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NAZISMO

TRATTATO DI VERSAILLES

• Partitio social democratico (Spd)

• Centro cattolico-moderato (Zentrum)

• Partito democratico (liberali di sinistra)

La sinistra era divisa in

• Socialdemocratici (riformismo parlamentare - ostili alla rivoluzione).

• Socialisti indipendenti (riformismo radicale: eliminazione latifondo).

• Lega di Spartaco, i fondatori della lega volevamo organizzare una


rivoluzione contro la borghesia tedesca (dal 1918 prende il nome di
partito comunista).

SETTIMANA DI SANGUE

Dal 5 all’11 gennaio a causa di disordini scoppiati a Berlino fra la polizia


e gruppi di operai e rivoluzionari armati il ministro della difesa Gustav
Noske fece intervenire i militari e i corpi franchi.

Centinaia di rivoluzionari furono fucilati.

REPUBBLICA DI WEIMAR

Il 19 gennaio 1919 si tennero le elezioni per l’assemblea costituente:

I socialdemocratici raggiunsero il 38%, la maggioranza relativa, così fu


costituito un governo di coalizione formato da Spd, cattolici dello
zentrum e il partito socialdemocratico.

Ad agosto venne approvata la costituzione di Weimar.

I primi anni di essa furono molto difficili per il governo, infatti la pratica
della violenza andava espandendosi, tanto che nel 1920 i corpi franchi
tentarono un colpo di stato.

Negli anni successivi vennero uccisi vari personaggi pubblici ed Hitler


nel 1923 tentò il putsch di Monaco, che fallì.

INFLAZIONE

Nel 1923 Francia e Belgio occuparono la Ruhr per forzare il governo


tedesco a pagare i debiti di guerra.

Questa azione fece mancare al paese beni industriali fondamentali e si


scatenò una grande perdita del potere d’acquisto, basti pensare che il
valore del marco passò in 2 anni dal rapporto 1 dollaro-65 marchi a 1
dollari-4 miliardi di marchi.

Tutto questo provocò un forte malcontento, particolarmente negli strati


intermedi della società.

STABILIZZAZIONE ECONOMICA

L’intervento degli Stati Uniti fu fondamentale per la ripresa economica,


nel 1924 venne varato il piano Dawes che rateizzava i debiti di guerra e
assicurava ampi finanziamenti l’industria tedesca, così da permettere la
ripresa economica e far si che potessero pagare i propri debiti.

TRATTAO DI LOCARNO

Nell’ottobre 1925 Gustv Stresemann stipulò con la Francia il tratto di


Locarno che stabilizzava i rapporti con la Francia e impegnava i due
paesi a non violare le rispettive frontiere.

PUTSCH DI MONACO

Hitler dopo aver conquistato la guida del partito nazionalsocalista


tedesco dei lavoratori (nsdap) che disponeva delle SA (reparti
d’assalto).

Nel 1923 tentò il colpo di stato in Baviera ma fu un fallimento che portò


Hitler ad essere arrestato e condannato a 5 anni, anche se ne sconterà
1 grazie agli appoggi che aveva presso le classi dirigenti.

In questo periodo scrisse il Mein Kampf, e appena tornato in libertà


avviò un intensa opera di propaganda e di agitazione politica.

L’esperienza di Monaco fece capire ad Hitler di dover coniugare alla


violenza squadrista il consenso popolare.

CONTESTO

La crisi del 29 si abbatte con violenza sulla repubblica di Weimar dato


che l’economia tedesca era strettamente legata a quella statunitense.

Così la produzione industriali si dimezzò e i disoccupati arrivarono a 6


milioni.

Ripresero con intensità i conflitti sindacali.

IDEOLOGIA NAZIONALSOCIALISTA

Aveva in se elementi comuni hai movimenti della destra europea


(antisocialismo, nazionalismo, polemica contro la democrazia liberale).

Altri furono dell’ideologia Hitleriana come l’esaltazione della comunità


del popolo, l’idea di spazio vitale, l’antisemitismo.

NAZIONALSOCIALISMO

Il partito di Hitler recuperava la mitologia della grande patria tedesca e


gli ideali del paganesimo.

Era socialista in quanto proponeva il superamento del capitalismo


attraverso la creazione dello stato forte.

Era un socialismo antimarxista basato sui valori della nazione e che


predicava l’odio contro i rossi, i pescecani.

ANTISEMITISMO E ANTIBOLSCEVISMO

Gli ebrei divennero il capro espiatorio della situazione di crisi: un


complotto giudaico-bolscevico internazionale, il successo di vari ebrei
nelle professioni e della finanza vennero sbandierati agli occhi di tutti i
disoccupati per creare odio verso il nemico.

ELETTORATO DI HITLER

Hitler offrì alla società una prospettiva di mutamento e redenzione, il


sogno di un risorgimento della Germania.

La base di massa dell’elettorato era costituita da contadini e ceti medi


(lavoratori autonomi, impiegati, commercianti) che con la crisi si
vedevano minacciati dall’inflazione e della disoccupazione.

Molto minore era il successo nelle classi operaie, tradizionalmente di


sinistra.

GOVERNO BRUNING

Tra il 1930 e il 32 la repubblica fu guidata dal cancelliere cattolico


Bruning che privo di maggioranza parlamentare fu costretto a ricorrere
all’appoggio della destra e della sinistra e legiferare decreti di
emergenza in base all’articolo 48 della costituzione che consentiva al
governo di varare leggi straordinarie senza l’approvazione
parlamentare.

ELEZIONI DEL 32

Nel giugno 1932 divenne cancelliere Von Papen, un militare legato


all’aristrocrazia terriera degli junker.

Nelle elezioni del luglio 1932 la nsdap ottenne il 38% dei voti.

Hitler pretese il governo, Hindenburg che lo temeva rifiutò.

PAESE INGOVERNABILE

Alla fine del 1932 le SA stavano creando un clima di terrore.

A Berlino non si riusciva a creare una maggioranza stabile.

HITLER AL GOVERNO

Nel gennaio 1933 Hidenburg affidò a Hitler la carica di cancelliere e


appena ottenuta la carica continuò ad applicare la tattica di mescolanza
di violenza e legalità.

INCENDIO DEL REICHSTAG

Il 27 febbraio 1933 per opera di un esaltato, che venne però falsamente


attribuito a un complotto comunista, il parlamento tedesco venne
incendiato.

La colpa venne attribuita ai comunisti e così partì una retata, oltre 4000
comunisti, liberali e socialisti vennero arrestati.

SUICIDIO DEL PARLAMENTO TEDESCO

Nel marzo 1933 si tennero le elezioni, precedute da intimidazioni e


violenze senza precedenti attuate dalle Sa e dalle forze di polizia.

Hitler ottenne il 44% dei suffragi che sommato all’8% dei suoi
fiancheggiatori nazionalisti gli assicurava la maggioranza assoluta in
parlamento.

Vinte le elezioni Hitler presentò al parlamento una legge che conferiva al


capo del governo i pieni poteri, anche quello di legiferare in contrasto
con la costituzione.

Solo 94 deputati socialdemocratici votarono il no.

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