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F.J.

HAYDN
Per circa trent’anni Haydn ha l’obbligo di comporre e dirigere due concerti sinfonici la settimana.
La sua produzione è quindi vastissima e comprende tra l’altro 108 sinfonie, 52 sonate, 83 quartetti
e fra questi il “Kaiser Quartett“, la musica dell’attuale inno nazionale della Germania. 

Nasce nel 1732 a Rohrau, in Austria, dove inizia precocemente a studiare musica. A otto anni si
trasferisce a Vienna come ragazzo cantore della cappella di Santo Stefano e qui prosegue gli
studi di canto, violino, clavicembalo e composizione. Dopo alcuni anni di ristrettezze economiche,
entra nel 1759 a servizio della famiglia Esterhàzy, alla quale resterà legato per quasi tutta la vita.
Nella residenza del principe Nicola, Haydn compone musica per le più svariate
occasioni: serenate e divertimenti, sonate e quartetti, opere e musica sacra. Per circa
trent’anni Haydn ha l’obbligo di comporre e dirigere due concerti sinfonici la settimana. La sua
produzione è quindi vastissima e comprende tra l’altro 108 sinfonie, 52 sonate, 83 quartetti e fra
questi il “Kaiser Quartett“, la musica dell’attuale inno nazionale della Germania. La pubblicazione
delle sue opere lo rende celebre in tutta Europa. Morto il principe Nicola, nel 1791 è invitato a
Londra per dirigere personalmente sei sinfonie composte per l’occasione. L’accoglienza trionfale
induce Haydn a ritornarvi fra il 1794 e il 1795. Rientrato a Vienna, scrive gli oratori “La creazione” e
“Le stagioni” ed è per qualche tempo maestro di Beethoven. Muore nel 1809 circondato dall’affetto
e dall’ammirazione dei viennesi. Attraverso una vastissima produzione egli perfeziona il linguaggio
e le forme della musica strumentale del Settecento a tal punto che si parla di lui come del padre
della sinfonia, della sonata e del quartetto.

W.A. MOZART

Mozart scrive oltre 600 composizioni, più precisamente 626, che sono state catalogate e
ordinate in ordine cronologico da Ludwig von Köchel. Per questo motivo ogni composizione di
Mozart è contrassegnata dalla lettera K (di Köchel) seguita da un numero.

Tra i suoi lavori troviamo:


* 21 Opere  tra le quali ricordiamo: Idomeneo Re di Creta, Il Ratto del Serraglio, Le Nozze di
Figaro, Così Fan Tutte, Don Giovanni, Il Flauto Magico;
* Oltre 50 Sinfonie  (tra cui citiamo la Sinfonia n. 40 K 550)
*Diverse composizioni orchestrali  tra cui ricordiamo la Serenata "Piccola Serenata Notturna"
-Eine Kleine Nachtmusik - K 525;
* 40 Concerti per strumento solista e orchestra;
* Sonate per pianoforte;
* Quartetti;
* Messe;
* Cantate sacre;
* Una messa da Requiem, la sua ultima composizione che risulta incompiuta.

BEETHOVEN

Tra le opere più importanti ricordiamo: 9 sinfonie, 32 sonate per pianoforte, 5 concerti per
pianoforte ed orchestra, svariate composizioni da camera, alcune pagine di musica sacra e
l’opera “Fidelio”.
Musica sinfonica: 9 Sinfonie, 5 Concerti per pianoforte, triplo concerto per violino,
violoncello e pianoforte. Musica da camera: 32 sonate per pianoforte, 18 quartetti per
archi. Musica per il Teatro: Fidelio. Musica Sacra: Messa solenne
.

BEETHOVEN: GLI ANNI GIOVANILI (Documentario parte 1)


Ludwig van Beethoven nasce nel mese di dicembre del 1770 in una famiglia di musicisti nell’allora piccola
cittadina tedesca di Bonn.
Il padre, tenore nella cappella di corte, impartisce le prime lezioni di pianoforte e violino al giovane
Ludwig che dimostra singolari attitudini musicali. Il genitore, molto severo, lo costringe ad applicarsi allo
studio e lo rimprovera quando, finiti gli esercizi, lo trova a improvvisare al pianoforte brani di sua
invenzione.
Ludwig è un ragazzino timido, solitario e introverso, che trova nella musica il mezzo per dar voce alla sua
eccezionale fantasia. La musica occupa tutta la sua giornata: egli stesso racconta a un suo allievo di
esercitarsi “pazzescamente” alla tastiera per perfezionare la sua tecnica, cosa che lo porterà a diventare uno
dei più grandi virtuosi del tempo.
All’età di nove anni incontra Christian Gottlob Neefe, ottimo insegnante, che gli da lezioni di composizione
e gli fa conoscere il “Clavicembalo ben temperato” di Bach, che Beethoven in pochi mesi esegue già
magistralmente. Nefee si accorge subito delle capacità del suo allievo e, a testimonianza della stima che
prova per lui, nel 1782 gli lascia il suo incarico a corte di maestro di clavicembalo e direttore
d’orchestra. Durante una breve visita a Vienna nel 1787 Beethoven conosce Mozart: questi, dopo averlo
sentito suonare, gli predice un brillante futuro.
Nel 1792 si trasferisce a Vienna, dove prende lezioni da Haydn. Viene ben accolto nei palazzi
dell’aristocrazia ed è molto apprezzato come pianista e come compositore. Beethoven è capace di suonare
sia in modo elegante e raffinato, sia in modo vigoroso e irruente. La sua musica è sempre molto
espressiva e ispirata. Si dedica soprattutto al pianoforte, strumento fondamentale per la sua maturazione
artistica e sul quale sperimenta soluzioni innovative che applicherà in seguito nelle composizioni per
orchestra sinfonica. Risalgono a questo periodo molte variazioni e sonate per pianoforte destinate al pubblico
dei dilettanti di musica, che sono in continuo aumento e che rappresentano per il maestro una buona fonte di
guadagno. Già dal 1795 le sue composizioni raggiungono un grande livello di vendite: Beethoven è il
musicista viennese più conteso dagli editori.
UNA VOLONTA’ EROICA (documentario parte 2)
A Vienna Beethoven gode dell’ammirazione del pubblico e della protezione dell’alta aristocrazia.
Principi e baroni, spesso grandi intenditori di musica, fanno a gara per ottenere la sua amicizia,
ricompensandolo con doni e denaro. Fra questi personaggi, è particolarmente importante per Beethoven il
principe Karl Lichnowsky, che lo ospita nel suo palazzo e lo tratta come un figlio. Il palazzo è anche un
luogo di ritrovo per compositori, strumentisti, appassionati di musica e sede di concerti: molte opere di
Beethoven hanno qui la loro prima esecuzione pubblica.
Beethoven a Vienna è ormai un musicista affermato: le sue opere sono pubblicate in tutta Europa ed
eseguite in concerto al pari della musica di Haydn e Mozart. Ma ecco che si affacciano nere nubi
all’orizzonte: nel 1796, all’età di 26 anni, si erano manifestati i primi segnali della tragedia personale di
Beethoven, una malattia incurabile all’orecchio che gli causa dolore e la perdita progressiva dell’udito,
disgrazia terribile per un musicista. Egli è costretto ad abbandonare la carriera pianistica per dedicarsi
esclusivamente alla composizione. In una lettera del 1801 indirizzata a un amico, mentre gli annuncia la
malattia, Beethoven scrive:
“Vivo immerso nella mia musica e riesco appena appena a finire un pezzo che già ne inizio un altro. Al ritmo
con cui compongo, produco spesso tre o quattro opere contemporaneamente”.

Il destino che lo condanna alla sordità mette a dura prova il suo carattere, che ne esce rafforzato e ancora più
determinato nella volontà di comporre. Nel 1802, in una “lettera-testamento” destinata a essere letta dopo
la sua morte, descrive con parole commoventi la sua sofferenza, ma manifesta anche la volontà di combattere
il destino avverso, sperando di trovare “almeno un giorno di pura gioia”.
Questa concezione eroica della vita si trova anche nella musica di Beethoven, soprattutto nelle sinfonie. Gli
studiosi parlano, a proposito della musica composta in questo periodo, di “stile eroico”.
Con Beethoven la sinfonia diventa la forma musicale per eccellenza, quella a cui si affidano i messaggi
importanti; una composizione in cui si rappresenta un vero e proprio dramma di sentimenti umani, in cui le
melodie si possono paragonare a personaggi di melodrammi. Nel periodo che va dal 1799 al
1824 scrive nove sinfonie.
Gli schemi del Classicismo non sono più sufficienti per contenere le passioni e gli ideali che Beethoven
vuole esprimere: le dimensioni delle composizioni si dilatano, l’organico orchestrale si amplia e si
aggiungono nuovi strumenti. Per queste sue caratteristiche la musica di Beethoven precorre i tempi,
anticipando molti elementi del linguaggio musicale romantico.
AL DI LA’ DEI LIMITI
Le composizioni di Beethoven non nascono su richiesta di qualche nobile, per celebrare una determinata
occasione, ma dall’esigenza dell’artista di esprimere e comunicare i propri sentimenti. La musica che egli
compone risente del suo carattere, soggetto a continui sbalzi di umore: a volte è energetica ed esuberante,
altre volte è tenera e delicata. Sono frequenti i cambiamenti bruschi e improvvisi di atmosfera.
Beethoven ha una grande fiducia nel progresso e nel miglioramento dell’umanità. Per lui c’è sempre
qualcosa da raggiungere al di là del limite: gli ostacoli della vita sono necessari perché superandoli si
diventa migliori, si deve andare avanti nonostante le difficoltà e avere fiducia nel futuro. Questa visione
della vita si rispecchia in molte sue composizioni. La ricerca di un continuo miglioramento, del superamento
del limite, è tipico anche del modo di lavorare di Beethoven. Prima che una melodia o un intero brano
raggiunga la forma finale, viene sottoposto a numerose modifiche e perfezionamenti, che a volte durano
anni. Beethoven tiene sempre a portata di mano dei quaderni su cui annota idee e appunti: ogni volta che gli
viene alla mente una melodia, la trascrive immediatamente, per poi successivamente provarla e riprovarla
finchè non è pienamente soddisfatto. Solo le idee musicali che dimostrano originalità e si prestano meglio a
essere sviluppate vengono utilizzate. La creazione delle sue composizioni è lenta e sofferta, soggetta a mille
ripensamenti. Ad esempio l’unica opera teatrale di Beethoven, il “Fidelio”, ebbe ben tre versioni.
UNO SPIRITO LIBERO CHE AMA LA NATURA
Nonostante la protezione delle nobili famiglie viennesi, Beethoven non è un musicista al loro servizio,
ma un’artista indipendente e mai ossequioso nei loro confronti. Egli è consapevole della propria grandezza
e sa riconoscere il valore delle sue composizioni. Un giorno, di fronte a un commento negativo su una sua
composizione che non è piaciuta al pubblico, afferma con convinzione: “Piacerà prima o poi!”.
Questo temperamento energico e determinato convive con una profonda sensibilità che egli sa esprimere in
brani di grande dolcezza. Infatti, nella sua produzione si trovano brani di grande energia e forza, a fianco di
altri dolci e sognanti, spesso ispirati alla natura. E’ di questo periodo il brano “Per Elisa” una delle pagine
più conosciute di tutta la musica occidentale: si tratta di un Foglio d’album tratto dalle 25 Bagatelle, cioè
brevi pezzi per pianoforte, che furono composte da Ludwig van Beethoven in vari periodi.
Il fatto curioso è che non è mai esistita, nella vita del compositore, nessuna Elisa!

Lo spartito risale alla fine del 1810 ma fu ritrovato circa sessant’anni dopo tra i manoscritti inediti; il titolo è
stato con molta probabilità trascritto in maniera errata al tempo della prima pubblicazione, nel 1867, dal
momento che era completamente illeggibile nel manoscritto originale.
Sembra ormai certo, quindi, che si tratti di un errore di lettura della complicata grafia di Beethoven e che il
brano fosse invece dedicato e una tale Teresa. In effetti, dalle varie biografie del compositore risulta che
proprio nel 1810 l’autore avesse conosciuto una certa Teresa Malfatti, appena quindicenne, e che il
desiderio di sposarla si fosse rivelato presto irrealizzabile. Il musicista ebbe comunque modo di vivere dei
momenti sereni e pieni di speranza, che lo indussero a scrivere una deliziosa pagina per questa ragazza. Il
carattere della composizione è dunque tenero e semplice, carico di attesa. Beethoven sognò per tutta la vita
una donna con cui essere felice, ma fu un sogno che non si avverò mai, probabilmente a causa dei suoi modi
bruschi e scontrosi.
L’abbandono progressivo della vita pubblica, dei concerti e delle serate in società causato dal progredire
della sordità, lo spinge sempre a rifugiarsi nella campagna che ama. Beethoven è solito affittare durante
l’estate una casa nella campagna viennese immersa nei boschi, al riparo dagli affanni quotidiani e dal caos
della città. La sua produzione aumenta durante questi mesi estivi, trascorsi a contatto con la natura.
Beethoven è profondamente religioso e vede nella natura l’immagine stessa della divinità.
In una lettera del 1810 indirizzata a un amico egli scrive: “Come sarò felice vagabondando fra cespugli e
boschi, sotto gli alberi, sull’erba e tra e le rocce. Nessuno può amare la campagna quanto me, poiché davvero
i boschi, gli alberi e le rocce producono quell’eco che l’uomo desidera udire”.

UNA MUSICA PER IL FUTURO


Beethoven condivide le idee illuministe del suo tempo. La fiducia nella ragione e nelle scienze, la volontà
di giustizia sociale, la speranza nella solidarietà tra gli uomini. Questi valori per lui irrinunciabili e l’esigenza
di un impegno morale e civile sono alla base della sua ultima sinfonia, la Nona, pubblicata nel 1824 ed
eseguita lo stesso anno a Vienna. Questa sinfonia, basata su una poesia del poeta tedesco Friedrich Schiller,
reca infatti un messaggio profondo: l’avvento del Regno di Dio sulla terra è possibile attraverso la
fratellanza di tutti gli uomini, accomunati dalla ragione. La gioia è il sentimento che ci aiuta a
superare le difficoltà della vita e ci porta verso un mondo migliore e più solidale.
Ormai completamente sordo, Beethoven vive in solitudine gli ultimi anni della sua vita, dedicandosi alla
composizione dei suoi ultimi quartetti per archi che, come le ultime sonate per pianoforte, sono scritti per un
pubblico di intenditori. Caratterizzati dalla sperimentazione di soluzioni nuove e da notevoli difficoltà
esecutive, ricche di dissonanze e di complicate armonie, queste composizioni sono state comprese nella loro
grandezza solo molto tempo dopo, dai musicisti del Novecento.

More il 26 marzo 1827. Il suo funerale è grandioso e dimostra l’eccezionale considerazione di cui il
musicista godeva. Quel giorno a Vienna vengono chiuse le scuole in segno di lutto e 20.000 persone
accompagnano al cimitero la salma, che viene seppellita con tutti gli onori.
L’opera di Beethoven rappresenta un’eredità di cui tutti i musicisti dell’Ottocento hanno dovuto tener conto:
dopo di lui, non è stato facile per nessuno scrivere brani che potessero reggere il confronto. La figura di
Beethoven rimane un mito per tutto l’ottocento e le sue sinfonie sono considerate l’essenza stessa della
musica.

LE OPERE PIU’ IMPORTANTI


Musica sinfonica: 9 Sinfonie, 5 Concerti per pianoforte, triplo concerto per violino, violoncello e
pianoforte. Musica da camera: 32 sonate per pianoforte, 18 quartetti per archi. Musica per il Teatro:
Fidelio. Musica Sacra: Messa solenne.
FILM: AMATA IMMORTALE

Considerato uno dei musicisti più grandi al mondo, è sicuramente l’ultimo esponente del
classicismo musicale, nonché precursore del movimento romantico, considerato che in molte
delle sue composizioni si possono ritrovare ideali come l’amore per la natura, per la patria, il
sentimento tormentato.

https://youtu.be/lnGz1OSBcSU video riassuntivo

L’Inviato speciale – Compito di realtà Intervista a Mozart.

Vienna, 1790. Il quotidiano locale, ti ha inviato a Vienna per un intervista a Wolfgang Amadeus
Mozart, compositore, pianista, organista, violinista e clavicembalista austriaco, a cui è
universalmente riconosciuta la creazione di opere musicali di straordinario valore artistico. Mozart
è annoverato tra i più grandi geni della storia della musica, dotato di raro e precoce talento.
Sviluppa l’argomento in forma di “intervista” da pubblicare sul quotidiano abruzzese utilizzando, nei
modi che ritieni opportuni. tutti i documenti e i dati forniti. Indica anche il titolo dell’articolo.

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