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Documenti di Cultura
A cura di
Filomena Ugliano e Franco Bruno Vitolo
Pubblicazione del
III Settore del Comune di Cava de’ Tirreni
Dirigente Dott. Romeo Nesi
Funzionario P.O. Sig. Matteo Fasano
Ideazione:
Annamaria Armenante
A cura di
Filomena Ugliano e Franco Bruno Vitolo
Collaborazione grafica
Gaetano Guida
3
preziose come Gaetano Guida ed al sostegno concreto
degli Assessori Lorena Iuliano e Armando Lamberti, di
Dirigenti come il dott. Romeo Nesi, del funzionario
alla Pubblica Istruzione e Biblioteca Matteo Fasano,
del Direttore della biblioteca Antonio Senatore, si è
radicata nel tempo ed ha generato da sé anche un volume
informatico ed una videogiara. Una sinergia totale di cui
sono grato e che mi inorgoglisce profondamente.
Sono poi felice della Giara 2021 sia come cittadino che
come persona, perché sapere della promozione di varchi
emozionali e culturali in tempi di emozioni soffocate e
di cultura emarginata è una consolazione ed anche uno
stimolo all’empatia ed alla ricerca interiore: piccoli ma
importanti raggi di sole per riscaldare l’acqua gelida che
ci avvolge.
Insomma, anche se la primavera è più sul calendario che
nella vita quotidiana, questa nostra celebrazione della
Giornata Mondiale della Poesia nel fatidico 21 marzo è
una finestra verso la “Primavera dentro”. Una primavera
che fiorirà definitivamente solo nei mesi attesi della
“liberazione”. Ma allora, grazie anche alla Poesia, ci
andremo con il cuore finalmente leggero.
Vincenzo Servalli
Sindaco di Cava de’ Tirreni
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Il Saluto dell’Assessore
all’Istruzione
Lorena Iuliano
Assessore all’Istruzione
5
La Primavera dentro
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e che io come Assessore alla Cultura ho subito raccolto
con assoluto entusiasmo. Pur in un tempo molto breve la
nostra giara si è radicata, ha assunto una sua continuità
e “necessità” e si è anche multimediatizzata, sul web, in
cartaceo, in videorecitazioni. Ne sono contento e fiero e
ringrazio con un abbraccio coloro che hanno contribuito
e contribuiscono alla realizzazione.
Grazie a loro, ed ai tanti poeti che hanno donato i loro
versi dell’anima, le continue e inevitabili chiusure di questi
tempi hanno trovato varchi importanti. Grazie a loro,
pur dalle variegate celle che ci separano dalla normalità,
possiamo assaporare il profumo della primavera dentro.
Un piccolo grande contributo per non uccidere la speranza
e aspettare con un sorriso in più le future “primavere
fuori”.
Armando Lamberti
Assessore alla Cultura
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Il Saluto dell’Ideatrice
Annamaria Armenante
Ideatrice della “Giara”
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POESIE IN LINGUA ITALIANA
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Quei cieli azzurrati
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le nostre voci
tra l’aroma del caffè
e le prime voci del giorno.
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Montagna
Giovanna Alfano
12
La Primavera mi ha portato in dono la vita
Marisa Annunziata
13
Intolleranza
Lucia Antico
14
Fili d’aria
Sonno insonne
sveglia
risuonano passi di ombre.
Mossa da fili d’aria
affido corone di pietre
di sabbia a voci silenziose.
Zitta muta
svuoto i pensieri.
Riempio me stessa
di sagome asciutte.
Attendo albe future
per vagare incontro
a radici antiche.
Avi camminano
battono strade sconosciute.
Inseguo seguo
per abbracciare
corpi non corpi.
Il sonno mi sveglia.
Incontri di abbracci!
Annamaria Apicella
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Sarteano
Sarteano
è puro distillato
di sali
umori di terra
questo buio
ha l’odore
della notte
siamo cento
e più
con me soli
dove il pasto
ha l’odore
dell’uva
stanze
spiate a vista
da gatti
bigi.
Annamaria Armenante
16
114 bpm
17
E anche quando ero distante e magari capitava di pensarti,
il mio cuore non esitava a ricordarmelo: 114 battiti per minuto.
Morena Avella
18
Solitudini incrociate
Solitudini incrociate
tra il 19 orizzontale
e il 61 verticale
sepolte ieri
a pareggio
oggi sono fiori
e rare farfalle
ne godono
l’eternità
di
un
giorno.
Bivio
19
Non so cosa sia la Poesia
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oppure linimento al dolore
se sia condotta dagli angeli
oppure sia orfana dei demoni
se sia salvezza o dannazione
vivere o morire.
Non so cosa sia la Poesia
non chiedetemelo.
Non voglio saperlo.
Mirella Costabile
21
Riflesso d’inquietudine
Ricamo d’anima
pronto al baratto
per amuleti
di seta
sulla pelle.
Animo esausto
nel caos dei sensi,
sogno di
vita autentica
sottratto.
Nota scordata
del canto di
domani
in questo viaggio
di andata e ritorno.
Lucia Criscuolo
22
Tutto passa
Carmen Cuomo
23
La terra e il fiore
Teresa D’Amico
24
Cielo
Il cielo
si dipinge di tanti colori
lungo il cammino commosso del cosmo.
Il cielo
si riveste di mille colori
che investono l’atmosfera dell’universo.
Il cielo
si adorna di colori
un po’ grigi un po’ azzurri
che ricoprono l’intera umanità.
Lolita D’Arienzo
25
Tra me e te…
Elisa Di Domenico
26
Notturno
Rossella Di Lascio
27
Tale e quale
Antonio Di Riso
28
Veglia perenne
Amore
29
Oggi sembra un oggi senza domani
Domani
risvegliarsi sarà
inventare sensibilità nuove
esistere sarà resistere
assistere la rinascita di Dio
Dio dei poveri
Dio dei lavoratori
degli indaffarati
dei diseredati
dio dei reietti
dei diversi
dei redenti
Fiorello Doglia
(Dalla raccolta Un autunno un inverno - 42/43)
30
8 marzo
Pasqualina Fariello
(Tredici anni, studentessa)
31
Il posto dove potrai sempre ritornare
Chiara Ferrara
32
Notturno di periferia
È calata la notte.
Alberi e cespugli
nascondono le strade.
Figure misteriose a incastro
aprono gli occhi a spiare,
a rubare segreti.
Una falce di luna
veste d’argento i sassi.
Quel semplice panorama di periferia
accende i ricordi
e trasmette serenità.
Silenzioso giunge un treno
sul quale salgo.
Sogno e realtà…
mentre un altro granello
di vita
va.
Rosalba Fieramosca
33
La verità
34
Oh, mare
Oh mare blu,
di sera splendi ancora di più.
Sembri una luminosa stella
che volteggia come una donzella
trasformando la realtà vissuta
in una splendida veduta.
Serena Luciano
(Undici anni, studentessa)
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cp #2
astenersi amatori
organi nudi
corpi stanchi.
dagli all’untore
dello slinguazzamento.
non è un mondo per me.
proprio adesso
che avevo iniziato a divertirmi
proprio ora che cominciavo a salutare
baciare
abbracciare.
creiamo gli anticorpi:
prima, le protezioni:
preservativi da labbra
per limonare in sicurezza;
raccoglitori di saliva
per baci appassionati.
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alle scuole chiuse
alle pance piene.
alle risate private
dagli aiuti di stato.
Mariano Mastuccino
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Cammina, Pietro, cammina!
Ore diciotto.
La rete è connessa.
La terra è sconnessa.
Un vento sinistro la fa girare
come pallone lanciato nel vuoto.
Cade su un letto di fiori.
La primavera è da sola quest’anno.
Da sola respira profumi intensi
e sfoggia nitidi colori pastello.
Da solo tu cammini, uomo vestito di bianco.
Grande condottiero, senza spada.
Nuovo Mosè, senza un bastone.
Vuoi ordinare al mare di tacere.
Passo lento, stentato, zoppicante, deciso.
Tieni l’umanità intera
racchiusa in una tua lacrima.
Ci prostriamo con te davanti alla Croce.
Nei tuoi occhi il nostro sguardo.
Vuoi imbrigliare nel tuo mantello
i venti di ponente e quelli di levante.
Vuoi trattenere nel bianco tuo vestito
il candore di noi, fanciullini smarriti.
Con le chiavi che tu sai possedere
apri nuove stanze per incontri rinnovati
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nuovi palazzi per regnanti illuminati
nuovi orizzonti per sognatori alati.
È per te la più chiara delle nostre lacrime,
ché l’oceano non straripi
e orizzonti limpidi e lucenti si offrano,
nell’attesa nuova dell’arcobaleno.
Luisa Mazzanti
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La mia Primavera
Antonietta Memoli
40
Mi incanti danzando
Laura Mirra
41
Sguardi nascosti
Matteo Monetta
42
Riceverai lettere vuote
Antonio Monte
43
Fratelli tutti…
Un lupo all’agnello:
“Lo sai che siam fratelli?
Lo canta pur l’uccello
dai merli dei castelli”.
“Questa è proprio bella!
Chi compra le mie pelli
saprà questa novella
che ora siam fratelli?”
“Ma sei proprio rapa…
Non leggi il giornale?
L’ha detto pure il Papa,
e tutti al Quirinale”.
“Perché allor ti butti
e sbrani pecorelle,
non siam fratelli tutti
i lupi e le agnelle?”
“Sei proprio miscredente!
Non c’è più religione!
Se non cambi mente
sarai un bel boccone.”
È bastato un niente
per mutare il pelo!
La pecora innocente
è volata in Cielo.
“Altro che fratelli!
Predicate pure…
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Ma qui son coltelli,
e un’affilata scure.”
Beeeee!…
Biagio Napolano
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Batuffoli di vita
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Ora sul ponte degli incontri
non passano sogni d’amanti
e i ratti in concerti di barattoli
danzano su piste di plastica.
Applaude un bimbo al millepiedi
che valica foglie morte
sui binari di steli appassiti:
se un giorno avrà i miei anni
gli mancheranno memorie di verde
ali di farfalle al sole di maggio
voli di rondini in cieli d’azzurro,
gli mancheranno le voci dei nidi
batuffoli di vita tra le fronde.
Emanuele Occhipinti
47
Ritorno
complice l’atmosfera
agitata soffusa dominata
dal rosso tramonto
caldo e avvolgente.
Ritornare poi
colmi di felicità.
Elena Ostrica
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Zone d’ombra
Giorni di cartapesta
ai bordi
del marciapiede.
Cuore sullo scaffale
e mente in tasca.
Inettitudine.
Questa landa
d’eterna incertezza
è anestesia totale.
Che viscido presente!
Il tempo passa
senza passare
su una sedia a dondolo
ricamata di bugie.
Quanti minuti anonimi
vestiti di speranza?
Il sole non lo sa:
tramonta lo stesso.
È giorno.
È notte.
È domani.
Ancora un giro di giostra?!
Oriana Palumbo
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Notte
Rita Pepe
50
Rifugio
Vittorio Pesca
51
Amore sublime
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Tu sei la più dolce e tenera poesia,
il tuo pianto la più commovente sinfonia,
tu sei la mia ragione di vita,
la mia forza, il coraggio di ogni giorno,
si... il coraggio per respirare e attraversare questo mondo,
dove si è persa l’essenza dell’esistenza,
che ritrovo solo nella tua insostituibile presenza.
Anna Pisapia
53
Mare di notte invernale
Antonio Pisapia
54
E io scrissi
Scrissi di un libro
che avevo letto in un sogno
sembrava così reale
passava dall’inferno al paradiso
fra momenti millesimali di rabbia
e altri di gratitudine per i lampi di gioia.
Scrissi del cuore
che vedeva fiori e farfalle
volteggiare anche su prati di letame.
Scrissi dell’infinita stanchezza
e dei silenzi soffocati
di delusione
di insofferenza e insoddisfazione.
Scrissi di quel sogno
che risuonava come rumore assordante
in un giorno in cui si desiderava pace
e invece cadevano lacrime.
Giovanna Rispoli
55
Prima dell’alba
Luigia Rotolo
56
Là dove l’arcobaleno
Là dove l’arcobaleno
albeggia,
là dove i sogni
diventano realtà.
Là dove il finito
diventa Infinito
c’è un luogo
incontaminato
sottile
brillante
come lamine
d’oro.
In esso tutto
è magia
è amore
è felicità.
Un luogo intangibile
in cui emergono diamanti
e pietre preziose
tra sabbie
color zafferano
e mare color lapislazzuli.
Un luogo
insito in ognuno,
nascosto
inaccessibile,
rosso come il rubino,
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piccolo come uno scrigno,
delicato come un orologio:
il cuore.
Rosanna Rotolo
58
Le due Radici
Ho avuto la fortuna di avere due “Radici”: quella pugliese, sono nata
in Andria, e quella campana, sono vissuta a Cava dei Tirreni.
Teresa Rotolo
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Il mio piccolo cuore
Natalino Sala
60
Dove l’anima si radica
Ne regge la roccia
il sacro altare
e che ognuno taccia
al santo che appare.
61
Benedetto alla Badia
governa la valle e disseta il viandante,
distilla sorgiva dal colle
nella brezza zampilla la Frestola.
Prega e lavora!
È questo il messaggio
che ogni cavese
ha nel proprio retaggio.
Antonio Salsano
62
Ceneri d’amore
Mariarosaria Salsano
63
La luna piena
La luna piena
affoga nell’acqua densa e scura.
Disegna a piacere
una corsia d’ambra.
Le vecchie scale di legno
sotto i miei passi
invano gemono.
La scia della luna
sconfina all’interno e ogni cosa
inonda di un liquido arancio.
Entro anch’io nel cono di luce
che si tuffa dall’immensa conchiglia.
Mi affaccio nel buio.
Un forte profumo
di mare, di mirto, di elicriso
mi sorprende.
Nessuna brezza
increspa le placide onde.
D’un tratto mi feriscono
voci stridenti, sguaiate risate,
rompono l’immoto silenzio
che faceva vibrare le note di sale.
C’è festa nella casa vicina.
il mare si ritira, spegne ogni suono,
nasconde l’immenso piacere
di nuove seducenti conquiste.
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Tace
non ha più parole e sospiri.
L’incontro divino
fallisce nel buio.
Silvana Salsano
65
Pensiero nel mare
D’immenso… m’inebrio
su distese lattee di sabbia.
Il respiro di te
mi cadenza col mare:
va... viene,
riviene, rivà...
Affonda il pensiero
e sfoglia pagine al sale
e di schiuma spumeggia,
con me, l’ultima lacrima.
Va, pensiero.
No... no!
Non sfogliare quel che è stato,
strappa l’abito a toppe
e indossane uno regale.
A mio figlio va’ incontro:
è nel cielo che vaga.
Digli che a sua mamma il cuore
ricomincia un po’ a battere
e... accarezzalo un poco
perché, ahimé!, io…
non posso più farlo.
Annamaria Santoriello
66
Alla mia maestra
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e quando un giorno sarò più grande
questo tuo amore non scorderò.
Marianna Santoro
68
L’ amicizia (giugno 1992)
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non ci sia persona sola
in questa nostra umanità.
Pasquale Senatore
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Caro piccolo fiore
Marianna Siani
71
Guerra invisibile
Stefania Siani
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I giorni
E sono… giorni
immersa in un’ansia
di un cielo coperto
in attesa di un refolo
di vento dolce… delicato
che spazzi e svapori
tutto… tutto…
il bello e il brutto.
E sono giorni poi
che, in punta di piedi,
con lo sguardo esitante
con il tic-tac lento
risalgo la china
con l’affanno
che al sommo io rivedrò
i giorni…
i giorni del sereno
il risveglio dell’amore
i tanti abbracci.
E saranno giorni…
Pina Sozio
73
Silenzio
Antonino Tamigi
74
Sogno d’amore
75
Ama la femme fatale
che voglio sembrare.
Amami
Elvira Venosi
76
Silenzi
Amo le foglie
morte
come certe anime
che
in realtà
morte non lo sono affatto
ma semplicemente
sognano.
Stefania Villani
77
Nel mio silenzio
Nel silenzio
il mio pensiero mi conduce verso te
nel silenzio la mia volontà e la tua volontà
nel mio silenzio
una lacrima sul viso scende
inesorabile.
Il silenzio è mio e di nessun altro
nel silenzio c’è rumore, risate, festa
nel mio silenzio non c’è rumore né risate né festa
solo interrotti ologrammi.
Nel silenzio la malinconia
mi inonda l’anima senza bagnarmi i piedi.
Il mio, non si definisce neanche silenzio.
È cosi assurdo fare silenzio?
È assurdo che nel silenzio penso a te?
Ho fatto silenzio per tanto tempo in tua assenza
non oserò fare rumore nel tuo silenzio.
Cesareo Vitale
78
Lettera a un seme di primavera
Va’.
Dilata la tua pupilla al mondo:
nelle caverne della vita
penetra
senza paura. Senza paura
affronta le punture delle ortiche
e le carezze dei petali di rosa.
Forse un giorno
anche le colline ti mancheranno:
da orizzonti lontani
irrealizzati sogni
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ti coloreranno di tramonto.
Forse
tra sgomentati angoli di mistero
emozioni e pensieri ingabbierai.
E con la solitudine tu giocherai
e anche altri ci vedrai giocare
e trascolorare
come in un campo fiorito
margherite lontane.
Se il cielo è azzurro
non dirlo mai nero:
lo uccideresti.
Se incontri una pietra
gettala nell’acqua:
ha sete.
Se è gelida la caverna
se è buia
fatti punto di calore
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fatti punto di luce,
a illuminare alle tue pupille
contorni di magia
di un’alba riscoperta.
Nel viaggio
verso lo stupore dell’alba
ti accompagnano le nostre carezze.
81
La Luna sopra Cava
Questa sera
nel cielo immenso di Cava
le stelle mi sembrano così vicine:
potrei afferrarle, allungando una mano,
e catturarne per sempre la luce.
E tra quella che saltella
e quell’altra che s’acquatta
dietro una nuvola passeggera
e poi si affaccia,
una splendente luna d’argento
attraversa l’oscura volta
sorridendo agli innamorati
e invitandoli a sognare.
Anna Volpe
82
L’amica che verrà
Romano Zega
83
84
POESIE IN LINGUA NAPOLETANA
85
L’autista d’ ‘o purmando
86
“Ueeh, che m’addimmannate!
Quanno facette ‘i diciott’anne
je m’ ‘o chiammaje cu serietà e lle deciette:
- Si’ figlie ‘e zoccola, guagliò,
perciò, si vuo’ campà, puorte ‘o purmàndo!”
87
‘O Curonavirùs
88
nemmanco pe n’estrema unzione,
e so’ tante ca nun se cuntano,
trasene dint’ ‘a casa di tuo Padre.
E i’ mo t’addummanne, Gesù:
Quant’ancora avimm’ ‘a spantecà?
Quanta muorte ancora avimm’ ‘a cuntà?
Aggie pacienza, forze nemmanco tu ‘o ssaje?
E i’ mo ai tuoi fedeli ‘nce cunto
‘o solito fattariello, ca ‘na uerra,
‘nu cataclisma, sta pandemia
è opera della mano dell’uomo
e quindi dico: chiagnitevello vuje?!
Nossignore, Tu parlene cu ‘o Pataterno
e diccelle ca ‘o fatto è assaje serio.
Gli anziani, risorse d’ ‘a chiesia,
stanne murenne a uno a uno,
nun se fanno spusalizzie
e nemmanco cchiù criature.
Gesù…
cca, sulu ‘nu miracolo ‘nce po’ salvà!
Alfonso Apicella
89
‘A vrasera
‘A vrasera…
e che cumpagnia
specialmente â sera!
Chillu circhio d’ottone
cu ‘e mmaneche ô lato
chieno ‘e cravone
pe mille cose veneve ausato.
‘Ncopp’ ‘a vrasera aggio cresciuto
m’aggio ‘mparate ‘e ccose overe
‘e ‘i nonne m’henno state d’aiuto.
‘A nonna ‘mprufumava ‘a stanza
me l’allicordo ancora cu chillu sciallo
criava ‘na fracranza
ammescanno â cennere ‘e scorze ‘e purtuallo.
Cu ’o sciuttapanne ‘a coppa
‘a nonna asciuttava ‘a culata
‘a vrasera nun era maje ‘nu ‘ntuppo
tutt’ ‘a jurnata veneva autilizzata.
‘Ncopp ‘a vrasera
m’aggio ‘mparato a scucculià ‘e fasule
e ce ne simmo magnate felle ‘e pastiera!
Serate a vino russo… ca te faceva parlà sulo!
‘O nonno m’ha ‘mparato a jucà a carte...
chella vrasera n’è viste scope e sett’oro!
Sott’ ‘e ffeste facevemo n’arte…
‘a vrasera è overo ‘nu tesoro.
90
Era luoco ‘e parlatorio
se ‘nciuciava, s’arracuntavano sturielle
se decevano eterno riposo pe ll’aneme d’ ‘o priatorio
e se cuntavano ‘e fatte cchiù belle!
Quanno stemmo tutt’attuorno â vrasera
nun ve dico palle
tenemmo e sapemmo tutto chelle ca ce serveva
e â televisione lle devemo ‘e spalle!
Alessandro Bruno
91
Acqua e limone
Giuseppe Capone
92
‘A rosa
Guglielmo Cirillo
93
‘A cummedia r’ ‘a vita
94
ca s’arravoglia ô cuntrario
t’appare ‘a vita toja!
Chillo juorno niro
Eva jì accussì
o ll’aggio vuluto io?
Doppe dice:
chesta è ‘a sciorta mia,
è stata scritta pe mme!
‘I belle mumenti
comme a tanne
a te cunzulà tornano a mente.
E pienze:
‘a quanno m’arricordo?
Addò steve primma?
L’anema già ce steva
primma ca venevo ô munno?
Tutt’ ‘o ppassato
n’istante addeventa
dint’ â storia ‘e ll’uommene,
comme a ‘na lucella
‘ncopp’ ô mare
ca chiano chiano scumpare
e nun ‘a vire cchiù.
È chesta
‘a cummedia d’ ‘a vita
ca ce fa sperpetià?
95
È chesta ‘a farsa?
E io ca m’acciro
a truvà ‘a verità!
Sapite che ve rico?
Ca dint’ ‘a cummedia d’ ‘a vita
‘a buscia e ‘a verità
so’ sulo ‘na fantasia
‘e chi sta a raggiunà!
Mirella Costabile
96
Ll’uocchie d’ ‘e ccriature
Ll’uocchie d’ ‘e ccriature
nun diceno buscie
e pure si nun sanno parlà
diceno sempe ‘a verità.
So’ ciele chine ‘e stelle
so’ chelli jurnate belle.
Ll’uocchie d’ ‘e ccriature
nun teneno paura
volano leggiere
e senza penziere.
‘A dinto truove ‘o bbene
ma chillo overo
chillo ca pure si nun tene mistero
è pulito e sincero.
Però quanno ‘e vvire scure
t’ aj’ ‘a preoccupà
pecché chesto nun adda capità.
Ma si succere
‘a colpa è d’ ‘o munno intero.
Ll’uocchie d’ ‘e ccriature
hann’ ‘a sempe brillà
E ‘o dovere nuosto
è chillo ‘e ll’ajutà.
Carmen Cuomo
97
Nustalgia
98
‘e quanno accarezzavo
e tu nun ‘e ddà retta
a Borgo Scacciavente
a tutti chilli piveze...
a Pasciano, â Petrellosa…
Cava a me sta stretta…
e san Liberatore…
Ma jate a coglie ‘e cceveze!
cca’ è tutta n’ata cosa.
Inzomma l’hê capito?
Nun pozzo truvà pace
te dedico sta nenia
e‘o core se fa ddoce.
In grembo tuojo so’ nato
e mo te cerco scusa
si me ne so’ partuto
e tengo n’ata casa.
Però, guarda, t’ ‘o ggiuro:
ca si ‘o bbene esiste
pe mme nun ce so’ sante.
‘O posto mio è chisto!
Perciò, mia dolce conca,
se voglio campà assaje
aggi’ ‘a turnà addu te
si no pe mme... so’ guaje!
99
‘E lingotte
Rosalba Fieramosca
100
Pensieri
Se ce fermasseme nu poco
a pensà che ‘a vita
nun è fatta pe fà ‘i sorde
e nemmanco pe ce ncazzà,
ma è sule na cammenate
da fà ‘nzieme a n’ate
tenennece pe mmane
e penzanne quacche vote a ll’ate…
Verenne n’aucielle che vola
nu mare r’erbe ca se move,
sentenne nu criature ca t’abbracce
nu spruzze r’acqua ca te nfonne ‘a faccia,
‘u fuoche ‘e nu camine
ca te scarfe ra vecine,
capisce come simme puverielle
a ce perde tutte sti ccose belle.
Ciro Longobardi
101
Addò ‘i lume e ‘i silenzie
Omaggio a Mario Mastrangelo, una delle luci più brillanti della
poesia salernitana e campana degli ultimi decenni. Pochi giorni prima
della scomparsa, aveva espresso il desiderio di partecipare alla “Giara”,
registrando anche un video con questa bellissima poesia. Tale video,
l’ultima testimonianza visiva della sua vita, è inserito nella Videogiara
2021, sul sito della Biblioteca Comunale di Cava de’ Tirreni.
Mario Mastrangelo
102
‘A speranza
103
E cu ‘o vaccino ca adda arrivà
‘e belle jurnate ponno turnà
e pure na bella vita da campà.
Signore, je songo comme a tutte l’ate,
simmo tutte quante peccatori
ma tu ca sì sempre ‘o Signore mio
e ca saje perdunà,
abbi pietà di noi
e d’ ‘o munno intero…
e fa’ ca putimmo dicere comme ‘o poeta
“Passata è la tempesta”
e finalmente fà festa.
Perdonace, Signore, e salvace…
facce sanà, facce sperà
‘e belle jurnate falle turnà…
e pure na bella vita da campà!
Michele Porfido
104
‘O covìd
‘O covìd ‘o covìd
E che ce ne diceno
ca t’hanno criato
ca viene d’ ‘e pipistrelle,
ma ‘a verità ‘a sape
sulo chillo ca t’ha truvato.
Ce so’ state tanta tipe ‘e virùs
Peste, culera, spagnola
e mo pure chistu covìd
quanta muorte ca n’ è fatte!
Ma tu si’ stato capace ‘e fa scurdà
Tutt’ ‘o riesto d’ ‘e malate grave assaje
Diceno ca ‘e muorte so’ state p’ ‘o covìd
o pe colpa d’ ‘o covìd
e chi ‘a sape ‘a verità.
Eppure si’ stato capace ‘e ce luvà
‘a libbertà ‘e passà nu Natale cu ‘a famiglia
‘e brindà l’anno nuovo cu ‘e pariente!
Si’ stato nu nemico e ‘o sì ancora.
capace ‘i scatenà na guerra
pe tutt’ ‘o munno
muorte e ferite!
Però je na cosa l’aggio capita
ma me metto paura ‘e parlà!
Pepe Prisco
105
Patanell’ ‘e papà
Mariarosaria Salsano
106
Comme a na vota
Comme a na vota
tutte quante insieme
annanze a na vrasera a core a core
spaparanzamme l’anema cuntente.
Peppea ‘o tianiello e te fa sente
‘o profumo ‘e ll’alice e ‘o chiappariello.
Fa friddo fore e schezzechea nu poco.
‘A nonna sta facenno ‘a nzalatella
cu pupacchielle, aulive e baccalà.
Dinta a na bagnarola ‘o capitone
pazzea e sguizza cu na bell’anguilla:
l’ha piscata papà dint’ ‘o canale,
pe l’accattà ce vo’ nu capitale.
P’ ‘a tombola so’ pronte già ‘e fasule
‘e cartelle e ‘i nummarielle:
venene ‘e zii cu ‘e ffamiglie.
- Papà, ‘o cartellone chi s’ ‘o piglia?
E attuorno se spanne lento e doce,
‘o suono accussì antico d’ ‘e zampogne.
Marianna Santoro
107
Pennichella
Francesco Senatore
108
Caro dialetto, nun te voglio scurdà!
Pina Sozio
Vice Presidente Nazionale dell’A.N.PO.S.DI (Associazione
Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali)
109
‘A staffetta d’ ‘o tiempo
110
na peccerella zumpettiava ‘ncopp’ ‘e ffòsse.
Penzaje: pure murenno, nuje simmo semente,
rummanimme dint’ ‘e core e dint’ ‘o viento
e rialammo chello ca ce vo’ pe cammenà,
pecchè ‘a vita nun se stanca maje ‘e campà
e ‘o tiempo nun passa pe ce cancellà
ma è ‘na scella pe puté ancora vulà.
Na zefera ‘e viento‘nfaccia me sciusciaje,
me sentiette na goccia bella
dint’ ‘o mare infinito d’ ‘o mistero
e â casa me ne turnaje cu na resella
pecché mo me pareva bello e chiaro
ca ‘o primmo Ddio sta dint’ ‘o core.
111
Un Po (’) di terra mia
(“Po” inteso sia come fiume sia come “poco”)
Anna Volpe
112
Ntâ nchjanata
Quandu,
cotrarellu,
m’affacciava
â vita,
era ‘u tempu
dû ccappottu
a rrota.
Pàtrima
m’accumpagnava
ntâ nchjanata,
prontu û m’aiùta
‘o bisognu
d’ogni vota.
Né acqua,
né ventu,
nulla paura
sutt’ ‘o ccappottu
‘a rrota:
chi mari
‘i sicurezza
e quanta vita!
113
Nella salita
Quando, / bambino, / mi affacciavo / alla vita, / era il
tempo / del cappotto / a ruota./ Mio padre / mi accom-
pagnava / nella salita, / pronto ad aiutarmi / al bisogno /
d’ogni qualvolta. / Né acqua, / né vento, / nessuna paura
/ sotto il cappotto / a ruota: / che mare / di sicurezza/ e
quanta vita!
Domenico Staltari
114
115
Indice
86 L’autista d’ ‘o purmando,
di Maria Alfonsina Accarino
88 ‘O Curonavirùs, di Alfonso Apicella
90 ‘A vrasera, di Alessandro Bruno
92 Acqua e limone, di Giuseppe Capone
93 ‘A rosa, di Guglielmo Cirillo
94 ‘A cummedia r’ ‘a vita, di Mirella Costabile
97 Ll’uocchie d’ ‘e ccriature, di Carmen Cuomo
98 Nustalgia, di Paolo Degli Esposti
100 ‘E lingotte, di Rosalba Fieramosca
101 Pensieri, di Ciro Longobardi
102 Addò ‘i lume e ‘i silenzie, di Mario Mastrangelo
103 ‘A speranza, di Michele Porfido
105 ‘O covìd, di Pepe Prisco
106 Patanell’ ‘e papà, di Mariarosaria Salsano
107 Comme a na vota, di Marianna Santoro
108 Pennichella, di Francesco Senatore
109 Caro dialetto nun te voglio scurdà, di Pina Sozio
110 ‘A staffetta d’ ‘o tiempo, di Franco Bruno Vitolo
112 Un Po (’) di terra mia, di Anna Volpe
113 Ntâ nchjanata, di Domenico Staltari