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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO (D.M.

270/04)
Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Il mercato del carbone

© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
La domanda globale di carbone

‰ Il carbone è la seconda fonte fossile più importante al mondo, dopo il petrolio, rappresenta
circa il 26% della domanda globale di energia primaria. Il consumo di carbone è cresciuto a
partire dal 2000, tra il 2000 ed il 2006 il tasso di crescita è stato in media del 4,9%, molto al
di sopra del tasso di crescita della domanda di energia.

‰ Secondo studi dell’associazione internazionale dell’energia di Parigi (IEA) l’incremento della


domanda di carbone sino al 2030 sarà superiore all’incremento di qualsiasi altra fonte di
energia

Fonte: IEA
La domanda globale di energia secondo
il reference scenario del World Energy
Outlook, WEO 2009

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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‰ L’unica incertezza legata all’incremento della crescita di carbone nel futuro dipende
dall’efficacia della politica ambientale, sebbene ci siano comunque delle prospettive legate al
clean coal technologies.

‰ I cinque principali consumatori al mondo sono Cina, Stati Uniti, India, Giappone, Russia.

‰ Nei paesi OCSE c’è stata una diminuzione della percentuale di utilizzo del carbone dovuta in
particolare a ritardi nella costruzione di impianti di produzione alimentati a carbone in Europa
e negli Stati Uniti e conversione di alimentazione da carbone a gas naturale di impianti di
generazione elettrica (fuel switching) per motivi di carattere ambientali .

‰ Tale riduzione è stata quindi più che compensata dall’incremento della domanda di carbone
dei paesi non-OCSE

‰ La maggior parte del carbone consumato oggi viene utilizzato per produzione di energia
elettrica, circa i due terzi del consumo mondiale è applicato alla generazione di energia
elettrica, il secondo settore di applicazione è l’industria.

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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‰ Il carbone è generalmente suddiviso in:

9 coking coal, utilizzato nella produzione dell’acciaio per il suo contenuto di minerali

9 steam coal, utilizzato per la produzione di energia, per produrre calore

‰ All’interno di queste due categorie possono esserci diverse altre qualità, sebbene in
occasione di particolari prezzi, sempre rispettando dei valori di qualità lo steam coal può
essere utilizzato al posto del coking coal e viceversa

‰ Le maggiori riserve si trovano negli Stati Uniti, in Russia e in Cina. Le riserve di steam coal
sono abbondanti in tutto il mondo, ma i costi di estrazione e di trasporto sono molto variabili.
Le riserve di coking coal sono più limitate. Il minerale di migliore qualità si trova negli Stati
Uniti, in Australia, in Canada e in Cina.

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Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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‰ Riassumiamo le principali caratteristiche di questa fonte di energia:

9 è abbondante (il rapporto riserve/produzione è pari a circa 200 anni);


9 è geograficamente ben distribuito, non concentrato come il petrolio in poche aree
produttrici lontane dalle aree di consumo;
9 la maggior parte del carbone viene consumata entro 50 Km dal luogo in cui è stato
estratto;
9 ci sono molti paesi esportatori, che assicurano differenziazione quantitativa e
qualitativa dell’offerta;
9storicamente i prezzi sono sempre rimasti abbastanza bassi e hanno mostrato
scarsa volatilità.

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Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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Evoluzione del mercato del carbone

‰ Il mercato internazionale del carbone sebbene si sia sviluppato negli ultimi trent’anni
rimane ancora piccolo se paragonato con il mercato del petrolio, in termini di volumi scambiati
è circa il 13%, questo perché così come per il gas naturale è difficile e costosa la sua
movimentazione.

‰ Il mercato unico nasce con lo sviluppo del commercio via mare, dovuto all’aumento della
domanda di coking coal durante gli anni Sessanta, e con l’impennata dei prezzi del petrolio
negli anni Settanta. Prima di quella data il commercio di carbone era basato soprattutto sugli
usi interni e avveniva principalmente tra paesi vicini.

‰ Più della metà del commercio mondiale si realizzava tra l’Europa Occidentale e i paesi
dell’ex Unione Sovietica. La Germania era il maggior esportatore per i paesi occidentali,
mentre la Polonia e la Russia erano i maggiori esportatori per paesi dell’est. Si registrava
anche un notevole flusso di scambi tra gli Stati Uniti e il Canada. L’unico flusso commerciale
significativo via mare era dagli Stati Uniti verso l’Europa e verso il Giappone.

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Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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‰ Durante gli anni Sessanta si verificò un forte incremento nella domanda di coking coal da
parte dei paesi industrializzati, privi di una sufficiente offerta a bassi costi, che si trasformò in
un notevole incremento dei commerci via mare. Durante gli anni Settanta paesi di nuova
industrializzazione come la Corea del Sud, il Brasile, Taiwan divennero i maggiori importatori di
coking coal.

‰ Dopo il 1978, gli Stati Uniti sperimentarono un periodo molto favorevole per i propri
commerci, andando a soddisfare una domanda crescente in Europa, Asia e Sud America. La
riduzione dell’offerta da parte della Polonia all’Europa Occidentale creò poi grandi opportunità
per le esportazioni statunitensi alla fine degli anni Ottanta. Inoltre, il calo nella produzione del
Regno Unito conseguente allo sciopero dei minatori del 1984-85 fu rimpiazzato in parte da
importazioni dagli Stati Uniti e dall’Australia in parte dalla sostituzione del carbone con petrolio.
Dalla metà degli anni Ottanta, il carbone statunitense risentì notevolmente della pressione
competitiva derivante dallo steam coal sudafricano e del coking coal australiano.

‰ Il ruolo degli esportatori chiave sul mercato internazionale fu stabilito nella prima metà degli
anni Ottanta. La maggior spinta alla crescita delle esportazioni di carbone arrivò inizialmente
dagli Stati Uniti e dalla Polonia, ma in quegli anni il Sud Africa e l’Australia videro aumentare
considerevolmente le loro quote di mercato.

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Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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‰ Altri paesi, come l’Australia e il Sud Africa, avrebbero potuto svolgere il ruolo di esportatori
marginali. L’Australia, però, operava vicino alla capacità massima e non avrebbe potuto
rifornire l’Europa quando la domanda asiatica era molto alta o i tassi di nolo elevati. Il Sud
Africa operava vicino alla capacità totale delle ferrovie e dei porti e non poteva
incrementare la produzione e il trasporto con la stessa rapidità con cui potevano farlo gli
Stati Uniti. La Cina, la Russia e la Polonia esportavano solo una quantità minima della loro
produzione ma nessuna di esse si trovava in condizione di poter giocare il ruolo di
produttore marginale.

‰ Il carbone proveniente dai maggiori paesi esportatori trovava mercato sia in Europa che in
Asia. La destinazione dipendeva principalmente dai tassi di nolo. I costi di trasporto
tendevano infatti a dividere il mercato mondiale in due sottomercati principali, l’Atlantico
(Europa) e il Pacifico (Asia). Il mercato della zona del Pacifico era fornito soprattutto
dall’Australia, dall’Indonesia e dalla Cina per la vicinanza geografica. Il mercato Atlantico
era fornito soprattutto dal Sud Africa, dalla Polonia dagli Stati Uniti, dalla Colombia e dal
Venezuela.

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Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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‰ Il collegamento tra i due mercati era dato dalla capacità degli Stati Uniti di rendere
disponibile un surplus per le esportazioni in Europa quando i prezzi erano sufficientemente
alti. I prezzi nelle due regioni comunque hanno sempre avuto la tendenza a muoversi in
una stretta relazione tra loro (a conferma dell’esistenza di un mercato unico).

‰ Un ruolo chiave in questo contesto è giocato dal Sud Africa, che per la sua posizione
geografica, è il luogo naturale d’incontro tra i due mercati. In tal senso è fondamentale il
suo ruolo per trasferire segnali di prezzo tra questi due segmenti.

‰ Il ruolo degli Stati Uniti come produttore marginale fa sì che il prezzo del carbone
americano sia la determinante chiave per il prezzo a livello mondiale. La principale
determinante del prezzo interno statunitense è il costo di produzione. La produttività del
lavoro nelle miniere a cielo aperto è cresciuta in maniera consistente dalla fine degli anni
Quaranta fino al 1967, il tasso di crescita diminuì ma continuò a essere positivo fino al
1974, poi iniziò a diminuire fino al 1978, anno in cui si verificò lo sciopero dei minatori.
Anche nelle miniere sotterranee, la produttività crebbe in maniera consistente dalla fine
degli anni Quaranta ma declinò dalla metà del 1969 fino a toccare un valore minimo nel
1978. La produttività in entrambi i tipi di miniera iniziò a recuperare dopo il 1978 e da
allora ha continuato a crescere.

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Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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‰ I costi di trasporto del carbone, e in particolare i tassi di nolo per il trasporto via mare,
sono un elemento fondamentale nel determinare il prezzo e il mercato finale di vendita. I
tassi di nolo per il trasporto oceanico crebbero costantemente dal 1978, raggiungendo il
picco nel 1981, cominciarono poi a scendere fino al 1983. Rimasero abbastanza stabili
fino al 1987 per poi riprendere un secondo ciclo di aumenti. Il secondo picco, raggiunto
nel 1989, fu minore di quello raggiunto nel 1981 ma anche la discesa successiva fu
inferiore. I tassi di nolo crebbero ancora nel 1995, ma dal 1996 hanno ripreso a scendere.

‰ Secondo le previsioni dell’IEA, il volume di scambi internazionali di carbone continuerà a


crescere stabilmente fino al 2030. Le maggiori componenti di tale crescita saranno
l’industrializzazione dei paesi asiatici e il declino delle miniere europee, che forniranno
mercati allargati per gli esportatori.

‰ La quota dello steam coal a livello mondiale continuerà ad aumentare, stimolata dalla
forte domanda da parte del settore elettrico in Asia e dai bisogni crescenti dell’Europa di
importare tale minerale. Nel 2030 il commercio di steam coal rappresenterà il 76% del
totale (contro il 69% attuale).

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Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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‰ Attualmente l’area del Pacifico pesa il 60% sul totale degli scambi mondiali di steam coal.
Le previsioni fino al 2030 indicano che questi mercati verranno serviti soprattutto
dall’Australia, dall’Indonesia e dalla Cina.

‰ Il Sud Africa, gli Stati Uniti, la Colombia e il Venezuela saranno i principali fornitori per il
mercato Atlantico. Il Sud Africa continuerà ad essere il punto naturale d’incontro tra i due
mercati e quindi fornitore per entrambi.

‰ La quota di coking coal scambiata a livello mondiale rimarrà limitata. L’Australia è da lungo
tempo il maggior esportatore su tale mercato, nel 2002 rappresentava il 51% delle
esportazioni mondiali. Anche il Canada e gli Stati Uniti sono importanti esportatori.
Recentemente, anche la Cina è entrata sul mercato mondiale come grande fornitore di
coking coal. La esportazioni di coking coal saranno trainate dalla domanda proveniente dal
settore dell’acciaio in Asia.

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Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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‰ Nel 2007 il prezzo del carbone di importazione era di circa 3£ per Mbtu rispetto agli 8,80£
del petrolio ad alto contenuto di zolfo.

‰ Mentre il petrolio ed il gas naturale influenzano il prezzo del carbone.

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Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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Le caratteristiche del mercato del carbone

‰ Il funzionamento del mercato del carbone è analogo al funzionamento del mercato di altre
commodities, il ruolo del mercato è quello di garantire l’incontro tra la domanda e l’offerta. I
fattori che differenziano il mercato del carbone da altri mercati sono:

1.le valutazioni di lungo periodo sono molto importanti a causa degli elevati investimenti nella
fase di upstream (estrazione), midstream (trasporto) e downstream (impianti di produzione di
energia); sono quindi importanti i contratti con i grandi consumatori che investono in capacità
di produzione;

2.differenze nella qualità possono essere estremamente importanti per i consumatori, sia
nell’ambito della produzione dell’energia che dell’acciaio; non esistono classificazioni scientifiche
standard, quindi la fiducia nell’uniformità della qualità di alcuni fornitori può portare a relazioni
di lungo periodo;

3.non esiste un prezzo di riferimento, il prezzo definito dai contratti annuali spesso ha questa
funzione, ma talvolta è influenzato dalla continua attività del mercato per forniture spot. Il
mercati spot sono piuttosto limitati perché la variabilità della domanda è limitata, sebbene
influenzi i prezzi dei contratti nei mercati Europei ed Atlantici;

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Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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4. mercati regionali, secondo le previsioni il principale incremento riguarda la zona Asia-


Pacifico, ci sono segnali di crescita indipendente dei mercati dell’Europa e dell’Asia che
potrebbe diventare significativa; la crescita della domanda in Asia potrebbe far si che
questo mercato sia al centro della competizione dell’offerta

5. non c’è una borsa centrale del carbone e ed il mercato dei derivati è nato solo di recente;
per le ragioni introdotte essenzialmente il commercio viene fatto sulla base di contratti di
lungo periodo

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Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

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Il mercato dei derivati del carbone

‰ I primi derivati sul carbone ad essere scambiati sono stati gli swaps,

‰ Solo recentemente si è sviluppato il mercato dei future in seguito alla crisi del 2008; la
crisi globale del credito ha infatti modificato le strategie dei risk management, non più
semplicemente copertura dal rischio prezzo, ma dal rischio controparte.

‰ E’ nata quindi la richiesta non più di semplici swap scambiati su piattaforma over the
counter, ma di coal futures

‰ Il mercato europeo, uno dei più importanti trading hub del carbone, ha velocemente
iniziato il trading di coal futures, la prima borsa a scambiare coal futures è stata la
European Energy Exchange, seguita dalla borsa londinese ICE

‰ In figura si riporta il grafico dei volumi di coal futures scambiati nel 2008 e nei primi mesi
del 2009.

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Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

‰ I futures rispetto ai contratti swap garantiscono una serie di vantaggi, è più agevole
gestire il book di posizioni, il mercato dei future garantisce trasparenza e anonimato dei
partecipanti vantaggio della segretezza delle loro strategie. Quando il mercato è liquido è
possibile entrare ed uscire in base alle singole necessità, e soprattutto, alla luce della crisi
finanziaria, viene eliminato il rischio di controparte.

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36
Titolo: Il mercato del carbone
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

‰ Sebbene il mercato asiatico sia il principale mercato del carbone, dove operano i principali
produttori e consumatori, il mercato asiatico dei derivati del carbone stenta a partire,
essenzialmente il mercato è regolato sulla base di contratti di lungo periodo, rinegoziati
annualmente.

‰ La liberalizzazione e la deregolamentazione del marcato dell’energia elettrica può fungere


da catalizzatore, attualmente il mercato dei derivati del carbone più importante rimane
l’europa ed in particolare la borsa di Londra, dove molti partecipanti sono asiatici.

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Lezione n°: 36/S1
Titolo: APPROFONDIMENTO
Attività n°: 1

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Approfondimento

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36/S1
Titolo: APPROFONDIMENTO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Gli investimenti

‰ Il prezzo del carbone si mantiene in linea con gli andamenti dei prezzi di petrolio e gas
naturale, sebbene rimanga il combustibile più economico. Benché i costi di produzione siano
aumentati i margini di vendita sono talmente elevati da continuare ad attrarre nuovi
investimenti.

‰ Le previsioni relative al livello globale degli investimenti nell’industria del carbone,


comprendenti il finanziamento per l’estrazione, il trasporto e le relative infrastrutture, sono
dell’ordine dei 400 miliardi di dollari nel periodo 2003-2030.

‰ Tali investimenti saranno necessari per rimpiazzare la capacità produttiva che andrà ad
esaurirsi entro tale periodo, per soddisfare una domanda crescente e per rendere possibile un
commercio mondiale in continuo aumento. Se includiamo anche gli investimenti relativi alla
costruzione di impianti elettrici a carbone, la cifra complessiva aumenta a 1.700 miliardi di
dollari.

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Lezione n°: 36/S1
Titolo: APPROFONDIMENTO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

‰ La richiesta di investimenti sarà sempre più concentrata nelle economie in via di sviluppo
dell’Asia. La Cina da sola rappresenterà oltre il 35% del totale, di poco superiore al totale dei
paesi OECD. Circa l’8% degli investimenti nei paesi non-OECD sarà necessario per la
costruzione di infrastrutture per l’esportazione nei paesi OECD. Gli investimenti in estrazione
rappresenteranno circa il 90% del totale.

‰ Le nuove tecnologie oggi disponibili e in via di sperimentazione potrebbero però alterare


notevolmente le previsioni di investimento, facendo crescere in maniera molto più forte la
domanda, soprattutto nei paesi industrializzati. Nell’area del Pacifico, il Giappone è l’unico
grande consumatore di carbone. Il suo impegno futuro sarà, però, quello di ridurre le emissioni
di anidride carbonica, nel rispetto del Protocollo di Kyoto. Gli altri paesi di questa regione
rivolgono ancora maggiore attenzione alla crescita economica che alle preoccupazioni
ambientali. Per questa ragione l’utilizzo del carbone non risentirà dell’influenza dei cambiamenti
nella tecnologia.

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36/S1
Titolo: APPROFONDIMENTO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Fonte IEA, Investimenti mondiali nel settore dell’estrazione del carbone 2001-2030
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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36/S1
Titolo: APPROFONDIMENTO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Fonte IEA, Investimenti mondiali suddivisi tra i diversi Paesi, 2001-2030

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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO (D.M. 270/04)
Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36/S2
Titolo: APPROFONDIMENTI
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Approfondimenti

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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO (D.M. 270/04)
Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36/S2
Titolo: APPROFONDIMENTI
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Tipologia e classificazioni

‰ Il carbone è un minerale originato dal processo di carbonificazione (distillazione in assenza


d’aria) di materiale vegetale, soprattutto legno, che si è accumulato in ambiente anaerobico e
che è stato sepolto da una coltre sedimentaria. Nell’analisi dei diversi tipi di carbone vengono
determinati l’umidità, le materie volatili, il tenore delle ceneri, il carbonio fisso e lo zolfo. Alcuni
di questi parametri danno origine a diverse classificazioni.

‰ Secondo la classificazione geologica, il carbone può essere suddiviso in:

9 torba: carbone relativamente recente formatosi in seguito alla decomposizione lenta


divegetali, generalmente palustri, in presenza di acqua e di organismi anaerobici;

9 lignite: carbone proveniente da piante arboree. Presenta tracce visibili delle materie
prime vegetali ed è di formazione relativamente recente. A contatto con l’aria tende
facilmente a polverizzarsi e a liberare materie volatili. E’ di difficile immagazzinaggio e
trasporto, perchépresenta forti rischi di combustione;

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36/S2
Titolo: APPROFONDIMENTI
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

• litantrace sub-bituminoso: carbone fossile, di aspetto nero e legnoso, che si polverizza


abbastanza lentamente a contatto con l’aria. La sua combustione sviluppa una grande quantità
di fumo. Viene impiegato principalmente per la produzione di vapore nelle centrali elettriche;

• litantrace bituminoso: è il carbone per antonomasia, quello più comunemente utilizzato nel
commercio internazionale per la produzione di energia elettrica. Produce fumo nella
combustione, si decompone facilmente se esposto all’aria;

• antracite: carbone di rango più elevato, caratterizzato da una percentuale di materie volatili
inferiore al 10% e da un’elevata percentuale di carbonio. L’antracite ha un aspetto lucido
metallico e brucia lentamente senza fumo.

Due semplici classificazioni sono date dalla maturità diagenetica e dalla percentuale di sostanze
volatili contenute nel minerale. La prima classificazione prende in considerazione la percentuale
di acqua ancora presente, definendo tre classi. In ordine crescente di pregio sono:
• torba: più del 60% di acqua;
• lignite: 20-60% di acqua;
• carbone vero e proprio: meno del 20%.

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36/S2
Titolo: APPROFONDIMENTI
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Secondo la percentuale di sostanze volatili, si distingue tra:

• carbone a fiamma lunga: elevata percentuale;


• carbone a fiamma corta: più del 16%;
• carbone sub antracitico: 16-8%;
• antracite: meno dell’8%.

L’assenza di acqua (umidità) è una caratteristica positiva, mentre la minore o maggiore


quantità di sostanze volatili determina solo diversi usi del carbone. L’antracite non è usata
nella produzione di energia elettrica per il suo alto costo e la sua difficile reperibilità. Infatti i
giacimenti antracitici sono relativamente pochi e la loro formazione è legata ad eccezionali
eventi tettonici, che ne hanno deformato il deposito e reso costoso lo sfruttamento.
Antracite e lignite sono escluse dall’uso metallurgico, non essendo fisicamente idonee.

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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO (D.M. 270/04)
Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36/S3
Titolo: TEST DI VALUTAZIONE
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Test di valutazione

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 36/S3
Titolo: TEST DI VALUTAZIONE
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
‰ Descrivere le principali caratteristiche del mercato del carbone e confrontarle con le
caratteristiche dei mercati del gas e de petrolio.

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