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Il prossimo 25 maggio (fra pochi giorni), gli Stati Membri dell’Unione europea
(quindi anche l’Italia), dovranno obbligatoriamente applicare il nuovo
regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali: il Regolamento
Ue 2016/679, meglio conosciuto con l’acronimo inglese GDPR, “General Data
Protection Regulation”.
Relativo alla protezione delle persone siche con riguardo al trattamento dei
dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, e che abroga la
direttiva 95/46/CE, è stato, infatti, pubblicato in Gazzetta U ciale Europea il 4
maggio 2016 ed entrato in vigore il 25 maggio dello stesso anno, e diventerà
direttamente applicabile in tutti gli Stati Ue a partire dal 25 maggio di
quest’anno.
Ne consegue che, i dati potranno essere raccolti e utilizzati solo per gli scopi
indicati esplicitamente nel consenso, e non più “per ogni altra iniziati”.
Non dovranno solo garantire il rispetto delle regole ssate per il trattamento dei
dati personali, ma dovranno adottare, e dimostrare di aver adottato, una serie di
misure giuridiche, organizzative, tecniche, per la protezione dei dati personali,
anche attraverso l’elaborazione di speci ci modelli organizzativi, adeguati al
settore di interesse in cui svolge la propria attività.
Data breach e GDPR - Ottenere una copertura assicurativa per eventuali casi di data breach;
- Tenere un registro dei casi di data breach;
- Compiere attività di indagine per individuare la natura e la portata della
violazione
È stato disciplinato l’obbligo, in capo al titolare del trattamento, di comunicare
eventuali violazioni di dati personali (data breach) all’ Autorità Garante e, in
alcuni casi, anche ai soggetti interessati. Il mancato o ritardato adempimento
della comunicazione espone alla possibilità di sanzioni amministrative.
Il titolare, poi, dovrà informare in modo chiaro, semplice e immediato anche tutti
gli interessati e offrire indicazioni su come intende limitare i danni. Tuttavia,
potrà decidere di non informarli qualora ritenga che la violazione non comporti
un rischio elevato per i loro diritti; o se dimostrerà di avere già adottato misure
di sicurezza; o ancora, nell’eventualità in cui informare gli interessati potrebbe
comportare uno sforzo sproporzionato al rischio.
Si richiede che abbia anche “qualità professionali adeguate alla complessità del
compito da svolgere” e, specialmente in settori delicati come quello della
sanità, possa dimostrare di avere anche competenze speci che rispetto ai tipi
di trattamento posti in essere al titolare.
Il diritto all’oblio
Il diritto all’oblio, può essere de nito come il diritto si ciascuna persona “ad
essere dimenticata”.
Privacy e Trasparenza
Importante è anche l’impatto del nuovo regolamento sul complicato rapporto
tra privacy (diritto alla riservatezza) e trasparenza (diritto a poter sempre
accedere alle informazioni raccolte).
La normativa comunitaria non modi ca direttamente le norme nazionali in
materia di accesso ai documenti amministrativi (né quelle attualmente
applicate alle innumerevoli istituzioni europee). Ma sottolinea l’assenza di un
rapporto di contraddizione tra i due aspetti/diritti, in quanto tanto i valori di
“trasparenza”, quanto quelli di “tutela e cace della riservatezza” sono
considerati meritevoli di e cace protezione.