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• Contestualizzazione;
• Aggiornamento;
• Interesse reale alla conservazione nell'archivio.
Diritto all’oblio
• L’unione europea, a tal proposito, sta cercando di elaborare una normativa per difendere l’individuo su un
terreno che dovrà bilanciare il diritto di cronaca da un lato e di tutela del soggetto dall’altro.
La modifica legislativa è resa difficile dal fatto che la struttura dei social media rende praticamente impossibile
la completa cancellazione del dati.
Una recente decisione della corte di giustizia dell'unione europea ha stabilito che i cittadini europei possono
chiedere ai motori di ricerca di rimuovere risultati relativi a query che includono il loro nome, qualora tali risultati
siano inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati.
Google ha predisposto un modulo per presentare la richiesta di rimozione:
• Https://support.Google.Com/legal/contact/lr_eudpa?Product=websearch
• https://www.my-reputation.it/
Diritto all’oblio
• Il titolare dell’organo d’informazione deve osservare i criteri di:
• Proporzionalità;
• Necessità;
• Pertinenza;
• Non eccedenza dell’informazione.
CONSENSO INFORMATO
• L’evoluzione della rete con lo sviluppo dei social network ha trasformato l’uso di internet
da parte dei cittadini e ha posto problemi nell’ambito della tutela della privacy, problemi
tali da spingere la commissione europea ad aggiornare le regole sulla protezione dei
dati personali come quelle relative al consenso informato.
Il consenso informato è finalizzato a consegnare il potere sui propri dati personale
all’utente tramite un doppio metodo:
• Ai cittadini devono essere notificati, entro ventiquattro ore dall’avvenimento, eventuali furti dei
dati parziali o totali di cui l’azienda dispone;
• Sono previste ingenti sanzioni per le aziende che non rispettano quanto previsto dalla
normativa.
Privacy e facebook
• ’Utilizzo di questo strumento di comunicazione presenta, tuttavia molti rischi per la riservatezza dell’utente:
• Nel momento in cui ci si iscrive a facebook, automaticamente e senza il previo consenso dell’utente, il nome
di quest’ultimo viene indicizzato sui motori di ricerca estranei al network così che i suoi dati e la sua
immagine sono esposti e visibili a qualsiasi soggetto terzo (anche non iscritto alla community);
• Quanto al diritto alla cancellazione, l’utente non è messo nelle condizioni di poter facilmente recedere dal
servizio in quanto sulla pagina principale non è riportata alcuna indicazione in merito ma solo accedendo
all’interno dell’area “impostazioni” è possibile cancellare l’account. Inoltre, tutte le informazioni, le immagini e
i dati personali non vengono immediatamente rimossi ma restano sul server per un periodo di tempo
indeterminato (per un eventuale riaccesso al network da parte dell’utente “pentito”), contrariamente a quanto
richiesto dall’utente.
Conseguenze negative sull’utente
In rete circolano spesso molte informazioni personali da parte di utenti inesperti che consentono
tracciabilità ed una facile definizione del profilo.
Si pensi al fatto che spesso le domande di assunzione nelle ditte sono filtrate dalle aziende con indagini
effettuate proprio sui social network.
In altri termini, quello che viene scritto nei curricula viene verificato con quello che viene pubblicato su
internet dove le persone hanno meno filtri (si pensi ai blog o ai commenti sui blog altrui).
Un altro tipo di ricerca posta in essere dai datori di lavoro può essere quello sullo stato di salute del
lavoratore attraverso le dichiarazioni che vengono rilasciate nei forum, nelle chat o nelle richieste dirette
a medici esperti attraverso cui vengono messe in circolazione, dati sensibili, facilmente acquisibili ed
utilizzabili da altri.
Conseguenze negative sull’utente
• Questo dato di fatto porta a conseguenze dannose ancora più gravi per l’utente debole:
• Atti persecutori: nonostante si neghi la configurazione del reato di stalking via mail, il
molestatore, attraverso l’uso di internet (si pensi soprattutto a facebook in cui vicende di
questo tipo sono note), può carpire dati sensibili e giungere facilmente all’individuazione
dei luoghi frequentati dalla vittima e porre in essere la sua condotta criminosa;
• Permettere l’azione di truffatori di ogni genere, dai ladri di identità ai ladri di “cose”.