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BORUTTA - IMMAGINE CLERICALE DEL RISORGIMENTO

LA NATURA DEL NEMICO: RAPPRESENTAZIONI DEL CATTOLICESIMO NELL’ANTICLERICALISMO DELL’ITALIA


LIBERALE
Soltanto la libertà,la ragione,la scienza abbatteranno per sempre la religione cattolica. Per far morire la
chiesa è necessario decapitarla a Roma. –Alberto Mario
Per Alberto Mario ,compagno d’armi di Garibaldi e protagonista del Libero Pensiero,il cattolicesimo fu un
nemico della modernità. Esamina l’anticlericalismo italiano, nel contesto europeo della
secolarizzazione,confrontandolo con l’anticlattolicesimo tedesco all’epoca di Kulturkampf. Il suo lavoro
segue una concezione dell’identità secondo cui l’identità si costituisce attraverso differenze simboliche
all’interno dei sistemi culturali di distinzione. Per l’autodescrizione della modernità fu decisivo il suo
distanziarsi dalla religione (che era stata messa sotto processo dagli illuministi). Questa concezione prese
potere nel 19secolo grazie alla nazione e alla scienza ,che sostituirono la religione .
Il protestantesimo,almeno in Germania,si legava in parte alle ideologie moderne ed in parte alle sfere
private borghesi,il papato si opponeva alla secolarizzazione. Nella metà del 19secolo si scontrarono Stato e
chiesa,ma anche ideologie politiche,correnti intellettuali,sistemi culturali,classi,territori,confessioni.
Il Kulturkampf : è il nome con il quale fu definita la accesa lotta politica e culturale che vide coinvolti la
Chiesa cattolica e gli Stati tedeschi nel periodo che va dalla fine del Concilio Vaticano I ai primi decenni
successivi alla fondazione dell'Impero tedesco.
In Germania e in Italia questo conflitto coincideva con la formazione dello Stato Nazionale. In Germania i
“nemici dell’impero” potevano essere esclusi dalla comunità immaginaria della nazione. In Italia non era
possibile perché: quasi tutti si erano dichiarati cattolici ; era la chiesa a mettere in dubbio la legittimità dello
stato nazionale ; il non expedit del 1868 aveva reso difficile la partecipazione dei fedeli alla vita politica.
L’anticlericalismo italiano riuscì a conquistarsi una posizione egemonica all’interno della cultura ufficiale
dell’Italia liberale. La legislazione ecclesiastica piemontese-italiana mirava ad escludere la religione dalla
vita pubblica. Gli anticlericali italiani esprimevano un marcato odio contro i rappresentanti del
cattolicesimo,quest’odio procurò un’identità moderna,positiva che si definì attraverso il carattere
nazionale,liberale,razionale,borghese e maschile. Col discorso anticlericale si ebbe una femminilizzazione
del cattolicesimo,una sessualizzazione del clero ed una patologizzazione dei fedeli. Creò un altro
immaginario della modernità con una visione finale di una società civile,nazionale,secolare,borghese e
capitalistica.
Nel 19secolo in Europa e in America si compì una femminilizzazione della religione. Di fronte alla
secolarizzazione maschile,la donna appariva come portatrice privilegiata del cristianesimo. Si crearono pure
nuove forme,contenuti devozionali,modelli d’identificazione. La maggior parte dei liberali vide in ciò un
segno di arretratezza sia della donna che della religione. Al catholicisme au feminin i liberali regirono con
scherno maschile come nel 1872 sul quotidiano romano anticlericale La capitale.
Il confessore della donna veniva considerato artefice della devozione femminile perché minacciava di
impadronirsi dell’anima o corpo della donna e di conquistare il controllo sul matrimonio e sulla famiglia.
Tutto ciò violava non solo i limiti per la società borghese ma anche l’intimità tra i coniugi. Ammoniva perciò
un ex-padre canadese nel suo libro Il prete,la donna ed il confessionale del 1874. L’anticlericalismo
propagava l’antropologia liberale dell’individuo maschile,razionale,autonomo.
Nella seconda metà dell’800 si compiva una sessualizzazione del clero. I media affibbiavano al clero
cattolico una sessualità illegittima o perversa e la rappresentavano (ex: Don Pirlonciono ; La Rana ; Il
Pasquino o L’asino).
I gesuiti apparivano asessuati,predestinati alla manipolazione di spiriti e animi deboli. I preti erano per loro
seduttori poligami,eterosessuali,onnipotenti. I monaci erano eterosessuali impotenti o perversi. Le
monache apparivano eterosessuali frigide o lesbiche maschilizzate o come badesse sadiche. Alcune donne
laiche erano donne isteriche sovraeccitate o alle arti seduttrici di potentissime femmes fatales ma
solitamente erano la vittima impotente. Ci si rifà ai filoni narrativi precedenti.
L’anticlericalismo medievali rappresentava il clero umanamente : anche i preti son uomini ; mirava a
sovvertire i tabù sociali e morali. Adesso viene rappresentato come disumano,con una sessualità anomala.
Questa nuova letteratura mirava a stabilizzare i tabù sociali e morali ,operava con omissioni e allusioni. Le
mostruosità del clero venivano spiegate tramite le leggi della natura umana e confrontate con l’immagine
positiva di una sessualità normale. Le colpe venivano interpretate come regola valida per tutto il
cattolicesimo. La sessualizzazione del clero promulgata dagli anticlericali giustifica la repressione statale
contro gli ordini e la richiesta di una laicizzazione dell’istruzione.
Secondo Michel Foucault,la società borghese necessitava di più tipi attitudinali sessuali con determinate
procedure di potere. Con l’ascesa della famiglia borghese e dell’Invention of Heterosexuality,il modello di
vita celibatario appariva come un’altra natura che creava identità sessuale. Egli legittimava l’eterosessualità
generativa nel quadro delle istituzioni borghesi del matrimonio e della famiglia.
Con l’illuminismo iniziò una patologizzazione dei fenomeni religiosi,durante il Kulturkampf si manifestò
l’alleanza tra Stato nazionale e scienza moderna contro il sistema culturale corrente della religione. Così si
interpretarono questi fenomeni religiosi come follia. Con la fondazione della psichiatria moderna era nato
quel nesso di identità fra possessione,estasi ed isteria sulla cui base potevano essere interpretati d’ora in
poi i fenomeni religiosi,il tutto era giustificato dal concetto di contagio morale che indirizzava contro ogni
religione ed ogni moto eversivo sul piano politico. Erano considerati predisposti al fanatismo religioso,alla
follia e all’isteria i ceti inferiori e le donne. Infatti, fino al 1890 l’isteria era connotata come malattia sessuale
femminile,ciò costruiva la sana razionalità maschile. Ci furono anche eventi di presunta possessione
diabolica a cui cercarono di rimediare con delle pratiche esorcistiche per il perdono collettivo. Nel 1878 il
Consiglio Sanitario Provinciale di Udine controllava questo rito , si constatò: il difetto della r francese; una
forma del cranio non tanto simile alla nostra razza; una precocità sessuale in concomitanza con una fertilità
inferiore alla media; una costituzione nervosa (maggiore eretismo). Le cause che si identificarono :
consanguineità dei matrimoni; scarsa igiene matrimoniale; degenerazione di razza. La diagnosi fu una
epidemia di istero-demonopatia nel paese di Verzegnis. Venne consigliato l’isolamento delle donne in un
santuario vicino e ciò avvenne contro la loro volontà.
Secondo Peter Wagner, l’uomo moderno cercava di prendere le distanze da una serie di forme di alterità
dalla propria società di natura e dalle classi inferiori, le donne e i pazzi.
Nella prospettiva illuminata e progressista Verzegnis appariva come una negazione emblematica della
modernità da dover civilizzare.
I dibattiti sull’Educazione della donna dimostravano che la naturalizzazione dell’altro poteva anche avere
un effetto di moderazione.
Per portare avanti la secolarizzazione anche nelle sfere private della società borghese, i liberali anticlericali
di sinistra rivendicavano la partecipazione delle donne alla cultura laica. Questo concetto viene ribadito dal
fondatore del partito repubblicano Arcangelo Ghisleri dopo la fondazione dell’Associazione Anticlericale
Cremonese nel 1877. Educare la donna rappresentò,per un certo periodo, il grido di battaglia
all’anticlericalismo radicale. L’influenza del clero sul sesso fu utilizzata da molti liberali come argomento
contro l’introduzione del voto femminile ma non si sentiva l’urgente bisogno di combattere tale influenza.
Per Ernesto Mezzabotta,direttore della Biblioteca Patriotica e giornalista de Il Messaggero,sembrava che
l’incredulità dovesse rimanere il carattere distintivo di una cultura esclusivamente maschile ,è visto come
un privilegio.
Pasquale Villari denunciò come paradossale quest’atteggiamento nel 1872,nel suo intevento su La Scuola e
la quistione sociale in Italia.
Secondo Daniela Adorni , il progetto laico di formazione della nazione escluse il genere femminile dalla vita
politica, lasciandolo in gran parte alla chiesa, fu una delle cause fondamentali della secolarizzazione
mancata dell’Italia. In contrasto con la propaganda anticlericale,nell’ambito del matrimonio,il laicismo
maschile e la religiosità femminile coesistettero pacificamente, con una divisione di ruoli.
Nei casi in cui tali matrimoni misti esplodeva un conflitto,venivano prese le difese della donna,veniva
protetti i valori religiosi all’interno della famiglia. Non si voleva rinunciare all’azione delle donne religiose,il
privato prefigurava così il politico.
Il distanziamento che l’anticlericalismo creava rispetto al cattolicesimo emozionalizzava idee come
nazione,ragione,libertà,progresso o separazione fra stato e chiesa che stabilivano il grado di modernità.
Alla fine , si manifestò una differenziazione funzionale tra stato e chiesa. Mentre lo Stato impose la sua
pretesa di dominio nell’ambito pubblico della politica a connotazione maschile,la chiesa si concentrò sulle
sfere private della società borghese ma anche sulla beneficenza e carità a connotazione femminile. Così si
arrivò alla coesistenza pacifica tra chiesa e stato (raffigurata anche nella caricatura dell’Asino in rif. Al patto
Gentiloni del 1913 dove un papa effeminato e un conte molto virile ballano il tango).

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