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Prima di questa non c’era una normativa di riferimento per il consenso informato. Quindi
con questa legge si ha il consenso informato ma anche le disposizioni anticipate di
trattamento, e il piano di cura del paziente (soprattutto per i pazienti cronici)
La legge spiega:
➢ Cosa è il consenso
➢ Che cos’è l’informativa: non esiste il consenso senza l’informazione. L’informativa
deve essere veritiera ed obiettiva, completa, comprensibile e chiara. Il termine
tecnico posso usarlo se sto parlando con un collega. L’informativa non si nega
neanche ai minori e ai soggetti disabili
➢ I contenuti dell’informativa: tutte le informazioni scientificamente possibili
riguardanti le terapie che intende praticare o l’intervento chirurgico che intende
eseguire, con le relative modalità ed eventuali conseguenze, anche quelle
infrequenti, col solo limite dei rischi imprevedibili, ovvero degli esiti anomali,
cioè quelle complicanze che non sono frutto dell’intervento ma sono cose che
potrebbero capitare a chiunque. L’informativa deve riguardare anche la
dotazione strumentale della struttura sanitaria, anche se temporaneamente non
funzionante o carente
➢ Deve essere attuale: non si richiede il consenso a distanza di tempo rispetto a
quando verrà erogata la prestazione. L’attualità viene a mancare nella
disposizione anticipata di trattamento, praticamente io esprimo un dissenso ad
alcune tipologie di trattamento anni prima rispetto a quando la situazione si
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verificherà. Per attualità si deve intendere l’attualità della situazione che mi
sono prospettata, mentre se la situazione è diversa non vale il dissenso
➢ A chi spetta informare il paziente e di cosa
➢ Tratta anche del consenso del minore e di soggetti incapaci: alcuni pazienti non
hanno il diritto di firmare il consenso e quindi il consenso spetta ad un altro
➢ Il consenso deve essere libero e non estorto
➢ Specifico ed esplicito
➢ Reale ed effettivo
➢ Deve essere personale
➢ Il paziente ha diritto a delegare il consenso ad un terzo
➢ Il consenso deve essere riferito ad un bene disponibile: non posso chiedere a un
sanitario di uccidermi, o di menomarmi Art.5 legge 219 vieta gli atti di
disposizione del proprio corpo; vieta gli atti che vanno a menomare il modo
permanente l’integrità psico-fisica di una persona
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trattamento sanitario. Ha inoltre diritto di revocare in qualsiasi
momento il consenso prestato, anche quando la revoca comporti
l’interruzione del trattamento. Sono considerati trattamenti sanitari la
nutrizione artificiale e l’idratazione artificiale in quanto sono
somministrati su prescrizione medica
▪ Comma 6 (responsabilità del sanitario): il medico è tenuto a rispettare la
volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento e in
conseguenza di ciò è esente da responsabilità civile o penale.
▪ Comma 7 (casi di emergenza/urgenza): nelle situazioni di
emergenza/urgenza il medico e i componenti dell’equipe assicurano le
cure necessarie nel rispetto della volontà del paziente se le sue
condizioni cliniche consentono di recepirla. se il paziente arriva in ps che
è incosciente e i parenti dicono che rifiutano una trasfusione io devo
comunque fargliela perché la volontà non è stata espressa direttamente
dal paziente; questo a meno che non ci siano delle indicazioni anticipate
di trattamento.
▪ Comma 8: il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce
tempo di cura
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opportuno può anche sospendere, momentaneamente, la potestà
genitoriale e nominare un tutore che temporaneo.
▪ Comma 3: il consenso informato della persona interdetta è espresso o
rifiutato dal tutore
▪ Comma 4: il consenso informato della persona inabilitata è espresso dalla
medesima persona inabilitata
▪ Comma 5: nel caso in cui il rappresentante legale della persona
interdetta o inabilitata o minore rifiuti le cure proposte e il medico
invece ritiene che siano necessarie, la decisione è rimessa al giudice
tutelare
Il consenso deve essere prestato da una persona che è capace di intendere e di volere,
questa è la capacità di comprende l’informazione e fare scelte congrue rispetto allo
stile di vita, aspettative ecc…
• Minore genitore
• Minore emancipato lui stesso
• Maggiorenne lui stesso
• Interdetto tutore
• Inabilitato lui stesso
• Incapace né interdetto né inabilitato amministratore di
sostegno
Art.2 del Codice Civile: la capacità di agire si acquisisce alla maggiore età, ci sono
alcune situazioni in cui la capacità di agire è ampliata anche al soggetto minorenne:
- A 12 anni può essere sentito in corso di separazione, perché nel codice civile
quando si parla di divorzio c’è scritto che deve essere sentito anche il figlio 12°
- A 14 anni: diritto di querela, quindi non ce l’hanno solo i genitori nei confronti del
figlio, ma anche il figlio nei loro confronti
- A 16 anni: ci si può sposare e riconoscere un figlio
- A 35 anni: si può fare l’adozione di maggiorenni
- Per i trattamenti sanitari NON ESISTE una delega ad eccezione di:
➢ una ragazza di 16 anni, quindi minorenne, può decidere di fare
un’interruzione volontaria di gravidanza, ma deve comunque andare
davanti a un giudice e motivare il perché.
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➢ detossificazione da sostanze stupefacenti. Un minore può richiedere di
entrare in comunità di sua iniziativa
➢ donazione del cordone ombelicale alla nascita, la ragazza minorenne può
dare il consenso a donare il cordone al momento del parto
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Diritto penale
Complesso di norme giuridiche che prevedono quei particolari fatti illeciti (detti reati)
per i quali sono comminate conseguenze pensali, variabili anche in rapporto alla
personalità dell’autore.
- Fatto
- Personalità
- Conseguenze
- Delitti: sono quelli più gravi che prevedono la reclusione fino all’ergastolo e anche
la multa
- Contravvenzioni: per cui è previsto come pena o l’arresto o l’ammenda
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A seconda della procedibilità si distinguono in:
Il reato per il quale si deve rispondere deve far parte del Codice Penale = PRINCIPIO
DI TASSATIVITA’
Tutti i reati sono volontari a meno che non sia specificato nel reato stesso che il reato è
colposo o preterintenzionale
➢ Art.43 C.P: il delitto è doloso, vuol dire “secondo l’intenzione”, quando l’evento
dannoso che è il risultato dell’azione o dell’omissione, è dall’agente (cioè chi
commette il fatto) preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od
omissione
➢ Art.43 comma 2: preterintenzionale vuol dire che va oltre l’intenzione di
quell’agente, cioè l’azione o l’omissione deriva un evento dannoso più grave di
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quello voluto dall’agente. (es. tiro un pungo a una persona, casca battendo la testa
e muore per un emorragia cerebrale; quindi l’azione è andata oltre la mia
intenzione perché non volevo che morisse). Sono solo 2 le ipotesi di
preterintenzione previste dal Codice Penale
• Omicidio
• Aborto: volevo far male alla madre che era incinta e si è verificato
l’aborto
➢ Colposo: il reato colposo vuol dire “contro l’intenzione”; ed è quello che interessa
maggiormente i sanitari. Si parla di colpa quando sono contro l’intenzione
dell’agente (cioè è successo ma non voleva farlo). L’agente in questo caso ha
tenuto un comportamento imprudente o negligente o imperito, cioè ha
inosservato le leggi, regolamenti, ordini o disciplina, per cui l’evento si è
verificato comunque (ad esempio in un centro abitato non ho rispettato il limite
di velocità e ho investito una persona; oppure somministro una antibiotico senza
chiedere al paziente se è allergico e questo va in shock anafilattico, questo è un
omicidio colposo)
Art.133 del C.P- gravità del reato. Il giudice quando emana la pena deve tener
conto della gravità del reato. La gravità la valuta da:
SCRIMINANTI: sono cause di giustificazioni, situazioni nelle quali il fatto che di regola
è vietato, viene consentito, quindi non è antigiuridico e quindi si è esenti da pena.
E sono:
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- Caso fortuito
- Forza maggiore
- Consenso dell’avente diritto
- Stato di necessità: viene invocata spesso quando si parla di responsabilità
professionale. Non può essere punito colui che, nel caso di pericolo reale per la
vita di una persona, commette un fatto antigiuridico. Va dimostrato che c’era un
pericolo imminente di vita
Art.365 del C.P parla degli obblighi giuridici di chi esercita la professione sanitaria, in
particolare dell’omissione di referto (e NON è il referto clinico; ma il referto è un atto
scritto con il quale chi esercita la professione sanitaria deve comunicare e deve
notiziare l’autorità giudiziaria di fatti che a lei interessano); il referto è tra gli obblighi
giuridici di chi esercita una professione sanitaria; la sua omissione è un reato. L’articolo
dice che chiunque nell’esercizio di una professione sanitaria (quindi durante l’attività),
abbia prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri
di un delitto per il quale si debba procedere d’ufficio, omette o ritarda il riferire
all’autorità giudiziaria il fatto, verrà punito. Poi sarà il PM a fare gli accertamenti.
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o Delitti contro la famiglia
o Delitti contro la pietà verso i defunti
Art.88 del C.P- vizio totale di mente: non è imputabile chi nel momento in cui ha
commesso il fatto era, per infermità, in tale stato di mente da escludere la capacità di
intendere o di volere
Art.89 del C.P- vizio parziale di mente: chi nel momento in cui ha commesso il
fatto era, per infermità, in tale stato di mente da scemare grandemente la capacità di
intendere o di volere, risponde del reato commesso, ma la pena è diminuita
Non assumono rilievo ai fini della imputabilità le anomalie caratteriali e gli stati emotivi
e passionali.
Art.97 del C.P- minore di 14 anni: non è imputabile chi nel momento che ha
commesso il fatto non aveva compiuto i 14 anni.
Art 98 del C.P- minore di anni 18: è imputabile chi nel momento che ha commesso il
fatto aveva compiuto 14 anni ma non ancora 18, se aveva capacità di intendere e di
volere; ma la pena è diminuita.
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durata maggiore rispetto alla durata della pena del reato commesso (cioè se il soggetto
doveva scontare 10 anni di carcere, la misura di sicurezza non può durare più di 10 anni)
Art.207 del C.P- revoca delle misure di sicurezza: le misure di sicurezza non
possono essere revocate se le persone ad esse sottoposte non hanno cessato di essere
socialmente pericolose. La revoca non può essere ordinata se non è decorso un tempo
corrispondente alla durata minima stabilita dalla legge per ciascuna misura di sicurezza
Art.208 del C.P- riesame della pericolosità sociale: decorso il periodo minimo di
durata stabilito dalla legge, il giudice riprende in esame le condizioni della persona per
stabilire se essa è ancora socialmente pericolosa. Qualora la persona risulti ancora
pericolosa, il giudice fissa un nuovo termine per un ulteriore esame
Art.220 del C.P- oggetto della perizia: la perizia è ammessa quando occorre
svolgere indagini o acquisire dati o valutazioni che richiedono specifiche competenze
tecniche, scientifiche o artistiche
CARTELLA CLINICA
La cartella clinica ha una duplice valenza:
Requisiti:
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- Pertinenza: correlazione delle informazioni riportate in cartella rispetto alle
esigenze informative; le informazioni contenute nella cartella devono essere
ispirate ai criteri di pertinenza e di indispensabilità (es. orientamento religioso)
- Completezza: la cartella deve essere completa di tutti gli elementi che la
compongono
- Contestualità/contemporaneità: la registrazione deve essere contestuale o
comunque tempestiva rispetto all’effettuazione delle attività
Si può integrare un atto ma non cambiare la data (ad esempio se ieri mi sono scordata di
scrivere una cosa in cartella, la scrivo ma con la data di oggi)
➢ Art. 476 del C.P- Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in
atti pubblici: il pubblico ufficiale, che, nell'esercizio delle sue funzioni, forma,
in tutto o in parte, un atto falso o altera un atto vero, è punito con la reclusione
da uno a sei anni. Se la falsità concerne un atto o parte di un atto, che faccia
fede fino a querela di falso, la reclusione è da tre a dieci anni. La falsità
materiale è diversa da quella ideologica, perché vado ad alterare un documento
già chiuso, quindi lo modifico cancellando/integrando/firmando/retrodatandolo
➢ Art. 479 del C.P- Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in
atti pubblici: il pubblico ufficiale, che ricevendo o firmando un atto
nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto sia stato da lui
compiuto o sia avvenuto alla sua presenza, o attesti come da lui ricevute
dichiarazioni a lui non rese, ovvero ometta o alteri dichiarazioni da lui ricevute, o
comunque attesti falsamente fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità,
soggiace alle pene stabilite nell'articolo 476. La bugia scritta su un atto pubblico
integra il reato di falsità ideologica, questa attiene a quella che è il requisito di
veridicità dell’atto.
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Secondo il D.P.R. 27 marzo 1969 n 128 la responsabilità di:
Nel caso delle iconografie (TC, risonanze ecc…) il referto viene conservato in tempo
illimitato, anche dopo la morte del paziente
Chi ha diritto di richiedere una copia della cartella clinica: il paziente; persona
fornita di delega; genitore o chi esercita la potestà genitoriale; il tutore in caso di
soggetti interdetti; l’autorità giudiziaria o i suoi delegati
Si può richiedere anche solo una parte della documentazione, in caso di:
Il giudice in caso di carenza documentale che non permette di ricostruire i fatti può
ricorrere alla presunzione di colpa, perché è un dovere del sanitario compilare
correttamente la cartella clinica; se non ho scritto non vuol dire che è la mia parola
contro quella del paziente.
Querela di falso: il paziente dice che i parametri vitali riportati in cartella non sono
veri, deve querelare i sanitari in procura e deve dimostrare la falsità dei dati.
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LESIONI PERSONALI
Art.581 del C.P- Percosse: chiunque percuote qualcuno, se dal fatto non deriva una
malattia nel corpo o nella mente, è punito a querela della persona offesa, con la
reclusione fino a 6 mesi o con la multa
Art.582 del C.P- Lesioni personali: chiunque cagiona a qualcuno una lesione personale,
dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito a reclusione da 3 mesi a
3 anni.
Le lesioni personali poi si dividono in 4 gradi a seconda della durata dello stato di
malattia: lievissime che sono perseguibili a querela (Art.582); lievi, gravi e gravissime
(Art.583) che sono perseguibili d’ufficio
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attività nel tempo libero. Non occorre che tutte le ordinarie occupazioni siano
compromesse perché si realizzi l’aggravante.
ESERCIZIO ABUSIVO
Art.348 del C.P: chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è
richiesta una speciale abilitazione è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
È incluso anche chi fornisce indicazioni alimentari personalizzate (possono faro solo il
medico, biologo, farmacista o dietologo)
COLPA PROFESSIONALE
Art.42 del C.P: nessuno può essere punito per un’azione od omissione preveduta dalla
legge come reato, se non l’ha commessa con coscienza e volontà
Art.43 del C.P: il reato è colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se
preveduto, non è voluti dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza,
ovvero per l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline
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- Imprudenza: azione avventata che oltrepassa i limiti della normale prudenza.
- Imperizia: imperfetta conoscenza teorico pratica, è il non saper fare.
- Inosservanza di leggi, regolamento, ordini e discipline
La mia condotta può essere anche concausa, vuol dire che ha contribuito con altri eventi
a determinare il fatto, ma da solo non è stato sufficiente a causare l’evento; comunque
devo rispondere di tale evento
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