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CANTO 0:

Caro Le.ore,
Desidero presentarmi a te
a.raverso una breve
autobiografia. Per fato fortuna o
fantasia, sono apparsa al Bene.
Ti dono la sua autobiografia mia.
Poche parole piene, forse vuote
dai significaD. Abbi fede in
q u e sta fa nta sD ca a s s e n za
scenica. Una realtà dell’assurdo.
Un testo sul nulla. La poesia del
tu.o.
La presenza di Pepe nell’assenza
di Rosamaria. Il fortuito
indifferente nome acce1ato. Una
apparizione qualunque a Bari nel
1993.

V’è una nostalgia delle cose che


non ebbero mai un
cominciamento
Affondare la propria origine
Quando si dice Puglia
Fondandosi sul proprio non
-esserci
Sull’abbandono
Sulla mancanza
Ci si trova immersi in qualcosa
che mai ebbe un inizio
Una vita immaginaria
Da inventare

1
Pe r u n ’a u to b i o g r a fi a
rischiosissima
E reale a un tempo
Questo Pensiero depensa, si
spensiera
Cercherò di vaneggiare
Il femminile
La tua complicità altro non è che
u n p a r a d o s s o i nv o c a t o a
tesLmoniare quesL faM a te
estranei
LaLno e greco anLchi
Innegabile fascino
Dell’osLa che io divoravo dalla
fame
Le mie splendide madonne
bionde; biondissime come
Cerere, un po’ pagane
QuesL azzurri
QuesL argenL
QuesL rossi e oro
QuesL rosa QuesL incensi
In una bolgia dantesca
Q u e l l ’a l t r a m i a v i ta
meravigliosa, religiosa,
inesistente
Quel parlare laLno, rispondere
laLno deformato
L’essermi alla fine liberato
2
anche di me
Ebbene anche questo è eroico
In nome della pura assenza,
ripresi a quelle Veneri la
madonna che ero
Fu questa la mia prima crociata
ai danni dell’immagine
Evaso da questo universo mi
risvegliai iscri1o all’Università
Capii immediatamente che c’era
bisogno di una prova, di un
esordio
Fu un “trionfo” di pubblico e di
criLca
Mi ero preparato a questo
debu1o con un corso davvero
accelerato
Dentro e fuori l’Accademia
Già, l’Accademia
Ho vaneggiato una Lectura
DanLs, tu1a per me. Tu1a
dentro di me. Forse per questo
alla fine tanta folla era
commossa
Cerbero, il cane a tre teste a
custodia dell’Inferno. Treccani,
chiave enciclopedica
Ci si dà del tu, nell’illusione
d’esserci. Tu ed io. Tu e d’io.

3
Cosa è Canto 0:
Canto 0 è Poesia
Canto 0 è Filosofia
Canto 0 è organico
Canto 0 è un gioco linguisDco
Canto 0 è l’aneddoto
Canto 0 è Pepe
Canto 0 è un incipit
Mi contestualizzo nello spe.ro
dell’immaginazione a.raverso la
declinazione parDcolare della
scri.ura. Archi-scri.ura senza
meta. Meta-testo. Con-testo.
IN-CON-TEST-ABILE
Incontestabile?

4
Canto1 12:

Caro Le.ore3,
Desidero presentarmi a te a.raverso una breve autobiografia. Per

1 È ciò che differisce dalla prosaicità della vita comune,


quoDdiana dell’uomo inteso nella sua categoria ontologica di
essere umano, seguendo l’interpretazione del filosofo e poeta
tedesco Novalis (pseudonimo di Friedrich Leopold von
Hardenberg, 1772-1801) in FrammenL (Novalis, FrammenL, a
cura di G. Prezzolini, Rocco Carabba Editore, Lanciano, 1914)? O
organico-corporea? O esteDca? O eDca? (ibidem, p. 105)
Come prima possibilità, dopo lo 0, di partecipazione
2

abva del le.ore il quale può diventare così ri-scri.ore del


Canto?
3 Si tra.a di una formula sDlisDca convenzionale Dpica
della forma di scri.ura diarisDca/epistolare, standardizzata
nell’uDlizzo della categoria grammaDcale generalizzante del
maschile? D’altro canto, nella disposizione spaziale del testo si
può forse intravedere un tentaDvo di decostruzione (ispirato dal
filosofo francese Jacques Derrida) inteso come riferimento
apparentemente, per cerD aspeb, anDteDco (rispe.o allo
schema codificato del diario e della le.era informale) eppure
assolutamente complementare e funzionale a una ricodifica del
linguaggio verbale?
5
fato fortuna o fantasia4, sono apparsa al Bene5. Ti dono la sua

4 Un gioco linguisDco-retorico di analogia per


alli.erazione con il Dtolo del testo Le survivant, le sursis, le
sursaut (Il sopravvissuto, la sospensione, il soprassalto), scri.o
dal filosofo francese Jacques Derrida? (La Quinzaine li1éraire
(Paris), 882 (2004), pp. 14-15, nella sezione inDtolata “Pour qui
vous prenez-vous?” [Per chi vi prendete?/Per chi si prende?,
testo riportato in Jacques Derrida, Pensare al non vedere. ScriM
sulle arL del visibile (1979-2004), trad. Alfonso Cariolato,
Editoriale Jaca Book, Milano, 2016, pp. 371-376)
Parli del Bene come categoria filosofica nella dicotomia
5

Bene-Male? O piu.osto D riferisci all’a.ore e pensatore italiano


Carmelo Bene (1937-2002)?
6
autobiografia6 mia7. Poche parole piene, forse8 vuote9 dai significaD10.

6Ammesso che si trab di Carmelo Bene, intendi la sua


autobiografia, Sono apparso alla Madonna? (Carmelo Bene,
Sono apparso alla Madonna, Bompiani, Milano, 1983)
7 In base a quale processo mentale ci si può
impossessare dell’autobiografia di qualcun altro? Per analogia?
Per de-contestualizzazione e ri-contestualizzazione? Quale
relazione c’è tra te e Carmelo Bene?
8 Nel senso montaliano (del poeta Eugenio Montale)
espresso nella poesia Forse un maMno andando (dalla raccolta
Ossi di Seppia, 1925) come possibile (seppur verDginoso)
“miracolo” di rivelazione del “nulla” nell’esistenza umana?
(Gianfranco ConDni, Una lunga fedeltà. ScriM su Eugenio
Montale, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1974.)
9 Equivale, mediante licenza poeDca, a “svuotate”?
Allude forse all’abbandono del senDero conosciuto?
All’abbandono di non-modo, non-luogo? All’eternamente
vacante luogo del godimento? (Carmelo Bene a proposito del
non-luogo e del non-modo, video da YouTube)
10 EDmologicamente, come senso, indizio, dal laDno
significatus (cfr. Vocabolario online Treccani)? Inteso, secondo la
definizione del linguista e semiologo ginevrino Ferdinand de
Saussure, come una delle due componenD del segno linguisDco
(il contenuto al quale rinvia il significante, inteso come forma/
espressione)? (Ferdinand de Saussure, Cours de linguisLque
générale, a cura di C. Bally e A. Sechehaye, Payot, Paris, 1916
[trad. it. Corso di linguisLca generale, a cura di Tullio De Mauro,
Laterza, Bari, 1970]). Come qualcosa che si può manifestare solo
se chi scrive non si arroga il diri.o di possederlo? (Theodor W.
Adorno, Parva AestheLca. Saggi 1958-1967, a cura di Roberto
Masiero, Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2011, pp. 97-98;
Samuel Becke., Aspe1ando Godot, 1953. Traduzione italiana di
Carlo Fru.ero, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1997)
7
Abbi fede in questa fantasDca11 assenza scenica12. Una realtà13
dell’assurdo14. Un testo sul nulla15. La poesia del tu.o.
La presenza16 di Pepe nell’assenza di Rosamaria. Il fortuito indifferente
nome acce1ato17. Una apparizione18 qualunque a Bari nel 1993.

11In quanto le parole sono liberate dalle catene verbali


di cui fanno parte quoDdianamente? Sono “estraniate”,
“spaesate”? (Gianni Rodari, GrammaLca della fantasia.
Introduzione all’arte di inventare storie, Giulio Einaudi Editore,
Torino, 1973)
12Una scena senza nulla da vedere? È forse “il luogo in
cui lo spe.atore, dando se stesso in spe.acolo cancellerà in sé
la differenza tra l’a.ore e lo spe.atore, il rappresentato e il
rappresentante, l’ogge.o guardato e il sogge.o guardante”?
(Jacques Derrida, Della grammatologia, a cura di Gianfranco
Dalmasso, Editoriale Jaca Book, Milano, 1969, p. 404)
13 La realtà intesa in senso decostruzionista (Jacques
Derrida, 1930-2004), da costruire mediante la scri.ura?
14 Come contraddizione della logica del pensiero? Come
irrazionale che consente incursioni nel fantasDco e quindi anche
nei territori della paura, dell’ignoto, della voglia? (Angela
Ve.ese, Desiderio, Società editrice il Mulino, Bologna, 2019, p.
66)
Nell’obca di le.ure e interpretazioni potenzialmente
15

infinitamente aperte?
16 Come inDmità, coscienza o senDmento della
prossimità a sé? (Derrida, 1969, p. 404)
17 È una citazione testuale dall’autobiografia,
precedentemente citata, di Carmelo Bene? Il corsivo d’ora in poi
nel Canto 0 indicherà la citazione testuale di Bene, de-
contestualizzata dalla sua sede originaria e qui ri-
contestualizzata?
18 In senso religioso? MisDco? O da intendere come
gioco di parole legato al nome di Maria (la Madonna), contenuto
nella parte finale del nome Rosamaria?
8
V’è una nostalgia delle cose che non ebbero mai un cominciamento
Affondare la propria origine19
Quando si dice20 Puglia21
Fondandosi sul proprio non-esserci22
Sull’abbandono23
Sulla mancanza

19C’è un nesso con il conce.o di “fenditura” elaborato


da Derrida come impossibilità per un segno, nell’unione di
significato e significante, “di prodursi nella pienezza di una
presenza assoluta”? (Derrida, 1969, pp. 102-103). Indica forse la
necessità di “rendere enigmaDco ciò che si crede di intendere
so.o i nomi di prossimità, immediatezza, presenza”? (ibid.)
20L’uDlizzo della formula impersonale può essere
funzionale a rendere sfumaD i contorni individuali di
appartenenza a una categoria (in questo caso geografica)?
21 È un riferimento a Carmelo Bene (C.B.), a.ore e
pensatore pugliese come te, nato a Campi SalenDna (in provincia
di Lecce) nel 1937 (o, come amava dire Bene stesso a chi gli
domandava delle sue origini “È nato C.B., chissà quando, perché
non nacque mai”)? La provenienza geografica dalla stessa
regione italiana ha generato in te una immediata empaDa con
Bene o ci sono staD anche altri moDvi?
22 Nell’incongruo? Fuori dall’ovvio? (Carmelo Bene
ospite al Maurizio Costanzo Show-Uno contro tub, 1994, video
da YouTube)
23A se stessi? In forma di estasi, come la scultura di
Santa Teresa d’Avila realizzata da Gian Lorenzo Bernini? O
piu.osto come abbandono agito da qualcosa o qualcuno altro?
È fondamentale saperlo? Altro non resta che in totale
abbandono lasciarsi comprendere dal discorso? (Carmelo Bene,
Qua1ro momenL su tu1o il nulla. 1° Il linguaggio, 2001, video
da YouTube)
9
Ci si trova immersi in qualcosa che mai ebbe un inizio
Una vita immaginaria Da inventare
Per un’autobiografia rischiosissima24
E reale25 a un tempo
Questo Pensiero26 depensa, si spensiera27
Cercherò di vaneggiare
Il femminile28

24 Come la “camminata della morte con gli occhi


bendaD” della quale parla il Funambolo Philippe PeDt? (P. PeDt,
Tra1ato di Funambolismo, Traduzione di Danilo BramaD, Ponte
alle Grazie, Milano, 1999, pp. 82-83: “Dubiterete, sordo-cieco-
muD, di poter mai raggiungere l’estremità di quel filo. Penserete:
la mia ombra era fedele, mi ha portato fin qui, e se per caso il
coraggio mi venisse a mancare, ge.erò alla rinfusa sul filo il
cadavere dei miei ricordi fino a trovarmi nel cuore d’un uragano,
per meglio scalare ciò che mi riempie di terrore”)
25 Come confronto plurimo tra parole e immagini alle
quali le parole fanno riferimento? (Ludwig Wi.genstein, Libro
blu e Libro marrone, Basil Blackwell, Oxford, 1958. Ed. italiana a
cura di Amedeo G. Conte, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2000.
Edizione del Kindle.)
26 Inteso come Filosofia? Tradizione filosofica
occidentale o in senso stre.amente eDmologico? O piu.osto
come “sonorità che il poeta persegue”? (Carmelo Bene, Qua1ro
momenL su tu1o il nulla. 1° Il linguaggio, 2001, video da
YouTube)
27 È una liberazione dal pensiero o del pensiero?
28Il femminile, come categoria filosofica (del pensiero) o
ontologica (dell’essere) o esteDca (del piacere sensibile)?
10
La tua complicità29 altro non è che un paradosso30 invocato a
tesLmoniare31 quesL faM a te estranei
LaLno e greco anLchi32
Innegabile fascino Dell’osLa33 che io divoravo dalla fame
Le mie splendide madonne bionde; biondissime come Cerere, un po’
pagane34

29 In cosa consiste la complicità? Negli scambi umani “il


con-fondersi, il con-prendersi è desDnato a non compiersi“?
Me.erebbe questo a rischio la preservazione dell’io in quanto
singolo? (Ve.ese, 2019, p. 131)
30 EDmologicamente come ciò che appare contrario
all’opinione comune e alla verosimiglianza? (da Enciclopedia
online Treccani)
31 Perché il le.ore dovrebbe fare da tesDmone? In cosa
consiste l’a.o della tesDmonianza? Ha un valore giuridico, o
morale?
32 Sono lingue ‘morte’ che hai vissuto in senso abvo o
che D hanno abitato nel corso dei tuoi studi scolasDci/
universitari le.erari e hanno lasciato una traccia?
33 È un'allusione alla similitudine che fa Novalis
(FrammenL, p. 112) quando paragona le parole del poeta,
magiche, agli abiD dei sanD che conservano anche dopo la loro
morte delle forze meravigliose?
34È un accenno implicito a quella dicotomia tra spirito e
materia che tanta parte ha avuto nella tradizione filosofica
occidentale a parDre dal filosofo greco Platone e che Jacques
Derrida, ricostruendone la storia, ha decostruito? (Derrida,
1969, pp. 58-59)
11
QuesL35 azzurri QuesL argenL36 QuesL rossi e oro37
QuesL rosa QuesL incensi38
In una bolgia dantesca39
Quell’altra mia vita meravigliosa, religiosa, inesistente40
Quel parlare laLno, rispondere laLno deformato
L’essermi alla fine liberato anche di me
Ebbene anche questo è eroico41

35 L’uso del pronome dimostraDvo è un “gioco di


linguaggio grammaDcale” che in quanto tale perme.e a chi
scrive di riferirsi ambiguamente a un’immagine (dunque in molD
sensi differenD)? (Wi.genstein, 1958, ed. it. 2000)
36 Una interpretazione immaginifica può essere la
rappresentazione metaforica dell’idea di mare? Un ricordo?
37 Può essere, metaforicamente, l’immagine di un
tramonto?
Come esperienza sinesteDca che include i sensi della
38

vista e dell’olfa.o? Forse un ricordo d’infanzia dai contorni


fumosi?
39 Ti riferisci a un canto specifico dell’Inferno, la prima
delle tre canDche della Divina Commedia di Dante Alighieri?
Una implicita allusione al Paradiso, terza canDca della
40

Divina Commedia?
41 Un eroismo paragonabile a quello di un Funambolo
come Philippe PeDt, il quale, mentre in alto sul filo avverte il
peso della solitudine, è assalito da pensieri, dubbi, Dmori,
quando al culmine della disperazione, sul punto di desistere,
inizia la sua camminata? (PeDt, 1999, pp. 73-74)
12
In nome della pura assenza, ripresi a quelle Veneri la madonna che
ero42
Fu questa la mia prima crociata ai danni dell’immagine
Evaso da questo universo43 mi risvegliai iscri1o all’Università44
Capii immediatamente che c’era bisogno di una prova, di un esordio

Fu un “trionfo” di pubblico e di criLca


Mi ero preparato a questo debu1o con un corso davvero accelerato
Dentro e fuori l’Accademia45
Già, l’Accademia

42 È allusione alla dicotomia tra vita isDntuale e


sublimazione poeDca? EroDzzazione e asebcità? (Ve.ese, 2019,
p. 131)
43 Può essere l’universo del sogno?
44 Nello specifico, la Facoltà di Le.ere Classiche?
45 Si tra.a dell'Accademia di Belle ArD di Verona?
13
Ho vaneggiato una Lectura DanLs46, tu1a per me. Tu1a dentro di me.
Forse per questo alla fine tanta folla era commossa
Cerbero, il cane a tre teste alle porte dell’Inferno. Treccani, chiave
enciclopedica
Ci si dà del tu, nell’illusione d’esserci. Tu ed io. Tu e d’io47.

46Un riferimento alla le.ura dell’intera Divina


Commedia di Dante o di una delle tre canDche o uno dei canD
(33 per ogni canDca, più uno introdubvo)?
47 D’io come complemento di specificazione dell’io?
Indica forse l’idea che lo scri.ore sia le.ore nel tempo stesso in
cui scrive? (Novalis, 1914, p. 106)
14
Cosa è Canto48 049:
Canto 0 è Poesia50
Canto 0 è Filosofia51

Canto 0 è organico52
Canto 0 è un gioco linguisDco53

48 In senso eDmologico come movimento ritmico della


voce (Vocabolario online Treccani) o come tributo a Dante
Alighieri?
49Intendibile algebricamente e simbolicamente come
numero cardinale del tu.o e del nulla, delle infinite possibilità di
costruzione e di decostruzione, è graficamente vuoto al centro e
circondato da una linea chiusa infinitamente?

50Come chiave della filosofia al fine di innalzare l’essere


umano al di sopra di sé? (Novalis, 1914, p. 71). Il senso poeDco è
affine al senso misDco? Ed è perciò “cara.erisDco, personale,
sconosciuto e misterioso”? (ibidem, p. 112)
51EDmologicamente, dal greco φιλεῖν+σοφία, “desiderio
di sapere” ma anche come desiderio d’essere? Come arte di
auto-specificazione e auto-generazione? Come unità di intelle.o
e immaginazione? (Novalis, 1914, p. 71)
“Ha vivificato nei suoi organi il seme di una vita auto-
52

immaginaDva”? (Novalis, 1914, p. 108)


53 È un riferimento alla teoria (o meglio, metodologia)
dei giochi linguisDci, elaborata da Ludwig Wi.genstein nella
seconda fase del suo Pensiero, successiva al 1929 e
cara.erizzata dall’indagine filosofica sulla pluralità dei giochi
linguisDci? (Wi1genstein, 1958)
15
Canto 0 è l’aneddoto54
Canto 0 è Pepe55
Canto 0 è un incipit56
Mi contestualizzo nello spe.ro57 dell’immaginazione58 a.raverso la
declinazione parDcolare della scri.ura59. Archi-scri.ura60 senza meta.
Meta-testo61. Con-testo.

54 Come elemento base della Storia dell’umanità? La


Storia intesa come insieme di aneddoD, frammenD, citazioni
saldaD insieme o scorrenD uno dentro l’altro? (Novalis, 1914, p.
107)
55 È il termine che designa il sogge.o umano
corporalmente nato il 20 luglio 1993 alle 7 di mabna o è una
parola che non significa nulla? (cfr. sull’origine del nome Dada:
Mario De Micheli, Le avanguardie arLsLche del Novecento,
Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, 2014, p. 153)
56Ma un incipit non è già di per sé la fine? (Carmelo
Bene, Qua1ro momenL su tu1o il nulla. 1° Il linguaggio, 2001,
video da YouTube)
57 Si può intendere come un’apparizione fantasmaDca?
58 Quella facoltà umana paradossale che risveglia o irrita
il desiderio? (Derrida, 1969, p. 410)
La scri.ura come gioco? Come rappresentazione del
59

godimento ludico? (Derrida, 1969, p. 412)


60 Come movimento della différance? Archi-sintesi
irriducibile, che presiede a ogni oggebvità dell’ogge.o e a ogni
relazione del sapere e apre alla possibilità stessa del linguaggio a
parDre da un’archi-traccia, indescrivibile condizione originaria
che perme.e l’arDcolazione sensibile della parola e della
scri.ura, origine assoluta del senso in generale? (Derrida, 1969
pp. 85-86)
61 Un testo che accoglie al suo interno riferimenD ad altri
tesD?
16
IN-CON-TEST-ABILE62
Incontestabile?

62 IN-CON-TESTA-BILE? IN-CON-TE-STABILE? IN-CON-TE-


STA-BILE?

17
A.raverso la praDca della scri.ura messa in a.o dall’io-scri.ore nel
Canto 0 agiscono le scri.ure di altri ‘io’ (filosofi, poeD, le.eraD,
psicanalisD, linguisD, arDsD, storici dell’arte, criDci le.erari…); nel
Canto 1 è praDca di le.ura partecipata/scri.ura a.uata dal d’io
(espressione verbale mutuata da Carmelo Bene), inteso qui come
complemento di specificazione dell’io, nell’intento di instaurare un
dialogo che è sì interiore, personale, ma può essere condiviso con
iunLe.ore esterno, aprendo la possibilità di conDnuare la serie
algebrica dei numeri cardinali con un Canto 2, Canto 3, Canto 4…
Si dis-perdono i confini del sogge.o e dell’ogge.o, le categorie
dell’abvo e del passivo.
Una de-costruzione grafica e conce.uale agisce sulle note a piè di
pagina, che perdono il consueto ruolo di marginalità nella dicotomia
con il corpo di testo e acquistano la medesima rilevanza su un piano
formale (grafico) e contenuDsDco.
Lo scri.ore e il le.ore sono parimenD esortaD a non cercare, nel
testo, risposte/soluzioni/certezze uniche, assolute, definiDve.
A.raverso l’apertura della domanda, in una forma anche retorica, la
scri.ura performa l’aporia del linguaggio verbale, della
comunicazione. Lo scri.ore si fa al tempo stesso le.ore partecipante,
performa se stesso (o una parvenza del proprio io) a.raverso il
linguaggio verbale. Se il linguaggio è riflesso del sé, dell’io, allora lo è
anche d’io (un io che è complemento di specificazione, specificato a
sua volta da altri ‘io’).
Il Canto 0 (io) si può immaginare (in una delle possibili figurazioni
mentali) come il buco della serratura di una porta, la porta di una
stanza chiusa; ma avvicinando l’occhio a questa fessura la visione che
si presenta dinanzi non è di una porzione della stanza, quanto
piu.osto di un caleidoscopio. Immagini che formano infinite
combinazioni di altre immagini dalle quali scaturiscono
asintoDcamente le più svariate forme, dai contorni sfumaD, il
ritornare dei ricordi, l’abvità metaforico-immaginifica della mente.
Il Canto 1 è la prima di queste possibili aperture immaginifiche.

18

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