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2 I GENERI: LA FIABA
Fiaba giapponese
La principessa Rubino
Viveva un tempo in Giappone una principessa che fin da piccola si
era sempre vestita di rosso.
Per questo tutti la chiamavano principessa Rubino.
Ormai era diventata una ragazza, e si era diffusa in tutto il paese la
fama della sua bellezza e della sua ricchezza.
A ogni compleanno riceveva mille vestiti di seta color rubino, ricama-
ti con preziosi fili d’oro e, insieme a quelli, mille proposte di matri-
monio da parte di principi che dicevano di amarla. Ma lei sapeva che
non era così.
– Com’è possibile che mi amino? – pensava. – Non sanno quali sono
i miei desideri, i miei sogni... Non sanno nulla di me e del mio cuore!
Non mi hanno nemmeno vista mai: al massimo si saranno innamo-
rati della mia ricchezza!
E così rifiutava ogni proposta.
Una mattina di primavera la principessa stava passeggiando nel suo
giardino, quando udì un canto meraviglioso.
Si fermò e vide l’uccello del Paradiso che le parlò: – Conosco il tuo
cuore, e il tuo desiderio di trovare un amore sincero.
La principessa si sentì sollevata. – Son qui per aiutarti: ti trasformerò
in un rubino, e solo quando troverai qualcuno che non darà peso al
proprio guadagno, allora saprai che quella è la persona giusta per te.
La principessa accettò la proposta, e così fu trasformata in un rubino
che mandava bagliori di fuoco.
Passò di lì un servitore di corte che, non appena vide il rubino, si
guardò intorno, lo afferrò e lo nascose in una borsa. Poi andò in città
per venderlo a un mercante di pietre preziose, e con quei soldi si com-
prò una casa, dei campi, e si licenziò da palazzo.
Il rubino fu messo in vendita, e proprio quella notte un ladro lo rubò.
Inseguito dalle guardie, il ladro gettò la pietra in un fossato per ripren-
derla il giorno dopo, ma fu arrestato e finì chiuso in prigione.
Passò di lì un mercante di bestiame che si sedette per riposarsi lungo
il fossato, vide il rubino, lo afferrò e corse da un allevatore per scam-
biarlo con cento cavalli.
Il ricco allevatore regalò la pietra a sua moglie che ne fece fare un
ciondolo per appenderlo al collo. Era così compiaciuta di quel rubino
al collo, che ogni giorno amava affacciarsi alla finestra perché la gen-
te si stupisse di quello scintillio.
Fu proprio quel luccicare ad attirare una gazza ladra che, con una ra-
pida mossa del becco, staccò la pietra e se ne volò via per nasconder-
la nel proprio nido.
Quella sera scoppiò un furioso temporale, e il nido fu sollevato da un
La principessa Rubino