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Linguistica generale 2.

Linguistica applicata, aa. 2011/12, Giuliano Bernini 10

Linguistica storica
(Riferimento: Berruto/Cerruti 2011, cap. 7.1.)

A. Fattori del mutamento linguistico

(1) a. Mutamento linguistico: l’insieme dei processi per i quali gli elementi e le strutture o le
loro funzioni a ogni livello di una lingua cambiano con il passare del tempo.
b. Linguistica storica: il settore della linguistica che si occupa del mutamento, osservando
gli elementi del sistema in una prospettiva diacronica.

(2) Linguistica storica vs. storia della lingua: nella storia di una lingua i fenomeni di mutamento
subiti nei secoli dalla lingua considerata sono presi in esame nel complesso delle dinamiche
che intercorrono tra lingua, cultura e strutture socio-economiche della società che parla quella
lingua. P.es. Durante, Marcello (1981), Dal latino all’italiano moderno. Saggio di storia
linguistica e culturale, Zanichelli, Bologna vs. Szemerényi, Oswald, 1985, Introduzione alla
linguistica indoeuropea, Unicopli, Milano.

(3) Mutamento genetico, linguistico, culturale, di costume


TEMPO
genetico
linguistico
culturale
costume
individuo

(4) I processi di mutamento avvengono nelle interazioni tra i parlanti di una lingua, sono di
natura continua, impercettibili ai parlanti stessi che solitamente non ne sono consapevoli.
Cfr. diffusione di piuttosto che come congiunzione disgiuntiva (‘o, oppure’) a partire da un
uso avversativo (v. anche www.accademiadellacrusca.it)
a. Locuzione avversativa: Abbiamo solo due giorni. Andremo quindi a Napoli in aereo
piuttosto che in treno (‘meglio in aereo che in treno’; *‘in aereo o in treno’)
b. Congiunzione disgiuntiva: È stupefacente riscontrare quanti italiani trentenni e
quarantenni popolino le grandi università americane, piuttosto che gli istituti di ricerca e
le industrie ad avanzata tecnologia nella Silicon Valley (L’Espresso, 25.5.2001, p.35) (*‘le
università americane ma non gli istituti di ricerca’; ‘le università americane o gli istituti di
ricerca’)

(5) Stato di lingua: il risultato dell’addensarsi di mutamenti a diversi livelli del sistema nel corso
del tempo. Due stati di lingua molto diversi possono corrispondere alla nascita di una nuova
lingua quando i parlanti non li riconoscono più come stati della (loro) stessa lingua.

(6) Dal latino alle lingue romanze (e all’italiano). Concilio di Tours (813): accanto a quella
letteraria tradizionale sancisce l’esistenza di una rustica Romana lingua dallo status
socioculturale affine a quello della Theodisca lingua, cioè la lingua degli (ex-)invasori
germanici.

lingue latino → (volgari) romanzi


secoli (d. C.) …III IV-VIII IX-XI
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(7) Schema generale del mutamento.


Il mutamento si fissa portando a un nuovo stato di lingua quando è acquisito dai bambini nel
corso della socializzazione primaria.
Stadio 1 Stadio 2 Stadio 3 Stadio 4
A A a
b B B
innovazione diffusione
Stato di lingua t Stato di lingua t+1

Legenda: A, B: tratti linguistici; MAIUSCOLO indica tratto esclusivo o preminente;


minuscolo indica tratto con diffusione minoritaria; t indica taglio sincronico

(8) Il “ciclo di Jespersen” (Otto Jespersen, linguista danese, 1860-1943)


NEG V NEG V (NEG V)
(NEG V NEG) NEG V NEG NEG V NEG
(V NEG) V NEG
1 2 3 4 5

(9) 1. Latino (Petronio, età di Nerone, 1° secolo d.C.)


quinque dies aqu-am in os su-um non coniecit,
cinque giorni:ACC acqua-ACC in bocca:ACC suo:ACC NEG mise
non mic-am pan-is
NEG briciola:ACC pane-GEN
‘per cinque giorni non mise in bocca né dell’acqua né una briciola di pane’

(10) 2. Italiano (Conversazione informale)


A. Tu hai capito?
B. Certo che ho capito.
Non sono mica stupida io.

(11) 3. Francese standard


il ne comprend pas
3G.M NEG capisce NEG
‘non capisce’

(12) 4. Francese parlato


dans ce temps là y avait pas d’ asphalte (québécois)
in quel tempo là ci aveva NEG di asfalto
‘in quel tempo non c’era asfalto’

(13) 5. Bergamasco per i dialetti gallo-italici


i la laùra mìa
3PL 3SG.F.OGG lavorano NEG
‘non la lavorano’

(14) Cause del mutamento linguistico


a. Fattori interni, relativi all’uso che i parlanti fanno della lingua. Operazioni di
semplificazione della produzione (maggior facilità articolatoria per il parlante) o della
ricezione (chiarezza nella decodificazione dei messaggi da parte dell’ascoltatore). Sul
lungo periodo certi mutamenti appaiono costituire un percorso dinamico coerente con una
direzione preferenziale, chiamata “deriva” (ing. “drift”) a partire da Edward Sapir (1884-
1939, USA).
b. Fattori esterni, relativi a mutamenti ambientali, demografici o socioeconomici delle
comunità parlanti una certa lingua (guerre, epidemie, migrazioni, scoperte, svolte
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tecnologiche, rivolgimenti politici ecc.). Tra questi particolare rilevanza ha il contatto tra
comunità parlanti lingue diverse e in particolare l’acquisizione da parte di una comunità di
parlanti non-nativi che “abbandona” la propria lingua (p.es. immigrati e loro figli). Gli
“errori” di questi parlanti si possono diffondere ed essere poi appresi dai bambini,
fissandosi così in uno stato di lingua diverso.

(15) Sostrato. Le tracce che in una lingua possono essere attribuite a una lingua precedente,
perlata e poi abbandonata da parlanti in situazioni di contatto. Le lingue di “sostrato” possono
essere scomparse o ancora attestate o parlate.
a. Presenza di vocali anteriori arrotondate nei dialetti italiani settentrionali di Piemonte,
Liguria, Lombardia, Emilia riportate a un presunto sostrato celtico, rappresentato dalle
tribù galliche precedenti la conquista romana. Cfr. dialetti lombardi
lat. Ū > [y], luna(m) > [ˈlyna] ‘luna’
lat. Ŏ > [ø], cor > [kør] ‘cuore’
b. Assimilazione di lat. -ND- > -nn- nei dialetti dell’Italia centromeridionale è ricondotta a un
sostrato osco (lingua italica, parlata in quelle regioni prima della conquista romana), cfr.
lat. mundu(m) > romanesco [ˈmonno] ‘mondo’.

(16) Etimo. La forma originaria più antica, attestata o ricostruita, a cui si può ricondurre una certa
forma. P.es. berg. mìa, mìga ‘non’ corrispondono a it. mica ‘non’ < lat. mīca(m) ‘briciola’ <
indoeuropeo *smīk- ‘pezzetto minuscolo’.
Notazione: X < Y “X proviene da Y”; X > Y “X dà luogo a Y”;
*X “la forma X non è attestata, ma ricostruita”

B. Fenomeni del mutamento linguistico

(17) I fenomeni del mutamento linguistico possono essere riscontrati a tutti i livelli di analisi:
fonetico (assimilazione, dissimilazione, caduta e aggiunta di foni), fonologico (acquisizione e
perdita di opposizioni, spostamenti a catena), morfologico, sintattico, lessicale.

(18) Assimilazione. Due foni articolatoriamente diversi nel corpo di una parola diventano simili
mediante l’estensione di tratti fonetici da un fono all’altro.
a. lat. nocte(m) > it. notte
latino /n o k t e m/
+velare +dentale
+dentale +dentale
italiano /n o t t e/

b. lat. centu(m) > it. cento


latino /k e n t u m/
+velare +palatale
+occlusiva
+palatale +palatale
+affricata
italiano /ʧ e n t o/

(19) Metafonia. Assimilazione dei tratti di una vocale interna di una parola a quelli della vocale
finale della stessa parola.
a. lat. nigru(m) > dial. napoletano [ˈnirə]
+alta +alta +alta +media
+alta ‒alta ‒alta ‒alta
b. lat. nigra(m) > dial. napoletano [ˈnera]
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(20) Dissimilazione. Due foni articolatoriamente simili nel corpo di una parola si differenziano.
lat. venenu(m) > it. veleno
latino /v e n e n u m/
nasale nasale
laterale nasale
italiano /v e l e n o/

(21) Metatesi. Spostamento nell’ordine dei foni di una parola.


a. germ. *branneja- > inglese antico bærnan > ingl. burn
(invece > alto tedesco antico brennen > ted. brennen

(22) Caduta di foni


a. aferesi (in posizione iniziale): lat. apothēca(m) > it. bottega
b. sincope (in posizione interna): lat. domīna(m) > rumeno doamnă ‘signora’, it. donna
c. apocope (in posizione finale): lat. calidu(m) > dial. bergamasco [kolt]

(23) Aggiunta di foni


a. pro(s)tesi (in posizione iniziale): lat. stātu(m) > spagnolo estado ‘stato’
b. epentesi (in posizione interna): lat. baptismum > it. battesimo
c. epitesi (in posizione finale): lat. cor > it. cuore

(24) Sequenza di più mutamenti fonetici


a. lat. civitatem [kiviˈtatem] > civitate > *civtate > *cittate > cittade > città
b. apocope, sincope, assimilazione, assimilazione (sonorizzazione di -t-), apocope

(25) Fonologizzazione. Acquisizione di valore distintivo da parte di un allofono.


Nel passaggio dall’indoeuropeo al sanscrito:
a. Stadio pre-sanscrito: 1 fonema:*/k/
*/kar-ati/ ‘fare-CONG.3SG’ */ker-ati/ ‘muoversi-3SG’
con due allofoni [k], [ʧ] in variazione combinatoria: *[kar-ati] *[ʧer-ati]
b. Col passaggio di e > a, i due allofoni acquisiscono valore distintivo, comparendo in coppie
minime e lo stadio del sanscrito presenta due fonemi: /k/, /ʧ/
karati /karati/ ‘faccia’ vs. carati /ʧarati/ ‘si muove’

(26) Defonologizzazione. Perdita di valore distintivo di due fonemi, che possono fondersi.
a. lat. /a/ vs. /a:/ indipendentemente dal tipo di sillaba
măla(m) ‘cattiva-ACC’ māla ‘mele’
b. it. /a/ ha due allofoni [a] e [a:] in variazione combinatoria in sillaba accentata chiusa e
aperta
Malta [ˈmalta] (la) mala [ˈma:la]

(27) Rifonologizzazione. Rimane costante il numero di fonemi e lo schema delle loro opposizioni.
Cambia la loro sostanza fonica. P.es. la cosiddetta “prima rotazione consonantica” o “legge di
Grimm”, dal nome dello studioso tedesco che l’ha individuata.
a. indoeuropeo: *p *t *k *b *d *g *bh *dh *gh
b. germanico f Þ h p t k b d g

c. occlusive sorde occlusive sonore occlusive sonore aspirate


fricative sorde occlusive sorde occlusive sonore
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(28) Esempi per la prima rotazione consonantica


a. lat. plēnus ‘pieno’ gotico fulls (ingl. full)
lat. tria ‘tre’ gotico Þrija (ingl. three)
lat. octo ‘otto’ gotico ahtau (ted. acht)

b. lituano dubùs ‘profondo’ gotico diupō ‘profondo (ingl.deep)


lat. pedem ‘piede’ (ACC) got. fōtus (ingl. foot)
lat. grānum ‘chicco (di grano’) got. kaúrn [korn] (ingl. corn ‘mais’)

c. ie. *lewbh-, scr. lubh-yati ‘desidera’ alto tedesco antico liob ‘caro’ (ted. lieb)
ie. *dhwer-, gr. thyra ‘porta’ got. daúr [dor] ‘porta’ (ingl door)
ie. *wegh-, gr. ókhos ‘carro’ got. ga-wig-an ‘muovere’

(29) Mutamento morfologico: perdita (o acquisizione) di valori e di categorie grammaticali.


Il nome in italiano

CLASSE Categorie Latino Italiano

NOME → Numero singolare, plurale singolare, plurale


dominus, domini; puella, puellae, mare, signore, signori; ragazza, ragazze; mare,
maria mari
Genere maschile, femminile, neutro maschile, femminile
dominus; puella; mare signore,mare; ragazza
Caso nominativo, genitivo, dativo, accusativo, nominativo, accusativo, dativo,
vocativo, ablativo con tutti i nomi e genitivo/locativo
pronomi Solo con alcuni pronomi: io, me; lo, gli, ne
dominus, domini, domino, dominum,
domine, domino
Definitezza +definito, −definito

il e allomorfi; i e allomorfi; un, una

(30) Analogia. Estensione di certe forme ai contesti in cui non sono storicamente appropriate.

latino (analogia) italiano


habui habēre habui habēre ebbi avere
> >
volui velle volui *volēre volli volere

(31) Rianalisi. Una nuova costruzione sorge a partire da una diversa interpretazione del valore
semantico e del comportamento sintattico dei suoi componenti.
a. Lat. habēre ‘avere’ come verbo di possesso > it. avere (anche) come verbo ausiliare nella
formazione del passato prossimo, così come in altre lingue romanze
b. Paulus habet (epistulam scriptam)SN ‘Paolo possiede una lettera scritta’;
cfr. Paolo ha gli occhi aperti; Paolo ha la lettera firmata.

SN SV

N V SN

N Part.Pass.

Paulus habet epistulam scriptam


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c. Paolo (ha scritto (una lettera)SN)SV

SN SV’

N SV SN

Aus Part.Pass. Det N

Paolo ha scritto una lettera

(32) Grammaticalizzazione. Un elemento del lessico perde il suo valore semantico e viene
utilizzato con una funzione grammaticale o come un morfema grammaticale.
a. lat. mīca(m) ‘briciola’, passu(m) ‘passo’ > dial. berg. mìa, franc. pas ‘NEGAZIONE'
b. lat. mente ‘mente, disposizione’ (Ablativo) > it. morfema di formazione di avverbi
lat. clarā mente ‘in modo chiaro’ > chiaramente
lat. sanā mente ‘con spirito sano’ > sanamente
it. (Agg(femminile)+mente)AVV, cfr. abbreviatamente, ambulatorialmente, chimicamente

(33) Mutamento sintattico. Si osserva soprattutto nell’ordine dei costituenti e corrisponde quindi
al mutamento tipologico. Le lingue romanze mostrano un ordine “testa a sinistra” rispetto al
latino dove l’ordine più comune era “testa a destra”.
a. OV > VO: lat. legatos miserunt, it. mandarono gli ambasciatori
b. NAd > AdN lat. mecum, it. con me, e cfr. anche sp. conmigo
c. AggN > NAgg lat. pinguis vir it. uomo grasso
d. GenN > NGen lat. rerum inopia it. mancanza di cose

(34) Mutamento lessicale e semantico


a. Arricchimento del lessico: tramite mezzi interni alla lingua, p.es. i morfemi derivazionali,
cfr. buonismo (< buono), tramite prestito, cfr. clickare (< ingl. click), tramite calco di
espressioni di altre lingue, cfr. ferrovia (< ingl. railway e ted. Eisenbahn), fine settimana (<
ingl. week end).
b. Perdita di lessemi: lat. cunctus ‘tutto intero’ > it. ∅; lat. ōs (GEN ōris)‘bocca’, rimasto solo
in prestiti dotti come orale.
c. Mutamenti semantici per somiglianza: lat. testa ‘vaso di terracotta’ > it. testa ‘capo’
d. Mutamenti semantici per contiguità: lat. penna ‘piuma di animale alato’ (< *pet-na-, cfr.
gr. pétomai ‘io volo’) > it. penna ‘strumento per scrivere’ (anticamente una penna d’oca
appuntita)
e. Paretimologia: rimotivazione del significato di una parola, p.es. it. vedetta ‘chi sorveglia
essendo alla vedetta’, ‘luogo elevato dal quale si può vigilare’ < veletta ‘vela più picola
dell’albero di maestra’, alla cui altezza si issava il marinaio durante i turno di guardia.
f. Estensione di significato: lat. domina ‘signora, padrona di casa’ > it. donna; lat. mergere
‘immergersi’ > rumeno a merge ‘andare’
g. Restringimento di significato: lat. dŏmus ‘casa’ > it. duomo ‘casa del Signore’ >
‘cattedrale’
h. Cambiamento di associazioni connotative: lat. minister ‘aiutante’ > it. ministro; lat.
villanus ‘abitante di una fattoria’ > it. antico villano ‘contadino’ > it. mod. ‘maleducato’
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i. Mutamenti per tabuizzazione (interdizione di parole relative a certe sfere semantiche) con
impiego di eufemismi (parole di significato non diretto): lat. mustela, compare come it.
donnola ‘piccola donna’, francese belette (cfr. belle ‘bella’), sp. comadreja ‘comare’, port.
doninha ‘donnina’, rumeno nevastă ‘moglie’

C. Ricostruzioni di stadi non attestati di lingua

(35) Metodo storico-comparativo, elaborato e perfezionato nel corso del XIX secolo da studiosi
tedeschi (Jakob e Wilhelm Grimm, August Wilhelm e Friedrich Schlegel, August Schleicher,
Karl Brugmann) nella ricostruzione dell’indoeuropeo (dapprima indogermanisch), lingua non
attestata a cui sono da ricondurre lingue storicamente attestate in Europa, nel Caucaso, in Iran,
in India e nel Turkestan cinese. Arco di attestazione va dalla metà del II millennio a.C. (ittito,
sanscrito vedico, greco miceneo) a tempi più recenti (gotico: IV sec. d. C., albanese: XV sec.
d.C.). La ricostruzione è effettuata ordinando secondo una cronologia relativa i mutamenti
rappresentati dalle corrispondenze fonetiche regolari individuate sia nei morfemi lessicali che
in quelli grammaticali delle lingue considerate.

(36) Congruenze lessicali individuate sulla base di regolari corrispondenze fonetiche (Pokorny
1959).
ie. *bher-: scr. bhárati ‘egli porta’, gr. phérō, lat. ferō ‘io porto’, ingl. bear ‘portare’/ted.
gebären ‘partorire’
ie. *bhrāter-: scr. bhrā́ tar- ‚fratello‘, gr. phrā́ tēr ‘membro di una fratrìa’ (= gruppi familiari
e individui che discendevano da un capostipite comune); lat. frāter ‘fratello’;
ted. Bruder /ingl. brother ‘fratello’

(37) Congruenze grammaticali: il perfetto di ‘vedere’/‘sapere’ (Clackson 2007: 128)


*indoeuropeo sanscrito dial. greci latino gotico tedesco
1SG *wóid-h2e véda oîda uīdī wait weiß
3SG *wóid-e véda oîde uīdit wait weiß
1PL *wid-m- vidmá ídmen uīdimus witum wissen
3PL *wid-r- vidúr ísāsi uīdēre witun wissen
‘so’ ‘so’ ‘vidi’ ‘so’ ‘so’

(38) Metodo detto “mass comparison” (comparazione di massa), introdotto da Joseph H.


Greenebrg (1987, Language in the Americas, Stanford University Press, Stanford) per
ricondurre a un’unica famiglia (detta amerindo) le lingue delle Americhe, ad esclusione di
quelle diffuse più a N (na-dene e eskimo-aleutine). Il metodo consiste nella ricerca di
somiglianze fonetiche tra forme di analogo significato nelle lingue comparate. Più
corrispondenze sono trovate, più le lingue sono considerate in relazione storica. Quanto più
grande è il numero di lingue considerate, tanto meno significativi sarebbero gli errori
derivanti dall’individuazione di lessemi falsamente affini. Il metodo ha suscitato molte
controversie e presenta diversi problemi, in quanto le equivalenze semantiche sono troppo
ampie, le somiglianze fonetiche insufficienti. Inoltre il confronto di forme brevi aumenta la
possibilità che le somiglianze siano dovute al caso.

(39) Arm, hand , finger, take, nail: se, sem, iši, eši, ʔi:š, isu, wasi, -waš, woš, wiš, viš, ʔasi,
iš(k’aq), asa.

(40) Per la possibilità che la somiglianza fonetica sia del tutto casuale, cfr. in ambito diverso da
quello considerato in (39):
inglese dog ‘cane’ < ingl. antico dogca < *duðkon, e mbabaram (lingua australiana) dog
‘cane’ < *gudaga.
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(41) Tentativi di ricondurre le famiglia linguistiche individuate col metodo storico-comparativo a


famiglie più grandi e correlazione di queste con l’articolazione delle popolazioni individuate
sulla base della comparazione genetica secondo la metodologia impiegata da cavalli Sforza
(percentuale di presenza di rh-negativo: > 25% tra i baschi, < 1% nell’estremo oriente
asiatico) e di Allan C. Wilson (DNA mitocondriale). La corrispondenza di articolazione in
famiglie linguistiche e in tipi di popolazione è molto problematica, in quanto gruppi umani
possono abbandonare la lingua storicamente ereditata in favore di quella di altri gruppi
(conquistatori, immigrati ecc.).

(42) Comparazione di alberi genetici e (macro)famiglie linguistiche


Gli alberi sono costruiti utilizzando tecniche statistiche di tipo “cladistico” (< gr. kládos
‘ramo’) che si basano sul grado di parentela ovvero sulla distanza nel tempo dell’ultimo
dall’ultimo progenitore comune.

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