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CONSENSO INFORMATO

È la consacrazione del diritto di autodeterminazione che è costituzionalmente garantito;


è previsto dall’art.32 della costituzione “nessun trattamento sanitario può essere fatto
senza il consenso della persona”. I trattamenti sanitari sono volontari, mentre è
obbligatorio per alcune tipologie di soggetti o situazione (come i pazienti psichiatrici).

Art.2 della Costituzione: riconosce la tutela dei diritti inviolabili dell’uomo

• Libertà personale (Art.13): non è ammessa alcuna forma di detenzione,


ispezione o perquisizione né qualsiasi altra restrizione se non per atto motivato
dell’autorità giudiziaria e nei soli casi previsti dalla legge. Inoltre l’Art.32 dice
che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non
per disposizione di legge; in altre parole viene stabilito il diritto del paziente a
rifiutare le terapie

Legge 219 del 22/12/2017: norme in materia di consenso informato e


disposizioni anticipate di trattamento

Prima di questa non c’era una normativa di riferimento per il consenso informato. Quindi
con questa legge si ha il consenso informato ma anche le disposizioni anticipate di
trattamento, e il piano di cura del paziente (soprattutto per i pazienti cronici)

La legge spiega:

➢ Cosa è il consenso
➢ Che cos’è l’informativa: non esiste il consenso senza l’informazione. L’informativa
deve essere veritiera ed obiettiva, completa, comprensibile e chiara. Il termine
tecnico posso usarlo se sto parlando con un collega. L’informativa non si nega
neanche ai minori e ai soggetti disabili
➢ I contenuti dell’informativa: tutte le informazioni scientificamente possibili
riguardanti le terapie che intende praticare o l’intervento chirurgico che intende
eseguire, con le relative modalità ed eventuali conseguenze, anche quelle
infrequenti, col solo limite dei rischi imprevedibili, ovvero degli esiti anomali,
cioè quelle complicanze che non sono frutto dell’intervento ma sono cose che
potrebbero capitare a chiunque. L’informativa deve riguardare anche la
dotazione strumentale della struttura sanitaria, anche se temporaneamente non
funzionante o carente
➢ Deve essere attuale: non si richiede il consenso a distanza di tempo rispetto a
quando verrà erogata la prestazione. L’attualità viene a mancare nella
disposizione anticipata di trattamento, praticamente io esprimo un dissenso ad
alcune tipologie di trattamento anni prima rispetto a quando la situazione si

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verificherà. Per attualità si deve intendere l’attualità della situazione che mi
sono prospettata, mentre se la situazione è diversa non vale il dissenso
➢ A chi spetta informare il paziente e di cosa
➢ Tratta anche del consenso del minore e di soggetti incapaci: alcuni pazienti non
hanno il diritto di firmare il consenso e quindi il consenso spetta ad un altro
➢ Il consenso deve essere libero e non estorto
➢ Specifico ed esplicito
➢ Reale ed effettivo
➢ Deve essere personale
➢ Il paziente ha diritto a delegare il consenso ad un terzo
➢ Il consenso deve essere riferito ad un bene disponibile: non posso chiedere a un
sanitario di uccidermi, o di menomarmi Art.5 legge 219 vieta gli atti di
disposizione del proprio corpo; vieta gli atti che vanno a menomare il modo
permanente l’integrità psico-fisica di una persona

o Art.1 = consenso informato.


▪ Comma 1: la presente legge tutela il diritto alla vita, alla salute, alla
dignità e all’auto determinazione della persona e stabilisce che nessun
trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo di
consenso libero e informato. Il consenso può essere revocato in ogni
momento da parte del paziente.
▪ Comma 2: si stabilisce la relazione di cura e fiducia tra paziente e
medico che si basa sul consenso informato. Non spetta a noi ciò che è di
competenza medica. Nella relazione sono coinvolti anche i familiari se il
paziente lo desidera, non possiamo informare la famiglia se prima il
paziente non ci dà il consenso
▪ Comma 3: ogni persona ha diritto di conoscere le proprie condizioni di
salute e di essere informata in modo completo, aggiornato e a lei
comprensibile riguardo la diagnosi, prognosi, benefici e rischi, nonché
riguardo alle possibili alternative e alle conseguenze dell’eventuale
rifiuto del trattamento sanitario. Non solo può rifiutare ma può delegare
il consenso. Senza delega o consenso non si può dare informazioni ai
parenti
▪ Comma 4 (acquisizione e forma del consenso): il consenso informato è
documentato in forma scritta o attraverso videoregistrazioni, o per la
persona con disabilità, attraverso dispositivi che le consentano di
comunicare
▪ Comma 5 (rifiuto alle cure e revoca del consenso): ogni persona ha
diritto di rifiutare tutto o in parte, qualsiasi accertamento diagnostico o

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trattamento sanitario. Ha inoltre diritto di revocare in qualsiasi
momento il consenso prestato, anche quando la revoca comporti
l’interruzione del trattamento. Sono considerati trattamenti sanitari la
nutrizione artificiale e l’idratazione artificiale in quanto sono
somministrati su prescrizione medica
▪ Comma 6 (responsabilità del sanitario): il medico è tenuto a rispettare la
volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento e in
conseguenza di ciò è esente da responsabilità civile o penale.
▪ Comma 7 (casi di emergenza/urgenza): nelle situazioni di
emergenza/urgenza il medico e i componenti dell’equipe assicurano le
cure necessarie nel rispetto della volontà del paziente se le sue
condizioni cliniche consentono di recepirla. se il paziente arriva in ps che
è incosciente e i parenti dicono che rifiutano una trasfusione io devo
comunque fargliela perché la volontà non è stata espressa direttamente
dal paziente; questo a meno che non ci siano delle indicazioni anticipate
di trattamento.
▪ Comma 8: il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce
tempo di cura

o Art.2 = Terapia del dolore, divieto di ostinazione irragionevole nelle cure e


dignità nella fase finale della vita

o Art.3 = minori e incapaci.

▪ Comma 1: la persona minore o incapace ha diritto alla valorizzazione delle


proprie capacità di comprensione e di decisione. Deve ricevere
informazioni sulle scelte relative alla propria salute in modo consono alle
due capacità per essere messa nelle condizioni di esprimere la sua
volontà
▪ Comma 2: il consenso informato al trattamento sanitario del minore è
espresso o rifiutato dagli esercenti la responsabilità genitoriale o dal
tutore tenendo conto della volontà del minore, in relazione alla sua età e
al suo grado di maturità, e avendo come scopo la tutela della salute
psicofisica e della vita del minore. Quando ci si rende conto che i
genitori non stanno agendo negli interessi del minoresi fa intervenire
l’autorità competente, che la legge individua nel giudice tutelare
(interviene quando c’è un conflitto tra sanitari e genitori; questo perché
la volontà del genitore deve rispecchiare la volontà del minore, e quando
non c’è questo accordo ci si avvale del giudice). Il giudice se lo ritiene

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opportuno può anche sospendere, momentaneamente, la potestà
genitoriale e nominare un tutore che temporaneo.
▪ Comma 3: il consenso informato della persona interdetta è espresso o
rifiutato dal tutore
▪ Comma 4: il consenso informato della persona inabilitata è espresso dalla
medesima persona inabilitata
▪ Comma 5: nel caso in cui il rappresentante legale della persona
interdetta o inabilitata o minore rifiuti le cure proposte e il medico
invece ritiene che siano necessarie, la decisione è rimessa al giudice
tutelare

Il consenso deve essere prestato da una persona che è capace di intendere e di volere,
questa è la capacità di comprende l’informazione e fare scelte congrue rispetto allo
stile di vita, aspettative ecc…

In caso in cui abbiamo un soggetto incapace, acquisiscono la facoltà di scegliere:

• Minore genitore
• Minore emancipato lui stesso
• Maggiorenne lui stesso
• Interdetto tutore
• Inabilitato lui stesso
• Incapace né interdetto né inabilitato amministratore di
sostegno

Il minore emancipato è colui che ha compiuto 16 anni e che ha conseguito un matrimonio


acconsentito da un giudice; viene comunque nominato un curatore, che è una terza
persona che lo aiuta nelle scelte e che può intervenire.

Art.2 del Codice Civile: la capacità di agire si acquisisce alla maggiore età, ci sono
alcune situazioni in cui la capacità di agire è ampliata anche al soggetto minorenne:

- A 12 anni può essere sentito in corso di separazione, perché nel codice civile
quando si parla di divorzio c’è scritto che deve essere sentito anche il figlio 12°
- A 14 anni: diritto di querela, quindi non ce l’hanno solo i genitori nei confronti del
figlio, ma anche il figlio nei loro confronti
- A 16 anni: ci si può sposare e riconoscere un figlio
- A 35 anni: si può fare l’adozione di maggiorenni
- Per i trattamenti sanitari NON ESISTE una delega ad eccezione di:
➢ una ragazza di 16 anni, quindi minorenne, può decidere di fare
un’interruzione volontaria di gravidanza, ma deve comunque andare
davanti a un giudice e motivare il perché.

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➢ detossificazione da sostanze stupefacenti. Un minore può richiedere di
entrare in comunità di sua iniziativa
➢ donazione del cordone ombelicale alla nascita, la ragazza minorenne può
dare il consenso a donare il cordone al momento del parto

Ci sono diversi sottogruppi di incapaci:

• Interdetto: soggetto che perde quindi la capacità di agire quasi completamente


(può rimanere una minima capacità residua per gli atti ordinari della vita) o
completamente. L’interdizione si verifica e può essere richiesta quando è
incapace di provvedere ai propri interessi per patologia mentale permanente; ci
deve essere quindi una disabilità grave e permanente di tipo mentale. Il giudice
nomina così un tutore che ha gli stessi poteri del genitore sul minore, è una
sostituzione a 360°. L’interdizione viene nominata da un giudice ordinario (ci
possono volere anche anni)
• Inabilitato: il soggetto viene dichiarato tale dal giudice ordinario se si trova in
una situazione di incapacità tale da non poter provvedere ai propri interessi ma
non così grave come l’interdizione; possono essere inabilitati coloro i quali per
prodigalità (tendenza a spendere), abuso di alcol o stupefacenti pongono la
famiglia a rischio economico. Il giudice in questo caso nomina un curatore perché
l’inabilitato ha capacità di autonomia negli atti di ordinaria amministrazione, è
invece vincolato/aiutato negli atti di straordinaria amministrazione. L’inabilitato
è indipendente
• Sottoposto ad amministratore di sostegno: ad esempio in caso di patologie
temporanee, e sono soggetti che non necessitano né di interdizione né di
inabilitazione. L’amministratore di sostegno può essere nominato dal giudice
tutelare (in poco tempo, anche in emergenza). Il decreto di nomina va poi allegato
in cartella del paziente; questo decreto dobbiamo chiedere di farcelo vedere
perché devo sapere per cosa è stato nominato (es. è stato nominato per ritirare
la pensione ma non per i trattamenti sanitari) e devo vedere se ha la potestà
sulla salute
• Incapace naturale

o Art.4 = Disposizioni anticipate di trattamento


o Art.5 = pianificazione condivisa delle cure

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Diritto penale
Complesso di norme giuridiche che prevedono quei particolari fatti illeciti (detti reati)
per i quali sono comminate conseguenze pensali, variabili anche in rapporto alla
personalità dell’autore.

I 3 pilastri sui quali si fonda il diritto penale sono

- Fatto
- Personalità
- Conseguenze

Si distinguono 2 diritti penali:

- Sostanziale: prevede i singoli fatti criminosi e le relative conseguenze giuridiche


- Processuale: guarda come viene perseguito il reato

Il diritto penale si basa su dei principi:

Principio di stretta legalità: prescrive le modalità per il procedimento di


formazione delle figure di reato
Principio di colpevolezza: cioè la responsabilità penale che è personale, a
differenza del diritto civile in cui la responsabilità può essere delegata a terzi
Principio di umanità: divieto della pena di morte
Principio di tassatività: cioè una determinata condotta per costituire un
reato deve avere delle caratteristiche precise.
Principio di irretroattività: quando si commette un reato si deve guardare il
momento storico perché se in quel momento la mia condotta costituisce reato
sarò punibile. La legge per la quale vengo punito deve essere stata emanata prima
della commissione del reato

Codice penale: insieme di reati

I reati si distinguono in base al tipo di sanzione in:

- Delitti: sono quelli più gravi che prevedono la reclusione fino all’ergastolo e anche
la multa
- Contravvenzioni: per cui è previsto come pena o l’arresto o l’ammenda

Tra i reati ci sono anche le lesioni personali

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A seconda della procedibilità si distinguono in:

- Perseguibili a querela: ci deve essere una denuncia in procura, senza questa il


procuratore non può iniziare. La denuncia deve essere fatta dalla persona offesa.
Il tempo di querela è 90 giorni. La denuncia sessuale invece ha tempo di querela
di 12 mesi. La querela può essere revocabile tranne nella violenza sessuale. Nel
caso di minore il diritto di querela ce l’ha il genitore, ma lo acquista quando
compie 14 anni
- Perseguibili di ufficio: l’azione penale ovunque inizi, anche se la parte offesa
ritira la querela, va avanti lo stesso. Ad esempio le violenze domestiche.
Qualunque sia la modalità con cui l’autorità giudiziaria ne viene a conoscenza, il
procedimento parte a prescindere dalla volontà della persona offesa.

Il reato per il quale si deve rispondere deve far parte del Codice Penale = PRINCIPIO
DI TASSATIVITA’

Il reato consta di 2 elementi:

- Oggettivo: il fatto; questo deve avere


• Condotta: ad esempio sparo con una pistola
• Rapporto di causalità: è la dimostrazione che quell’evento è secondario
alla mia condotta; cioè posso dire che l’evento è la conseguenza diretta
della mia condotta? Se si allora rispondo di quel reato. L’Art.40 dice che
nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come
reato, se l’evento dannoso o pericoloso non è conseguenza della sua
azione od omissione
• Evento: evento che si determina, ad esempio la morte dopo lo sparo

Se questi 3 elementi sono positivi, io ho commesso un reato. Se non c’è l’evento


non c’è colpa

- Soggettivo: la colpevolezza. Chi commette il fatto lo ha commesso con coscienza


e volontà, sennò non può essere punito.

Tutti i reati sono volontari a meno che non sia specificato nel reato stesso che il reato è
colposo o preterintenzionale

➢ Art.43 C.P: il delitto è doloso, vuol dire “secondo l’intenzione”, quando l’evento
dannoso che è il risultato dell’azione o dell’omissione, è dall’agente (cioè chi
commette il fatto) preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od
omissione
➢ Art.43 comma 2: preterintenzionale vuol dire che va oltre l’intenzione di
quell’agente, cioè l’azione o l’omissione deriva un evento dannoso più grave di

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quello voluto dall’agente. (es. tiro un pungo a una persona, casca battendo la testa
e muore per un emorragia cerebrale; quindi l’azione è andata oltre la mia
intenzione perché non volevo che morisse). Sono solo 2 le ipotesi di
preterintenzione previste dal Codice Penale
• Omicidio
• Aborto: volevo far male alla madre che era incinta e si è verificato
l’aborto
➢ Colposo: il reato colposo vuol dire “contro l’intenzione”; ed è quello che interessa
maggiormente i sanitari. Si parla di colpa quando sono contro l’intenzione
dell’agente (cioè è successo ma non voleva farlo). L’agente in questo caso ha
tenuto un comportamento imprudente o negligente o imperito, cioè ha
inosservato le leggi, regolamenti, ordini o disciplina, per cui l’evento si è
verificato comunque (ad esempio in un centro abitato non ho rispettato il limite
di velocità e ho investito una persona; oppure somministro una antibiotico senza
chiedere al paziente se è allergico e questo va in shock anafilattico, questo è un
omicidio colposo)

Art.133 del C.P- gravità del reato. Il giudice quando emana la pena deve tener
conto della gravità del reato. La gravità la valuta da:

- Natura, specie, mezzi, oggetto, tempo, luogo


- Gravità del danno
- Dall’intensità del dolo
- Motivi e carattere del reato
- Se ha precedenti penali
- Dalla condotta temporanea o dopo il reato
- Dalle condizioni di vita individuale, familiare e sociale

Successivamente si deve valutare se ci sono aggravanti, attenuanti o discriminanti

SCRIMINANTI: sono cause di giustificazioni, situazioni nelle quali il fatto che di regola
è vietato, viene consentito, quindi non è antigiuridico e quindi si è esenti da pena.

E sono:

- Legittima difesa: se riesco a dimostrare che mi trovavo in una situazione e ho


tentato di difendermi, allora sono esente dalla pena. Ci deve essere una
proporzionalità tra l’offesa e la difesa, cioè non posso difendermi in modo
esagerato (es. non posso sparare a una persona che ha provato a rubarmi la
borsa); sennò è eccesso di legittima difesa

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- Caso fortuito
- Forza maggiore
- Consenso dell’avente diritto
- Stato di necessità: viene invocata spesso quando si parla di responsabilità
professionale. Non può essere punito colui che, nel caso di pericolo reale per la
vita di una persona, commette un fatto antigiuridico. Va dimostrato che c’era un
pericolo imminente di vita

AGGRAVANTI: aggravano il reato e quindi si applica un aumento della pena; ad esempio


l’aver agito con crudeltà.

- Premeditazione: ho commesso il reato ma l’ho anche pianificato nei minimi


dettagli

ATTENUANTI: attenuano il reato e quindi si applica una diminuzione della pena; ad


esempio l’aver agito in stato d’ira

Art.365 del C.P parla degli obblighi giuridici di chi esercita la professione sanitaria, in
particolare dell’omissione di referto (e NON è il referto clinico; ma il referto è un atto
scritto con il quale chi esercita la professione sanitaria deve comunicare e deve
notiziare l’autorità giudiziaria di fatti che a lei interessano); il referto è tra gli obblighi
giuridici di chi esercita una professione sanitaria; la sua omissione è un reato. L’articolo
dice che chiunque nell’esercizio di una professione sanitaria (quindi durante l’attività),
abbia prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri
di un delitto per il quale si debba procedere d’ufficio, omette o ritarda il riferire
all’autorità giudiziaria il fatto, verrà punito. Poi sarà il PM a fare gli accertamenti.

• Gli esercenti la professione sanitaria sono il medico chirurgo, odontoiatra,


veterinario, farmacista, psicologo, infermiere e ostetrica. Ma devo essere
nell’esercizio delle mie funzioni, e non per forza nel luogo di lavoro.
• Assistenza od opera: l’assistenza è intesa come un’attività diagnostico-
terapeutico; e per opera si intende un’attività che è sempre sanitaria ma non
finalizzata alla terapia o alla diagnosi (come un’autopsia)
• I delitti perseguibili di ufficio sono:
o Delitto contro la vita: ne fanno parte l’omicidio volontario,
preterintenzionale e colposo
o Delitto contro l’incolumità individuale
o Delitto contro l’incolumità pubblica
o Delitto contro la libertà personale
o Delitto contro la libertà sessuale
o Interruzione di gravidanza

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o Delitti contro la famiglia
o Delitti contro la pietà verso i defunti

Art.85 del C.P- capacità di intendere e di volere. Il soggetto per essere


imputabile deve avere entrambe le capacità. Queste due sono l’idoneità del soggetto a
conoscere, comprendere e discernere i motivi della propria condotta, valutandone le
conseguenze, e attitudine a determinarsi in modo autonomo.

L’imputabilità è un concetto riferito alla maturità psicologica dell’agente e alla sua


sanità mentale, e deve essere riferita al momento in cui è stato commesso il fatto

Art.88 del C.P- vizio totale di mente: non è imputabile chi nel momento in cui ha
commesso il fatto era, per infermità, in tale stato di mente da escludere la capacità di
intendere o di volere

Art.89 del C.P- vizio parziale di mente: chi nel momento in cui ha commesso il
fatto era, per infermità, in tale stato di mente da scemare grandemente la capacità di
intendere o di volere, risponde del reato commesso, ma la pena è diminuita

I disturbi della personalità possono costituire causa idonea ad escludere o grandemente


scemare la capacità di intendere e di volere del soggetto.

Non assumono rilievo ai fini della imputabilità le anomalie caratteriali e gli stati emotivi
e passionali.

Art.94 del C.P- ubriachezza abituale: quando il reato è commesso in stato di


ubriachezza, e questa è abituale, la pena è aumentata.

Art.95 del C.P- cronica intossicazione da alcol o da sostanze stupefacenti:


per i fatti commessi in cronica intossicazione prodotta da alcool o altre sostanze
stupefacenti, si applicano le disposizioni contenute negli articoli 88 e 89, se tale
intossicazione ha causato danni psichici organici

Art.97 del C.P- minore di 14 anni: non è imputabile chi nel momento che ha
commesso il fatto non aveva compiuto i 14 anni.

Art 98 del C.P- minore di anni 18: è imputabile chi nel momento che ha commesso il
fatto aveva compiuto 14 anni ma non ancora 18, se aveva capacità di intendere e di
volere; ma la pena è diminuita.

Art.202 del C.P- applicabilità delle misure di sicurezza: le misure di sicurezza


possono essere applicate solamente alle persone socialmente pericolose che abbiano
commesso un fatto considerato dalla legge come reato. Nel caso in cui il soggetto sia
appunto pericoloso socialmente verrà accolto nelle R.E.M.S, cioè residenze per
l’esecuzione delle misure di sicurezza; la misura di sicurezza comunque non può avere

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durata maggiore rispetto alla durata della pena del reato commesso (cioè se il soggetto
doveva scontare 10 anni di carcere, la misura di sicurezza non può durare più di 10 anni)

Art.203 del C.P- pericolosità sociale: è socialmente pericolosa la persona che ha


commesso un reato e che è probabile che ne commetta altri

Art.207 del C.P- revoca delle misure di sicurezza: le misure di sicurezza non
possono essere revocate se le persone ad esse sottoposte non hanno cessato di essere
socialmente pericolose. La revoca non può essere ordinata se non è decorso un tempo
corrispondente alla durata minima stabilita dalla legge per ciascuna misura di sicurezza

Art.208 del C.P- riesame della pericolosità sociale: decorso il periodo minimo di
durata stabilito dalla legge, il giudice riprende in esame le condizioni della persona per
stabilire se essa è ancora socialmente pericolosa. Qualora la persona risulti ancora
pericolosa, il giudice fissa un nuovo termine per un ulteriore esame

Art.220 del C.P- oggetto della perizia: la perizia è ammessa quando occorre
svolgere indagini o acquisire dati o valutazioni che richiedono specifiche competenze
tecniche, scientifiche o artistiche

CARTELLA CLINICA
La cartella clinica ha una duplice valenza:

o Clinico assistenziale: rappresenta una registrazione precisa delle prestazioni


effettuate sul singolo degente.
o Medico-legale: in caso di contenzioso rappresenta un elemento di prova con
valore probatorio, è definito dall'orientamento giurisprudenziale un “atto
pubblico di fede privilegiata”, contestabile solo con una querela di falso

Requisiti:

- Tracciabilità/rintracciabilità: la possibilità di risalire a tutte le attività, agli


esecutori, ai materiali e ai documenti. La tracciabilità consiste nel tenere traccia
dei dati inerenti ad atti compiuti, decisioni adottate, fatti riscontrati. La
tracciabilità consiste nella possibilità di conoscere quanto accaduto anche a
distanza di tempo
- Chiarezza: i contenuti devono essere chiari. La terminologia specialistica usata
non deve lasciare dubbi.
- Accuratezza: dei dati e delle informazioni
- Veridicità: i dati riguardanti elementi oggettivi (segni clinici, indici biologici,
attività eseguite…) devono essere riportati secondo verità

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- Pertinenza: correlazione delle informazioni riportate in cartella rispetto alle
esigenze informative; le informazioni contenute nella cartella devono essere
ispirate ai criteri di pertinenza e di indispensabilità (es. orientamento religioso)
- Completezza: la cartella deve essere completa di tutti gli elementi che la
compongono
- Contestualità/contemporaneità: la registrazione deve essere contestuale o
comunque tempestiva rispetto all’effettuazione delle attività

Si può integrare un atto ma non cambiare la data (ad esempio se ieri mi sono scordata di
scrivere una cosa in cartella, la scrivo ma con la data di oggi)

Dati che possono in alcuni casi aggiungersi in cartella:

- Certificato di assistenza al parto


- Accertamenti disposti in caso di decesso
- Copia del riscontro diagnostico in caso di decesso
- Eventuali disposizioni al Tribunale dei minori
- Esami e relativi referti effettuati in regime di dimissione protetta
- Verbale di TSO

L'infermiere, in qualità di professionista sanitario, deve essere a conoscenza di tali


requisiti e rispettarli; nel caso in cui questo non avvenga, sono previste delle sanzioni
molto severe:

➢ Art. 476 del C.P- Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in
atti pubblici: il pubblico ufficiale, che, nell'esercizio delle sue funzioni, forma,
in tutto o in parte, un atto falso o altera un atto vero, è punito con la reclusione
da uno a sei anni. Se la falsità concerne un atto o parte di un atto, che faccia
fede fino a querela di falso, la reclusione è da tre a dieci anni. La falsità
materiale è diversa da quella ideologica, perché vado ad alterare un documento
già chiuso, quindi lo modifico cancellando/integrando/firmando/retrodatandolo
➢ Art. 479 del C.P- Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in
atti pubblici: il pubblico ufficiale, che ricevendo o firmando un atto
nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto sia stato da lui
compiuto o sia avvenuto alla sua presenza, o attesti come da lui ricevute
dichiarazioni a lui non rese, ovvero ometta o alteri dichiarazioni da lui ricevute, o
comunque attesti falsamente fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità,
soggiace alle pene stabilite nell'articolo 476. La bugia scritta su un atto pubblico
integra il reato di falsità ideologica, questa attiene a quella che è il requisito di
veridicità dell’atto.

È ammessa solo la correzione di errori materiali, non sostanziali

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Secondo il D.P.R. 27 marzo 1969 n 128 la responsabilità di:

• Compilazione è responsabilità dei direttori delle singole unità operative (SOD)


• Conservazione è responsabilità dei direttori delle SOD e del Coordinatore
infermieristico, fino a quando la cartella rimane nel reparto, o meglio, fino alla
consegna all’archivio centrale.
• Quando la cartella non è più nel reparto il responsabile diventa il direttore
sanitario, cioè dalla consegna all’archivio centrale

La conservazione della cartella clinica è illimitata

Nel caso delle iconografie (TC, risonanze ecc…) il referto viene conservato in tempo
illimitato, anche dopo la morte del paziente

Esami di radiodiagnostica dopo 10 anni si possono smaltire

Chi ha diritto di richiedere una copia della cartella clinica: il paziente; persona
fornita di delega; genitore o chi esercita la potestà genitoriale; il tutore in caso di
soggetti interdetti; l’autorità giudiziaria o i suoi delegati

Si può richiedere anche solo una parte della documentazione, in caso di:

• Soggetti deceduti: l’erede può richiederlo


• Enti previdenziali: INAIL (solo per gli infortuni sul lavoro o malattie
professionali dei suoi assicuratori), INPS (solo nell’ambito dell’attività
istituzionale)
• Enti che abbiano per fine statuario la raccolta di dati personali sensibili per
finalità epidemiologiche

L’onere della prova: quando un professionista sanitario e l’azienda sanitaria viene


chiamata a rispondere per un danno che ha recato al paziente in ambito civile, l’onere
della prova (cioè chi deve dimostrare cosa) è a carico della struttura sanitaria. Il
responsabile civile è l’azienda e non il dipendente.

Il giudice in caso di carenza documentale che non permette di ricostruire i fatti può
ricorrere alla presunzione di colpa, perché è un dovere del sanitario compilare
correttamente la cartella clinica; se non ho scritto non vuol dire che è la mia parola
contro quella del paziente.

Querela di falso: il paziente dice che i parametri vitali riportati in cartella non sono
veri, deve querelare i sanitari in procura e deve dimostrare la falsità dei dati.

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LESIONI PERSONALI

Lesioni riportate da un soggetto, volontarie o colpose, ed è un reato per il quale si può


essere chiamati a rispondere. Rientrano nei delitti perseguibili di ufficio, e sono oggetto
di segnalazione sia nel referto che nella denuncia.

Art.581 del C.P- Percosse: chiunque percuote qualcuno, se dal fatto non deriva una
malattia nel corpo o nella mente, è punito a querela della persona offesa, con la
reclusione fino a 6 mesi o con la multa

Art.582 del C.P- Lesioni personali: chiunque cagiona a qualcuno una lesione personale,
dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito a reclusione da 3 mesi a
3 anni.

Per “malattia” in ambito penale si intende qualsiasi alterazione anatomica o funzionale,


peggiorativa dello stato anteriore, può essere sia localizzata (come un ecchimosi) che
generalizzata, dotata di una percepibile capacità di evolvere, tesa al ristabilimento di un
successivo equilibrio, con eventuali residui

• Anormalità: modificazione peggiorativa dello stato anteriore


• Dinamismo: condizione attiva, evolutiva o involutiva, protratta nel tempo,
destinata a guarigione con o senza postumi
• Disfunzionalità: apprezzabile, rilevante, diffusa

Le lesioni personali poi si dividono in 4 gradi a seconda della durata dello stato di
malattia: lievissime che sono perseguibili a querela (Art.582); lievi, gravi e gravissime
(Art.583) che sono perseguibili d’ufficio

- Lievissime: durata fino a 20 giorni; senza aggravanti


- Lievi: da 21 a 40 giorni; senza aggravanti
- Gravi: >40 giorni ma ha una fine; tra le aggravanti l’indebolimento permanente di
un senso o di un organo, malattia che è un pericolo di vita per la persona (quindi
alterazioni delle funzioni circolatoria, respiratoria e nervosa)
- Gravissime: certamente o probabilmente insanabile (cioè non ne vedo la fine); tra
le aggravanti c’è la perdita di un senso, perdita dell’uso di un organo, perdita della
capacità di procreare, perdita di un arto o mutilazione che rende l’arto
inservibile

Es. se ho una malattia di durata di 5 giorni ma ho delle aggravanti, la lesione è


considerata grave o gravissima

Per “ordinarie occupazioni” si intende le attività consuete e lecite che costituiscono


l’abituale tenore di vita del leso; quindi le adl, vita di relazione, mansioni lavorative,

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attività nel tempo libero. Non occorre che tutte le ordinarie occupazioni siano
compromesse perché si realizzi l’aggravante.

Art.583 del C.P- Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni


permanenti al viso: chiunque cagiona lesioni personali dalla quale derivano deformazioni o
lo sfregio permanente del viso è punito con la reclusione da 8 a 14 anni. Per sfregio si
intende la sensibile e permanente alterazione dell’armonia del viso (come cicatrici da
taglio); per deformazione si intende sfiguramento del viso, profonda alterazione
dell’asimmetria e delle forme di esso, che destra ribrezzo o ripugnanza (come cicatrici
da ustioni)

ESERCIZIO ABUSIVO

Art.348 del C.P: chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è
richiesta una speciale abilitazione è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

È una norma in bianco, cioè presuppone la presenza di altre norme

È sufficiente un solo atto e non è necessario che sia reiterato

Si può trattare anche di prestazioni gratuite

La decisione se il reato è perseguibile o meno è rimessa alla valutazione del PM

È incluso anche chi fornisce indicazioni alimentari personalizzate (possono faro solo il
medico, biologo, farmacista o dietologo)

COLPA PROFESSIONALE

Art.42 del C.P: nessuno può essere punito per un’azione od omissione preveduta dalla
legge come reato, se non l’ha commessa con coscienza e volontà

Art.43 del C.P: il reato è colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se
preveduto, non è voluti dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza,
ovvero per l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline

Generalmente, escluso il dolo, la responsabilità professionale è intesa come colposa, e si


concretizza quando il sanitario contro la sua intenzione, determina un danno
causalmente riconducibile al suo operato

Vi è responsabilità penale colposa quando l’evento non è voluto dall’agente e si verifica a


causa di:

- Negligenza: si intende superficialità, scarso impegno, trascuratezza e


insufficiente attenzione.

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- Imprudenza: azione avventata che oltrepassa i limiti della normale prudenza.
- Imperizia: imperfetta conoscenza teorico pratica, è il non saper fare.
- Inosservanza di leggi, regolamento, ordini e discipline

La mia condotta può essere anche concausa, vuol dire che ha contribuito con altri eventi
a determinare il fatto, ma da solo non è stato sufficiente a causare l’evento; comunque
devo rispondere di tale evento

La colpa professionale presuppone la soddisfazione dei requisiti dell’errore, al quale


consegue un danno, collegati alla dimostrazione di un nesso di causalità. Il sanitario
risponde per un errore che cagiona un danno all’integrità fisica o alla vita della persona

Le buone pratiche clinico-assistenziali devono essere scritte, e servono a rilevare gli


interventi/esperienze attuati dalle organizzazioni sanitarie che abbiano dimostrato un
miglioramento della sicurezza dei pazienti. Possono essere considerate come una
“raccolta eterogenea di fonti di conoscenza prodotte con meccanismi e con intenti
diversi” dalle linee-guida, in quanto, sostanzialmente, basate sull’esperienza e “non su
studi randomizzati e controllati che ne abbiano testato l’efficacia e la sicurezza, ma che
l’opinione più o meno unanime dei componenti ritiene sufficientemente fondata, tanto da
non giustificare dubbi tali da rimetterle in discussione”

Teoria del doppio binario di responsabilità: legge 24

- Contrattuale a carico delle strutture sanitarie e libero professionista: cioè tra il


paziente e il sanitario si determina questo contratto per cui ci sono degli obblighi
che riguardano l’onere probatorio (cioè l’onere della prova, è un principio in base
al quale che vuole dimostrare l’esistenza di un fatto ha l’obbligo di fornirne le
prove) e la prescrizione.
- Extracontrattuale per l’esercente della professione sanitaria che svolge la
propria attività in una struttura sia pubblica che privata

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