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Corriere della Sera Domenica 28 Novembre 2021

CRONACHE 31
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«Ora sarei un padre ideale


di Maria Volpe

H Ma per inseguire la musica


a 70 anni, lavora da 60, ne dimostra
50. Massimo Ranieri, un viso che
racconta ogni istante della sua vita,
occhi e rughe che parlano del suo
dolore, della sua gioia. Mancava un

anch’io ho perso l’amore»


libro. L’ha scritto: «Tutti i sogni an-
cora in volo», 200 pagine che si leggono tutto
d’un fiato.
Sembra un film la sua vita. Da piccolo scu-
gnizzo napoletano doc del quartiere Santa Lu-
cia, intraprendente, sfacciato, povero in canna, a
grande attore, cantante, performer, acclamato
in tutto il mondo. Feste di piazza, cinema, teatro,
commedie, drammi, regia, musical, Festival di
Sanremo, Canzonissima, televisione. Tutto di
Il cantante: da bimbo mai un regalo, Natale per me era triste
corsa, senza mai fermarsi. Passione, talento pu-
ro, determinazione: ogni traguardo l’ha rag- Sul palco
giunto. Ma ha pagato un prezzo molto alto: Massimo
«perdere l’amore». E non è un gioco di parole. Ranieri (a
La sua canzone simbolo è la sintesi del suo «bu- fianco), nel
co nero». L’arte veniva prima. corso della sua
«Ogni volta che mi sono trovato di fronte al- lunga carriera,
l’evidenza che per costruire una famiglia avrei è stato anche
dovuto cedere qualcosa sul piano professionale, conduttore
rinunciare a un evento il giorno di Natale, mette- televisivo
re in pausa una tournée per concedermi una va- e attore
canza, il mio istinto mi ha spinto a confermare teatrale. Sul
gli impegni e implorare la mia donna di riman- palcoscenico
dare i nostri piani . Illudendomi che ci fosse an- è stato diretto e
cora tempo (...). E così che le ho perse , le donne apprezzato da
che ho amato . Con tantissimo dolore e nessuna grandi registi
acredine : che avessero ragione loro l’ho sempre come Giuseppe
saputo». Pagine impregnate di amarezza e one- Patroni Griffi,
stà intellettuale. Giorgio
Perché Ranieri (vero nome Giovanni Calone) Strehler,
ha sentito il bisogno di scrivere un libro? Garinei e
«Avevo voglia di far sapere al mio pubblico — Giovannini.
quel pubblico che mi dà amore, stima, conside- Ha girato
razione, sempre, ogni sera, ogni spettacolo — anche una
qual è stato il mio percorso. Le mie cadute, salite sessantina di
e risalite». pellicole sia
Ripercorrere la propria vita è come sottopor- televisive sia
si a una lunga seduta di psicoanalisi. È stato co- cinematogra-
sì anche per lei? fiche

ITALIANI MASSIMO RANIERI


«Sì, riaffiorano dolori che pensiamo di aver dura, di un self made boy. Ma i grandi intellet- settantenne, sollevarla per mostrarle il set. Sarei
eliminato. E invece sono dentro. Il cuore, la tuali avvertivano che dietro questa faccia dura, Chi è un padre ideale dato che ho il fuso orario dell’ar-
mente tengono tutto dentro. In certi casi mi so- c’era un grande amore per l’arte, c’era entusia- tista e prima delle tre di notte non mi addor-
no dovuto fermare con il magone. Lasciavo per smo, gentilezza. Capivano che avevo una grande mento. Sarebbe bello scoprire che questo non è
un po’ la scrittura e poi, dopo aver riassorbito la volontà di riuscire, rubando sprazzi a tutti gli ar- destinato a rimanere un rimpianto, ma a diven-
botta, riprendevo a scrivere». tisti. L’artista dev’essere un ladro, deve prendere tare un sogno che si realizza».
Tanta sofferenza nella sua vita? qualcosa da tutti». Ad oggi invece la molla che la fa svegliare la
«Non mi vergogno a dire che sono pieno di «Giorgio Strehler ce l’ho dentro. La mia ani- mattina è lo spettacolo.
ferite. Ma certo ho vissuto anche momenti me- ma è rimasta con lui»: un legame fortissimo tra «Sì, con il lockdown ho sofferto tantissimo.
ravigliosi. È che i ricordi belli non tornano e lei e il regista. Sono felice di aver ripreso ieri la mia tournée,
quelli brutti ti fanno stare male. Il dolore sta lì «Sì, un legame che non si è mai spezzato. An- «Sogno e son desto», proprio ad Alba dove nel
acquattato e quando hai un momento di debo- cora oggi quando metto su uno spettacolo, ri- ● Giovanni marzo 2019, tutto si fermò per me. Stavo andan-
lezza, eccolo riapparire. Penso a quando ho per- In famiglia Massimo Ranieri con i sento la sua voce forte: “Questo fa schifo, cam- Calone, in arte do nella cittadina piemontese per lo show,
so i miei genitori, i pilastri della vita che non si genitori Umberto e Giuseppina bialo”. E ha ragione, come allora..» Massimo quando ci hanno avvisato che c’era un caso di
possono sostituire, o alla morte di mia sorella». (Archivio Fotografico Massimo Ranieri) Lei è un cantante amatissimo, il suo «Perdere Ranieri, 70 anni Covid e non si poteva andare in scena. Abbiamo
Un dolore forte, intenso, che pensava sopìto? l’amore» (vincitore a Sanremo ‘88) è un culto, le di Napoli, è girato la macchina e siamo tornati a Roma. Da
«Il primo grande dolore per amore. Avevo sue performance televisive hanno grande suc- cantante quel giorno sono stato chiuso in casa per 70
vent’anni (titolo di uno dei suoi brani più famo- cesso, ma la sua passione resta il teatro. Tra le e attore giorni di fila. È stupendo ora tornare sul palco:
si, che vinse “Canzonissima”, nonché la canzone pagine è palpabile l’adorazione per il palco, il stasera sarò a Bologna, il 4 dicembre a Varese, il
che lo stesso Massimo ama di più, perché è cuci- sipario. Sembrano la sua casa, la sua stessa vi- ● A 13 anni, 5 a Milano, il 6 a Bergamo e poi ancora tante date
ta su di lui, ndr). Una sofferenza enorme. Scap- ta. Perché? con lo pseudo- e tante città, su e giù per l’Italia»
pai da Roma pensando di scappare dal tormen- «Perché Napoli è nu’ palcoscenico a cielo nimo di Gianni Ne parla davvero come un innamorato.
to. Andai a Parigi. Pensai: lì cambio vita, rico- I genitori apert’, e questo mi è rimasto dentro, nel bene e Rock, incise il «Perché la mia famiglia è l’enorme mole di
mincio da capo. E invece no. Il corpo era a Parigi, nel male. Come diceva il grande Pino Daniele, a primo disco persone che mi seguono da anni. Mi coprono
la mente e il cuore erano là, a Roma, con il mio Mamma era una donna Napoli c’è “il popolo che cammina sotto ‘o mu- che lo portò a d'amore. E io lo sento nel profondo del cuore.
dolore». forte, pragmatica, che ro”. Io, a casa mia, ho messo il parquet, perché cantare in Certo poi la sera faccio i conti con me stesso
Mamma e papà? per me voleva un lavoro devo avere le tavole di legno sotto i piedi». tournée a New quando sono solo in albergo»
«Mamma era una donna forte, pragmatica stabile. Papà invece In nome di tutto questo ha perso l’amore: «La York come E quando vuole sentirsi meno solo che fa?
che per me voleva un lavoro stabile, e uno sti- è stato il mio primo verità è che per amore ho patito tutta la vita, spalla di Sergio «Corro a Napoli perché lì c’è la mia famiglia
pendio fisso a fine mese. Per lei il canto era solo ammiratore. Lui diceva: perche l’amore non sono mai riuscito a tratte- Bruni. Da allora d’origine, anche se siamo rimasti in pochi. Ma
un hobby. Papà invece è stato il mio primo am- “Gianni addà cantà” nerlo, a dargli la forma che avrei sperato. Mi è ha venduto tra noi c’è ancora un grande amore, grazie a mia
miratore. Lui diceva: “Gianni addà cantà”. Quan- sempre scivolato dalle mani. Non mi sono mai oltre 14 milioni mamma che ha tenuto in piedi tutta la fami-
do ho guadagnato le mie prime 200mila lire le sposato perché non sono stato in grado di dare di dischi, e nel glia».
ha prese in mano ed è quasi svenuto». Il maestro a nessuna la stabilità di cui la vita familiare 1988 ha vinto Lei, al culmine del successo, decise di lascia-
Nel libro racconta che ancora oggi il Natale avrebbe bisogno per germogliare». Dunque Sanremo re la musica per il teatro. Poi un giorno per ca-
Il legame con Strehler
non riesce a viverlo bene. Troppi ricordi tristi le non si è mai spezzato nessun matrimonio, nessun figlio (a parte so, un ragazzo le fece sentire dei testi che aveva
affollano la mente. «l’adorabile Cristiana» riconosciuta tardi, con ● Ha appena scritto tra cui «Perdere l’amore». Sentendolo
«Da bambino non ho mai ricevuto un regalo, Ancora oggi quando la sofferenza di «non aver colto quel dono quan- scritto «Tutti i decise che avrebbe ripreso a cantare e che lo
mai avuta nemmeno una caramella. Dovevamo metto su uno spettacolo, do ero troppo giovane e di essermi perso la ma- sogni ancora in avrebbe pure portato a Sanremo.
chiedere i soldi in prestito allo zio per il pranzo risento la sua voce forte: gia della sua infanzia»). Tutto ciò la rattrista? volo» (in alto «Una serie di coincidenze fortunate. Quell’an-
di Natale. E certe sensazioni non te le scrolli mai “Questo fa schifo, «Ho scelto io la mia vita. Per rispetto e onestà la copertina, no secondo me il più forte a Sanremo era Fausto
di dosso». cambialo”. E ha ragione sento che non posso dare tutto a una famiglia, Rizzoli, 208 pp) Leali con “Mi manchi” e invece vinsi io che non
Dopo tanta povertà, ora i soldi non sono più come do tutto al lavoro. Il giorno che smetto di in cui racconta cantavo più da 16 anni. Non ci volevo credere,
un problema. Come vive il denaro? cantare, mi dedicherò alla mia famiglia, ma fin- aneddoti inediti ero già andato al ristorante prima che finisse la
«Mi interessano relativamente. Hanno senso ché non potrò farlo, non voglio infelicitare nes- e traccia un serata. Quanto quella canzone e quella vittoria
solo se posso aiutare qualcuno. Ho sistemato i suno. Già mi sono infelicitato io; ho infelicitato bilancio della avrebbero cambiato il corso della mia vita l’ho
familiari, dato aiuto ad amici in difficoltà». le donne che hanno sofferto per causa mia. Per- sua vita con capito solo dopo anni. “Perdere l’amore” è un in-
Bolognini ha scelto lei per Metello «perché ché dovrei infelicitare altre donne o i figli? Il pa- uno sguardo cantesimo. Ogni volta che la canto, bastano le
ha una faccia da proletario»; Anna Magnani dre deve fare il padre: o è, o non è. Che dovrebbe al futuro prime cinque note a scatenare l’entusiasmo del
adorava il suo viso; a Patroni Griffi bastò incro- dirgli la mamma: “Papà dov’è? È ancora fuori te- pubblico perché tutti ci si riconoscono. Chi non
ciare il suo sguardo per volerla follemente a tea- soro, non torna nemmeno stasera”». ha sofferto per amore? Chi non ha perso una
tro; Strehler diceva: «dietro la faccia da bravo Non esclude però che arrivi il giorno in cui donna o un uomo e non ha avuto voglia di mori-
ragazzo che canta “Rose rosse” anche tu sei un potrebbe farsi una famiglia. re? Ognuno di noi ha bisogno d’amore, per tutta
figlio di pu... come tutti quanti noi che faccia- «E perché mai? Quando girai Les Parisiens, a la vita anche con i fili d’argento tra i capelli. For-
mo teatro. Io lo so e voglio farlo sapere anche al volte la piccola Stella, nata da Claude Lelouche e se soprattutto allora».
pubblico». Il suo viso ha contato molto dunque Alessandra Martines, protagonista del film in- Ha rimpianti?
nella sua carriera.. sieme a me, veniva a trovare i genitori sul set. «Non ne ho. Ma sogni ancora in volo, sì»
«Ho una faccia un po’ eduardiana, una faccia Aveva cinque o sei anni e ricordo Lelouch, quasi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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