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5
20 4
GENNAIO
FEBBRAIO
MARZO
IL TEMPO DI QUARESIMA
Versioni «base» :
IL pADRE CI HA CHIAMATI
T: Massimo Palombella. M: Domenico De Risi 2
DIO CI OFFRE IL SUO PERDONO
T: Mauro Mantovani. M: Alessandro Ruo Rui 4
Rivista del Centro Evangelizzazione
e Catechesi «Don Bosco» di Leumann (Torino) GRANDE NELL' AMORE
T: Mauro Mantovani. M: Giuseppe Gai 6
in collaborazione con la Facoltà di Teologia DONACI UNO SPIRITO NUOVO
dell' Università Pontificia Salesiana (Roma) T: Mauro Mantovani. M: Gian Sandro Vanzin 8
e con il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma
RALLEGRATI, O CITTÀ SANTA
T: Mauro Mantovani. M: Valentino Miserachs IO
PROPOSTA DI MUSICA SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ
PER LA LITURGIA T: Mauro Mantovani. M: Roberto Mucci 12
ISSN 0391-5425 Elaborazioni per Schola:
Gennaio-Febbraio-Marzo 2004 IL PADRE CI HA CHIAMATI
Anno 59, numero 1 T: Massimo Palombella. M: Domenico De Risi 14
DIO CI OFFRE IL SUO PERDONO
T: Mauro Mantovani . M : Alessandro Ruo Rui 22
DIREZIONE
GRANDE NELL' AMORE
Massimo Palombella T: Mauro Mantovani. M: Giuseppe Gai 27
Uni versità Pontificia Salesiana
Piazza Ateneo Salesiano, I - 001 39 Roma DONACI UNO SPIRITO NUOVO
Tel./Fax 06.872.90.505 T: Mauro Mantovani . M : Gian Sandro Vanzin 35
e-mail : massimo @ups. urbe.it
RALLEGRATI, O CITTÀ SANTA
T: Mauro Mantovani . M: Valentino. Miserachs 43
COLLABORATORI
SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ
-Musica:
T: Mauro Mantovani . M: Roberto Mucci 50
M. Bargagna - N. Barosco - M. Chiappero
R. de Cristofaro - D. De Risi - V. Donella Errata Corrige:
L. Donorà - G. Gai - S. Kmotorka Armonia di Voci n. 3/2003 (Luglio-Agosto-Settembre) :
G. Liberto - D. Machetta - A. Martorell PANE DI OGNI FRAGRANZA (Parti organistiche)
I. Meini - V. Miserachs - L. Molfino T: Remo Bracchi. M: Valentino Donella 55
R. Mucci - M. Nardella - M. Nosetti
F. Rampi - A. Ruo Rui - D. Stefani
G.S. Vanzin - A. Zorzi. La mu sica contenuta nel CD allegato è eseg uita da un Ottetto voca le co mposto da
cori sti della Cappella Musica le di Trinità dei Monti (Roma) diretti da mons. Val entino
- Testi: Mi se rachs. pres ide del Pontifi cio Istituto di Mu sica Sac ra di Rom a.
R. Bracchi - E. dal Covolo - M. Mantovani. Corisl i:
Carl a Ferrari (sopran o), Marin a M auro (soprano). Marta Zanass i (contralto). Cl e-
mentin a Zarrill o (contralto). Adri ano Carol etti (tenore). Erme negil do Corsini (ten ore).
- Musica-Liturgia-Cultura: Alberto Tapi a (basso), Roberto Va lenti (basso).
A. Amato - E. Costa - F. Rainoldi Organis/a : Juan Paradell Solé.
M. Sodi - E. Stermieri. La reg istrazione è stata effe ttuata il 5 e 6 di cembre 2003 nell a Chi esa dell 'U ni versità
Pontificia Sales iana di Rom a (Organo Tamburini. Pi azza dell ' Ateneo Sales iano, I) dall o
Studio Mobil e dell a Radi o Vati cana.
L' Assemblea è stata form ata da alcuni cori sti del Coro lnteruni versitario di Roma.
Tecnico del sI/ ono: Roberto Bellino.
© 2004 Espressione Edizio ni Musicali
Ediling digi/ale e maslering : Studio OpenS ound (v ia B. Cerretti. 32 - Roma) .
Tutti i diritti riservati.
Ingegne ri del suono: Sil vio Pi ersanti - Augusto Arena .
Coord inalllenlo gene ra le : M ass imo Pal o mbell a.
Iniziamo un nuovo anno di attività vicinissimi alle appe- retto, si possono adattare diverse delle strofe proposte in
na trascorse celebrazioni del centenario delmOlu proprio d i questi canti.
Pio X Tra le sollecitudilli, alla pubblicazione, da parte di Ne emerge così un itinerario spirituale, che prende avvio
Giovanni Paolo Il , del celebrativo «Chirografo» (22 novem- dai due inni /I Padre ci ha chiamati e Dio ci offre il SIIO per-
bre 2003) e della Lettera Apostolica nel 40" anniversario dOliO, inni che offrono una meditazione sui principali temi
della Costituzione Sacrosallclum COl/cWl/m sulla Sacra Li- della Quaresima a partire da alcuni versetti significativi dei
turgia (4 dicembre 2003). Salmi 50 e 90 e dal brano evangelico delle tentazioni di Cri-
Eventi importanti e ricchi di «vettori di forza» per il futu- sto. Gesù è il Messia, un Messia che si misura con le tenta-
ro, ma è interessante notare come in queste occasioni - spes- zioni e le affronta fidandosi radicalmente dell'amore del Pa-
so in modo implicito - si ripropongono nel dibattito eccle- dre e della sua Parola. Questa è la via che viene proposta an-
siale che accompagna l'analisi e il commento di questi testi. che al di scepolo.
approcci alla realtà esclusivi anziché inclusivi. Il testo Cml/de nell'ali/ore trae invece spunto dai Salmi
L'impressione è talvolta quell a di un «andare indietro», 26 e 24, alcuni versetti dei q uali fungono da antifone d'in-
di «arroccarsi» !\u posizioni che contrappongono la realtà: gresso per la liturgia della II Domenica di Quaresima, Le
antico con nuovo, prima e dopo il Concilio, static ità ed in- strofe centrali invece si d iffondo no sulla testimonianza del
culturazione, canto gregoriano e Figl io data dal Padre stesso in
pol ifonia antica contTapposti a occasione dell'episodio evangeli-
forme «contemporanee», autori co della Trasfigurazione del Si-
«sacri» e autori «profani » ... An-
ziché camminare verso orizzonti
... tra passato gnore. Il canto sottolinea come il
volto della g loria, della risurre-
comuni, verso sane integrazioni,
un po' di musica diventa l'occa-
presente e futuro ... zione, non sia estraneo, anzi sia
intrinsecamente connesso, a lla
sione per far emergere misera- via della croce, cammino che de-
mente un vuoto culturale, Sì, per- ve percorrere ogni discepolo, per
ché proprio di cu ltura globale si tratta, q uella c ultura che entrare nel «cuore del mistero».
forn isce gli ampi ori zzonti che permettono d i tacere quando Donaci 1/1/0 Spirito IIUOVO raccog lie nell'invocazione
non si è competenti, che permettono di trovare quei diii ros- proposta dal ri tornello quanto espresso datl'antifona d'in-
si» che uniscono (anziché dividere) passato, presente e futu- gresso della III Domenica di Quaresima, intendendo la con-
ro, quella cultura che sa «collocare» le problematiche «pra- versione non soltanto come frullo di atteggiamenti o sfor.li
tico-meccaniche» al1'interno di un impianto filosofico-teo- personal i, ma come frutto del l'azione stessa d i Dio che ope-
logico e quindi squisitamente «ecclesiologico». ra in no i, se trova spazio nei nostri cuori, perché non siano
Esattamente come la recente legge su ll 'embrione, all 'in- più «di pietra» e divengano veramentc - richiamando l'e-
terno di un contesto di fatto privo di una sana episte mologia spressione del profeta Ezechiele - «di carne~~. Si dice: «ri-
del fatto po litico, porta ad ormai datate - e oggi anche bana- generi l'uomo nel profondo. nel Fi glio doni al mondo la sal-
li - contrapposizioni tra «laici» e «cattolici~~, così ecclesial- vezza».
mente un po' di musica e qualche «pratica liturgi ca~> fanno Ai brani evangel ici della [V Domenica di Quaresima si
emergere una preoccupante realtà che dice - talvolta in for- ispi ra invece Rallegrati, o eittà sallla, che prende avvio con
ma esplicita - la non avvenuta ricezione delle linee traccia- la preziosa immagi ne biblica della Gerusalemme riedificata,
te dal Concilio Vaticano U. in cui il tempio de l Signore è ricostruito. L'invito che viene
Crediamo che in questo contesto la cosa migliore sia an- rivolto al credente è d i riedificare la !\ua stessa vita alla luce
zitutto lavorare, studiare e ricercare per cogliere sempre più del Vangelo, così da essere effettivamente «pietra viva» di
nella concretezza le sfide della Rifonna Liturgica del Conci- quell'edific io spi rituale che è la Chiesa, santa e insieme
lio Vaticano II. Di parole su come la musica «bisognerebbe» sempre bisognosa di conversione, Dio è qui invocato attra-
fa rl a se ne sentono tante, forse troppe, e per la stragrande verso le immagini si mboliche dell'abbraccio di misericor-
maggioranza delle volte pronunciate da persone di non pro- dia, del volto di luce e dell'amore immolato, che scaturisco-
vata competenza. no dalle stesse letture.
I canti proposti in questo numero della rivista, che cerca- Sia fatta fa tua vofomà è invece un canto di comunione
no di operare secondo un criterio inclusivo, intendono ac- per la cosiddetta «Domenica delle Palme». Raccoglie, da un
compagnare l' itinerario quaresi male della comunità dei cre- lato, gli aspetti rilevant i del cammino penitenziale svolto
denti mettendo in luce il ricordo vivo - conside rato come nel l'i ntero periodo quaresimale, concentrati nella fid uciosa
occas ione di riapp ropriazione esistenzia le sempre più e rinnovata dispon ibilità alla sequela cu i il discepolo è chia-
profonda - del Battesimo ricevuto, e solleci tando una prassi mato seguendo Gesù, il Maestro e Signore, D'altro canto
penitenziale illuminata dall'ascolto più frequen te della pa- prepara a vivere i momenti centrali del mistero della passio-
rola di Dio e dalla preghiera . ne-morte-ri surrezione di Cristo, fo ndamento della nostra
La Parola di Dio proposta dalla lilUrgia e le varie antifone salvezza, cercando di espri mere, per quanto possibile con le
che ad essa si riferiscono, costitui scono così il punto di rife- parole e con la musica, la profo ndità dello stesso mi stero eu-
rimento fondamentale per una autentica cOl/versiolle, e per caristico di cu i accompagna il vertice celebrativo.
una veri fica se la propria esistenza è conforme a quella di L'accogliere in profondità l'appello a «lasciarci riconci-
Cristo. liare con D io~~ (cf 2 Cor 5,20) conduce realmente a vivere la
l sei brani, pur potendo interscambiarsi, seguono una pre- vita /ll/ova iII Cristo. L'intento di questi canti è di contribui-
cisa scansione, inerendo di rettamente le dome niche l, Il , III , re, attraverso ciò che è proprio del segno musica nell 'azione
IV e VI di Quaresi ma. Anche ai brani evangelici della V Do- liturg ica, a favorirne la realizzazione.
menica (CI' 11.1-45: Lazzaro; Cv 12,20-33: il chicco di gra-
no; Cv 8,1-11: l'adultera), pur non avendo un riferimento di- Mantovani M. - M. Palombella
A Sua Ecc. Mon s. Beniamino Depalma
IL PADRE CI HA CHIAMATI
Versione "base"
T: Massimo Palombella
M: Domenico De Risi
l. Il Padre ci ha chiamati. il Dio della gloria. 3. La lotta senza tregua, o Cristo. tu rhai vinta.
per donarci nel Figlio la salvezza. ci sollevi dal peso della colpa.
E vicino il Regno. apriamo i nostri cuori. Nella tentazione. aiutaci. Signore.
camminiamo lungo i suoi sentieri. dacci forza. libera dal male.
Il testo dell'inno si ispira all'antifona di comunione e al versetto alleluiatico (MI 4, 4) della prima domenica di Quaresima. che
nell'anno C presenta proprio il brano delle "tentazioni". Anche per questo l'inno si caratterizza per un uso che non si restringe
alla sola l domenica ma può anzi accompagnare l'intero tempo del la Quaresima. concentrandosi sui suoi temi principali . Le prime
quattro strofe evidenziano rispettivamente l'iniziativa di Dio che chiama alla conversione; il ruolo illuminante e trasformante
della Parola: l'aspetto della lotta contro il male: la novità di vi ta che viene dal " vivere in Crisco". L'ultima strofa è dossologica.
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DIO CI OFFRE IL SUO PERDONO
Versione "base"
T: Mauro Mantovan;
M: Alessandro Ruo Rui
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Il testo dell'inno si riferisce alle anti fone di ingresso (5a/90, 15- 16: "Egli mi invocherà e io lo esaudirò; gli darò salvezza e
gloria, lo sazierò con una lunga vita") e di comunione (5a /9O, 4: " II Signore ti coprirà con la sua protezione, sotto le sue ali tro-
verai rifugio") della prima domenica di Q uaresima. Esso può accompagnare l' intero itinerario quaresimale, appoggiandosi sulla
meditazione, appunto, del Salmo 90 e del Salmo 50. L'ultima strofa è dossologico-trinitaria. "Dio ci olTre il suo perdo no" è l'an-
nuncio iniziale in ogni Slrofa, che riassume il "cuore" della Q uaresima, e apre alla preghiera.
Ser e no J - 60 ca.
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l. Di-o o; or-fre_il suo per - do - "o. S'a - pro - no I,
2. Di-o of-fre_il suo per - do - "o. Vin - ci l' in-giu -
3. Di-o "o; of- fre_il suo per - do - "o. Sot - to I, lo'
4. Di-o ci of-fre_il suo per - do - "o. Giu - sto nei giu -
5. Di-o ci of- fre_i l suo per - do - "o. Pa-dre_o n -ni - po-
Ser e n o J - 60 ca.
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GRANDE NELL'AMORE
Versione "base"
T: Mauro Mantovani
M: Giuseppe Gai
o 2004 ~ E4i,io<>i Muliali
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2. Trasfigurato di gloria, immagine del Padre, 4. Misericordia, sapie nza, eterna giovinezza
sei tu la via. ti riveli a noi, Dio della storia. saldo rifugio, tu ci liberi, Dio di giustizia.
Ci avvolgi col manto della nube Sei fortezza che sempre ci prOiegge,
per entrare nel cuore del mistero. riscattati, già abi tiamo il Regno.
Il testo si ispira alle antifone di ingresso (Salmo 26,8-9 e Salmo 24, 6.3 .22) e di comunione (MI 17,5) della seconda domeni-
ca di Quaresima. Le due strofe centrali sono dedicate specificamente al brano evangelico (anno C) di Le 9.28-36, la "Trasfi-
gurazione del Signore". L'invocazione "salva il tuo popolo, Signore" si apre, alla luce del preciso invilo - "Ascoltatelo" - rivol-
to ai discepoli, a rico noscere e sviluppare gli atteggiamenti propri del vero discepolo: egli è colui che ascolta, sa discernere le
parole e le azioni d i Gesù. sa contemplare il suo volto.
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DONACI UNO SPIRITO NUOVO
Versione "base"
T: Mauro Mantovan!
M: Giansandro Vanzin
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Donaci uno spirito nuovo, Signore,
canteremo in eterno la tua fedeltà.
I. Dio di m isericord ia, font e d'ogni bene. 3. Dio di misericord ia. soffio che sorregge.
tu ci aspe rgi con acqua limpida. ci rafforzi. intenso anel ito.
Purifica ogni nostra col pa, Lo Spirito viene a noi dall 'alto
per farci tempio vivo del tuo amore. per darci cuori colmi di letizia.
2. Dio di misericordia, luce che rischiara. 4. Dio di misericordia. verità del mondo.
c i disseli. sorgente cosmica. ci ristori. eterno calice.
Rigeneri l'uomo nel profondo. Com unichi grazia dal Calvario.
nel Figl io doni al mondo la salvezza. la pace senza fine del tuo perdono.
Il testo si ispira alle antifone di ingresso (Sa l 24 , 15· 16 e Ez 36, 23,24,25,26) e di comunione (50/83, 4~5 e G1'4, 13- 14) dell a
terza domenica di Q uaresima, e apposita mente si adatta, dal punto di v i ~ t a contenutistico, al brano evangel ico de ll' incontro tra
Cristo e la Samaritana e a quello d i Le 13, 1-9 (anno C). S i incrociano il riconoscime nto fi ducioso de ll a misericordi a di Dio (con
cu i si apre ogni strofa) e l' invocaziOne d i uno "spirito nuovo" ripetu ta nel rito rnello.
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RALLEGRATI, O CITTÀ SANTA
Versio~le "base" T: Mauro Mantovan;
M: Valentino Miserachs
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Rallegrati, o città santa,
glorifica il tuo salvatore
Il testo trae spunto dalle antifone di ingresso (1$ 66. 10- 11 ) e di comunione (Gv 9.11: Le 15.32 e Sal mo 12 1) della quarta
Domenica di Quaresima. e dedica rispettivamente un 'apposita strofa sia alla parabola cosiddetta del "figlio l prodigo" che al
Vangelo del "cieco nato", brani caratteristici de lla liturgia quaresimale .
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T: Mauro Mantovani
M: Roberto Mucci
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Tu"i i diri"i risa>oti
Padre, Padre, Padre, sia fatta la tua volontà! 2. La morte del Signore, uomo dei dolori.
Nelle tue mani, nel tuo amore, affido il mio salva. cancella ogni nostra colpa.
spirito. Tu sei misericordia, perdono ritrovato,
sangue, nutrimento che ci rinnova.
l . Osanna all' Agnello, vittima immolata,
Cristo si offre a noi per sempre . 3. La croce adoriamo, segno dell'amore.
Abisso dell ' amore. mistero sconfinato Gloria a colui che è. che viene!
siamo generati a vita nuova. Tra noi sempre presente, rinasce la speranza,
oggi ne viviamo il sacrificio.
Il testo di q uesto canto di comunione per la Domenica della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo (la cosiddeua "Domenica
delle Palme") si ispira liberamente ad alcune espressioni del racconto della Passione, al Prefazio e all'antifona di comunione della
Celebrazione Eucaristica.
Il ritornello ri prende l'espressio ne di fiducioso abbandono all'amore del Padre con cui Cristo vive l'estremo drammatico momen-
to sul legno della croce (M! 26,42; cf. Mc 14,36; Le 22,42). La triplice invocazione " Padre ... " sottolinea la profondità di questo
momento culmine della rivelazione stessa del mistero di Dio. L'intero itinerario quaresimale d i conversione e di penitenza sem-
bra concentrarsi nella contemplazione, anche altraverso il canto, del vertice della vicenda di Gesù : la crocifissione-risurrezione,
lelta alla luce delle Scriuure, colta come mislero di lotale obbedienza al Padre che assume il volto della do nazione senza misura.
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T: Massimo Palombella
M: Domenico De Risi
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T: Mauro Mantovani
M: Giuseppe Gai
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ELABORAZI ONE DELLE STHQFE PEH SCUOlA A 2 VOCI DI SPAHI (SA-TB)
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3. sei la bel - le' - za, do - no splen - di - do. Di -o del - la giù - ia.
4. sal-do ri - fo - gio, li - be - ri, Di - o di giu - sIi - zia.
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I. Ccr -co H ,"o val · IO, S; · goo · re, I; ccr - co d,I m" · I; · · · 00. Sci
2. Tra-sfi-gu · co · IO d; gIo · ria, ;m · ma -gi - nc do! p, · · · dre, sei
3, "Que-sti è il mio F; · glio di · lo! · IO, · d i - te lo vo ·
," '", · · ce", sei
4. Mi -se -ri · cor • dia, · picn - za, · ter· na gio - vi · · · za ""I .
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3, "Que . èil mio F; · glia , · di - le lo va · · · cc", se;
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3. Di - o del - la gia - la. _ _ __
4. Dì - o di giu - sti - zia. _ _ __
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2. per en - tr a - re "el cuo - re del mi - ste - ro.
3. si ri - sve - glia nei cuo - ri la spe - ran - ,a.
4. ri - seal -" - ti, già a - b; - tia-mo il Re - gno.
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2. -voi - g' wl man - IO del- la nu - be per en - tra - re nel cuo - re del mi - ste - ro.
3. - ci - n; e pas - sa la pa - - m,
" s i ri -sve - gl ia nei cuo - Ti la spe - fan - , a.
4. - tez - za che sem - pre ci pro - teg - ge, ri - seal "
- - ti, già a - bi - tia- mo il Re - gno.
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l. - - ce, per sal - vac - ,; '01 san - gue del - la ero - 'e.
2. - - ria, per en - 1m - te noi cuo - re do! m; - ste - ro.
3. - - ia, , ; ri - ,ve - g lia nei euo - ri la spe - ran - za.
4. - - zia, ri - seal - - - ti, già a - b; - tia-mo il Re - gno.
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ELABORAZIONE DEL RITORNELLO PER SCllOLA A 4 VOCI DI SPARI (SCTB)
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DONACI UNO SPIRITO NUOVO
Elaborazioni per Schola
T: Mauro Mantovani
M: Giansandro Vanzin
c 2004 Espr.".ionc Edizioni Musicali
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2. Di - o d; mi -se-ri -cor-di · '. lu - ce ohe ri - schia · m. o; dls -
3. Di -
4. Di -
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mi -se - ri - cor - di
mi- se - ri -cor - di
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4. gra - zia dal Cal - va - rio, la pa - ce sen - za fi - ne del ,"o pe' - do - no.
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2. ci dis - se · t i , "
so, · gen · te co - smi - ca. Rl · ge- ne- ri
3. c l mr - for · ". In · "n · so, · ne . 11 . to. Lo Spi - ri - IO
4. cl ri - sto · n, e · te, · -
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2. . se · li , so, · gen co · smi · <o. Ri · ge · ne · ,l
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ELABORAZIONE DELLE STROFE PER SCUOLA A 4 VOCI DlSPAH I (SCTB)
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2. Di - o di mi -se- ri -cor-di - a, l" - cc che n - schia - rn,
3. Di - o di mi -se-ri- cor- di - a, sof - fio che ,"' - "g - ge,
4. Di - o di mi -se-ri-cor-di - a, - ri - tà del mon - do,
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I. Di - o di mi- se- ri-cor - di - a, fon - te ;---
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2. Di - o di mi- se- ri-cor - di - a, lu - ce che n - schia - ra, dls -
3. Di - o di mi -se- ri -cor - di - a, sof - fio che 'Ot - reg - ge, "
ci raf -
4. Di - o di mi- se- ri -cor - di - a, ve - ti - là del mon - do, ci ri -
:
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T
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I.Di-o di mi-se-ri-cor-di - a, fon - le d 'o - gni be- ne, lO ci a -
2. Di - o di mi-se-ri-cor - di - a, lu - ce che ri - schia - ra, ci dis -
3. Di - o di mi- se- ri- cor - di - a, sof - fio che 'Ot - reg - ge, ci raf -
4. Di - o di mi- se-ri-cor - di - a, ve - ti - là del mon - do, ci ri -
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2. ci dis - se - ti, SOt - geo - te co - smi - ca. Ri - ge- ne - n
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"' -- lili -- to. Lo Spi - ri - to
Co - mu -ni-chi
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l. - sper - gi CO" OC - q" lim - pi - da. p, - ti - fi - c,
2. -se - ti, SOt - geo - te co - smi - ca. Ri - ge-ne- n
3. - for - i" - te" - so , - "e - li - to. Lo Spi-ri-to
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n. e - tet - "O- c, - li - ce. Co - mu -ni-chi
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l. - sper - gt CO" oc - q", Hm - pt - d,. P, - Il - fi - c,
2. - se - ti, SOt - geo - te co - smi - c,. Ri - ge - "e - ri
3. - for - .li, m - te" - so, - "e - li - to.
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4. - SIO - ri, e - tet - "O co - li - ce. Co - m, - "i - chi
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l. - sper - gi CO" oc - q" lim - P' - d,. P, - n - fi -
2. - se - ti, SOt - geo - te co - smi - co. Ri - ge - "e - "n
3. - for - zi. i" - te" - so, - "e - li - to. Lo Spi - ti - to
4. - sto - n. e - tet - "O- - li - ce. Co - m, - "i - chi
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tu - o a · mo - re.
2. l' uo - mo 0<1 pm · fon - do, 0<1 Fi - glia do-nial mon · I, ",I · vez - za.
3. vie -oca noi d,I · l'al - IO m; _ _
pe' dar - ci euo - lÌ col · d; le · t; - zia.
4. gra - zia d,I C,I · va - rio. la pa - ce sen - za fi · ne del tuo pe' · do - no.
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c
I~L O - gn;
no - stra col - pa, pe' far - ci lem - pio v; · vo
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del tu - o a .t'.;.:
2. l'uo - mo nel pm · fon - do. nel Fi - glia do -nial mon · do _ _ I, sal · vez - za.
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3. vie- nca noi d,I · l'al - IO pe' dar - ci e ll O - n col · d; le · t; . zia.
4. gra - zia d,I C,I · va - rio. la pa - ce sen - za fi · ne del tuo pe' · do - no.
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Do - - ci u - no spi - n - nuo - vo, Si - gno - ,e, can - te -
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42
RALLEGRATI, O CITTÀ SANTA
Elaboraziolli per Schola T: Mauro Mantovani
M: Valentino Miserachs
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3. - meo-Ia in noi la fe - de, ci con -du - eial re - gno del - la gio- ia.
4. dar - ciii su - o
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3. lu - ce. C" - dia - mo in te, S; - g"" - re, au - men- ta in noi la
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3. le - de, c; con - du - eial re - gno del - la gio - ia.
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4. p; - glio, ve- ri - mo - re che s' im - mo - la.
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es - ser pie - tre vi - ve . Ral-
2. - cre vo, ria - pre la spe - mn-za.
3. - mcn- Ia in noi I, le - de, c; con - du- cial re - gno del - la gio- ia.
4. dar - ciii su - o p; - glio, ve - lÌ - là d' a - mo - re che s' im -
- mo - la.
45
ELABORAZIONE DELLE STROFE PE R SCHOLA A 4 VOCI PARI (SeTB)
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«, voi ~t - ti che pfan o
ge o
te, Dio vi haeon - ~o -
2. Fa-te fe - sta e con o ta o
te, il fi-glio è tm o
na o
to, gio-ia:in cie-lo_e_in
3. E - ra eie- eo,_a-des-so ve de, il Cri-sto l'ha gua to, val - IO del - la
"fi
o o o
4. Nel- la ero - ce la sal - vez za, la pa-ce sen-za ne, Dio è mi -se
mo
o o
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l. E-sul - la - le e gio i o o
te, voi tUI - li che pian - ge o
te,
2. Fa - te fe - SIa e can ta o o
«, il fi-glio è tor - na o
to,
3. E rn eie-co,_a-des-so de, il Cri-Sia l'ha gua ri to,
"
o o o o
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l. E- sul -ta-Ie
2. Fa- te
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fe - sta e can ta
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«, voi
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tUI - tI. ceplan
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te,
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3. E - ra de-col..a-des- so ve o
de, il Cri-sia l'ha gua n o o
to,
4. ,~I-___
Ia ero - ce la sal - vez o
za, la pa-ce sen-la fi o
ne,
mo,
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l. E-sul - la-te e gio o
i o
te, voi tut - ti ~e pran - ge o
te,
2. Fa- le fe - sta e can o
ta o
te, il fi -glio è tm na
o o
to,
,.,
3. E-ra cie-co,_a-des-so ve o
de, il Cri-sto l'ha gua ri o o
to,
4. Nel-la c7 - ce vez za, la pa-ee sen - za fi ne,
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2. (el - ". L'ab - brac - c io del· la pa - " "
ce - ne - , l'uo-mo
3. lu - ce. C" - dia - mo in te, Si - gno - ". "
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4. - cor - dia. Ha tan - lo-a - ma-Io il mon - do da dar - cri l , u - o
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2. gio - ia..] n de- Ioein
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4. Dioè mi - se - ri - eOl - dia. Ha tan - lo-a- ma- Io il mon - do da
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3. - men- Ia in noi re - de, ci con - du - eial re - gno del - la gio- ia.
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2. -brac - cio n - a - pre l, 'pe - rnn " - ,..
3. - dia - mo al re - gno del - l, gia - ia.
4. F; - glia, a - mo-re che s'im - mo - la.
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SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ
Elaborazioni per Schola
T: Mauro Mantovani
M: Roberto Mucci
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I. O - sao - na al-l'A - gnel - - - lo, viI - ti-ma im-mo - la'---:--' la.
2. La moc - te del Si - gno . . - re, uo-mQ dei do - lo - ri ,
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3. La om -
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- lo. viI - - - ti -
- re.
ma.
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2. Lamor - - "'
le del Si - gno - - - re, ua - mQ dei do - lor. sal -
Poco pi ù mosr 3. La om -
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ELABORAZIONE DEL RITORNELLO PER SCflOLA A 4 VOCI DISPARI (SCTB)
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fat - la la lua 'o - 10 0 - tà! Nel - le tue ma - m, n,l _ _ tu - o a -
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54
Dal 1946 Armonia di Voci offre il suo pre-
zioso servizio al/e assemblee parrocchiali.
Ogni fascicolo contiene nuovi canti destinati
all'azione liturgica i quali - nel/a dinamica
fedeltà alla linea tracciata dalla riforma litur-
gica del Concilio Vaticano 1/ - all'impegno
di offrire validi e appropriati testi, congiun-
gono quello di far partecipare, in un conti-
nuo e fecondo dialogo, ogni «persona ce-
lebrante». I canti sono infatti composti of-
frendo sempre una «versione base» per sola
assemblea e successive elaborazioni della
stessa per Schola a due voci pari e dispari,
tre voci dispari e quattro voci dispari. Ven-
gono inoltre proposti degli interludi organi-
stici con la finalità di offrire valido materiale
musicale per l'esercizio della viva ministeria-
lità celebrativa dell'organista.
Per informazioni:
ufficio Abbonamenti Elledici
Tel. 011.9552164-5 - Fax 011.9574048
E-mail: abbonamenti@elledici.org
Internet: www.elledici.org
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2004
APRILE
MAGGIO
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IL CANTO DELLA
PREGHIERA EUCARISTICA
ed acclamazioni per la Celebrazione
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PROPOSTA DI MUSICA ""
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l'SALI.!"n:
COLLABORATORI 1': L'lUrgi.-a. M: V.Ie",i"" Mi",r...,h,
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M . lIarpgna _ N. B~ · M . Chi~l'P"ro
R. do Cri""'....., _ D. 00: Risi _ V. 1)0..<:1'"
L Donori· G. Gai· S. K """"" ~ 3 I........ ......-.. ""I CD oIIq- ~ ...,..... <II _ Onouo ........ rom-
G. l.Jbcno · D. Machell3 _ A. Mon"",11
I . M.ini _ V. M;scrach, _ L. MoII1no
11.. M lICCi - M . Nankll~ · M . N""",,,;
F. R.mpi - A. Ruo Rui - D. Slcf."i
G.S, \!:ln'.; n · A. Zorli,
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M, SOOi - E. S'cnn;"ri. ......."""'*" .....
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- vente./ per mezzo di lui hai creato tutte le <o se. e lo hai man-
- dalO a noi salvatore e re-den-IO - re. fatto uomo per opera dello
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Spi - ri - IO San - IO na - IO dal - la Ver - gi - ne Ma - ri a. Per compiere la
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gra - zie, lo diede ai suoi di- sce - po - li, e dis - se: Pren -de - te, e be-
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-ve- le-ne lui- Ii: queslo è il calice del mio Sangue I per la
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MESSA III
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M: Antonio Galanti
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Christe, eléison. I ciel i e la terra sono pieni della tua gloria. abbi pietà di noi. .
Kyrie, cléison. Osanna nelralto dei cieli. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore. abbi pietà di noi.
Osanna nell 'allo dei cieli. Ag ne llo di Dio. che togli i peccati de l mo ndo.
dona a noi la pace.
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Gloria a Dio nell'alto dei cicli 2. Signore Dio. Re dci cielo, Dio Padre onnipotente. 4. Perché tu solo il Santo.
e pace in terra agli uomini di buona volontà. Signore Fig lio unigenito, Gesù Cristo, tu solo il Signore,
Signore Dio, Ag nello d i Dio, Figlio del Padre. tu solo l'A ltissimo,
1. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, Gesù Cristo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo. 3. Tu che togli i peccati del mondo, con lo Spirito Santo:
ti re ndiamo grazie abbi pietà di noi: nella gloria di Dio Padre.
per la tua g loria imme nsa. tu che togli i peccati -de l mondo.
accogli la nostra supplica: Amen,
tu che sied i alla destra del Padre,
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CREDO APOSTOLICO
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Credo, Signore.
1. lo credo in Dio. Padre onnipOIcnte. 3. Credo nello Spirito Santo.
creatore del cielo e della terra. la santa Chiesa cattolica.
la comunione dei santi,
2. E in Gesù Cristo, suo unico Figlio. nostro Signore. la remissione dei peccati.
il quale fu concepito di SpirilO Santo. la risurrezione della carne,
nacque da Maria Vergine. la vita eterna. Amen .
patì SOIi O Ponzio PilalO.
fu crocifisso. mori e fu sepoho;
discese agli inferi:
il ter,tO giorno risuscitò da morte:
salì al c ielo. siede alla destra di Dio Padre onn ipotente;
d i là verrà a giudicare i vivi c i morti.
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Psallite, psallite,
psallite Deo nostro, psallite, I. Quoniam terribilis Deus noster, 2. Quoniam Rex omnis terrae Deus,
psallite, psallite, quoniam terribilis Deus noster, quoniam Rex o mnis terrae Deus,
psallite Regi nostro, psallite, super omnem terram, psallite sapienter,
Regi nostro, psallite, super omnem terram. p~a lli te sapienter.
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I QUATTRO
FASCICOLI DEl.L'ANNO
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Per informazioni:
Ufficio Abbonamenti Elledici
Tel. 011.9552164-5 - Fax 011.9574048
ELLEDICI E-mail: abbonamenti@elledici.org
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2004
LUGLIO
AGOSTO
SETTEMBRE
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L'ANTIFONA DI INGRESSO
Dm TRA NOVITÀ E TRADIZIONE
DIREZIONE
Massimo Palombella
Un iversità Pontificia Salesiana
Pi azza Ateneo Salesiano, I - 001 39 Roma
Tel./Fax 06.872.90.505
e- mail: massimo@ups.urbe.it
COLLABORATORI
- Musica:
M. Bargagna - N. Barosco - M. Chiappero
R. de Cristofaro - D. De Risi - V. Donella La musica contenuta nel CD allegato è eseguita da un Ottetto vocale
L. Donorà - G. Gai - S. Kmotorka composto da coristi della Cappella Musicale di Trinità dei Monti (Roma)
G. Liberto - D. Machetta - A. Martorell diretti da mons. Valentino Miserachs, preside del Pontificio Istituto di Mu-
I. Meini - V. Miserachs - L. Molfino sica Sacra di Roma.
R . Mucci - M. Nardella - M . Nosetti Co risti: Carla Ferrari (soprano) , Keiko Morikawa (soprano), Cristina
F. Rampi - A. Ruo Rui - D. Stefani Nocchi (contralto) , Clementina Zarrillo (contralto), Adriano Caroletti
G.S. Vanzin - A. Zorzi . (tenore), Ermenegildo Corsini (tenore), Dario Colasanti (basso), Roberto
Valenti (basso).
Solisti: Adriano Caroletti, Ermenegildo Corsinj.
- Testi:
R. Bracchi - E. dal Covo lo - M. Mantovani. Organista: Juan Paradell Solé.
La registrazione è stata effettuata il 4 e 5 giugno 2004 nella Chiesa del-
- Musica-Liturgia-Cultura: l'Università Pontificia Salesiana di Roma (Organo Tamburini , Pi azza del-
\' Ateneo Salesiano, l ) dallo Studio Mobile della Radio Vaticana.
A. Amato - E. Costa - F. Rainoldi
L'Assemblea è stata formata da alcuni coristi del Coro Interuniversitario
M. Sodi - E. Stermieri. di Roma.
Tecnico del suono: Roberto Bellino.
Editing digitale e mastering : Studio OpenSound (via B. Cerretti, 32 -
© 2004 Espressione Ed izioni Musica li Roma) .
Tutti i diritti ri servati. Ingegneri del suono: Silvio Pi ersanti - Augusto Arena.
Coordinamento generale: Massimo Palombella.
... Ma questa Rivista va di male in peggio. è nostalgica poi chiamato "gregori ano", defi niscono in modo ch iaro
di un passato, pubblica musica che non serve a nessuno e un punto fenno: il suono trova piena dignità nel suo farsi
questa volta si mette addirittura con il gregoriano, icona "veicolo di significato" per il testo. La Chiesa ha inteso
perfetta di una Chiesa vecchia e soprattutto vera anti tesi rad icare la propria esperienza in questo ambito a parti re
della Riforma Liturgica del Conci lio Valicano l I. dal suddetto presupposto, nella convinzione che cantare
Potrebbero essere questi in sintesi i commenti di tante un testo liturgico significhi, prima di ogn i alrra cosa, prc-
pe rsone, non escluse quelle che si occupano concreta- sentame un 'esegesi. Allora la pronuncia sonora del testo
mente di Musica per la Liturgia. liturgico diviene l' occasione, colta dalla Chiesa stessa,
Ma all'i nterno di una precisa logica, i commenti sue- non tanto per fare buona musica, ma, prima di ogni altra
citati hanno motivo di esistere ed anche una loro intrinse- cosa, per spiegare le Scritture. La Parola può risuonare se
ca ragione. Infatti se la musica destinata alla liturgia deve viene ordinata al significa to che la tradizione esegetica in
avere le stesse leggi del "commerciale" non serve assolu- ambito ecclesiale le ha conferito. La lunga tradizione ora-
tamente perdere tempo con le elaborazioni per Sello/a, le, poi codificata in centinaia di manoscritti comparsi a
con il lavoro di ricerca per la composizione di nuovi testi partire dal X secolo in tutta l'Europa cristiana. dà ragione
e ... figuriamoci con il g regoriano. Se di un 'esperienza musicale unica e ben
tullO deve essere immediatamente frui - connotata per la C hiesa nel corso dei
to (o co nsum ato) non serve perde re secoli.
tempo per stud iare e ricercare .. . E alla Per queste ragioni la Chiesa non esi-
fine se la Riforma Liturgica del Conci - ta a defin ire "suo" il canto gregoriano,
lio Vati cano Il in Ital ia ci si ill ude d i non per rivendicare la proprietà di un ' o-
averla già falla solo perché un po' di an-
ni fa si è scopiazzato in giro per l' Euro-
NOVA pera d 'ane, ma per obbedire fede lmen-
te ad una consegna che ne fonda la stes-
pa qualche cosa ... Allora i commenti
sono pienamente leciti , anzi giusti , ma
ETVETERA sa esistenza e cioè l'esegesi e l'anualiz·
zazione della Sacra Scrinura.
rimane il sottile dubbio se questa logica Anche se nei secoli successivi la di-
era quella del Conci lio Vaticano 11 e so- mens ione art ist ica ha accompag nato
prattutto sembra doveroso domandarci questo percorso interpretativo attingen-
se la C hiesa con questa logica nel tem- do a i moltep li ci modelli mu sicali d i
po rimane "Chiesa". ogni epoca, il canto gregoriano resta
In questi anni non abbiamo perso occasione per affer- ancora oggi punto di riferimento per ogni proposta musi-
mare che la Riforma Liturgica del Concilio Vaticano n è cale in ambito liturgico non in vinù delle sue quali tà arti-
una grande sfida di cultura che chiede una comprensione stiche, ma essenzialmente perché esso rappresenta l' ico-
inclusiva e non esclusiva della realtà. La viva Trad izione na e la piena realizzazione del pensiero ecclesiale, ossia
deve essere armo ni came nte co llocata a ll 'i ntern o di la necessità e la volontà di rendere il suono coessenziale
un'ecclesiologia ri nnovata. In questo processo la grande al senso del testo.
tentazione è quella o del rifugiarsi in un passato deconte- Il presente numero della Rivista. prendendo le mosse
stuali zzato, o del rifi utare ideolog icamente il passato dalle suddelte considerazioni , intende innanzi lUttO ri-
stesso. Entrambi gli atteggiamenti non assicurano però spondere ad una sfida nodale della Riforma Liturgica del
reale fu turo alla C hiesa in quanto o la riducono ad un Concilio Vaticano II in ambito musicale e cioè l'esigenza
"pezzo da museo" incapace d i dialogare con le attuali ed di dar senso ad un testo liturgico attraverso i'attualizza-
impresc indibili sfid e culturali , oppu re la privano delle zione del linguaggio sonoro e, contemporaneamente, at-
proprie radici vitali, della propria profonda identità ren- traverso un profondo radicamento nella Tradizione della
dendola sostanzialmente incapace d i vero dialogo con la Chiesa.
realtà e dunque di evangelizzazione. Tale prospettiva non può che radicarsi in una riconsi-
11 presente numero è un tentativo di viva integrazione derazione della complessa realtà dell ' estetica gregoria-
Ira Nova et Vetera, tentativo che vuole rispondere concre- na, ossia. per d irla in breve. della struttura composi tiva
tamente alle sfide lanciate, non solo alla musica ma a lut- dell 'i ntero repertorio.
ta la cultura, dal Concilio Vaticano Il . L' estetica del canto gregoriano si fo nda sulla conce-
Il falla che la Costituzione conciliare Sacrosa"clllm zione rigorosa della forma: le caratteristiche e lo sti le
COllciliurtl ribadisca il canto gregori ano come il canto compositivo di ogni brano obbediscono ad una stringen-
proprio della Chiesa non è per motivi estetici ma sostan- te logica formale intimamente con nessa all o spec ifico
zialmente pe r l'essere stesso della Liturg ia in quanto momento liturgico, al punto che la destinazione liturgica
eminente atto ecclesiale. di c iascun brano svela automaticamente la sua nalUra
Infa tti la storia del "canto sacro" è la storia di un testo compos itiva. Parlare allora di una " forma gregoriana"
che si fa suono, testo sonoro che, prima di ogni altra co- non è definire semplicemente un aspetto funzionale. Un
sa, è "Parola celebrata", allo liturgico. In sostanza si può introito, ad esempio, non è solamente un canto destinato
affermare che la "qualità liturgica" di un testo dipende ad aprire la celebrazione della Messa, ma ci assicura che
proprio dalla sua forma sonora e la Chiesa, interpell ata esso si compone sempre, pur con testi di versi (perché
da questo dato, ha saputo offrire nella storia una risposta "propri " di ogni tempo liturgico). di una forma salmodi-
capace di porre in singolare re lazione il testo e la sua ca antifonata costruita in stile semiomato. In sostanza i
componente sonora. vari momenti della celebrazione liturgica non sono "con-
Le multiformi tradizioni liturgico-m usicali dei primi tenitori" da riempire di volta in volta con materiale diver-
secoli, confluite in epoca carolingia nell' unico repertorio so (anche se intonato alla celebrazione) ma per il canto
93
gregoriano la Fanna è sostanza, e cioè quell' introito è ce- Accanto a tale repertorio si è inteso proporre un nuovo
lebrato, spiegato da quel testo che risuona con quel signi- " florilegio" costituito da forme tropate di IIl/ova compo-
ficato, in quella Fa nna, in quello stile, in quel momento e sizione. Tale novità si radica e sostanzia in una precisa e
in quel tempo liturgico. ben defini ta struttura formale, pensata sull 'esempio delle
Tra le costruzioni Fonnali consegnateci dalla tradizio- antiche testimonianze e resa attuale nel linguaggio te-
ne, spiccano per importanza e per vitalità espressiva le stua le e musicale. Il tutto risulta essere una proposta
cosiddette "Fanne tropate". Esse testimon iano soprauutto esplicitamente definita nella Forma e nello stile composi-
la strada intrapresa dalla naturale evoluzione del reperto- livo con molteplici soggeui (i l solista, la scllola e l'As-
rio liturgico-mu sicale già a partire dal X secolo, ossia semblea) coinvolti nell 'esecuzione delle diverse sezioni
quasi simultaneamente alla comparsa dei primi codici della forma tropata.
musicali contenenti l' intero e consolidato repertorio gre- Nov ità e tradizione così convergono e si integrano il -
goriano. li senso della tradizione, assicurato dall 'omoge- luminandosi a vicenda, sempre riconoscendo come ulti-
neità e dall'immutabilità dei testi, quasi esclusivamente mo punto di riFerimeOlo il testo IilUrgico spiegato dalla
biblici, restò l' inamovibile punto di riFerimento attorno al tradizione esegetica ecclesiale attraverso il canto grego-
quale si creò un ricchissimo florileg io di fanne comple- riano. Cambiano i fl orilegi, ma lo sguardo è sempre ri-
mentari destinate ad un'unica esperienza liturgica. li testo volto al medesimo oggetto. attorno al quale - e non sen-
biblico dei vari canti appare così via via animato da testi za il quale - si Fanna e si sviluppa con libertà la nostra
di nuova composizione, frutto dell ' interpretazione appas- Fantasia e la nostra sensibi lità liturgico- musicale.
sionata delle nuove generazioni di poeti e musicisti . Essi Al costante mutare del contesto celebrativo e all 'affio-
creano un linguaggio che non sostituisce j testi tramanda- rare di nuove riflessioni sul significato e sulla fina lità del
ti dal passato e accolti sempre con estremo rispetto e ve- canto liturgico. occorre, senza ideologia, riaffermare la
nerazione, ma li integra in un 'attualizzazione in grado di centra lità del canto g regori ano nel q ua le la Chiesa ha
espri mere la cultura spirituale del tempo. Così nascono i sempre riconosci uto la Fanna sonora ollimale della pro-
trapi dove confluisce tutta la vitalità di un popolo in pre- pria Fede. TulIO ciò precede e ordina il fatto artistico, di-
ghiera, ricco di Fantasia e di audacia espressiva. mensione tutt' altro che assente e che anzi spinge ad in-
Il "tropo" è allora un'aggiunta, uno sviluppo dei canti carnare una "consegna esegetica" in un preciso contesto
della Messa e dell 'Uffi cio in qualità di glosse, commenti cu llUrale. La stessa cosa accade analogamente in un qual-
e ampl ificazioni. Esso determina l'ampl iamento di un siasi dipinto della Crocifissione, laddove viene narralo un
brano liturgico già dato attraverso un arricchimento che unico evento con il ricorso a personaggi, vestiario, rifles-
può interessare solo l'aspetto melodico (un vocalizzo ag- sione teologica e cultura di quel puntuale tempo storico:
ciò che conta è e rimane quell 'evento, testimoniato come
giunto a melodie tradizionali), l' aspetto testuale (un nuo-
sempre attuale.
vo testo su una melodia preesistente), oppure sia l'aspet-
Nova et ve'era allora, rea ltà che prima d i essere un au-
to melodico che teslIIale (nuovo testo con una nuova me-
spicio di un pur necessario equilibrio, è ricerca di Fonda-
lodia). In ragione della loro collocazione all'interno del
menta su cui poggiare ogni nuovo edificio. Le attuali esi-
brano, possiamo trovare tropi di imroduzione (cantati co-
genze liturgiche, derivanti da una sempre più matura
me premessa al brano liturgico "proprio"), tropi di imer-
comprensione deJ1a dignità deJ1 ' Assemblea ce lebrante,
po/azione (segmenti che "Farciscono" le varie Frasi del
non rinnegano assolutamente il pensiero della Chiesa. Al
brano), trapi di conelusione (una sorta di "coda" che Fun-
contrario. proprio il radicameOlo sempre più proFondo e
ge da nuovo finale di un brano). Le antiche Forme tropa- consapevole in tale pensiero è garanzia di efficacia per un
te hanno goduto di enonne successo, veri ficabile anche reale Futuro. Guardare al canto gregoriano è guardare al
solo dal Fatto che tutti i canti della Messa e i grandi Re- ritratto sonoro della Rive lazione che la Chiesa sola cu-
sponsori dell 'Uffi cio sono stati tropati. stodisce. pensa e trasmette coniugando semplicità e com-
A distanza di secoli , ma in continuità con la tradizione plessità in un linguaggio Formulare, allusivo, si mbolico
del canto proprio della Ch iesa, la presente proposta attin- che, incarnandosi pienamente nella cultura medievale in
ge a tale Fonte su più versanti: innanzi tutto su quello del cui ha preso forma, la trascende ergendosi a paradigma
repertorio "proprio", restituito alla sua integrità espressi- di atteggiamento nei conFronti della Parola.
va attraverso la lunga e complessa vicenda che porta il
nome di Restaurazione gregoriana. Massimo Palombella - Fulvio Rampi
__ Per praticità si è fornita la trascrizione ed armonizzazione di ogni Introito gregoriano. Rimane però
fermo che l'ideale è un'esecuzione senza accompagnamento organistico.
94
NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA NOTTE
Tropo di Introduzione
T: Fabrizio Lonardi
M: Fulvio Rampi
Annonizzazio ne del C. G.: Aurelio Zorzi
Acclamazione
AnI. Dominus dixit ad me: Filius meus es tu. Il Signore mi ha detto: «Tu sei mio Fig lio,
ego hadie genui te. oggi io ti ho generato».
Il testo, oltre al riferime nto al Salmo 110.3 - che può essere significativamente appl icato sia alla generazio ne eterna del Verbo del
Padre che alla nascita terrena del Signore -, risulta essere un felice ricorso ad alcuni appropriate fonti assai preziose: l' Antifona
Dum mediUI1l silel1tium. la Nascita di Dio di Giovann i Taulero ed un testo d i un anonimo de l XIV secolo. Si incrociano i temi del
silenzio. de l nascondimcnto, de l desiderio dell' incontro con Dio c he nel Suo Figlio fatto uomo manifesta a no i il suo volto.
L'Acclamazione e l'lntro ito seguo no i riferimenti scritluristici classici relativi al Mistero de l Natale.
95
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I. Mentre il silenz.io avvol - ge- va_o- gni co - sa e la notte era a me tà del suo cor - so,
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2. La nascita nascosta sta · nOI· te si ean ti , che ha luogo nel seno più ce - la - ~ di Di - o:
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EPIFANIA DEL SIGNORE
Tropo di Introduzione
T: FabrizIo Lonardi
M: Fulvio Rampi
Annonizzazione del C. G.: Juan Paradell
0 2004 Espressiooe Edi,"",; Mu,icali
Acclamazione
La Solennità dell'Epifania del Signore evidenzia l'universalità della salvezza in Cristo, che raggiunge tutte le genti. Il tema della
luce, di Cristo "lumen gentium", avvia il tropo di introduzione e si diffonde nel ritornello dell' Acclamazione, accompagnando in
un continuo crescendo al canto dell'Introito, l' Ecce advenit, in cui si riconoscono e si esaltano la regalità e il potere del Signore
della giustizia e della pace. Oltre agli abbondanti riferimenti ai passi del Profeta Isaia può essere particolarmente significativo
evidenziare il ricorso ad alcune espressioni paradigmatiche utilizzate nelle Ome lie d i Giovanni Pao lo II in occasione della
Solennità dell'Epifania, che possono illustrare, ne lla loro sinteticità ed espressività, la ricchezza del mistero celebrato.
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DOMENICA DI PASQUA
RISURREZIONE DEL SIGNORE
Tropo di Introduzione
T: Mauro Mantovani
M: Giuseppe Gai
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2. Cercate le cose di lassù, dove si Irova CrislO. assiso alla destra del Padre. Z
Soffrendo per 1I0i ci ha dalO resempio. ci ha aperto la strada.
in lui la vita e la morte acquistano un senso nuovo
e il SIIO mistero iJJumina rutta la nostra storia. 3
3. Cantiamo la gloria di Dio. 4 entriamo nella sua viuoria. 5
Il Figlio di Dio. unendo a sé la natura umana
e vincendo la morte con la sua morle e risurrezione
ha red ento ogni uomo e l 'ha trasformato in nuova creatura. 6
Acclamazione
Solo: Alleluia, alleluia, a lle luia.
Ass.: Alleluia, alleluia, alleluia.
Ant. Resurrexi. el adhuc tecUlll SUlll. alleluia: Sono risorto. e sono sempre con te, allelu ia:
posllisli super me manullllu8111. alleluia: tu hai posto su di me la tua mano. allelu ia:
mirabilis {acta eSI sciéntia tua. alleluia. alleluia. è stupenda per me la tua saggezza, alleluia.
Verso Domine pr6basti me. el cognovisti me: Signore mi hai provato e mi hai conosciuto:
Iu cognovisti sessi6nem meam. et resurrecti6nem meam. tu "hai conosciuto il mio sedenni e il mio alzarmi.
Il testo si apre citando esplicitamente la sequenza Victimae paschali nella domanda che viene idealmente posta a Maria di
Magdala accorsa alla tomba di Crislo la mattina del giorno di Pasqua . La risposta, che si fonda sul testo scril1uristico, è in linea
con quanto riaffemlato nel Concilio Vaticano Il: la Chiesa è infatti chiamala nel tempo . in ogni tempo - a perpetuare lo stesso
annuncio pasquale. Per questo nella strofa 2 si fa riferimento ad una espressione significativa della Gaudium el spese nella stro-
fa 3 alla Lumen gemium.
L'intera comunità ecclesiale è così invilata ad entrare nella gioia e condivisione dei misteri pasquali attingendo direttamente al
testo dell 'Antifona d 'Ingresso, Segue l'acclamazione gioiosa al Signore risorto attraverso il canto del triplice alleluia , canto pa-
squale per eccellenza, che si alterna ad una nuova proclamazione dell 'annuncio della Risurrezione. così come esso emerge anco-
ra dali 'antifona d'ingresso e dai lesti della Liturgia della Parola.
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DOMENICA DI PENTECOSTE - MESSA DEL GIORNO
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T: Fabrizio Lonardi
M: Fulvio Rampi
Annonizzazione del C. G.: Jua n Paradell
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Colui che battezza in Spirito Santo e fuoco: 2
su di lui è 10 Spirito del Signore:
Spirito di Sapienza e d"intelligenza. 3
2. t la Sapienza proclamata dal profeta Geremia:
~ Il Signore potente ha formato la terra.
con la Sapienza ha crearo il mondo.
ha disteso il cielo con la sua intelligenza ". 4
3. È lo Spirito di grazia 5
promesso da C risto:
.. Voi 10 conoscete. perché egli dimora presso di voi
e sarà in varo 6
Acclamazione
Spiritus Domini replevil orbem terrarum, alleluia: Lo Spirito del Signore ha riempito l' universo, alleluia;
et hoc quod continet omnia. e poiché tutto contiene,
scientiam habet vocis. ha conoscenza di ogni paro la,
alleluia. alleluia, alleluia. alleluia.
Il testo, con abbondante ricorso alla Sacra Scrittura focalizza le figure di Giovanni Battista e del profeta Geremia come annun-
ciatori d i Colui "che battezza in Spirito Santo e fuoco" e della "Sapienza che ha creato il mondo". La terza strofa può così affer-
mare espl icitamente che quanto preannunziato, lo "Spirito d i grazia", è lo Spirito Santo che discende sulla Chiesa il giorno di
Pentecoste, e che "dimora presso di voi'.
La comunità credente, che fa propria in ogni momento della storia l'invocazione (" ~ni. Sancle Spiritus' - cf. l' Acclamazione)
diviene così, con la forza dello stesso Spirito, testimone della presenza atti va di colui che " riem pie tutta la terra", "abbraccia ogni
cosa" e "infonde l'amore nei cuori".
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SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO
Tropo di Introduzione
T: Mauro Mantovani
M: Valentino Miserachs
Armonizzazione del C. G. : Aurelio Zorzi
o 2004 &.pteooiont Ed. . . . Musicali
TUDi i dHini ..........
I. La Chiesa vive dell'Eucaristia, I
è Cristo lo Sposo che si dona.
Ci invita alia mensa del regno 2
colui che sta con noi tutti i giorni , fino alia fine del mondo. 3
Acclamazione
I versello: Gesù è l'agnello per no i immolato III versetto: Con fiore di frumento ci sazi lO
sul legno della croce, nutrimento d'amore.
si perpetua nei secoli Messaggeri di salvezza
il suo sacrificio. 8 Ril. ci rendi tu, Signore. Rit.
Il versello: Chi mangia con fede la mia carne Coda: O Cristo, nostra vita, buon pastore,
non morirà in eterno. 9 ci disseti alle font i della gioia, Il
il sangue del mio calice saremo testimoni di speranza e di pace
corrobora e redime. Rit. se il tuo dono ci trasforma nel profondo.
Am. Cibavit 005, ex adipe frumenti, alleluia: Il Signore ha nutrito il suo popolo
et de petra melle saturavit 005, con fior di frumento,
alleluia. alleluia. alleluia. lo ha saziato con miele della roccia.
Il testo si apre con una proclamazione so le nne: la Chiesa riconosce nell'Eucaristia il tesoro di cui vive e di cui si alimenta. È il
mistero che ogni giorno rinnova la confortanle presenza d i Cristo accanto alla sua Sposa (I strofa), che rinsalda i vincoli frater-
ni d i unità e carità (II strofa), che rende la Chiesa segno e strumento di salvezza per lutto il genere umano (III strofa).
l lesti d i riferimento, oltre al Vangelo e all 'antifona d' ingresso della Solennità del Corpo e Sangue del Signore e ad altri brani
scritturistici, sono tratti dalle Encicliche Mysterium Fide/di Paolo VI, ed Ecc/esla de Eucharistiadi Giovanni Paolo Il, e da alcu-
ni significativi documenli del Concilio Vaticano Il a proposito.
L'Assemblea acclama parafrasando il brano evangelico della Liturgia.
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FASCICOLI DELL'ANNO
Per informazioni:
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4
OTTOBRE
J l NOVEMBRE
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LA CELEBRAZIONE
ffi DEL MATRIMONIO
Versioni «base»
VIENI SPOSA DI CRISTO
T: R. Bracchi - M. Mantovani. M: V. Miserachs 134
Rivista del Centro Evangelizzazione
e Catechesi «Don Bosco» di Leumann (Torino) MEMORIA DEL BATTESIMO
T: Liturgia. M: G. Gai 136
in collaborazione con la Facoltà di Teologia
dell ' Università Pontificia Salesiana (Roma)
BENEDIZIONE NUZIALE
e con il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma
T: Liturgia. M: G. Gai 139
CREATI DAL PRINCIPIO
PROPOSTA DI MUSICA T: R. Bracchi - M. Mantovani . M: V. Donella 142
PER LA LITURGIA
ISSN 0391-5425 ABITI IN VOI LA MIA PACE
T: R. Bracchi - M. Mantovani . M: D. De Risi 144
Ottobre-Novembre-Dicembre 2004
Anno 59, numero 4 Elaborazioni per Schola e parti organistiche
VIENI SPOSA DI CRISTO
T: R. Bracchi - M. Mantovani. M: V. Miserachs 146
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Massimo Palombella CREATI DAL PRINCIPIO
Università Pontificia Salesiana T: R. Bracchi - M. Mantovani . M: V. Donella 157
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M. Bargagna - N. Barosco - M. Chiappero La musica contenuta nel CD allegato è eseguita da un Ottetto vocale
R. de Cristofaro - D. De Ri si - V. Donella composto da coristi della Cappella Musicale di Trinità dei Monti (Roma)
L. Donorà - G. Gai - S. Kmotorka diretti da mons. Valentino Miserachs, preside del Pontificio Istituto di Mu-
G. Liberto - D. Machetta - A. Martorell sica Sacra di Roma.
1. Meini - V. Miserachs - L. Molfino Coristi: Carla Ferrari (soprano) , Keiko Morikawa (soprano), Cristina
R. Mucci - M. Nardella - M. Nosetti Nocchi (contralto), Clementina Zarrillo (contralto), Adriano Caroletti
F. Rampi - A. Ruo Rui - D. Stefani (tenore), Ermenegildo Corsini (tenore), Dario Colasanti (basso), Roberto
G.S. Vanzin - A. Zorzi. Valenti (basso).
Solisti: Adriano Caroletti, Roberto Valenti.
• Testi: Organista: Juan Paradell Solé.
R. Bracchi - E. dal Covolo - M. Mantovani.
La registrazione è stata effettuata il 4 e 5 giugno 2004 nella Chiesa del-
l'Uni versità Pontificia Salesiana di Roma (Organo Tamburini , Piazza deI-
• Musica-Liturgia-Cultura: \' Ateneo Salesiano, l) dallo Studio Mobile della Radio Vaticana.
A. Amato - E. Costa - F. Rainoldi L' Assemblea è stata formata da alcuni coristi del Coro Interuniversitario
M. Sodi - E. Stermieri. di Roma.
Tecnico del suono: Roberto Bellino.
Editing digitale e mastering : Studio OpenSound (via B. Cerretti, 32 -
© 2004 Espressione Edi zioni Musicali Roma) .
Tutti i diritti ri servati. Ingegneri del suono: Silvio Piersanti - Augusto Arena.
Coordinamento generale: Massimo Palombella.
Concludiamo questo anno dedicando un numero alla Ci si concentra, attraverso il linguaggio espresso dai
celebrazione del Sacramento del Matrimonio, nell ' inlen- testi, sull a comprensione profonda del progetto di Dio sul
lO di accogliere le sfi de contenute nel nuovo rilo. Matrimonio. La famiglia realizza in sé, in una certa mi-
La celebrazione del Matrimonio è s pesso soggetta . sura, l' immagine stessa di Dio: i coniugi sono chiamati a
ne lla concreta prassi pastorale. a tante indebite riduzioni riprodurre aIri nterno della loro vi ta fam il iare il mistero
che rischiano in diversi casi di confinarla in un atto "pri- della donazione reciproca. totale, indicibile che le tre per-
vato" dove l'aspetto sacramentale diviene semplicemente sone divine realizzano fra loro dall 'eternità. L' uomo e la
un accidentale contorno di tante reailà (i vestiti, i fiori, la donna sono chiamati a donarsi l'un l' altra, fino a costi-
musica ... ). Tuttavia il vero problema. in tutto ciò, è il to- tuire una came sola, e la lo ro rec iproca donaz io ne è
gliere dal proprio contesto vitale il Matrimonio che, ces- aperta, per propria natura, al dono della vita. Malgrado la
sando di essere un atto ecclesiale, rischia di non essere presenza del peccato e delle umane fragilità, in Cristo e
neanche più un atto umano. Infatti la Ch iesa assicu ra - nel mistero della sua alleanza con la C hiesa il Matrimo-
anche in una carenza esplicita di "fedc" - la sostanzialità nio trova il suo senso più profondo.
di ciò che si compie, essendo il "sacramento" del Matri- I testi per questo intendono mettere in luce la realtà del
monio radicato ne ll a nalUral e Matrimonio cristiano anzitutto
prassi umana, nella "verità antro- come comllnità d'amore nella
pologica" della nostra esistenza. quale si vive incessantemente il
La celebrazione del Sacramento
contiene infatti tutte quelle realtà La Celebrazione dono di sé e l'accoglienza del-
l' altro, «Wl amore cioè capace di
che fo nd ano l' alto umano de l fondere in armon iosa sintesi i
Matrimonio, realtà che sono as- del Matrimonio valori dello spirito, dell'a./felti-
sunte e proiettate nell'eterni tà di vità e della corporeità; f. .. ] IIn
Dio.
Potremmo affermare così che
e le sue sfide amore unico, che costilll isce i
coniugi iII un'amicizia profonda
proprio l'ecclesialità del celebra- ed esclusiva e li rende tifi Cllor
re assicura e tutela l' umano au- solo e lUI 'anima sola; f. .. } un
tentico, scongiurando per questo le indebite riduzioni. Di amore indissolubile e fedele. impegnato per sempre nella
fatto la Chiesa inserisce ogni atto in una viva Tradizione reciproca promozione personale; lUI amore fecondo, che
che. lungi dall 'essere ·;tradizionalismo". è vera e comple- li pone al servizio della vita per arricchire la comtmità
ta fedeltà all'oggi e, con il suo essere "cattolica", la stes- umana e cristialla» (DOCUMENTO DEI VESCOV I ITALIANI,
sa Chiesa obbliga ad una sana oggettivi tà che sal va dal Evangelizzazione e sacramellto del Ma/rimol/io, 35).
cedere alla continu a tentazione dell 'autoreferenzialità. Anche gli altri aspetti fo ndamentali del Matrimonio
Ecco allora la grande e - in fondo "ovvia" - sfida cir- vengono richiamati esplicitamente nei testi : il dono di sé
ca il Sacramento del Matrimonio, e cioè il ricondurlo ad nell' apertura alla vita e al mondo che ci circonda; l'im-
essere un atto ecclesiale in tutte le sue dimensioni. C iò pegno nella reciproca santificazione e nella crescita nella
significa che l'adattamento rituale deve far emergere il si- fede ; l'impegno attivo nella comunità cri stiana, per la te-
gnificato speci fi catamente cristi ano del Matrimonio, la stimonianza del Vangelo e la costruzione del regno di Dio
sua dimensione ecclesiale-ministeriale, la presenza dello nel mondo. C i auguriamo che anche la preghiera che sca-
Spiri to Santo e la grad ualità nel cammino di fede e nel- turisce in quest i canti possa contribuire a fa r sl che gli
l'esperienza di C hiesa. sposi cristiani scoprano di conti nuo e approfondiscano di
In tutto questo la musica - d ifferentemente da un sen- giorno in giorno il significaro permanente del loro Matri-
lire comune - è parte sostanziale, in quanto sostanziale monio, per viverlo in pienezza. specialmente nei momen-
del celebrare stesso e quindi intimamente congiunta con ti di tentazione e di difficoltà: «la vita nuova /lello Spiri-
l'azione liturgica e non semplicemente elemento "orna- IO che i coniugi dovranno condurre, sarà indubbiamente
mentale" (marce nuziali che "accompagnano" l'incedere soggelta a tel/tazioni e difficoltà. 11 sacramenlO assicura
della sposa, "Ave Marie" usate come antifone di comu- loro qllegli aillti di grazia che li sosterranno lungo la vi-
nione ... ). ta, specialmente quando le circostanze concrete rende-
Nella vitale fedeltà all' azione liturgica la musica deve ranno ardua la piena fedeltà alla vocazione e alla mis-
mantenere però un approccio inclusivo alla realtà e cioè siOlle ricevuta. 11 Concilio ricorda ai conillgi cristian;
recepi re - soprattutto in questo sacramento - le sane che Cesii Cristo "rimalle COli loro perché, come egli stes-
istanze che ruotano attorno alla "cultura" del Matrimonio so ha amato la Chiesa e si è dato per lei, così anche i co-
per integrarle ed insieme purificarle. niugi possano amarsi /'1111 /'altrafedelmente, sempre COli
In questo ori zzonte abbiamo cercato di accogliere la mutila dedizione"» (Evangelizzazione e sacramento del
sfida del recepire e sc rivere nuovi testi e nuova musica Matrimonio, 48).
che si collochino all'interno di un dato ecclesiale e quin- Così descrivevano il loro progetto nuziale i beati Lu igi
di provengano dalle sane radici della Tradizione e parlino e Maria S eltrame Quaurocchi in Radiografia di IIn Ma-
all'uomo d 'oggi. trimonio: «Fi lo per filo ; la trama in funzione dell 'ordito.
I canti Abiti iII voi la mia pace, Creati dal principio e ragione della trama [...] così è il Matrimonio [... ]. Filo per
Vieni, sposa di Cristo attingono alle principali immagini fi lo, intrecciat i in Dio uno con l'altra senza soluzione di
bibl iche e ai testi scritturistici che si riferiscono al Matri- continuo. fino all'etern ità» (Fonte nel Deserto, S. Agata
mon io, sottolineando particolarmente il rapporto del Sa- [N,) 1998, p. 19).
cramento del Matrimonio cristiano con l' unione di Cri-
sto con la Chiesa. Manlovani M_ - M. Palombella
133
VIENI SPOSA DI CRISTO
Versione "base"
T: Remo Bracchi - Mauro Mantovani
M: Valentino Miserachs
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2. Il vino mancava alle nozze, 4. AI Padre. allo Sposo. all ' Amore,
a Cana, e si spensero i canti, sia lode, a chi amò la sua Sposa,
ma l'acqua mutò in vino nuovo che ha reso sua icona feconda
e mai più il convito fu sospeso. ['amore tra l' uomo e la donna.
Il testo percorre tematicamente il rapporto nuziale tra Cristo e la Chiesa traendo spunto dai brani giovannei del Battesimo di
Gesù sulle rive del Giordano, delle nozze d i Cana e del sacrific io del Signore sulla Croce. L'amore tra uomo e donna, santifica-
to dalle nozze, diventa così l'immagine più pregnante ("icona feconda") del totale do no di sé di " chi amò la sila Sposa". Il brano
scritturistico di Ef 5 (panicolarmente il v. 32) è sempre stato, in cffctti, illuminante per cogliere come attraverso il sacramento
del matrimonio gli sposi cristiani esprimano, nel segno, la loro partecipazione all'unità nell'amore e alla fecondi tà che caratte-
rizzano il rapporto tra C risto e la Chiesa.
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MEMORIA DEL BATTESIMO
T: Liturgia
M: Giuseppe Gai
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I. Padre, nel battesi mo del tuo Figlio Gesù al fiume Giordano, 2. Cristo Gesù. dal tuo costato apeno sulla Croce
hai rivelato al mondo r amore sponsale per il tuo popolo. hai generato la C hiesa, tua dilella sposa.
Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie. 3. Spirito Santo. potenza del Padre e del Figlio.
oggi fai risple ndere in N.N. la veste nuziale della Chiesa.
Dio onnopotente. o rigine e fonte della vita, che ci hai generali ne ll 'acqua con la potenza de l tuo Spirito. ravviva in lUtti noi la
grazia del Battesimo, e conced i a N. c N. un cuore libero e una fede ardente perché, purificati nell ' intimo, accolgano il dono del
matrimonio. nuova via della loro santificazione.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
IlleSIO m ette in luce la dime nsione ecclesiale del Sacramento de l Matrimonio ed evide nzia il fondamento teologico dell'atto
del consenso, elemento costituti vo del Sacramento. In forza del Sacerdozio Battesimale g li sposi partecipano al Mi stero
dell ' Alleanza Pasquale e compiono un atto propriamente ecclesiale. Il consenso degli sposi è così la risposta ad una Parola di
amore che, in quanto proveniente da Dio, li precede.
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dano, hai rivelato al mondo l'amore sponsale per illuo popolo.
Chiesa, tua diletta sposa.
splendere in N. N. la veste nuziale della Chiesa.
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Note pcr ('esecu;jol/e: /...tI preghiera Dio OIl11ipotelUe, pllÒ essere C(JIllata o semplic~mellte r~citQla. /11 entrambi i casi può esstr~
s//pportata dal modulo orgallis/ico ProlJOsto. cile dovrà essere adattato dali' eseclI/ore strume"tale, ripetendo o omettendo frasi o
semlfrasi COlltrassegllate COli le lettere A, A /, B, BI. Nel caso ili CIIi la preghiera fo.ue canta/a , del'e lerminare COli Per Cristo
lIostro Sigllo re, cOllie proposto in fondo.
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Dio onnopoteme. origine e fonte della vita, che ci hai generati nell'acqua con la potenza del tuo Spirito, ravviva in tutti
noi la grazia del Battesimo. e concedi a N. e N. un cuore libero e una fede ardente perché, purificati nell'intimo.
accolgano il dono de l matrimo nio. nuova via della lo ro santi ficazione.
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BENEDIZIONE NUZIALE
T: Liturgia
M: Giuse ppe Gai
0 2004 Espr<MOone Edizioni Mo,bi;
o Dio. con la tua onnipotenza hai creato dal nulla tutte le cose e nell 'ordine primordiale dell' universo hai formato l'uomo e la
donna a tua immagine e somiglianza, donandol i l' uno all 'altro come compagni indivisibili , perché siano non più due, ma un esse·
re solo; così hai insegnato che non è lecito separare ciò che tu hai costituito in unità,
Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo.
Eterno è il tuo a more per noi.
In te, la donna e l'uomo si uniscono, e la prima comunità umana, la famiglia, riceve in dono quella benedizione che nulla potè
cancellare, né il peccato originale, né le acque del diluvio.
Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo.
Eterno è il luo amore per noi.
O Dio, nel grande mistero del tuo amore, hai consacrato il palio coniugale e lo hai reso simbolo dell' unione di Cristo con la
Chiesa. '
Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo.
Eterno è il luo amore per noi.
Guarda ora con bontà questi sposi che, uniti nel vincolo del matrimonio, chiedono l'aiuto della tua benedizione: effondi su di loro
la grazia dello Spirito Santo perché, con la forza del tuo amore diffuso nei loro cuori, rimangano fedeli al patto coniugale.
Ti supplichiamo, Signore.
Ascolta la nostra preghiera ,
Concedi grazia e pace, a N. perché sappia imitare le donne sante che la Scrittura esalta come spose e madri. La forza dell 'amo-
re sia in N. perché ami la sua sposa come il proprio corpo e viva con lei in piena comunione di spirito. Uguali nella dignità e
insieme pan ecipi dci do no della tua vita, si ami no sempre con quell'amore con il quale Cristo ha amato la sua Chiesa.
Ti supplichiamo, Signore .
Ascolta la nostra preghiera.
Ti preghiamo, Padre: N. e N. si mantengano saldi nella fede e nell'obbedienza alla tua legge; fedeli a un solo amore siano esem-
plari per integrità di vita; fon ificat i dalla sapienza del Vangelo diano buona testimonianza a Cristo nel mondo. [Siano guide foni
e sagge dei figl i che allieteranno la loro fa miglia e possano vedere i fi gli dei loro figli]. E dopo una vita lunga e serena siano
accolti nella tua casa, in compagnia dei santi e delle sante.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Il testo evidenza in modo esplicito la presenza dello Spirito Santo nella celebrazione del Matrimo nio. La stessa scelta rituale
di collocare la Benedizione Nuziale subito dopo il consenso rivela chiaramente l'opera dello Spirito nel Sacramento. La benedi-
zione è infatti atto di riconoscenza al Dio della creazione e dell'alleanza, è memoria del l'opera di Cristo-sposo, è invocazione
fid uciosa dello Spirito. neJ1a cui forza soltanto il Mistero si realizza nell'oggi celebrativo.
Note per l'uecuzio/le; le Intercessioni POSSO/IO essere cantate o semplicemente declamate. In entrambi i casi possono essere sup'
por/a/e dal modulo orgal/isrico proposto. elle. secondo lo lungllezza del tes/o. dovrà essere adattato dall"esecu/ore strumentale
ripetendo. oppure omettendo frasi o semifrasi contrassegnate con le lettere A, A l, B, B I, magari introducendo anche corone, in
modo che testo e musica terminino con spontaneità sull 'acclamazione, che comunque dovrà essere cantata, Ti lodiamo, Signore
e ti benediciamo. con relativa risposta dell'Assemblea.
INTERCESSIONI
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o Dio, con la tua onnipotenza hai creato dal nulla tutte le cose e nell'ordine pri mordiale dell ' universo
hai formato l' uomo e la donna a tua immagine e somiglianza, donandoli l' uno all 'altro come compagni indivisibili,
perché siano non più due, ma un essere solo:
così hai insegnato che non è lecito separare ciò che tu hai costituito in unità. (Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo)
In te, la donna e l' uomo si uniscono. e la prima comunità umana, la famiglia, riceve in dono quella benedizione
che nulla potè cancellare, né il peccato originale, né le acque del dil uvio. (Ti lodiamo ... )
o Dio, nel grande mistero del tuo amore, hai consacrato il patto coniugale e lo hai reso simbolo
dell'unione di C risto con la Chiesa. (Ti lodiamo ... )
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G uarda ora con bontà questi sposi che, uniti nel vincolo del matrimonio, chiedono l' aiuto della tua benedizione:
effondi su di loro la grazia de llo Spirito Santo perché, con la forza de l tuo amore diffuso nei loro cuori,
rimangano fedeli al pano coniugale . (Ti supplichiamo ... )
Concedi grazia e pace, a N. perché sappia imitare le donne sante che la Scrillu ra esalta come spose e madri.
La forla dell 'amore sia in N. perché ami la sua sposa come il proprio corpo e viva con lei in piena comunione di spirito.
Uguali nella dignità e insieme partecipi del do no de lla tua vita, si amino sempre co n quell 'amore con it quale
Cristo ha amato la sua C hiesa. (TI supplichiamo . .. )
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Preghiera conclusiva
Note per l' esecu zione: La I"eghiera Ti preghiamo, Padre: N. N .. come le intercessioni precedenli. può essere canrata o sempli·
cemellle red rata con lo stesso supporto organistico de ffe In tercessioni e con gli stessi adattamellli necessa ri, già precedentemen.
te elencati. Nel caso in clfi /a preghiera fosse cantata , deve termintlre con Per Cristo nostro Signore. come proposto in fo ndo.
Cele brallte
li preghiamo, Padre: N. e N. si mantengano saldi nella fede e nell ' obbedienza alla tua legge: fedeli a un solo amore
siano esemplari per integrità di vita; fortificat i dalla sapienza del Vangelo diano buona testimonianza a Cristo nel mondo.
[S iano guide forti e sagge de i fi gli che allieteranno la loro fami glia e possano vedere i fi gli dci loro figli).
E dopo una vita lunga e sere na siano accolti nella tua casa, in compagnia dei santi e delle sante.
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A Va/ter ed Elena, Massimo e Luisa, David e Giulia
CREATI DAL PRINCIPIO
Versione «base"
T: Remo Bracchi - Mauro ManlOvani
M: Valentino Donella
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Tulti i diri"i ri~.,i
L' inno affronta i temi fondamental i del sacramenlO del matrimonio a partire dalla meditazione dei brani del libro della Genesi
(1-3) che ne esprimono "il progetto origillale di Dio", a cui Gesù stesso farà sempre riferimento nella sua predicazione (cf. MI
19,3-9). Da questi testi emerge che il matrimonio. già sul piano naturale, è essenzialmente una comunità d'amore vol uta da Dio
e creata a Sua immagine.
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ABITI IN VOI LA MIA PACE
Versione "base"
T: Remo Bracchi - Mauro Manlovani
M: Domenico De Risi
CI 2001 ~ EdiDooò Mus.ioaIi
T_i j diriai """,..i
II testo SOl1olinea la dimensione comunionale che caral1erizza la vita degli sposi: il consenso matrimoniale si traduce giorno
dopo giorno in unità dinamica, comunione di vita e di intenti, capacità di affrontare insieme le prove. di trovare la "forza di un
sì rinnomto", di essere sorgenle che, a immagine di Dio, genera vita nuova e se ne fa responsabilmente carico. Attraverso le
immagini classiche del soffio, del fuoco e del vento, il canto esprime la presenza di Dio nella vita degli sposi e nel loro amore.
È Lui che dona la sua pace c, come eterna comunione. rafforza nei coniugi la concordia e la fedeltà nel "vincolo santo".
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es - se· re sor-gen - te, cile ge - ne - ra d 'a - mo - re.
2. Chie - sa, _ nel do - n'O che più non ri - lor - na, che cre-sce ed il tem - po con - rer - ma.
3. ven - 10, _ l' a-mo - re che u - ni- sce gli spo-si, che rcn-deìn - de - le - bi - le il pat - to.
4. san - 10._ sei tu l' c - lef - na co- mu - nio - ne, la far - za di-un sì rin - no - va - (O.
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VIENI SPOSA DI CRISTO
Elaborazioni per Schola e parti organistiche
T: Remo Bracchi - Mauro Manlovani
M: Valentino Miserachs
C 2IJO.I ~ Editiofoi Mo""ali
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4. - con · da l'a · mo · re - tm l' uc- ma e la don - nn.
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3. - ren - do vcr - sò_ san-gu(ed ac . qua _ _ c nae - que la SPo'
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4. lo - dCt..a chLa - mò _ ,ua '".-- re · ' o sua i -co - na fe . ,
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148
ELABORAZIONE DELLE ST ROFE PER SCHQLA A 4 VOCI DIS PARI (SCTB)
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2. Il v; · 00 man - ca - vaal · le noz-ze, _ ,
3. lo ero - ce d,I fian - co squar · eia -IO, _ mo ·
4. AI Pa - dre __al - lo Spo-so,_al - l'A · mo-re. _ sia
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I . Cor · re-vai l
- Gior - da - 0O oel · l'al · ba e
2. Il v; · 0O man -ca-vaal · le 00' · re, a
3. lo cro - ce dal fian - c'O sq"M · eia · (0, mo ·
'!;.,Al Pa - dre,~a l - lo Spo-so,_31- l'A · mo · re, sia
A
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I. Cor · re-vai! oc l · l'al · ba e
2. Il v( · 0O - man - ca - vaal • le 00' · re, a
3. lo ero - ce dal fian - co sq"M · eia · to, mo ·
4. Al Pa - dre __al - lo Spo-so,_31- l'A · mo · re, sia
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2. Ca - na:e sò spen se m ò o o
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3. - ren do ver - sò __ san-gue:ed q"'- - e nae - que la SPo - sa. la
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-
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2. Ca na. e sò spen
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se - roi can o
ti. ma l'ae - qua mu - tò in vi - no
3. - ren do vcr - sò san -gue:ed qua e nae - que la SPo -
sa. la
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3. ma - dre_ d; - ti i vi -ven - ti dal ,"o Sof - fio .__
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l. - ven · n, _ , ;1 grem - bo re -con - do del - la Spo - sa. _ _
2. n,o - vo mai più il con-vi -Io f, so - spe - 50. _ _
3. m, - dre_ d; - ti i vi-vcn-li dal S' o Sof - fi o. _ _ .
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mo - re - 'm la , don - na. _ _
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4. - con l ' uQ- mo
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ELABORAZIONE DEL RITORNELLO PER SCHOLA A' VOCI DI SPARI (SCTB)
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CREATI DAL PRINCIPIO
Elaborazioni per Schola e parti organistiche
T: Remo Bracchi· Mauro Mantovani
M : Valentino Donella
o 20001 ~ EdiziooH Musicali
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3. - - me e neT tem - po sa - rà fe - con - da la vi -- lo. Si - a l'a - ni
4. - - mo, Ge - sù Cri - Slo di - vi - no spo - so le - de le. Di - o do - ne -
5. - - ta, lo - de a
, - Cri - sto, che be - ne - di - ce le noz - ze. Si - a glo- ria
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glia. Di - o
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3. - sie - me e neT tem - po sa - rà fe - con - d. I. vi - ". Si· a l'a . ni .
4. -stre - mo. Ge· sù Cri . sto di - vi . no spo - so fe - dc - le. Di - o do - ne -
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4. non si spe - &ne se in Lui si a · li · men · · · · la. __
5. suo si . gil . lo sul pat - lo del · l'a · mo · · · · re. __
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I. e Dio lo be · ne
2. ne dà te - sii · mo
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4. se Lui si a . li · men · · · · ta. __
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5. sul pat - IO del · l' a · mo · · · · re. __
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ELABORAZIONE DELLE STROFE PER SCHOLA A 2 VOCI DISPARI (S O)
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mo. Ge - sù Cri o
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2. - no fa - mi - glia. Di - o con - sa - "ò l'a- -
mo - re, Im -pron - to
3. -da la vi - to. Si - a l'a - ni - ma -
" "' so - la, in
" - na
4. - so fe - de - le. Di - o do - ne - <à la lu - ce pe' vin - ce -
5. - ce le noz - ze. Si - a glo - ri - a sen lO - fi - neal -Io Spi - ,i -
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I. ' lO e - ler - na. Dio fe - ceil no - lroa - mo- re aim-
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2. - no fa-mi -
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glia. Dio con
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- sa - ero l'a - mo - re, Im - pron .
.
3, • da la vi ta. Sia l'a ni - mau - na so - la, in u
4. - so fe - de . le. Dio do - ne - rà la lu - ce pe' vm -
5, - ce le noz - ze, Sia glo - na sen . za fi - neal - lo Spi -
, cresco - -I- -
-
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I~ T' pr r -~ U
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3. so - la ca, · . . ne, e c iò che Dio con . giun - ge
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5. - lo di pa · - - ce che pc. ne il suo si . gil - lo
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4. se in Lui si a · li - meo · - · - · · - ta. __
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4. spe - gne se in Lui a - li · men
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ELABORAZIONE DELLE STROFE PER SCUOLA A 4 VOC I DI SPAR I (SCTB)
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3. Si la la sa. ·
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2. Di
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pia - 5ma - ti
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4. Ha da - to la sua , i - ta cia- mò si - no al - l' e - stre -
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l. ere - a - ti dal pnn - ci - pio pe, non re - sta - re so -
2. Di tec - rn tu li hai fa! - ti, pia - 5ma - ti dal tuo
sof -
3. - - - sa. co - slrui - rn in - sie -
4.
5.
Si
Ha
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gen - te
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3. l' a · ni - mau - na so · la, In u · so . la Ca!" · · ne, e
4. do · ne · rii" la lu · ce pcr vin · co "' · re le pro · · ve e il
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Elaborazioni per Schola e parti organistiche
T: Remo Bracchi - Mauro Mantovani
M: Domenico De Risi
o 2004 Espre«ion< Edizioni Mu>ÌC>!i
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2. Chie - sa,_ nel do - no che più non ri - lor - na, che cre-sce ed il lem-po con - fe r - mo,
3. ven - 10,_ l' a- mo - re che u - ni - sce gli spo- si, che ren -deìn - de - le - bi - le il pal - to.
4. san - 10,_ sei tu l'e ter - na co- mu -nio-ne, la far - zadi un sì rin - n'O - va - to.
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ELABORAZIONE DELLE STROFE PER SCH OLA A 2 VOC I DI SPARI (SB)
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3. ven - 10,_ l' a - mo - re cheu-ni- sce gli spo - si, che ren - deì n - de - le - bi- le il pal - IO.
4. san - 10, _ sci tu l 'e - le;' - Da co- mu -nio - ne, la for - iii. di un sì rin - no
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ELABORA ZIONE DELLE STROFE PER SCHOLA A 4 VOCI DI SPAR I (SCTB)
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4, A Te, Dio di pa - ce e bel - le'l. za dà glo - -ria il vin - co - 10 _ _
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I. Ci hai fai - ti ad im - ma - gi - ne tu a, sof - fi a - Si i e sgor - gò in noi la
2. Ei du - e sa - ran - nou - na car - ne. i co - nadi Cri -sto e la
3, E fuo - co che ar - de
pro - fon - do. più for - te e im-pe - tuo - so del __
4, A Te, Dio di pa - ce_e bel za dà glo - -ria il vin - co - 10 _ _
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2. Ei du - e sa-ran- no u - na car - ne, i - co - na di Cri -sto e la
3, E ruo - co che ar - de pro • fon - do. più ror-te e im-pc - tuo - so del _ _
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2. Chic sa. nel do - n'O che più non ri - lor - na, che cre-sce ed il tem-po con - fer - ma.
3. ven IO. ra - mo - re che u - ni - sce gli spo - si. che ren-deìn-dc-le - bi - Ie il pat - to.
4. san to. sei tu l'e Ici - na co-mu-nio - ne, la for - i3. di un sì rin - n'O - va to.
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INDICE DELL'ANNATA 2004
LONARDl F. MUCCI R.
Domenica di Pentecoste - Messa del Giamo. Siafatta la tua l'olol/là ..... .. ... .. ... .. .... I, 12- 13; 50-54
Tropo di lntroduzione ........ ..... ..... ....... ...... 3, 11 6- 121
Epifania del Signore. Trapo di IllIroduzione 3, 100-105 RAMPI F.
Natale del Signore - Messa della /lotte. Domenica di Pelllecoste - Messa del giorno.
Tropo di IllIrodu zione ... ...... ..... ..... ....... ......... 3, 94-99 Tropo di If//rodll zione ....................... ........ 3, 11 6- 121
Epifania del Signore
MANTOVANI M. Tropo di IllIroduzione ............................... 3, 100- 105
Dio ci offre il suo perdono ............................... 1,4-5 Natale del Signore - Messa della notte.
Tropo di IllIrodu ziolle ......................... .. ........ 3, 94-99
Domenica di Pasqua.
Tropo di Introduzione .. ............................ 3, 106- 11 5
Ruo R UIA.
Donaci /1110 spirito nuovo .......................... ...... I , 8-9
Dio ci offre il suo perdono .................... 1, 4-5; 22-26
Grande nel/'amore ........ .. .... ..... ....................... 1, 6-7
Rallegrati o città sama ................................. 1, IO- I I VANZIN G. A.
Sia fatta la tua volo1luì .......... .. ... .. ... .. ... .. ... .. . I, 12-13
Donaci uno spirito IIUOI'O ..................... I, 8-9; 35-44
Ss. Corpo e Sangue di Cristo.
Tropo di Imroduzione ............................... 3, 122-129
PALOMBELLA M .
3. EDITORIALI
1/ Padre ci ha chiamati .................................... 1, 2-3 Dalla Cristologia alla musica .. ... .. ... 2, II di copertina
La Celebrazione del Matrimonio e le sile sfide 4, 133
2.2. Musica NOl'a et l'etera ................ .. ............. .. ... .. ............. 3, 93
" .. . tra passato presellle e futuro ... ,...................... I , I
DE CRISTOFARO R.
Abiti iII l'ai la mia pace ........... . 4 , 144- 145; 168- 173 Abiti in l'oi la mia pace
Il Padre ci ha chiamati .. .. ... .. ................ 1,2-3; 14-2 1 T: Bracchi R. - M. Mantovan i;
M: De Risi D . ......... .. ....... .. ... .. .. 4, 144- 145; 168- 173
DONELLA V.
Benedizione Nuziale
Creati dal principio ................. 4, 142-143; 157- 167 T: Liturgia; M: Gai G . .................... ....... ... 4, 139- 141
174
Creali dal prillcipio Memoria del Ballesimo
T: Bracchi R. - M. MaOlovani; T: Liturgia; M: Gai G ............................... 4.136- 138
M: Donella V............................ 4. 142· 143; 157·167 Messa 11/
Credo Apostolico T: Liturgia; M: Galanti A ............................. 2,72-78
T: Liturgi a; M: Gai G ................................... 2.83·85 Nmole del Signore - Messa del giol'llo.
Dio ci offre il suo perdollo Tropo di IlIIroduzione
T: MaOlovani M. ; M: Ruo Rui A. ......... 1,4-5; 22-26 T: Lonardi F.: M: Rampi F. .......................... 3,94-99
Domellica di Pasqua. Tropo di Im roduzione Preghiera Eucaristica Il
T: MUOIovani M.; M: Gai G ..................... 3.106- 11 5 T: Liturgia; M: Miscrachs V......................... 2. 61-71
Domenica di Pentecoste - Messa del Giomo.
Professione di fede
Tropo di IlIIroduziolle
T: Liturgia; M: de CriSlofaro R. ................... 2. 86-89
T: Lonardi F. ; M: Rampi F. ...................... 3, 11 6- 12 1
Donaci 11110 spirito 111101'0 Psallite
T: Mantovani M.; M: Vanzin G. A. ....... I, 8-9; 35 -44 T: Liturgia; M: Mi scrachs V. ........................ 2.90-92
Epifania del Signore. Tropo di Il1Iroduzione Siafalta la tua volontà
T: Lonardi F ; M: Rampi F. ...................... 3, 100- 105 T: Mantovani M.: M: Mucci R......... I, 12- 13: 50-54
Gloria Ss.Corpo e Sallgue di Cristo.
T: Liturgia; M: de Cristofaro R.................... 2, 79-82 Tropo di IlIIroduzione
Grtmde nell'amore T: MaOlovani M.: M: Miserachs V. .......... 3. 122·1 29
T: MaOlovani M.; M: Gai G ................. 1, 6-7 ; 27·34 Vien; sposa di Crislo
Il Padre ci ha chiamati T: Bracchi R. - M. Mantovani;
T: Palombella M. : M: De Risi D.......... 1,2-3: 14·2 1 M: Miserachs V. ........................ 4, 134- 135; 146- 156
175
I QUATTRO
FASCICOLI DELL'ANNO
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