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22/11/2021

L’ITALIA DEL DOPOGUERRA


Il problema che anticipa la crisi del Dopoguerra è una parte del governo, il presidente del
Consiglio e quello degli Esteri, Salandra e Sonnino, negoziano la promessa che oltre a
Trento e Trieste potranno rivendicare altre aree territoriali quale la Dalmazia  PATTO DI
LONDRA, 1914. Questo viene fatto accettare dal Parlamento attraverso movimenti di
piazza e personaggi illustri, quali D’Annunzio. Si apre quindi un periodo di grave instabilità
politica e sociale.
QUADRO POLITICO
Nel 1918 viene introdotto il suffragio universale maschile e le prime votazione ampliate
vengono tenute l’anno dopo. Questo determina l’emergere di nuovi partiti politici di massa,
in alcuni casi non sono nuovo, altri sì come il Patito Popolare Italiano. Quello socialista
insieme al Popolare però risultano nuovi proprio grazie alle votazioni. Le forze liberali,
organizzazioni parlamentari, perdono immediatamente consenso. I governi costituiti dopo il
Dopoguerra saranno liberale, sostenuti dall’appoggio dei popolari, cattolici, quindi non si
verifica quella alleanza tra socialisti e cattolici che si era vista in Germania, come per la
Repubblica di Weimar. Il Partito Socialista è schierato su parti massimaliste. L’obiettivo al
quale guardano i socialisti massimalisti è la Rivoluzione sovietica  ritengono possibile
utilizzare la violenza per ricostruire, almeno a parole, un nuovo organo comunista. Pochi
mesi prima delle elezioni del novembre del 1919 è nato un piccolo gruppo, il movimento dei
Fasci di combattimento  rifiuto dell’idea considerata troppo liberale, di un’Italia
giolittiana guardata con disprezzo, ma legata al dinamismo con un Programma noto come
Programma di San Sepolcro che unisce elementi di nazionalismo, futurismo ecc. in un
regolamento.  non ha però rilevanza politica.
QUADRO SOCIALE
L’instabilità economico – sociale riguarda aree di tensione: campagne Padane e i latifondi
del Sud, in misura minore. Ma l’altro settore attraversato dalla tensione è quello delle
industrie siderurgiche di Milano, Torino e Genova.
Campagne  le rivendicazioni sono: l’imponibile di manodopera  l’obbligo per i
proprietari o gli affittuari di assumere un numero fisso di braccianti stabilito con i
rappresentanti sindacali, ottenuto dopo ripetuti scioperi e tensioni. (estate 1920)
Agosto/settembre 1920: occupazione delle fabbriche  anche se non raggiunge l’obiettivo
politico rivoluzionario che alcuni si erano prefissati, questa situazione dal punto di vista
sindacale rappresenta un successo significativo, dall’altro l’opzione rivoluzionaria viene
accantonata dopo aver creato ansie e preoccupazioni. Proprio l’incapacità, considerata da
Psi, ad indurre ad un distaccamento dal Partito e costituirsi come un Partito comunista
italiano. L’orizzonte internazionale è la Costituzione nel 1919 della Terza Internazionale 
Lenin aveva introdotto sistemi rigidi per chi volesse entrare. Si frantuma l’unità della
Sinistra tra una componente socialista e una comunista  questo favorirà la venuta di un
movimento fascista.
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Un nuovo furore nazionalista che progressivamente inquina il dibattito politico ed
ideologico dell’Italia. Questo è alimentato da un mito, quello della cosiddetta “vittoria
mutilata”, come la definì lo stesso Gabriele D’Annunzio  questi miti contano, anche nella
Germania per la “pugnalata alla schiena”, condizionano molto l’ideologia. Questa soluzione,
che sembra contraddire gli accordi del Patto di Londra, alimenta l’azione politica
nazionalista e del tutto illegale di formazioni paramilitari e di pezzi dell’esercito guidati
dallo stesso G.D, marciano su fiume ed è l’intellettuale a ideare modelli di azione militare.
Qui istituisce una sorta di governo, la Repubblica di carnal con un programma molto
confuso.  elementi che sono parti dell’esercito. L’occupazione di Fiume è un fatto
piuttosto grave, una vera e propria insurrezione nazionalista che segna la debolezza del
governo italiano. L’occupazione terminerà quando il governo deciderà di agire contro
questa azione del tutto illegale  si prende a cannonate il palazzo di governo di
D’Annunzio.
BENITO MUSSOLINI
Proprio tra il 1920 e 1921 che i movimenti dei Fasci di combattimento cambia pelle: si
trasforma in un partito nazionale fascista incorporando le parole d’ordine del nazionalismo.
A guidarlo è la figura di Benito Mussolini, incontrato già per il Partito Socialista.
Nasce in un piccolo paese romagnolo vicino a Forlì, Predappio, completamente trasformato
in una città nuova negli anni del regime, luogo simbolo del “duce”. È un borgo di provincia
che guarda a Sinistra. Il padre lo chiama Benito in onore di Benito Quarez, è fabbro, la
madre un’insegnante delle elementari. Lui inizia una carriera giornalistica all’interno del
partito Socialista e nel 1912 prende in mano il comando della rivista Avanti. Espulso dal
partito, fonda un nuovo giornale, Il popolo d’Italia. È un sostenitore dell’intervento da
Sinistra, vede nella guerra un grande strumento palingenetico, ossia che non punta a tornare
in un passato mitico come altri movimenti conservatori, ma punta a rigenerare la storia
proiettando l’Italia in un futuro che elementi di tradizione, ma anche della modernità.
FASCI, FASCISMO
Viene chiamato così perché c’è il recupero di questa antichità che viene riattivata e
modernizzata nel contesto bellico. È simbolo dell’unità che fa la forza, dell’ordine, della
legge. Il programma inizialmente è social – nazionale. Presenta l’obiettivo di farsi portavoce
dell’unità nazionale contro quelle forze considerate antinazionali  è a difesa della nazione
per delegittimare gli avversari. Un altro avvenimento è l’elemento organizzativo e militare.
Sono, ovunque nascano, caratterizzati da una struttura paramilitare, squadre armate che
hanno una loro estetica e che sono armate e finanziate soprattutto dagli agrari che vogliono
usarle contro gli scioperanti, e gli industriali per la disoccupazione nelle fabbriche. Le
squadre fasciste colpiscono le sedi politiche sindacali che fanno capo ai partiti socialisti e
popolari.  usano molto la violenza politica, fisica e anche simbolica, contro l’avversario.
Morti: 2000- 3000 militanti socialisti e 672 fascisti.
In mezzo c’è uno stato che sostiene e mostra un’aperta simpatia verso i fascisti (governo di
liberali appoggiati dai cattolici).

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C’è un altro nemico politico che è esterno ed è la nazionale slovena.  violenza contro una
minoranza che si vuole escludere dal contesto italiano.
ASPETTO SIMBOLICO ED IDEOLOGICO
Il Fascismo è come se volesse farsi di diretto portavoce della guerra e del culto dei caduti 
si vuole recuperare tutto questo immaginario nazionalista. Le vittime fasciste della guerra
civile verranno trasformate in martiri. Mussolini esprimeva con grande chiarezza questa
visione nazionalista. Il razzismo è già in luce qui dal punto di vista ideologico.
Il Partito allo stesso tempo è una milizia  è una struttura militare e possiede anche
un’ideologia di tipo militare.
Il Partito nazionale fascista assume anche un ruolo politico significante che avviene grazie
al sostegno delle forze liberali e cattoliche che accettano di accogliere i fascisti all’interno di
liste elettorali, i Blocchi Nazionali, dominate dai liberali. Vengono eletti 38 fascisti
(Mussolini compreso), pari al 7% del totale dei seggi.  elezioni politiche del maggio 1921.
I governi sono: Bonomi (luglio 1921 – febbraio 1922); Facta (febbraio – luglio 1922 e luglio
– ottobre 1922).
Si trovano molti esponenti del ceto medio che aderiscono al Fascismo e che vedono in esso
un ristabilimento dell’ordine. Anche la componente giovane e studentesca è rilevante, il
Fascismo celebra la giovinezza (c’è una canzone che si intitola “Giovinezza” che celebra sia
culto della morte che dalla giovinezza rigeneratrice).
DALLA NASCITA DEL PNF ALLA MARCIA SU ROMA
7 -10 novembre 1921: Congresso dei Fasci a Roma  PNF
Scissioni del PSI:
 Gennaio 1921: nascita del PCd’I (PARTITO COMUNISTA D’ITALIA)
 Ottobre 1922: mascita del PSU (PARTITO SOCIALISTA UNITARIO)
Diminuzione della conflittualità sociale.
27 – 28 ottobre 1922: marcia su Roma  minacciata insurrezione “niente più cje una
commedia”  Mussolini non è convinto, rimane a Milano, il sovrano accetta la proposta
proveniente da facta di dichiarare lo stato d’assedio, in modo tale di legittimare l’utilizzo
dell’esercito contro queste formazioni.
30 ottobre 1922: Vittorio Emanuele II incarica Mussolini di formare un nuovo governo
NON è UN COLPO DI STATO, NON è UNA RIVOLUZIONE  è favorita dal re e dai
liberali, non lo può essere.
16 novembre 1922: discorso di presentazione del governo della Camera dei Deputati.
Dicembre 1922: costituzione del Gran Consiglio del Fascismo, organo di raccordo tra il
PNF e lo Stato, di cui sono membri il segretario del PNF, il Presidente del Consiglio, diversi
dignitari fascisti e i presidenti della Camera e del Senato. I Fascismi si caratterizzano di vari

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livelli tra partito e Stato, in questo caso non si avrà una sovrapposizione, anzi lo Stato
mantiene numerose prerogative e c’è una progressiva fascistizzazione dello Stato e una
statalizzazione del Partito (doppio processo).
Gennaio 1923: Milizia volontaria per la Sicurezza Nazionale. Istituzionalizzazione delle
squadre fasciste formalizzate in questo nuovo organismo di Partito.
1923: riforma scolastica, Giovanni Gentile – obbligo a 14 anni  Gentile è uno dei grandi
teorici del Fascismo, nonché ministro dell’istruzione  modo attraverso cui il governo
Mussolini punta ad ottenere notevole consenso dalla parte cattolica.
Introduzione crocifisso nelle aule
Obbligo delle lezioni di religione per gli alunni delle elementari
Politica economica liberista; alleggerimento fiscale sui redditi alti abbassamento delle tariffe
doganali. Non si identifica ancora con l’idea del Fascismo degli anni ’30, questo è liberista.
Alberto de’ Stefano è il Ministro delle Finanze ed è liberista.
Luglio 1923: nuova legge elettorale – premo di maggioranza (2/3 dei seggi) alla lista che
prende più del 25% dei voti (legge Acerbo). Non è un caso che si cambi la legge elettorale.
Aprile 1924: elezioni – Liste Nazionali (con liberali di destra e popolari di destra) al 65%
dei voti.  hanno più seggi.
IL CASO MATTEOTTI
Un deputato accusa la Camera di violenza fisica che ha caratterizzato l’andamento di queste
elezioni, 10 giorni dopo Matteotti sparisce e verrà ritrovato il 16 agosto  era stato rapito e
ucciso da una squadra fascista, probabilmente su ordine di Mussolini-  posizione di
Mussolini minacciata anche dall’ala più radicale e movimentata del PNF. Nel gennaio del
1925 tiene un discorso alla Camera. Ancora una volta Vittorio Emanuele non interviene e
non revoca il mandato di Mussolini. Mussolini si assume la responsabilità di quanto
accaduto, ma allo stesso tempo annuncia anche il cambiamento del governo. (scrivi le leggi
fascistissime)
23/11/2021
LEGGI FASCISTISSIME
Instaurano un regime dittatoriale, tutti gli altri partiti politici vengono aboliti:
 Accresciuti poteri, anche legislativi, del capo del governo.
 Soppressione delle autonomie locali. Aboliti sindaci elettivi, sostituiti con podestà di
nomina governativa
 Pena di morte per chi attenti alla vita del re o del capo del governo
 Tribunale speciale per i reati politici, i cui giudici sono scelti tra i generali
dell’esercito e tra i membri della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale.

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 Fine della libertà di stampa
 Un unico partito, quello fascista, aboliti gli altri e perseguitati gli oppositori politici.
 Patto di Palazzo Vidoni  costituzione della Confederazione delle Corporazioni
fasciste; abolizione sindacati oltre a quelli fascisti, vietati i conflitti di lavoro
(proibito lo sciopero).
 Legge 9.11.1926: dichiara decaduti tutti i deputati dell’opposizione
 1928: nuova legge elettorale  unica lista nazionale (membri scelti da membri del
Gran Consiglio del Fascismo, sottoposti ad approvazione del corpo elettorale. NON
elezioni democratiche, ma plebisciti.
Il regime fascista assume notevole consenso del corso degli anni ’30 e la costruzione del
consenso passa attraverso un importante accordo del 1929 con la Chiesa cattolica,
all’interno del quale viene riconosciuta la religione cattolica come religione di stato  Patti
Lateranensi  si garantisce all’Azione Cattolica dell’autonomia, con un’estensione della
politica fascista. Pio XI in un discorso agli universitari dell’Università cattolica del 13
febbraio 1929 dice che per raggiungere questo importante accordo forse ci voleva un uomo
come Benito Mussolini.
Pone fine al conflitto tra lo Stato post – unitario e la Chiesa Cattolica, conflitto cominciato
dopo il Risorgimento.
Passa attraverso anche la formazione di strutture associative che mobilitano la società e
l’unione pubblica in un grande sforza di adesione agli obiettivi politici. Si controlla la
scuola, la stampa, le trasmissioni radiofoniche, si pongono forti limiti all’impatto della
propaganda radiofonica a causa dei pochi apparecchi disponibili.
La propaganda passa molto attraverso il cinema  nel 1925 viene costituito l’Istituto
Nazionale Luce che diventa un ente alle dipendenze del governo. Nel 1926 per legge i
cinegiornali vengono proiettati obbligatoriamente in tutte le sale cinematografiche e tra il
1926 e il 1931 si contano 400 cinegiornali senza il sonoro.
Un momento decisivo è dopo la crisi del ’29 del commercio, del settore agricolo,
industriale, disoccupazione.  sviluppo dei lavori pubblici (strade e ferrovie; intervento
dello Stato)

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