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Roma monarchica Roma repubblicana Roma imperiale

Quando? Da: VIII secolo a.C. Da: fine VI secolo a.C. Da: I secolo a.C.
A: fine VI secolo a.C. A: I secolo a.C. A: IV secolo a.C.
Caratteristiche dell’arte Questo periodo va dalla In questo periodo esistono In questo periodo si ha un
fondazione di Roma, prodotti artistici molto grande sviluppo dal punto di
prosegue con la rozzi, che derivano vista economico, culturale,
successione dei 7 re di essenzialmente politico e militare. Con gli
Roma e termina con la dall’imitazione di opere imperatori viene promossa
cacciata dell’ultimo re etrusche o greche. un’imponente diffusione di
Etrusco. In particolare possiamo tutte le arti: pittura, scultura
Si noti che in questo notare che si tratta di: e architettura vengono
periodo non esiste un’arte Sculture che realizzati in maniera
romana vera e propria, rappresentano divinità; grandiosa.
ma più che altro si tratta di Architettura relativa alla Tra le costruzioni più
una fusione tra la costruzione di opere maestose ricordiamo i
tradizione etrusca e quella pubbliche, come strade, numerosi archi di trionfo,
ellenistica. ponti, acquedotti, teatri e anfiteatri, templi.
fognature, edifici pubblici,
ma anche case.

ARTE ROMANA
L’arte romana si divide in 3 periodi: 
 arte romana arcaica; VIII- I secolo a.c 
 arte romana imperiale: I secolo a.C - II secolo d.C 
 arte romana tardo imperiale: III-IV secolo d.C 
L’arte architettonica dell’antica roma è connotata da caratteristiche come: 
 L’imponenza 
 La perfetta funzionalità 
 La solidità delle strutture portanti 
 L’economicità
 La qualità del costruito 
 La raffinatezza dei rivestimenti 
ANTICA ROMA 
L’impero romane nasce da un piccolo nucleo, fino a diventare poi un impero molto vasto, comprendente anche la
Britannia dove troviamo un enorme muro (linea fortificata) che divide la Britannia dalla Scozia (che non sono mai
riusciti a conquistare). La città romana si connota da una maglia ortogonale comporta da due strade principali che
formano strade di 90°, esse prendono il nome di cardo e decumano, è una città fortificata in cui sono presenti
elementi distintivi come: 
 Foro: la piazza dove vengono inseriti edifici collettivi come la Basilica (edificio civile) 
 Capitolium: luogo di culti, dove sorge il tempio dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva) 
 Terme: indicavano la cura del proprio corpo, legato all’igiene e al benessere 
 Cinta muraria: definiva un luogo sacro e aveva funzione difensiva e stabiliva la divisione tra la città e la
campagna e tra i vivi e i morti 
Porta di Augusto: situata a Rimini, è un arco monumentale del I secolo a.C. E’ costituito da fornici, da un arco
aperto, da semicolonne scanalate ispirate all’ordine corinzio, con un timpano triangolare e le cornici.  
Porta Maggiore: situata a Roma, costituita da due fornici, elementi che alludono a colonne che sono addossati
alla parete, timpani, tombi che ricordano forni. La porta era dedicata ad un importante fornaio. 
Le opere murarie erano costituite da pietre sovrapposte senza la presenza di una materia legante: 
Opus: opera murale 
Opus quadratum: opera quadrata  
Opus incertum 
Opus reticulatum 
Opus latericium: formato da mattoni di terra cotta 
Opus caementicium: cassaforma di legno, nel quale venivano inseriti ciottoli e malta che una volta asciugati
diventavano cemento.
STRADE: permettono gli spostamenti e i controllo politico e militare del territorio. La struttura era convessa
appositamente per permettere all’acqua di defluire ai lati, il fondo stradale veniva consolidato ed era formato da
strati di ciottoli, ghiaia e malta. Nel IV secolo poi le strade diventano vie consolari perché vengono dedicate agli
imperatori del tempo. 
  Via Appia: collega la parte occidentale dell’Italia (Roma-Brindisi) 
 Via Aurelia: collega la parte settentrionale e anche la Francia, passando per i territori etruschi 
 Via Flaminia: collega Roma con l’est Italia (Rimini) e la via Emilia 
PONTI:
Ponte Milvio: situato a Roma (190 a.C), è un insieme di archi a tutto sesto, e ciò permette la costruzione della
rete fognaria e degli acquedotti. 
LUOGHI DI CULTO: 
Santuario della Fortuna Primigenia: dedicato al culto oracolare, al quale all’interno vi era un pozzo dove veniva
calato un bambino che pescava una tavoletta che veniva letta dall’oracolo.   
I romani comprendo che la porta può essere un monumento che celebra la vittoria, quindi passano dalla porta ad
un solo fornice ad un arco affiancato a due sculture. 
ARCHI TRIONFALI: il trionfo è una cerimonia in onore di un generale, in seguito l’imperatore, consistente in un
corteo in cui sfilano: il generale, i soldati con il bottino e i prigionieri più importanti. L’arco di Trionfo in origine era
una struttura lignea smontabile, sotto la quale sfilava il corteo trionfale; in seguito divenne un monumento
permanente per commemorare l’imperatore anche dopo la morte (defunto eroizzato). 
 Arco di Tito: situato a Roma all’interno della via sacra, costruito in epoca flaminia (81.90 d.C); è un arco
trionfale e monumentale, costruito per commemorare la conquista di Gerusalemme e la sconfitta degli
ebrei. L’arco presenta un alto basamento, delle semicolonne, un attico con scritta dedicatoria (il senato
dedica l’arco a Tito in memoria della vittoria), i rilievi dell’intradosso raccontano la vittoria di Tito, che sfila
sul carro imperiale per dimostrare la conquista di Gerusalemme, e dall’altra parte dell’intradosso vi è
raffigurata la sfilata degli uomini con i bottini e con la menorah (candelabro ebraico a 7 bracci). L’opera è
cementizia e rivestita di marmo.  
 Arco Traiano: situato a Benevento (114 d.C), presenta una strutturazione simile a quella dell’arco di Tito,
con la differenza dei rilievi che aumentano. E’ stato costruito per celebrare l’apertura della via Traiana
(frazione della via Appia). 
 Arco di Settimio Severo: situato a Roma all’interno dei fori romani. E’ un arco trionfale più sontuoso, il
faro centrale è affiancato da due fornici più piccoli, ha molti apparati scultorei, la scritta dedicatoria occupa
tutta la parte superiore dell’attico, ha uno sviluppo orizzontale. L’attico fungeva da podio per il grande
monumento in bronzo (che è stato rifuso, motivo per il quale non è più pervenuto) che rappresentava un
grande carro, sul quale vi era l’imperatore, trainato da una sestiga (6 cavalli) e ai lati di essa vi erano 2
statue equestri. Settimio era nativo della LIbia ed è proprio lì che troviamo l’arco quadrifronte di Settimio
Severo: l’arco presenta quattro lati ornati e proprio per la presenza di quattro porte, l’arco prende il nome
di arco tetrapilo. 
 Arco di Costantino: situato a Roma (312-315 d.C), celebra i 10 anni di impero di Costantino. La struttura
simile agli altri archi presenta però colonne scostate e sculture a tuttotondo (360°), tumuli e fregi. La
particolarità di questo arco è che è stato costruito con elementi scultorei di altri edifici. La demolizione di
edifici per riutilizzare i materiali si diffuse proprio tra il III e il IV secolo d.C, in questo caso il reimpiego è
dovuto all’intento di presentare Costantino come il restauratore dell’opera dei suoi grandi predecessori, al
punto che nei rilievi il suo ritratto venne sostituito al loro.  
COLONNA COCLIDE:  funzione celebrativa, onoraria e funeraria, inventata dai romani  
 Colonna Traiana: situata nel Foro di Traiano, la colonna onoraria venne inaugurata nel 113 d.C. Alta 40
metri con basamento cubico e capitello, è formata da: 18  grandi tamburi sovrapposti in pregiato marmo,
all’interno vi è una scala a chiocciola che porta fino al piccolo terrazzo posto sopra al capitello dorico, alla
sommità della colonna era posta la statua di Traiano, andata persa nel medioevo e nel 1587 venne
sostituita con quella di San Pietro. La colonna poggia su un basamento a forma di dado (basamento
cubico) su uno zoccolo coronato da una cornice con agli angoli quattro aquile che reggono dei festoni. E’
ornato su tre lati da rilievi di armi e insegne dediche, sul quarto lato (quello principale) è posto un pannello
retto da due Vittorie e recante un’iscrizione dedicatoria. All’interno del basamento, accessibile tramite una
porta posta sotto l’iscrizione era custodita l’urna d’oro contenente le ceneri di Traiano (funzione celebrativa
e funeraria). Lungo il fusto della colonna si svolge una spirale con 23 giri un fregio a rilievo che illustra le
fasi più importanti delle guerre condotte da Traiano contro i Daci (101-102 e 105-106 d.C). Il fregio, nel
quale sono state contate circa 2500 figure (Traiano è presente in una sessantina di scene, è stato
realizzato come un rotolo che si svolge attorno al fusto della colonna. Il filo conduttore rappresenta la
Pietas, nonché la magnanimità dell’imperatore (rispetto per i vinti) e la Virtus ossia la virtù. 
 Colonna di Marco Aurelio: situata a Roma a piazza Colonna, dove sorge il palazzo Chigi ( fatto costruire
dalla famiglia Chigi nel 600 e che venne comprato nel 1916 dallo Stato). E’ una colonna di marmo, che
celebra le vittorie di Marco Aurelio sulle popolazione germaniche. Il rilievo accentuato si avvale dell’utilizzo
del trapano, con il quale si possono accentuare i dettagli espressivi. All'apice della colonna è posto San
Paolo. Il filo conduttore rappresenta la tragicità, ha inserimenti della percezione del miracolo e le figure
sono rappresentate in scala diversa. 
Ara pacis: l’arco celebra la pace e il ritorno dell’imperatore Augusto dalla Spagna e della Gallia (propaganda
politica) con l’obiettivo di infondere fiducia nell’impero. Il recinto marmoreo, originariamente colorato, è
quadrangolare e a cielo aperto, è collocato su un podio dal quale si accede da una gradinata, al centro vi è posto
un altare. Composta da due parti divise da registri ornati: la parte sottostante ha colori accesi, girali intrecciati con
rami d’edera e foglie di alloro, presenza di cigni con ali spiegate disposte in modo simmetrico; quella superiore
rappresenta un corteo (ispirato al Partenone) della famiglia imperiale. La lastra racconta l’avvento di Roma,
rappresentata dalla dea del Vento, del Mare e della Terra. si allude ai benefici ottenuti dalla politica di Augusto, al
ritorno della pace e dell’agricoltura. Il museo che ospita l’ara pacis ha dei lucernari che permettono alla scultura di
essere illuminata naturalmente, isolata termicamente e acusticamente.
Pantheon: situato a Roma, è un tempio dedicato a tutti gli dei; la costruzione è stata voluta da Adriano, ma ciò
che si vede è la ricostruzione di Agrippa. Il pronao è ottastilo e profondo perchè presenta varie file di colonne
monolitiche (realizzate con un unico blocco di pietra), i capitelli sono di stile corinzio. Al pronao corrispondono 3
registri: 
1. primo registro: alternanza di muro pieno, nicchie ed edicole (luogo in cui vengono posti gli dei)
2. secondo registro: presenza di tamburi e finestrature 
3. terzo registro: la cupola ampia, costituita da un foro centrale che tiene unita la cupola. I lacunari, nonché i
riquadri che progressivamente diventano sempre più piccoli per poter alleggerire la cupola. Il rinfianco è la
murature che funge da appoggio per la cupola. Il tamburo che è un registro su cui poggia la cupola. Il
materiale di costruzione della cupola è la calce struzzo e all’apice troviamo la pietra pomice. 
L’oculo è l’unica sfera di luce del Pantheon, infatti il pavimento è stato costruito in modo che, durante i giorni di
pioggia, l’acqua possa fluire. Il tempio era pagano e come abbiamo già detto era dedicato a tutti gli dei romani; nei
secoli successivi viene trasformato in una chiesa (609 d.C) nel VII secolo d.C e viene dedicata alla Vergine
(ragione per cui oggi ci è pervenuto intatto). Nel 600 vengono aggiunti 2 campanili, che nei secoli restanti sono
stati tolti per riportare il Pantheon alle origini pagane. 
Colosseo o Anfiteatro Flavio: la costruzione risale al 70-80 d.C, mentre il completamento va dall’81 al 96 d.C.
L'anfiteatro (invenzione romana) nasce come un’architettura dedita allo spettacolo; la sua logica è quella di
stabilire gli spettatori ai lati e al centro prende vita lo spettacolo o il gioco. Fu l’imperatore Vespasiano a dare il via
a questa struttura, per ottenere il consenso della plebe. Le attività che si svolgevano erano: combattimenti tra
gladiatori, venationes (cacce di bestie feroci) e naumachie (battaglie navali), questa rimane la funzione
dell’anfiteatro fino al VI secolo; poi nel IX secolo diventa la fortezza della famiglia Frangipane. Il nome “Colosseo”
deriva dal fatto che davanti alla struttura vi era posta un’enorme statua bronzea dedicata a Nerone con il dio
Sole.   
Elementi dimensionali: la struttura ha un asse maggiore che misura 187,5 m, quella minore misura 156,5 m;
l’altezza originaria era di 52 m e quella attuale di 48 m. Il colosseo poteva contenere oltre 5000 spettatori seduti,
7000 se si contano quelli in piedi. 
Materiale: travertino, tufo, marmo e mattoni.
Costruzione: l’anfiteatro presenta una facciata curvilinea con 4 registri, pilastri, archi e semicolonne (ispirate agli
ordini dorico, ionico e corinzio), frontone e corridoi per accedervi. In epoca romana, all’apice vi era posto anche
un velario per riparare le persone dal sole. Nei sotterranei (inseriti da Domiziano) c’erano armi, macchine, sistema
idraulico.  
POMPEI: la città viene scoperta nel 79 d.C, grazie all'esplosione del Vesuvio. Oggi il sito archeologico più visitato
al mondo. Gli scavi archeologici iniziarono nel 1748 finanziati dal Carlo II di Spagna. Dagli inizi degli scavi fino ad
oggi continuano ad esserci delle scoperte e dei ritrovamenti archeologici. La città è costituita da: 
 Comitium: luogo dove si incontra l’assemblea popolare.
 Capitolium: luogo di culto dedicato a Giove 
 Tempio di Apollo 
 Basilica 
 Foro: al quale si affacciano edifici pubblici, civili e religiosi 
 Case: molto intime, l’ingresso della casa era sulla strada ma il giardino era interno, gli ambienti non sono
grandi; ma vi sono distinzioni tra gli spazi femminili e quelli maschili 
 Triclinium: sala da pranzo in cui sono presenti i triclini (divani) dove si mangia semi seduti.
 Tablinum: spazio riservato alla storia degli antenati e delle famiglie 
 Peristilio: ambiente esterno per raccogliere l’acqua piovana, abbelliti da statue (giardino), la
pavimentazione poteva essere lapidee ed essere ornata da pitture.               
La pittura romana e i quattro stili pompeiani: 
 Primo stile: incrostazione marmorea; si cerca di imitare l’effetto del marmo attraverso la pittura, si utilizza
lo stucco colorato (stucco formato da un impasto di gesso, calce o cemento) 
 Secondo stile: architettura in prospettiva; finte architetture che creano aspetti prospettici, composizioni con
figure a grandezza naturale. Questo stile è presente nella Villa dei Misteri. 
 Terzo stile: parete reale decorata; la parete torna ad essere bidimensionale e presenta ornamenti pittorici
(pitture da giardino) 
 Quarto stile: sconfinamento spaziale; architetture prospettiche, questo stile rimanda al secondo stile ma è
più articolato con anche la presenza di elementi fantastici 
Battaglia di Alessandro: situato al museo archeologico nazinale di Napoli. E’ un mosaico riportato alla luce nel
1831. Opus vermiculatum: tessere di piccolissime dimensioni in pietre calcaree locali: presenza di pochi colori,
prevalente l’ocra, il nero e il bianco. E’ stato staccato dalla casa del Fauno nel 1843 ed è stato collocato all’interno
di quello che oggi è il museo archeologico di Napoli. Presenta ampie lacune integrate con tonalità monocrome.

LA BATTAGLIA DI ALESSANDRO MAGNO - mosaico


Il grandioso mosaico raffigura la battaglia combattuta e vinta dal re macedone Alessandro
Magno contro il re persiano Dario ed assume un andamento orizzontale, come se volesse
suggerire al lettore una lettura da sinistra verso destra.
Più precisamente il mosaico rappresenta il momento conclusivo della battaglia di Alessandro
Magno contro
Dario, in cui da una parte (più a sinistra) vi è il vincitore e dall’altro il vinto che sta fuggendo.
Il momento rappresentato appare piuttosto confuso e si notano i cavalli lanciati verso la corsa,
ma con i musi ancora rivolti verso la direzione opposta.
Le lance sono collocate in maniera confusa ed in direzioni diverse, proprio per indicare il
momento in cui
l’esercito decide di cambiare rotta.
Il cavallo centrale denota un’ottima resa prospettica e la parte posteriore fa percepire il volume.
Per quanto riguarda i volti dei due combattenti si nota che:
- Il volto di Alessandro è caratterizzato da un colpo di luce sul viso e dai capelli scomposti;
- Il volto di Dario è raffigurato in maniera da suscitare un’intensa emozione ed esprimere
dunque il terrore provato: ha infatti lo sguardo allarmato verso il nemico.
Il mosaico esprime dinamismo ma anche angoscia e drammaticità. La tragicità viene
evidenziata dal fatto che non c’è natura rappresentata: il campo di battaglia è pura terra e
polvere e si nota solo un albero spoglio all’orizzonte.

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