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“LA SINDROME DI ASPERGER:

EZI OL OGI A ”

PROF.SSA GENEROSA MANZO


Università Telematica Pegaso La sindrome di Asperger: eziologia

Indice

1 LE BASI NEUROBIOLOGICHE ------------------------------------------------------------------------------------------- 3


2 EPIDEMIOLOGIA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 6
3 CARATTERISTICHE E SINTOMI ---------------------------------------------------------------------------------------- 7
BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 10
SITOGRAFIA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 11

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)

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1 Le basi neurobiologiche

La Sindrome di Asperger “nasce” come entità nosografica nel 1922, definita come un

disturbo generalizzato dello sviluppo, condivide con l’Autismo una serie di caratteristiche ma, allo

stesso tempo, se ne differenzia per una differente espressività dei sintomi caratterizzanti.1

Il termine apparve in un articolo pubblicato su una rivista medica del 1981, scritto dalla

psichiatra inglese Lorna Wingla la quale chiamò così tale sindrome in onore ad Hans Asperger,

psichiatra e pediatra austriaco, che studiò nel 1944 un gruppo di bambini in età scolare che

presentavano un «livello cognitivo adeguato, con sviluppo linguistico nei limiti, ma con interessi

ristretti e stereotipati, scarsa empatia e difficoltà di costruzione dei rapporti sociali ( … ) difficoltà

nell’uso di espressioni facciali e dei gesti, nella modulazione della voce, nel comprendere e

rispondere ai messaggi non verbali e, infine, una goffaggine motoria».2

Si è discusso molto, in campo medico-scientifico, se considerala come forma mite di

autismo o come un disturbo a sé stante. Nel 2013 la diagnosi di sindrome di Asperger è stata

eliminata dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (noto anche con la sigla DSM)

come condizione separata e classificata insieme ai disturbi dello spettro autistico.3

1
Militerni R., Prefazione, in Gaus V. L., La CBT applicata all'adulto con Sindrome di Asperger e autismi ad alto
funzionamento, edizione italiana a cura di D'Ambrosio A.- Perfetto V., Franco Angeli, Milano 2014, p. 7.
2
Levi G. – D’Andria C., Autismo, in Enciclopedia medica italiana, Edizione Scientifica UTET, Torino 2007, pp. 365-
366.
3
«Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, noto anche con la sigla DSM derivante dall'originario titolo
dell'edizione statunitense Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, è uno dei sistemi nosografici per i
disturbi mentali o psicopatologici più utilizzati da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, sia nella pratica
clinica che nell'ambito della ricerca». Cfr. in Internet, URL:
https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger#cite_note-44. Cfr. anche Militerni R., Prefazione, in Gaus V. L.,
La CBT applicata all'adulto con Sindrome di Asperger e autismi ad alto funzionamento, edizione italiana a cura di
D'Ambrosio A.- Perfetto V., Franco Angeli, Milano 2014, p. 8.

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
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All’interno del Disturbo dello Spettro Autistico si possono riconoscere tre livelli di

espressività dimensionale, nel quale il primo livello corrisponderebbe alle caratteristiche della

sindrome di Asperger.

Sono presenti molte similitudini con l'autismo senza ritardo mentale, denominato “High

Functioning Autism”, ma non si è ancora risolta la questione se la sindrome di Asperger e l’autismo

ad Alto Funzionamento siano veramente condizioni diverse.4

La sindrome di Asperger sembrerebbe coinvolgere il funzionamento dell’emisfero di destra

mentre l’autismo quello di sinistra, anche se gli studi e le ricerche più recenti non hanno fornito dati

sicuri a favore di questa ipotesi.5 Infatti, altri studiosi sostengono che i soggetti affetti da sindrome

di Asperger hanno anomalie sia nell’emisfero destro che sinistro, tanto che i ricercatori della Yale

University non hanno trovato differenze nella scansione con RMI delle persone con autismo ad altro

funzionamento, con la sindrome di Asperger e con disturbo generalizzato dello sviluppo altrimenti

non specificato.6

Nelle persone affette da questa sindrome è stato rilevato, inoltre, un allargamento dei

ventricoli, la diminuzione dell’attività frontale, la mancanza di tessuti nei lobi frontali, mediali e nel

sistema limbico e strutture cerebellari più piccole della media, anche se le anomalie riscontrate in

questi studi riguardano solo uno o due persone, per cui non può rappresentare l’intera popolazione

con sindrome di Asperger.7

4
Ozonoff S. - Dawson G. - McPartland J., Sindrome di Asperger e autismo, una guida per i genitori, Armando Editore,
Roma 2007, p. 17.
5
Levi G. – D’Andria C., Autismo, in «Enciclopedia medica italiana», Edizione Scientifica UTET, Torino 2007, p. 366.
6
Ozonoff S. - Dawson G. - McPartland J., Sindrome di Asperger e autismo, una guida per i genitori, Armando Editore,
Roma 2007, p. 59.
7
Ibidem.

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I pochi studi relativi alle cause della sindrome suggeriscono che le origini delle due

patologie sono simili e quindi vi è un’origine biologica ma non è causato dai genitori o da cause

psicosociali.8

8
Ibidem, p. 53.

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2 Epidemiologia

Negli ultimi anni, nonostante le ricerche sulla sindrome di Asperger siano aumentate, la

conoscenza rimane ancora molto limitata. Ad esempio, non sappiamo quanto essa sia realmente

diffusa, né quanto rilevante sia il rapporto tra maschi e femmine e neppure quanto sia forte

l’impatto dei legami genetici nell’aumento delle probabilità di trovare le stesse condizioni fra la

parentela.

La ricerca scientifica e le informazioni attualmente ottenibili su tali questioni rivelano un

continuo aumento del numero di rapporti di casi e di studi di ricerca.

Anche se stime recenti suggeriscono l’elevata diffusione della sindrome di Asperger, non

esistono ancora strumenti diagnostici adeguatamente standardizzati e progettati in modo specifico

per questo tipo di soggetti.9

Non esistono dati presici sull’epidemiologia della sindrome, però si stima che circa 20-25

individui su 10.000, con prevalenza di sesso maschile, ne sono affetti. Il rapporto tra uomini e

donne è all’incirca di 5 ad 1.10

9
Pace A. – Orsi P. – Ucelli di Nemi S. – Barale F., I contenuti del percorso formativo. L’autismo nel ciclo di vita:
modelli per l’intervento abilitativo. L’autismo: questo conosciuto, in L’autismo. La qualità degli interventi nel ciclo di
vita, a cura i Cottini L., Franco Angeli, Milano 2010.

10
Cfr., Sindrome di Asperger: sintomi, diagnosi e trattamenti, in Internet, URL:
http://www.medicina360.com/sindrome-di-asperger.html

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3 Caratteristiche e sintomi

Gli individui affetti da tale sindrome hanno «un’intelligenza media o superiore alla media

(specialmente nella sfera verbale) ma sono carenti nel pensiero ad alto livello e nelle abilità di

comprensione. Tendono ad essere molto letterali: le loro immagini sono concrete e l'astrazione è

povera. Il loro stile oratorio saccente e il vocabolario impressionante danno la falsa impressione che

capiscano quello di cui stanno parlando, quando in realtà loro stanno ripetendo a pappagallo

soltanto quello che hanno sentito o hanno letto. Questi bambini hanno una memoria eccellente, ma è

meccanico di natura; ovvero, il bambino può rispondere come un video che gira in sequenze di

scatti. Le capacità di risolvere i problemi sono scarse».11

Si presentano come bambini isolati ma consapevoli della presenza degli altri tanto che i loro

approcci, soprattutto con adulti, possono risultare alquanto strani e goffi, le conversazioni

unilaterali, caratterizzate da un modo di parlare interminabile, pedante e volte a un solo argomento,

quello preferito, spesso inusuale e limitato. Non riuscendo ad intrattenere relazioni con gli altri e a

stringere amicizie, alcuni di questi individui sviluppano dei sintomi di depressione che possono

necessitare delle terapie e delle medicine.12

Come nella maggioranza degli aspetti comportamentali usati per descrivere la sindrome di

Asperger, alcune di queste caratteristiche sono presenti in individui affetti da autismo ad alto

funzionamento benché, molto probabilmente, in misura minore.

11
Cfr. Williams K., Capire lo Studente con la Sindrome di Asperger: Orientamenti per gli Insegnanti, Università di
Michigan, Centro medico, Ospedale Psichiatrico per il Bambino e l’Adolescente, in Internet, URL:
http://xoomer.virgilio.it/marpavio/Understanding_the_Student_with_Asperger's_Syndrome_ita.htm
12
Cfr. Ami Klin - Ph.D. - Fred R. - Volkmar M.D., La Sindrome di Asperger: Linee guida per la diagnosi, Yale Child
Study Center, New Haven, Conn, Stati Unitiecticut, in Internet, URL:
http://www.fondazioneares.com/index.php?id=430

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È possibile stilare un elenco di alcune delle caratteristiche cliniche che si riscontrano

abitualmente nei soggetti affetti da tale sindrome:

«a) scarsezza di empatia;

b) interazione sociale unilaterale, inappropriata e senza malizia, poca abilità di formare delle

amicizie e conseguente isolamento sociale;

c) linguaggio monotono e pedante;

d) scarsa comunicazione non verbale;

e) profondo interesse in tematiche circoscritte come il tempo, i fatti di trasmissioni

televisive, gli orari ferroviari o le carte geografiche che, memorizzate in modo meccanico, riflettono

poca comprensione conferendo inoltre un’impressione di eccentricità;

f) movimenti goffi, maldestri e posture bizzarre. Nonostante Asperger avesse

originariamente descritto la presenza di questa condizione unicamente in persone di sesso maschile,

attualmente vi sono pure casi di persone di sesso femminile con questa sindrome. Anche se risulta

che la maggior parte dei bambini affetti da questa condizione si situano nei normali parametri di

intelligenza, in alcuni di loro è stato riscontrato un leggero ritardo».13

Molti soggetti hanno paura dell’acqua, dei rumori forti, a volte anche degli estranei, oppure

hanno alcune particolarità sensoriali come l’alta tolleranza del dolore o del freddo.

In generale, per il fatto che la sindrome di Asperger è vista come un tratto della personalità

che non cambia, è difficile apprezzarne pienamente gli aspetti dello sviluppo, che potrebbero però

dimostrarsi di grande valore per la diagnosi differenziale. La presa di coscienza della condizione di

13
Ibidem.

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tali soggetti ha luogo, nel maggiore dei casi, un po’ più tardi rispetto ai soggetti affetti dall’autismo.

Ciò va considerato in base al fatto che le proprietà di linguaggio e le abilità cognitive sono migliori

che nei soggetti autistici.

La sfida rimane di comprendere questo fenomeno in un’ottica di sviluppo, quale strategia di

adattamento sociale.

I criteri provvisori per la sindrome di Asperger seguono la stessa struttura dei criteri

dell’autismo, sovrapponendosi infatti fino ad un certo livello.

«La sintomatologia è definita in termini di criteri di debutto, di criteri sociali e emozionali e

di criteri di interessi limitati, con l’aggiunta di due caratteristiche comuni ma non necessarie, che

comprendono i deficit motori e le capacità speciali occasionali. Un criterio finale comprende

l’esclusione necessaria di altre condizioni, soprattutto l’autismo oppure una forma di autismo “al di

sotto della soglia” (o di “tipo-autistico”, il disturbo pervasivo dello sviluppo, non altrimenti

specificato)».14

L’anomalia causa compromissione clinicamente significativa dell’area sociale, lavorativa o

di altre aree importanti del funzionamento.

Non vi è un ritardo del linguaggio clinicamente significativo (per es., all’età di 2 anni sono

usate parole singole, all’età di 3 anni sono usate frasi comunicative).15

14
Ibidem.
15
Ibidem.

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Bibliografia

 Cottini L., Ritardo mentale, in Bambini, adulti, anziani e ritardo mentale, a cura di L.

Cottini, Vannini Editore, Brescia 2003.

 Gaus V. L., La CBT applicata all'adulto con Sindrome di Asperger e autismi ad alto

funzionamento, edizione italiana a cura di D'Ambrosio A.- Perfetto V., Franco Angeli,

Milano 2014,

 Levi G. – D’Andria C., Autismo, in “Enciclopedia medica italiana”, Edizione Scientifica

UTET, Torino 2007.

 Ozonoff S. - Dawson G. - McPartland J., Sindrome di Asperger e autismo, una guida per i

genitori, Armando Editore, Roma 2007.

 Pace A. – Orsi P. – Ucelli di Nemi S. – Barale F., I contenuti del percorso formativo.

L’autismo nel ciclo di vita: modelli per l’intervento abilitativo. L’autismo: questo

conosciuto, in L’autismo. La qualità degli interventi nel ciclo di vita, a cura di Cottini L.,

Franco Angeli, Milano 2010.

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Sitografia

Cfr. Sindrome di Asperger, in Internet, URL:

https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger#cite_note-44

Cfr., Sindrome di Asperger: sintomi, diagnosi e trattamenti, in Internet, URL:

http://www.medicina360.com/sindrome-di-asperger.html

Williams K., Capire lo Studente con la Sindrome di Asperger: Orientamenti per gli Insegnanti,

Università di Michigan, Centro medico, Ospedale Psichiatrico per il Bambino e l’Adolescente, in

Internet, URL:

http://xoomer.virgilio.it/marpavio/Understanding_the_Student_with_Asperger's_Syndrome_ita.htm

Ami Klin - Ph.D. - Fred R. - Volkmar M.D., La Sindrome di Asperger: Linee guida per la diagnosi,

Yale Child Study Center, New Haven, Conn, Stati Unitiecticut, in Internet, URL:

http://www.fondazioneares.com/index.php?id=430

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
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