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“I vaccini però riducono velocizzano la decrescita della carica virale e, potenzialmente, riducendo le
possibilità di contagio di quella persona (Vi ello A et al, 2021; Singanayagam et al, 2021). Di
conseguenza, riducono il numero di riproduzioni del virus diminuendo così la possibilità di nuove
mutazioni (Levine-Tiefenbrun et al, 2021). I vaccini quindi, a con fa , riducono la possibilità di
insorgenza di nuove varian . A validazione di ciò sono disponibili studi che mostrano la riduzione
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della frequenza di mutazione come conseguenza di restrizioni che limitano il contagio (Arevalo,
Sifuentes et al, 2021).”
“È possibile che una variante non susci una buona risposta immunitaria nell’ospite, in questo caso
si dice comunemente che il virus ha superato la protezione del vaccino ed è diventato “resistente al
vaccino”. Più propriamente, si parla di elusione immunitaria del virus. Una variante di questo po
avrebbe un vantaggio sulle altre varian , sopra u o in un ambiente in cui tu sono vaccina . I
vaccini in tal senso fungono da pressioni sele ve agen su una variante che è nata casualmente.
La presenza di persone non completamente vaccinate o l’uso ine cace di tra amen come plasma
convalescente o an corpi monoclonali possono ampli care questo fenomeno, creando bacini di
persone con una immunità parziale che facilita la selezione di varian immuno-elusive già presen
(Krause et al, 2021).”
“È importante notare che un virus immuno-elusivo è generalmente anche resistente agli an corpi
prodo naturalmente da una persona guarita (Wang et al, 2021). È quello che succede
con nuamente con altri virus come quello dell’in uenza: periodicamente compaiono nuove
varian che eludono le difese immunitarie perché sono abbastanza diverse da sfuggire agli
an corpi. Pare sia il caso della nuova variante Mu, che mostra resistenza non solo ai vaccini ma
anche agli an corpi delle persone guarite (Uriu et al, 2021).
Inoltre, se volessimo assumere come vero che i vaccini siano la causa delle varian , dal momento
che anche le risposte immunitarie degli immunizza “naturalmente” cos tuiscono una pressione
sele va in favore dei tra immuno-elusivi, con o senza vaccino le varian di questo po
nirebbero per emergere ugualmente. Essendo inoltre il contagio più rapido della vaccinazione,
sarebbe da imputare all’immunità naturale, piu osto che alle vaccinazioni, un ipote co maggior
ruolo causale nell’emergenza delle varian .”
“In previsione di nuove varian , una buona no zia viene da studi evolu vi sulle proteine di Sars-
CoV-2. Le proteine come Spike, sulle quali vengono “disegna ” sia gli an corpi da contagio naturale
sia quelli prodo dal vaccino, non possono venir modi ca eccessivamente. Se infa le Spike
mutassero troppo rischierebbero di ridurre la propria capacità di legarsi alle nostre cellule,
perdendo infe vità. A riprova, s amo scoprendo che le varian tendono ad accumulare
indipendentemente mutazioni ricorren (Rochman et al, 2021a), cioè sempre le stesse pur in aree
geogra che diverse, in quanto le altre ridurrebbero l’infe vità del virus no a renderlo meno
contagioso (Rochman et al, 2021b). La variante Mu mostra segni di aumentata resistenza, ma è
anche meno contagiosa della Delta e non si sta di ondendo velocemente. La Delta, che è molto
contagiosa ma anche ben riconosciuta dai vaccini, è ancora la variante di gran lunga più di usa
(da h ps://www.gisaid.org).
In conclusione, i vaccini non sono la causa dell’insorgenza delle varian e anzi, data la loro capacità
di ridurre il bacino di potenziali infe e dunque di replicazione e mutazione virale, esercitano
un'e cace funzione di prevenzione dell’insorgenza di varian immuno-elusive, sopra u o quando
usa in combinazione con misure di contenimento e distanziamento sociale (Rella et al, 2021).”
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Rispost
I virus mutano costantemente e senza dubbio SARS-CoV-2 non fa
eccezione. Sebbene alcune mutazioni aiutino la replicazione del
virus, alcune possono impedire il processo di riproduzione e altre
mutazioni sono neutre. Le mutazioni in grado di rendere il virus
più o meno virulento o trasmissibile possono essere utilizzate per
tracciare la diffusione del virus nel mondo. Data questa
considerazione, solo alcune mutazioni danno qualche vantaggio al
virus. Alcune mutazioni hanno anche il potenziale per diminuire
l'efficacia dei vaccini alterando la capacità degli anticorpi e
delle cellule T di rilevare i patogeni. In assenza di pressione
selettiva, i virus possono rimanere stabili nel loro ospite.
Tuttavia, quando un evento esercita una pressione selettiva sulle
popolazioni virali, queste possono evolversi rapidamente.
Pertanto, finché il virus può diffondersi facilmente all'interno
di una specie, non è necessario che cambi. La trasmissione diffusa
di una certa mutazione può essere dovuta ai cosiddetti "effetti
fondatori", in cui i lignaggi che compaiono precocemente nei
centri di trasmissione (ad esempio Wuhan o Nord Italia) hanno una
mutazione che viene trasmessa quando si diffondono in altre aree.
Alcuni autori hanno discusso sul fatto che i farmaci antivirali
che inibiscono la replicazione del virus possono selezionare la
fuga mutazionale che rende la terapia inefficace. Sebbene
attualmente l'efficacia di diversi farmaci antivirali, come
remdesivir, lopinavir e ritonavir, da soli o in combinazione,
vengono testati per SARS-CoV-2 in diversi studi clinici in tutto
il mondo, questi farmaci potrebbero diventare inefficaci
attraverso la “fuga” mutazionale. Dato ciò evitando l'uso di
farmaci antivirali e puntando sulla modulazione del sistema
immunitario dell'ospite, si potrebbero sfruttare i potenziali
vantaggi di imporre meno selezione sulle popolazioni virali. È
stato riportato che diverse persone infette da SARS-CoV-2 hanno
una pressione meno selettiva sulle popolazioni virali.
1Alcune di queste varian hanno mostrato una maggiore trasmissibilit e quindi de nite da OMS "varian
di preoccupazione” (VOC). Tali VOC includono alfa (B.1.1.7), beta (B.1.351), delta (B.1.617.2) e gamma (P.1)
che hanno avuto origine rispe vamente nel Regno Unito, in Sud Africa, in India e in Brasile. I Centers for
Disease Control and Preven on (CDC) hanno recentemente declassato la variante epsilon (B.1.427/429),
originaria degli Sta Uni , da VOC a !variante di interesse” (VOI). Le varian VOC hanno sviluppato
mutazioni nelle sequenze della proteina Spike che quindi gli an corpi neutralizzan non riescono a
riconoscere, riducendo potenzialmente l'immunit nei confron di queste varian dei sogge vaccina . Ad
esempio, il vaccino AstraZeneca e cace contro la variante alfa ma mostra una dras ca riduzione
dell'e cacia contro la variante beta che, tra l"altro, ha mostrato una rido a susce bilit agli an corpi
neutralizzan in studi clinici che coinvolgono tale vaccino (P. Supasa et al., Cell; 2021). Il modo in cui le
nuove varian possono sfuggire agli an corpi neutralizzan ha sollevato preoccupazioni sulla capacit dei
vaccini di proteggere dalle infezioni a uali e future).
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differenze nella capacit delle cellule T di pazienti
convalescenti o vaccinati, nel riconoscere i peptidi di questi
virus. Questa osservazione consente di sostenere l’improbabilità
che i cambiamenti degli aminoacidi nelle varianti possano influire
sulla capacit delle cellule T di riconoscere il patogeno ed
eliminare l'infezione (A. Tarke et al., bioRxiv; 2021; A. Tarke et
al., Cell Reports Medicine; 2021; WT Harvey et al., Nature; 2021;
D. Geers et al., Science; 2021; C.A.M. La Porta et al., Frontiers;
2021). D’altra parte, è nota l’incertezza circa la capacità dei
vaccini di prevenire l'infezione da SarsCoV-2 nelle sue VOC ed è
altrettanto noto che i livelli anticorpali diminuiscono
fisiologicamente e rapidamente dopo l'infezione o la vaccinazione,
specialmente a livello della mucosa respiratoria; tuttavia, le
cellule T e B della memoria sono in grado di agire in un tempo
relativamente rapido garantendo sia la produzione di anticorpi ex-
novo sia l’attività delle cellule T virus-specifiche: gli
anticorpi limitano l'infezione mentre le cellule T eliminano le
cellule infettate dal virus. Ciò potrà tradursi clinicamente in
una infezione lieve o asintomatica che probabilmente non verrà
trasmessa ad altri.
Non esiste che una persona sana (ovvero senza mutazioni di sorta e
con uno stato di salute normale) e immune si ammali gravemente.
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- Sette principali regioni epitopiche del picco di SARS-CoV-2 sono costantemente prese di mira dall'Abs
umano
- L’assegnazione del gruppo Ab è correlata all'ampiezza del legame di CoV e alla potenza di neutralizzazione
- Le varianti SARS-CoV-2 tendono a sfuggire agli Abs dai gruppi con i neutralizzatori più potenti
- La ridondanza del legame Ab all'interno del gruppo conferisce robustezza contro le varianti emergenti
(Cell, 2021)
* a questo proposito sottolineo ed evidenzio una Review del 2020 pubblicata su Nature, in
cui si pone l’accento sulla straordinaria capacità del sistema umorale nel disporre a
seguito di una primaria infezione virale un cluster di cellule B della memoria e plasma-
cellule di lunga durata che producono anticorpi contro “varianti” dal ceppo wild-type
iniziale.
Il bilanciamento tra alta affinità ed adattabilità è una prerogativa essenziale nei primordi
dell’infezione per determinare il futuro di anticorpi adattativi verso le varianti.
Le plasmacellule a vita lunga nel midollo osseo secernono anticorpi altamente selezionati e altamente specifici
(raffigurati in rosso) che formano una prima "parete" (in basso) contro la reinfezione da agenti patogeni
omologhi. Gli agenti patogeni varianti possono trovare buchi in questo muro; tuttavia, essendo sfuggiti agli
anticorpi delle plasmacellule a vita lunga, i patogeni varianti incontrano una seconda parete (in alto) formata
da cellule B di memoria che erano meno altamente selezionate e quindi mantengono una gamma più ampia di
affinità e specificità antigeniche. Le cellule B di memoria sono attivate dall'agente patogeno variante per
differenziarsi in plasmacellule a vita lunga o per rientrare nei centri geminali (GC) per ricostituire il pool di
cellule B di memoria. (Nature, 2020).
In particolare l’articolo pubblicato su Cell prende in considerazione le analisi dei sieri di individui vaccinati con
una o due dosi di vaccini mRNA (Pfizer e Moderna) contro 10 varianti circolanti di SARS-CoV-2 mostrano che
P.1 e B.1.351 in particolare mostrano una neutralizzazione limitata dall'immunità umorale indotta dal vaccino.
Si è scoperto che questa fuga è in gran parte mediata da mutazioni nel dominio di legame del recettore
della spike di SARS-CoV-2.