food
McDonaldizzato ha un‟applicabilità molto più ampia del modello burocratico.
Benché le strutture restino altamente burocratizzate, il loro vero cuore si trova nei
numerosi punti vendita sparsi per il mondo che costituiscono la fonte di reddito per
l‟organizzazione. Il punto chiave è che la burocratizzazione implica un tipo di
razionalità che è altamente centralizzata e in gran parte invisibile a coloro che
consumano i beni e iscrivi prodotti da queste organizzazione.

6.1.2 Organizzazioni di rete

Una nuova forma è l‟organizzazione di rete che è definita appunto dalle sue reti ed
è caratterizzata da una struttura orizzontale, contorni sfocati, processo decisionale
dispero e produzione flessibile. Il modello di rete è anche inestricabilmente
intrecciato con la globalizzazione.

Caratteristiche dell’organizzazione di rete

L‟idea di fondo è che un‟organizzazione è composta da diverse reti e presenta le


seguenti caratteristiche:

- Struttura orizzontale. Invece delle gerarchie che caratterizzano le burocrazie, le


organizzazioni di rete sono più piatte.
- Confini vaghi. Le organizzazioni di rete non vengono viste come entità distinte
con confini chiari e definiti, si intrecciano con altre organizzazioni
reciprocamente.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

- Attività decisionale diffusa. Molte delle differenze tra organizzazioni di rete e


burocrazia derivano da una serie di innovazioni giapponesi.
- Produzione flessibile. Le aziende manifatturiere con un modello di rete si sono
allontanate dalla produzione di massa e si sono spostate in direzione di metodi di
produzione più flessibili, come quella variabile e limitata.

Un‟organizzazione è più aperta e capace all‟espansione. Inoltre l‟organizzazione


permette nuovi contratti di lavoro perché l‟organizzazione di rete permette nuovi tipi
di contratti di lavoro perché l‟informazione può fluire ovunque soprattutto dove c‟è
un computer.

Informazionalismo

L‟elaborazione della conoscenza, quello che Castells chiama informazionalismo, è


una caratteristica dell‟organizzazione della rete. Le forze di produzione e di
consumo sono collegati attraverso la conoscenza e le informazioni. La tecnologia
computerizzata tiene traccia delle merci in magazzino e trasmette le informazioni ai
magazzini centralizzati. L‟informazionalismo ha cinque caratteristiche: - Le
tecnologie agiscono sulle informazioni
- Queste tecnologie hanno un effetto pervasivo
- Tutte le organizzazioni sono definiti da una logica di rete che permette loro di
influenzare un‟ampia gamma di processi e organizzazioni a cui sono collegati.
- Le nuove tecnologie sono altamente flessibili e questo permette loro di adattarsi
e di cambiare costantemente.
- Le tecnologie specifiche associate all‟informazione sis tanto già unendo in un
vasto sistema integrato che attraversa organizzazioni e aree del mondo molto
diverse.

L‟organizzazione di rete, così come l‟informazionalismo, rappresenta la forma


organizzativa più recente che ha attirato l‟attenzione dei sociologie.

6.2 SOCIETA’

I sociologi hanno tradizionalmente definito la società come un complesso schema


di rapporti sociali che sono delimitati nello spazio e pe esistono nel tempo.
Innanzitutto si può definire astratta, in secondo luogo quest‟astrattezza gli permette
di includere l‟intera gamma delle relazioni sociali. Così in questi termini, una triade
e ogni gruppo più grande sarebbe un tipo di società. Un‟analisi di questo tipo venne
fatta da Toennies che distinse tra due grandi tipi di società: Gemeinschaft
(comunità) e Gesellschaft (società). Definì le società tradizionali società
gemeinschaft e le descrisse come caratterizzate da relazioni faccia a faccia.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Riteneva che le famiglie, i villaggi e le piccole città fossero società gemeinschaft.


Queste società tendono ad essere piccole perché si basano su relazioni intime e le
relazioni tra persone vengono valutate per le loro qualità intrinseche come la
familiarità e la vicinanza. Questo tipo di società continuano ad esistere, anche negli
Stati Uniti ci sono Le società più moderne sono le Gesellschaft, caratterizzate da
relazioni sociali impersonali, distanti e limitate. In queste società i rapporti tendono
ad essere costruiti sulla base di quello che le persone possono guadagnarci. Le
società gesselchaft possono essere su una piccola scala; gruppi e comunità sociali
possono avere le caratteristiche di una società gesellaschft. Naturalmente questi
due tipi di società sono due tipi ideali che nel mondo reali possono anche
coesistere, aspetti diversi di una stessa società. Una delle teorie più note è quella
di Parsons, aveva una visione molto positiva della società a livello macro, si
interessava delle principali strutture e dei sistemi responsabili della trasmissione di
cultura e delle norme e valori. Negli ultimi anni l‟attenzione si è spostata ancor i più
a livello globale.

6.3 IL GLOBALE

Tra i concetti „macro‟ troviamo:

- Nazione: un vasto gruppi di persone legge da discendenza comune, cultura,


lingua o territorio.
- Stato: una struttura organizzativa politica con cariche pubbliche relativamente
autonome e con proprie regole e risorse provenienti in gran parte dalle tasse.
- Stato- Nazione: un‟entità che comprende sia le popolazione che definiscono se
stessi come nazione sia la struttura organizzativa dello stato.

Di grande importanza nell‟era globale è l‟idea che queste entità stiano perdendo
influenza causa della globalizzazione e di ampi processi globali.

Controllo dei flussi globali

Lo stato- nazione è sotto assedio in gran parte perché ha perso o sta perdendo il
controllo sui vari flussi globali. In molti modi è l‟informazionalismo che minaccia lo
stato- nazione. Lo stato- nazione può fare poco o nulla per limitare questi flussi: ad
esempio quelli economici, finanziari e tecnologici. Inoltre i flussi informativi globali
hanno il potenziale per sovvertire l‟autorità degli stati nazione. Tra gli altri flussi
abbiamo quello di immigrazione, i nuovi movimenti sociali, e competenze in diversi
ambiti, i terroristi, i criminali, la droga e molto altro. Il concetto di globalizzazione è
fondamentale nell‟economia di questi processi: “Un processo transplanetario o
insieme di processi che implicano liquidità crescente e sempre maggiori flussi
multidirezionali di persone, oggetti, luoghi e informazioni nonché le strutture che
questi incontrano e creano, le quali ostacolano o accelerano tali flussi” (definizione
di globalizzazione).

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

6.3.1 Altri flussi globali

La globalizzazione è sempre più caratterizzata da flussi non sono di informazioni,


idee ma anche di oggetti e persone. Grazie a Internet, al mercato tecnologico e
così via.

Spazi di flussi

Anche i luoghi si può dire che stiano vagando in tutto il mondo. Gli immigrati per
esempio ricreano nelle loro nuove versione locali i luoghi da cui provenivano.
Luoghi come aeroporti e centri commerciali sono sempre più definiti non
dall‟ambiente fisico ma dal flusso di persone che li attraversano. Castells sostiene
che nel tempo abbiamo sperimentato un cambiamento da “spazi di luoghi” a “spazi
di flussi”. Gli spazi di luoghi sono ambienti che hanno confini ti ben definiti e in
grado di imitare i flussi di tutti i tipi e anche impedire di attraversare completamente
quei confini. AL contrario si assiste all‟emergere di un numero crescente di spazzi
di flussi che difficilmente hanno confini chiari ma hanno più probabilità di essere
abbastanza fluidi e di essere natura temporanea rispetto agli spazi di luoghi. Le
persone hanno meno probabilità di identificarsi con gli spazi di flusso.

Panorami

Un contributo molto importante al pensiero su questi ultimi aspetti dei flussi globali
è il lavoro di Arjun Appadurai su ciò che egli chiama panorami, o flussi globali fluidi,
irregolari e variabili che producono differenti risultati in tutto il mondo. Questi
panorami possono coinvolgere il flusso di cose molto diverse, include le persone e
le idee. Al centro del pensiero di Appadurai ci sono cinque tipi di flusso:
- Gli Etnorami riguardano il movimento, o le fantasia di movimenti, d vari individui
e gruppi come i turisti e i rifugiati. L‟etnorama degli immigrati senza documenti è
di particolare preoccupazione in questo periodo. Sono persone per lo più
costrette a spostarsi.
- I Tecnocrati concerno le tecnologie meccaniche come ad esempio le navi
container ora utilizzate per il trasporto di merci, le tecnologie informatiche come
internet e i materiali come i frigoriferi e la posta elettronica che si muovo
liberamente.
- I Finanziorami comportano l‟uso di vari strumenti finanziari al fine di consentire
ad enormi somme id denaro e altre cose di valore economico di spostarsi tra le
nazioni e in tutto il mondo a grande velocità.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

- I Mediorami coinvolgono sia la capacità dell‟elettronica di produrre e trasmettere


informazioni in tutto il mondo sia le immagini che questi media creano e
diffondono.
- Gli Ideorami riguardano le immagini che se sono i gran parte limitate alle
immagini politiche che sono in linea con le ideologie degli stati- nazione. Gli
ideorami possono essere diffusi attraverso medierai e tecnorami.

Questi panorami sono interpretai in modo diverso da persone e gruppi in diverse


parti del mondo a seconda sia della cultura in cui vivono sia della propria
interpretazione personale dei panorami.

6.3.2 Barriere globali

Tuttavia c‟è un altro aspetto della globalizzazione che è di crescente interesse per
la sociologia o vero le diverse barriere globali a tali flussi. Tipo le agenzie
normative, i confini, le barriere doganali. In altre parole, vi è l‟interazione tra i flussi
e le strutture, in particolare tra i flussi e le strutture che vengono create nel tentativo
di inibirli o di fermarli. Ma non risultato quasi mai efficace, come quella in Israele.

CAPITOLO 7 – DEVIANZA E CRIMINE

La maggior parte delle forme di devianza – per esempio essere un alcolista – non
sono reati. Tuttavia, tutti i reati – il furto, l‟omicidio, lo stupro, - sono forme di
devianza. Per diventare un reato, una forma di devianza ha bisogno di essere
sanzionata negativamente dal sistema giuridico, un processo conosciuto come
criminalizzazione.

7.1 DEVIANZA

La devianza è qualsiasi azione, credo, o caratteristica umana che i membri di una


società o di un gruppo sociale considerano una violazione delle norme del gruppo
dal quale il trasgressore probabilmente verrà censurato o punito.
I banchieri hanno predato le persone più povere offrendo loro prestiti onerosi con
tassi di interesse bassi che probabilmente si sarebbero moltiplicati in un lasso di
tempo relativamente breve.
Questo è diventato noto come «prestiti bugiardi» perché i candidati non avevano
raccontato la verità sulla loro condizione economica e i banchieri non avevano
voluto sapere la verità. Ma i mutuatari devianti hanno sofferto di gran lunga
conseguenze maggiori dei banchieri.

7.1.1 Definizioni di devianza che cambiano

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Due secoli fa essere obesi era generalmente considerato normale, persino positivo.
Era visto come un segno di ricchezza e di capacità di procurarsi cibo abbondante e
anche di buona salute. Ma negli Stati Uniti oggi, molte persone la considerano una
forma di devianza e si riconosce che ha potenti effetti negativi sulla salute delle
persone.
Proprio come l‟obesità è passata nel tempo dall‟essere definita come normale ad
essere considerata deviante, così altre condizioni sono passate dalla devianza alla
normalità. Fino a un paio di decenni fa, la maggior parte delle persone negli Stati
Uniti avrebbero considerato i tatuaggi come «stati del corpo screditati».
Come ad esempio dello spostamento dalla devianza alla normalità, si considerino
gli atteggiamenti verso il sesso prima del matrimonio.
Oggi il sesso prima del matrimonio è così comune e ampiamente accettato che è
considerato normale nella maggior parte dei gruppi.
Lo stesso si può dire della convivenza prima del matrimonio che una volta era
definita come «vivere nel peccato». Oggi il pendolo è oscillato interamente nella
direzione opposta, fino al punto in cui le coppie che non vivono insieme prima del
matrimonio possono essere considerate devianti.
L‟omosessualità è un‟altra forma di comportamento sessuale che si allontana
dall‟essere considerata una forma di devianza. La sua normalizzazione si traduce
in una serie di cambiamenti sociali.
Naturalmente, alcuni membri della società americana rabbrividiscono all‟idea che il
sesso prima del matrimonio, la convivenza prima del matrimonio e l‟omosessualità
stiano diventando normativi. I fondamentalisti religiosi possono credere in uno
standard morale assoluto sulla base del quale questi comportamenti sono devianti.
Fumare marijuana in pubblico è un altro comportamento definito in modo diverso a
seconda della posizione geografica. È considerato deviante dalla maggior parte dei
gruppi negli Stati Uniti, ma in Olanda fumare marijuana è abbastanza normale,
anche se tecnicamente illegale.
La devianza è esistita per tutti i gruppi, in tutte le parti del mondo, e in tutti i tempi.

7.1.2 Flussi globali e devianza

La devianza può essere vista come un flusso globale.


Per esempio, nonostante la sua «guerra alle droghe», gli Stati Uniti hanno fatto un
grande sforzo per far sì che l‟uso di droghe fosse definito in tutto il mondo come
forma di devianza e diventasse illegale dove possibile. Sebbene ci siano stati dei
successi, molte società e culture hanno resistito a questo sforzo e persistono nel
considerare almeno un certo uso di droga come normale.
Le tendenze globali verso la normalizzazione di quello che una volta e in alcuni
posti è stato definito come deviante sono ancora più chiare e pronunciate. Le
società islamiche tendono ad essere più assolutiste su questioni relative alla
devianza sessuale e le credenze religiose profondamente radicate funzionano
come barriera.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

7.1.3 Devianza e consumo

La relazione più evidente tra devianza e consumo è l‟utilizzo di beni e servizi che
sono illegali o sono considerati devianti. Questa forma di consumo comporta
spesso commettere atti devianti o illegali al fine di essere in grado di permettersi di
consumare. Per esempio, molti tossicodipendenti sono costretti a commettere atti
criminali come la prostituzione, i furti e la rapina, e la violazione di domicilio per
pagare l‟alto costo delle loro droghe illegali, tra le altre cose.
La povertà spinge alcuni a commettere atti illeciti e/o devianti, per potersi
permettere di consumare ciò che è necessario per la sopravvivenza. Molte
donne e uomini si dedicano alla prostituzione per guadagnare il denaro
necessario per potersi permettere di consumare vari beni e servizi convenzionali.

Definire il consumo deviante

I consumatori devianti spesso non vedono un rapporto tra la devianza e i loro


modelli di consumo. Fare uso dei servizi delle prostitute o fumare marijuana
possono anche essere visti dalla maggior parte dei «consumatori» americani di
prostituzione o di marijuana come assolutamente giustificabili e quindi non come
forme di devianza. Le loro azioni sono quindi non come forme di devianza. Le loro
azioni sono dovute al fatto che le leggi che proibiscono il consumo dei servizi delle
prostitute, e l‟uso della marijuana, sono raramente applicate.
Coloro che consumano le droghe «sbagliate» hanno più probabilità di essere
considerati devianti rispetto a coloro che consumano le droghe «giuste». Le
persone che consumano alcol, anche se lo consumano in modo eccessivo, hanno
molte meno probabilità di essere considerate devianti rispetto alle persone che
fanno uso di marijuana.
E l‟acquisto e l‟uso di «droghe pesanti», che sono associate ai non abbienti della
società, come il crack e l‟eroina, sono trattati più duramente dell‟acquisto e dell‟uso
di alcol e marijuana.
La maggiore disparità nei tassi di arresto tra bianchi e neri riguarda le droghe. I neri
hanno una probabilità 6 volte maggiore dei bianchi di essere arrestati per un reato
di droga.

«I consumatori pericolosi»

Prima della Grande Recessione, si consideravano come devianti nell‟ambito del


consumo quegli individui che non consumavano abbastanza. Furono chiamati
«consumatori pericolosi» e includevano i disoccupati, i poveri, gli emarginati, coloro
che volontariamente cercavano di semplificare la loro vita, e quelli che
risparmiavano i loro soldi piuttosto che spenderli. Il loro consumo insufficiente era
considerato una minaccia per il successo della società dei consumi e per una
economia che era arrivata a dipendere da ali livelli di consumo.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Anche chi non si era indebitato con le società di carte di credito e con le banche per
i prestiti per l‟auto e la casa era considerato un pericolo per l‟economia.
Consumare beni e servizi illegali è considerato deviante, ma consumare solamente
i prodotti e i servizi «sbagliati» può anche essere visto come una minaccia. Per
esempio, l‟acquisto di beni usati, o peggio, l‟ottenimento di tali merci a titolo gratuito
da enti di beneficienza, minaccia coloro che hanno un interesse legittimo in
un‟economia in continua espansione.
L‟uso di servizi pubblici o sociali può essere visto come una forma deviante di
consumo, perché costituisce un salasso per le casse dello stato e per l‟economia
nazionale.
Dopo l‟inizio della Grande Recessione, quelli che venivano definiti come devianti o
pericolosi erano quelli che consumavano troppo, e che si indebitavano molto. Se il
risparmio era stato considerato deviante durante i periodi di boom, emerse l‟idea
che era preferibile e normale risparmiare e, come risultato, il tasso di risparmio
negli Stati Uniti crebbe in modo esponenziale, almeno nel breve periodo. Coloro
che avevano risparmiato iniziarono ad essere visti come normali, e quelli che si
erano indebitati erano ora visti come devianti.

7.2 TEORIE DELLA DEVIANZA

Una distinzione fondamentale nelle teorie sulla devianza:

- Le teorie esplicative sono interessate a cercare di spiegare perché la devianza si


verifica o no. Esse sostengono che il comportamento deviante è determinato da
un‟ampia varietà di fattori, quali la costituzione biologica della persona deviante e
la struttura della società più ampia. Per esempio, il sistema di classe sociale
assicura che un gran numero di persone vivranno in povertà, situate nel gradino
più basso della gerarchia, e che alcuni di queste commetteranno atti devianti e
criminali per sopravvivere.
Una squadra di ricercatori ha dimostrato che la delinquenza giovanile potrebbe,
in parte, essere spiegata da alcune caratteristiche genetiche, ma che l‟ambiente
sociale potrebbe ridurre gli effetti della genetica.

- Le teorie costruzioniste si occupano di raggiungere una maggiore comprensione


del processo attraverso il quale le persone definiscono e classificano alcuni
comportamenti come normali e altri come devianti.
Esse si concentrano su qualcosa che le teorie esplicative assumono per
scontato: coloro che sono al potere e le azioni intraprese per creare e definire la
devianza. Piuttosto che vedere la devianza come «reale», questa prospettiva la
vede come una costruzione sociale.

7.2.1 Teorie strutturali/funzionali

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Se Durkheim si concentrava sul crimine, è possibile estendere il suo pensiero alla


devianza più in generale. La sua tesi di fondo era che, poiché la devianza e la
criminalità sono esistiti in tutte le società in ogni momento, e in questo senso, sono
«normali», devono avere funzioni positive per la società più ampia e le sue
strutture. La devianza non sarebbe esistita, non esisterebbe, o non continuerebbe
ad esistere se non fosse per il fatto che è stata ed è funzionale.
La funzione più importante della devianza nella visione di Durkheim è che permette
alle società, o ai gruppi, di definire e chiarire le loro credenze collettive – le loro
norme e valori. Se non fosse per la devianza non esisterebbero le norme e i valori.

Tensione

Un approccio strutturale/funzionale più contemporaneo alla devianza è noto come


teoria della tensione. La tensione esiste quando la cultura dà valore a una cosa, ma
la struttura della società è tale che non tutti possono realizzare quel valore in un
modo socialmente accettabile. Ci sono due modi principali in cui la teoria della
tensione esemplifica un approccio strutturale/funzionale. Primo, riguarda le
strutture, in particolare quelle, come il sistema educativo, che forniscono mezzi
istituzionalizzati per scopi culturali. Secondo, concerne le relazioni strutturali (per
esempio, tra il duro lavoro e il successo) tra gli obiettivi e i mezzi istituzionalizzati.
Nelle zone più povere e abitate dalle minoranze negli Stati Uniti, soprattutto nelle
città principali, per esempio, spacciare droghe può essere un mezzo per fare soldi
– per alcuni un sacco di soldi. Molti giovani sono disposti a rischiare il carcere e
persino la vita vendendo droghe perché credono che offra loro un percorso per
raggiungere il successo economico.

Schemi di Ponzi

Mentre di solito tali carriere devianti vengono associate a quelli che si collocano ai
gradini inferiori della società, come le lavoratrici nel mercato del sesso, le scelte di
carriere devianti per raggiungere il successo materiale vengono fatte anche ai livelli
superiori della società.
Ex presidente della borsa NASDAQ, Madoff era divenuto ricco, o quanto più vicino
ad esserlo, gestendo la sua società in modi legalmente accettati. Egli si spazientì di
tali metodi e si rivolse a metodi devianti e illegali per migliorare la sua ricchezza e il
suo potere.
Creò uno schema di Ponzi, un sistema in cui, invece di investire i soldi della gente
nel mercato azionario come promesso, ne usò una parte per pagare i ritorni sugli
investimenti di altri investitori, portandoli a credere che la ditta aveva notevole
successo. Nel frattempo usò il fondo come un «salvadanaio personale» per
finanziare il proprio stile di vita sontuoso, prendendo quello che gli investitori
successivamente stimarono in 65 miliardi dollari provenienti negli anni dagli
investitori. La truffa di Madoff è crollata dopo l‟inizio della Grande Recessione.
Spesso è più facile fare scelte di carriera devianti per le persone appartenenti alle
classi superiori, e tali scelte di carriera si possono rivelare molto più redditizie che
nelle classi inferiori.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Nonostante che Madoff sia stato condannato e imprigionato, coloro che hanno più
probabilità di finire in carcere sono i devianti di status inferiore come quelli che
lavorano nell‟ambito della prostituzione.
Gli schemi di Ponzi non si limitano agli Stati Uniti o al mondo sviluppato – esistono
in tutto il mondo. Si prenda il caso del Benin, una piccola nazione impoverita, sulla
costa africana occidentale che è stata recentemente devastata da un locale
schema di Ponzi, non dissimile da quello preparato da Bernie Madoff. Ma mentre le
vittime di Madoff erano principalmente ricchi americani, quasi tutte le vittime in
Benin erano poveri.

Adattamenti alla tensione

La più importante teoria della tensione è stata sviluppata a metà del 1900 da uno
dei principali struttural-funzionalisti, Robert K. Merton. La questione al centro della
teoria di Merton è il modo in cui le persone si relazionano ai mezzi istituzionalizzati
(come ad es. ottenere una laurea e lavorare sodo) che sono necessari per
raggiungere, tali obiettivi culturali e il successo economico.

Merton identificava cinque possibili relazioni tra mezzi e fini e le associava a cinque
tipi di adattamenti:

- I conformisti sono persone che accettano sia i fini culturali, come fare un sacco di
soldi, sia i mezzi tradizionali per raggiungere quei fini, incluso il duro lavoro. I
conformisti sono l‟unico dei tipi di Merton che non sarebbero considerati devianti.
- Gli innovatori accettano gli stessi fini culturali dei conformisti, ma rifiutano i mezzi
convenzionali per raggiungerli. Gli innovatori sono devianti poiché scelgono
percorsi non convenzionali per il successo
- I ritualisti si rendono conto che non saranno in grado di raggiungere i fini
culturali, ma comunque continuano ad esercitare un comportamento
convenzionale associato a tale successo. Un impiegato di basso livello potrebbe
continuare a lavorare diligentemente anche dopo aver realizzato che tale lavoro
non porterà a molto successo economico.
- I rinunciatari respingono sia i fini culturali sia le vie tradizionali per il loro
raggiungimento. I rinunciatari hanno completamente rinunciato a raggiungere il
successo all‟interno del sistema.
- I ribelli sono come i rinunciatari poiché rifiutano sia i fini sia i mezzi tradizionali. Al
loro posto sostituiscono fini e mezzi non tradizionali, cosa che, in un senso, li
rende doppiamente devianti. I rivoluzionari come Ernesto «Che» Guevara
possono essere messi nella categoria dei ribelli.

La conformità ha certamente conseguenze positive nel senso che permette al


sistema di continuare ad esistere senza disturbo. L‟innovazione è funzionale poiché
la società ha bisogno di innovazioni per adeguarsi a nuove realtà esterne e

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

nessuna società può sopravvivere senza innovazione. Anche la ribellione può


essere vista come funzionale perché ci sono momenti in cui la società ha bisogno
di più che l‟innovazione graduale – ha bisogno di cambiare rapidamente. Lo
struttural-funzionalismo si interessa non solo delle funzioni ma anche delle
disfunzioni.

Controllo sociale

Un‟altra sotto teoria che può essere discussa sotto il titolo di teoria
strutturale/funzionale è la teoria del controllo sociale di Travis Hirschi, che si
concentra sui motivi per cui le persone non commettono atti devianti. Le persone
sono meno propense a commettere atti devianti se hanno una varietà di legami
sociali, e sono più propense a commettere tali atti se questi legami sono deboli. Il
controllo sociale coinvolge le strutture della società e le persone che agiscono per
conto di quelle strutture. Hirschi vede quelle strutture e le persone che lavorano per
conto di quelle strutture come funzionali alla società.
Una struttura di grande importanza per Hirschi è la famiglia. Se un giovane non ha
legami profondi con la sua famiglia e i suoi genitori, sarà più propenso ad assumere
comportamenti devianti. La scuola è un‟altra importante struttura. Se un giovane
non è coinvolto nella scuola e con gli insegnanti, è probabile che sia più incline a
comportamenti devianti. Per esempio, anche quelli che non hanno stretti rapporti
personali, o che non sono coinvolti in attività extrascolastiche, come lo sport, sono
più inclini alla devianza.
In mancanza di legami con la famiglia e con le norme e i fini convenzionali, c‟è poco
per impedire ad una persona di diventare un deviante, un giovane delinquente, o
anche un criminale in carriera.
Queste persone hanno poco o nulla da perdere nel violare le norme e le leggi.
Il coinvolgimento in queste strutture probabilmente inibisce un comportamento
anticonformista, mentre una mancanza di tale coinvolgimento rende tale
comportamento più probabile.

7.2.2 Teorie del conflitto/critiche

I teorici del conflitto, sono interessati alle stesse strutture e ai loro effetti sulle
persone, ma adottano un approccio diverso.
Secondo il punto di vista dei teorici del conflitto, la disuguaglianza fa sì che almeno
alcuni degli individui meno potenti nella società intraprendano atti devianti e
criminali, perché hanno a disposizione pochi modi, o di altro tipo, per avere
successo in società.
Quelli che hanno potere commettono reati, soprattutto reati societari o dei colletti
bianchi.
I teorici del conflitto sostengono che chi è al potere nella società crea le leggi e le
regole che definiscono certe cose come devianti o illegali, mentre altre sono
definite come normali.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

La visione dei teorici del conflitto sulla devianza è stato estese a molte altre azioni,
sulla base delle disuguaglianze razziali, sessuali, di genere, legate all‟età e altre
qualità sociali. Per esempio, gli atti discutibili commessi da minoranze razziali
hanno più probabilità di essere etichettati come devianza o reato degli stessi atti
quando commessi dai membri del gruppo di maggioranza.

Devianza e poveri

Le teorie del conflitto possono essere applicate alle disuguaglianze sociali nel corso
dei secoli. Ad esempio, le leggi contro il vagabondaggio nell‟Inghilterra medievale.
Queste leggi iniziarono ad esistere quando il feudalesimo stava cadendo a pezzi, e
la prima legge contro il vagabondaggio fu promulgata in Inghilterra dopo la Peste
Nera, nel 1348 circa. Nel sistema feudale, i servi della gleba erano costretti a
fornire manodopera ai proprietari terrieri, ma con la fine del feudalesimo, e quindi
della servitù della gleba, era necessaria una nuova fonte di lavoro.
Chi era al potere creò le leggi contro il vagabondaggio.
Molte persone che altrimenti non avrebbero lavorato per i proprietari terrieri furono
costretti a lavorare in modo da evitare l‟arresto e la detenzione.
Le definizioni di devianza oggi servono gli interessi dei capitalisti, soprattutto per
arricchirli ulteriormente, e influiscono negativamente sul proletariato, soprattutto i
poveri, che diventano ancora più poveri.
Al termine del Medioevo era nell‟interesse dei membri delle élite della società
definire il vagabondaggio come devianza e come un reato.
I teorici del conflitto non sostengono che i non abbienti non commettano mai reati o
atti devianti. Piuttosto, sostengono che è a causa delle leggi (per es. non dormire
sotto i ponti) create dalle élite della società che le azioni dei non abbienti divengono
oggetto di notifiche e sanzioni.

Devianza ed élite

Coloro che hanno un rango elevato in tali gerarchie come le imprese, il governo, e
le forze armate, sono molto più abili nel commettere atti devianti (ad es. molestare
sessualmente un subordinato), nel fare in modo che vengano visti come legittimi, e
nel passarla liscia.
Ci sono momenti in cui gli atti sono così estremi che non possono più essere
nascosti, e vengono alla luce e diventano grandi questioni pubbliche.
Vi è una lunga lista di scandali che coinvolgono figure pubbliche d‟élite di vario tipo
che si è scoperto che hanno commesso atti devianti.
Soprattutto in questa epoca di internet, si scoprono le prove o si fanno avanti i
testimoni che rendono chiaro che il personaggio pubblico ha ingannato l‟opinione
pubblica e le autorità. I seguenti sono alcuni esempi rilevanti nel contesto
americano:

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

- Forse l‟esempio più famoso di tutti, il presidente Richard Nixon si dimise nel
1973 quando affrontò l0imminente incriminazione per il suo ruolo nel famigerato
scandalo Watergate.
- Il presidente Bill Clinton è stato messo sotto accusa nel 1999 dalla Camera dei
Rappresentati, anche se non condannato dal Senato, per aver mentito circa la
sua relazione extraconiugale con la stagista alla Casa Bianca Monica Lewinsky e
per aver ostacolato gli sforzi per arrivare alla verità.
- Nel 2003 la star del basket Kobe Bryant è stato arrestato, ma non condannato,
per aver aggredito sessualmente una donna, e ha ammesso di aver commesso
adulterio.

Spesso accade che tra le élite venga proposto un capro espiatorio in modo che
venga punito mentre molti altri che hanno commesso atti simili sfuggono alle
sanzioni negative.

7.2.3 Teorie inter/azioniste

L‟inter/azionismo può essere utilizzato per analizzare la devianza. Per i teorici della
scelta razionale, una persona sceglie la devianza perché è un mezzo razionale per
un certo obiettivo desiderato. I membri delle gang aderiscono alla gang per il
cameratismo e per la protezione percepita che viene offerta dalla gang, nonché per
l‟accesso ad un mondo in cui il membro può ottenere denaro, riconoscimento e uno
status elevato.
Gli etnometodologi sono interessati ai modi in cui le persone «fanno» devianza –
cioè i comportamenti quotidiani che adottano che producono devianza. Ci sono
momenti in cui chi il deviante vuole parlare e agire in modi che rendano chiaro
che è deviante. Per esempio, i membri della gang possono utilizzare certe frasi,
vestire in certi modi, e mostrare alcuni tatuaggi in modo da rendere chiara la loro
fedeltà agli altri membri della stessa gang e ai membri delle gang rivali. Tuttavia,
quando interagiscono con il pubblico o la polizia, i membri della gang possono
parlare e vestirsi in un modo che nasconde, o almeno tenta di nascondere, la loro
appartenenza alla gang.
Etichettamento

Un tipo di interazionismo simbolico è particolarmente utile nel pensare alla


devianza. Secondo tale prospettiva sono necessarie almeno due cose perché la
devianza si verifichi:
- Il simbolo, o in questo caso una «etichetta». Nell‟ambito della devianza, un certo
numero di etichette sono simboli negativi particolarmente potenti: alcolizzato,
tossicodipendente, pedofilia, adultero e così via. Il giocatore di golf Tiger Woods
è un buon esempio di potenza delle etichette. Era diventato un ben noto simbolo
pubblico, addirittura un marchio. Nel 2009 è stato rivelato il tradimento alla
moglie con più donne. Ora le etichette di adultero e sesso-dipendente sono state
collegate, forse indissolubilmente, al suo nime e la sua reputazione e immagine

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

pubblica sono state gravemente macchiate. Molti dei suoi sponsor l‟hanno
abbandonato perché non volevano più essere associati a una persona che è
stata etichettata in modo così negativo.
- L‟interazione tra una persona o un gruppo che etichetta (l‟etichettatore) e una
persona o gruppo a cui è applicata l‟etichetta (l‟etichettato). Quelli che
etichettano sono conosciuti come agenti di controllo sociale. Alcuni di questi
agenti (la polizia, gli psichiatri) eseguono funzioni ufficiali, ma molto più spesso
sono gli amici o la famiglia che etichettano gli altri come, per esempio, bevitori o
donnaioli. Quando i personaggi pubblici sono etichettati come devianti, i media
ed i loro rappresentanti sono spesso quelli che etichettano.

Dal punto di vista della teoria dell‟etichettamento, un deviante è qualcuno a cui


un‟etichetta deviante è stata applicata con successo. Per la teoria
dell‟etichettamento è interessante il modo in cui la persona che è etichettata come
deviante viene influenzata dall‟etichetta. L‟etichetta può essere accettata in diversi
gradi, o possono essere fatti degli sforzi per resistere, rifiutare, o disfarsi
dell‟etichetta. Le persone si differenziano anche notevolmente nei modi in cui si
sentono (rispetto a ciò). Ad esempio, alcuni potrebbero essere mortificati per (il
fatto di) essere etichettati come sesso-dipendenti, ma altri potrebbero essere
orgogliosi di ciò.

7.2.4 Devianza primaria e secondaria

- La devianza primaria implica precoci atti di devianza casuali, come un attacco


occasionale di bevuta eccessiva, o un atto (commesso) qui o là, che è
considerato strano o fuori dall‟ordinario.
- La devianza secondaria o atti devianti che persistono, diventano più comuni, e
alla fine inducono le persone ad organizzare la propria vita e le proprie identità
personali intorno al loro status di devianti. Pertanto, se una persona cambia da
(avere) incontri sessuali isolati a essere ossessionato da tali incontri e a cercarli
quando e dove possibile, quella persona può essere etichettata come
sessodipendente.

7.2.5 Idee chiave nel processo

Il controllo sociale è il processo mediante il quale un gruppo o la società fa


rispettare la conformità alle sue richieste e aspettative. Un modo in cui questo viene
fatto è attraverso la creazione e l‟applicazione di norme ed etichette.
I creatori delle regole sono di solito i membri delle élite della società che elaborano
le loro regole, norme, e leggi. Senza i creatori di regole e senza le loro regole non
ci sarebbe devianza. I creatori di regole di solito si distinguono dai responsabili del
rispetto delle regole, che minacciano (di applicare) le regole o, a dire il vero, le
fanno rispettare. Un‟altra idea importante qui è quella di imprenditori morali, o

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

quegli individui o gruppi di individui che arrivano a definire un atto come un


oltraggio morale e che conducono una campagna per fare in modo che venga
definito come deviante e reso illegale e quindi soggetto all‟applicazione della legge.

Panico morale

Gli imprenditori morali possono istigare una tale protesta per poter provocare il
panico morale, o una reazione alla forma di devianza in questione.
Si potrebbe sostenere che oggi stiamo assistendo, sia negli Stati Uniti che in
Europa, a un panico morale per la minaccia posta dagli immigrati, soprattutto quelli
che sono senza documenti. Negli Stati Uniti sono identificati con questo panico gli
immigrati provenienti dall‟America Latina, in particolare dal Messico, mentre in
Europa sono i musulmani che stanno causando il panico morale.
Un buon esempio storico di panico morale è la caccia alle streghe che si è
verificata in Europa tra il XIV e il XVI secolo.

Sigma

Un sigma è una caratteristica che altri trovano, definiscono, e spesso etichettano


come inusuale, sgradevole, o deviante.
Ci sono due tipi di individui stigmatizzati. L‟individuo con uno stigma screditato
«suppone che il suo essere diverso si conosca già o sia immediatamente
evidente». Al contrario, quelli con uno stigma screditabile suppongono che il loro
stigma «non sia conosciuto dai presenti né sia immediatamente percepibile su di
loro». Un esempio di stigma screditato potrebbe essere un arto perso o essere un
membro di un gruppo di minoranza che è visto negativamente dagli altri, mentre
degli stigmi screditabili includono aver fatto male a scuola o essere nei registri
carcerari.

7.3 CRIMINALITÀ

Il reato è semplicemente una violazione della legge penale. La criminologia è il


campo che si dedica allo studio dei reati. Molti criminologi, ma non certamente tutti,
sono sociologi.
Una varietà di fatto sociologici pesano in chi commette reati e quali reati commette.
Gli stessi fattori sociologici pesano in chi viene catturato, processato e incarcerato,
così come nella quantità della pena che effettivamente sconta.
Il «padre della criminologia» è Cesare Lombroso che pubblicò The Criminal Man
nel 1876.
I crimini venivano visti come difettosi in vari modi, e l‟obiettivo era quello di studiare
scientificamente i difetti e chi li aveva in modo da impedire la criminalità.
L‟attenzione principale di Lombroso era rivolta al «criminale nato». Una figura
chiave nel portare all‟interno della criminologia una prospettiva sociologica è
stato Edwin Sutherland. Egli studiò una serie di questioni in criminologia come i
reati dei colletti bianchi, la pena di morte e le prigioni. Il contributo più importante

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

di Sutherland alla società del crimine è la teoria dell‟associazione differenziale. Il


punto principale è che le persone imparano il comportamento criminale. Con chi
si associa una persona è fondamentale. La propria famiglia e gli amici sono
importanti fonti per gli atteggiamenti nei confronti della criminalità, per la
conoscenza su come commettere i reati.

7.3.1 Il sistema di giustizia penale

Il sistema di giustizia penale negli Stati Uniti si compone di varie agenzie di governo
mal connesse e di individui che lavorano in quelle agenzie. Tra le altre cose, è
coinvolto nell‟arresto, nel processo e nella punizione di coloro che violano la legge.
Mira a prevenire quelle violazioni prima che si verifichino. Il sistema di giustizia
penale ha responsabilità molto più generali, come garantire la sicurezza pubblica e
mantenere l‟ordine sociale. Le componenti principali del sistema di giustizia penale
sono l‟applicazione della legge, i tribunali, e il sistema penitenziario.
La distinzione tra carceri e prigioni negli USA è che le prime sono controllate
localmente mentre le seconde sono controllate dagli stati o dal governo federale.
Gli Stati Uniti hanno il più alto tasso di incarcerazione al mondo. Il numero
sempre crescente di prigionieri crea altri problemi tra cui il sovraffollamento delle
prigioni, nonché l‟aumento della violenza contro i compagni di prigionia.
Parole (libertà vigilata) comporta la liberazione anticipata e supervisionata di un
prigioniero in seguito ad un buon comportamento in carcere. I giudici di
sorveglianza lavorano con coloro che sono stati rilasciati in libertà vigilata per
aiutarli ad adattarsi alla vita fuori dal carcere e per essere sicuri che non violeranno
le condizioni del loro rilascio. Se violano queste condizioni, possono avere la loro
libertà vigilata revocata e possono essere rimandati in prigione.
Coloro che sono condannati per reati meno gravi possono essere messi in
probation (affidamento in prova ai servizi sociali) in base alla quale vengono
rilasciati nella comunità, ma sempre sotto supervisione e sotto certe condizioni. Se
il colpevole non aderisce a queste condizioni, viene arrestato, o condannato, e
l‟affidamento in prova ai servizi sociali può essere revocato.
Dopo che un prigioniero viene rilasciato, coloro che sono coinvolti nel sistema di
giustizia penale sono interessati alla questione della deterrenza specifica, cioè se
l‟esperienza della punizione in generale e dell‟incarcerazione in particolare rendono
meno probabile che l‟ex detenuto commetta reati in futuro.
La recidiva, o la ripetizione di un atto criminale da parte di una persona che è stata
condannata per un reato, è una questione cruciale nel sistema di giustizia penale.
La deterrenza generale ha a che fare con la popolazione nel suo complesso se gli
individui avranno meno probabilità di commettere reati per paura che possano
essere puniti o imprigionati per i loro reati.
L‟ultimo esempio di entrambe le forme di deterrenza è la pena capitale o pena di
morte. Qualcuno che subisce un‟esecuzione chiaramente non può commettere un
altro crimine. Tuttavia, vi sono evidenze per cui anche la pena capitale non è un
forte deterrente al crimine.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

L‟applicazione della pena di morte continua ad essere molto controversa. Molte


condanne a morte sono accompagnate da attive campagne di proteste e veglie
contro le esecuzioni sia prima sia quando si verificano.

7.3.2 Tipi di reati

Molti dati sulla criminalità si trovano nell‟Uniform Crime Report (UCR) dell‟FBI, che
comprende i reati riportati alla polizia e le statistiche relative agli arresti della polizia
e le statistiche relative agli arresti della polizia. Due grandi tipi di reato sono
segnalati. Il crimine violento comporta il rischio di lesioni o la minaccia o l‟uso
effettivo della forza. I crimini violenti sono l‟omicidio e l‟omicidio colposo, lo stupro,
la rapina e l‟aggressione aggravata.
I reati contro il patrimonio non comportano lesioni o uso della forza, ma piuttosto
sono reati che implicano l‟ottenimento o la distruzione di una proprietà. Mentre ce
ne sono altri, come il taccheggio e la falsificazione, i maggiori crimini contro la
proprietà quali il furto in appartamento, il furto di cose, il furto di veicoli, e l‟incendio
doloso: circa tre quarti di tutti i crimini degli Stati Uniti sono contro la proprietà. Un
altro modo importante per distinguere i reati è tra reati gravi, o reati gravi punibili
con un anno o più di prigione, e infrazioni, ovvero reati minori punibili con la
reclusione di un anno o meno.
Un numero di tipologie di reato più specifiche sono importanti per la società e per i
criminologi:
- Il reato dei colletti bianchi è una categoria proposta da Edwin Sutherland. I reati
dei colletti bianchi sono quelli commessi «da una persona di responsabilità e di
status sociale elevato nel corso della sua attività».
- Il reato societario è un concetto legato, che include le organizzazioni legali che
violano la legge e gli atti illegali come le violazioni antitrust, le violazioni del
mercato quali l‟insider trading, gli schemi di Ponzi e i falsi annunci.
- La criminalità organizzata può coinvolgere diversi tipi di organizzazioni, ma è più
spesso associata con un‟associazione a delinquere, soprattutto la mafia che usa
la violenza, o la sua minaccia, e la corruzione di funzionari pubblici per trarre
profitto da attività illegali. Altri esempi di criminalità organizzata sono i cartelli
messicani della droga e la mafia russa.
- Il delitto politico può essere un reato sia contro lo stato per influenzare le sue
politiche, come ad esempio l‟assassinio di uno dei suoi funzionari, in particolare il
suo leader (come l‟assassinio di John F. Kennedy), sia un reato da parte dello
Stato, internamente (per esempio, spiare i cittadini) e sul piano internazionale.
- I crimini d‟odio sono quelli che derivano, in tutto o in parte, dal fatto che coloro
che sono vittime sono diversi dagli esecutori in vari modi – razza e etnia,
religione, orientamento sessuale ecc. – e sono da questi disprezzati.
- Il crimine informatico è un tipo più recente e sempre più importante di criminalità.
Punta ai computer (ad es. la pirateria informatica) al loro uso per commettere
reati tradizionali o per trasmettere informazioni ed immagini illegali.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

- I reati di consumo, o i reati legati al consumo, compresi il taccheggio e l‟utilizzo di


carte di credito rubate o di numeri di carta di credito rubati.

7.3.3 Statistiche sui reati

Il tasso di segnalazione dei reati alla polizia varia non solo in base al tipo di reato,
ma anche alle caratteristiche della vittima o del testimone, così come dai livelli di
fiducia o stima nei confronti della polizia nel quartiere o nella giurisdizione. Come le
procedure della polizia cambiano, così possano cambiare anche le statistiche sui
reati. Così, se la polizia in un‟area geografica decide di concentrarsi in un
particolare tipo di reato, è probabile che il tasso (di frequenza) di quel reato
«aumenti» da un anno all‟altro.
Alcuni reati non vengono denunciati dalle vittime per timore di umiliazione,
rappresaglia, o altri esiti negativi.
Il NCVS è amministrato dall‟US Census Bureau per conto del Dipartimento di
Giustizia. Il grande vantaggio di questo sondaggio è che scopre i crimini non
denunciati alla polizia, sebbene anch‟esso abbia una varietà di problemi come il
fare affidamento sulle definizioni degli stessi intervistati riguardo ciò che
considerano un reato.

7.3.4 Demografia e criminalità

La stragrande maggioranza dei reati sono commessi dagli uomini, ma vi è stato un


aumento a lungo termine nel numero di donne arrestate per aver commesso reati
anche per crimini violenti, e un aumento nel numero di incarcerazioni per i loro
reati.
Le donne possono essere sempre più propense a commettere reati e ad essere
condannate per vari motivi:
- Avere maggiori occasioni che in passato di commettere reati (per es., è più
probabile che siano affilate a delle gang).
- Occupare posizioni di più alto livello rispetto al passato, dove sono più probabili i
reati dei colletti bianchi.
- Avere più responsabilità nel sostegno della famiglia, come potrebbe essere una
madre single, ma essendo ancora relegate in occupazioni a bassa retribuzione,
marginali o peggio, essere disoccupate.
- Essere trattate più come trasgressori maschi, dal momento che l‟atteggiamento
generale verso il ruolo delle donne in società cambia, in particolare tra le forze
dell‟ordine e i giudici. - Venire coinvolte maggiormente nella droga e quindi nei
reati legati alla droga.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Razza ed etnia

(Il rapporto tra) razza e criminalità è un tema caldo negli Stati Uniti, soprattutto
perché è collegato ai neri americani. Non vi è dubbio che i neri vengano arrestati
più spesso dei bianchi e hanno più probabilità dei bianchi di essere incarcerati. Vi
è anche il fatto che i neri, soprattutto gli uomini, hanno più probabilità di essere
vittime di crimini. L‟omicidio è la principale causa di morte degli uomini neri, ed è
probabile che gli assassini siano altri uomini neri.

Classe sociale

Infine, vi è la questione della classe sociale e della criminalità.


Quelli delle classi superiori hanno più probabilità di commettere crimini che eludono
il rilevamento da parte della polizia, mentre reati più caratteristici delle classi
inferiori – i crimini di strada – hanno più probabilità di essere individuati e gestiti
dalla polizia.
Quelli delle classi sociali più basse hanno maggiori probabilità di essere portati ad
una vita criminale a causa della necessità economica.

7.3.5 Globalizzazione e criminalità

La criminalità internazionale esiste da secoli in forme quali la pirateria sui mari e il


commercio degli schiavi africani.
La crescita del crimine globale è in gran parte riconducibile alla crescente
preoccupazione per la droga negli Stati Uniti alla fine del 1960 e i primi anni
Settanta, ma anche all‟interesse dell‟Europa occidentale nel terrorismo più o meno
durante lo stesso periodo. La droga e il terrorismo sono ora in cima alla lista delle
preoccupazioni globali per quanto riguarda la criminalità, ma altri includono «il
commercio clandestino di armi e tecnologie sofisticate, le specie in pericolo, i
materiali pornografici ecc.».
Tutto ciò comporta flussi di tutti i tipi – droga, denaro, vittime umane (es. quelle da
utilizzare come prostitute) e autori umani (come i terroristi) ecc.

«Criminalizzazione» delle attività globali

La criminalizzazione globale del consumo di droga è un esempio emblematico. Il


commercio globale di droga si è infatti ampliato a dispetto dei grandi sforzi fatti da
parte degli Stati Uniti e di altri stati-nazione almeno per ridurlo.
Per esempio, si dedica molta attenzione alla crescita di papaveri da oppio in
Afghanistan e alla produzione di droga in Guatemala e dei modi in cui queste
droghe, e molte altre, da quelle zone fanno il giro del mondo. Una droga globale
reltivamente nuova è la metanfetamina (meth), fatta facilmente e con poca spesa in
«angoli cottura» domestici a partire dalla pseudoefedrina.
La produzione e l‟uso di metanfetamina, un fenomeno che una volta era in gran
parte americano, sta cominciando a espandersi a livello globale.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Uno sviluppo che ostacola gli sforzi per controllare la criminalità globale è la
creazione di zone di libero scambio, o aree geografiche che sono controllate da
aziende piuttosto che dallo stato nazionale in cui risiedono.
Queste aree servono per accelerare il flusso di prodotti illegali, e sono punti di
transito efficienti per tutti i tipi di prodotti legali (e illegali) in movimento in tutto il
mondo. Le zone di libero scambio non impongono tariffe, vi è una supervisione
minima su una gran parte di queste zone in quanto i beni non entrano ufficialmente
nel paese in cui esiste la zona.

Controllo globale della criminalità

Gli Stati Uniti hanno preso l‟iniziativa nel contrasto alle forme di criminalità globale
diverse dalle droghe e nell‟influenzare le altre nazioni a lavorarci contro. La
sorveglianza delle frontiere tra gli Stati Uniti e Messico è aumentata. Molti
immigrati sono stati definiti come criminali, arrestati, e poi rimandati in Messico.
Alcuni paesi europei hanno istituito un simile inasprimento dei controlli e della
sorveglianza alla frontiera, anche se non così estremo. All‟interno dell‟Unione
Europea, i controlli alle frontiere e la sorveglianza si sono allentati.
Di grande importanza è stata la formazione di Europol, che ha consentito una
migliore e maggiore comunicazione e cooperazione tra le agenzie di polizia
internazionali.
La campagna antidroga globale ha generato alti livelli di criminalità, violenza,
corruzione, malattia, e così via. Gli sforzi degli Stati Uniti per affrontare il traffico di
donne e bambini si concentrano più sulla criminalizzazione di quel traffico che sulla
protezione dei diritti umani delle donne e dei bambini vittime della tratta. Gli sforzi
pubblici per controllare la criminalità globale sono stati tutt‟altro che completamente
riusciti. In almeno un caso – gli omicidi in Messico legati alle guerre della droga tra
gang – le persone hanno cercato di affrontare il problema da sole. La polizia non è
riuscita a fermare la carneficina, e anche l‟uso dell‟esercito non ha avuto molto
successo.
Molti cittadini messicani hanno rinunciato alla speranza di essere aiutati da parte
dello Stato e dai media. Hanno cominciato a cercare di aiutarsi da soli, in
particolare attraverso il crowdsourcing delle informazioni attraverso i social media
come Twitter e Facebook.
Mentre i social media sono stati utilizzati in altre parti del mondo (Tunisia, Egitto)
per aiutare a dar luogo alla rivoluzione, in Messico sono stati impiegati per aiutare
le persone a gestire la criminalità.

CAPITOLO 8 – STRATIFICAZIONE SOCIALE

La stratificazione sociale ha un profondo effetto sul modo in cui le risorse monetarie


e non monetarie sono distribuite nella società americana e in tutto il mondo.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

8.1 DIMENSIONI DELLA STRATIFICAZIONE SOCIALE

8.1.1 Classe sociale

La posizione di ciascuno nel sistema di stratificazione, soprattutto la propria


professione, definisce la classe sociale di una persona, che determina fortemente e
riflette il proprio reddito e ricchezza. Coloro che si posizionano vicini l‟uno all‟altro in
termini di ricchezza e di reddito si possono considerare come membri della stessa
classe sociale.
Termini spesso utilizzati per descrivere la classe sociale di una persona sono
classe superiore (investitori, per es.); classe media (per es. semiprofessionisti
come gli infermieri, i veterinari ecc.); classe operaia (gli impiegati, gli addetti alle
vendite) e la classe inferiore (i lavoratori a tempo parziale e i disoccupati, per es.).
Per Marx, la classe sociale era definita dalla proprietà dei mezzi di produzione,
ovvero le risorse che rendono possibile la produzione, come fabbriche, macchine,
attrezzi e materie prime. Quelli che possedevano i mezzi di produzione erano i
capitalisti, e si collocavano al vertice del sistema di stratificazione. Ai membri del
proletariato mancavano i mezzi di produzione e quindi dovevano vendere il loro
lavoro ai capitalisti, al fine di lavorare e poter essere produttivi. Un sistema di
classe nel senso che i capitalisti tenevano la stragrande maggioranza di profitti
per sé stessi, avevano redditi più elevati e accumulato grandi ricchezze, mentre
pagavano il proletariato appena abbastanza per sopravvivere.
Questi tipi di capitalisti sono stati sostituiti da società. Le persone che stanno al
vertice del sistema di stratificazione oggi possiedono un numero sproporzionato di
azioni e obbligazioni; non sono i proprietari, almeno non direttamente, dei mezzi di
produzione come le fabbriche.
Oggi i membri del proletariato occupano ancora posizioni di livello inferiore in
queste grandi aziende, ma possono essere azionisti di minoranze in queste
società.

8.1.2 Status o prestigio

La seconda dimensione del sistema di stratificazione, lo status, riguarda il prestigio


connesso alla propria posizione all‟interno della società.

8.1.3 Potere

Una terza dimensione della stratificazione sociale è il potere, la capacità di ottenere


che gli altri facciano ciò che si richiede loro, anche se è contro la loro volontà.
Questo è più evidente nel caso della politica dove, per esempio, il presidente degli
Stati Uniti si posiziona molto in alto nella gerarchia del potere, mentre milioni di
elettori comuni hanno relativamente poco potere politico. Ancora più in basso nella
scala di potere sul piano politico si collocano i cittadini privati dei diritti civili, come i
criminali condannati, e i non cittadini tra cui gli immigrati senza documenti. Il potere
non si limita al sistema politico, ma è presente anche in molte altre istituzioni (es. i

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

leader di aziende hanno maggiore potere rispetto ai lavoratori; i leader religiosi sui
parrocchiani ecc.).

8.1.4 Coerenza/incoerenza tra le dimensioni della stratificazione

Alcune persone si classificano in modo simile in tutte e tre le dimensioni della


stratificazione sociale. Per esempio, un supervisore all‟interno di una società
probabilmente guadagna un reddito da classe media, gode di prestigio medio ed ha
almeno un po‟ di potere. Questo è noto come equilibrio di status, o cristallizzazione.
Tuttavia, è molto più probabile che le persone siano caratterizzate da squilibrio di
status – la loro posizione su una dimensione della stratificazione sarà diversa, forse
molto diversa, dalle loro posizione sulle altre dimensioni della stratificazione. Ad
esempio, le star del cinema, i musicisti e gli atleti famosi probabilmente
guadagnano ingenti somme di denaro – sono di classe sociale elevata – ma
probabilmente non hanno molto potere.

8.2 DISUGUAGLIANZA ECONOMICA

La disuguaglianza è una condizione per cui alcune posizioni nella società


producono una grande quantità di soldi, prestigio e potere mentre altre ne portano
con sé poco o nulla.
Il denaro non è intrinsecamente prezioso e desiderabile, ma ha solo queste
caratteristiche quando è così stabilito in un‟economia monetaria. L‟uso del denaro
come ricompensa fa sembrare i soldi preziosi per le persone; che ci arrivano a
desiderarli per se stessi, tanto quanto per ciò che si può comprare usandoli. Ci
sono altri tipi di economie che esistevano prima dello sviluppo dell‟economia
monetaria e continueranno ad esistere (es. l‟economia del baratto in cui le persone
scambiano beni tra loro senza soldi che mediano lo scambio).
Nello scambio simbolico, le persone scambiano ogni sorta di cose, ma soprattutto,
il processo di scambio è valutato in se stesso e per le relazioni umane coinvolte e
non a causa dei guadagni economici – i soldi – che potrebbero derivarne.
Il denaro può assumere la forma di reddito o di ricchezza. Il reddito è la quantità di
denaro che una persona guadagna da un lavoro, un‟attività o i compensi da vari tipi
di beni patrimoniali e gli investimenti. Il reddito è generalmente misurato di anno in
anno.
La ricchezza, invece, è la quantità totale delle attività finanziarie di una persona e di
altri beni accumulati finora, meno il totale dei vari debiti o passività. I beni includono
il risparmio, gli investimenti, le case e le automobili, mentre esempi di debiti
includono i mutui per la casa, i presiti per l‟auto ecc.
La ricchezza può essere ereditata da altri, di modo che una persona può essere
ricca pur avendo un reddito modesto.

8.2.1 La disuguaglianza di reddito

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Dagli anni Settanta si è verificato un notevole aumento della disuguaglianza di


reddito in molti paesi, con poche persone che guadagnano molto di più e molti che
guadagnano poco di più.

Spiegare la disuguaglianza di reddito

Si sono avanzate parecchie ragioni generali per spiegare i recenti aumenti delle
disparità di reddito:
- La deindustrializzazione. Il declino dell‟industria americana ha portato alla perdita
di molti posti di lavoro industriali con un‟elevata remunerazione. Molti di coloro
che avevano raggiunto lo status di classe media e redditi relativamente alti
attraverso tali posti di lavoro si sono dovuti abbassare a svolgere lavori meno
pagati nei servizi, ad esempio, nei settori di fast-food e del turismo o sono
diventati disoccupati. La deindustrializzazione è collegata alla diminuzione del
potere dei sindacati.
- I progressi tecnologici. I nuovi posti di lavoro più remunerativi negli ultimi anni
sono stati creati nelle aree altamente tecnologiche e altamente qualificate, come
le tecnologie dell‟informazione. Molti americani non hanno ricevuto la formazione
necessaria per passare dal lavoro industriale a quello ad alta tecnologia. C‟è un
apporto insufficiente di persone adeguatamente addestrate a svolgere questi
lavoro altamente qualificati.
- Il clima politico. Una serie di decisioni politiche contribuisce a spiegare l‟aumento
della disuguaglianza di reddito.

Una serie di cambiamenti più recenti e più limitati ha pure contribuito all‟enorme e
crescente divario di reddito:
- Una serie di tagli fiscali effettuati nei primi anni dell‟amministrazione del
presidente George W. Bush ha favorito i ricchi e svantaggiato la maggior parte
degli altri.
- I benefici federali stanno facendo meno per affrontare la disuguaglianza. Per
esempio, i contributi della sicurezza sociale vanno al crescente numero di
americani anziani indipendentemente dal loro reddito e dalla loro situazione
economica.
- I redditi per i dirigenti e per le superstar dello sport e nell‟intrattenimento sono
saliti alle stelle.
- Le politiche fiscali si sono modificate per favorire le plusvalenze a lungo termine,
che coinvolgono i redditi derivanti da investimenti in capitale come rendita
immobiliare, azioni e obbligazioni che si tengono oltre un anno.

8.2.2 Disuguaglianza nella ricchezza

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Per quanto la disuguaglianza di reddito possa sembrare sleale, le più grandi


disparità nella società si riscontrano non nella disparità di reddito, ma piuttosto nelle
enormi differenze di ricchezza nella società.
La disuguaglianza nella ricchezza ha avuto la tendenza ad aumentare in anni
recenti negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali.
La ricchezza porta con sé una vasta gamma di vantaggi:
- Può essere investita in azioni, obbligazioni, immobili, e simili al fine di produrre
maggiore reddito e di generare una ricchezza ancora più grande.
- Può essere utilizzata per l‟acquisto di comodità materiali di tutti i tipi: grandi case,
rifugi per le vacanze, auto di lusso ecc.
- Può offrire un alto livello di sicurezza finanziaria, consentendo ai ricchi, se lo
desiderano, di andare in pensione in giovane età con i mezzi per vivere bene per
il resto della loro vita.
- Permette di acquistare una maggiore libertà e autonomia rispetto a quella degli
individui meno abbienti. Un esempio sarebbe la libertà di lasciare un impiego
insoddisfacente senza preoccuparsi di come saranno pagati i conti.
Prestigio, potere e ricchezza

Coloro che hanno grande ricchezza tendono a posizionarsi ad un livello elevato


nella classe sociale poiché la classe è, ad un grado considerevole, definita
economicamente e la ricchezza è un suo indicatore economico chiave. Che ha
grande ricchezza è generalmente in grado di comprare o altrimenti acquisire ciò
che dà loro uno status elevato e grande potere.
Il potere nei confronti dei dipendenti è un fatto della vita per individui ricchi che
possiedono aziende o gestiscono altre organizzazioni.
I ricchi possono acquistare più potere corrompendo funzionari politici o offrendo
generosi contributi per la campagna elettorale dei politici favoriti.
Gli stili di vita che grandi quantità di denaro possono acquistare sono una fonte di
interesse e di fascino per molte persone.

La perpetuazione della ricchezza

Uno dei grandi vantaggi dei ricchi è la loro capacità di mantenere la loro classe
sociale attraverso le generazioni.
Sono stati messi a punto meccanismi finanziari che permettono ai ricchi di
tramandare la loro ricchezza non solo alla prossima generazione, ma alle
generazioni a venire.
I ricchi sono in grado di perpetuare la loro ricchezza in gran parte perché sono stati
in grado di utilizzare il loro denaro e l‟influenza per opporsi a sistemi di tassazione
progettati per redistribuire almeno parte della ricchezza nella società. Come il
processo di una grande quantità di ricchezza anche la mancanza di ricchezza
tende ad auto-perpetuarsi.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Il mito di Horatio Alger ci dice che chiunque può andare avanti, o migliorare nel
sistema di stratificazione, attraverso il duro lavoro e la fatica.

8.2.3 Povertà

La povertà è preoccupante per molte ragioni, soprattutto per il suo effetto negativo
sulla vita dei poveri stessi. Coloro che sono colpiti dalla povertà, godono
probabilmente di cattive condizioni di salute e hanno una speranza di vita più
bassa. La povertà incide sull‟economia in vari modi. La vitalità della classe operaia
è ridotta perché la povertà incide negativamente almeno su alcuni dipendenti e
sulla loro capacità di lavorare: possono essere meno produttivi o assentarsi
maggiormente dal lavoro a causa di malattie.
La grande disparità tra ricchi e poveri è considerata da molti come un problema
morale.
I poveri sono spesso visti come persone che non fanno quello che dovrebbero, o
potrebbero, per uscire dalla povertà.

8.2.4 Analizzare la povertà

Per il sociologo, la povertà persiste per tre motivi fondamentali:


- La povertà è integrata nel sistema capitalista, e quasi tutte le società di oggi –
anche la Cina – hanno un‟economia capitalista. Le imprese capitalistiche
cercano di massimizzare i profitti, e lo fanno in modo da mantenere i salari più
bassi possibile e tramite l‟assunzione di meno lavoratori possibile. Quando gli
affari rallentano, è probabile che molte persone vengano licenziate, spingendo la
maggior parte di loro verso la povertà.
- La concorrenza tra le classi sociali incoraggia alcuni gruppi di élite a cercare di
migliorare la propria posizione economica, limitando la capacità di altri gruppi
persino di mantenere le proprie posizioni economiche.
- Le azioni di governo per ridurre la povertà, o attenuare i suoi effetti negativi sulle
persone e la società, sono generalmente limitate da gruppi di persone che
credono che i poveri debbano farcela da soli e non essere beneficiari dell‟aiuto
del governo.

Ci sono due tipi di povertà:


- La povertà assoluta è una misura di ciò che la gente ha bisogno per
sopravvivere. Essa rimane costante nel tempo, anche se è rivista per tener conto
dell‟inflazione.
- La povertà relativa non è definita da alcuno standard oggettivo ma piuttosto dal
fatto che alcune persone indipendentemente dal reddito, sono, o si sentano,
poveri rispetto agli altri a cui si relazionano.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

La povertà negli Stati Uniti

I governi, tra cui il governo degli Stati Uniti, tendono ad utilizzare una misura
assoluta. Una linea di povertà, o soglia, in termini di reddito è stabilita e
successivamente il reddito di una famiglia viene paragonato ad essa. Una famiglia
il cui reddito è inferiore alla soglia è considerata povera.

Femminilizzazione della povertà

Una questione centrale nello studio della povertà è il grado in cui le donne e i
bambini sono sovra-rappresentati tra i poveri.
I livelli di povertà femminile variano anche sulla base di razza ed etnia: sia le donne
nere che le latinoamericane hanno più del doppio delle probabilità di essere povere
rispetto alle donne bianche.
La «femminilizzazione della povertà» coniato come concetto nel 1978, significa che
coloro che vivono in povertà hanno sempre più probabilità di essere donne
piuttosto che uomini.
Una varietà di fattori demografici e cambiamenti aiutano a spiegare la
femminilizzazione della povertà:
- Le donne hanno maggiori probabilità di vivere da sole, perché, per esempio, si
sposano più tardi e hanno più probabilità di divorziare rispetto agli uomini.
- Le donne hanno redditi medi più bassi rispetto agli uomini – questo succede
anche quando svolgono lo stesso lavoro.
- Più bambini nascono da donne nubili, che tendono a guadagnare meno delle
donne sposate e che hanno maggiori probabilità di essere pienamente
responsabili per le persone a loro carico.
- Le donne hanno una aspettativa di vita più lunga agli uomini, aumentando la
probabilità che le donne anziane vivranno da sole.

8.3 MOBILITÀ SOCIALE

Chiunque in un sistema stratificato è interessato alla mobilità sociale, la capacità o


incapacità di cambiare la propria posizione nella gerarchia. La mobilità ascendente,
la capacità di spostarsi verso l‟alto è ovviamente di grande interesse, soprattutto
per coloro che sono poveri; la mobilità ascendente è la via per uscire dalla povertà.
La classe media può avere ancora più voglia di essere mobile rispetto ai poveri,
perché probabilmente hanno sperimentato almeno alcune delle possibilità
associate alla modalità ascendente. Anche quelli della classe superiore sono
interessati e preoccupati ascendente.
La gente di tutte le classi sociali è anche preoccupata per la mobilità discendente,
ovvero le persone temono di scendere a livelli più bassi nella loro classe sociale o
in classi inferiori.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

8.3.1 Tipi di mobilità sociale

La mobilità ascendente e discendente sono le componenti chiave del processo


generale di mobilità verticale, ma di interesse è anche la mobilità orizzontale, o
movimento all‟interno della propria classe sociale.
Ci sono altri due tipi di mobilità: une è la mobilità intergenerazionale, ovvero la
differenza tra la posizione di classe sociale dei genitori e le posizione raggiunte dai
loro figli; l‟altra è la mobilità occupazionale che comporta cambiamenti nel lavoro
delle persone sia tra che entro le generazioni.
La mobilità strutturale riguarda l‟effetto delle variazioni nella società più ampia sulla
posizione degli individui nel sistema di stratificazione, soprattutto nella struttura
occupazionale.

8.3.2 Mobilità strutturale negli Stati Uniti

Ci sono stati molti cambiamenti nella struttura occupazionale degli Stati Uniti nel
corso dell‟ultimo secolo.
Nel corso del tempo, il lavoro agricolo ha occupato una parte più piccola
dell‟economia, e ha offerto meno opportunità di lavoro per i figli di agricoltori. Fino
al 1930, troviamo che la più grande categoria occupazionale non era più
l‟agricoltura, ma il lavoro manuale, o i colletti blu.
Alcuni lavoratori contemporanei, che hanno iniziato come lavoratori in fabbrica e poi
si sono spostati in qualche tipo di lavoro dei colletti bianchi, hanno anche
sperimentato mobilità intergenerazionale.
Le donne hanno di gran lunga maggiori opportunità oggi di raggiungere posizioni di
alto livello come occupazioni professionali e manageriali rispetto al passato. La
mobilità intergenerazionale ascendente è divenuta quindi più probabile per le
donne in questi ultimi anni.
La buona notizia per i lavoratori americani è che la mobilità intergenerazionale può
essere influenzata dall‟accesso alle risorse di capitale umano.

8.3.3 Acquisizione e ascrizione

Una caratteristica del sistema di stratificazione sociale è che le posizioni sciali si


basino sull‟acquisizione, ovvero i risultati, i meriti, dell‟individuo. Per esempio, una
persona diventa un medico, raggiungendo così una posizione di alto livello nel
sistema di stratificazione, solo dopo molti anni di formazione, lavoro duro, ed
esperienza pratica.
Lo status di una persona di solito ha molto a che fare con l‟ascrizione, ovvero
essere nati con, o ereditare, alcune caratteristiche quali razza e genere, ricchezza
e status elevato (o al contrario, povertà e status basso). Pertanto, la posizione di
una persona nella gerarchia sociale può essere dovuta a nient‟altro che il caso di
essere nato uomo o donna, bianco o nero.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

8.3.4 Casta e schiavitù

Un sistema di stratificazione estremo associato all‟ascrizione è la casta, che di


solito è considerata uno dei sistemi di stratificazione più rigidi e chiusi. Il più
conosciuto sistema di caste si trova in India, ma si è verificato anche altrove, come
in Giappone, così come nell‟era dell‟apartheid in Sud Africa.
Il sistema delle caste è chiuso in vari sensi. La possibilità di mobilità individuale è
incredibilmente limitata – è quasi impossibile per una persona uscire dal gruppo di
casta in cui è nata. Esistono anche limitate possibilità di un cambiamento nello
status del gruppo di casta nel suo complesso.
I contatti con quelli di altre caste, specialmente quelli con una posizione superiore,
sono vietati o fortemente limitati, spesso da elaborati riti e costumi. Per esempio,
coloro che appartengono alle caste inferiori, come i Dalit, gli «intoccabili», che
rappresentano attualmente il 16 per cento della popolazione indiana.
Poiché l‟appartenenza ad una casta di rango inferiore è ereditaria e diverse risorse
economiche e sociali vengono distribuite in modo non uniforme tra le caste, la
disuguaglianza è spesso riprodotta in più generazioni. I matrimoni sono ancora con
molta probabilità organizzati all‟interno delle caste, e le singole caste continuano a
sopravvivere in quanto competono per risorse secolari.
Sebbene la casta sopravviva nell‟India contemporanea, il sistema delle caste è
stato modificato notevolmente da vari cambiamenti sociali.
Il boom economico che ha trasformato molto l‟India, l‟urbanizzazione, la crisi nel
settore agricolo, le politiche di azione affermativa e i cambiamenti politici hanno
spinto alcuni sociologi a sostenere che il sistema delle caste sta rapidamente
collassando.
Un altro sistema di stratificazione estrema associato all‟ascrizione è la schiavitù. La
schiavitù è un sistema in cui le persone sono definite come proprietà,
involontariamente collocati in servitù perpetua e senza avere gli stessi diritti del
resto della società. Gli schiavi, ovviamente, si trovano in fondo, o quasi, del sistema
di stratificazione, come nel caso degli Stati americani del sud prima della fine della
Guerra Civile.

8.4 TEORIE DELLA STRATIFICAZIONE SOCIALE

Le teorie strutturale/funzionale e del conflitto/critiche ci dicono molto le strutture


macro della stratificazione, mentre le teorie inter/azioniste entrano molto in dettaglio
riguardo a quello che succede all‟interno di quelle strutture a livello macro.

8.4.1 Teoria strutturale/funzionale

Lo struttural-funzionalismo offre la più importante e controversa teoria della


stratificazione, la quale sostiene che tutte le società sono, e sono state, stratificate,

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

e inoltre, che le società hanno bisogno di un sistema di stratificazione per esistere e


funzionare correttamente.
È necessario anzitutto per garantire che le persone siano motivate ad occupare le
posizioni meno piacevoli, più difficili e importanti nella società.
La stratificazione è necessaria per essere sicuri che le persone con le giuste abilità
e talenti trovino la loro strada nelle posizioni appropriate.
La teoria struttural-funzionale della stratificazione presuppone che le occupazioni di
livello superiore, come ad esempio i medici e gli avvocati, siano più importanti per
la società rispetto ad occupazioni di livello inferiore come operai e bidelli.
I medici sono tenuti a trattare con il sangue, gli organi umani e la morte, gli avvocati
devono difendere coloro che hanno commesso crimini efferati. Si sostiene che, al
fine di motivare abbastanza le persone ad occupare tali posizioni, vi debbano
essere associate ricompense più grandi, come il prestigio, sufficiente tempo libero
e soprattutto grandi quantità di denaro.

8.4.2 Teoria critica/del conflitto

Le teorie critiche/del conflitto tendono ad assumere, una visione ostile alle strutture
sociali stratificate perché implicano e promuovono la disuguaglianza.
I teorici critici si concentrano sul controllo che quelli nei livelli superiori del sistema
della stratificazione esercitano sulla cultura. Le élite sono incolpate di controllare
aspetti importanti della cultura come la televisione e i film, di cercare di esercitare
un maggiore controllo su internet e i principali social network, come Facebook e
Twitter, e di utilizzare i mezzi di comunicazione per inviare il tipo di messaggi che
promuovono ulteriormente il loro controllo.

Ricompense sociali e status

I teorici del conflitto ridicolizzano l‟idea che le posizioni di livello più alto nella
struttura sociale non verrebbero occupate se non fosse per le maggiori ricompense
che offrono.
I teorici del conflitto accettano l‟idea che posizioni superiori come l‟avvocato
possano essere più difficili rispetto a posizioni di livello inferiore come lo spazzino. I
teorici del conflitto criticano anche l‟idea che le posizioni ai livelli superiori del
sistema di stratificazione richiedano le grandi ricompense offerte loro. Molte
persone sarebbero motivate ad occupare incarichi di amministratore delegato di
una multinazionale o di manager di hedge fund senza tali straordinarie ricompense.
Minori ricompense economiche per chi si trova al vertice, e di più per chi è in fondo,
ridurrebbero il divario economico e contribuirebbero ad una società più equa. I
teorici del conflitto sostengono anche che offrire intenti somme di denaro per
motivare le persone non è l‟unico modo per fargli perseguire una formazione
avanzata o qualsiasi altra cosa sia necessaria per occupare posizioni di alto rango.

Genere, razza/etnia e classe

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Le teoriche femministe tendono a focalizzarsi sulla stratificazione di genere, le


posizioni ineguali delle donne e degli uomini nella società. Nel corso degli anni, la
posizione delle donne nel sistema di stratificazione degli Stati Uniti è migliorata con
l‟ingresso di più donne nella forza lavoro e maggiori protezioni legali contro la
discriminazione di genere sul posto di lavoro. Ci sono ora molte più donne in
posizioni di alto livello come medico e avvocato.
Le donne ai più alti livelli del mondo aziendale affrontano ancora ostacoli unici per il
loro genere.
Ancora un altro tipo di teoria critica del conflitto, le teorie critiche della razza e del
razzismo, sostengono che un simile sistema di stratificazione controllato dai bianchi
ha messo i bianchi nella parte superiore, e mantenuto le minoranze razziali in
posizioni subordinate.

Colonialismo, imperialismo, e postcolonialismo

A livello globale, molte delle teorie critiche/del conflitto hanno implicazioni per lo
studio della stratificazione. Le teorie del colonialismo riguardano i vari metodi
impiegati da un paese per ottenere il controllo, a volte attraverso la conquista
territoriale, di un altro paese o area geografica. Il colonialismo generalmente
coinvolge coloni nonché meccanismi formali di controllo su colonie di un paese. La
potenza coloniale crea spesso un apparato amministrativo per la gestione degli
affari interni di una colonia. Una volta che il paese più forte ha conquistato il potere,
cerca poi di esercitare un controllo politico, economico, culturale e territoriale su
quell‟area.
L‟imperialismo implica il controllo senza la creazione di colonie, i coloni associati, o
i metodi formali di controllo. L‟imperialismo è definito più dal controllo economico e
dallo sfruttamento, mentre il colonialismo è una questione di controllo politico.
Vladimir Lenin, il leader dell‟Unione Sovietica, è stato uno dei primi importanti
teorici dell‟imperialismo.
Oggi sono rimaste poche colonie, o nessuna, e come risultato ora siamo in grado di
pensare in termini di postcolonialismo.
La teoria del sistema mondo si concentra sul corrente sistema di stratificazione tra
gli stati-nazione e immagina un mondo diviso principalmente tra il centro e la
periferia. Gli Stati nazione attribuiti alla periferia dipendono, e sono strutturati dagli
stati-nazione al centro. Esistono anche un certo numero di stati in mezzo, la
semiperiferia.

8.4.3 Teoria inter/azionista

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Mentre sia i teorici struttural/funzionali e quelli critici/del conflitto vedono la


stratificazione come una struttura gerarchica, gli inter/azionisti la vedono molto più
come un processo o un insieme di processi.
Gli etnometodologi osservano che le persone possono stare all‟interno di una
struttura stratificata, ma ciò che conta è quello che fanno all‟interno di tale struttura.
Le persone possono e utilizzano il sistema di stratificazione per realizzare i loro
obiettivi.

8.5 CONSUMI E STRATIFICAZIONE SOCIALE

Diverse posizione nel sistema di stratificazione implicano differenze nei consumi.


Quelli nelle classi superiori sono in grado di permettersi di consumare prodotti
(come yacht, automobili Maserati e champagne Don Perignon) e i servizi (come
quelli forniti da cameriere, cuochi e autisti) che quelli nelle classi medie e
soprattutto inferiori non possono nemmeno contemplare.

8.5.1 Consumi stratificati

La moda è un buon esempio di forma stratificata di consumo, Georg Simmel


affermò che coloro che si trovano nei livelli superiori del sistema di stratificazione
cercano continuamente di distinguere i loro consumi rispetto a quelli sotto di loro.
La moda nonché le altre scelte dell‟élite, hanno la tendenza ad «avere un effetto a
cascata» lungo la scala di stratificazione sociale verso le classi medie, e infine,
quelle inferiori. Per distinguere se stessa dalle masse, l‟élite deve continuamente
passare a nuove e diverse mode. Questo fenomeno si applica, ovviamente, alle
mode nell‟abbigliamento, ma ci sono le mode anche in molti altri ambienti, come le
automobili, le case, le vacanze e anche le idee.
Le élite si orientarono di più verso il consumo vistoso, poiché desideravano che gli
altri vedessero cosa erano in grado di consumare, soprattutto quelle cose che
servano per differenziarli da coloro che sono nelle classi sociali più basse.

8.5.2 Classe sociale e gusto

Il gusto di una persona nel consumo aiuta anche a decidere la classe sociale a cui
tale persona appartiene. Ad esempio, se si legge il The New York Times (sia online
che in forma cartacea) è probabile che venga classificati come classe media o
superiore. Tuttavia, se si legge USA Today o non si leggono del tutto le notizie, si
verrebbe classificati dalla maggior parte delle persone come appartenenti alla parte
inferiore del sistema di stratificazione.
Il buon gusto in queste e altre aree dimostra e rafforza la posizione dei membri
dell‟élite della società.

La ricerca della distinzione

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Ciò che anima il lavoro di Bordieu è l‟idea della distinzione, il bisogno di distinguere
sé stessi dagli altri. Sia Simmel che Veblen si occupano del desiderio dell‟élite di
distinguere la propria posizione economica superiore attraverso le cose inutili che
questa consente loro di acquistare. Le élite cercano di distinguersi dagli altri per il
loro buon gusto. Secondo Bordieu, al fine del raggiungere la distinzione le élite
sono costrette a diventare sempre più raffinate, sofisticate ed esclusive nei loro
gusti.

Élite come onnivori culturali

L‟idea di onnivori culturali offre una visione molto diversa della relazione tra classe
sociale, consumo e gusto. Da questo punto di vista, le élite vengono viste come
dotate di gusti molti diversi che vanno da quelli che sono altamente raffinati a quelli
che sono non raffinati, anche grezzi. Inoltre, le lite non vengono viste come aventi
gusti esclusivi, ma piuttosto gusti di ampio respiro ed inclusivi. Le lite sono onnivori
che apprezzano ogni sorta di cose. Così, le lite possono partecipare sia all‟opera
che alle partite di kickboxing. Al contrario, quelli nelle classi inferiori hanno gusti più
limitati. Quelli delle classi inferiori hanno meno probabilità di essere onnivori.

8.6 GLOBALIZZAZIONE E STRATIFICAZIONE

Le nazioni al vertice sono quelle che tendono a stare meglio economicamente, ad


esercitare un grande potere in molte parti del mondo, e essere osservate con
ammirazione in tutto il mondo. Al contrario, le nazioni nella parte inferiore del
sistema di stratificazione globale sono probabilmente molto povere, hanno scarso
potere esterno (e forse anche interno) ai loro confini.

8.6.1 Il nord e il sud del mondo

La stratificazione a livello globale è spesso vista come un divario tra quegli Stati
nazione collocati nell‟emisfero nord – il Nord del mondo – e di quelli situati nelle
zone tropicali e nell‟emisfero Sud – il Sud del mondo. Per secoli il Nord ha
dominato, controllato, sfruttato e oppresso il Sud.
Il Nord del mondo include le nazioni più ricche e potenti, come gli Stati Uniti, la Cina
e la Germania. Il Sud del mondo ha un numero sproporzionato di nazioni a cui
manca la ricchezza, il potere e il prestigio globali, come il Laos, la Repubblica
Democratica del Congo e la Bolivia.

8.6.2 Il miliardo inferiore

Vi è certamente una grande disparità tra il Nord e il Sud. Si consideri ciò che è stato
chiamato il «miliardo inferiore» dei residenti globali. La stragrande maggioranza
delle persone nel miliardo inferiore si trova in Africa, ma anche paesi come Haiti,
Bolivia e Laos contribuiscono in modo significativo.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

Ovunque vivano, il miliardo inferiore ha redditi di solo circa un quinto rispetto a


coloro che si trovano in altri paesi in via di sviluppo.
Le nazioni che comprendono la maggior parte del miliardo inferiore si posizionano
vicino al fondo del sistema di stratificazione globale. Questi paesi sono
estremamente poveri, esercitano poco o nessun potere sulla scelta mondiale e
hanno poco prestigio.
8.6.3 Corsa al ribasso

Quelle nazioni che si posizionano in basso al sistema mondiale di stratificazione


spesso devono impegnarsi in una cosiddetta corsa economica al ribasso in modo
da avere una possibilità di avanzare eventualmente nella gerarchia globale. Il
metodo di base è offrire prezzi inferiori rispetto alla concorrenza, di solito altri paesi
di basso rango. Tali nazioni possono abbassare i prezzi riducendo i costi, offrendo
ai loro cittadini salari più bassi, condizioni di lavoro peggiori, più ore, pressione e
richieste sempre crescenti, e così via. Una nazione particolarmente disperata andrà
oltre gli altri nel degradare i salari e le condizioni di lavoro al fine di ridurre i costi e
attirare l‟interesse di multinazionali. I paesi che ottengono i lavori sono quelli che
«vincono» la corsa al ribasso.
Rivoli generalizza sulla base degli esempi presi dall‟industria tessile e sostiene che
le nazioni devono vincere la corsa al ribasso per avere successo alla fine. Quindi,
conclude, coloro che criticano la globalizzazione sono fuorviati nei loro sforzi per
porre fine a questa gara.
Vincere la corsa al ribasso non dà nessuna garanzia di risalire il sistema di
stratificazione globale.

8.6.4 Avanzamento industriale

L‟avanzamento industriale in genere avviene nel momento in cui le nazioni, le


imprese ed anche i lavoratori intraprendono progressivamente attività produttive più
complesse e di più valore. L‟avanzamento industriale spesso si verifica in quattro
fasi: assemblaggio, produzione di dispositivi originali, produzione con marca
originale e produzione con design originale.
Il movimento ascendente in questa gerarchia tende a verificarsi in quelle nazioni
sottoposte ad avanzamento industriale.
Il processo di avanzamento industriale all‟interno di una nazione è sempre
minacciato in qualche misura dalla gara al ribasso, anche se risalire abilmente la
gerarchia verso una forma di produzione più complessa e di alta qualità permette di
attutire il colpo.

8.6.5 Il divario digitale globale

Un‟economia più piatta, più equa a livello mondiale è forse possibile, e più essere
creata attraverso misure come l‟eliminazione delle tariffe doganali ed altre barriere
commerciali. Di particolare importanza è internet, che consente la partecipazione,

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)


lOMoARcPSD|11449898

almeno teoricamente, da parte di chiunque, in qualsiasi luogo, all‟economia digitale


globale.
I principali ostacoli all‟uguaglianza globale nell‟accesso e nell‟uso di internet sono la
mancanza di infrastrutture all‟interno dei paesi meno sviluppati e i redditi bassi in
quelle aree che rendono le tecnologie digitali complesse, e quindi l‟accesso a
internet, proibitivamente costosi. La lingua rappresenta un‟altra fonte di
disuguaglianza su internet. La maggior parte delle pagine web sono in inglese, e
molte poche sono in tedesco, giapponese, francese, spagnolo o svedese.
Chiaramente, coloro che non parlano una di queste lingue – la stragrande
maggioranza dei quali vivono nel Sud del mondo – hanno un enorme svantaggio su
internet, e possono anche trovare internet completamente inaccessibile a causa
della barriera linguistica.
Tuttavia, ci sono segni che il divario digitale si sta riducendo in modo significativo. Il
divario digitale sta cominciando ad essere colmato dalla crescente accessibilità di
congegni elettronici relativamente semplici e poco costosi, l‟iPhone, altri
smartphone, iPad e tablet che sono essenzialmente mini-computer.

Scaricato da Anna Fratti (frattianna4@gmail.com)

Potrebbero piacerti anche