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1. si prepari il calorimetro delle mescolanze con M1 (circa 200 g) di acqua ad una temperatura
◦
T1 (per esempio, T1 ≈ 50 C).
2. in un secondo contenitore, si disponga una seconda massa di acqua M2 (M2≈ M1) a
tempe- ratura differente, es. temperatura ambiente (misurare le masse utilizzando la
bilancia).
M2 (T ∗ − T2 ) − M1 (T1 − T ∗)
M∗ = T1 − T ∗
∗
6. si calcoli l’incertezza ∆M , mediante la propagazione degli errori e trascurando (in prima
approssimazione) gli errori sulle masse M1 ed M2:
7. rapidamente, ma con estrema attenzione a non far cadere il cilindro nel thermos (pareti in
vetro), sospendere il cilindretto al gancio presente sul tappo e chiudere il calorimetro.
8. seguire l’andamento della temperatura nel tempo (agitare molto delicatamente, per non fa-
∗
re cadere il cilindretto) fino ad identificare la temperatura di equilibrio T (alle misure di
temperatura associare i rispettivi errori)
(M1 + M∗)ca (T ∗ − T1 )
cx =
Mx (T2 − T ∗)
11. si ripeta l’esperimento 3-4 volte, e si discuta la media pesata (ed il relativo errore).
◦
12. commentare il risultato rispetto al valore noto, 0.502 J/(g· K) a 25 C e pressione atmosferica.
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3) (facoltativa) Misura sperimentale del calore latente di fusione del ghiaccio:
1. si prepari il calorimetro con circa 300 g d’acqua (Ma) ad una temperatura Ta (ad esempio Ta ≈
◦
30-40 C) (si annoti il peso iniziale del thermos riempito).
∗
2. si assuma come massa equivalente M , determinata nell’esperienza 1 (con relativa incertez-
za) o si effettui una nuova misura.
7. si controlli la massa del ghiaccio effettivamente inserito nel calorimetro Mg per sottrazione
tra peso iniziale e finale del thermos
11. commentare il risultato rispetto al valore noto, λF =333.5 kJ/Kg e spiegare possibili motivi
per eventuali differenze.