Incontro dioli
aggiornamento tecnico
Sommario:
IL PERICOLO DI ESPLOSIONE
Condizioni di pericolo d’esplosione pag. 2
Influenza del peso specifico e della ventilazione pag. 3
Grandezze fisiche caratteristiche pag. 3
Criteri generali di sicurezza pag. 5
I combustibili pericolosi più ricorrenti pag. 6
IL PERICOLO DI INNESCO DELL’ESPLOSIONE
Le parti dell’impianto elettrico pericolose pag. 7
Apparecchi scintillanti e non scintillanti pag. 7
La classe di temperatura delle costruzioni pag. 8
La temperatura dei cavi pag. 9
I MODI DI PROTEZIONE
Le tre modalità fondamentali pag. 10
I modi di protezione classici pag. 11
I nuovi modi di protezione ammessi dalla Direttiva ATEX pag. 12
Modo di protezione Ex n pag. 12
Modo di protezione a tenuta II 3D IP5x pag. 13
CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI E DELLE ZONE
Le tre modalità fondamentali - Scopi della classificazione pag. 14
I tre tipi di atmosfere esplosive (vecchie classi dei luoghi) pag. 15
Sorgenti di emissione (centri di pericolo) pag. 17
La classificazione delle aperture pag. 18
La classificazione della ventilazione pag. 19
La classificazione delle zone nei luoghi con presenza di gas pag. 21
La classificazione delle zone nei luoghi con presenza di polvere pag. 22
LE COSTRUZIONI CONFORMI ALLA DIRETTIVA ATEX
Caratteristiche di designazione pag. 24
Sottogruppi di classificazione dei gas pag. 25
Idoneità alla installazione nelle diverse zone pag. 26
La normativa di riferimento pag. 27
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
Procedura per la classificazione dei luoghi con presenza di gas,
vapori o nebbie infiammabili pag. 29
Procedura per la classificazione di luoghi con presenza di polveri pag. 30
Procedura di valutazione del grado di ventilazione per luoghi con
presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili pag. 31
Sintesi delle procedure di classificazione delle zone (CEI 31-36) pag. 32
Sintesi dellla valutazione del grado di efficacia della ventilazione pag. 33
Sintesi della procedura di valutazione della portata di emissione pag. 34
Dati di comlemento per il calcolo della portata di emissione pag. 38
Sintesi della procedura di valutazione della estensione delle zone
attorno alle sorgenti di emissione di gas in singola fase gassosa pag. 39
Zone nelle quali si possono impiegare le costruzioni Ex n pag. 42
Autorimesse e autofficine non conformi al D.M. 1/2/1986 pag. 43
Centrali termiche pag. 44
Distributori di carburante pag. 46
1
IL PERICOLO D’ESPLOSIONE
IL PERICOLO D’ESPLOSIONE
2
INFLUENZA DEL PESO SPECIFICO E DELLA VENTILAZIONE
Tab. I Effetto del peso specifico dei gas o dei vapori sull’accumulo
3
IL PERICOLO D’ESPLOSIONE
4
Energia minima di accensione: è l’energia che l’elemento caldo deve tra-
smettere alla miscela esplosiva circostante affinché si origini la reazione
chimica che poi si propaga e provoca l’esplosione; se tale energia è insuf-
ficiente l’innesco non avviene.
Tale energia è dell’ordine delle decine di mJ per i gas e delle centinaia di
mJ per le polveri e perciò si può fin d’ora anticipare che solo specialissimi
componenti elettrici appositamente costruiti non sono in grado di innesca-
re l’esplosione.
5
IL PERICOLO D’ESPLOSIONE
6
IL PERICOLO D’INNESCO DELL’ESPLOSIONE
7
IL PERICOLO D’INNESCO DELL’ESPLOSIONE
Vi sono componenti elettrici non attivi che di per sé non possono generare
punti caldi (tubi, scatole, canali); tuttavia se hanno funzione protettiva sono
classificati come apparecchi non scintillanti in quanto per poterli impiegare
negli ambienti pericolosi si devono adottare provvedimenti che garantisca-
no la funzione protettiva delle parti contenute.
8
LA TEMPERATURA DEI CAVI
9
I MODI DI PROTEZIONE
I MODI DI PROTEZIONE
LE TRE MODALITÀ FONDAMENTALI
10
I MODI DI PROTEZIONE CLASSICI
11
I MODI DI PROTEZIONE
I modi classici visti al titolo precedente sono molto validi ma il loro costo è
ingiustificato nelle zone dove il rischio di esplosione è limitato. Questo con-
cetto era recepito anche dalla vecchia normativa abrogata che ammetteva
impianti realizzati con materiale stagno nei luoghi e nelle zone meno perico-
lose (il noto impianto AD-FT idoneo sia per presenza di gas che di polvere).
La direttiva ATEX, in vigore dal luglio 2003, e la nuova normativa armoniz-
zata a livello europeo CEI EN 60079 (per i gas) e CEI EN 50281 (per le pol-
veri) non ammettono più l’uso di materiale stagno in luoghi con rischio di
esplosione in quanto non vi è nesso logico tra i gradi IP, che riguardano la
tenuta ai corpi solidi e all’acqua e la protezione contro l’esplosione.
I nuovi modi sostitutivi sono l’Ex n per i gas e II 3D IP5x per le polveri.
MODO DI PROTEZIONE Ex n
12
adeguate guarnizioni e passacavi in modo che lo scambio tra aria esterna
ed aria interna dovuto alle escursioni termiche sia trascurabile; una siffatta
protezione (cioè affidata alle caratteristiche di tenuta della custodia) con-
sente l’installazione all’interno di apparecchi di tipo ordinario.
In alternativa, oppure ad integrazione della respirazione limitata, si posso-
no applicare anche i seguenti provvedimenti:
- interruzione in celle chiuse in grado di sopportare un’esplosione inter-
na; la verifica si effettua con gas di prova (situazione simile a quella del
modo Ex d anche se meno gravosa);
- componenti non innescanti ottenuti con provvedimenti di vario tipo;
- contatti ermeticamente sigillati in modo che non sia consentita la pene-
trazione della miscela esplosiva;
- contatti sigillati o incapsulati non ermeticamente: questo metodo è vali-
do solo per celle con volumi interni liberi non superiori a 100 cm3;
- costruzioni con circuiti ad energia limitata, basate sul principio della
sicurezza intrinseca; questo sistema non è applicabile agli ordinari
componenti di potenza alimentati alla tensione di rete.
13
CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI E DELLE ZONE
14
I TRE TIPI DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (VECCHIE CLASSI DEI LUOGHI)
15
CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI E DELLE ZONE
Questi luoghi , noti perché rispondenti alla vecchia normativa , non saran-
no ulteriormente approfonditi nel prosieguo della trattazione. Per l’idoneità
del materiale Palazzoli agli impianti in zona C0ZR vedere il catalogo instal-
lazione.
- Zona 20
Luogo ove è presente continuamente per lunghi perio-
di la polvere infiammabile. Le costruzioni idonee a que-
sta zona devono presentare un livello di protezione ele-
vato con grado di protezione non inferiore a IP6x.
- Zona 21
Luogo ove è possibile la presenza, durante il funziona-
mento ordinario, di polvere infiammabile ma per perio-
di limitati. Le costruzioni idonee a questa zona devono
presentare un livello di protezione elevato con grado di
protezione non inferiore a IP6x.
16
- Zona 22
Luogo dove non è possibile la presenza, durante il
funzionamento ordinario, di polvere infiammabile ma
che potrebbe essere presente in seguito a malfunzio-
namento o per brevi periodi. Le costruzioni idonee a
questa zona devono presentare un livello di protezione
idoneo con grado di protezione non inferiore a IP5x.
Primo grado
E’ una sorgente che emette nell’ambiente quantità significative di sostanze
pericolose periodicamente od occasionalmente ma
durante il funzionamento “ordinario”. Costituisce un
esempio tipico una valvola di scarico, una bocca di cari-
camento che funziona per qualche minuto al giorno
oppure, una tramoggia di carico di granaglie che funzio-
na qualche volta al giorno.
Secondo grado
E’ una sorgente che non emette ordinariamente nell’ambiente quantità
significative di sostanze pericolose ma potrebbe emet-
terle in caso di guasto; per esempio una flangia la cui
guarnizione di tenuta è soggetta ad usura, un rubinet-
to di arresto del gas, un deposito di farine in sacchi che
possono rompersi durante la movimentazione.
17
CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI E DELLE ZONE
APERTURE
DI TIPO B
tipo B
chiusura
Aperture con serramenti che hanno una buona tenuta su
battuta automatic
tutto il perimetro, per esempio con copribattuta o interstizio
fra telaio e battente non superiore a 1 mm, a condizione
che vengano aperte poco frequentemente e non possano
rimanere aperte per dimenticanza perché munite di dispo-
sitivo di autorichiusura. APERTURE
DI TIPO C
tipo C guarnizione
chiusura
automatica
Apertura con caratteristiche analoghe a quelle di tipo B,
ma doppie oppure aperture con serramento semplice,
avente le caratteristiche di quello di tipo B ma provvisto
anche di guarnizione di tenuta su tutto il perimetro.
APERTURE
DI TIPO D
tipo D
come tipo C ma Aperture come quelle di tipo C apribili solo con mezzi spe-
apribili solo con
mezzi speciali per ciali o in casi di emergenza; questo tipo di apertura può
emergenza
essere ottenuto anche dalla combinazione di una di tipo C
adiacente alla zona dalla quale proviene il pericolo in serie
ad una seconda apertura di tipo B.
18
Una apertura di tipo A non comporta nessuna riduzione di livello della zona,
cioè è come se lo spazio fosse completamente aperto fra la sorgente di
emissione ed il locale attiguo.
Una apertura di tipo B comporta ordinariamente il degrado di un gradino
nel senso che se la zona limitrofa era 0, oltre l’apertura diventa 1, se era 1
diventa 2, se era 2 diventa zona non pericolosa.
Una apertura di tipo C comporta ordinariamente il degrado di 2 gradini nel
senso che se la zona limitrofa era 0 diventa 2, se era 1 diventa zona non
pericolosa.
Una apertura di tipo D comporta ordinariamente il degrado di 3 gradini cioè
totale nel senso che la segregazione è perfetta e oltre l’apertura si ha sem-
pre una zona non pericolosa.
19
CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI E DELLE ZONE
20
La disponibilità è valutata con tre aggettivi:
- buona
quando la ventilazione è presente con continuità e con la portata presso-
ché costante; ciò si verifica sempre nei luoghi aperti o in quelli chiusi con
ampie aperture prive di serramenti;
- adeguata
quando la ventilazione è presente con portata pressoché costante duran-
te il funzionamento dell’impianto; sono ammesse brevi interruzioni (per
esempio può mancare sporadicamente per guasto ai ventilatori);
- scarsa
quando pur mancando i requisiti di buona o di adeguata, si può contare su
un significativo contributo anche se non continuo, alla diluizione del gas
(per esempio in un luogo chiuso dove non esistono specifiche aperture di
ventilazione o aspiratori ma una certa ventilazione è assicurata per la cir-
colazione naturale dell’aria tra l’ambiente e l’esterno).
21
CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI E DELLE ZONE
Attorno alla prima zona, della cui estensione si parlerà nella seconda parte
di queste informazioni, se la disponibilità della ventilazione è adeguata si
genera una seconda zona degradata rispetto alla prima di due gradini; se
la disponibilità di ventilazione è scarsa il degrado è invece solo di un gra-
dino e quindi attorno a sorgenti di emissione di grado 0 si possono avere
anche 2 zone. La situazione è sintetizzata in tabella IV.
Tab. IV Determinazione delle zone in funzione della ventilazione e del grado delle
sorgenti di emissione
22
- Zona 21
Luogo in cui un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere com-
bustibile nell’aria ha probabilità di essere presente in maniera occasionale
durante il funzionamento normale: esempio, luoghi nelle immediate vici-
nanze di punti di riempimento e svuotamento e luoghi nei quali si accumu-
lano strati di polvere che durante il funzionamento normale possono origi-
nare una concentrazione esplosiva di polvere combustibile e aria.
- Zona 22
Luogo in cui durante il funzionamento normale non è presente un’atmosfe-
ra esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria, oppure,
se ciò si verifica, persiste solamente per un breve periodo di tempo: esem-
pio, luoghi in prossimità di componenti contenenti polveri dai quali in caso
di perdite la polvere può uscire e formare depositi.
Le tre zone nei luoghi con atmosfera esplosiva per presenza di polvere Fig.5
Zona 20
Zona 22
Zona 21
23
LE COSTRUZIONI CONFORMI ALLA DIRETTIVA ATEX
CARATTERISTICHE DI DESIGNAZIONE
24
Contrassegni e siglature Fig.6
Inoltre sono considerati altri parametri specifici come il tipo di gas (siglatu-
ra A, B,C) il cui significato è il seguente
I gas, oltre che dai parametri di infiammabilità già visti, sono caratterizzati
dalla minima dimensione della fessura attraverso la quale può propagarsi
una esplosione che avvenga in una custodia e dalla energia necessaria
per l’innesco. Queste caratteristiche interessano i modi di protezione EEx
d ed EEx-i e certi casi pertinenti al modo semplificato EEx n.
A tal fine le costruzioni del gruppo II G sono classificate nei sottogruppi
seguenti:
- II GA per gas o vapori che ammettono interstizi superiori a 0,9mm e
hanno rapporto tra la loro corrente minima di accensione e quella del
25
LE COSTRUZIONI CONFORMI ALLA DIRETTIVA ATEX
metano superiore a 0,8 (gas meno pericolosi dal punto di vista della
facilità di diffusione e di accensione).
- IIG B per gas o vapori che ammettono interstizi compresi tra 0,9 e
0,5 mm e hanno rapporti tra la loro corrente minima di accensione e
quella del metano compresi tra 0,8 e 0,45 (gas mediamente pericolosi
dal punto di vista della facilità di diffusione e di accensione);
- IIG C per gas e vapori che ammettono interstizi inferiori a 0,5 mm e
hanno rapporti tra la loro corrente minima di accensione e quella del
metano inferiori ai valori pertinenti al gruppo II B (gas molto pericolosi
dal punto di vista della facilità di accensione e di diffusione).
Le costruzioni del gruppo II GC sono adatte anche ai gas di tipo B e di tipo
A, quelle del gruppo IIG B sono adatte anche ai gas di tipo A.
Nella Tabella VI sono indicati i principali gas classificati nei tre gruppi della
Appendice A della Norma CEI 31-8.
26
Costruzioni Ex utilizzabili in funzione della classificazione delle zone Tab. VII
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
27
- CEI EN 50017 - Classificazione CEI 31-6 - Fascicolo 3567 R:
Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive -
Costruzioni a riempimento polverulento “q”;
28
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
No Sì
Sì
Le aperture
sono di
Sì tipo D
No
luogo non pericoloso
C
B
A
C
B
A
C
B
A
29
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
Sì
L’ambiente è totalmente
Sì bonificato
No
luogo non pericoloso
Classificare
l’ambiente
Sì No
No Sì No Sì
30
PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI VENTILAZIONE PER
LUOGHI CON PRESENZA DI GAS, VAPORI O NEBBIE INFIAMMABILI
Vz è trascurabile Vz è trascurabile
(pochi dm3) pochi dm3
Sì No Sì No
Sì No Sì No
Grado VL Grado VH
Basso
31
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
32
SINTESI DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI
EFFICACIA DELLA VENTILAZIONE
33
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
Dati necessari:
γ = cp/cv (rapporto tra i calori specifici a pressione costante ed
a volume costante del gas in oggetto)
M (kg/kmol) = massa molecolare del gas
Pa(Pa) = pressione dell’ambiente esterno
P (Pa) = pressione assoluta del gas all’interno del sistema di
contenimento
T (K) = temperatura assoluta del gas all’interno del sistema di
contenimento
2
A (m ) = area del foro
c = coefficiente di efflusso (pari in generale a 0,8 tranne che
per le valvole di sfiato dove vale 0,97)
Singola fase
gassosa
34
Caso “b” Emissione di liquido infiammabile che fuoriesce mante-
nendosi liquido da un contenitore in pressione, cade al suolo e forma
una pozza dalla quale evapora.
Dati necessari:
A (m2) = area del foro di emissione
P = pressione assoluta del fluido all’interno del sistema
di contenimento
c = coefficiente di efflusso (si pone pari a 0,8)
l (m) = lunghezza del percorso di efflusso.
csl (J/kg(K) = calore specifico medio del liquido
clv (J/kg) = calore latente di vaporizzazione
T (K) = temperatura assoluta del liquido all’interno del
sistema di contenimento
Tb (K) = temperatura di ebollizione alla pressione
dell’ambiente in cui si ha emissione.
ρliq = peso specifico del liquido in kg/m2
35
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
Nota: Per un più raffinato approccio a questo problema che consideri anche l’assorbi-
mento del terreno o la frazione di liquido che evapora durante l’emissione si rimanda alla
guida CEI 31-35.
36
37
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
38
SINTESI DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DELLA ESTENSIONE
DELLE ZONE ATTORNO ALLE SORGENTI DI EMISSIONE DI GAS IN
SINGOLA FASE GASSOSA
Dati necessari
γ = cp/cv (rapporto tra i calori specifici a pressione costante ed
a volume costante del gas in oggetto)
M (kg/kmol) = massa molecolare del gas
Pa(Pa) = pressione atmosferica
P (Pa) = pressione assoluta del gas all’interno del sistema di
contenimento
T (K) = temperatura assoluta del gas all’interno del sistema di
contenimento
A (m2) = area del foro
Qg (kg/s) = portata di emissione
LEL% = limite inferiore di esplosività volumetrico
w (m/s) = velocità dell’aria nel punto di emissione
f = fattore di efficacia della ventilazione (1÷5)
0, 55
42300 ⋅ Q g ⋅ f
d z = 1, 2 ⋅ per flusso subsonico
M ⋅ LEL % .w
39
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
1,2
0,8
metano
0,6 GPL
Butano
0,4
0,2
0
100000 200000 300000 500000 700000 1000000
P Pressione relativa del gas(Pa)
76 ⋅ X r , te %
k z = 0,9 ⋅ e M ⋅ LEL %
40
41
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
42
AUTORIMESSE E AUTOFFICINE NON CONFORMI AL D.M. 1/2/1986
Veicoli a benzina
Si può prudenzialmente considerare che sul pavimento possano permanere
per tempi non trascurabili pozze di benzina con estensione di 0,5 m2 di dia-
metro.
Applicando la realazione dx = 2,328 A 07 si ha una distanza dx 1,43 m da
arrotondare a 1,5 m.
Questo provvedimento può ritenersi efficace anche per i veicoli a GPL.
43
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
44
45
PROCEDURE, TABELLE ED ESEMPI
46
SLIDE DI PRESENTAZIONE
INCONTRO TECNICO
•ROMEDA MARCO •
Palazzoli
Richiamo dei concetti fondamentali di protezione
contro il pericolo di esplosione
• Le nuove direttive 94/9 CE e
99/92 CE (ATEX)
• Il pericolo di esplosione
• Il pericolo di innesco
• I modi di protezione
• Classificazione dei luoghi e
delle zone
• Le costruzioni conformi alla
Direttiva ATEX
• Il “Nuovo Approccio”
La Nuova Direttiva
ATEX 94/9 CE
• La marcatura
Giuseppe Priora 1 Palazzoli
Palazzoli
Il nuovo panorama normativo
Palazzoli
Direttiva 99/92 CE
•• Sulla
Sullabase
basedell’articolo
dell’articolo88della
delladirettiva,
direttiva,ilildatore
datoredi
dilavoro
lavoro
deve elaborare e tenere aggiornato un documento
deve elaborare e tenere aggiornato un documento sullasulla
protezione
protezionecontro
controleleesplosioni
esplosioninel
nelquale
qualedeve
deveessere
essere
indicato:
indicato:
–– Che
Cherischi
rischicontro
controleleesplosioni
esplosionisono
sonostati
statiindividuati
individuati
–– Quali
Quali misure sono state adottate per evitareiirischi
misure sono state adottate per evitare rischididiesplosione
esplosione
–– Che
Chesono
sonostate
stateindividuate
individuatelelezone
zonesecondo
secondotabella
tabellaindicata
indicatadidi
seguito
seguito
–– Che
Cheleleattrezzature
attrezzaturedidilavoro
lavorosono
sonoidonee
idoneealaltipo
tipodidizona.
zona.
•• La
Ladirettiva
direttivaèèin
invigore
vigoredal
dal1/7/2003
1/7/2003
Palazzoli
Il nuovo panorama normativo
Palazzoli
Direttiva 99/92 CE
Palazzoli
Direttiva 94/9 CE
Questa
Questadirettiva
direttivaAtex
Atex(Atmosfera
(AtmosferaEsplosiva)
Esplosiva)sisiapplica
applicaagli
agli
apparecchi
apparecchi ed ai sistemi di protezione (sia di minierache
ed ai sistemi di protezione (sia di miniera chedi
di
superficie) elettrici e non elettrici destinati ad essere
superficie) elettrici e non elettrici destinati ad essere
utilizzati
utilizzatiin
inatmosfera
atmosferaesplosiva.
esplosiva.
–– Gli
Gliapparecchi
apparecchiutilizzati
utilizzatiininminiera
minierasono
sonocontrassegnati
contrassegnaticon conlala
lettera M e divisi in due categorie M1
lettera M e divisi in due categorie M1 e M2 e M2
–– Gli
Gliapparecchi
apparecchiutilizzati
utilizzatiininluoghi
luoghicon
conpresenza
presenzadidivapori
vaporioonebbie
nebbie
sono
sono contrassegnati con la lettera G e suddivisi in trecategorie
contrassegnati con la lettera G e suddivisi in tre categoriedidi
sicurezza
sicurezzacosì
cosìcome
comegli gliapparecchi
apparecchidestinati
destinatiaiailuoghi
luoghicon conpresenza
presenza
didipolvere
polvere con la lettera D a loro volta suddivisi in tre categoriedidi
con la lettera D a loro volta suddivisi in tre categorie
sicurezza.
sicurezza.
Palazzoli
Direttiva 94/9 CE
Entrata
Entratain
invigore
vigoredella
delladirettiva
direttivaed
edadeguamento
adeguamentoimpianti
impianti
•• IIluoghi
luoghididilavoro
lavoronei
neiquali
qualisiasiapresente
presenteililpericolo
pericolodidiesplosione
esplosioneutilizzati
utilizzatiper
per
lalaprima
primavolta
voltadopo
dopoilil30/6/2003
30/6/2003devono
devonosoddisfare
soddisfareleleprescrizioni
prescrizionidella
della
direttiva.
direttiva.
•• Quelli
Quelliutilizzati
utilizzatiprima
primadeldel30/6/2003
30/6/2003devono
devonosoddisfare
soddisfareleleprescrizioni
prescrizioniminime
minime
della
delladirettiva
direttivaentro
entrotre
treanni.
anni.Eventuali
Eventualimodifiche
modifichedevono
devonosoddisfare
soddisfarelele
prescrizioni
prescrizionidella
delladirettiva.
direttiva.
•• Gli
Gli apparecchidestinati
apparecchi destinatialle
allezone
zonedidipericolo
pericolodidiesplosione
esplosionemessi
messiaa
disposizione
disposizionedell’impresa
dell’impresaoodello
dellostabilimento
stabilimentoper perlalaprima
primavolta
voltadopo
dopoilil
30/6/2003 devono essere conformi alla direttiva
30/6/2003 devono essere conformi alla direttiva 94/9 CE. 94/9 CE.
•• Quelli
Quellimessi
messiaadisposizione
disposizioneprimaprimadede30/6/2003
30/6/2003devono
devonoessere
essereconformi
conformi
all’allegato
all’allegato22della
delladirettiva
direttiva(in(inpratica
praticasignifica
significachechenon
nondevono
devonoinnescare
innescare
l’atmosfera
l’atmosferaesplosiva).
esplosiva).
Palazzoli
Protezione contro le esplosioni
CAUSE DI INNESCO
vicino a comburenti o
combustibili
• Eliminare uno o più vertici
del triangolo significa
evitare una esplosione
Comburente Combustibile
ossigeno oppure per gli
esplosivi reagente gas, vapori, polveri, nebbie
Palazzoli
Condizioni di esplosione
LSE (UEL):Limite superiore di esplosività
Palazzoli
L’importanza della ventilazione
Palazzoli
Scopi della classificazione
•• La
Lacorretta
correttaclassificazione
classificazionedeideiluoghi
luoghipericolosi
pericolosihahacome
come
scopo
scopolalasuddivisione
suddivisionedell’ambiente
dell’ambientein inzone
zoneaadiversa
diversa
probabilità
probabilitàdi dirischio
rischioin
inmodo
mododa dapoter
poterrealizzare
realizzareimpianti
impianti
elettrici
elettriciidonei
idoneiaaciascuna
ciascunazona
zonacon
conununcriterio
criteriodi
di
gradualità:
gradualità:quanto
quantomaggiore
maggioreèèililrischio
rischiotanto
tantopiù
piùaffidabili
affidabili
devono
devono essere i provvedimenti di protezione controilil
essere i provvedimenti di protezione contro
pericolo
pericolodi diinnesco
innescodell’esplosione
dell’esplosionecausato
causatoda dacomponenti
componenti
elettrici e non elettrici.
elettrici e non elettrici.
Palazzoli
I tre tipi di atmosfere esplosive
•• Luoghi
Luoghidi diclasse
classeClasse
Classe0:0:luoghi
luoghicon
conpresenza
presenzadi
di
esplosivi veri e propri
esplosivi veri e propri
•• Luoghi
Luoghiconconpresenza
presenzadidigas
gasoovapori
vaporiinfiammabili
infiammabili
(ex
(ex classe
classe 1)
1)
•• Luoghi
Luoghiconconpresenza
presenzadidipolveri
polveriinfiammabili
infiammabili(ex
(ex
classe
classe 2)
2)
Palazzoli
Sorgenti di emissione (centri di pericolo)
Le
Lesorgenti
sorgentididiemissione,
emissione, sisiclassificano
classificanoinintretregradi.
gradi.
•• Grado
Grado continuo (detto anche grado 0):èèuna
continuo (detto anche grado 0): unasorgente
sorgentecheche
emette
emetteconconcontinuità
continuitàooperperlunghi
lunghiperiodi
periodisostanze
sostanzepericolose
pericolose
nell’ambiente;
nell’ambiente; l’esempio tipico può essere rappresentato dauna
l’esempio tipico può essere rappresentato da una
vasca
vascaaacielo
cieloaperto,
aperto,da dauno
unosfiato
sfiatodidiun
unserbatoio
serbatoiosenza
senzavalvola
valvola
didichiusura.
chiusura.
•• Primo
Primogrado:
grado:èèuna unasorgente
sorgentechecheemette
emettenell’ambiente
nell’ambientequantità
quantità
significative
significative di sostanze pericolose periodicamenteod
di sostanze pericolose periodicamente od
occasionalmente
occasionalmentema madurante
duranteililfunzionamento
funzionamento“ordinario”.
“ordinario”.
Costituisce
Costituisceun unesempio
esempiotipico
tipicouna
unavalvola
valvoladidiscarico,
scarico,una
unabocca
bocca
didicaricamento
caricamentoche chefunziona
funzionaper perqualche
qualcheminuto
minutoalalgiorno.
giorno.
•• Secondo
Secondogrado:
grado:èèuna unasorgente
sorgenteche chenon
nonemette
emetteordinariamente
ordinariamente
nell’ambiente
nell’ambientequantità
quantitàsignificative
significativedidisostanze
sostanzepericolose
pericolosema ma
potrebbe
potrebbeemetterle
emetterleinincaso
casodidiguasto;
guasto;perperesempio
esempiounaunaflangia
flangialala
cui
cuiguarnizione
guarnizionediditenuta
tenutaèèsoggetta
soggettaad adusura,
usura,ununrubinetto
rubinettodidi
arresto
arrestodel
delgas.
gas.
Palazzoli
La classificazione delle aperture
Palazzoli
Classificazione della ventilazione
Palazzoli
Disponibilità di ventilazione
La
Ladisponibilità
disponibilitàèèvalutata
valutataconcontre
treaggettivi
aggettivi
•• Buona:
Buona: quando la ventilazione èpresente
quando la ventilazione è presentecon
concontinuità
continuitàee
con
con la portata pressoché costante; ciò si verificasempre
la portata pressoché costante; ciò si verifica semprenei
nei
luoghi
luoghi aperti o in quelli chiusi con ampie apertureprive
aperti o in quelli chiusi con ampie aperture privedi
di
serramenti.
serramenti.
•• Adeguata:
Adeguata:quando
quandolalaventilazione
ventilazioneèèpresente
presentecon
conportata
portata
pressoché
pressochécostante
costantedurante
duranteililfunzionamento
funzionamentodell’impianto;
dell’impianto;
sono
sonoammesse
ammessebrevi
breviinterruzioni.
interruzioni.
•• Scarsa:
Scarsa: quando pur mancandoiirequisiti
quando pur mancando requisitidi
dibuona
buonaoodidi
adeguata,
adeguata, si può contare su un significativo contributoanche
si può contare su un significativo contributo anche
se
senon
noncontinuo,
continuo,alla
alladiluizione
diluizionedeldelgas.
gas.
Palazzoli
Determinazione delle zone
Palazzoli
Esempio di zone pericolose per presenza di polvere
Zona 20
Zona 22
Zona 21
Palazzoli
Classificazione delle apparecchiature
GRUPPO I: miniere con grisou
Categoria Categoria
M1 M2
Funzionanti in atmosfera Disalimentate in atmosfera
esplosiva esplosiva
elevato
ESPLOSIVA
Palazzoli
Esempio di marcatura
CATEGORIA 3 MASSIMA
TEMP. SUP.
GRUPPO II GAS-DUST POLVERI
GRUPPO DI GAS
MODO DI PROTEZIONE CLASSE DI TEMP.
Palazzoli
Criteri generali di sicurezza
Tutti
Tuttiiiluoghi
luoghicon
conpericolo
pericolodidiesplosione
esplosionedevono
devonoessere
essereprogettati
progettatiee
realizzati
realizzatiininmodo
mododa daridurre
ridurreililrischio
rischioalalminimo
minimopossibile.
possibile.
Ciò
Ciòsisipuò
puòottenere:
ottenere:
–– riducendo
riducendoalalminimo
minimoililnumero
numerodelle
dellesorgenti
sorgentididipossibile
possibile
emissione
emissionedidigas,
gas,vapori
vaporioopolveri
polveriinfiammabili;
infiammabili;
–– riducendo
riducendoalalminimo
minimoililtempo
tempodidiemissione
emissionedelle
dellesorgenti;
sorgenti;
–– prevedendo
prevedendo dispositivi di tenuta dei fluidi pericolosididigrande
dispositivi di tenuta dei fluidi pericolosi grande
affidabilità;
affidabilità;
–– ventilando
ventilandoalalmassimo
massimoiilocali
localichiusi;
chiusi;
–– organizzando
organizzandosistemi
sistemididisorveglianza
sorveglianzaeemanutenzione
manutenzionedella
della
massima
massimaefficienza;
efficienza;
–– allontanando
allontanandodalle
dallezone
zonepericolose
pericoloselelesorgenti
sorgentididiinnesco.
innesco.
Palazzoli
I combustibili pericolosi
Sostanza
Sostanza Temp.
Temp. Densità
Densità Massa
Massa Rapporto
Rapporto Massa
Massa Limite
Limitedidi Tensione
Tensione Temp
Temp. .
didi relativa
relativa volumica
volumica tra
trai icalori
calori molare
molare esplosiv.
esplosiv. didivapore
vapore didi
infiamm.
infiamm.all’aria
all’aria (kg/m3
(kg/m3) ) specifici
specifici (kg/
(kg/kmol)
kmol) ininvolume
volume (Pa)
(Pa) accens
accens. .
°C°C (*)
(*) (g)
(g)(*)(*) (*)
(*) (LEL
(LEL%)%) (**)
(**) (°C)
(°C)
Alcool
Alcooletilico
etilico1212 1,59
1,59 789
789 1,13
1,13 46,07
46,07 3,5
3,5 6055
6055 363
363
Benzina
Benzina <0
<0 2,5
2,5 860
860 1,5
1,5 110
110 0,7
0,7 70000
70000 280
280
85000
85000
Butano
Butano -60
-60 2,05
2,05 600
600 1,11
1,11 58,12
58,12 1,5
1,5 369120
369120 287
287
GPL
GPL <0
<0 1,4
1,4 507
507 1,13
1,13 44,1
44,1 22 1269928
1269928 365
365
Palazzoli
Accorgimenti adottati per ridurre il grado di una
sorgente di emissione
Aperture di aerazione
0,5 0,5
Batteria accumulatori
Tipo Tipo
aperto chiuso con
valvola
Palazzoli
Le parti dell’impianto elettrico pericolose
•• Durante
Durante ilil funzionamento
funzionamento ordinario
ordinario possono
possono
essere pericolosi:
essere pericolosi:
–– leleresistenze;
resistenze;
–– lelelampade
lampadead adincandescenza;
incandescenza;
–– iimotori a collettore;
motori a collettore;
–– tutti
tuttigli
gliapparecchi
apparecchididiinterruzione.
interruzione.
•• Durante
Duranteililfunzionamento
funzionamentoin incaso
casodi
diguasto
guastooo
per
per difetti
difetti sono
sono pericolosi:
pericolosi:
–– lelemorsettiere;
morsettiere;
–– lelecondutture;
condutture;
–– lelemacchine
macchineelettriche
elettrichein
ingenere;
genere;
–– lelebatterie
batteriedi
diaccumulatori.
accumulatori.
Palazzoli
Classi di temperatura
T1 450°C
Condizione
T2 300°C
peggiore
T3 200°C
migliore
Condizione
T4 135°C
T5 100°C
T6 85°C
Palazzoli
Modi di protezione
Le
Letre
tremodalità
modalitàfondamentali
fondamentali
Per
Perevitare
evitarel’esplosione
l’esplosionecausata
causatadall’innesco
dall’innescoelettrico
elettricodi
diuna
una
atmosfera esplosiva sono, in pratica, tre modalità:
atmosfera esplosiva sono, in pratica, tre modalità:
•• segregare
segregareleleparti
partipericolose
pericoloseentro
entrocustodie
custodieininmodo
mododa dacircoscrivere
circoscrivere
l’esplosione entro la custodia stessa;
l’esplosione entro la custodia stessa;
•• evitare
evitareililcontatto
contattotra
traiipunti
punticaldi
caldieel’atmosfera
l’atmosferapotenzialmente
potenzialmente
esplosiva
esplosivamediante
medianteinterposizione
interposizionedidicorpi
corpisolidi,
solidi,liquidi
liquidioogassosi
gassosi
•• prendere
prendereprovvedimenti
provvedimentichechelimitino
limitinoililgenerarsi
generarsididipunti
punticaldi
caldi
pericolosi
pericolosi sia eliminando la possibilità di guasti che limitandol’energia
sia eliminando la possibilità di guasti che limitando l’energia
aaentità
entitàinsufficiente
insufficienteaaprovocare
provocarel’accensione.
l’accensione.
Palazzoli
Modi di protezione
A prevenzione
Custodia a prova di esplosione
Pressurizzazione
Incapsulamento
Immersione in olio
Sotto sabbia
Sicurezza aumentata
Sicurezza intrinseca cat.a
Sicurezza intrinseca cat.b
Giuseppe Priora 27 Palazzoli
Palazzoli
Modo di protezione Ex n
•• EEx
EExnAnA::Applicabile
Applicabilead adapparecchiature
apparecchiaturenon nonscintillanti,
scintillanti,
cioè
cioè che nel funzionamento ordinario non produconoarchi,
che nel funzionamento ordinario non producono archi,
scintille o punti caldi (cassette di giunzione e derivazione,
scintille o punti caldi (cassette di giunzione e derivazione,
portafusibili,
portafusibili,apparecchi
apparecchididiilluminazione,
illuminazione,ecc.).
ecc.).
•• EEx
EExnR:
nR:Apparecchiature
Apparecchiaturescintillanti,
scintillanti,cioè
cioèche
chenel
nel
funzionamento
funzionamentoordinario
ordinarioproducono
produconoarchi,
archi,scintille
scintilleoopunti
punti
caldi
caldi(interruttori
(interruttoridi
diogni
ognitipo,
tipo,contattori,
contattori,relè,
relè,resistenze
resistenze
calde, bimetalli, motori a collettore).
calde, bimetalli, motori a collettore).
Palazzoli
Modo di protezione a tenuta II3D IP5x
•• Applicabile
Applicabileaiailuoghi
luoghiconconpresenza
presenzadi dipolvere
polverenon
non
conduttrice,
conduttrice, consiste nell’impiego di componentiracchiusi
consiste nell’impiego di componenti racchiusi
in
ininvolucri
involucricon
contenuta
tenutaalla
allapolvere
polveretale
taleda
daimpedirne
impedirnelala
penetrazione;
penetrazione;oltre
oltrealalgrado
gradodidiprotezione
protezionecontro
controlalapolvere
polvere
questi
questiapparecchi
apparecchidevono
devonopossedere
possedererequisiti
requisitiparticolari
particolaridi di
sicurezza aumentata e devono riportare sulla custodia
sicurezza aumentata e devono riportare sulla custodia la la
classe
classedi
ditemperatura.
temperatura.IlIlmodo
mododi diprotezione
protezioneèèapplicabile
applicabile
anche
anche ai luoghi con presenza di polvereconduttrice
ai luoghi con presenza di polvere conduttricese seilil
grado
gradodi
diprotezione
protezioneèèIP6x
IP6x(designazione
(designazioneIIII2D 2DIP6x
IP6x))
Palazzoli
•• Impediscono
Impediscono l’accensione
l’accensione di
di
un’atmosfera
un’atmosfera esplosiva
esplosiva durante
durante ilil
funzionamento
funzionamento ordinario
ordinario
•• Sono
Sono adatte
adatte per
per la
la zona
zona 22 -- 22
22
Palazzoli
NON
NONSCINTILLANTI
SCINTILLANTI SCINTILLANTI
SCINTILLANTI
“nA”
“nA” “nR”
“nR”
•• Componenti •• Componenti
Componentiche cheproducono
Componentiche chenon
nonproducono
producono producono
archi, archi,
archi,scintille
scintilleoo presentano
presentano
archi, scintille o nonpresentano
scintille o non presentano
temperature temperature
temperaturepericolose
temperaturepericolose
pericolose pericolose
•• IlIlfunzionamento
funzionamentoordinario
ordinarionon
non
comprende
comprendelalasostituzione
sostituzionedidi
componenti
componenticon conililcircuito
circuitosotto
sotto
tensione
tensione
Palazzoli
Apparecchi scintillanti e non scintillanti
Scintillante Non scintillante
Palazzoli
Esempi di protezione “n”
•• “nR”
“nR”aarespirazione
respirazionelimitata:
limitata:
consiste
consistenel
nellimitare
limitarel’ingresso
l’ingressoall’interno
all’internodella
dellacustodia
custodiadell’atmosfera
dell’atmosfera
esplosiva
esplosiva
•• “nL”
“nL”aalimitazione
limitazionedell’energia:
dell’energia:
componenti
componenti che contengonol’energia
che contengono l’energiache
chepuò
puòessere
essereaccumulata
accumulataee
quindi
quindirilasciata
rilasciatadal
dalcircuito
circuitostesso
stesso
•• “nP”
“nP”aasovrapressione
sovrapressionesemplificata:
semplificata:
èèassicurata
assicuratauna
una sovrapressione
sovrapressioneconconunungas
gasdidiprotezione
protezionerispetto
rispetto
all’ambiente
all’ambientecircostante
circostante
Palazzoli
Palazzoli
Zone nelle
quali si
possono
impiegare le
costruzioni Ex
n
Palazzoli
Centrali
termiche
Palazzoli
Centrali termiche
Palazzoli
Autorimesse
Palazzoli
Distributori di carburante
Palazzoli
1 Luglio 2003
• ATmosphere
• EXplosive
Palazzoli
•• Copertura
Coperturadiditutti
tuttiiirischi
rischididiesplosione
esplosionedidiqualsiasi
qualsiasinatura
natura(elettrica
(elettricaee
non)
non)
•• Introduzione
IntroduzionedeglidegliESR
ESR(requisiti
(requisitiminimi
minimididisicurezza),
sicurezza),applicabilità
applicabilità
sia
siaaiaimateriali
materialiper
perminiera
minierache cheaaquelli
quellididisuperficie
superficie
•• Classificazione
Classificazionedegli
degliapparecchi
apparecchiinincategorie
categorieininfunzione
funzionedel
deltipo
tipodidi
protezione,
protezione,
•• Sorveglianza
Sorveglianzasullasullaproduzione
produzionebasata
basatasususistemi
sistemididiqualità
qualitàaziendale
aziendale
Palazzoli
Campo di applicazione
•• Apparecchi
Apparecchieesistemi
sistemidi
diprotezione
protezionedestinati
destinatiad
adessere
essereutilizzati
utilizzatiin
in
atmosfera esplosiva
atmosfera esplosiva
•• Miniere
Miniereeesuperficie
superficie
•• Gas
GaseePolveri
Polveri
•• Apparecchiature
Apparecchiatureelettriche
elettricheeenon
nonelettriche
elettriche
•• Sistemi di protezione
Sistemi di protezione
•• Tutte
Tuttelelepossibili
possibilisorgenti
sorgentidi
diinnesco
innesco
•• Dispositivi
Dispositivi di sicurezza al difuori
di sicurezza al di fuoridell’atmosfera
dell’atmosferaesplosiva
esplosivama
ma
necessari
necessari per il sicuro funzionamento di apparecchi e sistemidi
per il sicuro funzionamento di apparecchi e sistemi di
protezione
protezione
Palazzoli
Silos cereali
Distributori Molino
di benzina
Gallerie
Palazzoli
Panorama normativo
impianti elettrici
•• CEI
CEIEN
EN60079-10
60079-10Classificazione
Classificazione
dei
deiluoghi
luoghipericolosi
pericolosi
•• CEI
CEIEN
EN60079-14
60079-14
Impianti
Impiantielettrici
elettricinei
neiluoghi
luoghicon
con
pericolo
pericolo di esplosioneper
di esplosione perpresenza
presenzadidi
gas
gas
•• CEI
CEIEN
EN50281
50281
Impianti
Impiantielettrici
elettricinei
neiluoghi
luoghicon
con
pericolo
pericolo di esplosioneper
di esplosione perpresenza
presenzadidi
polveri
polveri
Palazzoli
I NUOVI
CATALOGHI
2003/2004
Giuseppe Priora 45 Palazzoli
Palazzoli
FORNITORE DI SISTEMI
Palazzoli
SISTEMI ATEX
Palazzoli
9 FAMIGLIE DI PRODOTTO
Palazzoli
ATmosphere EXplosive
Palazzoli
LA MARCATURA
CATEGORIA
GAS-DUST
GRUPPO
Palazzoli
I nuovi SISTEMI
Spine mobili e prese fisse con interruttore di blocco 1/5
Palazzoli
I nuovi SISTEMI
Contenitori e raccordi 2/5
Palazzoli
I nuovi SISTEMI
Apparecchi di comando protezione e segnalazione 3/5
Palazzoli
I nuovi SISTEMI
4/5
Piccoli apparecchi per comando prelievo e segnalazione
Palazzoli
I nuovi SISTEMI
Apparecchi per illuminazione 5/5
Palazzoli
IL SISTEMA PERFETTO
PRIMA - Orizzontale compatta
in materiale termoplastico
TER - Per installazioni da quadro
in materiale termoplastico
ULYSSE - Ad alte prestazioni in
materiale termoindurente
TAIS - Per impieghi gravosi in
materiale termoindurente
ALUPRES - Per impieghi gravosi in
lega di alluminio
Giuseppe Priora 56 Palazzoli
Palazzoli
Serie PRIMA
Prese con interruttore di blocco orizzontali compatte
Novità
Design ed Ergonomia
Tradizione e Qualità
Palazzoli
Viaggio nella Presa Interbloccata per il terziario
Serie TER
Interruttore
Base portafusibili
Sistema di interblocco
Palazzoli
Serie ULYSSE
Prese fisse stagne ad alte prestazioni
Innovazione
Design
Tradizione
nel terzo millenio
Palazzoli
SERVIZIO TECNICO
Per qualsiasi chiarimento sulla direttiva ‘ATEX’,
ci contatti al numero:
800 - 700332
o invii una e-mail all’indirizzo: