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3) Si fissa un incontro con l’as e gli operatori e viene effettuata una valutazione di
equipe e si elabora un progetto con:
• OBIETTIVI
• TEMPO
• VERIFICHE
ASPETTI AMMINISTRATIVI
La competenza amministrativa degli interventi di educativa domiciliare è in capo
all’ente responsabile degli interventi sociali, cioè i COMUNI DI RESIDENZA DEL MINORE o
il corrispondente ente gestore che se ne assume l’onere economico.
Può esser prevista una compartecipazione ai costi del servizio.
SERVIZIO PER IL DIRITTO DI VISITA E DI RELAZIONE (spazio neutro)
I servizi per il diritto di visita e di relazioni sono luoghi/spazi
dove garantire la continuità di rapporti dei figli con i genitori o con altri
adulti di riferimento, in applicazione a un provvedimento dell’autorità giudiziaria.
• Figli di genitori separati e affidati a uno dei due che, a causa di un’estrema
conflittualità, possono incontrare il genitore non affidatario solo in luogo neutro
• Minori in affido
• Minori allontanati dalla famiglia con provvedimenti del tribunale per i minorenni
Alcuni tribunali per i minorenni prescrivono l’utilizzo degli spazi neutri per:
• Minori dichiarati in stato di adottabilità ma che non sono ancora collocati in affido
preadottivo
Sede
La sede degli incontri deve disporre di locali attrezzati con arredi e giochi, dove sia
possibile facilitare la relazione tra genitori e figli.
• FUNZIONE DI PROTEZIONE:
l’operatore deve essere empatico e non giudicante e deve
saper osservare come si svolge l’incontro e intervenire a sostegno del minore.
La protezione da assicurare al minore consiste nelle separazioni conflittuali in cui
l’incontro protetto si basa sul presupposto che la relazione vada protetta dal conflitto e
nelle situazioni di incuria, maltrattamento, trascuratezza o abuso. Il servizio deve
garantire la possibilità di un incontro sicuro.
L’operatore deve prevenire e contenere i comportamenti dannosi
e interrompere l’incontro e/o riferire al servizio e all’autorità quanto accaduto.
• FUNZIONI DI SOSTEGNO:
nell’ambito delle separazioni gravemente conflittuali.
Il servizio può contribuire a dare avvio a un cambiamento
delle dinamiche tra gli adulti, sollecitando e favorendo il riemergere
delle potenzialità di accadimento e cura.
Nel caso di situazioni familiari in cui ci sono provvedimenti gravemente limitativi della
responsabilità genitoriale, la funzione dell’operatore diviene quella di sostenere
l’emergere delle eventuali potenzialità
Attivazione dell’intervento
L’operatore di spazio neutro fissa dei colloqui, con tutti gli interessati,
di riflessione e verifica sull’andamento dei momenti di visita/incontro.
INTERVENTI SEMIRESIDENZIALI:
INSERIMENTO DIURNO IN COMUNITA’ DI ACCOGLIENZA
La comunità leggera (centro diurno per minori) è una struttura
simile a una casa con adattamenti degli spazi dove sono accolti,
dopo la scuola, bambini o ragazzi che hanno necessità di attenzione di
figure educative che sappiano sollecitare le loro potenzialità
cognitive e relazionali.
Centro aperto
• COMUNITA’ DI ACCOGLIENZA:
si caratterizza per un’organizzazione di vita di tipo familiare e
per la presenza di un’èquipe educativa di operatori sociali
che condividono con i minori i tempi e gli spazi.
Ospita minori tra i 16 e 18 anni
• COMUNITA’ MAMMA-BAMBINO:
accolgono gestanti e madri con i figli che necessitano di
essere sostenute nelle funzioni di accadimento.
3) ATTIVAZIONE DELL’INTERVENTO:
il servizio sociale richiede l’accoglienza al responsabile tramite
una scheda di segnalazione.
4) AVVIO DELL’INSERIMENTO:
è opportuno prevedere uno o più incontro tra as, equipe e
genitori presso la struttura.
6) ACCOGLIENZA EDUCATIVA:
nella fase centrale il compito consiste nell’accudimento e
nell’accompagnamento del minore.
7) DIMISSIONI:
la permanenza è prevista per periodi medio-lunghi che non
dovrebbero superare i 2 anni se il minore ha meno di 14 anni.
• Motivazioni dell’affidamento